Sara De Bellis

Mese: Gennaio 2019

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Misterioso, affascinante, controverso: l’Egitto e la sua storia si perdono nella notte dei tempi. Culla di una delle civiltà più antiche, complesse ed enigmatiche del mondo, è oggi una terra che da una parte è saldamente ancorata alle sue tradizioni, dall’altra vuole guardare avanti anche attraverso la Cucina, che non è solo strumento con cui rivendicare la propria identità individuale, territoriale e religiosa, ma diventa terra di incontro e di scambio, di fusione e diffusione culturale.

Qui, sull’Isola di Zamalek, circondati dalle acque del generoso Nilo, l’Hotel Flamenco ha accolto la prima tappa di questo progetto interaccademico internazionale che ha visto Italia, Egitto e Cina mettere le mani nello stesso impasto.


Durante le due prime giornate Nausica Ronca, Chef di “Nonna Nannina” (Cava dè Tirreni – SA), portavoce di una cultura popolare contemporanea – con la partecipazione delle allieve della “Cuoco Contadino Academy” Valeria Fischetti e Mariangelica Sica – ha introdotto i ragazzi della “Kohl-Mubarak High Study Academy for Tourism and Hotel Management” all’arte della trasformazione della materia prima attraverso la realizzazione pratica di ravioli, tagliatelle e gnocchi, divulgando così quel rito italiano che si tramanda in famiglia, tra le pareti di casa, di generazione in generazione, quel rituale domestico di trasmissione culturale e di appartenenza su cui poggia la filosofia del cuoco contadino che “mantiene viva la tradizione della nostra terra”, così come ha ribadito con orgoglio Nausica.

Sono molte le testimonianze sui luoghi di origine della pasta fresca così come noi la conosciamo, ovvero di impasto, formato, bollitura e condimento. Nata da un semplice impasto di grano schiacciato mescolato con acqua, si è sviluppata autonomamente lungo due filoni: quello asiatico e quello mediterraneo, è diventata poi una base neutra, sulla quale sperimentare la propria creatività.

L’attenzione e l’entusiasmo dei ragazzi nell’assistere a questa piccola grande magia fatta di acqua e farina, farcia e sughi, consistenza, ruvidezza e cottura, ha riempito le stanze di energia senza bandiera. In questa prima parte del corso di formazione, volto a valorizzare e trasformare le materie prime locali in un prodotto di alta cucina e a divulgare tecniche e ricette italiane, Nausica ha spiegato passo dopo passo, come acqua, farina e uova possano diventare uno dei piatti più conosciuti e apprezzati, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Gli stessi ragazzi hanno poi partecipato alla Conferenza Stampa, alla presenza di Ambasciatori, Autorità istituzionali, Giornalisti delle Maggiori Testate, di questo primo Grande Evento che cade durante gli attesi festeggiamenti per il Capodanno Cinese e che è stata la prima vera occasione per celebrare l’incontro tra Cina ed Italia in terra egiziana e rendendo concreta e masticabile la filosofia che sottostà alla medicina cinese, ovvero la teoria dello Yin e dello Yang, secondo la quale una parte può essere compresa solo in relazione al tutto.

Questa complementarietà degli opposti è stato il leit motiv di questo primo appuntamento lungo il percorso della via della seta che è iniziato al Cairo e che vuole attraverso le infinite strade della Cucina ripercorrere il viaggio di Marco Polo di conoscenza e scambio di abitudini alimentari, che premiano le culture ed i loro territori.

(TO BE CONTINUED…)

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Prende spunto dal leggendario viaggio di Marco Polo, mercante veneziano affamato di mondo.

E’ un Progetto di Dialogo Interaccademico ed internazionale a tema Gastronomico che, nutrito dalle acque del Nilo, prenderà forma da domani fino al 31 gennaio sull’esclusiva Isola di Zamalek, al Cairo, Egitto.

Nasce per rintracciare quel filo rosso che lega tra loro Paesi solo geograficamente lontani, promuovere attraverso la Cucina la conoscenza reciproca tra le identità culturali toccate dalla Via della Seta, valorizzare le materie prime locali tramite tecniche italiane e divulgare i principi della Dieta Mediterranea.

Il lungimirante e variegato progetto – che prevede la collaborazione tra l’Università di Salerno, l’associazione UNISAPORI, l’Università del Cairo, le Autorità Egiziane, l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo e il Centro Culturale Cinese al Cairo nonchè fortemente sostenuto dal Dipartimento di Scienze Umane Filosofiche e della Formazione (Università di Salerno) nasce infatti con lo scopo di realizzare un corso di formazione per chef sulla Dieta Mediterranea considerata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nonchè segreto di longevità, capace di tracciare un lungo comune denominatore aggregatore di stili di vita differenti tra loro.

Le attese celebrazioni per il prossimo Capodanno Cinese, unitamente all’evento “Taste of Sunshine – Una settimana di cucina cinese e italiana in armonia” – hanno aperto un varco gastronomico ed offerto la perfetta occasione per formare gli chef egiziani all’utilizzo ed alla valorizzazione di materie prime locali per la preparazione di ricette tipiche della cucina italiana.

Un team di cinque cuochi italiani capitanati da Pietro Parisi e Nausica Ronca – interpreti di una “Mediterraneità” ricca di valori etico/culinari da tramandare – lavoreranno a stretto contatto con altrettanti cuochi cinesi assistiti da cuochi e studenti egiziani, tutti insieme per apprendere i segreti delle preparazioni di ricette classiche italiane come pasta fresca, zuppe, pizza, risotti e tiramisù. Una delegazione italiana di professionisti – costituita da Ruggero Andrisano Ruggieri (Università di Salerno), Pietro Parisi, Nausica Ronca, Luca Martuscelli (UNISAPORI) ed io (Sara De Bellis – Direttore editoriale Mangia&Bevi, Curatore sezione “Viaggia”) – documenterà questo incredibile viaggio tra culture e conoscenza riattualizzato attraverso il grande potere aggregativo della Cucina.

Ambasciatori, industriali internazionali e nobiltà locale saranno stupiti e deliziati da piatti a base di ortaggi, legumi e ingredienti “poveri”: in questo modo gli chef dimostreranno come sia semplice ed ecosostenibile trasformare un piatto della tradizione in una portata memorabile.

Il progetto e lo scenario

Dalla via della seta ai giorni nostri: un breve accenno

Era il 1271 quando il giovane Marco Polo partiva da Venezia. Lungo questa rotta, nota come la via della seta, – che si spinge da Venezia fino a San Giovanni d’Acri in Terrasanta, passando per la Turchia, la Persia, l’Afghanistan e, attraversando il deserto del Gobi, fino al Catài – tanti viaggiatori, tanti volti e tanti mercanti crearono scambi di merci, idee e di conoscenze, generando contaminazioni assorbite dai cibi quotidiani. Questa ritualità alimentare oggi è diventata terreno fertile di fusione e diffusione culturale, portatrice di antiche tradizioni da non perdere.

Se è vero che da una parte lo scopo è formativo, dall’altra c’è la volontà di riscoprire di quel “cibo conduttore” dei Paesi del Mediterraneo e della Via di Marco Polo è stato infatti individuato nel Raviolo, alimento transnazionale e versatile che si fa emblema di forme e contenuti, che cambia consistenza e sapore in base al luogo di invenzione e produzione che in Italia si chiama appunto “raviolo”, in Cina  “Jiaozi”, in Egitto “Sambousek”, in Turchia “Manti”, in Afghanistan “Mantu”.

Pietro Parisi Chef, il cuoco contadino – Direttore Artistico

Al centro della sua cucina spesso c’è il riutilizzo di tutto ciò che normalmente viene considerato scarto. A bucce, gambi, foglie Pietro dà una nuova vita. “Per educazione e scuola – ama ripetere – sono contrario a qualsiasi spreco, perché spesso è nelle parti meni nobili che si celano i sapori veri.” Ciò che rende Pietro davvero speciale è la ricerca dei prodotti di stagione, che seleziona personalmente dai suoi amici contadini, cercando di sostenere lavoratori e prodotti locali. L’obiettivo di Pietro è eliminare dalle cucine i grandi selezionatori e farvi rientrare i piccoli produttori del territorio, dare luce ai sacrifici di questi uomini e queste donne, diffondere la conoscenza di metodi sani di produzione, trasformazione e lavorazione del cibo, facendo riemergere le buone tradizioni che non dovrebbero mai essere privilegio per pochi.

Programma dell’evento

Le vie di Marco Polo, Italia – Cina

26 – 31 Gennaio 2019 – Hotel FLAMENCO, isola di ZAMALEK, la parte più esclusiva del Cairo.

  • GIORNO 26: MASTERCLASS con gli studenti dell’Università del Turismo del Cairo, aspiranti Chef: personalità accademiche, stampa egiziane; segue tasting dei prodotti della master class;
  • GIORNO 27: VIP italo – egiziani. Cena italiana servita al Tavolo, con presenza del corner cinese;
  • GIORNO 28 Upper class egiziana (imprenditori, commercianti, generali ecc.); cena italiana a buffet, con presenza del corner cinese;
  • GIORNO 29: Serata Fusion; diplomatici di tutti i paesi, con particolare riferimento alle Vie della Seta; presenza di Stampa internazionale; cena incentrata sui piatti comuni ai due paesi (raviolo, spaghetti, ecc.). Buffet Italiano da una parte e Cinese dall’altro;
  • GIORNO 30: Serata a cura del Centro Culturale Cinese; piatti cinesi con un’isola cucina italiana;
  • GIORNO 31: Vernissage di opera d’arte italiane, egiziane e cinesi presso L’Istituto di Cultura Italiana; cena cinese con corner di cucina italiana.

 

 

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