Food innovator, Zoologo sostenibile, Apicoltore urbano, Sushiman, Mastro Birraio, Guida Enogastronomica: dalla tavola nuovi stimoli e nuovi profili professionali che permettono di unire l’utile al dilettevole abbracciando nuove tendenze e nuove esigenze.
“Il cibo nutre, le bevande dissetano, ma cibo e bevande sono anche molto altro. Sono un modo per esprimere appartenenze, identità, relazioni. Sono strumento di socialità e di comunicazione. (…) I Racconti sulla sulla tavola hanno tanto da dire perchè è la tavola stessa a raccontare. Racconta la fame e i modi in cui l’uomo ha cercato di trasformarla in occasione del piacere. Racconta l’economia, la politica, i rapporti sociali. Racconta i paradigmi intellettuali, filosofici, religiosi di una società. La tavola racconta il mondo.”
Così scrive Massimo Montanari*, studioso di primo piano di storia dell’alimentazione nonché straordinario narratore, nel suo “I racconti della tavola”*, una fluida raccolta di storie, vere e inventate, che offrono chiavi di accesso su epoche diverse per conoscere la cultura di riferimento che li produsse.
E ciò mi ha fatto pensare a questo nostro grande sconvolgimento contemporaneo, alla nostra società zoppicante che muta vorticosamente, offuscando o peggio, spazzando spesso via, quei punti di riferimento necessari alla sana costruzione umana, lasciando dietro di sé poche ancore, tra le quali appunto e per fortuna, la tavola.
E siccome dietro a ogni crisi si cela anche un’opportunità e gli italiani formano un popolo, quando vuole, ancora pieno di risorse (oltre a possedere le ricette della cultura culinaria più celebre al mondo) ecco che dalla tavola nascono nuovi stimoli, nuove idee imprenditoriali e nuovi profili professionali che permettono di unire l’utile al dilettevole abbracciando nuove tendenze e nuove esigenze.
In questo panorama la scelta di formarsi verticalmente in un settore specifico non è soltanto utile per remare a favore di una ripresa economica e produttiva del nostro Paese, ma anche un modo per aggredire la disoccupazione, in primis quella giovanile e, perchè no, per reinventarsi talenti “over 50/60”, forti di saperi e tradizioni fatte per essere tramandate.
Complici le nostre origini italiche e il piacere connaturato per la buona tavola, il popolo italiano dunque intesse trame sempre più fitte con cibo, vino, birra, eccellenze del territorio, turismo enogastronomico, agricolture sostenibili, inventando nuove dinamiche, nuovi format di fruizione enogastronomica, nuove tendenze e nuovi approcci all’estetica del cibo per il settore che, da un punto di vista occupazionale, schiva la crisi offrendo sempre nuove contaminazioni tra diverse culture e filosofie dei sapori, tutto da trasformare in un fiorente business.
Se gli addetti alla ristorazione, e il personale alberghiero in genere, si posizionano sul podio della classifica delle professioni più ricercate per il 2018 in Italia – e i dati lasciano presagire che sarà così anche per il futuro – e gli Istituti Agrari hanno registravano già nel 2014 un aumento di iscrizioni del 39% rispetto al 2007, ecco fiorire una rosa di professioni degne di nota.
Oltre ai mestieri più tradizionali, ne abbiamo scovati 10 emergenti che trovano sbocco nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi, che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale e che consentono di esprimere lo spirito creativo dell’attività culinaria in più e più modi. Perché parlare di Food & Beverage significa occuparsi del patrimonio agricolo, ambientale ed enogastronomico del nostro Paese, nonché di un settore (quello agroalimentare) che rappresenta una delle eccellenze globalmente riconosciute del Made in Italy.
1. FOOD BLOGGER
I blog dedicati all’enogastronomia sono una fonte di informazioni sempre fresche, consigli, suggerimenti e must do. Proprio per questo motivo i food blogger sono diventate tra le figure professionali più ricercate per spingere delle attività in fase di start-up e promuovere ristoranti e/o bar. La passione per il buon cibo, unita a competenze culinarie e di web copywriting, sono requisiti indispensabili per avere successo come Food Blogger, nonché un occhio sempre più attento alle questioni deontologiche legate al giornalismo.
2. FOOD INFLUENCER
Si chiamano influencer, sono utenti social di professione, hanno profili con milioni di follower e sono capaci di influenzare i consumi degli utenti solo con un post. Sono figli del mondo dei social network, che ha creato delle figure ibride che si trovano nel mezzo dello standard informativo. Il loro principale compito è creare contenuti sulla propria pagina che sponsorizzino i prodotti di un brand. Anche interagire con i propri follower, in modo da costruire rapporti solidi e organici, creando quello che viene chiamato in gergo tecnico l’engagement. Solo così i seguaci potranno sentirsi inclusi nella vita dell’influencer, stimarlo e quindi seguirne i consigli.
3. SOMMELIER 2.0
Il sommelier 2.0 è un sommelier classico al quale vengono aggiunte competenze in ambito digital: a lui non si richiede solo di abbinare il miglior vino a una specifica portata, ma anche la gestione della carta dei vini e, in alcuni casi, la promozione dei prodotti vinicoli. Il sommelier 2.0, dunque, è una figura completa, contemporanea e tecnica, con ottime capacità di management, marketing e comunicazione.
4. MASTRO BIRRAIO
Un mastro birraio deve saper apprendere l’arte di miscelare malto, lievito, luppolo all’acqua, in modo da ottenere un buon gusto oltre alla giusta effervescenza. Soltanto nella nostra Penisola nell’ultimo decennio sono nati oltre 800 microbirrifici e 6 malterie. Per tenere il passo di questa crescita e del continuo sviluppo tecnologico le aziende cercano personale altamente qualificato e costantemente aggiornato. E se al momento ancora non è richiesto un particolare titolo di studio per diventare birraio, è anche vero che fare e degustare la birra è un’arte che non lascia spazio all’improvvisazione, per questo in Italia è recentemente nato il centro di ricerca italiano sulla birra (CERB) che promuove la ricerca, la sperimentazione e le analisi nel settore della birra. Inoltre nel 2008 l’Università di Perugia, ha attivato un master universitario in “Tecnologie birraie”.
5. FOOD INNOVATOR
“Il Food innovator è un professionista che lavora con i reparti ricerca e sviluppo delle grandi aziende. Le attività riguardano in particolare: inventare nuovi prodotti gastronomici e inventare nuove forme di consumo, ad esempio per quelli che esistono già. (…) Per poter esercitare la professione occorre avere una Laurea e aver frequentato corsi di studio ad hoc (ad esempio master in Food innovation e/o management*”.
6. PERSONAL TRAINER DELL’ORTO
“Il Personal trainer dell’orto è un professionista del verde che offre la propria consulenza e tutoraggio a domicilio a coloro che vogliono coltivarsi l’orto. Di solito si tratta di ex imprenditori agricoli, agronomi, ortovivaisti o appassionati che si trasformano in consulenti. La attività riguardano in particolare insegnare passo dopo passo come diventare orticoltori esperti, aiutando al tempo stesso i “contadini urbani” nella preparazione, nella piantumazione, nella gestione e infine nella raccolta”.
7. ZOONOMO SOSTENIBILE
“Lo Zoonomo sostenibile è un professionista che opera in tutti i campi della zootecnia. Si occupa della pianificazione aziendale e industriale fino alla trasformazione delle carni, della formulazione delle razioni e dei mangimi, delle attività di estimo, di assistenza tecnica e fiscale all’interno dell’impresa. Fra i compiti che la norma gli assegna ci sono le attività di selezione e miglioramento genetico, la conservazione e valorizzazione della biodiversità animale.”
8. PASTRY CHEF
Tra quelle legate all’ambito della ristorazione, il pasticcere rimane una delle figure professionali più richieste in Italia e all’estero: pasticcere di laboratorio, chef pasticcere in ristorante o panificatore, questa è un’attività che consente ottimi guadagni e un’elevata specializzazione. Dal cake designer al maestro del cioccolato, dall’esperto di dolci vegani al professionista gelatiere: le skills richieste sono creatività, tecnica e precisione.
9. SUSHIMAN
Il sushi si è ormai ampiamente diffuso anche in Europa e questo è un dato di fatto. La presenza di un esperto di sushi, quindi, è sempre più richiesta non solo in ristoranti giapponesi e sushi bar, ma anche per attività di catering o su navi da crociera. Rapidità, estetica, cura dei dettagli e tecnica impeccabile: tantissimi i corsi di formazione a riguardo necessari a preparare, in tutta sicurezza e igiene, uno dei piatti più semplici, ma al contempo rischiosi, della cucina nipponica.
10. PERSONAL CHEF & HOME RESTAURANT
Chef a domicilio: un lavoro autonomo che sfugge alle dinamiche stressanti delle cucine dei ristoranti. Lo chef a domicilio esercita la propria professionalità in abitazioni private, location di lusso o ambasciate. Opera con la propria strumentazione da cucina e si fa supportare, in genere, da un team di collaboratori. Soddisfazione e indipendenza sono le principali note positive di questa professione per tutte le età (per approfondimenti: www.corriere.it).
11. GUIDA TURISTICA ENOGASTRONOMICA
Visitare un paese alla scoperta dei suoi prodotti tipici e delle tradizioni enogastronomiche è una cosa che fanno in molti. Lo specialista in turismo enogastronomico, non lo fa per piacere ma per professione: organizza viaggi sulla base di tappe specifiche che prevedono degustazioni di cibo e vini locali, visite in aziende agricole o vinicole, predispone corsi di cucina locale, immagina itinerari e percorsi volti a svelare le bellezze e le bontà di un territorio. Una professione stimolante, vivace, appagante per le relazioni umane, con la costante di una valigia sempre pronta alla porta.
12. APICOLTORE URBANO
“L’attività dell’apicoltore è un’attività autonoma (individuale) oppure può operare all’interno di una cooperativa. il lavoro è particolarmente sensibile agli aspetti ambientali, soprattutto per quanto riguarda la dislocazione delle arnie in funzione della flora. (…) L’apicoltura urbana nasce per contrastare l’inesorabile moria delle api, favorire l’impollinazione, tenere sotto osservazione l’inquinamento, educare le giovani generazioni alla cura dell’ambiente”.
Fonti:
Massimo Montanari insegna storia medievale e storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, dove è anche direttore del Master “Storia e cultura dell’alimentazione”.
I racconti della tavola, di Massimo Montanari, Laterza Editore, 18 euro, 232 pagine. https://www.lafeltrinelli.it/libri/massimo-montanari/i-racconti-tavola/9788858114032
I mestieri del Food&Beverage. Fra tradizione e figure professionali emergenti (Guerini Next), a cura di Gi Group Academy
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