Sara De Bellis

Anno: 2019

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Stefano Marzetti, Executive Chef del ristorante Mirabelle dell’Hotel Splendid Royal di Roma, prende il volo e sbarca in Iran in occasione di una tra le più autorevoli manifestazioni internazionali volte a valorizzare e diffondere la Cucina Italiana nel Mondo.

“Educazione Alimentare: Cultura del Gusto” è questo il tema della quarta Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si terrà dal 18 al 24 novembre 2019. L’iniziativa, che è dedicata a promuovere all’estero la cucina italiana di qualità e i nostri prodotti agroalimentari, si sta sempre più affermando come un appuntamento di grande rilevanza attraverso una fitta rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura impegnati a proporre un gran numero di eventi in tutto il mondo: seminari e conferenze, incontri con gli chef e corsi di cucina, degustazioni e cene, che accompagnano le attività di promozione commerciale.

La cucina italiana verrà raccontata anche attraverso la sua proiezione nell’arte, con film, concerti e mostre fotografiche. E non mancheranno momenti di approfondimento su temi di grande attualità, quali il rapporto fra il cibo e la sostenibilità ambientale, la cultura del cibo sano, la sicurezza alimentare, il diritto al cibo, l’educazione alimentare, le identità dei territori e la biodiversità, nel solco dell’eredità di Expo Milano 2015.

Gli assi portanti.

  •          La Dieta Mediterranea quale stile di vita sano e modello di alimentazione equilibrato alla portata di tutti.
  •          I prodotti a denominazione protetta e controllata, e il contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.
  •          I vini italiani e i loro territori: l’inserimento delle “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
  •          Gli itinerari enogastronomici e turistici regionali, e la riscoperta dei borghi italiani e dei loro prodotti culinari tipici.
  •          L’internazionalizzazione dell’offerta formativa italiana nel settore della cucina e dell’ospitalità.
  •          Attività culturali legate alle celebrazioni per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, ideatore di svariate invenzioni innovative per la cucina.

Chi, dove e quando.

Dal 17 al 22 novembre anche a Teheran andrà in scena un evento unico organizzato dall’Ambasciata Italiana e finalizzato alla promozione del patrimonio gastronomico del nostro paese.
Protagonisti assoluti, nonchè privilegiati ambasciatori della cucina italiana nel mondo, insieme a Stefano Marzetti, ci saranno molti volti noti della ristorazione italiana come Giuseppe Peluso della Federazione Italiana della Pizza, Giuseppe Di Iorio, Executive Chef del ristorante stellato Aroma insieme a Daniele De Santi, giovane e talentuoso Pastry Chef.


A Teheran, oltre alla masterclass in programma martedì 19 novembre alle ore 16:00 negli spazi dell’Illio Cafè, Stefano Marzetti, il 21 novembre, prenderà parte alla cena a 4 mani insieme a Di Iorio per regalare agli ospiti una grande serata di sapori Made in Italy.

Dall’Iran alla Turchia.

Dal 22 novembre, infatti, Chef Marzetti volerà in una tra le più note cittadine balneari turche, nota per le sue acque cristalline e per le infinite bellezze naturali, per prendere parte a “Gastro Antalya 2019“, il festival dedicato alla presentazione e alla valorizzazione della cucina turca, e che include panoramiche dalle sue origini ottomane alle sue influenze più moderne, fino alle tecnologie e alle nuove frontiere del gusto.

Gastro Antalya, organizzata da Méditéa International e Méditéa Turchia, giunta alla sua terza edizione, sarà una tre giorni unica tra esibizioni gastronomiche, cene, workshop, laboratori e degustazioni in compagnia di oltre 60 rinomati chef, anche stellati, provenienti da diversi paesi del mondo.

Presenti all’evento, oltre a Stefano Marzetti, saranno infatti Rachid Maftouh, chef e allenatore del team di Bocuse d’Or Marocco, Dina Nikolaou, Patron del ristorante Evi Evane a Parigi e stella della cucina greca, Christophe Chiavola, Executive Chef del ristorante del Hotel Le Hameau des Baux e del ristorante stellato Cicada.

Ogni Chef avrà la possibilità di presentare una o più ricette, tradizionali o innovative, inerenti al tema scelto per questa edizione di Gastro Antalya 2019: gli agrumi.

Méditéa è una comunità d’interesse finalizzata a promuovere e trasmettere il patrimonio culinario e riunisce influencer, chef, esperti di ristorazione e nutrizione ma anche opinion leader.

LA SETTIMANA DI CUCINA ITALIANA NEL MODO – IL PROGETTO

Il progetto, ideato e coordinato dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina, è stato sviluppato all’interno di un gruppo di lavoro che coinvolge il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, nonché tutti i principali Enti, Associazioni ed Istituzioni che rappresentano la cucina italiana e l’Italia nel mondo: Regioni, Agenzia ICE, Agenzia ENIT, università, sistema camerale, associazioni di categoria, scuole di cucina, reti dei ristoranti italiani certificati e operatori del settore enogastronomico.

Le oltre 1000 attività programmate dalle quasi 300 sedi diplomatico-consolari e degli Istituti Italiani di Cultura consentono all’iniziativa di coprire in maniera diffusa tutte le regioni geografiche, in sinergia con l’azione di tutela della tradizione culinaria italiana e di promozione di uno stile di vita sano attraverso la Dieta mediterranea.

L’iniziativa si inserisce nel piano “Vivere ALL’Italiana”, lanciato dal MAECI per coinvolgere attivamente attori pubblici e privati in un’azione di promozione integrata del nostro Paese.

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Sabato 16 novembre alle ore 20.00 presso NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi presenta “Chef’s Collection”, una cena degustazione con cooking show di alcuni tra i più rinomati chef e maestri pasticceri campani, riuniti insieme per la prima volta in un’esclusiva serata gourmet. 

Ammirata dal mare, la città di Amalfi appare come un insieme di piccole finestrelle incastonate nelle case bianche, appoggiate l’una sull’altra. Un favoloso effetto scenico che rimane impresso nel cuore di qualsiasi viaggiatore, assieme ai profumi di questa città, che sono inconfondibili, come quello dello Sfusato Amalfitano, un limone dalle caratteristiche uniche, dalla buccia spessa e un colore chiaro, con una polpa succosa e moderatamente acida. 

Amalfi è un giubilo di sensazioni che racchiude in sé una bellezza fiabesca: un giardino incantato racchiuso tra terra e mare in cui scoprire la cucina del territorio, la musica, l’artigianato, la storia, l’arte e le tradizioni di questa meravigliosa porzione di mondo che tutto il mondo ci invidia.

Altro indiscusso vanto è la gastronomia di questi luoghi e le interpretazioni moderne di antiche ricette che non smettono di ispirare grandi Chef. E’ così che sette chef e due maestri pasticceri si riuniranno per dare vita ad un percorso multisensoriale che permetterà agli ospiti dell’NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi di osservare da vicino la creazione di piatti straordinari che verranno così raccontati e spiegati direttamente dai loro ideatori.

L’evento si chiama “Chef’s Collection”, ed è ultimo appuntamento di Amalfi Food Lab, un ricco calendario di eventi enogastronomici andati in scena per tutto il 2019 presso il Grand Hotel Convento di Amalfi. Protagonisti indiscussi di questa “Collezione Gourmet” saranno gli Chef Giuseppe Mancino **, Crescenzo Scotti*, Emanuele Mazzella, Pasquale Rinaldo, Alessandro Tormolino, Andrea, Nicola Pansa, Claudio Lanuto e Natale Giunta.

Una serata in linea con tutta la filosofia dell’NH Collection, dove il concetto di eccellenza non è mai separato da quello di territorialità, proprio come la proposta gourmet firmata da Natale Giunta che, pur guardando all’innovazione e alla sperimentazione culinaria, non dimentica mai l’impronta del sud Italia.

La serata – aperta al pubblico e su prenotazione – sarà una cena degustazione di 7 portate con live cooking show. Un evento unico in una delle location più suggestive della costiera amalfitana, un appuntamento
imperdibile per conoscere questi straordinari chef i quali, insieme a Natale Giunta e al Resident chef Claudio Lanuto, daranno vita ad uno spettacolo di cucina gourmet in diretta e ad un susseguirsi di emozioni di gusto e sapore, portata dopo portata.

GLI CHEF PRESENTI
NATALE GIUNTA – Chef consulente del “Ristorante Dei Cappuccini” dell’NH Collection Grand Hotel Convento di Amalfi, volto televisivo tra i più noti ed amati dal pubblico de “La Prova del Cuoco”. Il vulcanico chef ha portato ad Amalfi il suo carisma e la sua solarità declinandoli in piatti dal mood mediterraneo. Da sempre portavoce di uno stile di cucina semplice ma innovativo, il menù proposto da Giunta al “Ristorante Dei Cappuccini”, non stravolge mai la materia prima ma ne traduce l’essenza in emozioni di gusto.

CLAUDIO LANUTO – Resident chef del “Ristorante Dei Cappuccini”, ha saputo creare un connubio intrigante tra due cucine dal carattere forte deciso come quella campana e quella siciliana portata da Natale Giunta. Il
risultato che lo chef Lanuto ha ottenuto nel menù proposto è la sintesi equilibrata ed armoniosa di due territori ricchi di spunti e sapori dei quali ha saputo enfatizzare le note più caratteristiche.

GIUSEPPE MANCINO** – Ristorante Il Piccolo Principe, Grand Hotel Principe di Piemonte Viareggio. Originario di Sarno, lo chef Mancino ha portato in giro per il mondo la sua cucina e quella della tradizione
campana, ottenendo i più importanti riconoscimenti internazionali, fino alla consacrazione nel panorama dell’alta ristorazione gourmet con le 2 stelle Michelin. Da 15 anni lo chef dirige il Ristorante Gourmet Il Piccolo
Principe all’interno del lussuoso Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, un simbolo liberty della Versilia, che grazie anche alla sua cucina è divenuto una meta di destinazione per chi vuole vivere un’esperienza
gourmet di altissimo livello.

CRESCENZO SCOTTI – Da Ischia al gota dell’alta ristorazione in un percorso sempre in crescita che lo ha visto passare anche per il tristellato Alajmo, fino ad arrivare alle isole Eolie dove ha attenuto la sua prima stella
Michelin. Oggi è l’executive chef di Borgo Sant’Andrea Amalfi, un progetto di ospitalità dove la cucina di Crescenzo è al centro di un concetto più ampio di accoglienza.

EMANUELE MAZZELLA – Ischitano ma con una lunga esperienza fuori dalla sua isola che lo ha visto collaborare con i nomi più importanti della ristorazione gourmet tra i quali Norbert Niederkofler. In Umbria da
alcuni anni, ha ottenuto la sua prima stella Michelin. Oggi dirige ad Assisi EAT – uno dei ristoranti più importanti ed apprezzati del territorio, situato all’interno del prestigioso ed esclusivo Nun Assisi Relais & Spa Museum.
Una location unica al mondo ricavata dagli scavi di un anfiteatro romano, nella parte alta di Assisi.

ALESSANDRO TORMOLINO – Sensi Restaurant – Amalfi. Da Vissani a Iaccarino, da Colagreco a Locatelli, Tormolino vanta una lunga esperienza con i nomi più importanti della ristorazione. Oggi è l’executive chef del
Sensi Restaurant di Amalfi dove propone una sua personale cucina a metà strada tra l’innovazione e la tradizione.

PASQUALE RINALDO – Ristorante D’Amore, Capri. Da “La Prova del Cuoco” dove gli hanno attribuito il titolo di Cupido dei fornelli, ad uno dei ristoranti più noti dell’isola di Capri. Pasquale Rinaldo. giovane chef campano
ma con tanta esperienza alle spalle, oggi firma anche il primo Panettone di Capri, un panettone estivo con albicocche che presenterà per l’occasione alla serata Chef’s Collection.

ANDREA E NICOLA PANSA – Storica Pasticceria Pansa, Amalfi. Una tradizione dolciaria di famiglia che ha sempre dato valore al territorio della Costiera e ai suoi prodotti. Un’eccellenza riconosciuta a livello
internazionale, consacrata con la Stella del World Pastry Stars 2019, che concluderà questa serata gourmet con una delle loro ultime creazioni: la torta 16 Miglia.


La cena degustazione sarà accompagnata da una selezione di vini a cura di ÔMINA ROMANA. Evento su prenotazione – Info & Contatti:
NH Collection Grand Hotel Convento Di Amalfi
Via Annunziatella, 46 | 84011 Amalfi ( Sa ) | ITALY
T. + 089 8736 711 nhcollectionghconventodiamalfi@nh-hotels.com
Per maggiori informazioni: www.nh-hotels.it


ABOUT NH Hotel Group

NH Hotel Group (www.nhhotelgroup.com) è un consolidato operatore multinazionale e una delle compagnie alberghiere urbane di riferimento in Europa e America, dove gestisce più di 350 hotel. Dal 2019 la Compagnia lavora con Minor Hotels per integrare le due marche commerciali alberghiere in un unico marchio aziendale presente in più di 50 paesi nel mondo. Viene così a costituirsi un portfolio di più di 500 hotel suddivisi in otto diversi brand – NH Hotels, NH Collection, nhow, Tivoli, Anantara, Avani, Elewana e Oaks – che rappresenta un’ampia proposta alberghiera perfettamente in linea con le esigenze e i desideri dei viaggiatori moderni.

NH Hotel Group – Italia con 52 alberghi, 7.823 camere e circa 430 sale meeting in 25 città, NH Hotel Group – Italia è la catena leader nel mercato nazionale in grado di soddisfare le esigenze di una clientela business e leisure. NH Hotel Group Italia offre ai propri ospiti 3 categorie di hotel: NH Collection, premium hotel ubicati nelle location più suggestive delle principali città e con un livello di servizio capace di sorprendere gli ospiti; NH Hotels, urban hotels moderni e funzionali, un perfetto mix di
comfort, servizio e location strategiche ma con tariffe accessibili; e nhow Milano, unconventional hotel di design dalla personalità unica.

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Al Via la campagna di sensibilizzazione e tutela “Il Panettone è Italiano”, che nasce dalla volontà di valorizzare il più celebre lievitato Made in Italy, simbolo dell’eccellenza food del Belpaese, apprezzato e imitato in tutto il mondo.

Presentata nel corso dell’ultima edizione di HostMilano da Cucine d’Italia e Club Appeal, l’iniziativa si pone come obiettivo la tutela di un prodotto patrimonio culturale ed enogastronomico tutto italiano.

Venerdì 15 novembre 2019, alle ore 11.30 , nella sala stampa della Camera dei Deputati a Roma sarà presentata l’iniziativa “Il panettone Italiano” e saranno annunciate che verranno poste in essere e la proposta di apertura di un tavolo tecnico.

Saranno presenti:

1.                     Luigi Cremona, critico enogastronomico.

2.                     Roberto Perotti, Presidente Richemont Club Italia.

3.                     Claudio Gatti Maestro, Lievito Madre.

4.                     Maurizio Bonanomi, Maestro Lievito Madre.

5.                     Matteo Cunsolo, Presidente Panificatori Confcommercio Milano e Province.

6.                     Ciriaco Acampa, Presidente Rotarian Art & Gourmet Italia.

7.                     Mauro Morandin, Maestro Lievito Madre.

8.                     Stanislao Porzio, giornalista e ideatore della kermesse Re Panettone.

9.                     Alessandro Circiello, Presidente FIC Lazio.

10.                   Francesco Rossi, avvocato.

Moderatore Gianni Lattanzio Segretario generale dell’Istituto Cooperazione Paesi Esteri

L’idea ha visto la luce proprio durante HostMilano, la fiera leader mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza: palcoscenico della campagna di riconoscimento del Panettone come tipicità esclusiva italiana è stato proprio Panettone World Championship, il rinomato contest, organizzato dai Maestri del Lievito Madre, che mette a confronto i migliori pasticceri internazionali nella produzione del miglior panettone artigianale tradizionale.

L’iniziativa, lanciata da Silvia Famà, Editore del magazine Cucine d’Italia, e da Cristina Mascanzoni Kaiser, Presidente di Club Appeal, prevede una raccolta firme rivolta a tutti gli operatori del comparto, alle aziende di panificazione e pasticceria, ai produttori di materie prime, nonché alle imprese dirette e indirette legate al goloso prodotto.

La campagna “Il Panettone è Italiano”, supportata anche dall’Istituto Cooperazione Paesi Esteri (ICPE).

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Un’impresa tutt’altro che scontata, che i i mastri birrai del birrificio romano Oxiana hanno vinto creando una birra bilanciata, dal colore aranciato e dai sapori di panificati e malti cotti. 

Nasce così la “birra di Roma”, e l’acqua della storica sorgente capitolina diventa una Keller in edizione limitata che sarà presentata il prossimo 16 novembre 2019 presso la Fonte Egeria.

Considerata sacra fin dall’antichità, la Fonte di Egeria si trova in una delle zone più suggestive della campagna romana, la Valle della Caffarella. Nota anche come Fonte delle Camene o dell’Acqua Santa, la sorgente rimase nascosta per molti secoli all’interno di una grotta, ben protetta dal limitrofo Bosco Sacro.

Il Ninfeo di Egeria fu costruito successivamente, intorno al II secolo d.C., in prossimità della sorgente e dedicato al culto della ninfa. Oggi si presenta come una sorta di nicchia ma un tempo era rivestita di marmo bianco e la sua grande volta era ricoperta di mosaici.  Dalla sorgente inizia il “sentiero delle acque” che attraversa il Parco dell’Appia Antica, uno dei più importanti siti archeologici al mondo.

Nasce da qui il progetto di una produzione brassicola per esaltare le caratteristiche dell’acqua romana, da questo luogo considerato sacro fin dall’antichità, che in passato ha ispirato miti e leggende e che oggi ha stimolato i mastri birrai del birrificio romano Oxiana a creare la “Birra di Roma” partendo da un profilo dal suo profilo d’acqua intensissimo.

Esiste infatti un legame profondo che dall’antichità ai giorni nostri si è rivelato indissolubile: è quello tra Roma e l’acqua. Dalla Romolo e Remo salvati dalle acque del Tevere per arrivare ai tipici “nasoni” che ogni giorno dissetano turisti e cittadini della Capitale, passando per i monumentali acquedotti romani che si sono dimostrati affidabili e duraturi, alcuni mantenuti intatti fino alla prima età moderna, altri sono ancora parzialmente in uso.

La Birra di Roma sarà una Keller: “ci siamo ispirati alle basse fermentazioni della Franconia – spiega il mastro birraio di Oxiana Simone Proietti Appodia – dove l’apporto dato dalle caratteristiche dell’acqua è centrale. Negli ultimi tempi il birraio, grazie al progresso tecnologico, è in grado di “lavorare” l’acqua a proprio piacimento ed adattarla allo stile birrario che ha intenzione di produrre, noi abbiamo fatto il contrario: abbiamo messo l’acqua, così come sgorga dalla sorgente, al centro della ricetta e individuato lo stile più adatto. Quindi abbiamo consultato le ricette di fine ‘800 e attraverso l’utilizzo di malti base più scuri e un sapiente uso dei luppoli, abbiamo fatto dell’equilibrio il punto di forza di questa birra”. 

Un’impresa tutt’altro che scontata, va detto: l’acqua Egeria, infatti, ha una sua effervescenza naturale ed è ricca di sali minerali, tra cui i bicarbonati, non facili da gestire nel processo di birrificazione. Ma i birrai di Oxiana hanno raccolto la sfida, creando una birra bilanciata, dal colore aranciato e dai sapori di panificati e malti cotti. 

Un prodotto che, grazie ai suoi 5 gradi alcolici, è perfetto da sorseggiare come aperitivo, ma sa abbinarsi perfettamente anche con pizza, primi piatti e carni bianche. “È stato un po’ come incidere un disco – aggiunge Appodia – perché abbiamo cercato lo stile che più esaltava gli ‘strumenti’ che avevamo a disposizione”.

La birra sarà prodotta in edizione limitata, con 2500 bottiglie, e potrà essere degustata in anteprima il prossimo 16 novembre, dalle 11.00 alle 18.00, proprio alla fonte Egeria, in via dell’Almone 111; Accorrete numerosi!

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 Lunedì 11 novembre 2019 Davide Caranchini del Ristorante Materia* (CO) chiuderà la Rassegna “Rooftop in Rome. A dinner with” del Ristorante Sette del Radisson Blu es. hotel, Rome con un menu portavoce della sua cucina di sapore, ricerca e sperimentazione che Vi consigliamo di non perdere.

In copertina Davide Caranchini Photo credits © Lucio Elio; Lido Vannucchi
https://lorenzovinci.it/magazine/news-e-recensioni/intervista-allo-chef-davide-caranchini-del-ristorante-materia-di-cernobbio/

Davide Caranchini, classe 1990, è lo chef del ristorante Materia – Ristorante in Cernobbio, a Como. Dopo una serie di importanti esperienze internazionali, tra cui spiccano Le Gavroche, l’Apsleys a Londra e il Noma a Copenaghen, inizia a scoprire e ad appassionarsi al mondo vegetale in ogni sua sfaccettatura, ricercando e dando nuove letture a ciò che la natura sa offrire. La sua è una cucina capace di muoversi tra influenze nordiche, fermentazioni, estrazioni, acidità e gusti amari. Un mondo davvero complesso, nel dietro le quinte, ma che al tavolo arriva in versione spesso essenziale, e dove l’immediatezza la fa da padrone. In ogni piatto è ben visibile un legame con le tradizioni e i prodotti del territorio lariano, ma allo stesso la sperimentazione e la ricerca, cosi’ come la contaminazione culturale dettata dai viaggi fatti ispirano composizioni come Risotto, asperula, abrotano, limone e caviale d’aringa, o quello con bacche di cipresso e mirtilli fermentati, e poi Rana pescatrice, carote e levistico, Pescato del Lago di Como, koji, yuzu e capperi di aglio orsino e Midollo e zafferano come idea di dessert.


La sua cucina, l’11 novembre, farà tappa a Roma, al Ristorante Sette del Radisson Blu es. hotel, Rome per la cena conclusiva della rassegna «Rooftop in Rome. A dinner with», che ha visto alternarsi ogni mese, a partire da maggio scorso, sei chef con stella Michelin selezionati tra i migliori interpreti della cucina italiana contemporanea. 


Ingredienti e odori che uniscono i sapori antichi e le tecniche moderne provenienti da tutte le parti del mondo, andando a comporre piatti che saranno “tradizione” domani.  Protagonista del progetto di ristorazione è il resident chef Giuseppe Gaglione, autore di una cucina in costante equilibrio tra i sapori tipici del Mediterraneo ed elaborazioni fusion in linea con le più importanti tradizioni gastronomiche internazionali contemporanee e che, con Davide, ha dato vita ad un interessante menu degustazione che Vi consigliamo di non perdere e che è così composto:

Porcino, melograno e pane carasau
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Trota sott’aceto, uova di coregone, rafano e aneto
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Tartare di salmerino, grano saraceno, abete e levistico
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Linguine Monograno Felicetti, burro, garum di agone e amchoor
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Riso Acquerello, bergamotto, scarola e acciughe
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Coda di bue, sedano rapa fermentato e funghi
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Sorbetto all’aceto di birra, miele di castagno e alloro
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Zucca, mascarpone di bufala, amaretti e dragoncello

70 euro incl. wine pairing

Rooftop in Rome: A Dinner with
Radisson Blu, es. Hotel Rome
Via Filippo Turati, 171 

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Al via il primo corso professionalizzante targato Scocca, in collaborazione con Mumac Academy e Cimbali. La lezione, di otto ore totali, verterà sull’amministrazione dei costi e sulla gestione delle spese all’interno di aziende di ristorazione, caffetterie e pasticcerie.

Il food cost è un dato semplicemente essenziale per chiunque faccia ristorazione o voglia approcciarsi in modo serio a questo mondo in continua evoluzione, eppure (troppo) spesso viene trascurato.

Per ogni tipologia di impresa ci sono infatti differenti valutazioni economiche da fare e alcuni problemi ricorrenti da risolvere nel corso della gestione quotidiana; problemi che, se ben vanno calcolati dal periodo di studio di un concept fino alla realizzazione dell’attività. 

Durante il corso professionalizzante del 13 novembre targato Scocca, in collaborazione con MumacAcademy e Cimbali, organizzato in moduli e con supporti teorici e pratici per un apprendimento più rapido da parte dei corsisti, si affronteranno temi come:

  • la differenza tra food e full cost;
  • la quantificazione economica dello scarto di cibi e bevande;
  • il beverage cost; i migliori metodi di cottura volti alla conservazione degli alimenti;
  • le costruzioni delle distinte base;
  • costruzione di fogli di calcolo complessi;
  • il pricing strategico;
  • la gestione dei flussi operativi;
  • la spiegazione della gestione dei software maggiormente utilizzati nella ristorazione. 

L’obiettivo è quello di illustrare e rendere quindi semplici alcuni concetti fondamentali da conoscere prima di intraprendere qualsiasi investimento nel settore dell’ospitalità. 

I relatori del corso saranno, ognuno per le proprie competenze specifiche: Stefano Bugoni, ingegnere; Adriano Capocchi, ingegnere; Alessandro Bursi, chef.  

I moduli didattici saranno supportati da slide multimediali, schede di lavoro ed esercizi pratici per valutare al meglio la comprensione dei concetti specifici illustrati.

Il costo del corso è di 190€, con agevolazione di 50€ per chi si prenota alla mail formazione@progettoscocca.it entro il 5 novembre. Il corso ha un massimo di 10 partecipanti. 

Scocca è una società di consulenza, con focus sulla ristorazione. Architetti ed ingegneri, grazie alle loro esperienze individuali, hanno perfezionato le loro capacità professionali che, oggi, messe in network, hanno dato il via ad una serie di progetti legati al mondo dell’ospitalità, curando non solo gli aspetti maggiormente legati alla struttura e agli arredamenti, ma concentrandosi anche sugli aspetti gestionali, funzionali e logistici. L’obiettivo è quello di creare flusso di lavoro autonomo in grado di prevedere e gestire in anticipo le eventuali criticità, avendo quindi modo di ottimizzare tempi, spazi e profitti. Questo in tutte le fasi di sviluppo: dal concept alla stabilizzazione economica dell’attività. 

Scocca | Crea – Ottimizza – Avvia Via Ostiense 387°, Roma tel.3394848741 mail: info@progettoscocca.it

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“L’ingredienTè”: una cena speciale con Domenico Stile, un viaggio nei sapori e negli abbinamenti alla scoperta dei molti legami che il tè può avere con la cucina. 

Seguendo la loro tradizione nell’ offrire corsi dinamici e creativi dedicati al mondo del tè, il 4 novembre Babingtons ospiterà: “L’Ingredientè“, una serata speciale caratterizzata da un’inedita collaborazione tra la storica tea room di Piazza di Spagnail più giovane chef di Ristorante stellato di Roma, Domenico Stile dell’Enoteca la Torre a Villa Laetitia *, 1 stella Michelin.

Lo Chef Stile preparerà un menu ad hoc di piatti gourmet dando nuovo valore ai tè di Babingtons, utilizzandoli sia in qualità di ingrediente sia abbinandoli alle pietanze in un percorso degustazione davvero unico nel suo genere.

Durante la cena i commensali avranno dunque la possibilità di assaggiare ogni tipologia di tè in purezza insieme a ciascuno dei piatti di Stile realizzati per l’occasione. Lo chef sarà inoltre a disposizione per spiegare ogni piatto e rispondere alle curiosità degli ospiti e su come utilizzare le foglie di tè in cucina.

 “È stato un piacere collaborare con un’istituzione storica come Babingtons che si dedica all’arte della preparazione del tè da oltre 125 anni – afferma Stile – è stata una vera gioia lavorare con i loro prodotti eccellenti.


Il menu sarà così composto: 

Dice Chiara Bedini, proprietaria di Babingtons insieme al cugino Rory Bruce: “Con il corso L’ingredientè abbiamo voluto illustrare e comunicare la versatilità del tè firmato Babingtons che diventa non solo un tè da sorseggiare con piacere, ma anche un vero e proprio ingrediente gourmet interpretato sapientemente da uno chef acclamato come Domenico Stile.”

Stuzzichino di benvenuto

Pan brioche tostato con burro di bufala, alici di Cetara e Moroccan Secrete

Tè abbinato: Moroccan Secret freddo

Gamberi rossi al Red Rhubarb, zucca e lemon Caviar

Tè abbinato: Red Rhubarb freddo

Ravioli di coda alla vaccinara e pistacchio su infuso di Lapsang Souchong servito in ciotola con cucchiaio da zuppa

Tè abbinato: Lapsang Souchong caldo in ciotolina bianca

Anatra Laccata al Forest Fruits e bietoline  

Tè abbinato: Forest Fruits caldo in ciotolina bianca

Crostatina meringata al finocchio e Earl Grey

Tè abbinato: Earl Grey Imperial freddo


Per info e prenotazioni: chiara.b@babingtons.net // Tel 06.678.6027

Il costo è di 40 euro a persona.

Per informazioni e prenotazioni

reservations@babingtons.com oppure telefonare al 06.6786027.

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Il 27 e il 28 Novembre torna alle Officine Farneto di Roma “Il Festival della Gastronomia” con un focus sempre più attento alla Sala, al concetto di Ricevimento; ed una principesca finale di Gala al Grand Hotel PLAZA.

Quanto conta il servizio di Sala nella ristorazione contemporanea? Molto. Rappresenta almeno il 51% del successo di un’attività nel settore della ristorazione e dell’ accoglienza. Quanto viene considerato? Ancora poco. Ma ci stiamo lavorando.

Quello del cameriere è un mestiere determinante per la riuscita di una serata, nonchè per rendere completa e coerente l’offerta ristorativa. In passato veniva tenuto in scarsa considerazione, oggi, per fortuna, vive un momento di grande attenzione e consapevolezza.

Luigi Cremona e Lorenza Vitali, ( Emergente Sala, Emergente Chef e Emergente Pizza /// porzionicremona.it / Witaly / Touring Club) da sempre talent scout di future stelle in Cucina, non potevamo non declinare la loro passione da ricercatori di promettenti professionisti anche nel mondo dell’Ospitalità e della Sala.

Luigi Cremona e Lorenza Vitali

Ormai nessuno esce più solo per mangiare ma per vivere un’esperienza: andare fuori a cena è una forma di spettacolo ed il primo e l’ultimo a salire sul palcoscenico è il cameriere. In mezzo ci sono gli attori principali, i clienti naturalmente, ma senza la regia di chi guida la scena, lo spettacolo può diventare è deprimente.


Come e quanto l’avete visto crescere questo PREMIO? Qual è la sorpresa maggiore che ti ha riservato fino ad adesso?


Abbiamo iniziato 5 anni fa, così mi racconta Lorenza Vitali organizzatrice dell’evento, fermandoci per un anno perché volevamo riflettere, studiare un format ed un regolamento preciso.

Le maggiori soddisfazioni sono arrivate da persone che si sono autocandidate, magari scrivendomi su fb, persone che non lavoravano in ristoranti stellati o alberghi di lusso ma he si sono rivelati dei professionisti di tutto punto. Fued Achaad, su tutti. Il premio è cresciuto perché il settore ne aveva bisogno, c’e tanto, tantissimo ancora da fare però. Il mio sogno è creare una versione “pop” per tutti quelli che fanno questo lavoro senza pensarci, quelli che sono ancora inconsapevoli del tesoro che hanno nelle mani, un mestiere determinante per il successo del ristorante, del bar, del pub.

Saranno quindi otto i finalisti, (3 del Nord, 2 del Centro proclamati a Siena e 3 del Sud) che si sfideranno a Roma per aggiudicarsi il titolo “EMERGENTE SALA 2019” ovvero il titolo di “Miglior Giovane Professionista di Sala under 30 d’Italia”.

La finalissima nazionale sarà ospitata dal Grand Hotel Plaza una cornice di assoluto prestigio ed eleganza che da sempre incanta gli ospiti per la sua arte e architettura e gusto del bello, che è possibile ammirare in ogni singolo dettaglio, dai soffitti affrescati agli stucchi, dalle vetrate liberty agli arredi ai tanti dettagli; e che diviene così scenografia suggestiva per un evento speciale nel mondo della ristorazione, a testimonianza del percorso e dell’impegno intrapresi dal Grand Hotel Plaza nel mondo gourmet e nel settore dell’ospitalità a seguito dell’imponente restauro conservativo avviato negli anni scorsi.

Le parole di Olivia Paladino (General Manager Grand Hotel Plaza): “Questo evento di Emergente Sala arriva in un momento di grande fermento per il Plaza. Stiamo riaffermando la sua identità spiegandone l’unicità che risiede anche nella scommessa della ristorazione come servizio centrale e non ancillare, puntando molto sui giovani”.

Durante la finalissima all’interno dei saloni trasformati trasformati in teatro di gara per la finale del premio, sono previste una prova teorica e una prova pratica dove gli sfidanti dovranno dimostrare le loro qualità, passione e professionalità, di fronte ad una giuria di professionisti ed esperti di settore.

Altra novità di quest’anno è la Prima edizione di Emergente RICEVIMENTO nella stessa giornata e la selezione è avvenuta in collaborazione con Federalberghi Roma. Le figure che accolgono il viaggiatore all’ingresso di un hotel rappresentano sovente il primo sorriso di benvenuto di
una città e l’ultimo saluto prima che l’ospite si commiati dopo aver pagato il conto. E nel corso del soggiorno? Gli addetti al Ricevimento Ricevono i complain (quando ce ne sono, s’intende) e danno informazioni di ogni tipo,
rassicurazioni e “coccole” di ogni tipo. Gli addetti al Ricevimento sono l’esatto alter ego in hotel del cameriere in un ristorante.

Lunedì 28 ottobre si torna alle Officine Farneto con un’intensa programmazione che spazierà dalla gara conclusiva degli chef finalisti e la proclamazione del vincitore del premio Emergente Chef  2019, alla parallela competizione tra i pizzaioli per la scelta del Miglior Emergente Pizza, dalla presentazione in anteprima della Guida del Touring Club Italiano “Alberghi e Ristoranti d’Italia 2020”.

Come tradizione vuole, in prima linea le gare di EMERGENTE, le competizioni attese e seguite da tanti appassionati, riservate ai giovani cuochi e pizzaioli under 30 e 35 che hanno in precedenza sbaragliato i colleghi vincendo le preselezioni e sono giunti sin qui, alle Finali Nazionali 2019.

Come consuetudine Touring Club Italiano  –  Ente e Casa Editrice per la quale Luigi e Teresa Cremona da quasi trent’anni curano i contenuti della guida “Alberghi e Ristoranti d’Italia”  –  sarà protagonista della presentazione in anteprima dell’edizione 2020, un evento che ogni anno richiama operatori, albergatori, ristoratori, giornalisti nella quale vengono consegnati i premi speciali e gli attestati di merito alle varie strutture recensite all’interno della pubblicazione.

Info utili

Festival della Gastronomia 2019

Dove: Officine Farneto, Roma

Quando: lunedì 28 ottobre

Orario: dalle 9:30 alle 16:00

Sito

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Dall’1 al 3 novembre in scena “Le quattro stagioni del Tartufo”.
Novità 2019, il Trifola Finger Food per festeggiare lo storico anniversario e celebrare un’ annata memorabile: grandi pezzature e quantità elevata a prezzi accessibili
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Da venerdì 1 a domenica 3 novembre (dalle 10.00 alle 20.00) la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo bianco di Città di Castello festeggia il traguardo dei 40 anni con un’edizione storica ancora più ricca di iniziative e novità.

Un’autentica full immersion nel mondo dei tartufai altotiberini tra percorsi sensoriali e gastronomici sulla trifola dell’Alto Tevere umbro, arricchiti da show cooking, mostre, degustazioni di olio e vino, musica e assaggi di prodotti tipici da tutta Italia.  

Accanto ad esempio ai tradizionali Mercati dei Sapori d’Italia e ai Saloni del Vino (AIS) e dell’Olio (Confraternita dell’Olio e dell’Olio dell’Alta Valle del Tevere), farà infatti il suo debutto il Trifola Finger Food, ideato dagli organizzatori – Comune di Città di Castello, Associazione Mostra del Tartufo e Comunità Montana Alto Tevere Umbro, con gli enti pubblici locali, tra cui la Camera di Commercio di Perugia – proprio per celebrare questo importante anniversario. Un ‘super cibo’, anzi un tripudio di eccellenza e sapori, che mette insieme il celebre Tuber Magnatum Pico umbro, il Parmigiano Reggiano e la Patata De.Co. di Pietralunga per una creazione ‘limited edition’ che sarà possibile degustare e acquistare nei giorni di fiera.

TRIFOLA FINGER FOOD

Ma nella tre giorni di Città di Castello, a riprova della storica vocazione di questo territorio che vede un tartufaio ogni 10 abitanti e oltre 6mila cani in attività, tornerà a sventolare anche lo slogan “Le quattro stagioni del Tartufo” proprio per sottolineare la costante produzione lungo tutto l’anno caratterizzata, oltre che dalla trifola dell’Alto Tevere in autunno, dal nero pregiato Tuber melanosporum in inverno, dal bianchetto o marzuolo Tuber borchii in primavera e dal tartufo nero estivo o scorzone Tuber aestivum nel periodo più caldo dell’anno.

“L’edizione n.40 – dichiarano il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, l’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti, il presidente della Comunità Montana Alta Umbria Mauro Severini – sarà davvero imperdibile, non solo per questo importante anniversario che connoterà ancora di più con un clima di festa il programma del 2019, ma anche perché si preannuncia un’annata memorabile per i nostri tartufi con grandi pezzature e notevoli quantità in grado di accontentare tutte le tasche. Sulla base di questi presupposti, siamo quindi certi di poter offrire ai visitatori un fine settimana unico all’insegna del gusto e della qualità made in Umbria, senza dimenticare le straordinarie risorse enogastronomiche, artistiche e culturali che la nostra Regione è in grado di esprimere. Il Tartufo è infatti solo una delle tante eccellenze che ci contraddistingue a livello nazionale, contribuendo a rendere unica la nostra offerta turistica. E in tal senso, la tre giorni di Città di Castello rappresenta l’occasione ideale per scoprire questo immenso patrimonio e per godere, allo stesso tempo, delle numerose iniziative messe in campo per questa storica edizione”. 

Arricchito e sempre itinerante sarà dunque il cartellone di eventi sparsi per la città, compresa la gara dei cani da tartufo nel Parco A. Langer (a cura dell’Associazione Tartufai Alto Tevere), che permetterà a tutti di partecipare alla ricerca del prezioso fungo ipogeo, oppure lo spettacolo dello show man Dario Vergassola. A Piazza Matteotti, invece, torna il Mercato Sapori di Tartufo con il meglio della produzione locale raccontata da Tartufi Jimmy, Giuliano Tartufi, Penna Tartufi, Il Tartufaro, Mirko Tartufi e Tartufi Martinelli.

Largo Gildoni si trasformerà in una sorta di cucina a cielo aperto grazie agli show cooking di Parola di Chefuna serie di appuntamenti dedicati al made in Italy gastronomico di qualità, dove si alterneranno maestri dei fornelli, degustazioni, Presidi Slow Food, incontri con il Consorzio del Parmigiano Reggiano (in collaborazione con il comune di San Prospero) e perfino il primo Junior Chef Challenge con i ragazzi delle scuole medie di Città di Castello e la regia dell’istituto Patrizi Baldelli Cavallotti.

Nel frattempo, sotto il Loggiato Gildoni, insieme ai produttori locali a chilometro zero, ci saranno: l’associazione Pro-Bio Umbria per parlare di ristorazione biologica tra i banchi di scuola; Samuele Tognaccioli (FIDA) con la sua cucina narrativa; lo studioso Lorenzo Tanzi per le analisi sensoriali del tartufo trifola e uncinato; l’ASL Umbria 1 con le campagne di informazione sui funghi; il ristorante dell’istituto Cavallotti Patrizi Baldelli pronto a far conoscere saperi e sapori al tartufo; il duo Casare Lucaccioni-Chiara Filippi con la degustazione a tema ‘Chianina che passione!’.

E se, l’1 e il 2 novembre, la musica farà anche quest’anno da fil rouge con le esibizioni live nel centro storico e l’esecuzione in prima assoluta della Sinfonia per Città di Castello nell’ambito della seconda edizione di Sulle note del tartufo bianco (a cura del maestro Fabio Battistelli), sarà ancora una volta grazie al lavoro sinergico avviato dagli organizzatori e dagli enti pubblici se l’arte e la cultura animeranno l’intero fine settimana. Tra retrospettive fotografiche e altri eventi collaterali, infatti, i visitatori potranno anche accedere a tutte le strutture museali cittadine con tariffe agevolate, grazie alla Card Musei valida per la Pinacoteca Comunale, i Musei Burri, il Museo del Duomo, il Museo delle Arti Grafiche Grifani Donati, Il Laboratorio e Collezione tessile di Tela Umbria e il Polo museale di Garavelle.



Scarica QUI il programma:
http://press.mglogos.it/wp-content/uploads/2019/10/Il-Tartufo-Bianco-2019-_-Brochure-programma.pdf

Per info sulla 40^ Mostra Mercato Nazionale del Tartufo bianco di Città di Castello: www.iltartufobianco.it

Per info turistiche: www.cittadicastelloturismo.it

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Dall’idea di ricerca del benessere che parte da un rapporto privilegiato con la natura è nata l’idea, assieme a Romana Ramacciani e Paola Guerraz, di un ristorante romano che portasse la firma del famoso fitoterapista ed erborista Marc Mességué ─ figlio di Maurice Mességué, pioniere della fitoterapia.

Chi è Marc Messeguè

Marc Mességué, francese di nascita e umbro d’adozione, vanta una lunga esperienza nel campo della fitoterapia e dell’erboristica, vere e proprie tradizioni di famiglia. Da anni è impegnato nella sensibilizzazione all’importanza dell’alimentazione per migliorare la qualità della vita ristabilendo il naturale e armonico equilibrio psico-fisico. A lui si deve l’ideazione della rivoluzionaria dieta One Day Light che permette di ritrovare la forma naturale grazie a un solo giorno di dieta alla settimana. Lo studio costante e la continua ricerca lo portano a perseguire sempre nuovi percorsi volti a integrare le antiche e sapienti pratiche della medicina naturale alle terapie contemporanee.

La ricerca appassionata, lo studio costante, la tenacia nell’inseguire un’idea  hanno fatto del nome Mességué un punto di riferimento nel mondo per tutto ciò che è naturale. Questa è la preziosa eredità lasciata da mio padre, il più grande regalo che ci ha fatto: il suo nome, il nome che portiamo noi figli e che portano i miei figli, un nome che Maurice Mességué ha onorato nella sua vita professionale e che noi cerchiamo di onorare tentando di migliorare la qualità della vita” (Marc Mességué).

Coniugare gusto e benessere grazie ad una cucina che esalta e valorizza materie prime selezionate, per far vivere un’esperienza unica basata su di un concetto semplice ma fondamentale, quello del “mangiare consapevole”. È l’ambizioso obiettivo di Romana Ramacciani e Paola Guerraz, ideatrici e proprietarie di Mamé, il ristorante che da settembre proporrà a Roma e per la prima volta in Italia un format culinario fondato sulla filosofia del benessere di Marc Mességué.

Gli spazi di via Antonio Serra 60 nel quartiere Fleming (nella zona nord della capitale) sono stati ristrutturati e pensati per dare vita ad un ambiente accogliente, raffinato, nel quale ogni singolo dettaglio è stato curato per creare un’atmosfera che possa consentire di scoprire i sapori semplici, naturali ed al tempo stesso intensi di una proposta gastronomica che esplica il concetto del mangiare sano con gusto.

Mamé non è solo un ristorante, ma un vero e proprio format che esporteremo in tutta Italia”: le parole di Romana Ramacciani, per molti anni agente di commercio, e Paola Guerraz testimoniano la qualità di un progetto che partendo da Roma vuole dimostrare che mangiare sano non significa necessariamente dover rinunciare al gusto anzi, la valorizzazione delle materie prime e l’esaltazione dei sapori sono il punto di partenza del processo creativo che ha permesso di strutturare un menu estremamente interessante.

Spinta dallo spirito imprenditoriale che ha contraddistinto altri progetti in ambito ristorativo, Romana ha ideato il progetto Mamé, ispirata dalla consolidata amicizia con Mességué, che le ha consentito nel corso degli anni di scoprire, conoscere ed abbracciare il concetto del mangiare sano. “Ho sempre avuto una naturale predisposizione per un determinato tipo di alimentazione, e con questo progetto voglio trasmettere ai nostri clienti l’importanza del mangiare sano, ma soprattutto che una cucina del benessere non esclude il gusto”. Per Romana la forza del progetto è certificata dalla qualità delle persone che hanno dato vita a Mamé: “Marc è una persona pulita, umile, sincera: non vuole parlare di dieta, ma di filosofia alimentare. Non ha mai ceduto a lusinghe commerciali perché crede fermamente nella coerenza delle proprie idee”.

Il progetto nasce quindi dalla mente di Romana, che ha successivamente coinvolto Paola Guerraz, sua amica da sempre, anch’essa da tempo conquistata dall’approccio sano al cibo e legata a Mességué da una grande amicizia. “A mio avviso non esiste a Roma un luogo come Mamé, nel quale poter mangiare sapendo cosa c’è nel piatto, quali materie prime vengono lavorate correttamente ed esaltate per dar vita ad una proposta gastronomica che possa coniugare la piacevolezza dei sapori ed il conseguente benessere per il proprio corpo”. Paola, da anni agente immobiliare, ha apportato con la sua esperienza un decisivo valore aggiunto per quel che concerne le scelte stilistiche ed arredo, che contribuiscono a rendere Mamé un luogo originale ed unico anche dal punto di vista estetico.

Marc Mességué, parigino di nascita ma italiano d’adozione, ha ereditato dal padre Maurice una grande passione per le erbe e le loro proprietà. Gli studi in erboristeria all’università di Siena e l’esperienza fitoterapica lo hanno spinto a creare vari centri benessere, e dal 2012 ha iniziato una nuova avventura a Gubbio al Park Hotel ai Cappuccini. In questa nuova sede si armonizzano perfettamente, fitoterapia, sana alimentazione, medicina ed estetica per ritrovare il miglior equilibrio psico-fisico.

La guida della cucina è affidata alla giovane chef Sara Pieretti, nata ad Assisi, e che in Umbria ha trascorso molti anni acquisendo grande competenza tecnica ed estrema conoscenza dei prodotti lavorando presso un prestigioso Relais 5 stelle ad Assisi. “La passione per la cucina nasce da quella per le materie prime, che la cucina deve esaltare, non rovinare o complicare”. Sara è reduce da un periodo trascorso in Svizzera, nel corso del quale ha potuto conoscere in prima persona alcune piccole realtà artigianali, che hanno rafforzato in lei la voglia di rendere ancora più maniacale la selezione dei prodotti. “È stato Marc a propormi il trasferimento a Roma per divenire la chef del Mamè, e cercherò di comunicare che la cucina del benessere è buona e non comporta alcun tipo di rinuncia”. 

Un progetto (quasi) tutto al femminile (le due proprietarie Romana e Paola, la chef Sara, la sous chef Francesca Maiorana, altre due ragazze in sala) coordinato in Sala da Amedeo Di Pasqua, e che darà spazio alle erbe, alle verdure, alla frutta ma anche naturalmente alla carne, al pesce, ed ai tanti prodotti che verranno preparati quotidianamente dalla brigata di cucina, quali il pane ed altri lievitati, la pasta ed i gelati. Sarà possibile gustare estratti preparati al momento con frutta e verdura di stagione, scegliere e provare i piatti presenti in menu, o magari concedersi un momento di relax grazie alla “Tisaneria”, un angolo dedicato ad erbe, infusi e tisane, uno dei cardini della filosofia di Mességué.

Accurata selezione delle materie prime, rispetto delle stesse, esaltazione dei sapori, piatti equilibrati e gustosi: la cucina del Mamé saprà sorprendere per la sua capacità d’essere originale, unica, al tempo stesso sana ed appagante, buona ed intrigante, una vera cucina del benessere, dove mangiare sano ma con gusto.

Il menù Mességué è composto da 10 proposte differenti (pranzo e cena) distribuite su altrettante giornate. Potete scegliere il menu giornaliero più adatto ai vostri gusti e adottarlo ogni settimana (52 giorni all’anno). In questo menù Mességué fornisce una serie di gustose ricette create da famosi chef. Un giorno di dieta ipocalorica ogni settimana è sufficiente ad apportare quel risparmio di circa il 10% di calorie totali introdotte rispetto ad una nutrizione libera, sufficiente ad ottenere i benefici della restrizione calorica, non solo sul mantenimento del peso ma su una sana longevità.

Info utili

Mamé – La cucina del benessere

Via Antonio Serra, 60 / 00191 – Roma

Tel. 06 5987 4308

Mail: info@mamerestaurant.it 

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