Sara De Bellis

Anno: 2019

This is our archive page

Madame de Pompadour disse un giorno “a migliorare la bellezza di una Donna ci riesce solo lo Champagne”; e queste parole, appuntate distrattamente su un foglio, oggi mi fanno pensare alla radiosa Sara Blandamura, spumeggiante romana doc e sommelier appassionata, che ha realizzato il suo sogno di classe dedicato all’arte del buon bere e del buon stare, portando una ventata di primavera orientale su quella lunga strada medievale che collega Roma ai Castelli Romani.

le bollicine di sara

Conosco Sara dai tempi in cui lavoravo con Luigi Cremona e Lorenza Vitali – il mio rigoroso imprinting, la mia prima formazione sul campo (di cui ancora non decifravo la portata e il valore a lungo rilascio) – e Sara è sempre stata ai miei occhi una bellissima donna dal forte temperamento, occhi azzurri e intensi, regale e determinata con tinte di dolcezza concesse solo a chi ritiene meritevole. Oggi è madre, moglie e luminosa imprenditrice. Fiera comandante della sua nave di Bollicine e Doni gastronomici che fa porto a Roma, a Via Tuscolana 898. Avanti Tutta!

le bollicine di sara

Sara Blandamura

“Questo bistrot – racconta Sara – nasce da un’idea condivisa da tempo con mio marito Alessandro e con Luigi Cremona che, oltre ad essere uno dei critici enogastronomici più autorevoli d’Italia, è da sempre il mio mentore. E’ grazie a loro quindi che ho potuto coltivare il sogno di ricreare un bistrot dove far sentire gli ospiti come a casa, coccolati da vini di grande qualità e da una cucina golosa, divertente e stagionale. Il tutto con la voglia di regalare al cliente le esperienze che io stessa ricerco. Un luogo curato in ogni dettaglio, un’atmosfera calda e familiare, un servizio professionale e propositivo, una materia prima selezionata con cura, insomma una comfort zone per wine lover e gourmet, realizzata con la preziosa consulenza dello chef Fabio Toso, che accontenti allo stesso tempo anche i clienti della nostra enoteca, gruppi di amiche e amici, le famiglie e i più piccoli. Un luogo quindi che lasci un buon ricordo e soprattutto il desiderio di ritornare presto”. 

le bollicine di sara

E Sara ha mantenuto le promesse; Le Bollicine di Sara Bistrot è davvero un luogo dall’atmosfera intima ed accogliente, arredato con gusto e dedicato alle prelibatezze enogastronomiche, tra l’altro impreziosito dal leit motiv del Ramo di mandorlo in fiore di Van Gogh da cui dirompono – simbolo di rinnovato slancio vitale – teneri e delicati petali protesi ad un cielo non turchese come nell’originale del 1890, ma rosa antico, come lo vuole Sara – e che raccorda l’idea di un bistrot, di una sala da tè giapponese e di un winebar dallo stile contemporaneo.

Oltre l’estetica, l’idea di Sara è stata molto nitida dall’inizio, farne un luogo del cuore dove lasciarsi tentare da una carta di Bollicine sorprendente, o coccolare dalle tisane firmate Dammann Frères, o ancora da un aperitivo di gran classe scegliendo tra Franciacorta, Trento Doc e Champagne chiuse in un centinaio di referenze, tutte servite al calice; cui si aggiunge la speciale selezione di Gaja, Sassicaia, Aldo Conterno, Biondi Santi e Valentini, inclusa la possibilità di scegliere tra le quattromila bottiglie presenti nella vicina Enoteca Bomprezzi (su prenotazione e vendute al prezzo di scaffale). Presenti inoltre: diverse etichette di vini da dessert; una short list di liquori e distillati italiani ed internazionali oltre ai più importanti terroir francesi.

alessandro mirizzi le bollicine di sara

Alessandro Mirizzi

“Abbiamo messo a punto una carta dei vini tutta a mescita – racconta Alessandro Mirizzi, marito di Sara e complice di questa nuova avventura – che evidenzi le nostre passioni. Sarà quindi una wine list in continua evoluzione per permettere ai clienti di toccare con mano la grande varietà di cui disponiamo tra gli scaffali del nostro storico negozio. E per gli ospiti più esigenti prevediamo un fuori menu, con la possibilità di prenotare in anticipo l’intera bottiglia preferita che saremo felici di far degustare nel bistrot”. 

le bollicine di sara

Chef Domenico Abbrescia

Per accompagnare e valorizzare il connubio food&wine, Sara ha poi selezionato alcuni dei blasonati marchi di eccellenze gastronomiche come la ventresca di Salmone Upstream, il Caviale Clavisius, i Sottoli d’Agnoni, i Formaggi Carmasciando, Prosciutti e Culatelli del grande Spigaroli per una playlist gastronomica di grande sapore. Se dopo l’aperitivo arrivasse la voglia di cenare, i piatti gourmet ci sono i piatti preparati a vista dallo chef pugliese Domenico Abbrescia e serviti in sala da Rosella Groutas, sempre sorridente e pronta ad accogliere 28 coperti tra tavoli e bancone, e proporre un vero e proprio menu al plurale con sezioni dedicate ai carnivori (‘I piaceri della carne’), agli amanti del pesce (‘Un tuffo dove l’acqua è più blu…’), agli indecisi (‘Né carne né pesce..’) e agli esploratori (‘In viaggio con gusto…’) e perfino ai bambini (‘Per i più piccoli..’). Non mancano le incursioni in dolcezza (‘Con un poco di zucchero la pillola va giù..’).

le bollicine di sara

Cacio e Pepe Rosa

Mosaico verticale di legumi

le bollicine di sara

Sara Blandamura e Alessandro Mirizzi, compagni nella vita e nelle imprese, sono dunque gli ideatori di questa nuova insegna, nonchè titolari della storica attigua Enoteca Bomprezzi, storico negozio capitolino di vini e distillati, fondato nel 1957 e oggi punto di riferimento per la zona Tuscolana e non solo (4mila referenze in vendita). A conduzione familiare – con a capo il fratello di Alessandro, Gianluca Mirizzi (che firma da solista pure l’omonima neonata azienda) – anche la realtà vitivinicola Montecappone: una cantina che da 50 anni sulle colline e sui Castelli di Jesi produce vini che sono un’autentica espressione del territorio di appartenenza, Verdicchio in testa.

D’obbligo di chiusura una nota sulla Mise en place originale con piatti di vario tipo – da quelli in stile shabby chic a quelli in ceramica total black di ispirazione orientale – arricchiscono infine il racconto estetico del locale, la cui progettazione è stata affidata allo Studio Tiberi di Roma, mentre quello della cucina porta la firma di Antonio Angelini di Topkitchen.

Info utili

Le Bollicine di Sara bistrot
Via Tuscolana, 898 – 00173 Roma
Tel.: +39 06 5184 4727
Mail: info@lebollicinedisarabistrot.it 
Sito, pagina Facebook

 

GIORNI E ORARI DI APERTURA:
da lunedì a giovedì dalle ore 17.00 alle 23.00
venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle 24.00
domenica chiuso

 

Read more

Bisognerebbe tornare a pensare alle persone come risorse straordinarie, ripartendo dalla formazione orientata e focalizzata, specialistica, pensata per allineare competenze ed attitudini già dall’interno di un sistema che guarda dritto al futuro impiego. Metodologia, didattica, approccio, management, placement: questi i 4 cardini sui cui Giunti -nota Casa Editrice con oltre un secolo di tradizione- ha impostato la sua nuova Giunti Academy – School of Management.

Un’offerta formativa di eccellenza dedicata a neolaureati, manager e professionisti sui temi di management, arte e beni culturali, food, wine & tourism, economia, human resources, innovazione e trasformazione digitale che punta sul talento di ogni singola persona e si propone di sviluppare abilità e competenze professionali, attraverso metodi didattici innovativi, offrendo un’importante opportunità di ingresso e di crescita nel mondo del lavoro.

Giunti Academy – School of Management presenta quattro corsi di alta formazione, in partenza a Roma e Firenze tra febbraio e novembre 2019, che potranno contare sulla partecipazione in aula dei più autorevoli e competenti esperti e professionisti del settore – in grado di coniugare gli aspetti teorici con quelli pratici della vita aziendale – e sulla partnership con numerose aziende leader del mercato:

  • Master full time post laurea in Management in Food & Wine (Roma)
  • Master part time executive in Wine Management (Roma)
  • Master part time executive in Restaurant Innovation & Management (Firenze)
  • Master part time in Beer Business Management (Roma)

«La metodologia didattica adottata – ha spiegato Rossella Calabrese, Direttore Giunti Academy – è fortemente innovativa e orientata all’operatività. La docenza è affidata a specialisti del settore, manager e consulenti che assicurano un apprendimento diretto e concreto tramite esercitazioni pratiche, l’analisi e le discussioni di casi aziendali. I nostri obiettivi: valorizzare i talenti, mappare e sviluppare le competenze, rafforzare la leadership per far crescere le persone e le imprese. Frequentare un Master di Giunti Academy significa entrare a far parte di un’importante community e accedere a un servizio di lifelong placement, che attraverso lo sviluppo continuo di competenze tecniche e manageriali, permette orientarsi e raggiungere con successo i propri obiettivi professionali».

I master

Il Master full time post laurea in Management in Food & Wine intende fornire ai partecipanti tutte le conoscenze e competenze professionali e gestionali necessarie per inserirsi con successo all’interno di aziende dell’agroalimentare, con un occhio sui temi di riferimento del settore: innovazione, sostenibilità, sviluppo internazionale e nuovi format e modelli di business.

Perchè apprendere, procacciarsi nuove nozioni, cognizioni, conoscenze ed abilità attraverso lo studio, la pratica e l’esperienza diretta, formativa è fondamentale sia che si voglia gestire un ristorante, valutare un vino, una birra, occuparsi di turismo o anche “solo” per saper ripetere l’alfabeto al contrario. Uno dei modi più comuni per farlo è con l’aiuto di insegnanti o tutor. Giunti Academy con la sua offerta formativa innovativa e di eccellenza dedicata a neolaureati, manager e professionisti, vanta tra i suoi partner del Master Accademia Niko Romito, Birra del Borgo, Food&Wine Italia, Giunti Group, Grassi & Partners, Langosteria, Laurenzi Consulting, Le Baccanti, Mama Florence, Musement e Piattoforte.

Il Master di specializzazione part time in Wine Management si rivolge agli operatori del settore con tutti gli strumenti e le tecniche manageriali essenziali per lo sviluppo di un’impresa vinicola: dalla gestione economica allo sviluppo commerciale, dalle strategie di marketing alla definizione del pricing.

Il Master di specializzazione part time Restaurant Innovation & Management fornisce le competenze e gli strumenti di business management fondamentali per un restaurant manager, dall’analisi dei costi alle strategie di posizionamento commerciale, dalle attività di comunicazione integrata alla gestione della cantina e del personale.

Il Master part time in Beer Business Management nasce con l’obiettivo di formare figure professionali che intendono operare nel settore della birra analizzando l’evoluzione dello scenario italiano degli ultimi 50 anni. I partecipanti conosceranno gli elementi chiave della produzione birraria, anche attraverso esperienze sul campo, e si cimenteranno con la gestione economica di un birrificio, le politiche commerciali e il marketing.

Nel corso del 2019 saranno presentati anche i corsi dedicati al settore del turismo e dell’ospitalità, progettati per formare manager e professionisti con una visione creativa, globale e contemporanea, capaci di progettare e gestire esperienze di viaggio su misura e di alta gamma.

Dal vasto patrimonio culturale del Gruppo Giunti,  editoriale, nasce

«Giunti è l’editore italiano leader nel settore dell’enogastronomia – conferma Marco Bolasco, Direttore area enogastronomica Giunti Editore con un catalogo ricco e variegato, contraddistinto dall’autorevolezza degli autori e dall’alta qualità dei contenuti, che ha contribuito a una sistematizzazione dei saperi nell’ambito della nostra cultura materiale. L’opportunità di Giunti Academy sarà di mettere a frutto questo patrimonio per la didattica, oltre ad essere essa stessa il motore futuro per la produzione di nuovi contenuti originali, frutto dello studio sul campo degli studenti».

Read more

Unendo le forze si moltiplicano le energie, si producono sinergie che innescano circoli virtuosi. E poi le cose accadono. Nel periodo dell’anno in cui l’inverno porta con sé i primi indizi di primavera, in Cina cade una delle più importanti e maggiormente sentite festività tradizionali, quella in cui le famiglie si riuniscono per preparare insieme le pietanze rituali (come i ravioli – 饺子 jiǎozi) tutte benaugurali e portatrici di ricchezze e tesori. Parliamo del Capodanno Cinese, sempre compreso tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Quest’anno i festeggiamenti per quella che viene appunto definita “La festa di Primavera” e che  raggiungerà il suo apice oggi 5 febbraio 2019 inaugurando l’anno del Maiale – hanno avuto un luogo ed un significato davvero speciale.

Sull’isola di Zamalek, sulle acque del generoso Nilo, presso il Roof dell’Hotel Flamenco, al Cairo, in Egitto – Tre Grandi Nazioni, Italia, Cina ed Egitto si sono unite per festeggiare il Capodanno Cinese e contestualmente aprire un varco gastronomico lungo la Via della Seta con un Progetto Interaccademico Internazionale che vuole ripercorrere le tappe del lungo viaggio che Marco Polo intraprese nel 1271.

La delegazione italiana che ha organizzato e documentato la prima tappa di questo inedito e riuscito viaggio di scoperta e conoscenza senza confini è stata composta da David Abatecola (project manager), il Prof. Ruggero Andrisano Ruggieri (Università di Salerno,) Pietro Parisi (Executive Chef) e Sara De Bellis (Direttore editoriale MangiaeBevi, Curatore sezione “Viaggia”) e il prezioso contributo di Nausica Ronca (Chef di “Nonna Nannina”, Cava dè Tirreni – SA), Mariangelica Sica, Valeria Fischetti, Nicola Carrano, Cinzia Forcellino e Marco Capriotti.

Così come detto dall’Ambasciatore Cinese al Cairo Song Ai Guo in un estratto del suo intenso e centrato discorso: “Vorrei cogliere questa occasione per ringraziare tutti i presenti per aver reso questo evento possibile. La via della seta è una strada di amicizia, un modo antico per condividere le nostre culture e conoscenze. La Cucina anticamente era il tipico modo per mostrare la propria cultura alle altre popolazioni. Così, questa è l’occasione non solo per divulgare la cucina cinese, ma per mostrare i risultati di una fruttuosa collaborazione tra Est ed Ovest e rafforzare questo legame.”

新年好 / 新年好 (Xīnnián hǎo)

Buon anno nuovo!

恭喜发财 / 恭喜發財 (Gōngxǐ fācái)

Read more

“Cibo conduttore” dei Paesi del Mediterraneo e delle vie della seta di Marco Polo è il raviolo, alimento transnazionale e versatile che cambia consistenza, sapore e forma in base al luogo di invenzione/produzione. Quel fagottino di pasta ripiena che in Italia si chiama “raviolo”, in Cina  “Jiaozi”, in Egitto “Sambousek”, in Turchia “Manti”, in Afghanistan Mantu è presente – in forma, impasto, ripieno e cottura diversi – in tutti i territori attraversati dalla via della seta.

Per tale motivo, durante questo evento i ravioli sono stati sempre presenti sulle tavole, per celebrare quel fil rouge culinario, quel simbolico protagonista di un vero e proprio scambio di arti. Uno scambio che riporta al principio su cui poggia la filosofia cinese, quella dello Yin e dello Yang, della due metà che, unendosi, realizzano l’interezza e di conseguenza simbolo di armonia e di interazione tra le due energie.

Durante una “unconventional masterclass” in quel del Cairo, gli Chef cinesi – Dr Xin Shiyu, Dr Li Hongchun, Dr Pei Yinggie, Dr Wang Zhang Long – hanno potuto apprendere dalle mani di Pietro Parisi come realizzare i ravioli, simbolo della pasta fresca fatta in casa e contenitori di un rito domestico carico di contenuti e senso di appartenenza lì dove farina, uovo e mattarello divengono icone di un gesto che riporta a quando la cura dell’altro passava anche e soprattutto per il cibo.

Così Pietro Parisi ha imparato dalla delegazione di chef cinesi la realizzazione dei Jiaozi ripieni di carne e verdure, che sono uno dei principali cibi consumati durante il Capodanno cinese, poichè la forma assomiglia a un Tael d’oro (moneta cinese) e simboleggia un augurio di buona fortuna per l’anno nuovo.

Rintracciare quel file rouge che lega tra loro popolazioni differenti significa porre le basi per una terra fertile di fusione e diffusione culturale su base identitaria, valorizzando materie prime comuni, apprendendo gli uni dagli altri attraverso dimostrazioni pratiche e momenti convivialità, conoscendo da vicino culture differenti quanto affascinanti, scoprendo ricette transnazionali come “i ravioli” che divengono simbolo di una ritualità alimentare carica di antiche tradizioni da custodire, tramandare e divulgare.

 

 

 

Read more

Misterioso, affascinante, controverso: l’Egitto e la sua storia si perdono nella notte dei tempi. Culla di una delle civiltà più antiche, complesse ed enigmatiche del mondo, è oggi una terra che da una parte è saldamente ancorata alle sue tradizioni, dall’altra vuole guardare avanti anche attraverso la Cucina, che non è solo strumento con cui rivendicare la propria identità individuale, territoriale e religiosa, ma diventa terra di incontro e di scambio, di fusione e diffusione culturale.

Qui, sull’Isola di Zamalek, circondati dalle acque del generoso Nilo, l’Hotel Flamenco ha accolto la prima tappa di questo progetto interaccademico internazionale che ha visto Italia, Egitto e Cina mettere le mani nello stesso impasto.


Durante le due prime giornate Nausica Ronca, Chef di “Nonna Nannina” (Cava dè Tirreni – SA), portavoce di una cultura popolare contemporanea – con la partecipazione delle allieve della “Cuoco Contadino Academy” Valeria Fischetti e Mariangelica Sica – ha introdotto i ragazzi della “Kohl-Mubarak High Study Academy for Tourism and Hotel Management” all’arte della trasformazione della materia prima attraverso la realizzazione pratica di ravioli, tagliatelle e gnocchi, divulgando così quel rito italiano che si tramanda in famiglia, tra le pareti di casa, di generazione in generazione, quel rituale domestico di trasmissione culturale e di appartenenza su cui poggia la filosofia del cuoco contadino che “mantiene viva la tradizione della nostra terra”, così come ha ribadito con orgoglio Nausica.

Sono molte le testimonianze sui luoghi di origine della pasta fresca così come noi la conosciamo, ovvero di impasto, formato, bollitura e condimento. Nata da un semplice impasto di grano schiacciato mescolato con acqua, si è sviluppata autonomamente lungo due filoni: quello asiatico e quello mediterraneo, è diventata poi una base neutra, sulla quale sperimentare la propria creatività.

L’attenzione e l’entusiasmo dei ragazzi nell’assistere a questa piccola grande magia fatta di acqua e farina, farcia e sughi, consistenza, ruvidezza e cottura, ha riempito le stanze di energia senza bandiera. In questa prima parte del corso di formazione, volto a valorizzare e trasformare le materie prime locali in un prodotto di alta cucina e a divulgare tecniche e ricette italiane, Nausica ha spiegato passo dopo passo, come acqua, farina e uova possano diventare uno dei piatti più conosciuti e apprezzati, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Gli stessi ragazzi hanno poi partecipato alla Conferenza Stampa, alla presenza di Ambasciatori, Autorità istituzionali, Giornalisti delle Maggiori Testate, di questo primo Grande Evento che cade durante gli attesi festeggiamenti per il Capodanno Cinese e che è stata la prima vera occasione per celebrare l’incontro tra Cina ed Italia in terra egiziana e rendendo concreta e masticabile la filosofia che sottostà alla medicina cinese, ovvero la teoria dello Yin e dello Yang, secondo la quale una parte può essere compresa solo in relazione al tutto.

Questa complementarietà degli opposti è stato il leit motiv di questo primo appuntamento lungo il percorso della via della seta che è iniziato al Cairo e che vuole attraverso le infinite strade della Cucina ripercorrere il viaggio di Marco Polo di conoscenza e scambio di abitudini alimentari, che premiano le culture ed i loro territori.

(TO BE CONTINUED…)

Read more

Prende spunto dal leggendario viaggio di Marco Polo, mercante veneziano affamato di mondo.

E’ un Progetto di Dialogo Interaccademico ed internazionale a tema Gastronomico che, nutrito dalle acque del Nilo, prenderà forma da domani fino al 31 gennaio sull’esclusiva Isola di Zamalek, al Cairo, Egitto.

Nasce per rintracciare quel filo rosso che lega tra loro Paesi solo geograficamente lontani, promuovere attraverso la Cucina la conoscenza reciproca tra le identità culturali toccate dalla Via della Seta, valorizzare le materie prime locali tramite tecniche italiane e divulgare i principi della Dieta Mediterranea.

Il lungimirante e variegato progetto – che prevede la collaborazione tra l’Università di Salerno, l’associazione UNISAPORI, l’Università del Cairo, le Autorità Egiziane, l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo e il Centro Culturale Cinese al Cairo nonchè fortemente sostenuto dal Dipartimento di Scienze Umane Filosofiche e della Formazione (Università di Salerno) nasce infatti con lo scopo di realizzare un corso di formazione per chef sulla Dieta Mediterranea considerata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nonchè segreto di longevità, capace di tracciare un lungo comune denominatore aggregatore di stili di vita differenti tra loro.

Le attese celebrazioni per il prossimo Capodanno Cinese, unitamente all’evento “Taste of Sunshine – Una settimana di cucina cinese e italiana in armonia” – hanno aperto un varco gastronomico ed offerto la perfetta occasione per formare gli chef egiziani all’utilizzo ed alla valorizzazione di materie prime locali per la preparazione di ricette tipiche della cucina italiana.

Un team di cinque cuochi italiani capitanati da Pietro Parisi e Nausica Ronca – interpreti di una “Mediterraneità” ricca di valori etico/culinari da tramandare – lavoreranno a stretto contatto con altrettanti cuochi cinesi assistiti da cuochi e studenti egiziani, tutti insieme per apprendere i segreti delle preparazioni di ricette classiche italiane come pasta fresca, zuppe, pizza, risotti e tiramisù. Una delegazione italiana di professionisti – costituita da Ruggero Andrisano Ruggieri (Università di Salerno), Pietro Parisi, Nausica Ronca, Luca Martuscelli (UNISAPORI) ed io (Sara De Bellis – Direttore editoriale Mangia&Bevi, Curatore sezione “Viaggia”) – documenterà questo incredibile viaggio tra culture e conoscenza riattualizzato attraverso il grande potere aggregativo della Cucina.

Ambasciatori, industriali internazionali e nobiltà locale saranno stupiti e deliziati da piatti a base di ortaggi, legumi e ingredienti “poveri”: in questo modo gli chef dimostreranno come sia semplice ed ecosostenibile trasformare un piatto della tradizione in una portata memorabile.

Il progetto e lo scenario

Dalla via della seta ai giorni nostri: un breve accenno

Era il 1271 quando il giovane Marco Polo partiva da Venezia. Lungo questa rotta, nota come la via della seta, – che si spinge da Venezia fino a San Giovanni d’Acri in Terrasanta, passando per la Turchia, la Persia, l’Afghanistan e, attraversando il deserto del Gobi, fino al Catài – tanti viaggiatori, tanti volti e tanti mercanti crearono scambi di merci, idee e di conoscenze, generando contaminazioni assorbite dai cibi quotidiani. Questa ritualità alimentare oggi è diventata terreno fertile di fusione e diffusione culturale, portatrice di antiche tradizioni da non perdere.

Se è vero che da una parte lo scopo è formativo, dall’altra c’è la volontà di riscoprire di quel “cibo conduttore” dei Paesi del Mediterraneo e della Via di Marco Polo è stato infatti individuato nel Raviolo, alimento transnazionale e versatile che si fa emblema di forme e contenuti, che cambia consistenza e sapore in base al luogo di invenzione e produzione che in Italia si chiama appunto “raviolo”, in Cina  “Jiaozi”, in Egitto “Sambousek”, in Turchia “Manti”, in Afghanistan “Mantu”.

Pietro Parisi Chef, il cuoco contadino – Direttore Artistico

Al centro della sua cucina spesso c’è il riutilizzo di tutto ciò che normalmente viene considerato scarto. A bucce, gambi, foglie Pietro dà una nuova vita. “Per educazione e scuola – ama ripetere – sono contrario a qualsiasi spreco, perché spesso è nelle parti meni nobili che si celano i sapori veri.” Ciò che rende Pietro davvero speciale è la ricerca dei prodotti di stagione, che seleziona personalmente dai suoi amici contadini, cercando di sostenere lavoratori e prodotti locali. L’obiettivo di Pietro è eliminare dalle cucine i grandi selezionatori e farvi rientrare i piccoli produttori del territorio, dare luce ai sacrifici di questi uomini e queste donne, diffondere la conoscenza di metodi sani di produzione, trasformazione e lavorazione del cibo, facendo riemergere le buone tradizioni che non dovrebbero mai essere privilegio per pochi.

Programma dell’evento

Le vie di Marco Polo, Italia – Cina

26 – 31 Gennaio 2019 – Hotel FLAMENCO, isola di ZAMALEK, la parte più esclusiva del Cairo.

  • GIORNO 26: MASTERCLASS con gli studenti dell’Università del Turismo del Cairo, aspiranti Chef: personalità accademiche, stampa egiziane; segue tasting dei prodotti della master class;
  • GIORNO 27: VIP italo – egiziani. Cena italiana servita al Tavolo, con presenza del corner cinese;
  • GIORNO 28 Upper class egiziana (imprenditori, commercianti, generali ecc.); cena italiana a buffet, con presenza del corner cinese;
  • GIORNO 29: Serata Fusion; diplomatici di tutti i paesi, con particolare riferimento alle Vie della Seta; presenza di Stampa internazionale; cena incentrata sui piatti comuni ai due paesi (raviolo, spaghetti, ecc.). Buffet Italiano da una parte e Cinese dall’altro;
  • GIORNO 30: Serata a cura del Centro Culturale Cinese; piatti cinesi con un’isola cucina italiana;
  • GIORNO 31: Vernissage di opera d’arte italiane, egiziane e cinesi presso L’Istituto di Cultura Italiana; cena cinese con corner di cucina italiana.

 

 

Read more