Sara De Bellis

Mese: Maggio 2022

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La cultura del cibo, il cibo nella cultura. Dal 13 al 15 maggio alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme, proclamate patrimonio mondiale dall’Unesco, si terrà l’ottava edizione del Festival Food&Book – “La cultura del cibo, il cibo nella cultura”.

Scrittori, autori, giornalisti, critici, sommelier, produttori, vivaisti, cuochi e chef: un gremito popolo enogastronomico che nei libri racconta il cibo o diffonde a tavola cultura. Ognuno a proprio modo, ma tutti creando contenuti sempre nuovi da sfogliare, mangiare e, per questa speciale edizione, anche da bere.

Presentazioni di libri, Cene con gli Chef, Degustazioni, Laboratori, Banchi di assaggio, davvero numerosi gli eventi in programma, in gran parte gratuiti e destinati ad appassionati, famiglie e bambini. Scopriamoli insieme.

Edizione 2022: Maggio e le Rose, la Cena delle Donne e Bererosa in Toscana 2022

L’edizione 2022 – l’ottava del Festival del Libro e della Cultura Gastronomica, cambia mese e sposta la data da ottobre a maggio, il mese delle rose. Per sottolineare questo riferimento, saranno anche presenti gli organizzatori di “Bererosa”, la più grande degustazione nazionale con centinaia di etichette di vini rosati che, oltre al tradizionale appuntamento di Roma il 7 luglio (save the date), farà tappa TOSCANA a Montecatini Terme nelle giornate del 14 e 15 maggio. Per Approfondire clicca QUI.


Rimanendo in tema Rosé, alle Terme Tettuccio saranno anche presenti i più importanti produttori di rose e vivaisti del distretto pistoiese mentre numerosi chef proporranno alcune specialità con piatti a base di fiori e rose. Nel pomeriggio di venerdì alcuni degli scrittori festeggeranno la nuova libreria Amo i libri di Via Puccini 19 inaugurata in coincidenza del Festival.

Ci sarà anche una cena di gala al Castello La Querceta, sede dell’Istituto Alberghiero di Montecatini Terme, a quattro mani tutta al femminile con le chef, Silvia Baracchi, del ristorante “Il Falconiere” 1 stella Michelin, di Cortona e Federica Continanza chef del suo Home Restaurant di San Gimignano “Casa Grazia”.

Montecatini Terme

Tanti i motivi per programmare un weekend a Montecatini Terme. Tra le offerte culturali proposte si segnalano le visite guidate alla Montecatini Liberty il sabato e la domenica mattina e la visita gratuita al Moca – Montecatini Contemporary Art, nello stesso palazzo sede del Comune, per ammirare le vetrate di Galileo Chini, una delle più importanti tele di Mirò, “Donna avvolta in un volo di uccelli”, e la mostra “Rilegare l’Infinito”, organizzata in collaborazione con l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e il Comune di Macerata, con esposizione di rilegature d’artista e dipinti che interpretano l’Infinito di Giacomo Leopardi.

Il Programma per Grandi e Piccini

Il programma di Food&Book prevede importanti partecipazioni, tra cui segnaliamo gli scrittori Donald Sassoon, Gaetano Savatteri, Marco Vichi, Leonardo Gori, Raffaele Nigro, Roberta Deiana, Franco Faggiani, Veit Heinichen, il poeta Claudio Damiani, gli chef Renato Bernardi, Stefano Callegaro, Silvia Baracchi, Marcello Leoni, Federica Continanza.

Interverranno anche le chef Alissa Timoshkina e Olia Hercules, una russa e l’altra ucraina, che da Londra hanno lanciato “CookforUkraine”: nel corso dell’incontro inaugurale racconteranno le loro storie fatte di lavoro e di un’amicizia che la guerra invece di incrinare ha rinsaldato e a loro sarà dedicata la cena di gala di Food&Book.

Sia il sabato che la domenica animazioni anche per i più piccoli a cura della Libreria Quattro Zecchini : le visite guidate alla Montecatini liberty, le tradizionali cene con lo scrittore e il Piatto dello Chef.

L’ingresso per partecipare agli incontri in programma nella Sala Portoghesi è gratuito.

Come arrivare

Chi arriva da Roma potrà utilizzare due pullman: uno in partenza venerdì 13 maggio, l’altro sabato 14, con ritorno domenica 15; grazie a convezioni con gli hotel di Montecatini si potrà soggiornare in duplex in hotel 4 stelle a 30 euro a persona.

Il Festival Food&Book è organizzato da Agra Editrice Srl in collaborazione con il mensile Leggere:tutti (www.leggeretutti.it)

Consulta il programma completo di Food&Book 2022

Dove dormire

Per l’edizione 2022 di Food&Book, grazie alla collaborazione con alcuni alberghi di Montecatini Terme posizionati nei pressi delle Terme Tettuccio e nel centro città, sono state stabilite convenzioni a prezzi particolarmente convenienti(comprensivi di prima colazione). Di seguito i prezzi:

Hotel 3 stelle: 38 euro camera singola, 50 euro camera doppia, 20 euro a persona camera tripla
Hotel 4 stelle: 50 euro camera singola, 60 euro camera doppia
Hotel 4 stelle superior: 90 euro camera singola, 110 euro camera doppia
Hotel 5 stelle superior: 130 euro camera doppia uso singola, 180 euro camera doppia / Maggiori info sul SITO

Dove mangiare

Durante il Festival sono in programma diversi appuntamenti gastronomici:
– a pranzo il Piatto dello Chef (pagamento in loco al Caffè Tettuccio)
– la Cena di Gala e le Cene con lo scrittore (prenotazioni e pagamento online) / Maggiori info sul SITO

Informazioni e Contatti

SITO: Food&Book

AGRA EDITRICE / Via Nomentana 25700161 Roma / Tel. +390644254205

 info@agraeditrice.com

in copertina @photocredits to MICHAEL MORGENSTERN FOR THE CHRONICLE al link

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1922-2022. Una lunga storia di tavole e cucina. Parliamo del celebre ristorante Cacciani di Frascati, che compie e festeggia cento anni. Tre generazioni, oltre un milione e mezzo di ospiti e personaggi famosi attraverso epoche, mode ed eventi.

In occasione dell’importante traguardo abbiamo rivolto qualche domanda Paolo Cacciani, erede, assieme a suoi fratelli Caterina e Leopoldo, di una tradizione gastronomica che il tempo non scalfisce ma anzi, rinnova.

Non capita spesso di avere un’opportunità così grande; quella di poter indagare i maggiori cambiamenti di un secolo di storia italiana attraverso la tavola e quella di approfondire le evoluzioni di un modo di “fare cucina” attraverso il racconto partecipato di una Famiglia che gestisce con immutato entusiasmo un’insegna storica dei Castelli Romani da 100 anni: i “Cacciani”.

Siamo nella Frascati più panoramica, da qui Roma si respira da lontano e l’orizzonte diventa un’unica scenografia di luci, terre e stelle. Di qui sono passati registi e attori, da Walt Disney a Gary Cooper, da Gina Lollobrigida a De Sica, vip di ogni sorta e umanità varia, tutti accumunati dal piacere della buona tavola.

“Un traguardo ma soprattutto un punto di partenza. Per noi il passato è carburante per il futuro”.

Oggi ci sono Caterina, Leopoldo e Paolo Cacciani a portare avanti un’idea di ristorazione che si è nutrita del tempo, rimanendo un indirizzo sicuro sia per chi abbia moti nostalgici, sia per chi voglia assaporare le evoluzioni creative di una cucina che rimane ancorata alle sue solide radici, ma continua ad abbracciare nuove tecniche e nuove modalità espressive.

Era il 1922 quando Nonno Leopoldo stappava la prima bottiglia per inaugurare il suo ristorante. Quel brindisi beneaugurale sanciva l’inizio di una profonda storia d’amore tra la famiglia Cacciani e il mondo della ristorazione, tra il territorio e una naturale propensione all’ospitalità informale.

“E’ un traguardo importante – racconta Caterina – soprattutto perché giunge in un periodo in cui molti locali durano lo spazio di un mattino. Cacciani ha veramente visto passare la Storia: gli Anni ’20 e ‘30, la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, il boom economico e gli anni di piombo, le grandi crisi internazionali e i momenti di straordinario vigore. Il tutto rimanendo noi stessi, costruendo uno stile che molti ci riconoscono, allargando il concetto di famiglia anche a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per noi.”

“Da noi è facile trovare tavolate di famiglia accanto ad appassionati buongustai. – continua Leopoldo – E’ nel nostro DNA sin dagli inizi: abbiamo foto che mostrano il grande Walt Disney intrattenersi con contadini frascatani. Merito soprattutto della nostra cucina, in grado di soddisfare ogni palato. Con i nostri piatti storici, che attirano ospiti da tutte le parti del mondo ma anche con la capacità di interpretare, sempre con il nostro stile, le nuove tendenze.”

Una brigata rinnovata quella del 2022, una squadra di giovani cuochi che sta portando nuova linfa e idee ad un percorso di cucina già in costante evoluzione.

Come é iniziata la storia di “Cacciani” nel cuore panoramico di Frascati?

“Nostro Nonno Leopoldo, dopo aver lavorato negli alberghi di Frascati come cuoco, nel 1922 fondò al centro di Frascati una trattoria: L’Antica Pergola.””

Lopordo e mia Nonna erano persone generose, erano il cuore del quartiere, tutti si aiutavano a vicenda, e c’era sempre allegria e chitarre che suonavano.”

Tra le tante in menu, qual è stata la “ricetta segreta” che ha permesso alla Famiglia Cacciani di resistere così bene al tempo?

“La nostra famiglia ha sempre considerato il ristorante come ‘bottega’ con dei valori da dover perpetuare, perché a Frascati “la vigna fa casa”, ovvero, se sei bravo a gestire il tuo lavoro, il lavoro diventa casa e tutti vivono felici ed in armonia come in una famiglia, ed oggi è ancora così.”

Un’ altra cosa: il rispetto per il cliente, ma anche del fornitore e del dipendente. Mio Nonno ci ha sempre lasciato questa massima: “nun facete ride la gente” (nessun comportamento inappropriato e atteggiamenti boriosi).

Argenterie e porcellane pregiate, fiandre delicate e collezioni di utensili dimenticati: cosa significano per “Casa Cacciani”? E cosa vogliono rappresentare?

Mio Nonno Leopoldo, e da lui abbiamo imparato, comprava oggetti bellissimi perchè amava avere un bel ristorante.

Noi continuiamo con la sua filosofia, e nel frattempo ci piace farci circondare da oggetti che, come ere geologiche, datano i 100 anni della nostra storia: la Berkel del 1934, il torchio, gli argenti di Calderoni, la sedia dell’antico barbiere…

Quali sono stati negli anni i cambiamenti strutturali più significativi? E cosa hanno modificato dell’assetto originario?

Sicuramente la possibilità di avere una cucina moderna dove si possa lavorare in un ambiente più salubre.

“100 anni di gusto e ricerca”. Quali sono i principi che hanno mosso (e muovono ancora oggi) questa “ricerca continua”?

Le cose fatte bene in passato ci spingono a mantenere ciò che c’è di buono e ci stimolano a dimostrare a nostra volta allo spirito degli antenati e ai nostri genitori che ci osservano, che abbiamo anche noi voglia di tenere alto il nome Cacciani, e poi … detto tra noi, ci piace e siamo appassionati.

Ma soprattutto, con molto impegno, abbiamo dato vita ad un team di cucina giovane, dinamico e ricco di idee, quindi c’è un continuo stimolo a continuare nel solco di una tradizione innovativa, senza tradire il territorio.

Tavole, Piatti, Menu, Atmosfera, Clientela: quali sono le più grandi differenze tra la ristorazione di un tempo e quella contemporanea?

Poche differenze sostanziali in realtà. La cosa più importante è che le idee dello “chef devono, in ogni tempo, lasciare il posto al “cliente” come elemento centrale: lui ragiona con lo stomaco e con la testa, va accolto con rispetto, onestà, gusto, semplicità e grandi materie prime ben cucinate.

1922-2022 Qual è il piatto “che non va più” e quelli che resistono da 100 anni o quasi?

Non vanno più, i piatti degli anni 70/80 figli dell’incertezza introdotta dall’arrivo della novelle cousine, che ha stimolato una imitazione fasulla di certi ambienti di pseudo cucina (il cocktail di scampi, il tournedos alla rossini, le scaloppine alla “zingara”, l’ananas flambè…).

I piatti che resistono dopo 100 anni sono tutti quelli di nostro nonno del 1922 (cacio e pepe, pollo alla diavola, zuppa inglese) e quelle invenzioni che nel tempo la nostra clientela ha decretato come “intramontabili”: noi inventiamo, ma il giudice più severo e sempre quello seduto al tavolo. Per esempio il crostino alla provatura, i caccianelli, la millefoglie di Caterina.

Quali sono invece i piatti che continuate a cucinare con maggior empatia?

I piatti con cadenza stagionale: il vero calendario non è quello gregoriano, ma quello scandito dal mercato delle primizie, ad esempio adesso sono i carciofi alla giudia, la vignarola, i primi funghi porcini, etc.

Attori e Vip di ogni tempo: facci qualche nome delle stelle che hanno visto da qui Roma dall’alto?

Nel passato Walt Disney, Clark Gable, Gary Cooper, la Lollobrigida, poi i De Sica, Gigi Proietti. Oggi è bello che Ridley Scott consigli a Ben Stiller il nostro ristorante, oppure venire a sapere che il pollo alla diavola appena consegnato è stato richiesto da Robert De Niro in persona.

Ma se devo pensare a personaggi famosi, non posso non ricordare un’intera estate con Lillo e Massimo Ghini tutti i giorni a pranzo o cena, come persone di famigli.

Ma in realtà i nostri famosi” sono le persone normali che dimostrano la loro passione per Cacciani, sempre ricambiata.

Qual è il piano previsto di cene/evento pensato per far rivivere questo lungo “secolo di cucina”?

Su questo avrete sui nostri canali social tutte le notizie: adesso ci godiamo l’apertura della nostra terrazza alla bella stagione, e poi piano piano, stileremo un calendario di cene secondo le varie “ere eno-gastro-logiche”.

Vi aspettiamo in Terrazza per farvi un selfie con il nostro libretto dei 100 anni in edizione limitata!

 

I festeggiamenti per questo 2022 prevedono eventi e degustazioni dove convivono i “grandi classici di famiglia” assieme a proposte che hanno assecondato i gusti del pubblico e nuove idee di cucina. Tutto abbinato a una lista di vini dove primeggiano quelli provenienti dalle vigne del bisnonno Tommaso, curati dalle mani sapienti di Luigi De Sanctis, per un felice mix di cucina, vini e ospitalità.

Momenti Salienti di Una Storia di Ristorazione e Famiglia

1872: Il Bisnonno Tommaso emigra dalle Marche a Frascati e, con fare “pioneristico”, compra la vigna e gli ulivi da cui poi nasceranno il nostro Vino e il nostro Olio.

1922: Nonno Leopoldo apre la Trattoria della “Antica Pergola” e inizia la storia.

1937: Nasce Cinecittà e la Trattoria diventa un ritrovo di personaggi famosi come Walt Disney.

Dopo un bellissimo periodo, la guerra spazza via le certezze. La “Antica Pergola”, in un difficile periodo “post-bellico”, è costretta a chiudere.

1954: Rinasce il nuovo Cacciani che prende vita nel centro di Frascati portando con sé speranze e voglia di ricominciare. La bellissima terrazza, con vista mozzafiato, ne è in qualche modo il simbolo.

1985: Entrano in azienda Leo, Paolo e Caterina. Inizia un periodo di nuovo entusiasmo che porta, dopo l’incertezza degli anni ’70-’80, ad una nuova “verità gastronomica” in cui il menu deve essere sempre bilanciato tra tradizione, stagionalità e creatività. I Cacciani intensificano la collaborazione con piccoli produttori del territorio.

2014: Inizia la collaborazione con Luigi De Sanctis per produrre i Vini Cacciani da viticultura Biologica.

2019: muove i primi passi la “Nuova Cucina Cacciani” . Quattro giovani cuochi (dai 23 ai 35 anni) che portano avanti la ricerca gastronomica con nuova energia.

2020: Nasce “Fatto da Cacciani”, una linea di prodotti di qualità preparati e garantiti da Cacciani come l’Olio Cacciani, i Vini “Cacciani-De Sanctis”, la salsa “Cacio e Pepe” ed altri condimenti della tradizione da poter consumare a casa.

2022: Inizia la nuova epoca di Cacciani. E’ il traguardo dei 100 anni, nei quali sono stati soddisfatti oltre 1,5 milioni di clienti, incluse le generazioni che hanno festeggiato qui i propri eventi come se “Cacciani” non fosse solo un ristorante, ma rassicurante parte integrante delle tante storie di famiglia.

Ristorante Albergo Cacciani

Via A. Diaz 13, Frascati (RM) / Tel. 06.9401991

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1922-2022. Una lunga storia di tavole e cucina. Parliamo del celebre ristorante Cacciani di Frascati, che compie e festeggia cento anni. Tre generazioni, oltre un milione e mezzo di ospiti e personaggi famosi attraverso epoche, mode ed eventi.

In occasione dell’importante traguardo abbiamo rivolto qualche domanda Paolo Cacciani, erede, assieme a suoi fratelli Caterina e Leopoldo, di una tradizione gastronomica che il tempo non scalfisce ma anzi, rinnova.

Non capita spesso di avere un’opportunità così grande; quella di poter indagare i maggiori cambiamenti di un secolo di storia italiana attraverso la tavola e quella di approfondire le evoluzioni di un modo di “fare cucina” attraverso il racconto partecipato di una Famiglia che gestisce con immutato entusiasmo un’insegna storica dei Castelli Romani da 100 anni: i “Cacciani”.

Siamo nella Frascati più panoramica, da qui Roma si respira da lontano e l’orizzonte diventa un’unica scenografia di luci, terre e stelle. Di qui sono passati registi e attori, da Walt Disney a Gary Cooper, da Gina Lollobrigida a De Sica, vip di ogni sorta e umanità varia, tutti accumunati dal piacere della buona tavola.

“Un traguardo ma soprattutto un punto di partenza. Per noi il passato è carburante per il futuro”.

Oggi ci sono Caterina, Leopoldo e Paolo Cacciani a portare avanti un’idea di ristorazione che si è nutrita del tempo, rimanendo un indirizzo sicuro sia per chi abbia moti nostalgici, sia per chi voglia assaporare le evoluzioni creative di una cucina che rimane ancorata alle sue solide radici, ma continua ad abbracciare nuove tecniche e nuove modalità espressive.

Era il 1922 quando Nonno Leopoldo stappava la prima bottiglia per inaugurare il suo ristorante. Quel brindisi beneaugurale sanciva l’inizio di una profonda storia d’amore tra la famiglia Cacciani e il mondo della ristorazione, tra il territorio e una naturale propensione all’ospitalità informale.

E’ un traguardo importante – racconta Caterina – soprattutto perché giunge in un periodo in cui molti locali durano lo spazio di un mattino. Cacciani ha veramente visto passare la Storia: gli Anni ’20 e ‘30, la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, il boom economico e gli anni di piombo, le grandi crisi internazionali e i momenti di straordinario vigore. Il tutto rimanendo noi stessi, costruendo uno stile che molti ci riconoscono, allargando il concetto di famiglia anche a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per noi.

Continua Leopoldo – da noi è facile trovare tavolate di famiglia accanto ad appassionati buongustai. E’ nel nostro DNA sin dagli inizi: abbiamo foto che mostrano il grande Walt Disney intrattenersi con contadini frascatani. Merito soprattutto della nostra cucina, in grado di soddisfare ogni palato. Con i nostri piatti storici, che attirano ospiti da tutte le parti del mondo ma anche con la capacità di interpretare, sempre con il nostro stile, le nuove tendenze.

Una brigata rinnovata quella del 2022, una squadra di giovani cuochi che sta portando nuova linfa e idee ad un percorso di cucina già in costante evoluzione.

Dalle Marche al Lazio. Come iniziata la storia di “Cacciani” nel cuore panoramico di Frascati?

Nostro Nonno Leopoldo, dopo aver lavorato negli alberghi di Frascati come cuoco, nel 1922 fondò al centro di Frascati una trattoria: L’Antica Pergola.

Lopordo” e mia Nonna erano persone generose, erano il cuore del quartiere, tutti si aiutavano a vicenda, e c’era sempre allegria e chitarre che suonavano.

Tra le tante in menu, qual è stata la “ricetta segreta” che ha permesso alla Famiglia Cacciani di resistere così bene al tempo?

La nostra famiglia ha sempre considerato il ristorante come “bottega” con dei valori da dover perpetuare, perché a Frascati “la vigna fa casa”, ovvero, se sei bravo a gestire il tuo lavoro, il lavoro diventa casa e tutti vivono felici ed in armonia come in una famiglia, ed oggi è ancora così.

Un’ altra cosa: il rispetto per il cliente, ma anche del fornitore e del dipendente. Mio Nonno ci ha sempre lasciato questa massima: “nun facete ride la gente” (nessun comportamento inappropriato e atteggiamenti boriosi).

Argenterie e porcellane pregiate, fiandre delicate e collezioni di utensili dimenticati: cosa significano per “Casa Cacciani”? E cosa vogliono rappresentare?

Mio Nonno Leopoldo, e da lui abbiamo imparato, comprava oggetti bellissimi perchè amava avere un bel ristorante.

Noi continuiamo con la sua filosofia, e nel frattempo ci piace farci circondare da oggetti che, come ere geologiche, datano i 100 anni della nostra storia: la Berkel del 1934, il torchio, gli argenti di Calderoni, la sedia dell’antico barbiere…

Quali sono stati negli anni i cambiamenti strutturali più significativi? E cosa hanno modificato dell’assetto originario?

Sicuramente la possibilità di avere una cucina moderna dove si possa lavorare in un ambiente più salubre.

“100 anni di gusto e ricerca”. Quali sono i principi che hanno mosso (e muovono ancora oggi) questa “ricerca continua”?

Le cose fatte bene in passato ci spingono a mantenere ciò che c’è di buono e ci stimolano a dimostrare a nostra volta allo spirito degli antenati e ai nostri genitori che ci osservano, che abbiamo anche noi voglia di tenere alto il nome Cacciani, e poi … detto tra noi, ci piace e siamo appassionati.

Ma soprattutto, con molto impegno, abbiamo dato vita ad un team di cucina giovane, dinamico e ricco di idee, quindi c’è un continuo stimolo a continuare nel solco di una tradizione innovativa, senza tradire il territorio.

Tavole, Piatti, Menu, Atmosfera, Clientela: quali sono le più grandi differenze tra la ristorazione di un tempo e quella contemporanea?

Poche differenze sostanziali in realtà. Su tutte, la cosa più importante è che le idee dello chef devono, in ogni tempo, lasciare il posto all’ospite come elemento centrale: lui ragiona con lo stomaco e con la testa, va accolto con rispetto, onestà, gusto, semplicità e grandi materie prime ben cucinate.

1922-2022 Qual è il piatto “che non va più” e quelli che resistono da 100 anni o quasi?

Non vanno più, i piatti degli anni 70/80 figli dell’incertezza introdotta dall’arrivo della novelle cousine, che ha stimolato una imitazione fasulla di certi ambienti di pseudo cucina (il cocktail di scampi, il tournedos alla rossini, le scaloppine alla “zingara”, l’ananas flambè…).

I piatti che resistono dopo 100 anni sono tutti quelli di nostro nonno del 1922 (cacio e pepe, pollo alla diavola, zuppa inglese) e quelle invenzioni che nel tempo la nostra clientela ha decretato come “intramontabili”: noi inventiamo, ma il giudice più severo e sempre quello seduto al tavolo. Per esempio il crostino alla provatura, i caccianelli, la millefoglie di Caterina.

Quali sono invece i piatti che continuate a cucinare con maggior empatia?

I piatti con cadenza stagionale: il vero calendario non è quello gregoriano, ma quello scandito dal mercato delle primizie, ad esempio adesso sono i carciofi alla giudia, la vignarola, i primi funghi porcini, etc.

Attori e Vip di ogni tempo: qualche nome delle stelle che hanno visto da qui Roma dall’alto?

Nel passato Walt Disney, Clark Gable, Gary Cooper, la Lollobrigida, poi i De Sica, Gigi Proietti. Oggi è bello che Ridley Scott consigli a Ben Stiller il nostro ristorante, oppure venire a sapere che il pollo alla diavola appena consegnato è stato richiesto da Robert De Niro in persona.

Ma se devo pensare a personaggi famosi, non posso non ricordare un’intera estate con Lillo e Massimo Ghini tutti i giorni a pranzo o cena, come persone di famigli.

Ma in realtà i nostri famosi” sono le persone normali che dimostrano la loro passione per Cacciani, sempre ricambiata.

Qual è il piano previsto di cene/evento pensato per far rivivere questo lungo “secolo di cucina”?

Su questo avrete sui nostri canali social tutte le notizie: adesso ci godiamo l’apertura della nostra terrazza alla bella stagione, e poi piano piano, stileremo un calendario di cene secondo le varie “ere eno-gastro-logiche”.

Vi aspettiamo in Terrazza per farvi un selfie con il nostro libretto dei 100 anni in edizione limitata!

I festeggiamenti per questo 2022 prevedono eventi e degustazioni dove convivono i “grandi classici di famiglia” assieme a proposte che hanno assecondato i gusti del pubblico e nuove idee di cucina. Tutto abbinato a una lista di vini dove primeggiano quelli provenienti dalle vigne del bisnonno Tommaso, curati dalle mani sapienti di Luigi De Sanctis, per un felice mix di cucina, vini e ospitalità.

Momenti Salienti di Una Storia di Ristorazione e Famiglia

1872: Il Bisnonno Tommaso emigra dalle Marche a Frascati e, con fare “pioneristico”, compra la vigna e gli ulivi da cui poi nasceranno il nostro Vino e il nostro Olio.

1922: Nonno Leopoldo apre la Trattoria della “Antica Pergola” e inizia la storia.

1937: Nasce Cinecittà e la Trattoria diventa un ritrovo di personaggi famosi come Walt Disney.

Dopo un bellissimo periodo, la guerra spazza via le certezze. La “Antica Pergola”, in un difficile periodo “post-bellico”, è costretta a chiudere.

1954: Rinasce il nuovo Cacciani che prende vita nel centro di Frascati portando con sé speranze e voglia di ricominciare. La bellissima terrazza, con vista mozzafiato, ne è in qualche modo il simbolo.

1985: Entrano in azienda Leo, Paolo e Caterina. Inizia un periodo di nuovo entusiasmo che porta, dopo l’incertezza degli anni ’70-’80, ad una nuova “verità gastronomica” in cui il menu deve essere sempre bilanciato tra tradizione, stagionalità e creatività. I Cacciani intensificano la collaborazione con piccoli produttori del territorio.

2014: Inizia la collaborazione con Luigi De Sanctis per produrre i Vini Cacciani da viticultura Biologica.

2019: muove i primi passi la “Nuova Cucina Cacciani” . Quattro giovani cuochi (dai 23 ai 35 anni) che portano avanti la ricerca gastronomica con nuova energia.

2020: Nasce “Fatto da Cacciani”, una linea di prodotti di qualità preparati e garantiti da Cacciani come l’Olio Cacciani, i Vini “Cacciani-De Sanctis”, la salsa “Cacio e Pepe” ed altri condimenti della tradizione da poter consumare a casa.

2022: Inizia la nuova epoca di Cacciani. E’ il traguardo dei 100 anni, nei quali sono stati soddisfatti oltre 1,5 milioni di clienti, incluse le generazioni che hanno festeggiato qui i propri eventi come se “Cacciani” non fosse solo un ristorante, ma rassicurante parte integrante delle tante storie di famiglia.

Ristorante Albergo Cacciani

Via A. Diaz 13, Frascati (RM) / Tel. 06.9401991

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Parte a maggio dalla Capitale, è il ricco programma di eventi organizzati da Slow Food che attraversa l’Italia e culmina a Terra Madre Salone del Gusto, in calendario a Torino dal 22 al 26 settembre 2022. Un modello concreto per cambiare un sistema agroalimentare di cui la crisi climatica, unitamente alla congiuntura pandemica e alla guerra in Ucraina, sta facendo emergere tutte le incongruenze.


Oltre 30 anni di difesa della biodiversità legata al cibo ci hanno confermato che la strada era ed è quella corretta. La biodiversità parte dal cibo e si articola attorno alle diversità culturali, ai saperi tradizionali, al ruolo del senso di comunità a beneficio delle aree rurali.

Slow Food porta avanti un approccio innovativo all’educazione alimentare e del gusto, basato sul risveglio e sulla formazione dei sensi e sullo studio di tutti gli aspetti del cibo, dalla terra al piatto.

Roma sarà il simbolico punto di partenza scelto per iniziare un importante percorso di fatti e consapevolezza, un vivo e concreto progetto firmato dalla Chiocciolina Rossa che attraversa tutta la penisola e che affronta il tema della rigenerazione, ovvero quel rinnovamento radicale necessario per una reale transizione agroecologica, che può e deve partire dal cibo. Come? Migliorando le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo nelle città, come nei piccoli borghi.

Tra questi temi, grande importanza sarà riservata ai grani, alle farine e al pane, simbolo potente di rigenerazione che porta con sé valori sacrali e spirituali, e cibo di base, trasformatosi purtroppo in un tema di grande attualità per via della guerra in Ucraina.

TERRA MADRE e le incongruenze del sistema agroalimentare italiano

The Road to Terra Madre è il nome di questo percorso e raccoglie una serie di iniziative che, in tutte le regioni italiane, propongono modelli concreti per cambiare un sistema agroalimentare di cui la crisi climatica, la congiuntura pandemica e in ultimo la guerra in Ucraina stanno facendo emergere tutte le incongruenze.

Un percorso che conduce a Terra Madre Salone del Gusto 2022, la manifestazione internazionale organizzata da Slow Food insieme a Regione Piemonte e Città di Torino che, a Parco Dora dal 22 al 26 settembre, vedrà protagonista il cibo buono, pulito e giusto per tutti. Il filo rosso della rigenerazione parte, dunque, da Roma con un viaggio che unisce, tra le altre, il Trentino alla Sicilia, la Campania alla Lombardia. L’anteprima sarà nella Capitale dal 13 al 15 maggio, grazie al sostegno della Regione Lazio.

Il programma – Terre e Città, dal 6 all’8 maggio, Ex Mattatoio di Testaccio, Città dell’Altra Economia

The Road to Terra Madre parte ufficialmente venerdì 6 maggio con “Terre e Città”, evento a portata di weekend ospitato alla Città dell’Altra Economia e organizzato da Slow Food Roma con il sostegno di Regione Lazio e Arsial e la collaborazione di Roma Capitale, Assessorato Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti.

In programma, sabato 7 il Food Social Forum, ovvero un confronto tra i sette tavoli del Consiglio del Cibo di Roma Capitale e la plenaria sulla Food Policy per Roma, con oltre 150 esponenti di associazioni, organizzazioni e istituzioni aderenti.

Tra gli appuntamenti, anche le conferenze Sistemi alimentari e Food Justice. La parola alla società civile, venerdì 6, e Roma e le sue campagne: una Food policy per la transizione agroecologica, domenica 8.

E poi attività nell’area bambini e laboratori di educazione al cibo dedicati agli adulti, conoscere le cuoche e gli osti e assaggiare i piatti di 20 osterie della tradizione romana e laziale, acquistare i prodotti laziali del Mercato della Terra che verrà inaugurato ufficialmente al Mattatoio.

Festa dei Piccoli Comuni del Laziodal 13 al 15 maggio, Casa del Cinema e Viale delle Magnolie, Villa Borghese

La tre giorni di Slow Food Italia, è organizzata con il sostegno della Regione Lazio, in collaborazione con Legambiente, Arsial, Comune di Roma e Slow Food Lazio, e la partecipazione dei Piccoli Comuni del Lazio.

Due incontri sulla rigenerazione delle città e dei borghi

L’occasione è giusta per confrontarsi sul lavoro delle città che hanno deciso di dotarsi di una food policy e sul ruolo della biodiversità come motore per la rinascita dei piccoli comuni.

Il Programma

Venerdì 13, alle 16.30 – Il cibo al centro della rigenerazione urbana

Gli abitanti delle città consumano la maggior parte del cibo prodotto nel mondo, con tutto quel comporta in termini di uso del suolo, acqua dolce ed emissioni di Co2. Per questo, va seguito con attenzione il percorso delle città che hanno deciso di dotarsi di una politica del cibo (food policy) per raggiungere obiettivi fondamentali, come la lotta agli sprechi, la promozione di diete sostenibili, il riavvicinamento e l’integrazione del contesto urbano con la campagna circostante.

Sabato 14, alle 9.30 – La rinascita dei borghi parte dalla biodiversità

Come vogliamo proiettare nel futuro i borghi? Li immaginiamo solamente come meta di un turismo stagionale, di investimenti fondiari e immobiliari? Oppure vogliamo recuperare la loro dimensione sociale e produttiva, mettendo al centro il cibo, la biodiversità, il paesaggio, le comunità locali?

Tra gli ospiti e i relatori delle due giornate il Presidente della Regione Lazio, Nicola ZingarettiEnrica Onorati, assessore regionale all’Agricoltura, Sabrina Alfonsi, assessore all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti del Comune di Roma, Anna Kauber, regista, scrittrice e paesaggista, Andrea Calori, autore di Food and the cities. Politiche del cibo per città sostenibiliGigi Ranieri, responsabile della pianificazione strategica della città metropolitana di Bari, Vito Teti, professore di antropologia culturale presso l’Università della Calabria, autore de La restanza, e Carlo Petrini, presidente di Slow Food.

Ripartiamo dai bambini

Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 maggio sarà allestito uno spazio dedicato alle attività educative per bambini e famiglie, con un percorso sensoriale a libera fruizione, volto a scoprire il ruolo giocato dai vari sensi in ogni esperienza gastronomica. In programma anche laboratori orticoli per mettere i bambini in relazione con la terra e laboratori di mani in pasta, in cui i bambini potranno preparare un piatto insieme ai cuochi amici di Slow Food.

I produttori buoni, puliti e giusti sono i protagonisti insieme ai Piccoli Comuni del Lazio

Nell’ambito della manifestazione sarà possibile conoscere anche i protagonisti di un modello produttivo più vicino alle esigenze delle comunità: oltre 50 produttori dei Mercati della Terra di Slow Food della regione e dei Piccoli Comuni del Lazio che esporranno ortaggi e legumi, mieli e formaggi, insieme ad altrettanti Piccoli Comuni del Lazio che con diversi stand daranno informazioni turistiche, culturali e ambientali, ospiti tutti insieme dello scenario di Viale delle Magnolie.

Per conoscere le tappe della Road per TERRA MADRE clicca QUI.

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Apre le porte oggi martedì 3 maggio a Parma fino al 6 maggio. Parliamo di “Cibus 2022”, 21esimo Salone Internazionale dell’Alimentazione, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare.

Oltre alla Grande Fiera saranno aperte anche l’Area Horeca the Hub; il Cibus Innovation Corner con 1000 nuovi prodotti; l’Innovation Hub, con Start Up innovative; e le “Cibus Destination”. Si terranno inoltre decine di convegni, a cui parteciperanno i rappresentanti di Industria, Agricoltura, Distribuzione e del mondo politico.

Il fuori salone “Cibus Off”, inaugurato da una mostra di fotografie artistiche “Art Save The Food”, si terrà invece nel centro storico di Parma – Complesso monumentale di San Paolo, con degustazioni, esposizioni, dibattiti e Caseifici aperti, fino a Domenica 8 Maggio.

La FOODLAND verrà inaugurata oggi da Stefano Patuanelli, Ministro
delle Politiche agricole alimentari e forestali, e da Manlio Di Stefano, Sottosegretario agli Affari Esteri, con saluti introduttivi di Federico Pizzarotti Sindaco di Parma e Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna.


E saranno circa tremila le aziende espositrici che presenteranno agli operatori economici i loro prodotti, mille di questi innovativi, pronti a essere immessi sui mercati. Cibus 2022 vedrà il ritorno dei buyer esteri, provenienti da Stati Uniti d’America, America Latina, Europa, Medio Oriente e alcuni Paesi asiatici.

In fiera saranno aperte l’Area Horeca the Hub, il Cibus Innovation Corner con cento nuovi prodotti selezionati da una giuria di esperti e l’Innovation Hub, con Start Up innovative. Si terranno inoltre decine di convegni a cui parteciperanno i rappresentanti di Industria, Agricoltura, Distribuzione e del mondo politico.

1000 nuovi prodotti nel “Cibus Innovation Corner”

Pronti per conquistare il mercato nazionale e quello estero all’insegna della tradizione del gusto e della ecosostenibilità, la lista completa dei prodotti ripensati per i nuovi mercati è disponibile sul sito Cibus.it cliccando QUI.

Sono prodotti che, rispondendo alla domanda dei consumatori, si
focalizzano negli ambiti dei prodotti salutistici, della ricerca del gusto anche attraverso nuovi mix di ingredienti, della tradizione dei prodotti tipici locali, dei packaging ecosostenibili, del benessere animale.

Negli stand si potranno dunque trovare olii di oliva spremuti a freddo, salumi con meno grassi e sale, pesto realizzato a freddo, formaggi senza lattosio, hamburger vegetali, una vasta offerta di prodotti di nicchia, le offerte “ready to cook”.

Destinati sia al canale retail sia a quello Horeca, saranno esposti nell’area “Cibus Innovation Corner”, situata nel Padiglione 8, suddivisi per settori: Gusto & ingredienti, Packaging, Sostenibilità, Territorialità.

I nuovi Prodotti per il Mercato

In generale, rimane forte l’attenzione delle industrie alimentari a salute e benessere, come pure alla domanda di prodotti biologici e vegani, seguendo l’onda lunga dell’emergenza pandemica. Qualche esempio: le maltagliatelle di lenticchie rosse e riso integrale; le polpettine di fave e piselli bio, cotte al forno; gli snack di legumi tostati, senza conservanti; la merenda con frullato di frutta fresca e gallette di riso ricoperte di cioccolato; il salame senza conservanti, a lunga stagionatura; le cotolette vegetali di pollo; il prosciutto di Parma da suini nutriti con semi oleosi ricchi di Omega 3; la pasta senza glutine a base di riso integrale e alga Spirulina; i filetti di alici con il 25% di sale in meno, confezionate in olio di semi biologico.La ricerca del gusto rimane un imperativo assoluto, basti pensare a: guanciale di vitello
brasato al barolo, cotto sottovuoto; le praline al cioccolato con anima di formaggio erborinato, cioè con muffe; il prosciutto cotto al tartufo nero; gli scrigni con gorgonzola e cioccolato rosa per i ripieni; la glassa al Marsala per piatti dolci e salati; la tradizionale salsa verde arricchita con prezzemolo, coriandolo, peperoncino e succo di limone; il pesto di agrumi con arance e mandorle, condimento per primi piatti e secondi di pesce; i friarelli saltati in vaschette.

Le confezioni sono sempre più spesso ecostenibili e compostabili: gli incarti del cioccolato bio a base di amido di mais compostabile; il Panbauletto con 58% in meno di plastica, confezionato senza vaschetta, con laccio apri e chiudi; salse per aperitivi con – 40% della plastica e -65% cartone e imballi.
E ancora: gli gnocchi surgelati, integrali grano antico Senatore Cappelli, cottura in 2 minuti; l’Olio Dop Umbria non filtrato; il filetto di salmone da allevamenti con 2,5% di salmoni su 97,5% d’acqua; i succhi di frutta in capsule compatibili.

Infine, grazie al programma Cibus Food Saving, i volontari di Banco Alimentare recupereranno i prodotti che le aziende espositrici, al termine della manifestazione, per salvarli dallo spreco e per donarli.

Cibus 2022 e le CIBUS DESTINATION

Saranno davvero tante le occasioni e le opportunità di fare business, perchè il Cibus 2022 vedrà coinvolti i maggiori rappresentanti della filiera agroalimentare. Saranno presenti all’evento oltre 50.000 operatori professionali italiani della Distribuzione e della Ristorazione che avranno la possibilità di relazionarsi con i fornitori, per trovare idee e soluzioni orientate ad un futuro sostenibile per tutti i canali del Food&Beverage.

I top buyers italiani ed esteri avranno anche l’occasione di partecipare a visite guidate e percorsi tematici in fiera e sul territorio, grazie al programma “Cibus destination”, ovvero una serie di itinerari in fiera durante i quali i visitatori professionisti saranno accompagnati alla scoperta del territorio e delle specificità regionali attraverso soste presso gli stand delle aziende partecipanti, con momenti di degustazione e showcooking dedicati. Per scoprire il calendario delle visite, Clicca QUI.

Cibus Off – il Fuori Salone

Il fuori salone “Cibus Off” si terrà nel centro di Parma con degustazioni, esposizioni e dibattiti. Verrà inaugurato oggi, 3 maggio 2022, alle ore 18 con
una mostra di fotografie artistiche “Art Save The Food”, curata da Claudio Composti e co-organizzata da Fiere di Parma e Mia Fair nel Complesso Monumentale del Monastero di San Paolo, da poco ristrutturato, aperto al pubblico, e che ospiterà eventi, mostre, laboratori e incontri.

Per conoscere il programma delle attività previste fino all’8 maggio, con tanto di Caseifici Aperti del Consorzio del Parmigiano Reggiano, clicca QUI, scarica la brochure, e Buon CIBUS a Tutti!

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