Dedicato agli amanti delle atmosfere jungle, Ju-Manji all’Infernetto, tra l’Eur e Ostia, accoglie suoi ospiti in un’articolata scenografia naturale di palme, bambù e ruscello, un “wood carpet” per sentirsi in passerella e una sceneggiatura di crudi di pesce, carne alla brace, cucina mediterranea che dialoga con tacos caraibici, drink e cocktails. In cucina, lo chef Roberto Dell’Uomo. Al bancone, Jessica Buccinnà. Alla regia, di Massimiliano Di Paolo.
Una manciata di km da Roma e ancora meno dal litorale laziale. Parliamo di Ju-Manji, ristorante dal sapore wild dedicato alle cotture/non cotture di carne e pesce con annesso bancone e cocktail bar, in un interessante mix di ambientazioni naturali.
L’ingresso è decisamente originale, con le tre automobili da collezione “stile Starsky & Hutch” (serie televisiva degli anni settanta) parcheggiate e che offrono perfette ambientazioni per foto, storie o reel su Instagram; poi, il lungo “wood carpet” che conduce verso il ristorante passandpo tra palme e boschetti di bambù. Oltre il ruscello, c’è il grande banco del cocktail bar, divanetti e poltrone che creano spazi d’ombra naturale ideali per godere di un aperitivo o una cena nel dehor pavimentato con il forno a legna a vista.
Da qui si accede anche alla sala del ristorante, ampia e ispirata al mondo naturale con mobili e complementi d’arredo di legno, tra piante e fibre naturali intrecciate.
Aperto sei giorni su sette, con chiusura settimanale il mercoledì. Complessivamente Ju-Manji ha una capacità massima di 400 persone e può soddisfare dall’aperitivo al dopocena, grazie alla sua offerta molto varia.
L’aperitivo, con i drink realizzati dalla brava Jessica, prevede una formula con assaggi di cucina, carne o pesce, sfizi fritti, alici, tartare e verdure in tempura.
Tartare di Pascato del giorno
Spaghettoni Mancini con aglio, olio, peperoncino, gamberi e lime
Tagliata danese alla brace
Lingotto Ju-Manji
Lo chef e la proposta gastronomica
La cucina dello chef Roberto Dell’Uomo può esser definita di sostanza e trasversale, che spazia dai Tacos con Tartare di pesce, avocado e pistacchi allo Spaghettone Mancini con aglio, olio, peperoncino, gamberi e lime; dai Ravioli ripieni di pollo alla cacciatora al Broccolo in tre consistenze con base di crema di broccolo, punte e cimette di broccolo ripassate, scaglie di broccolo crudo marinato con olio, sale e limone oltre ai crostini di pane aromatizzati al timo.
“Partiamo da materie prime di qualità con l’obiettivo di valorizzarne ed esaltarne il gusto, senza eccedere nelle lavorazioni. – racconta lo chef – Abbiamo dei fornitori di cui ci fidiamo molto e ai quali soprattutto ci affidiamo.”
I secondi sono il regno di Ju-Manji: si può scegliere tra il pescato del giorno e le carni danesi, da fare alla griglia o alla brace, ma anche in umido o in guazzetto, Filetto al lardo e frutti di bosco o Polpo rosticciato con crema di patate viola e mandorle tostate.
I dolci, rigorosamente fatti in casa, vanno dall’immortale Tiramisù fino alla più elaborata e golosa Tartelletta al limone con meringa all’italiana flambata, e poi la freschissima Tagliata di frutta di stagione e, per gli amanti del cioccolato, il Lingotto Ju-Manji che viene servito accompagnato da mousse al cioccolato caramellato e dischi di caramello su biscotto friabile Streusel.
Chef Roberto Dell’Uomo
Al bancone, Jessica Buccinnà
Massimiliano Di Paolo
I drink
A dirigere il cocktail bar di Ju-Manji è Jessica Buccinnà. Preparata ed energica, la barlady mette nella sua drink list tanti cocktail in grado di soddisfare tutti i gusti e tutte le preferenze.
Tra i suoi cavalli di battaglia c’è sicuramente il Ju-Manji Mule, rivisitazione del classico drink allo zenzero, che in questo caso viene realizzato con estratto di mango e peperone giallo preparato direttamente da Jessica partendo da frutta e verdura fresca. Il drink viene servito nel classico bicchiere del Moscow Mule con una coppetta di ghiaccio e pezzettini di mango in superfice. Scenografico è poi l’Amortensia, rivisitazione del Negroni e preparato con vermouth bianco e fiori tailandesi che, lasciati in infusione, donano al drink un colore viola. Simile a una pozione magica, viene servito in un’ampolla con del fumo aromatizzato ai frutti rossi che evapora all’apertura.
Ju-Manji Mule
Amortensia
JU-MANJI
Via Torcegno, 108 – 00124 Roma | Tel. 0687880185 | Orari: aperto dal lunedì alla domenica dalle 17:00 all’1:00 | Mercoledì chiuso
Un grande uomo, un imprenditore illuminato, un esempio di vita. Roberto E. Wirth, sordo profondo dalla nascita e profondamente appassionato alla vita, uomo di grande stile ed eleganza, proprietario e General Manager dell’Hassler di Roma, ci ha lasciato ieri a 72 anni, lasciando a noi grandi riflessioni e un motto da tenere a mente: “never give up”.
“L’Hassler è la donna della mia vita, una donna da accudire, trattare con i guanti di velluto e amare con tutto il cuore” .
Sono parole che amava ripetere Roberto E. Wirth, imprenditore lucido e illuminato che, con il suo impegno, la passione l’ospitalità di classe, la sua dedizione, ha permesso all’Hassler di mantenere il suo iconico stile in perfetto equilibrio sulla sommità della scalinata di piazza di Spagna.
Ieri, domenica 5 giugno, improvvisamente, ci ha lasciati. Aveva 72 anni Roberto Wirth, e, andando via, aveva salutato il suo staff raccomandando a tutti “di riposare”. Era un grande uomo. Classe, dignità ed eleganza innate, orgoglioso portavoce della quinta generazione di una famiglia di albergatori svizzeri. Era sordo profondo dalla nascita e un infaticabile guerriero nei confronti dei limiti imposti dalla vita stessa.
Da bambino, nonostante il silenzio fosse il suo compagno di giochi, aveva un sogno che gli risuonava nitido in mente: riuscire a gestire in assoluta autonomia un hotel e di diventare un grande albergatore.
E l’Hassler – uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della Capitale, sulla vetta di Trinità dei Monti, che rappresenta una delle più importanti realtà alberghiere nel mondo – è stata la sua sfida personale, la sua passione appassionata, la sua casa.
Una casa che oggi è ancora punto di riferimento d’eccellenza per il turismo d’elite a livello internazionale e che, nel corso della su celebre storia, ha avuto il privilegio di accogliere la famiglia Kennedy, il Principe Ranieri di Monaco e Grace Kelly, Gabriel Garcia Marquez, Pablo Picasso, Steve Jobs, Tom Cruise, Nicole Kidman, Madonna, Bill Gates, Melanie Griffith, Antonio Banderas, Hugh Grant e George Clooney, solo per citarne alcuni di coloro hanno soggiornato nelle sue 91 camere, suite e terrazze, godendo di panorami unici su cupole, cortili e tetti della città eterna.
Roberto Wirth, con il suo motto “Never give up” (non mollare mai), è riuscito nel corso degli anni ad espandere e sviluppare l’azienda di famiglia e ad ampliare il suo portfolio: Il Palazzetto, Parco del Principe in Toscana, Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve che chiamava “i miei 5 gioielli”.
Il miglior modo per onorare la sua memoria è far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Sarà il grande compito dei suoi figli, Veruschka e Roberto Jr. Portare avanti con orgoglio l’eredità del papà.
Le parole di Andrea Antonini, Chef dell’Imàgo – 1*Michelin
Al sesto piano troneggia il ristorante panoramico stellato Imàgo, abilmente condotto dallo Chef Andrea Antonini, che da Wirth ha ricevuto la grande opportunità di cucinare guardando Roma dall’alto e che, egregiamente, ha interpretato il desiderio di una linea italiana riletta con energia e immaginazione. Andrea, dopo la sfida vinta della conferma della stella Michelin, mi aveva raccontato il loro primo incontro (al link), l’emozione, la scelta del primo menu e l’approvazione di Wirth:
“Scrivere un menu, anche di prova, da presentare a Roberto Wirth per diventare Chef dell’Imàgo non è cosa da poco; perché sulla carta si può scrivere di tutto per impressionare, ma poi devi realizzare ed essere convincente – riprende con enfasi Antonini – Sono rimasto chiuso nella cucina del Palazzetto per tre giorni, nessuno sapeva né doveva sapere chi fossi. Il clima era tesissimo. Respiravo pressione e dovevo mostrare sicurezza. Finalmente arriva il momento tanto atteso: Wirth si fa mettere un tavolo in cucina, per lui e per i suoi figli. Tre giorni di preparazione per una cena che mostrasse chi fossi. Ho scelto piatti semplici, una Battuta di Fassona con puntarelle e alici, molto bella esteticamente, dei Tajerin all’uovo, un Carciofo confit con mandorle; una cucina italiana classica fatta in modo perfetto. Alla fine della cena Wirth si alza e mi dice: ‘Bene, lei è il nuovo Chef di Imàgo’.”
Ieri, colpito da una profonda tristezza, con la sua nota riservatezza e misura, mi ha detto:
Per me se ne è andato un uomo che era come un padre, un punto di riferimento, una colonna. Farò di tutto per stare vicino alla famiglia e per tentare di portare a compimento i sogni che aveva. Onore a lui.
Formazione e la Fondazione CABSS
L’educazione di Roberto E. Wirth, e le sue esperienze formative a Milano, alla Scuola alberghiera di Stresa ed infine alla Cornell University sono state le basi del grande uomo e imprenditore. Brillante, attento, lungimirante non ha mai smesso di impegnarsi in prima persona sia per la sua città di Roma, dove come Presidente dell’Associazione di via Sistina-via F. Crispi si è sempre battuto per la riqualificazione e il decoro del centro storico, e per la sua Onlus CABSS. Infatti, dal 2004 con la sua fondazione CABSS, ha supportato i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni e le loro famiglie, raccontando e facendo conoscere le tappe della sua vita anche attraverso la sua biografia “Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi” ha portato avanti il suo messaggio: “guardare sempre avanti con determinazione e fiducia.
Nella vita tutto è possibile e, con impegno, tutti possono farcela. Noi sordi possiamo fare tutto, tranne sentire.”
Nel 1992 ha istituito una borsa di studio “Fulbright – Roberto Wirth” dando la possibilità a giovani laureati sordi e udenti la possibilità di specializzarsi presso la Gallaudet University, Washington D.C. (USA), in un’area che apporti beneficio ai bambini sordi e sordociechi italiani. Gallaudet University è l’unico ateneo al mondo bilingue (American Sign Language e Inglese), accessibile anche agli studenti sordi e sordastri.
Circa 250 aziende, oltre 1500 etichette, 25 buyers internazionali e un pubblico di appassionati si ritroveranno nelle stanze dello straordinario Castel dell’Ovo a Napoli, da Domenica 5 a Martedì 7 giugno 2022.
Intenso il piano delle Degustazioni, dei Convegni e dei Focus per la più importante manifestazione enologica del Centro-Sud. Di seguito il programma dettagliato di VitignoItalia 2022, la XVI edizione del Salone dei Vini e dei Territori Vitivinicoli Italiani.
Sull’antico Isolotto di Megaride sorge il Castel dell’Ovo. Una delle più fantasiose leggende napoletane farebbe risalire il suo nome all’uovo che Virgilio avrebbe nascosto all’interno di una gabbia nelle segrete del castello e che garantirebbe protezione alla città di Napoli.
Ma, ben oltre le leggende, il suo è un fascino senza tempo. Un fascino da toccare, che si affaccia fiero e commovente sul golfo di Partenope e che, dalla sua posizione di imponenza e immanenza, concede a chi varca la sua soglia di percepire un brivido sulla pelle, segno della magica aura che avvolge questa straordinaria città di mare.
Con il patrocinio del Comune Napoli, la collaborazione di Regione Campania, FEAMP, ICE, Camera di Commercio Avellino, Camera di Commercio Benevento, tre saranno i giorni di VitignoItalia 2022 con un fitto programma di incontri, degustazioni, presentazioni e workshop che include anche la cerimonia di presentazione e annullo filatelico, ovvero un timbro, un sigillo che ricorda e celebra un evento particolare o un personaggio che si intende commemorare.
Oltre 250 le aziende presenti, provenienti dai più interessanti territori vitivinicoli nazionali, con un focus speciale dedicato alla produzione campana. Circa 1500 etichette in assaggio attendono i visitatori che affolleranno i bellissimi spazi di Castel dell’Ovo, uno dei più importanti monumenti italiani, suggestivo simbolo di Napoli città di mare.
Da domenica 5 a martedì 7 giugno: queste le date della XVI edizione di VitignoItalia, il Salone dei Vini e dei Territori Vitivinicoli Italiani. Un appuntamento imperdibile per i winelovers non solo italiani, visto che la manifestazione è ormai da diversi anni meta anche di appassionati provenienti da vari Paesi, ai quali, oltre alla possibilità di degustare l’ampia selezione di vini delle cantine espositrici, verrà offerta anche l’opportunità di partecipare agli incontri previsti da un calendario mai così fitto e interessante e che annvera degustazioni che vedranno protagonisti vini e cantine che appartengono di diritto al gotha del panorama vitivinicolo:
Umani Ronchi e le sue magiche interpretazioni del Verdicchio dei Castelli di Jesi (domenica 16.30);
Frescobaldi con una selezione di annate dell’iconico Tenuta Luce (domenica 18.30);
Marisa Cuomo con una straordinaria verticale di Fiorduva (lunedì 15.30);
le 13 aziende delle Famiglie Storiche con un’orizzontale di Amarone dedicata al 2011 (lunedì 17.30);
un viaggio sulle pendici dell’Etna con gli inconfondibili vini di Passopisciaro (martedì 15.30);
una degustazione di vini sperimentali presentata dai Feudi di San Gregorio (martedì 17.15).
Focus sul “Vigneto Campania”
Una felice combinazione, questa della XVI edizione, tra alcuni dei grandi nomi della viticoltura italiana e un’ampia selezione di territori ed etichette del sempre più interessante al Vigneto Campania. Frutto quest’ultimo dell’intenso lavoro messo in campo dall’Assessorato all’Agricoltura regionale.
“La Campania del vino – spiega l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo – sarà protagonista con oltre 200 etichette, in rappresentanza di 110 cantine regionali, espressione di molteplici microcosmi territoriali e di una filiera vitivinicola estremamente vivace e in costante crescita.
Una opportunità straordinaria per rilanciare il settore a livello nazionale e internazionale, nel segno della direzione tracciata dal presidente De Luca e del programma per la valorizzazione del settore sviluppato con la Cabina di regia del vino.
Stiamo lavorando sulla razionalizzazione delle denominazioni per mettere in risalto l’unicità delle produzioni consolidate e contemporaneamente avviare un’importante campagna di branding, anche al fine di sviluppare nuovi percorsi enoturistici in grado di coniugare la conoscenza dei sapori con quella dei luoghi di produzione, testimonianza di autenticità e bellezza.
La Campania ha ancora enormi potenzialità e anche il nostro vino deve diventare ambasciatore dell’unicità del nostro territorio nel mondo”.
Ma VitignoItalia conferma anche la sua natura di “contenitore” ospitando situazioni di assoluto livello. Come la premiazione di 50 Top Rosè, iniziativa di successo del brand 50Top, attesa con curiosità dai sempre più numerosi appassionati del bere rosato.
Nella giornata del lunedì l’Ais organizzerà il concorso e la premiazione del “Miglior Sommelier Ais Campania”, inoltre saranno presenti “Eccellenze Italiane” con banchi d’assaggio di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.
Focus Olio EVO
E per la prima volta si aprono le porte al mondo dell’extravergine, con un convegno che approfondirà i temi legati all’oro verde di qualità (martedì 7 giugno, ore 17.30, presso Hotel Vesuvio). Un incontro per definire criticità e opportunità legate a un prodotto che sembra finalmente pronto a nuovi percorsi in termini di marketing e comunicazione.
Spazio al “business-to-business”
Ma ovviamente VitignoItalia vivrà di moltissimi momenti, non ultimo quello legato all’aspetto business che, soprattutto negli ultimi anni, è diventata una delle carte vincenti della manifestazione partenopea.
“Ospiteremo, come ormai da diversi anni a questa parte, un nutrito gruppo di buyers e giornalisti internazionali, in collaborazione con ICE – sottolinea Maurizio Teti, Direttore di VitignoItalia – provenienti da Paesi in grado di esprimere mercati interessanti per il nostro comparto (Inghilterra, Bosnia, Spagna, Ungheria, Croazia, Israele, Belgio, Francia, Svezia e Svizzera).
Possiamo dire che per tre giorni Napoli accoglierà professionisti che nei loro Paesi determinano il mercato del vino. Un plus per VitignoItalia, una bella occasione per le nostre aziende che mostrano di apprezzare sempre più questa opportunità”.
IL PROGRAMMA
Domenica 5 Giugno ore 16:30 | UMANI RONCHI – I VITIGNI BIANCHI DELLA COSTA ADRIATICA – Dai Castelli di Jesi all’Abruzzo
In degustazione:
VECCHIE VIGNE 2020 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
VECCHIE VIGNE 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
PLENIO 2020 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
PLENIO 2010 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
ore 18:30 | FRESCOBALDI – “Da quell’incontro, Luce fu”
Erano gli anni Settanta, quando il Merlot fece il suo ingresso a Montalcino per mano della Famiglia Frescobaldi. Così, quando a metà anni Novanta, Vittorio Frescobaldi incontra Robert Mondavi è anche grazie a quell’esperienza pionieristica che si dà inizio a un nuovo capitolo nella storia dei grandi rossi toscani. Entreremo in questo fantastico progetto realizzato attraverso una verticale di Tentua Luce, 2011 – 2013 – 2019.
ore 19:00 | FEAMP: Degustazione con abbinamento ai prodotti ittici e presentazione della guida aziende vitivinicole campane a cura dell’Assessorato Agricoltura e Ais Campania
Martedì 7 Giugno | ore 15:30 | ETNA – PASSOPISCIARO:
Passobianco 2019
Passorosso 2019
Contrada C 2019
Contrada G 2019
ore 17:15 | FEUDI DI SAN GREGORIO: PRESENTAZIONE PROGETTO GREASE: TECNOLOGIE 4.0 PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DEL VIGNETO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL VINO GRECO. DEGUSTAZIONE DEI VINI SPERIMENTALI OTTENUTI.
ore 18:30 | LA FALANGHINA – Regina bianca della Campania:
Azienda Agricola Nugnes – Falerno del Massico bianco doc “Tacito”
Azienda Agricola I Mustilli – VIGNA SEGRETA FALANGHINA DEL SANNIO – SANT’AGATA DEI GOTI DOC
Azienda Terredora di Paolo – Campania Falanghina IGT
Azienda Albamarina – Falanghina del Cilento
CONVEGNI
Lunedì 6 Giugnoore 14:00 / 19:00 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni)Concorso Miglior Sommelier della Campania. A cura di AIS CAMPANIA
Martedì 7 Giugnoore 17:30 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni)EXTRA VERGINE – UN FUTURO SOSTENIBILE. BRANDING – TRACCIABILITA’ – TRADIZIONE – TURISMO Introduzione: RAFFAELE AMORE – Presidente Comitato Promotore Olio Campania I.G.P. Intervengono:TERESA DEL GIUDICE – Ordinaria di Economia Agraria Federico II Napoli; GIUSEPPE FESTA – Direttore del Corso “Wine Business”, Università di Salerno; LUCA MARTUSCELLI – Presidente Associazione Unisapori, Università di Salerno; Conclusioni:NICOLA CAPUTO – Assessore all’Agricoltura Regione Campania; Modera: ITALO SANTANGELO – Agronomo Pubblicista
ore 19:00 Castel dell’Ovo (Terrazza) | Premiazioni: 50 Top Italy Rosé – Guida ai Migliori Rosati d’Italia 2022
VITIGNOITALIA, XVI Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italianiCastel dell’Ovo, via Eldorado 3, Napoli |
Domenica 5, lunedì 6 e martedì 7 giugno 2022 – Dalle ore 15.00 alle ore 22.00 | Prezzi: domenica € 35, lunedì e martedì € 30 | www.vitignoitalia.it
Nemi, Domenica 5 giugno, per la sagra delle fragole e la mostra dei fiori, il borgo si veste a festa e Maurizio Battista sarà il protagonista del taglio del nastro. Poi, l’apertura gratuita e le visite alle sue meraviglie nascoste di questa piccola città sul lago: L’Emissario e il Museo Delle Navi Romane. E ancora, il video di Piero Angela e la sua Cittadinanza onoraria.
Torna l’evento più atteso la Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori che arriva all’89esima edizione che punta sulla cultura e sull’importante patrimonio archeologico e naturalistico di Memi.
Fragole gratis e molto di più perchè durante l’evento l’amministrazione Bertucci – in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Direzione Regionale dei Musei del Lazio diretta Stefano Petrocchi e il Museo delle Navi Romane diretto dalla dott.ssa De Angelis, i sotterranei di Roma di Marco Placidi – ha organizzato visite gratuite al museo che custodisce il Famoso mosaico di Caligola e la Testa di Leone, nonché “il viaggio nel centro della Terra” nell’emissario, che rappresenta un Unicum a livello archeologico in Italia, in Europa e probabilmente nel mondo intero.
Nemi
Emissario del Lago di Nemi
L’emissario di Nemi risale al IV secolo a.C., ed è situato nel tratto che va dal lago fino alla sorgente sotterranea (oltre sono necessari gli stivali). Un percorso nel cuore dei castelli durante il quale si potrà tornare al tempo della realizzazione di quest’opera straordinaria.
Per questa prima edizione senza restrizioni il Sindaco Alberto Bertucci ha pensato di scrivere una pagina storica per Nemi donando anche la cittadinanza onoraria a Piero Angela, una figura di altissimo livello culturale e storica di questo Paese per la divulgazione scientifica che ha fatto crescere l’intera Nazione e i cittadini italiani.
Piero Angela ha accettato con entusiasmo l’iniziativa dell’Amministrazione Bertucci e ha voluto promuovere l’evento del 5 giugno con un video che verrà caricato sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Nemi volto a divulgare ad un pubblico più vasto possibile le peculiarità storiche, archeologiche, culturali e della tradizione di Nemi.
Maurizio Battista per il taglio del nastro
Da un secolo a questa parte gli abitanti di questa bellissima cittadina dei Castelli Romani portano avanti questa tradizione, protagoniste della sagra come ogni anno saranno le bellissime “Fragolare” che sfileranno in corteo per l’intero paese indossando il costume tradizionale: gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di pizzo in testa.
Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci assicura che il calendario sarà ricco di appuntamenti:
«L’edizione di quest’anno propone un cartellone ricco di appuntamenti che cerca di andare incontro a tutte le esigenze e i gusti dei tantissimi partecipanti tra i turisti, i visitatori, i numerosissimi castellani che affollano ogni anno il piccolo borgo, gli appassionati d’arte e di storia e ovviamente, i più piccoli. Inoltre per tutta la prima settimana di giugno si potranno gustare le due varietà tipiche della zona: le famose fragoline e i fragoloni, passando poi per le marmellate, i liquori, lo spumante fragolino e molto atro.
Programma Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori
Domenica 05.06.22 : ore 10:00 Santa Messa di ringraziamento presso la Parrocchia di Santa Maria del Pozzo
ore 10:00 visita guidata al Museo delle Navi a cura del G.A.A.L.N.A. ;
ore 11,00 Inaugurazione della Mostra dei Fiori via salita della chiesa;
ore 11:15 Storica sfilata delle Fragolare con il gruppo folkloristico;
“Terra Nemorense” accompagnata dalla Corpo Musicale Compatrum di Montecompatri – maestro Massimo Caturelli;
ore 16:00 visita guidata al borgo a cura del G.A.A.L.N.A.;
ore 16:30 sfilata delle Fragolare con il gruppo folkloristico “Terra Nemorense”;
ore 19:00 piazza Roma Distribuzione Gratuita delle fragole a tutti i turisti presenti;
ore 20:00 piazza Umberto I Esibizione dell’eccezionale Gruppo Musicale DEE Radio;
ore 23:00 Eccezionale Spettacolo pirotecnico.
Per informazioni e prenotazioni sul Museo delle Navi Romane e L’Emissario Sotterranei di Roma 347.3811874
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