Sara De Bellis

Anno: 2022

This is our archive page

Con la sua mole inusitata, la sua architettura, la sua “aria di casa”, la Rinascente di Piazza Fiume, figlia degli anni ’60, rappresenta ancora oggi il paradigma di una Roma proiettata nel futuro, aperta ad un progresso di gusto e gusti, a tavola o al bancone, che entrambi fanno rima con “Enoteca La Torre”.

É il 1961. La Capitale, ai tempi, era già una città in crescita che, con la sua anima popolare e trilussiana, si avviava al milione di persone, nonchè a modulare le sue frequenze (e frequentazioni) con lo sguardo sempre più rivolto alla vicina Europa e all’idealizzata America.

L’apertura del grande magazzino Rinascente fu un vero avvenimento per Roma. Divenne presto nuovo punto di riferimento per la città. “Dove ci rivediamo?”; “Dove ci incontriamo?”. La risposta comiciava ad essere sempre la stessa: “Alla Rinascente”.

La realizzazione di quel palazzo moderno, funzionale e lussuoso, che coincideva con un mutamento dei gusti della città, fu realizzato dallo studio “Albini-Helg” (Franco Albini e Franca Helg), due architetti lombardi, esponenti di una cultura milanese e, per questo, con caratteristiche ben diverse rispetto all’ambiente romano, sottolineava la grande voglia di aprirsi a nuovi punti di vista e angolazioni di veduta. Nasceva così una moda, una moda che ne abbracciava tante altre: la moda de “la Rinascente”.

Nel 2022, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione che sta restituendo all’edificio la sua antica bellezza, sintesi di un’architettura che dialoga con il contesto urbano e storico, la Rinascente trova un nuovo layout per accomodarsi e ristorarsi nel segno di una qualità firmata Enoteca La Torre, che ben assolve il compito di coprire l’intero arco della giornata con una proposta dinamica e di classe.

In posizione panoramica, all’ultimo dei sette piani della struttura che chiude via Salaria e ricompone Piazza Fiume, si respira tutta la bellezza di uno spazio interamente dedicato all’eccellenza gastronomica affidato al sapiente operato di Enoteca La Torre Group, cui fanno capo altri indirizzi di grande charme enogastronomico: Enoteca La Torre Villa Laetitia, Enoteca La Torre Prati a Roma, Enoteca La Torre – La Dogana a Capalbio.

“Collaborare con un brand come La Rinascente costituisce per noi un grande stimolo – spiegano Silvia Sperduti e Michele Pepponi, coppia che guida con mano salda Enoteca La Torre Group – Porteremo il nostro stile che caratterizza tutti i nostri progetti e i nostri locali. Ma, come sempre, abbiamo cercato di creare un mood nuovo, di collocarci in un contesto sicuramente sui generis. La nostra sfida, con Enoteca La Torre Rinascente, è quella di abbinare nel modo migliore a uno shopping top level una proposta gastronomica ricca di qualità e di gustose proposte adatte a ogni tipo di pubblico”.  

La proposta gastronomica

Dalle 09.30 alle 19.00 spazio alla carta bistrot con prima colazione dolce e salata, proseguendo con la possibilità di spuntini veloci ma curati nei minimi dettagli e con una mixology list dove troveranno spazio proposte nazionali e internazionali, in aggiunta a una serie di signature ideati dai bartender del gruppo.

Cuore pulsante di questa enclave del gusto sarà ovviamente il ristorante, sia per il lunch che per la cena. Il menu vedrà all’opera lo chef Antonio Autiero, da tempo al fianco dello chef Domenico Stile del Ristorante Stellato “Villa Laetitia” con una proposta studiata per accontentare una clientela trasversale.

I plus saranno interpretati dai piatti fuori menu, che seguiranno l’andamento delle stagioni, e dai Cart, veri e propri “carrelli gastronomici” che gireranno tra i tavoli, proponendo Carni e Dolci agli ospiti in cerca di Food Entertainment.

Uno dedicato alle tartare, di salmone e di manzo, con salse, spezie e abbinamenti speciali; l’altro, il “Circus”, vagamente felliniano nel look e con la possibilità per i clienti di scegliere tra una selezione di dolci assolutamente imperdibili.

La Carta dei Vini

Ruolo importante, come in tutti i locali e gli eventi firmati Enoteca La Torre, sarà anche quello rivestito dalla carta dei vini, curata come sempre dal maitre sommelier Rudy Travagli con la bacheca piena di riconoscimenti prestigiosi per la sua bravora e dedizione come Miglior Servizio per la Guida del Gambero Rosso 2021 e Migliore Cantina per la Guida dell’Espresso 2022, entrambi conquistati da Villa Laetitia, 1 stella Michelin.

A completare il quadro, una deliziosa terrazza che si affaccia su uno dei più suggestivi scorci di questo bellissimo angolo di Roma. Il luogo ideale, soprattutto nella bella stagione, per sorseggiare un cocktail o un calice di bollicine, accompagnati dagli sfiziosi finger proposti dalla cucina.

EnotecaLaTorre – Rinascente

Via Monte Bianco n. 72
Lungotevere delle Armi n. 23

Sito Web

+39 06 871 96 31
info@enotecalatorre.group

Read more

Grande attesa per il nuovo progetto di ristorazione e osptalità a 5 stelle lusso firmato The Pavilions Rome. Parliamo di “The First Musica” che completerà l’offerta del gruppo con una la bellissima struttura affacciata sul Lungotevere dei Mellini e attraverso l’esperienza di gusto italiano firmata da Fabio Pecelli, le Pizze romane di Jacopo Mercuro e Drinks con vista su Roma.

Il gruppo The Pavilions Hotels e Resorts, già proprietario del The First Arte e del The First Dolce, annuncia un’apertura che rappresenterà la grande novità dell’estate romana:

Il gruppo Pavilions ha deciso di puntare sugli alberghi di lusso aumentando notevolmente le aspettative del brand The First, che vedrà ampliare la sua offerta con le prossime tappe a Milano, Capri e Porto Cervo.

L’apertura del The First Musica completa il progetto originario dell’Urban Resort romano, con un servizio di boutique hotel focalizzato sul singolo cliente, un tipo di attenzione su cui il gruppo punta per distinguersi e per offrire un’esperienza senza eguali.

Affacciato sul Lungotevere dei Mellini, acciaio, cristallo e oro segnano l’importante opera di recupero e modernizzazione che ha visto il preesistente complesso di uffici realizzato nel 1964 dall’architetto Mario Docci trasformarsi in una rara attrazione architettonica che resipra l’aria di un quartiere ottocentesco e in posizione centrale lungo il Tevere.

Ai piani alti di questo edificio ricco di storia romana e panorami del futuro, trova spazio la proposta gastronomica del The First Musica, rappresentata dal ristorante “Oliva”, situato al quinto piano e protetto da aeree vetrate che lo trasformano in un giardino d’inverno, e quella al sesto e settimo piano di “Alto” Pizzeria e Cocktail Bar: due realtà la cui apertura anticipa di circa 15 giorni quella del Boutique hotel.

Vogliamo essere differenti, avere un’accortezza nel dedicare un certo tipo di servizio al cliente, una cura non sempre disponibile nei grandi alberghi, e ciò avverrà anche da Oliva e da Alto”.

La Cucina di Fabio Pecelli

A guidare le operazioni in cucina c’è Fabio Pecelli, 34 romano, nuovo executive chef del The First Musica che propone una cucina d’ispirazione classica ma riletta in chiave contemporanea e che vuol essere democratica dal punto di vista gustativo grazie a piatti caratterizzati dall’intensità e dalla riconoscibilità dei sapori.

Quello di Oliva sarà una cucina Made in Italy con ricette classiche in chiave contemporanea: non vogliamo stravolgere la storia culinaria del nostro paese, ma rileggerla attraverso nuove cotture che possano consentirci di valorizzare materie prime di qualità assoluta. Nella cucina a vista avrà un ruolo da protagonista la brace, che ci permetterà di donare un sapore inconfondibile a carne, pesce e vegetali” dichiara Pecelli.

Oliva vuole raccontare l’Italia e la cucina tradizionale attraverso un caleidoscopio di tipicità regionali che trovano qui la loro nuova cornice. Tradizione, storia e tecnica si fondono per dare vita ad una “semplicità complessa” frutto dello studio di ogni dettaglio, in cucina e nel servizio. Dietro alla classicità dei piatti c’è il rispetto e lo studio minuzioso della nostra cultura gastronomica, in tutta la sua variegata complessità.

Vogliamo dar vita ad un grande ristorante italiano, un luogo nel quale proporre una cucina diretta nel gusto, che valorizzi le materie prime e che consenta di vivere un’esperienza gastronomica appagante.

Il menu di Alto con proposte più veloci e fresche (crudi di pesce e proposte più smart e internazionali) sarà affiancato dalla pizza di Jacopo Mercuro (proprietario di 180 Gr), amico e collega che ha donato nuovo lustro alla tonda romana e che collaborerà con il The First Musica per rendere ancor più accattivante la nostra proposta gastronomica” sottolinea Fabio Pecelli.

Il Menu

Dal menu di Oliva sarà possibile scegliere piatti come il Vitello Tonnato, il Fiore di zucca in pastella con alici del Cantabrico e il Croccante di Coda alla Vaccinara, per poi passare alle paste fatte in casa come le Linguine al pesto fatto in casa o lo Spaghetto all’Oliva, una puttanesca realizzata con una centrifuga di olive, pomodoro, capperi e origano. Spazio ai classici della tradizione romana con la Cacio e Pepe e la Carbonara, ma anche ai secondi con la Costoletta di Vitello alla milanese e il Filetto al pepe verde.

La brace consentirà poi di esaltare le caratteristiche delle carni di qualità, con cotture sull’osso e una particolare attenzione agli avicoli come polletto e quaglia, per portare in tavola proposte come la Fiorentina di Scottona e la Coscia di Faraona alla cacciatora. Tutto questo in uno spazio informale ma ideato con cura per creare un ambiente elegante ed accogliente che può ospitare fino a 50 coperti dislocati tra la sala principale e la piccola terrazza coperta.

Vogliamo fare in modo che da Oliva i clienti possano divertirsi, non solo grazie alle proposte della cucina, ma anche con un servizio di sala di altissimo livello che tornerà protagonista con il coinvolgimento del Restaurant Manager e del team per completare i piatti al tavolo e per ‘sporzionare’ carne e pesce” sottolinea Pecelli,

che aggiunge “Alto è il perfetto completamento della nostra proposta gastronomica grazie ad un menu agile che consentirà di poter fare un aperitivo ‘lungo’, disponibile dalle 18 fino alla chiusura, per gustare la pizza tonda alla romana e quella fritta, le proposte a base di olio e olive, i cocktail della nostra Drink List, senza dimenticare tutta la sezione dedicata alla pasticceria in collaborazione con Velo (la pasticceria del The First Dolce) con le Bombe, il Croccantino e il mio piatto più rappresentativo, l’Ovo… Misù, senza tralasciare i fantastici gelati e le granite di marchio siciliano”.

Contatti
Oliva Ristorante

Lungotevere dei Mellini 27

00193 – Roma

Tel.: +39 06 4298 4022

Aperto tutti i giorni a cena dalle 19.30 alle 23

Read more

Un’ Isla Urbana dal sapore esotico a Ponte Milvio è già di per sé un’idea intrigante. Se poi si uniscono i ‘besos’ da mangiare di pesce e di carne, le tapas senza bandiera, i cocktails, i tavoli en plein air, la musica dal vivo e il Dj in console, il gioco è fatto e l’idirizzo è servito.

La sensazione è quella di varcare la soglia di un luogo misterioso, attrattivo, esotico, con la sua fitta parete verde, compatta e lucida, dalla quale, come in una foresta immaginaria, fanno capolino teste di elefanti e pappagalli.

Anche all’interno, i neon fucsia, gli angoli e le cornici “instagrammabili” disegnano i confini di un’immersione tribale tra maioliche colorate, lampade-giraffa a muro, sedie in rattan e soffitto con foglie di bambù laccate di rosa.

All’esterno il dehor e il privè con la pagoda in ferro, nel suo Interregno la veranda con tavoli e poltrone, all’interno si susseguono salette che permettono, a seconda della compagnia, di vivere la location con riservatezza o in pieno stile Social.

La consolle Dj per musica da sottofondo crea un’ambientazione lounge. Da Paloma si cena in più turni, anche dopo le 23.30, e questo permette all’Isla Urbana di Ponte Milvio di prestarsi a più funzioni – musica e cocktail bar – pur restando sempre un ristorante sia nel concept che nel format.

Il Menu

Il menu è senza un’univoca definizione che permette allo chef Gastone De Simone, e alla sua brigata tutta under 30, di spaziare tra le suggestioni della cucina del mondo e comporre un menu agile, dinamico, divertente con una buona qualità nelle materie prime e una grande attenzione al pane che viene realizzato “in casa” dall’altro De Simone (fratello di Gastone lo chef), e che, oltre ad essere protagonista di alcune sezioni in menu (come i Besos de pan) è davvero di notevole pregio. Completa l’esperienza da Paloma un servizio attento e gentile.

L’offerta nel suo complesso, richiama senza specifica bandiera gli elementi di acqua, fuoco e terra, viene servita in modalità tapas, e annovera “piatti babele”, semplici nella lettura, ma impegnati nella loro realizzazione.

Si parte docili con i ‘besos’ (rivisitazione delle tapas) di pesce e di carne nelle loro tre varianti ‘besos paloma’, ‘Besos de pan’, tra cui quello con calamaro crudo e zucchine alla scapece (davvero buono) e ‘besos robata’, spiedini marinati cotti alla robata – affumicazione su legno di bambù – in versione pollo, salmone, polpo e filetto; poi i ‘pepita paloma’, supplì di gambero con crudo di Mazara, serviti con mayo al lime e bisque di gamberi.

Si procede con il ‘Salmon lacado’, filetto di salmone laccato al miele di castagno senape e paprika dolce; gli ‘spaghetti paloma’ con stracotto di pomodoro, lardo di patanegra e peperone crusco croccante; la ‘patata rosticciata’ con tutta la buccia su fondente di cipolla, fonduta di reggiano e carpaccio di tartufo nero. I dolci sono di produzione Paloma, dai ‘Churros’ a la ‘Margarida de leche’.

La struttura è aperta da martedì a domenica ed accende la night life di Ponte Milvio in quello che è sì un ristorante ma anche un cocktail bar con musica di sottofondo ad allietare la serata degli ospiti e con una vera e propria consolle Dj a creare una ambientazione lounge moderna.

PALOMA RESTAURANTE

Via Flaminia 515 | 00191 Roma |

Dal Martedì alla Domenica | 20:00 / 02:00

palomaromasrl@gmail.com
+39 3515877639

Read more

Nasce una special edition dell’AmaRè della Distilleria Petrone, un amaro che celebra i 150 anni del Corpo degli Alpini e potrà essere acquistato dal 9 giugno anche via e-commerce.

La partnership tra Antica distillerie Petrone e il Corpo degli Alpini vuole diffondere il valore dell’unione tra due territori diversi per sapori e tradizioni, per il mare e la montagna, riportando sotto un unico tetto l’eccellenza dei prodotti italiani a qualsiasi latitudine e longitudine.

Amarè è un nobile amaro naturale ottenuto dall’infusione di sole erbe e piante pregiate presenti nel “Real Giardino Inglese” della Reggia di Caserta, il prezioso giardino settecentesco voluto dalla Regina Maria Carolina.

Per chi fosse digiuno, gli Alpini sono truppe altamente specializzate dell’Esercito Italiano. Costituito il 15 ottobre 1872, sono anche il più antico Corpo di Fanteria da montagna attivo nel mondo, originariamente creato per proteggere i confini montani settentrionali dell’Italia con Francia, Impero austro-ungarico e Svizzera.

In omaggio allo storico valore del Corpo degli Alpini, che nel 2022 celebra il 150° anniversario di vita l’azienda liquoristica casertana, Antica Distilleria Petrone (di cui Vi abbiamo già palato qui) ha creato una special edition del suo rinomato AmaRè, il liquore ottenuto dall’infusione di erbe ed essenze pregiate presenti nel settecentesco “Real Giardino Inglese” della Reggia di Caserta.

Di colore ambra scuro con riflessi dorati. Al naso austero, verticale, severo ma bilanciato grazie all’aggiunta di zucchero di canna. Al gusto morbido, scorrevole con sentori selvatici e percettibilmente agrumati ed in chiusura leggermente amaricante.

Sarà un’etichetta disegnata ad hoc per lo speciale anniversario delle Penne Nere a rivestire la bottiglia dell’AmaRè degli Alpini che custodisce l’elisir naturale ottenuto concanfora, citronella, arancia amara, camelia, cicoria, finocchietto, bacche di mirto, ulivo, bergamotto e limoni.

Dal 1858 i valori della nostra azienda sono immutati, valori della tradizione, del territorio e dell’innovazione, per questo motivo ci sentiamo affini al “Corpo degli Alpini” un’istituzione che non ha mai tradito i suoi valori e che fa del legame con il territorio, come noi, una sua caratteristica fondamentale.

Poiché il Corpo degli Alpini è nato a Napoli il 15 ottobre 1872 con la firma del Regio Decreto che sancì la nascita delle prime Compagnie alpine, da campano ho sentito forte l’orgoglio di dedicare il nostro liquore di punta ad un anniversario così importante, ha dichiarato Andrea Petrone, manager della Distilleria Petrone.

Perfetto digestivo a fine pasto, liscio o con ghiaccio, va servito preferibilmente ghiacciato con una scorzetta di limone o di arancia. MA AmaRè si presta a diverse possibilità, la sua natura di amaro officinale dà al bartender e al mixologist varie interpretazioni del prodotto. Ottimo allungato con acqua tonica durante il periodo estivo, eccezionale come cocktail accompagnato da un Gin.

L’AmaRè degli Alpini, nato grazie a un accordo stipulato tra l’azienda casertana e Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa, che si occupa della valorizzazione e della gestione economica dei brand delle Forze Armate, potrà essere acquistato da oggi 9 giugno sia sull’e-commerce dell’Antica Distilleria Petrone (www.distilleriapetrone.it) sia sulla pagina del sito dedicato all’anniversario dei 150 anni del Corpo degli Alpini (https://alpini150.it/petrone/).

Antica Distilleria Petrone

Via Generale Giardini, 49

Mondragone (CE)

Tel. 0823 978047

www.distilleriapetrone.it

Read more

Chiusura in grande stile per VitignoItalia 2022: 14.000 appassionati hanno riempito le stanze di Castel dell’Ovo, entusiasti i Buyers internazionali, Sold Out le degustazioni orizzontali e verticali; le Cantine Ceraudo, Bonavita e Leone De Castris sul podio per la Premiazione di 50 Top Italy Rosé.

La sedicesima edizione di VitignoItalia chiude i battenti con numeri importanti che confermano ancora una volta l’appropriatezza del format e la voglia crescente di tornare a vivere gli eventi sentendosi parte integrante di qualcosa di bello.

Sono infatti stati oltre 14.000 i visitatori che hanno popolato la suggestiva location di Castel dell’Ovo da domenica 5 a martedì 7 giugno, e che hanno degustato oltre 2500 vini delle 250 Cantine provenienti da tutta la penisola, con un particolare focus sulla filiera del “Vitigno Campania”.

Siamo estremamente soddisfatti – commenta Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – dei risultati ottenuti, che credo siano il giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto. La prima giornata, ma ancor più quelle di lunedì e martedì, hanno dato ottimi riscontri in termini di affluenza di pubblico, sia italiano che internazionale”.

Le Degustazioni orizzontali e verticali

Grande entusiasmo e partecipazione anche per i seminari e workshop, tutti sold out, utili tanto per gli appassionati quanto per gli operatori del comparto: un palinsesto ricchissimo di iniziative e grandi etichette.

Domenica 5 giugno, è andato in scena Umani Ronchi e le sue interpretazioni del Verdicchio dei Castelli di Jesi, con una ricca degustazione guidata che ha incantato un pubblico estremamente partecipativo. A seguire, sempre domenica, la straordinaria verticale dell’iconico Tenuta Luce di Frescobaldi, tra le firme più prestigiose della manifestazione, che ha ottenuto un riscontro più che di successo.

Nella seconda giornata, lunedì 6 giugno, tutto esaurito per la verticale di Fiorduva, tra le etichette di punta della cantina campana Marisa Cuomo, che ha celebrato l’incredibile biodiversità dei terroir locali.

Ad illuminare la serata di lunedì sono state le 13 aziende de “Le Famiglie Storiche” dell’Amarone, ovvero l’unione di storiche cantine della Valpolicella che da generazioni rimangono il riferimento per il Mondo dell’Amarone e che hanno incantato gli ospiti di VitignoItalia con un’eccezionale orizzontale dedicata alla memorabile annata 2011.

Il territorio delle Famiglie Storiche, la Valpolicella, in provincia di Verona – suddiviso in Valpolicella Classica, Valpolicella Valpantena e Valpolicella Orientale – gode di un microclima con temperature miti sia in inverno che in estate, che favorisce la produzione di grandi vini che ne hanno determinato successo e diffusione sia in Italia si all’estero.

Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato: nei bicchieri rubini, confettura, more, mirtilli, frutti cfroccanti, aromi intensi, spezie pepate, tabacco, cuoio, sensazioni floreali; all’assaggio la potenza, la morbidezza, la mineralità, la persistenza, il carattere di ciascuna Cantina, di ciascuna annata, di ciascuna filosofia tradotta da un prezioso calice. Di seguito le parole di Giuseppe Rizzardi, Vice Presidente de “Le Famiglie Storiche”.

I nostri Amaroni sono di stile classico, ma dinamici, espressione dell’appassimento naturale con selezione attenta delle uve, che poi danno vini dalla personalità ben definita in ogni annata. Cerchiamo di esaltare la diversità dei luoghi e dell’età dei vigneti, del sistema dei allevamento e degli stessi vitigni.

Ultima giornata di VitignoItalia, martedì 7 giugno, che ha visto protagonista Passopisciaro, azienda produttrice siciliana che ha guidato il pubblico in un vero e proprio viaggio sull’Etna attraverso le innumerevoli sfaccettature dei vini vulcanici. A chiudere la lunga serie di incontri tematici e degustazioni, Feudi di San Gregorio, altra azienda del campano che ha sorpreso i partecipanti con una selezione di vini sperimentali, testimoniando ulteriormente la vivacità della filiera del “Vitigno Campania”.

La sedicesima edizione di VitignoItalia ha saputo amalgamare i molteplici territori e le numerosissime sfaccettature del panorama vitivinicolo campano e di tutta la Penisola, riunendo a sua volta un pubblico estremamente eterogeneo in un clima di entusiasmo e, soprattutto, di ripartenza.

Chiusura in grande stile con l’attesa programmazione dei vincitori della classifica stilata da 50 Top Italy Rosé curata da Chiara Giorleo e Adele Granieri in collaborazione con Antonella Amodio, Teresa Mincione e Raffaele Mosca. La classifica ha visto sul podio L’azienda Ceraudo (Calabria), seguita da Bonavita (Sicilia) e Leone De Castris (Puglia).

Abbiamo attraversato anni duri – conclude Teti – e questa edizione non è stata certo semplice da organizzare, tra tutte le complicazioni che il nostro comparto ha dovuto affrontare. Ma proprio per questo siamo ancora più soddisfatti e orgogliosi della felice riuscita di VitignoItalia, Abbiamo ricevuto complimenti dagli appassionati, ma soprattutto ci ha fatto piacere il grande apprezzamento ricevuto dai buyers internazionali per l’iniziativa e per la possibilità di confronti costruttivi. Credo che questo sia un ulteriore passo nel percorso verso la completa ripresa del settore”. 

Read more

Dedicato agli amanti delle atmosfere jungle, Ju-Manji all’Infernetto, tra l’Eur e Ostia, accoglie suoi ospiti in un’articolata scenografia naturale di palme, bambù e ruscello, un “wood carpet” per sentirsi in passerella e una sceneggiatura di crudi di pesce, carne alla brace, cucina mediterranea che dialoga con tacos caraibici, drink e cocktails. In cucina, lo chef Roberto Dell’Uomo. Al bancone, Jessica Buccinnà. Alla regia, di Massimiliano Di Paolo.

Una manciata di km da Roma e ancora meno dal litorale laziale. Parliamo di Ju-Manji, ristorante dal sapore wild dedicato alle cotture/non cotture di carne e pesce con annesso bancone e cocktail bar, in un interessante mix di ambientazioni naturali.

L’ingresso è decisamente originale, con le tre automobili da collezione “stile Starsky & Hutch” (serie televisiva degli anni settanta) parcheggiate e che offrono perfette ambientazioni per foto, storie o reel su Instagram; poi, il lungo “wood carpet” che conduce verso il ristorante passandpo tra palme e boschetti di bambù. Oltre il ruscello, c’è il grande banco del cocktail bar, divanetti e poltrone che creano spazi d’ombra naturale ideali per godere di un aperitivo o una cena nel dehor pavimentato con il forno a legna a vista.

Da qui si accede anche alla sala del ristorante, ampia e ispirata al mondo naturale con mobili e complementi d’arredo di legno, tra piante e fibre naturali intrecciate.

Aperto sei giorni su sette, con chiusura settimanale il mercoledì. Complessivamente Ju-Manji ha una capacità massima di 400 persone e può soddisfare dall’aperitivo al dopocena, grazie alla sua offerta molto varia.

L’aperitivo, con i drink realizzati dalla brava Jessica, prevede una formula con assaggi di cucina, carne o pesce, sfizi fritti, alici, tartare e verdure in tempura.

Lo chef e la proposta gastronomica

La cucina dello chef Roberto Dell’Uomo può esser definita di sostanza e trasversale, che spazia dai Tacos con Tartare di pesce, avocado e pistacchi allo Spaghettone Mancini con aglio, olio, peperoncino, gamberi e lime; dai Ravioli ripieni di pollo alla cacciatora al Broccolo in tre consistenze con base di crema di broccolo, punte e cimette di broccolo ripassate, scaglie di broccolo crudo marinato con olio, sale e limone oltre ai crostini di pane aromatizzati al timo.

Partiamo da materie prime di qualità con l’obiettivo di valorizzarne ed esaltarne il gusto, senza eccedere nelle lavorazioni. – racconta lo chef – Abbiamo dei fornitori di cui ci fidiamo molto e ai quali soprattutto ci affidiamo.

I secondi sono il regno di Ju-Manji: si può scegliere tra il pescato del giorno e le carni danesi, da fare alla griglia o alla brace, ma anche in umido o in guazzetto, Filetto al lardo e frutti di bosco o Polpo rosticciato con crema di patate viola e mandorle tostate.

I dolci, rigorosamente fatti in casa, vanno dall’immortale Tiramisù fino alla più elaborata e golosa Tartelletta al limone con meringa all’italiana flambata, e poi la freschissima Tagliata di frutta di stagione e, per gli amanti del cioccolato, il Lingotto Ju-Manji che viene servito accompagnato da mousse al cioccolato caramellato e dischi di caramello su biscotto friabile Streusel.

I drink

A dirigere il cocktail bar di Ju-Manji è Jessica Buccinnà. Preparata ed energica, la barlady mette nella sua drink list tanti cocktail in grado di soddisfare tutti i gusti e tutte le preferenze.

Tra i suoi cavalli di battaglia c’è sicuramente il Ju-Manji Mule, rivisitazione del classico drink allo zenzero, che in questo caso viene realizzato con estratto di mango e peperone giallo preparato direttamente da Jessica partendo da frutta e verdura fresca. Il drink viene servito nel classico bicchiere del Moscow Mule con una coppetta di ghiaccio e pezzettini di mango in superfice. Scenografico è poi l’Amortensia, rivisitazione del Negroni e preparato con vermouth bianco e fiori tailandesi che, lasciati in infusione, donano al drink un colore viola. Simile a una pozione magica, viene servito in un’ampolla con del fumo aromatizzato ai frutti rossi che evapora all’apertura.

JU-MANJI

Via Torcegno, 108 – 00124 Roma | Tel. 0687880185 | Orari: aperto dal lunedì alla domenica dalle 17:00 all’1:00 | Mercoledì chiuso

Read more

Un grande uomo, un imprenditore illuminato, un esempio di vita. Roberto E. Wirth, sordo profondo dalla nascita e profondamente appassionato alla vita, uomo di grande stile ed eleganza, proprietario e General Manager dell’Hassler di Roma, ci ha lasciato ieri a 72 anni, lasciando a noi grandi riflessioni e un motto da tenere a mente: “never give up”.

“L’Hassler è la donna della mia vita, una donna da accudire, trattare con i guanti di velluto e amare con tutto il cuore” .

Sono parole che amava ripetere Roberto E. Wirth, imprenditore lucido e illuminato che, con il suo impegno, la passione l’ospitalità di classe, la sua dedizione, ha permesso all’Hassler di mantenere il suo iconico stile in perfetto equilibrio sulla sommità della scalinata di piazza di Spagna.

Ieri, domenica 5 giugno, improvvisamente, ci ha lasciati. Aveva 72 anni Roberto Wirth, e, andando via, aveva salutato il suo staff raccomandando a tutti “di riposare”. Era un grande uomo. Classe, dignità ed eleganza innate, orgoglioso portavoce della quinta generazione di una famiglia di albergatori svizzeri. Era sordo profondo dalla nascita e un infaticabile guerriero nei confronti dei limiti imposti dalla vita stessa.

Da bambino, nonostante il silenzio fosse il suo compagno di giochi, aveva un sogno che gli risuonava nitido in mente: riuscire a gestire in assoluta autonomia un hotel e di diventare un grande albergatore.

E l’Hassler – uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della Capitale, sulla vetta di Trinità dei Monti, che rappresenta una delle più importanti realtà alberghiere nel mondo – è stata la sua sfida personale, la sua passione appassionata, la sua casa.

Una casa che oggi è ancora punto di riferimento d’eccellenza per il turismo d’elite a livello internazionale e che, nel corso della su celebre storia, ha avuto il privilegio di accogliere la famiglia Kennedy, il Principe Ranieri di Monaco e Grace Kelly, Gabriel Garcia Marquez, Pablo Picasso, Steve Jobs, Tom Cruise, Nicole Kidman, Madonna, Bill Gates, Melanie Griffith, Antonio Banderas, Hugh Grant e George Clooney, solo per citarne alcuni di coloro hanno soggiornato nelle sue 91 camere, suite e terrazze, godendo di panorami unici su cupole, cortili e tetti della città eterna.

Roberto Wirth, con il suo motto “Never give up” (non mollare mai), è riuscito nel corso degli anni ad espandere e sviluppare l’azienda di famiglia e ad ampliare il suo portfolio: Il Palazzetto, Parco del Principe in Toscana, Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve che chiamava “i miei 5 gioielli”.

Il miglior modo per onorare la sua memoria è far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore.
Sarà il grande compito dei suoi figli, Veruschka e Roberto Jr. Portare avanti con orgoglio l’eredità del papà.

Le parole di Andrea Antonini, Chef dell’Imàgo – 1*Michelin

Al sesto piano troneggia il ristorante panoramico stellato Imàgo, abilmente condotto dallo Chef Andrea Antonini, che da Wirth ha ricevuto la grande opportunità di cucinare guardando Roma dall’alto e che, egregiamente, ha interpretato il desiderio di una linea italiana riletta con energia e immaginazione. Andrea, dopo la sfida vinta della conferma della stella Michelin, mi aveva raccontato il loro primo incontro (al link), l’emozione, la scelta del primo menu e l’approvazione di Wirth:

“Scrivere un menu, anche di prova, da presentare a Roberto Wirth per diventare Chef dell’Imàgo non è cosa da poco; perché sulla carta si può scrivere di tutto per impressionare, ma poi devi realizzare ed essere convincente – riprende con enfasi Antonini – Sono rimasto chiuso nella cucina del Palazzetto per tre giorni, nessuno sapeva né doveva sapere chi fossi. Il clima era tesissimo. Respiravo pressione e dovevo mostrare sicurezza. Finalmente arriva il momento tanto atteso: Wirth si fa mettere un tavolo in cucina, per lui e per i suoi figli. Tre giorni di preparazione per una cena che mostrasse chi fossi. Ho scelto piatti semplici, una Battuta di Fassona con puntarelle e alici, molto bella esteticamente, dei Tajerin all’uovo, un Carciofo confit con mandorle; una cucina italiana classica fatta in modo perfetto. Alla fine della cena Wirth si alza e mi dice: ‘Bene, lei è il nuovo Chef di Imàgo’.”


Ieri, colpito da una profonda tristezza, con la sua nota riservatezza e misura, mi ha detto:

Per me se ne è andato un uomo che era come un padre, un punto di riferimento, una colonna. Farò di tutto per stare vicino alla famiglia e per tentare di portare a compimento i sogni che aveva. Onore a lui.

Formazione e la Fondazione CABSS

L’educazione di Roberto E. Wirth, e le sue esperienze formative a Milano, alla Scuola alberghiera di Stresa ed infine alla Cornell University sono state le basi del grande uomo e imprenditore. Brillante, attento, lungimirante non ha mai smesso di impegnarsi in prima persona sia per la sua città di Roma, dove come Presidente dell’Associazione di via Sistina-via F. Crispi si è sempre battuto per la riqualificazione e il decoro del centro storico, e per la sua Onlus CABSS.
Infatti, dal 2004 con la sua fondazione CABSS, ha supportato i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni e le loro famiglie, raccontando e facendo conoscere le tappe della sua vita anche attraverso la sua biografia “Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi” ha portato avanti il suo messaggio: “guardare sempre avanti con determinazione e fiducia.

Nella vita tutto è possibile e, con impegno, tutti possono farcela. Noi sordi possiamo fare tutto, tranne sentire.”

Nel 1992 ha istituito una borsa di studio “Fulbright – Roberto Wirth” dando la possibilità a giovani laureati sordi e udenti la possibilità di specializzarsi presso la Gallaudet University, Washington D.C. (USA), in un’area che apporti beneficio ai bambini sordi e sordociechi italiani. Gallaudet University è l’unico ateneo al mondo bilingue (American Sign Language e Inglese), accessibile anche agli studenti sordi e sordastri.


Read more

Circa 250 aziende, oltre 1500 etichette, 25 buyers internazionali e un pubblico di appassionati si ritroveranno nelle stanze dello straordinario Castel dell’Ovo a Napoli, da Domenica 5 a Martedì 7 giugno 2022.

Intenso il piano delle Degustazioni, dei Convegni e dei Focus per la più importante manifestazione enologica del Centro-Sud. Di seguito il programma dettagliato di VitignoItalia 2022, la XVI edizione del Salone dei Vini e dei Territori Vitivinicoli Italiani.

Sull’antico Isolotto di Megaride sorge il Castel dell’Ovo. Una delle più fantasiose leggende napoletane farebbe risalire il suo nome all’uovo che Virgilio avrebbe nascosto all’interno di una gabbia nelle segrete del castello e che garantirebbe protezione alla città di Napoli.

Ma, ben oltre le leggende, il suo è un fascino senza tempo. Un fascino da toccare, che si affaccia fiero e commovente sul golfo di Partenope e che, dalla sua posizione di imponenza e immanenza, concede a chi varca la sua soglia di percepire un brivido sulla pelle, segno della magica aura che avvolge questa straordinaria città di mare.

Con il patrocinio del Comune Napoli, la collaborazione di Regione Campania, FEAMP, ICE, Camera di Commercio Avellino, Camera di Commercio Benevento, tre saranno i giorni di VitignoItalia 2022 con un fitto programma di incontri, degustazioni, presentazioni e workshop che include anche la cerimonia di presentazione e annullo filatelico, ovvero un timbro, un sigillo che ricorda e celebra un evento particolare o un personaggio che si intende commemorare.

Oltre 250 le aziende presenti, provenienti dai più interessanti territori vitivinicoli nazionali, con un focus speciale dedicato alla produzione campana. Circa 1500 etichette in assaggio attendono i visitatori che affolleranno i bellissimi spazi di Castel dell’Ovo, uno dei più importanti monumenti italiani, suggestivo simbolo di Napoli città di mare.

Da domenica 5 a martedì 7 giugno: queste le date della XVI edizione di VitignoItalia, il Salone dei Vini e dei Territori Vitivinicoli Italiani. Un appuntamento imperdibile per i winelovers non solo italiani, visto che la manifestazione è ormai da diversi anni meta anche di appassionati provenienti da vari Paesi, ai quali, oltre alla possibilità di degustare l’ampia selezione di vini delle cantine espositrici, verrà offerta anche l’opportunità di partecipare agli incontri previsti da un calendario mai così fitto e interessante e che annvera degustazioni che vedranno protagonisti vini e cantine che appartengono di diritto al gotha del panorama vitivinicolo:

  • Umani Ronchi e le sue magiche interpretazioni del Verdicchio dei Castelli di Jesi (domenica 16.30);
  • Frescobaldi con una selezione di annate dell’iconico Tenuta Luce (domenica 18.30);
  • Marisa Cuomo con una straordinaria verticale di Fiorduva (lunedì 15.30);
  • le 13 aziende delle Famiglie Storiche con un’orizzontale di Amarone dedicata al 2011 (lunedì 17.30);
  • un viaggio sulle pendici dell’Etna con gli inconfondibili vini di Passopisciaro (martedì 15.30);
  • una degustazione di vini sperimentali presentata dai Feudi di San Gregorio (martedì 17.15).

Focus sul “Vigneto Campania”

Una felice combinazione, questa della XVI edizione, tra alcuni dei grandi nomi della viticoltura italiana e un’ampia selezione di territori ed etichette del sempre più interessante al Vigneto Campania. Frutto quest’ultimo dell’intenso lavoro messo in campo dall’Assessorato all’Agricoltura regionale.

“La Campania del vino – spiega l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo – sarà protagonista con oltre 200 etichette, in rappresentanza di 110 cantine regionali, espressione di molteplici microcosmi territoriali e di una filiera vitivinicola estremamente vivace e in costante crescita.

Una opportunità straordinaria per rilanciare il settore a livello nazionale e internazionale, nel segno della direzione tracciata dal presidente De Luca e del programma per la valorizzazione del settore sviluppato con la Cabina di regia del vino.

Stiamo lavorando sulla razionalizzazione delle denominazioni per mettere in risalto l’unicità delle produzioni consolidate e contemporaneamente avviare un’importante campagna di branding, anche al fine di sviluppare nuovi percorsi enoturistici in grado di coniugare la conoscenza dei sapori con quella dei luoghi di produzione, testimonianza di autenticità e bellezza.

La Campania ha ancora enormi potenzialità e anche il nostro vino deve diventare ambasciatore dell’unicità del nostro territorio nel mondo”.

Ma VitignoItalia conferma anche la sua natura di “contenitore” ospitando situazioni di assoluto livello. Come la premiazione di 50 Top Rosè, iniziativa di successo del brand 50Top, attesa con curiosità dai sempre più numerosi appassionati del bere rosato. 

Nella giornata del lunedì l’Ais organizzerà il concorso e la premiazione del “Miglior Sommelier Ais Campania”, inoltre saranno presenti “Eccellenze Italiane” con banchi d’assaggio di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. 

Focus Olio EVO

E per la prima volta si aprono le porte al mondo dell’extravergine, con un convegno che approfondirà i temi legati all’oro verde di qualità (martedì 7 giugno, ore 17.30, presso Hotel Vesuvio). Un incontro per definire criticità e opportunità legate a un prodotto che sembra finalmente pronto a nuovi percorsi in termini di marketing e comunicazione.

Spazio al “business-to-business”

Ma ovviamente VitignoItalia vivrà di moltissimi momenti, non ultimo quello legato all’aspetto business che, soprattutto negli ultimi anni, è diventata una delle carte vincenti della manifestazione partenopea.

“Ospiteremo, come ormai da diversi anni a questa parte, un nutrito gruppo di buyers e giornalisti internazionali, in collaborazione con ICE – sottolinea Maurizio Teti, Direttore di VitignoItaliaprovenienti da Paesi in grado di esprimere mercati interessanti per il nostro comparto (Inghilterra, Bosnia, Spagna, Ungheria, Croazia, Israele, Belgio, Francia, Svezia e Svizzera).

Possiamo dire che per tre giorni Napoli accoglierà professionisti che nei loro Paesi determinano il mercato del vino. Un plus per VitignoItalia, una bella occasione per le nostre aziende che mostrano di apprezzare sempre più questa opportunità”.

IL PROGRAMMA

Domenica 5 Giugno ore 16:30 | UMANI RONCHII VITIGNI BIANCHI DELLA COSTA ADRIATICA – Dai Castelli di Jesi all’Abruzzo

In degustazione:

  • VECCHIE VIGNE 2020 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
  • VECCHIE VIGNE 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc (BIOLOGIO)
  • PLENIO 2020 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
  • PLENIO 2010 – Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Classico Riserva
  • CENTOVIE 2020 – Colli Aprutini Igt Pecorino (BIOLOGICO)

ore 18:30 | FRESCOBALDI – “Da quell’incontro, Luce fu”

Erano gli anni Settanta, quando il Merlot fece il suo ingresso a Montalcino per mano della Famiglia Frescobaldi. Così, quando a metà anni Novanta, Vittorio Frescobaldi incontra Robert Mondavi è anche grazie a quell’esperienza pionieristica che si dà inizio a un nuovo capitolo nella storia dei grandi rossi toscani. Entreremo in questo fantastico progetto realizzato attraverso una verticale di Tentua Luce, 2011 – 2013 – 2019.

Lunedì 6 Giugno  ore 15:30 | MARISA CUOMO – VERTICALE FIORDUVA 2007 – 2009 – 2015 – 2017 – 2019 – 2020

“Un vino appassionato che sa di roccia e di mare” – L. Veronelli
conduce: Luciano Pignataro

ore 17:30 | LE FAMIGLIE STORICHE – L’Amarone 2011

Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi,Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio,Tommasi, Torre d’Orti, Venturini, Zenato.
conduce: Luciano Pignataro

ore 19:00 | FEAMP: Degustazione con abbinamento ai prodotti ittici e presentazione della guida aziende vitivinicole campane a cura dell’Assessorato Agricoltura e Ais Campania

Martedì 7 Giugno | ore 15:30 | ETNA – PASSOPISCIARO:  

  • Passobianco 2019
  • Passorosso 2019
  • Contrada C 2019
  • Contrada G 2019

ore 17:15 | FEUDI DI SAN GREGORIO: PRESENTAZIONE PROGETTO GREASE: TECNOLOGIE 4.0 PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DEL VIGNETO E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL VINO GRECO.  DEGUSTAZIONE DEI VINI SPERIMENTALI OTTENUTI.

ore 18:30 | LA FALANGHINA – Regina bianca della Campania:

  • Azienda Agricola Nugnes – Falerno del Massico bianco doc “Tacito”
  • Azienda Agricola I Mustilli – VIGNA SEGRETA FALANGHINA DEL SANNIO – SANT’AGATA DEI GOTI DOC 
  • Azienda Salvatore Martusciello – FALANGHINA DOC CAMPI FLEGREI “SETTEVULCANI “
  • Azienda Terredora di Paolo – Campania Falanghina IGT
  • Azienda Albamarina – Falanghina del Cilento

CONVEGNI 

Lunedì 6 Giugno ore 14:00 / 19:00 – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni) Concorso Miglior Sommelier della Campania.  A cura di AIS CAMPANIA

Martedì 7 Giugno ore 17:30  – HOTEL VESUVIO (Sala Mascagni) EXTRA VERGINE – UN FUTURO SOSTENIBILE. BRANDING – TRACCIABILITA’ – TRADIZIONE – TURISMO
Introduzione: RAFFAELE AMORE – Presidente Comitato Promotore Olio Campania I.G.P.
Intervengono: TERESA DEL GIUDICE – Ordinaria di Economia Agraria Federico II Napoli; GIUSEPPE FESTA – Direttore del Corso “Wine Business”, Università di Salerno; LUCA MARTUSCELLI – Presidente Associazione Unisapori, Università di Salerno; Conclusioni: NICOLA CAPUTO – Assessore all’Agricoltura Regione Campania; Modera: ITALO SANTANGELO – Agronomo Pubblicista

ore 19:00 Castel dell’Ovo (Terrazza) | Premiazioni: 50 Top Italy Rosé – Guida ai Migliori Rosati d’Italia 2022

VITIGNOITALIA, XVI Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani Castel dell’Ovo, via Eldorado 3, Napoli |

Domenica 5, lunedì 6 e martedì 7 giugno 2022 – Dalle ore 15.00 alle ore 22.00 | Prezzi: domenica € 35, lunedì e martedì € 30 | www.vitignoitalia.it

Tel. 0814104533 – segreteria@vitignoitalia.eu

Read more

Nemi, Domenica 5 giugno, per la sagra delle fragole e la mostra dei fiori, il borgo si veste a festa e Maurizio Battista sarà il protagonista del taglio del nastro. Poi, l’apertura gratuita e le visite alle sue meraviglie nascoste di questa piccola città sul lago: L’Emissario e il Museo Delle Navi Romane. E ancora, il video di Piero Angela e la sua Cittadinanza onoraria.

Torna l’evento più atteso la Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori che arriva all’89esima edizione che punta sulla cultura e sull’importante patrimonio archeologico e naturalistico di Memi.

Fragole gratis e molto di più perchè durante l’evento l’amministrazione Bertucci – in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Direzione Regionale dei Musei del Lazio diretta Stefano Petrocchi e il Museo delle Navi Romane diretto dalla dott.ssa De Angelis, i sotterranei di Roma di Marco Placidi – ha organizzato visite gratuite al museo che custodisce il Famoso mosaico di Caligola e la Testa di Leone, nonché “il viaggio nel centro della Terra” nell’emissario, che rappresenta un Unicum a livello archeologico in Italia, in Europa e probabilmente nel mondo intero.

L’emissario di Nemi risale al IV secolo a.C., ed è situato nel tratto che va dal lago fino alla sorgente sotterranea (oltre sono necessari gli stivali). Un percorso nel cuore dei castelli durante il quale si potrà tornare al tempo della realizzazione di quest’opera straordinaria.

Per questa prima edizione senza restrizioni il Sindaco Alberto Bertucci ha pensato di scrivere una pagina storica per Nemi donando anche la cittadinanza onoraria a Piero Angela, una figura di altissimo livello culturale e storica di questo Paese per la divulgazione scientifica che ha fatto crescere l’intera Nazione e i cittadini italiani.

Piero Angela ha accettato con entusiasmo l’iniziativa dell’Amministrazione Bertucci e ha voluto promuovere l’evento del 5 giugno con un video che verrà caricato sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Nemi volto a divulgare ad un pubblico più vasto possibile le peculiarità storiche, archeologiche, culturali e della tradizione di Nemi.

Da un secolo a questa parte gli abitanti di questa bellissima cittadina dei Castelli Romani portano avanti questa tradizione, protagoniste della sagra come ogni anno saranno le bellissime “Fragolare” che sfileranno in corteo per l’intero paese indossando il costume tradizionale: gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di pizzo in testa.

Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci assicura che il calendario sarà ricco di appuntamenti:

«L’edizione di quest’anno propone un cartellone ricco di appuntamenti che cerca di andare incontro a tutte le esigenze e i gusti dei tantissimi partecipanti tra i turisti, i visitatori, i numerosissimi castellani che affollano ogni anno il piccolo borgo, gli appassionati d’arte e di storia e ovviamente, i più piccoli. Inoltre per tutta la prima settimana di giugno si potranno gustare le due varietà tipiche della zona: le famose fragoline e i fragoloni, passando poi per le marmellate, i liquori, lo spumante fragolino e molto atro.

Programma Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori

Domenica 05.06.22 : ore 10:00 Santa Messa di ringraziamento presso la Parrocchia di Santa Maria del Pozzo

  • ore 10:00 visita guidata al Museo delle Navi a cura del G.A.A.L.N.A. ;
  • ore 11,00 Inaugurazione della Mostra dei Fiori via salita della chiesa;
  • ore 11:15 Storica sfilata delle Fragolare con il gruppo folkloristico;
  • “Terra Nemorense” accompagnata dalla Corpo Musicale Compatrum di Montecompatri – maestro Massimo Caturelli;
  • ore 16:00 visita guidata al borgo a cura del G.A.A.L.N.A.;
  • ore 16:30 sfilata delle Fragolare con il gruppo folkloristico “Terra Nemorense”;
  • ore 19:00 piazza Roma Distribuzione Gratuita delle fragole a tutti i turisti presenti;
  • ore 20:00 piazza Umberto I Esibizione dell’eccezionale Gruppo Musicale DEE Radio;
  • ore 23:00 Eccezionale Spettacolo pirotecnico.

Per informazioni e prenotazioni sul Museo delle Navi Romane e L’Emissario Sotterranei di Roma 347.3811874

Read more

La Puglia in Primavera è meravigliosa. Il “lungo ponte” del 2 giugno offre la possibilità conoscere nuove terre godendo di insospettabili ricchezze. Conversano, in provincia di Bari, è un luogo strategico per nutrirsi di bellezze e bontà pugliesi. Fino al 5 (e oltre) la città sarà un “Borgo in Fiore” con un programma ricco di attività per innamorarsi ancora di più di questa terra.

Un viaggio nel viaggio nella storia di questo tratto di Italia, attraverso attività che coinvolgono gli abitanti del borgo pensate e realizzate dall’associazione culturale SensAzioni del Sud con la collaborazione dell’Assessore alla cultura Katia Sportelli nell’ambito di Borgo in Fiore, il contenitore di eventi ideato dal Comune di Conversano e realizzato con il supporto del GAL Sud-Est Barese.

Imponenti ulivi, scorci e grandi panorami, vicoli, strade lastricate, castelli, conventi e nuovi spazi per l’arte. Un’esperienza intensa, appagante, stimolante per tornare a casa più ricchi e innamorati della Puglia.

Chi vuole avrà la possibilità di non sentirsi un turista, ma un “abitante a tempo determinato”; avrà occasione di sentirsi parte attiva di una terra ricca e antica, accompagnando il viaggio alle bontà della tavola percorrendo vie di arte, architettura e storia.

BORGO IN FIORE & il Festival delle Luci

Ritorna nella splendida cornice di Conversano, Città d’Arte nel cuore del sud est barese l’innovativo contenitore culturale di Borgo in Fiore, ideato dall’Amministrazione Comunale. Un format che unisce natura, artigianato, musica, design attraverso decine di iniziative che accompagnano la nuova stagione. Borgo in Fiore si svolge in collaborazione con fioristi, vivaisti, artisti locali, artigiani e associazioni e punta a far conoscere al pubblico gli angoli più suggestivi del
Centro Storico di Conversano attraverso la creazione di percorsi d’arte e decorazioni floreali su finestre, balconi, portoni.

Il Programma dal 1 al 5 giugno 2022

A partire dal Lumen Spring Festival, che è sempre accessibile, senza limiti di orari fino al 5 giugno, il Festival della Luce è un percorso itinerante nel centro storico e in villa Garibaldi fra installazioni luminose e creature fantastiche.

Dal 1 al 5 giugno la città di Conversano della mostra finale dei tre contest fotografici “Foto in Fiore”, “Balconi in fiore” e “Vetrine in fiore” a cura della Pro Loco di Conversano, e proprio il 2 giugno l’evento “Fashion on the Road”, shooting fotografici nel centro storico ispirati alla moda contemporanea a cura dell’Associazione Four Seasons.

Inoltre, il 3 giugno la Società Astronomica Pugliese presenterà nella Sala Convegni del Castello di Conversano la Conferenza sul tema astronomico. Il 4 giugno appuntamento invece con la natura e precisamente con l’evento “Tra natura e cultura, giornate di primavera”, in un itinerario che permetterà la scoperta di antiche cisterne di Terra Rossa passando per la Chiesa di Santa Caterina e tante strade rurali. L’escursione naturalistica è a cura dell’Associazione Natura Viva con la collaborazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

Si svolgeranno invece dal 1 al 3 giugno i Laboratori di lettura creativa del I Circolo Didattico G. Falcone, dalle ore 9.00 alle 11.00 nel Chiostro di San Benedetto.

Inoltre, dal 2 al 5 giugno il centro storico farà da cornice alla Festa della Ciliegia, che prevede un ricco programma di iniziative in onore dell’oro rosso della città. Una festa che si rinnova grazie all’impegno congiunto delle associazioni Sapori in Conversano con i suoi associati Acli, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, FederAgrie e con l’associazione Kruger.

E il 5 giugno da non perdere “Castiglione nel medioevo”, la rievocazione storica proposta dall’Associazione SensAzioni del Sud e del Gruppo Storico Città di Conversano dalle ore 10.00 presso la Torre di Castiglione.

Sempre il 5 giugno, infine, ricordiamo gli appuntamenti con “I tour nella città dei Conti, Conversano tra storie e leggende”, la visita guidata dalle ore 18.00 nel centro storico cittadino a cura dell’Associazione Sud Est nel Cuore; e l’iniziativa di azione ambientale “Ripuliamo Conversano” in centro città, contrada Boschetto e sc Montecarretto curata da Mod Events.

Per approfondimenti sul Lumen Spring Festival clicca Qui!

Le Ciliegie di Conversano e la Festa della Ciliegia – 18esima edizione – dal 2 al 5 giugno a cura dell’Ass. Kruger

Patrimonio di Conversano e della Puglia intera, sono l’oro rosso di Puglia. Fanno capo proprio alla città di Conversano, differenti varietà di ciliegia che abbelliscono i terreni di questo tratto di costa italiana, fra cui la Bigarreaux, la Giorgia e la celebre Ferrovia. Quest’ultima, autoctona viene detta Ferrovia perché i primi alberi attecchirono vicino alle rotaie. Dall’aspetto grosso e di colore scuro, è solitamente la più richiesta ed è tipicamente locale, a differenza delle prime due tipologie che sono di altra provenienza.

Polpa dura e croccante, peduncolo lungo di un verde intenso, la ciliegia Ferrovia oltre alla sua bontà, vanta anche proprietà depurative ed energetiche: questo frutto è, infatti, ricco di vitamine ed è consigliato nella dieta mediterranea. Soda e resistente, si conserva per molti giorni e la sua produzione abbraccia anche i comuni del sud barese, fra cui Turi, Sammichele, Putignano, Noci, Casamassima, Gioia del Colle e Acquaviva delle Fonti.

Il tappeto di Rose all’uncinetto

Un tappeto da record, realizzato in tempi da record dalla Fondazione di Comunità d’Arte “Fili D’Arte”. 6.000 rose in tutto, declinate in 3 diverse tonalità del rosso, nel rosa, nel fucsia e nel viola, circondate da altrettante foglie e posizionata lungo il viale alberato all’interno del Parco comunale. Ogni elemento è stato realizzato all’uncinetto con punto alto e punto basso, cucito e poi fissato, tramite fascette di plastica, ad un’anima realizzata con una rete metallica. Rose in apparenza uguali, ma in realtà così diverse. Perché dietro ogni punto c’è una manualità differente, una diversa sensibilità.

Conversano – Cosa Vedere

Il Castello di Conversano, simbolo della Città, è di origine normanna. All’interno i grandi saloni e la sala nuziale del Conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, detto Guercio di Puglia e la bellissima pinacoteca “Paolo Finoglio” con il ciclo pittorico della Gerusalemme Liberata; il Convento di San Benedetto di Conversano, con chiostro medievale e un cortile porticato del XVII secolo, che ospita dei reperti archeologici nella sede del museo civico. La cattedrale romanica di Santa Maria Assunta; il Polo Museale “MuseCo” e il Museo Archeologico, con i reperti e corredi provenienti dall’antica Norba, la Chiesa e il Monastero di S.S. Cosma e Damiano.

La Biblioteca

La Biblioteca ha sede nei locali storici e monumentali di un’ala dell’ex monastero medioevale di San Benedetto, in via San Benedetto n. 18 a Conversano, sede della Fondazione.

Il materiale a disposizione degli appassionati di lettura e cultura proviene da donazioni o depositi di studiosi e bibliofili, nonché di personalità rilevanti per la storia civile e sociale della nostra Regione nel Novecento.

Oltre alla grande bellezza distensiva del luogo, tante sono le attività dei “Granai del sapere”. Tra queste Lectorinfabula european cultural festival, che ha dato vita all’esperienza di Lector in Tavola, uno spazio di riflessione intorno al cibo inteso come nutrimento per il corpo e lo spirito. Utilizzare la convivialità dell’incontrarsi a tavola per discutere, comprendere le ragioni e i significati della parola “cibo”.

Per maggiori informazioni su come arrivare, dove dormire, attività all’aria aperta e percorsi in bicicletta Comune di Conversano | GALSEB | TEO VIAGGI

Read more