Sara De Bellis

Anno: 2023

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Napoletana, Romana, Contemporanea, Fritta e Senza Glutine: da venerdì 20 ottobre a domenica 22 ottobre, La Città della Pizza prende residenza 2023 al Parco Lineare Arco di Travertino a Roma, assieme a 50 maestri pizzaioli, laboratori gratuiti per adulti e bambini, workshop formativi e gara finale per l’elezione del giovane pizzaiolo più talentuoso d’Italia.

Da venerdì 20 ottobre a domenica 22 ottobre, all’interno del “parco lineare Arco di Travertino”, nell’area verde che sorge alle spalle della stazione metropolitana Arco di Travertino, la Città della Pizza prende per tre giorni presidio assieme alle tradizioni e nuove interpretazioni di pizza italiana: Napoletana, Romana, Contemporanea, Fritta e Senza Glutine.

“Siamo davvero entusiasti di dare il via alla nuova edizione de La Città della Pizzaafferma Emiliano De Venuti, ideatore della manifestazioneTre giorni di assaggi, incontri e focus tematici che daranno la possibilità al pubblico di appassionati di vedere all’opera i pizzaioli più talentuosi d’Italia, nella splendida cornice dell’Arco di Travertino.Tante le attività che abbiamo in programma per far conoscere tutti i segreti dell’arte della pizza, senza trascurare il divertimento e l’inconfondibile atmosfera conviviale che è alla base di tutti i nostri appuntamenti de La Città della Pizza”.

Ad accendere fuochi e papille, venerdì 20 ottobre dalle ore 18, otto grandi della pizza:
Ciro Salvo (50 Kalò), Ivano Veccia (Allegrìo), Marco Quintili (I Quintili), Antonio Falco (L’ Antica Pizzeria da Michele), Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio (Extremis), Andrea Renzi (La Mangiatoia), Sami El Sabawy (Tonda) e Iacopo Alberti (Sbanco), che inaugureranno questa settima edizione della manifestazione.

La Gara dei Nuovi Talenti

Dopo il tour nazionale che ha toccato le principali città italiane – Milano, Firenze, Palermo, Napoli e Bari – e che ha permesso di selezionare i giovani talenti della pizza grazie alla supervisione tecnica di Luciana Squadrilli e Luciano Pignataro; è arrivato il momento di decretare il pizzaiolo emergente più bravo d’Italia. Infatti, solo i pizzaioli presenti sabato 21 e domenica 22 ottobre a partire dalle 11, saranno in gara per conquistare il titolo e il premio del valore di 4.000 euro.

Ecco i pizzaioli che si sfideranno a colpi di pizza:

  • Luca Baccani (Setaccio) – Monterotondo
  • Cristiano De Rinaldi (Casa De Rinaldi) – Napoli
  • Luca Fusacchia (Bordo, la pizzeria del Pigneto) – Roma
  • Salvatore Billi (Fratelli d’impasto) – Castiglion Fiorentino
  • Giuseppe Terracciano (Maruzzella) – Fondi
  • Giovanni Glorioso (Fermento) – Palermo
  • Antonio Papa (Spaccanapoli) – San Cipriano Piacentino
  • Luigi Gentile (Cirasella) – Monopoli
  • Francesco Pellegrino (Levante) – Altamura
  • Marco Cacace (Noel) – Lecce
  • Carmine Apetino (D’è Figliole) – Napoli
  • Giovanni Spera (Casarsa pizzeria lucana) – Potenza
  • Raffaele Longobardi (Diametro 3.0) – Napoli
  • Piero Rucco (Piccolo Paradiso) – Vicobellignano
  • Alberto Maimone (Dumbolone) – Milazzo
  • Francesco De Bernardo (La Taverna del Re a capodimonte) – Napoli

La regola rimane quella che ha decretato il successo de La Città della Pizza: ogni pizzaiolo dovrà proporre al pubblico due ricette di pizza. Una tradizionale – Margherita o Marinara – da preparare con i Pomodori Cirio Alta Cucina e il Fiordilatte Latteria Sorrentina; un Cavallo di Battaglia rappresentativo della propria arte e identità. Ogni pizzaiolo avrà a disposizione la farina per lo spolvero Molino Casillo e i forni firmati Valoriani e Izzo Forni.

Le Attività (gratuite) sulla Pizza

Una nuova location per un programma altrettanto ricco di novità che animerà uno dei nuovi quartieri dinamici di Roma. La Città della Pizza mirerà a coinvolgere attivamente i cittadini in attività, con l’obiettivo, oltre la pizza, di essere un centro di aggregazione, nonchè occasione di socialità e convivialità a cielo aperto.

Fittissimo il calendario di attività gratuite per adulti, bambini e operatori del settore. I laboratori per più piccoli saranno organizzati e tenuti dai grandi maestri pizzaioli di Avpn – Associazione Verace Pizza Napoletana, mentre la Scuola della Pizza – firmata da Ooni – sarà uno spazio dedicato a tutti gli appassionati che vogliono imparare i segreti legati al mondo della pizza e della lievitazione.

I Talk e gli Incontri tecnici saranno guidati da Luciano Pignataro e Luciana Squadrilli e tenuti dai Grandi Maestri Pizzaioli che si confronteranno sui temi e le tendenze del settore.

“Siamo orgogliosi di aver trasformato il VII Municipio in casa ospitale per iniziative culturali di qualità e grandi eventi anche nel settore enogastronomico ha dichiarato Riccardo Sbordoni, Assessore alla Cultura e ai Grandi Eventi del VII Municipio di Roma abbiamo voluto fortemente che l’edizione 2023 de “La Città della Pizza” si svolgesse per la prima volta nel nostro territorio e per questo ci siamo messi subito a disposizione, sostenendo la grande professionalità degli organizzatori e mettendo a disposizione la piazza coperta di Arco di Travertino, una delle location più belle che può offrire il nostro territorio. Abbiamo fatto tutto questo per offrire alle cittadine e ai cittadini del VII Municipio e di tutta Roma un evento prestigioso che contribuirà a conferire il giusto riconoscimento ad uno dei prodotti più riconosciuti e riconoscibili nel mondo e ormai diventato elemento identitario della cultura enogastronomica nazionale.”

COLPO D’OCCHIO SU LA CITTÀ DELLA PIZZA
Arco di Travertino e Parco Lineare Arco di Travertino
Via Collegentilesco, 11 – Roma
Giorni e orari di apertura:
venerdì 20 ottobre ore 18.00 – 24.00
sabato 21 ottobre ore 11.00 – 24.00
domenica 22 ottobre ore 11.00 – 22.00

INGRESSO GRATUITO

Per tutte le info www.lacittadellapizza.it

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Comune di Roma e Regione Lazio insieme al TTG di Rimini con “Roma&Lazio Experience”: 500 mq di stand per un eccezionale “multisalotto” che tra talk, professionisti e operatori del settore turistico, ha rivelato la straordinaria potenzialità di una sinergia orientata al futuro attraverso ottimismo e turismo, tavola e cultura.

Roma insieme alla Regione Lazio ha portato 58 operatori commerciali alla Fiera TTG di Rimini, la principale manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale. Albergatori, tour operator, guide turistiche, agriturismi ma anche organizzatori di eventi come Sport e Salute e la AS Roma. La forte sinergia tra Comune e Regione si è rivelata ancora una volta fondamentale per promuovere in Italia e all’estero la nostra città e i territori del Lazio, e per creare nuove opportunità per tour operator, albergatori e società di servizi.

Queste le parole di Alessandro Onorato, Assessore di Roma Capitale ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda. Tra i tanti Talk e interessanti contenuti – come quello su “Roma, il Lazio e il Giubileo: il turismo religioso come fonte di sviluppo territoriale“; “La Francigena direzione Giubileo” – quello di Fipe Confcommercio Roma per la presentazione del progetto camerale “Ristorante Tipico 2.0″. Un panel che ha rappresentato un momento di confronto importante con i professionisti del settore per fotografare lo stato dell’arte del turismo della Capitale, città eternamente sospesa tra la sua imponente storia e una continua tensione alla modernità, e che ha tracciato le rotte del suo futuro turistico più prossimo attraverso nuovi strumenti digitali e progetti di “ristorazione tipica romana” per dare nuovo valore al BRAND ROMA ripartendo dal suo potente potenziale attrattivo. Al Talk hanno preso parte Luca Albano – Direttore Italia Costumer Alliance; Angela Maria Avino – AD Onyon; Giampaolo Scardia – Responsabile FIPE Roma; Sara Amici – Responsabile Ufficio Legale e Rapporti Istituzionali; Mario Mozzetti, proprietario del ristorante Alfredo alla Scrofa e Alessandro Onorato, Assessore al Turismo e ai Grandi Eventi di Roma Capitale.

“La scelta d Roma del Mondo”, è stato il titolo che richiama direttamente l’anno record del turismo Capitolino. Roma è stata infatti la scelta di ben 13 milioni di turisti, solamente tra maggio e luglio 2023. Una Vittoria da Record con numeri che hanno superato le aspettative e che avevano già visto Roma arrivare prima nella classifica “Travellers’ Choice Awards 2022” di TripAdvisor e seconda tra Roma e Provincia per la Guida Michelin, con ben 22 stelle.

Ma a tavola è la famosa “fascia media” ad aver fatto passi importanti, lavorando su un’offerta diversificata, ben assortita, fatta da persone qualificate e appassionate che perseguono un discorso di qualità. La “trattoria romana moderna” oggi tocca vette importanti che può regalare esperienze soddisfacenti e autentiche, ben oltre la “tovaglia a quadretti bianchi e rossi” e scodelloni di carbonara.

Con il progetto Ristorante Tipico 2.0 Fipe Roma vuole muovere proprio questa leva, per valorizzare UN MARCHIO DI RISTORANTI DI ROMA che possa intercettare e accogliere viaggiatori alla ricerca di un’esperienza unica e, questa volta, “ ripetibile” , superando quell’equazione tra cucina romana  e “per turisti” che corrisponde spesso a bassa qualità e prodotto di massa, attraverso la tutela di un marchio per ristoratori e viaggiatori.

Un progetto, quello di Fipe Confcommercio Roma, che ha l’ambizione di fare incontrare la Tradizione con l’Innovazione tecnologica diffondendo strumenti digitali per la crescita manageriale del comparto, con programmi di formazione per imprenditori e Direttori di ristoranti, come quelli offerti da Customer Alliance e Onyon.

A chiusura la degustazione delle “Fettuccine Alfredo” che, con “burro, parmigiano e speciale mantecatura”, hanno conquistato tutto il padiglione, mentre in mattinata aveva aperto le porte del gusto “Roma in Tavola”, un Cooking Show Andrea Pasqualucci, Executive Chef del ristorante Moma (1 stella Michelin).

Per l’occasione abbiamo scelto di puntare sull’unicità della cucina romana e coinvolto uno dei migliori chef stellati romani di accompagnarci, ha detto l’Assessore Alessandro Onorato. Ringrazio per questo Andrea Pasqualucci, Executive Chef del ristorante Moma, che con uno show cooking straordinario ha unito alla suggestione della preparazione il gusto di un assaggio di altissimo livello dedicato ai visitatori e agli addetti ai lavori. Un’eccellenza della nostra cucina che ci ha permesso di fare un racconto nuovo della Capitale generando grande attenzione soprattutto tra i tour operator stranieri. L’interesse che ho riscontrato in queste ore a Rimini per la nostra città è notevole e ci restituisce tanti nuovi stimoli per fare sempre meglio“.

Al TTG – racconta lo Chef Andrea Pasqualucci (MoMa* – 1 stella Michelin) ho presentato un mio cavallo di battaglia: le tagliatelle di seppia alla puttanesca, un piatto semplice con pochi elementi, le giuste acidità e soprattutto realizzato con prodotti solamente laziali: le seppie, i pomodori, le olive di Gaeta, le alici di Cetara, l’aglio di Proceno e le erbe aromatiche di Erba Regina. Il mio lavoro ha tante sfaccettature ma una parte importantissima per me è la ricerca dei piccoli produttori. La filiera corta, sostenere i produttori che lavorano seguendo un codice etico che rispetti il lavoratore e il cliente finale, la stagionalità e soprattutto i sapori della mia regione sono sempre stati i capisaldi della mia cucina e qui c’erano tutti.”

E prosegue. “E’ stato un evento diverso da quelli che solitamente frequento come chef ma estremamente interessante. La mia professione e strettamente connessa con lo sviluppo di Roma da un punto di vista turistico e culturale. Sono stati fatti e sono in corso grandi investimenti per Roma che sta rispondendo in maniera più che positiva. Se pensiamo a tutti i grandi concerti, la Ryder Cup, i grandi eventi sportivi, il Giubileo e non ultima la sua candidatura al prossimo Expo; tutto concorre a far si che oggi Roma sia perfettamente allineata a Milano che ha sempre avuto il primato come capitale economica e finanziaria. Per tutta la ristorazione romana questo è un momento più che positivo ed è proprio questo quello che ho respirato in questa manifestazione: positività.

Il Cooking Show dello Chef Pasqualucci è stato seguito da quello “Lazio, la storia nel piatto” di Alessandro Circiello, Presidente Unione Regionale Cuochi Lazio Federcuochi a cura di Arsial che, con una raffinata zuppa, ha reso onore ad una rosa di prodotti laziali.

Una Vittoria da Record non solo per il Turismo di Roma che ha dato ragione ad una strategia politica basata sull’analisi e investimento sui grandi #asset della Capitale.

“Il Turismo non si improvvisa. Il Turismo é una scienza esatta”.

Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale

Largo quindi ai grandi eventi, ai progetti per il Giubileo, all’Expo 2030, ai concerti con ospiti internazionali, all’Ospitalitá di Lusso, alle Offerte culinarie fine dining e quelle più caratteristiche legate alla nostra Cucina Romana e alla valorizzazione dei tesori enogastronomici del territorio laziale e della tavola in generale, importante driver turistico del nostro Paese.

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Non solo monumenti, borghi e musei. L’Italia torna essere il Belpaese del buon cibo e del buon vino. Questi, infatti, sono diventati la voce principale del budget della vacanza in Italia con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola. Per capire di più e conoscere gli scenari del futuro ci sono TTG e HOST 2023.

TTG 2023 / 11-13 ottobre, Fiera di Rimini

Giunto alla sua 60a edizione, il TTG Travel Experience, da oggi 11 fino al 13 ottobre 2023 nel Quartiere Fieristico di Rimini è la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale.
Richiama in tre giorni operatori provenienti da tutto il mondo, key player delle principali aziende del comparto: enti del turismo, tour operator, agenzie di viaggi, compagnie aeree, trasporti, strutture ricettive, servizi per il turismo, tecnologia e soluzioni innovative.


“Per l’Italia l’enogastronomia è oggi tra i principali driver dell’immagine e dell’identità nel sistema turistico globale. Possiede potenzialità che, se adeguatamente espresse, possono consentire di rafforzare l’attrattività del Belpaese nei confronti dei competitor internazionali e dare nuova linfa sia alle destinazioni affermate che ai territori minori, generando valore economico, sociale e culturale duraturo”.

Così Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse, ha introdotto il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, durante il Forum Food & Beverage, organizzato da The European House – Ambrosetti.

Italia, Turismo ed Enogastronomia

Nel recente passato solo alcuni intenditori e appassionati viaggiavano alla scoperta dell’enogastronomia locale, spinti dalla curiosità di conoscere territori e aziende d’eccellenza, oltre che dal desiderio di degustare i prodotti locali.Oggi, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), il turismo enogastronomico è un segmento in forte ascesa e uno dei più dinamici all’interno del settore. Nella sola Europa sono circa 600mila le vacanze all’insegna dell’enogastronomia e oltre 20 milioni i viaggi che includono attività enogastronomiche.

La vacanza enogastronomica attira anche gli italiani

In base alla ricerca condotta dalla World Food Travel Association, l’interesse verso le esperienze enogastronomiche è in forte aumento rispetto agli anni scorsi e ben il 92% dei turisti ha preso parte ad attività legate al food e al beverage negli ultimi due anni.

Per il 21% le attività gastronomiche hanno rappresentato il principale motivo di viaggio, mentre il 58% ha svolto la vacanza per partecipare ad esperienze enologiche, ossia legate al vino, alla birra e altre bevande alcoliche.

Non solo l’interesse, ma anche la percezione della rilevanza di questo aspetto nella scelta della destinazione è cresciuta: il 58% considera oggi l’enogastronomia più importante rispetto a quando viaggiava 5 anni fa. Non è quindi un caso che il 69% degli intervistati dichiari che le proposte enogastronomiche di una destinazione siano state da stimolo alla visita.

 HOST 2023 / 13-17 ottobre, Milano

Giunta alla sua 43a Edizione, HostMilano è la fiera di riferimento per Equipment, Coffee e Food; nonché leader assoluto nei settoriHo.Re.Ca., foodservice, retail, GDO e hotellerie. insomma è la fiera mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, che si tiene ogni due anni e propone tutto ciò che occorre per un locale di successo: dalle materie prime ai semilavorati, dai macchinari alle attrezzature, dagli arredi alla tavola, con uno sguardo approfondito su trend, tecnologie, innovazioni.

CUCINA PROTAGONISTA, IN TUTTI I RUOLI

Ristoratori e food manager sono quotidianamente coinvolti in un business che necessita di grande flessibilità e costante capacità di rinnovamento. HostMilano è in tal senso un punto di riferimento irrinunciabile per presentare al meglio le aziende espositrici, proponendo e anticipando le tendenze del futuro.

I FONDAMENTALI SI RINNOVANO: Bakery, Pizza & Pasta

Dalle materie prime, come farina e lievito, al prodotto finito. Dalle macchine impastatrici ai forni. Tutto all’insegna della qualità e dell’innovazione. HostMilano si conferma hub internazionale del settore grazie alla presenza di aziende di altissimo livello e una gamma completa di prodotti dedicati alla filiera dell’arte bianca.

IL FREDDO CHE SCALDA UN GRANDE BUSINESS: Il Gelato

Anche il Gelato, espressione sempre più apprezzata dell’eccellenza Made in Italy è un prodotto in espansione globale inarrestabile che sarà presente a HostMilano con tutto il suo mondo: inclusi i prodotti semilavorati, le macchine e i banchi refrigerati di ultima generazione.

GOLOSE, INEDITE, CONCRETE OPPORTUNITÀ: La Pasticceria

Genuinità, qualità e innovazione. I valori chiave della pasticceria trovano in HostMilano grandi benefici e nuove risorse, grazie innanzitutto alla presenza di realtà importanti nella produzione di materie prime, accessori e attrezzature per laboratori professionali del settore dolciario. E alla fusione di competenze, stili e offerte con l’universo del bar e del caffè.

LA MISCELA PERFETTA FRA TRADIZIONE E FUTURO: Caffè & Tea

Torrefattori selezionati, importatori, produttori, operatori provenienti dai cinque continenti e le migliori aziende a livello mondiale trovano in HostMilano il punto d’incontro ideale per l’intero business che ruota intorno al caffè. A cominciare dal prodotto verde, lungo tutte le fasi di trasformazione, fino alla degustazione.

La manifestazione coniuga una panoramica completa sull’innovazione in tutta l’ospitalità professionale con gli approfondimenti verticali nei singoli settori, grazie a un layout esteso sull’intero quartiere fieristico e suddiviso in tre macroaree che valorizzano le affinità di filiera tra comparti specializzati: Ristorazione Professionale-Bakery, Pizza e Pasta  (38% degli espositori); Caffè-Tea, Bar-Macchine per Caffè-Vending, Gelato-Pastry (42%); Arredo-Tecnologia e Tavola (20%).

I visitatori saranno guidati all’interno della fiera attraverso percorsi funzionali che ottimizzano il tempo a disposizione e l’esperienza di visita. Per maggiori Informazioni e approfondimenti Cliccare QUI.

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Roma. Stasera presso la Città dell’Altra Economia, va in scena la seconda delle quattro cene degustazione “Th!nk Green” organizzate dal Collettivo Gastronomico Testaccio che vi attendono fino a dicembre 2023 negli spazi ben recuperati dell’Ex Mattatoio di Testaccio. Di seguito il programma e i perchè.

Una seconda stagione di cene evento organizzate dal Collettivo Gastronomico Testaccio dedicate allo sviluppo etico della ristorazione e alla messa in opera di un corretto dialogo tra il nostro settore e l’Amministrazione Pubblica sulle tematiche riferite alla food policy. 

Ancora 3 cene e 3 protagonisti della cucina italiana provenienti da diversi contesti agricoli e produttivi porteranno a tavola un confronto su argomenti attuali – come la sostenibilità umana e lo sviluppo virtuoso di politiche aziendali ad impatto zero – per un momento di confronto e riflessione con professionisti del settore su come concepire sane politiche di sostegno alla produzione in armonia con le città e le loro Amministrazioni Pubbliche

Perchè?

Perchè cambiamenti climatici, agricoltura, alimentazione e ristorazione sono questioni fortemente intrecciate. Perchè in Italia il mondo agricolo è il primo ad accorgersi concretamente degli effetti della crisi climatica ed è uno dei principali attori coinvolti. Perchè la risposta a questo fenomeno, che sta già trasformando il settore primario italiano, non può prescindere da un coinvolgimento attivo delle città. Perchè, oltre alla riflessione servono azioni concrete per essere – collettivamente e individualmente – più sostenibili, a partire dalla lotta agli sprechi, al miglioramento della gestione dei rifiuti, al sostegno a forme agricole non intensive e rispettose dell’ambiente in cui si collocano.


La Riflessione Sul Contesto e Le Serate Th!nk Green

Roma è una città metropolitana complessa e con un enorme quantitativo di terreni agricoli pubblici. Ad oggi sono urgenti riflessioni su tematiche attuali come la corretta redistribuzione della gestione delle terre pubbliche, accompagnate magari a corsi di formazione per i giovani sull’agricoltura ecologica, così da creare un ricambio generazionale che sia nella direzione della creazione di colture urbanemultifunzionali e a fini sociali


L’ obiettivo delle serate Th!nk Green è proprio quello di creare un ciclo di eventi che possa approfondire queste tematiche grazie a differenti punti di vista portati da chef con ristoranti attivi in diverse regioni italiane, così da definire in modo più chiaro e contestualizzato il significato più profondo della food policy nel contesto italiano.

La prima Cena con APRUPIA – Giulianova (TE)

Il percorso delle identità regionali così legato alle identità gastronomiche è iniziato con Enzo di Pasqale del Ristorante” Aprudia” di Giulianova in provincia di Teramo, che porta avanti un lavoro di valorizzazione della sua terra e tradizione, di usanze familiari e della sua comunità di appartenenza, attraverso la proposta di piatti semplici ma di ricerca che vanno a tracciare i confini di una cucina di coerenza e posizione.

Non ci limitiamo ad utilizzare un prdotto della nostra tessa, ci spingiamo a ricercare il perchè e il per come quel prodotto è arrivato fino a noi e di quali contenuti si fa carico”, ha detto lo chef durante la presentazione della cena il 25 settembre scorso.

LE CENE IN PROGRAMMA

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI: Telefono e Whatsapp 389.248.84.13
INDIRIZZO: Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo, 1 – Ex Mattatoio | Metro Piramide

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A secco, umida o mista, la marinatura permette di sperimentare diverse combinazioni di sapori ottenendo risultati deliziosi. Ma quali sono gli ingredienti immancabili per costruire la propria marinatura e stupire i commensali?

La marinatura è una tecnica antichissima e versatile, che insaporisce la carne rendendola tenera e succulenta. Questo processo serve ad ammorbidire le fibre e donare spiccate caratteristiche alle carni e aggiungere profondità gustative. Scopriamo la differenza tra marinatura a secco, umida e mista; e quali siano gli ingredienti base per costruire le Vostre personali marinate.

Marinatura a secco

La marinatura a secco consiste nell’applicare un mix di spezie, erbe aromatiche e, talvolta, sale e zucchero direttamente sulla superficie degli alimenti. Questo metodo non è adatto alle cotture aggressive e permette di ottenere una crosta saporita e croccante all’esterno del cibo, mantenendo al contempo la consistenza morbida e succosa all’interno.

Per realizzare una marinatura a secco, si possono seguire i seguenti passaggi:

  • preparare la miscela di spezie ed erbe aromatiche, macinandole finemente o pestandole nel mortaio;
  • pulire e asciugare accuratamente gli alimenti da marinare;
  • applicare la miscela di spezie ed erbe aromatiche sulla superficie degli alimenti, massaggiandola leggermente per farla aderire;
  • lasciare riposare gli alimenti in frigorifero per almeno un’ora, avvolgendoli nella pellicola trasparente o coprendoli con un panno umido.

Marinatura umida

La marinatura umida prevede l’immersione degli alimenti in una soluzione liquida composta da acidi, oli e altri ingredienti aromatizzanti. Per preparare una marinatura umida, è possibile seguire questi passaggi:

  • mescolare gli ingredienti liquidi (acidi e olii) in una ciotola capiente, aggiungendo le spezie, le erbe aromatiche e gli altri componenti scelti;
  • pulire gli alimenti e immergerli completamente nella soluzione, avendo cura di distribuire uniformemente la marinatura;
  • coprire la ciotola con un coperchio o della pellicola trasparente e lasciare riposare gli alimenti in frigorifero per un periodo che può variare dalle 2-3 ore alle 24 ore, a seconda della consistenza degli alimenti e dell’intensità di sapore desiderata.

Marinatura mista

La marinatura mista combina gli elementi delle marinature a secco e umida, sfruttando i vantaggi di entrambe le tecniche.
Ad esempio, si può iniziare applicando una marinatura a secco agli alimenti e, successivamente, immergerli in una soluzione umida per completare il processo.
Questo metodo è particolarmente adatto alla cottura a bassa temperatura di carni e pesci, poiché garantisce un’ottima penetrazione dei sapori e una consistenza morbida e succosa.
Per realizzare una marinatura mista, si possono seguire i passaggi indicati per le marinature a secco e umida, prestando attenzione a non sovrapporre i tempi di marinatura, così da evitare che gli alimenti diventino troppo salati o acidi.

Nel caso della marinatura mista, è fondamentale considerare l’equilibrio tra gli ingredienti secchi e umidi, per ottenere una combinazione armoniosa di sapori e consistenze.

Sperimentando con diverse tecniche di marinatura e combinazioni di ingredienti, è possibile ottenere piatti deliziosi e ricchi di sapore, ideali per chi desidera esplorare nuove frontiere culinarie. 

Gli ingredienti base di qualsiasi marinata

Sale. Il sale è il fondamento di ogni marinata. Assicura che la marinata venga assorbita dalla carne. Questo processo è chiamato osmosi: il sale estrae i succhi della carne, che poi vengono assorbiti nuovamente nella carne insieme agli aromi della marinata. In combinazione con erbe e spezie, anche il sale esalta il sapore.
Il sale agisce scomponendo le strutture proteiche della carne, creando piccole lacune che possono essere riempite dall’umidità della marinata rendendo la carne più succosa. 

Acidi (vino, limone, aceto). Gli acidi sono un componente essenziale della marinatura, in quanto aiutano a penetrare negli alimenti e ad ammorbidire le fibre muscolari. Tra gli acidi più comunemente utilizzati troviamo il vino, il limone e l’aceto. Il vino, sia rosso che bianco, conferisce un sapore ricco e profondo ai piatti, oltre a possedere proprietà antiossidanti grazie ai polifenoli contenuti.
Il limone, invece, dona una nota fresca e agrumata, mentre l’aceto, nelle sue diverse varianti (di vino, di mele, balsamico), apporta acidità e pungente sapidità.
La scelta dell’acido dipenderà dal tipo di piatto che si desidera preparare e dalle proprie preferenze personali.

Olio. Gli oli svolgono un ruolo fondamentale nella marinatura, in quanto aiutano a distribuire uniformemente gli aromi delle spezie e delle erbe aromatiche, oltre a proteggere gli alimenti durante la cottura.
L’olio extravergine di oliva è sicuramente il più utilizzato, grazie al suo gusto delicato e alle proprietà nutritive, come la presenza di acidi grassi monoinsaturi e antiossidanti. Tuttavia, anche altri oli, come quello di semi (girasole, mais, arachidi), possono essere impiegati per preparare marinate diverse e adatte a vari tipi di piatti. La maggior parte delle erbe e delle spezie rivelano i loro sapori aromatici solo se combinate con l'olio. 

Salsa di soia. La salsa di soia è un ottimo sostituto o aggiunta al sale quando cerchi una marinata eccezionale. La salsa di soia contiene acido glutammico che rinforza il sapore della carne.

Zucchero o Miele. Possono contribuire a bilanciare l’acidità della marinatura e favorire la caramellizzazione degli alimenti durante la cottura. 

Erbe e spezie. Maggiore è la concentrazione di sale nella marinata, più erbe e spezie saranno necessarie affinché la carne ne assorba il sapore. Tra le più utilizzate troviamo il rosmarino, il timo, la salvia, il prezzemolo, il coriandolo, la paprika, il cumino, la curcuma e lo zenzero. L’importante è sperimentare con diversi abbinamenti e dosaggi per trovare la combinazione perfetta che rispecchi i propri gusti.

Nella prossima puntata: Come marinare il MANZO e quali sono i tagli più adatti alle BRACI!

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Per la Settima edizione di Divinarte, opere d’arte, vino, degustazioni, musica, danza e dibattiti si ritrovano al Castello dei Borgia di Nepi (VT) per celebrare e approfondire la conoscenza del genio dell’arte del XX secolo: Pablo Picasso.

“Mi piacciono tutti i quadri. Guardo sempre i quadri brutti e quelli belli, nei barbieri, nei negozi di mobili, negli alberghi di campagna. Sono come un ubriaco che ha bisogno di vino. Finché è vino, non importa di che vino si tratta” – Pablo Picasso

Sarà proprio l’artista spagnolo e la sua complessa, poliedrica personalità il filo conduttore di questa settima edizione di Divinarte che si svolgerà il 6-7 e 8 ottobre 2023, che prende il titolo:

“Picasso l’uomo, l’amante…l’artista. Il Minotauro ebbro di vita”,

laddove il termine “ebbro” intende non solo rimandare all’appassionata vita dell’artista, ma anche divino nettare celebrato nella storia dell’arte e da lui stesso immortalato con riferimenti simbolici o concettuali attraverso le sue opere.

La tre giorni, abbinerà performance cultural-teatrali e opere d’arte a degustazioni enologiche realizzate in collaborazione con i sommelier AIS di Viterbo curate da uno dei massimi esperti del settore, Carlo Zucchetti.
Venerdì 6 ottobre, alle 17, l’inaugurazione alla presenza del sindaco Franco Vita e la presentazione a cura della giornalista RAI Federica Marino.

La cerimonia sarà animata dalla chitarrista Adele Foffi e sarà presentata la scultura L’amore di Pablo dell’artista Carlo Scaparro che rimarrà in esposizione permanente alla Rocca dei Borgia.
Seguiranno tre giorni densi di eventi, musica, video proiezioni, danza e installazioni dei numerosi artisti presenti con le loro opere, accompagnati da tour guidati all’interno della Rocca dei Borgia con possibilità di visitare anche la torre detta “Mastio” e la suggestiva cornice del Forte che farà da sfondo ad un’esposizione collettiva di alto pregio

PROGRAMMA


VENERDI 6 ottobre
-Ore 16.30 Apertura evento
-Ore 17.00 Vernissage. Presentazione a cura della giornalista RAI Federica Marino. Saranno presenti la presidente dell’associazione AmorArte e curatrice d’arte dell’evento Simona Benedetti, il responsabile eno sommelier Maurizio Giovannetti.
Intervento dell’enogastronoma Sandra Ianni. Intervento della storica dell’arte Paola Berardi con la presentazione dell’artista Mauro Magni autore dell’opera Picatauro.
installazione site-specific creata in occasione dell’evento ed esposta all’interno della Torre “Mastio”. Ospiti il delegato Ais Viterbo Marco Isidori, l’enogastronomo con il cappello Carlo Zucchetti. Inaugurazione e presentazione della scultura L’amore di Pablo dell’artista Carlo Scaparro in esposizione permanente alla Rocca dei Borgia a cura della storica dell’arte Paola Berardi.
-Ore 18.00 Apertura banchi degustazione a cura dei sommelier Ais delegazione di Viterbo
-Ore 18.30-21.30 Visita guidata alla Rocca dei Borgia a cura del Museo Civico Archeologico di Nepi con possibilità di visitare la torre “Mastio”.
-Ore 21.30; 23.00 Compagnia teatrale Tetraedro: performance itinerante di teatro danza Tauromachia: “Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro” P.P.
-Ore 22.00 Performance arte e musica Sulle “note” di John Cage. Il Grido Silenzioso omaggio alle donne di Picasso Simona Benedetti in collaborazione con Adele Foffi
-22.30 Performance gruppo Compañía de la Luna in Quadro Flamenco a cura di Agri Sport Village di Sutri.
-Performance musicale Leonardo Grippi Da Malaga a Mougins. Melodia sui passi di Picasso
-Intrattenimento musicale dj set Simone Bravi
-Videoinstallazione Rose Recise progetto Kairos Eleutheria montaggio video Claudio Giglietti (salone sotterranei della Rocca dei Borgia)
-Installazione The prison of dreams (sotterranei della Rocca dei Borgia)

SABATO 7 ottobre
-Ore 11.30 Apertura mostra d’arte contemporanea con la possibilità di visitare la Rocca dei Borgia
-Ore 11.30-16.30- 18.30 -21.30 Visita guidata alla Rocca dei Borgia a cura del Museo Civico Archeologico di Nepi con possibilità di visitare la torre “Mastio” (ore 21.30 su prenotazione).
-Ore 18.00 Apertura banchi degustazione a cura dei sommelier Ais delegazione di Viterbo
-Ore 18.00 Performance musicale DJ set e percussioni Simone Bravi
-Ore 19.00 Performance danza, narrazione e body art “Muse Divine” a cura dell’AICS di Viterbo, direzione artistica Ornella Marcucci
-Ore 19.30 Performance artistica pittura e danza Sinestesi Maurizio Rocchi e Giada Gubinelli
-Ore 21.00 Performance danza, narrazione e body art “Muse Divine” a cura dell’AICS di Viterbo, direzione artistica Ornella Marcucci
-Ore 21.20 Performance Tango per Picasso Evergreen Tango art di Cristina Concordia con la partecipazione dei maestri di tango Roberta Beccarini yJuan Manuel Acosta accompagnati dall’orchestra Firtango
-Ore 21.30 Degustazione guidata dei vini più autoctoni italiani a cura dell’enogastronomo col cappello Carlo Zucchetti in presenza dei sommelier AIS della delegazione di Viterbo e alcuni produttori vinicoli (su prenotazione o ticket al desk)
-Ore 22.00 Performance artistica sonora Minutauro, un viaggio dal mito alla storia di Stefania Romagna.
-Ore 22.30 Performance di Flamenco musica danza Evocaciòn del alma Adele Foffi e Giada Gubinelli
Ore 22.45 Performance Tango per Picasso Evergreen Tango art di Cristina Concordia con la partecipazione dei maestri di tango Roberta Beccarini yJuan Manuel Acosta
-Performance pittorica Danilo Pignataro con accompagnamento musicale di Adele Foffi Light Space
-Videoinstallazione Rose Recise progetto Kairos Eleutheria montaggio video Claudio Giglietti (salone sotterranei della Rocca dei Borgia)
-Installazione The prison of dreams (sotterranei della Rocca dei Borgia)

DOMENICA 8 ottobre
-Ore 11.00 Apertura mostra d’arte contemporanea con la possibilità di visitare la Rocca dei Borgia
-Ore 11.30-16.30-18.00-19.00 Visita guidata alla Rocca dei Borgia a cura del Museo Civico Archeologico di Nepi con possibilità di visitare la torre “Mastio”
-Ore 16.00 Apertura mostra d’arte contemporanea
-Ore 16.00 Performance musicale Simone Bravi DJ set
-Ore 17.00 Performance artistica sonora Minutauro, un viaggio dal mito alla storia di Stefania Romagna
-Ore 17.00 Apertura banchi degustazione a cura dei sommelier Ais delegazione di Viterbo
-Ore 18.30 Degustazione guidata a cura dell’AIS Lazio: “Come si degusta un vino? La figura del sommelier. Professione o semplice piacere?”, con la collaborazione del docente Ais Franco Cherubini
-Ore 18.00 Performance Picasso in the air a cura di Luci e Colori
-Ore 19.15 Finissage performance di musica e danza Dal Lbirinto alla Libertà a cura di Ara Dance Company
-Performance musicale Leonardo Grippi Da Malaga a Mougins. Melodia sui passi di Picasso
-Videoinstallazione Rose Recise progetto Kairos Eleutheria montaggio video Claudio Giglietti (salone sotterranei della Rocca dei Borgia)
-Installazione The prison of dreams (sotterranei della Rocca dei Borgia)

L’ingresso alla manifestazione è gratuito.
Per le degustazioni, con bicchiere e tracolla portabicchiere omaggio, previste due opzioni: ticket di 15 per 12 calici o 10 euro per 6 calici. Degustazione guidata € 8.00 ( info Luca 380 151 8923 Lorenzo 388 180 8217).
L’evento è organizzato da Simona Benedetti, presidente dell’associazione AmorArte, che ne cura anche la direzione artistica, Maurizio Giovannetti collabora invece per la sezione enologica, in sinergia con l’Associazione Italiana Sommelier AIS di Viterbo ed il patrocinio del Comune di Nepi.

Per info: 3398625645 Fb: DivinArte – Info visite guidate alla Rocca dei Borgia tel. 0761 570604 email: museo@comune.nepi.vt.it

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EMERGENTECHEF ed EMERGENTEPIZZA: le Selezioni del Centro-Sud all’Università dei Sapori Università di Perugia il 3 e 4 ottobre 2023

Parte oggi la selezione della nuova edizione di Emergente 2024. Dopo la Selezione Nord, che si è svolta a Villa Terzaghi (la scuola di cucina diretta da Carlo Cracco) a Milano, arriva il momento della Selezione Centro-Sud che si svolgerà presso l’Università dei Sapori a Perugia martedì 3 e mercoledì 4 ottobre 2023.

EMERGENTE è un format che prevede una serie di gare dedicate ai vari settori della ristorazione e ospitalità, comprende oltre ad EmergenteChef, EmergentePizza, anche EmergenteSala, EmergentePastry, EmergenteRicevimento. In quasi 20 anni di competizioni ha lanciato tantissimi talenti che ora sono diventati i protagonisti indiscussi del settore.

L’UNIVERSITA’ DEI SAPORI DI PERUGIA – Centro di Formazione e Cultura dell’Alimentazione e dell’Ospitalità che da oltre venti anni diffonde e sviluppa competenze e professionalità nel settore della ristorazione e nella distribuzione alimentare in Italia e nel mondo – ospiterà nelle sue aule la gara tra i migliori giovani talenti del Centro-Sud per selezionare i finalisti che, con i vincitori della Selezione Nord, disputeranno la Finale (inizi del 2024 ad ALMA scuola di Cucina alla Reggia di Colorno).

Come funziona?

Gli Chef Emergenti gareggeranno in due batterie, la prima il martedì 3 ottobre e la seconda il mercoledì 4 per definire i due Finalisti di ciascuna. Ogni concorrente dovrà presentare in tempi e modalità stabiliti, due ricette alla numerosa giuria di esperti (chef, operatori, giornalisti).

Mentre i Pizzaioli Emenrgenti con il loro personale impasto presenteranno la versione della classica “Margherita” e il giorno seguente una pizza a tema libero che mostri la propria idea di pizza, innestando la propria creatività su un paniere di ingredienti forniti per la gara.

I migliori 4 saranno ammessi alla Finale di ALMA, che si svolgerà nella Primavera del 2024.

I Protagonisti delle selezioni di Emergente Centro-Sud 2024

  • Andrea Apuzzo (1999), di Paradiso Relais a Vietri Sul Mare (SA);
  • Andrea Astolfi (1997), chef di CONVIVIAL a Tuscania (VT);
  • Youssef Bouafia (1994), chef di Priori Secret Garden a Perugia;
  • Francesco Maria Brunori (1999), capo partita di Reale*** Niko Romito a Castel di Sangro (AQ);
  • Pierfrancesco Calefato (1997), chef di Villa Ascosa relais sul mare a Trani (BT).
  • Salvatore Carnicelli (1997), sous chef di Luminist Bistrot a Napoli;
  • Simone Cioeta (2000), sous chef di Deste Restaurant a Porto Rotondo (SS);
  • Carlo Alberto Coppola (1995), junior sous chef di Il parco* di Villa Grey a Forte dei Marmi (LU);
  • Giuseppe D’Alessandro (1997), chef di Banco_12 (Bistrot de L’arcade*) a Porto San Giorgio (FM);
  • Gabriel Fazi (1999), sous chef di Ada Gourmet a Perugia;
  • Gianmarco Frasacco (1995), sous chef di Ineo Restaurant dell’Anantara Palazzo Naiadi a Roma;
  • Elia Migliucci (1995), junior sous chef di Ristorante Radici dell’Hotel Borgo La Chiaraci a Castel San Giorgio (TR);
  • Graziano Pascale (1993), sous chef di Torre del Saracino** a Vico Equense (NA);
  • Domenico Perna (1994), executive chef di Ristorante Pepe Rosa a Capo D’Orlando (ME);
  • Antonio Sarnataro (1996), sous chef di Giulia Restaurant a Roma;
  • Michele Spadaro (1998), chef de partie del Pasha* a Conversano (BA);
  • Davide Stella (1997), chef di Ristorante Ninò del Relais Villa San Martino*****L a Martina Franca (TA).

Partecipanti in gara di EmergentePizza Centro-Sud 2024:

  • Matteo Apollonio (1995) di Cotto & mangiato da zii Fausto ad Aradeo (LE);
  • Andrea Arcuti (1991) di Araknos ad Aradeo (LE);
  • Marco Baccaro (1991), di Baccaro a San Vito (BR);
  • Antonio Cappadocia (1995) di Pizzagnolo – Pizza & Sfizi a Firenze;
  • Maurizio Campano (2001) de I Masanielli di Sasà Martucci a Caserta;
  • Tommaso Filonzi (1997) de Il Capriccio a Monsano (AN);
  • Gabriele Ianbrenghi (1996) di Arte Bianca a Roma;
  • Matteo Lo Iacono (1991) di Dazio a Roma;
  • Giulio Piersanti (1996) di A Modo Mio di Lugnano in Teverina (TR);
  • Davide Romano (1993) di Crunch a Roma;
  • Giovanni Ruffinelli (1993) di Prisco a Cava;
  • Gherard Rumolo (2000) di Le Grotticelle Country House a Caggiano (SA);
  • Raffele Talamo (1998) di Fratelli La Bugala a Mergellina a Napoli;
  • Filippo Pompili (2000) di Fratelli La Bufala a Roma.

La Premiazione delle SELEZIONI CENTRO- SUD 2024 di CHEF&PIZZA Emergente + Emergente Umbria Day

Particolare rilievo sarà riservato alla Premiazione del 4 ottobre presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia. All’interno del Complesso Monumentale di San Pietro, verso le 16.00 prenderà forma un incontro con i giovani talenti della filiera agroalimentare umbra di realtà già affermate o che si stanno facendo notare per qualità e identità enogastronomica.

Accanto a loro, i partner dell’evento proporranno i loro prodotti in degustazione e saranno presenti i vini e le birre dei giovani produttori umbri e quelli dell’Associazione Donne del Vino.

Sarà un momento importante, una cornice festosa per fare il punto su un settore strategico, come quello della Ristorazione e dell’Ospitalità, animato da grandi prospettive e frenato dalla carenza di personale adeguato e motivato. È previsto un Talk nel quale tali giovani saranno protagonisti assoluti nell’intento di offrire loro un’occasione di networking e formazione.

Partner della Manfistazione: Agugiaro & Figna Molini, Levoni Salumi, Cantine Vite Vis, Le 5 Stagioni, Brazzale, Urbani Tartufi, Aquanaria, Antiche Essenze Mediterranee, Filicori Zecchini, Querceta, Olitalia, Consorzio Vitellone Bianco e Crochus Roma.

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Rituali, tecniche, estrazioni, tradizioni, mode, curiosità, statistiche, evoluzioni e tendenze. Dall’Etiopia ai Podcast sulle “Storie di Caffè” passando tra Cialde EcoGreen, coffee tasting e “Chicche sui Chicchi”, per celebrare la Giornata Internazionale del caffè, la nostra panoramica caffeinizzata sulle abitudini e nuove tendenze della bevanda calda più consumata e amata al mondo.

Per prima cosa Dio creò il caffè, altrimenti non ce l’avrebbe fatta a fare tutto il resto.

Anonimo

1° ottobre. Questa è la data assegnata alla Giornata Internazionale del Caffè, ovvero la bevanda calda più amata e consumata sulla Terra. Entrata di diritto nella nostra tradizione, Re della mattina, rituale quotidiano, momento di pausa, scusa o pretesto per incontrarsi, ogni giorno al mondo si consumano quasi 1,6 miliardi di tazze di caffè. Ma qual è la sua storia? E quali sono le tendenze e le novità del settore? Il Consorzio Promozione Caffè – in collaborazione con AstraRicerche e il coffee expert Andrej Godina – ci fornisce una fotografia accurata dell’universo di usi e consumi che riguardano il “nostro” caffè.

Caffè, orgoglio italiano

Il mercato mondiale del caffè torrefatto nel 2022 è valutato in circa 120 miliardi di dollari e rappresenta consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale. In questo quadro, l’Italia riveste un ruolo di primo piano, innanzitutto come Paese consumatore: è il settimo al mondo con 5,2 milioni di sacchi annui. Secondo gli ultimi dati, infatti, circa il 73,9% dei nostri connazionali lo beve regolarmente ogni giorno. Ma nel 2023, come sono cambiate le nostre preferenze di consumo? Dove lo compriamo, dove preferiamo acquistarlo e dove amiamo consumarlo? E soprattutto, quanti di noi lo bevono, e quanti invece sanno esattamente come degustarlo?

Gli Italiani e il caffè: i dati della nuova ricerca Astra 2023

Gli usi e i costumi che ci legano a questa bevanda sono diversi: su 100 caffè, circa 40 vengono consumati a casa, seguiti dal bar (circa 14 su 100)Macchina a cialde, moka e macchina da espresso automatica restano le modalità preferite con cui gli italiani preparano il caffè (rispettivamente il 42,7%, il 28,8% e il 17,1%). Quello che è interessante è anche ciò che è emerso sul rapporto personale che abbiamo con questa bevanda, specialmente quando la consumiamo al bar. Per la maggior parte di noi il caffè è una ricarica di forza mentale ed energia fisica (42,2%), un rito personale (35,6%), e un catalizzatore di buonumore e socialità (33,7%) da condividere con gli altri.

Il coffee tasting e l’arte dell’espresso

E se la maggior parte di noi per comodità sceglie l’acquisto al supermercato (72,8%) c’è ancora una buona fetta di appassionati che amano recarsi presso le torrefazioni e scegliere la propria miscela (12%). Questo perché questa bevanda rappresenta anche un’esperienza sensoriale e renderla tale è frutto di sapienza e arte.

Come quella tramandata da Andrej Godina: una delle voci più autorevoli della scienza del “coffee tasting”.

L’espresso è un’invenzione tutta italiana che dall’inizio del 1900 accompagna le nostre pause e che è in grado di offrirci un vero e proprio viaggio sensoriale da gustare con gli occhi, il palato, l’olfatto. Il caffè può essere erogato in tanti modi differenti, ma ogni tazza è un’opportunità per esplorare un mondo di aromi, sapori e profumi unici e valorizzare la sua qualità è un’avventura appassionante che aiuta ad apprezzare a pieno questa esperienza” afferma il coffee specialist. “Quando bevo il caffè, che sia estratto in espresso o moka, il mio pensiero va sempre al paese di produzione, ai farmer che l’hanno coltivato e al torrefattore che l’ha tostato. Un viaggio che mi permette di godere di quello che noi coffee specialist chiamiamo “flavore”.

La degustazione del caffè richiede infatti la capacità di riconoscere le sfumature sensoriali del Flavore, ovvero la contemporanea percezione dei gusti, degli aromi e delle sensazioni tattili quando introduciamo il caffè nel palato. Il caffè può avere tre gusti suddivisi tra acido, dolce e amaro che sono percepiti dalle papille gustative sulla lingua. Gli aromi del caffè sono moltissimi, più di 1500 e sono percepiti durante l’espirazione dai recettori olfattivi nel naso. Infine il caffè, soprattutto nella erogazione in espresso, riesce ad avere un corpo intenso e vellutato, caratteristiche che sono percepite dai recettori tattili al palato.

10 CHICCE SUI CHICCHI

  • 1. È il secondo prodotto al mondo
  • Il caffè viene consumato in quantità così grandi che è la seconda merce più scambiata al mondo, viene superato solo dal petrolio greggio. E’ la bevanda più amata al mondo dopo l’acqua e vale oltre 100 miliardi di dollari.
  • 2. Il caffè è stato scoperto da un pastore di capre. Si dice che il caffè sia stato scoperto in Etiopia da un pastore di capre nel 1500: ha visto le sue capre mangiare bacche di caffè ed ha osservato un cambiamento nel loro comportamento. Hanno guadagnato una grande energia e dormivano meno. Il pastore raccontò le sue scoperte ai monaci locali, i quali prepararono la prima tazza di caffè al mondo. Si resero conto che grazie al caffè riuscivano a pregare tutta la notte e iniziarono a condividere la scoperta con altri monaci etiopi e piano piano la notizia raggiunse anche il resto del mondo.
  • 3. Qual è l’origine della parola “Caffè”? Esistono due possibili spiegazioni:
  • Spiegazione 1
    Nel Medioevo, attorno all’anno 1000, gli arabi ricavavano dai chicchi di caffè provenienti dall’Africa una bevanda eccitante che chiamavano “qahwa”, che significa per l’appunto “eccitante”. Da qui poi i turchi iniziarono a chiamarlo “kahve” fino ad arrivare all’italiano “caffè”.
  • Spiegazione 2
    Il nome deriva da quello regione dell’Etiopia dove la pianta del caffè cresce spontaneamente. La regione si chiama “Caffa“.
  • 4. E il “Cappuccino” perché si chiama così? Il caffè arriva in Europa verso la metà del 1600 e, nella Vienna dell’imperatore Leopoldo I, giunge proprio nell’anno in cui il monaco cappuccino Marco d’Aviano si presenta alla corte dell’imperatore. Il monaco indossava il tipico cappo marrone chiaro che ricorda il colore del caffè mescolato al latte. Nasce così il neologismo “cappuccino” per indicare la bevanda a base di caffè.
  • 5. Vino d’Arabia. Nel XVII secolo il caffè in Europa era chiamato “vino d’Arabia”, poiché era la bevanda con cui, nel vicino Impero Ottomano, i musulmani sostituivano il vino proibito dall’Islam.
  • 6. Dove si beve più caffè? In Finlandia. Nel Paese scandinavo si consumano 12 kg di caffè pro capite ogni anno.
  • 7. Qual è l’orario ideale per bere caffè? Secondo la crono-farmacologia e le neuroscienze l’orario migliore della giornata per assumere caffeina sono le ore comprese tra le 9:30 e le 11:30 del mattino.
  • 8. Nel caffè decaffeinato c’è la caffeina? Sì, anche caffè decaffeinato contiene una piccola parte di caffeina. Durante il processo di decaffeinizzazione, infatti, viene sottratto fino al 98 percento di caffeina. Una percentuale di sottrazione certamente molto alta ma che comunque non è pari al cento per cento. Quindi, sì anche il caffè decaffeinato contiene un po’ di caffeina Esiste una unica variante di caffè naturalmente decaffeinato: la Coffea Charrieriana, pianta originaria del Camerun che produce drupe di 6 mm di lunghezza.
  • 9. Johann Sebastian Bach. Il noto compositore tedesco nato a Eisenach, in Turingia (terra allora parte del Sacro Romano Impero), Johann Sebastian Bach amava il caffè così tanto da dedicargli la “cantata del caffè”, il “Kaffeekantate“, eseguita a Lipsia tra il 1732 e il 1735
  • 10. Anche Beethoven adorava il caffè, così tanto da contare i chicchi da utilizzare per preparare la sua tazzina che dovevano essere esattamente 60 per avere la stessa “forza”.

Consumatori sempre più consapevoli

I consumatori di oggi sono però anche attenti alla filiera e al suo impegno. “La nostra indagine ha rivelato come quest’anno più che mai gli italiani apprezzino particolarmente il gusto e il significato del caffè, l’innovazione che caratterizza le diverse miscele disponibili sul mercato e le aziende che comunicano in modo chiaro, completo e trasparente. Inoltre, ciò che emerge è la crescente consapevolezza ambientale dei consumatori italiani: riconoscono l’impegno nella sostenibilità sia delle nuove confezioni (61,7%) sia dei nuovi processi produttivi e di trasporto (58,3%) e desiderano che questo trend venga mantenuto e incrementato sempre di più (50,3%). È importante notare anche che oggi la sostenibilità sociale, intesa come garanzia dei diritti e della giusta retribuzione dei lavoratori, passa dal 43.4% come priorità degli impegni richiesti nel 2021, al 49.7%, nel 2023, quasi pareggiando il valore di quella ambientale che è del 50,3%, sempre nel 2023”; afferma Cosimo Finzi, Presidente di AstraRicerche.

La tazzina, un piacere da gustare e da ascoltare con il podcast “Storie di Caffè”

Ma la nostra bevanda preferita ha anche il vero potere di catturare l’attenzione, innescando conversazioni che trasformano ogni tazzina nel capitolo di una storia unica. Ed è proprio da questa idea che nasce il podcast “Storie di Caffè”, realizzato dal Consorzio Promozione Caffè in collaborazione con Podcast Italia Network.  Una serie di dieci episodi, che potrete scaricare dal 1° ottobre – Giornata Internazionale del Caffè, durante i quali i protagonisti, Greta giovane barista appassionata di caffè e Alberto l’amico studente che frequenta il suo bar, ci condurranno in un viaggio appassionante alla scoperta di tutti i segreti e le curiosità legate al caffè: dalla sua filiera alla sua storia, dalle tradizioni e le usanze legate al suo mondo fino preparazioni più speciali. Non perdetevelo: sarà fruibile su tutte le principali piattaforme di ascolto (Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Spreaker…).

Gli Specialty Coffee

Il concetto di specialty coffee viene utilizzato a partire dagli anni ’70 in America, per indicare un caffè prodotto in speciali condizioni climatiche e ambientali, che gli conferiscono un particolare profilo di gusto e aroma, quindi ben selezionato e lavorato per rispettarne le caratteristiche uniche.
È un documento della SCA (la Specialty Coffee Association, appunto) a definire in maniera dettagliata che cos’è uno specialty coffee, inteso come un caffè verde di altissima qualità, tostato in modo da esprimerne al meglio il potenziale aromatico ed estratto secondo standard ben precisi. L’attenzione è posta pertanto sulle origini del caffè, sulla varietà botanica coltivata in una particolare area produttiva, ma anche su ciascun passaggio della filiera: uno specialty coffee non presenta difetti quando è crudo, viene tostato fresco per conservarne tutte le proprietà e risulta tale in tazza grazie alla professionalità del barista che lo estrae, rivelando un’identità distintiva.

Il rinnovamento del rito del caffè napoletano con la cialda pratica ed ecologica

La Giornata Internazionale del Caffè rappresenta anche un’occasione di riflessione sul ruolo sociale e culturale di questa bevanda. Come abbiamo visto, il caffè è un momento di condivisione, un autentico rito culturale che si declina in modi diversi nelle varie culture, società e tradizioni. Nel solco di questa secolare tradizione si trova sicuramente l’espresso napoletano, immutabile nell’essenza e che oggi si rinnova in un mondo in evoluzione, pur mantenendo la sua autenticità, diventando più veloce ed ecologico. Questo cambiamento si chiama cialda.

Didiesse, in questo cambiamento globale, si è affermata come un nome riconosciuto tra gli appassionati di caffè, svolgendo un ruolo chiave nella diffusione delle cialde. Infatti, è stata pioniera di questa trasformazione, puntando sin da subito su questo sistema e impegnandosi costantemente nel perfezionamento della tecnologia delle sue macchine per offrire la massima resa in tazza.

Con lo spirito di continuare a diffondere la cultura della cialda, l‘azienda si prepara a partecipare ad Host, il salone internazionale dell’ospitalità, dal 13 al 17 ottobre, per presentare le innovazioni delle macchine espresso e i passi avanti in ambito green, con il simbolo più emblematico dell’accoglienza: una tazza di caffè, da sempre sinonimo di benvenuto e comfort. Le macchine da caffè Didiesse sono note per la loro capacità di erogare un caffè con aromi autentici e una pulizia gusto-olfattiva impareggiabile.

Ma c’è un altro aspetto fondamentale: l’ecologia. Le macchine Didiesse sono progettate con una particolare sensibilità ambientale poiché supportano il sistema a cialde, che è ecosostenibile in quanto smaltibile nell’umido e compostabile; inoltre, le macchine di ultima generazione registrano i consumi energetici più bassi della categoria, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale. Il team di ricerca e sviluppo continua a studiare nuovi materiali ecosostenibili, promuovendo l’uso di plastiche riciclate. L’azienda, inoltre, ha ottenuto la certificazione FSC per tutti gli imballaggi e i materiali legati ai prodotti, garantendo così la gestione responsabile delle foreste.

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Uno chef brasiliano a Nettuno. Una taverna dedicata a Bacco, dove il vino celebrato da una parete-cantina con etichette da capogiro tra travi in legno e pietra viva. Il desiderio della Famiglia Villani è quello proporre un’esperienza enogastronomica libera e creativa per “ubriacarsi di tavola e di vita”. Complice un preziosa accoglienza e una sala al femminile, Vi raccontiamo la Taverna di Bacco e la cucina di Filipe Dos Santos.

Bisogna essere sempre ubriachi.
Tutto sta in questo: è l’unico problema.
Per non sentire l’orribile fardello del tempo. […]
Bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù,
a piacer vostro. Ma ubriacatevi.

Così scriveva Charles Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) nella poesia “ubriacatevi” dell’opera Lo spleen di Parigi (o Piccoli poemi in prosa), ovvero cinquanta inni alla vita eternati in riflessioni e lettere scritte fra il 1855 ed il 1864.

No, non siamo a Parigi. Siamo a Nettuno. E da La taverna di Bacco non si vede il mare. Ma lo sguardo arriva comunque lontano. Merito del sapore, che se ne va libero per le vie del mondo. Merito dell’estro del suo Chef, che scavalca muri e confini geografici facendo camminare insieme ingredienti che ancora non si conoscevano tra loro. Merito della sua vera e sorridente accoglienza, che ben predispone ad ubriacarsi dei piaceri della tavola.

In cucina c’è Filipe Dos Santos, classe ‘88, è nato in Brasile, a San Paolo, indiscussa capitale gastronomica del Brasile, universo culinario attraente, esotico e variopinto; crescendo lo hanno affascinato l’approccio netto, semplice e tagliente dell’Oriente; la voluttuosa cucina francese con le sue salse e tocchi sofisticati; ma la sua formazione è stata italiana e rigorosa, alla Corte di Alma Gualtiero Marchesi, Da Vittorio e con la grande famiglia Alajmo.

La collaborazione di Filipe Dos Santos con la Famiglia Villani, è contestuale all’apertura de La Taverna di Bacco. Una fulminante unione di intenti e di visioni enogastronomiche hanno permesso un sodalizio professionale che va efficacemente e creativamente avanti da otto anni.

Facciamo quindi un passo indietro. Anzi un passo all’ingresso. Siamo al civico 5 di Largo Luigi Trafelli, in pieno centro di Nettuno, in una zona pedonale di grande passaggio. Parcheggerete infatti nei paraggi e raggiungerete il “Bacco” a piedi. Il nome della taverna fa diretto riferimento al Dio romano dell’ebbrezza e dei misteri, della natura feconda e dell’agricoltura (Dioniso per i Greci), che avrebbe il merito di aver introdotto per primo il vino tra gli uomini. 

Il longevo e antico nettare d’uva, così caro a vivi e gaudenti – nonchè da sempre ponte di contatto tra umano e divino – viene qui celebrato da una parete-cantina d’effetto con etichette da capogiro che arreda e caratterizza l’intima taverna aperta e riscoperta nel 2015 dai Villani con il desiderio di proporre a Nettuno vini e cucina di ricerca.

Travi e pietra a vista, poltroncine di velluto, un grande tavolo conviviale di legno massello, sette tavoli e, per scelta, un tetto massimo di 20 coperti a servizio. Oltre seicento le etichette in cantina e, in sala, uno staff di donne felici e competenti. 

Assieme alla proprietaria Lucia Villani, classe ‘94, c’è infatti Francesca Catanzani, classe ‘93 (in foto di copertina assieme allo Chef). Amiche da sempre e cognate per destino, nel loro sorriso e nella loro ospitalità c’è il racconto di un’intesa umana fatta di affinità, passione lavorativa e voglia di condivisione.

Se pensavate al mare, dalle nostre vetrate si vede il centro cittadino, non abbiamo proposte tradizionali, ma piatti ricchi di visione e sostanza in parti uguali. Siamo costantemente alla ricerca del buono per renderlo anche bello, augurandoci possa essere d’aiuto per qualche ora di relax e buongusto, racconta Lucia.

Si accomoda in tavola così una cucina libera e contemporanea, che sperimenta senza la paura di farlo, che gioca con la frutta, con le acidità e le cosistenze, che vuole suscitare negli ospiti una sorpresa ricollocando ingredienti noti e materie prime rilette con personalità. E lo fa a partire dal gradito quanto insolito Aperitivo di Benevento fatto di Vermouth, scorza di limone e semi di finocchio e che arriva in un tumbler basso, sottile e raffinato, accompagnato da buon pane a lievitazione naturale e bottarga home made con un twist di lime. Se “chi ben comincia è a metà dell’opera”, siamo sulla strada giusta.

Si prosegue infatti a ritmo con gli amusebouche: Crocchetta di coda alla vaccinara; Anguilla, zucchine alla scapece e ciliegia; Pecorino, vongole e pomodoro: Bon-bon di personalità e gusto estetico giocano con le texture tra giochi sapidità e acidità.

La mia memoria è fitta di ricordi olfattivi – mi dice Filipe – in Brasile abbiamo una cucina trasversale, con tante influenze. Il ricordo della frutta succosa, della sua freschezza, quella magia che la fa essere dolce, altre volte acidula, non a caso oggi è onnipresente nei miei piatti.
Nel tempo ho imparato ad aprire le mie mappe mentali. Studiando, l’evoluzione è arrivata gradualmente, collaborando con i miei maestri, ma anche viaggiando. Non esiste l’abc degli abbinamenti per me, mi piace sperimentare.

Questa sperimentazione libera, di carattere e orientata al gusto, ben si ritrova nel bel repertorio di antipasti, nelle sapidità di terra e di mare che si incontrano nel piatto e si danno la mano: Carpaccio di tonno, peperoni e maionese alla mandorla; Gamberi rossi, brodo di prosciutto e melone; Cozze, pomodoro, vaniglia e pane carasau; Carpaccio di manzo, ricci, albicocca e fiori di zucca. 

Nel girone dei Primi troviamo lo Spaghettone, alici, albicocca, zafferano, mandorle e aneto; in quello dei Secondi il Coniglio in porchetta, bottarga e finocchio; Gamberi, babaganoush, fagiolini e yogurt; poi l’ottimo Piccione con pesca, coca cola e peverada, una salsa veneta con fegatini di pollo, acciughe e pepe; piatti che confermano le primissime buone impressioni e il curioso estro dello chef brasiliano.

Metto una proteina al centro dell’idea e sperimento due o tre combinazioni intorno. Se è il caso di parlare di processo creativo, direi che il mio possa essere sintetizzato così.

Quando gli chiedo tra Alma – Gualtiero Marchesi, Da Vittorio e Alajmo, quale sia l’ insegnamento tratto da ogni esperienza che porta con sé, mi dice: “Nell’ordine, rigore, tradizione, impresa. Tutti loro mi hanno insegnato che significa restare in cucina per ore, concentrati su di un risultato che, prima o poi, arriverà.

Nei calici: Champagne Perseval-Farge C. de Réserve; Chardonnay di Toscana IGT Al Poggio Castello di Ama 2022; Blauburgunder DOC Brunnenhof Mazzon  Riserva 2019. Perfetti per brindare alle infinite strade della vita e della cucina. 

4 chiacchiere con lo CHEF

Vista da fuori, come definiresti la “cucina italiana”? Quali sono le sue caratteristiche?

Io ne sono innamorato, è così varia, ogni regione propone una storia a sé e poi, in tutte queste storie trovi anche le mille contaminazioni che ci sono state nel tempo.

Una cucina fantasiosa, soprattutto al sud. Noi chef qui abbiamo la possibilità di fare un grande lavoro con i vegetali, ma non dimentico, per esempio, gli artigiani del settore latto-caseario.

Un Paese ricco che sa arricchire chi ha mani aperte, desiderose di prendere. Per poi restituire con rispetto, ma anche con un pizzico di creatività.

Quali sono i tratti comuni tra Italia e Brasile?

La fantasia, il calore. Non ho avuto difficoltà nell’approccio professionale ed umano.

Nel tuo percorso di ricerca e studio, qual è stato l’ingrediente-scoperta di questa stagione?

Mi piace molto giocare con i sapori, puntellare di spezie un piatto per il gusto di creare un sapore nuovo, ma sempre riconoscibile. È stata l’estate delle albicocche, mi ci sono davvero divertito.

Come si è evoluta nel tempo e qual è oggi l’obiettivo della tua cucina?

Per me un piatto deve avere pochi ingredienti, leggibili e sapori intensi. Ognuno di noi fa il proprio percorso, credo sia normale assimilare il più possibile per poi iniziare a sottrarre il superfluo.

Ho ancora tanta strada davanti, per fortuna, ma oggi mi sento sicuramente centrato e, devo dirlo, vengo lasciato libero di esprimermi da una proprietà che crede in me. Siamo una famiglia.

La Taverna di Bacco

Largo Luigi Trafelli, 5

Nettuno (Roma)

+393669053795

Prezzo medio: 60 euro vini esclusi

Chiuso domenica, aperto solo la sera

(Per l’immagine di copertina e quelle nel testo senza menzione, date la colpa a Sara De Bellis)

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Tra i tanti contenuti e succulenti del Festival “I Primi d’Italia” – giunto alla sua XXIV Edizione e dedicato al Popolo dei “pasta lovers” tra focus e ricette regionali, chef, laboratori e intrattenimentoanche il Convegno “Sicurezza Alimentare e Qualità” aperto al pubblico per consumatori più consapevoli e informati.

La XXIV edizione del più grande festival nazionale dedicato alla pasta e ai primi piatti, in programma a Foligno (Pg) dal 28 Settembre al 01 Ottobre 2023, si appresta a prendere il via con l’obiettivo di fare cultura alimentare su uno dei simboli del Made in Italy, raccontando e facendo degustare al pubblico ricette di primi piatti provenienti da tutta Italia. Promosso e organizzato da EPTA Confcommercio Umbria, l’evento curato da Aldo Amoni è cresciuto di anno in anno, diventando oggi un vero punto di riferimento ed un evento di caratura nazionale.

I FOCUS DELLA MANIFESTAZIONE

Dopo un’anteprima nazionale – presso la sede dei Consorzi di Tutela della Ricotta e della Mozzarella di Bufala Campana Dop, per suggellare il forte legame tra la pasta e le eccellenze agroalimentari DOP e IGP simbolo indiscusso del patrimonio alimentare italiano – quella attesa è una vera maratona di gusto, con attività per tutta la famiglia, intrattenimento, aziende di settore per scoprire le novità del mercato, momenti di approfondimento sul mondo della pasta e dei primi piatti e tanto divertimento.

  • 13 Villaggi del Gusto dislocati per il centro storico di Foligno per un itinerario gastronomico tra i primi piatti regionali italiani
  • 1 Villaggio Gluten Free
  • 1 Villaggio Solidale “Caritas”
  • 12 food experience con chef e food blogger
  • 3 convegni tematici, di cui uno sulla sicurezza alimentare in chiave giuridica
  • 4 serate “A Tavola con le Stelle” con gli chef stellati Maurizio e Sandro Serva, Silvia Baracchi, Nikita Sergeev, Enrico Mazzaroni e gli abbinamenti delle cantine della Strada del Sagrantino, della Strada del Cantico e quelle delle Donne del Vino Umbria.
  • 3 Laboratori di pasta fresca con gli chef APCI
  • 12 Cooking Show con volti noti
  • I Primi d’Italia Junior con i laboratori per i più piccoli.

E nella Boutique della Pasta, tanti tipi di pasta e di formati, ognuno espressione identitaria di tradizioni regionali, che saranno presentati dai migliori pastifici artigianali italiani di qualità.
Info su orari e programmi della manifestazione, sul sito ufficiale
https://www.iprimiditalia.it/

Qualità e Sicurezza Alimentare – Il Convegno

Con il termine sicurezza alimentare in riferimento alla qualità dei prodotti, si intende la sicurezza realizzata dall’insieme delle azioni messe in atto per garantire un elevato standard igienico-sanitario degli alimenti destinati al consumo. Tali azioni abracciano l’intero arco della filiera alimentare a partire dalla produzione, passando per la distribuzione, fino alla vendita e somministrazione degli alimenti.

Se ne parla a Foligno al Festival Nazionale “I Primi d’Italia” con l’ Ordine degli Avvocati e la Fondazione Forense di Perugia perchè la sicurezza alimentare e la qualità sono due temi fondamentali per la tutela della salute dei consumatori e per il progresso del settore agroalimentare.

Il concetto della sicurezza alimentare rappresenta un principio cardine per garantire che gli alimenti che raggiungono le tavole dei consumatori siano sicuri, salubri e privi di rischi per la salute umana.

Ma è il concetto di qualità ad andare oltre la sicurezza, includendo aspetti come il sapore, la consistenza e i valori nutrizionali. Un’attenzione accurata a questi fattori non solo protegge i consumatori, ma contribuisce anche alla reputazione e alla competitività dell’industria agroalimentare italiana, in Italia e anche all’estero. Una tutela quindi nei confronti dei singoli privati consumatori, del mercato e di uno degli asset più importati dell’economia del paese.

Il convegno “Sicurezza Alimentare e Qualità” si terrà venerdì 29 settembre,

presso la Sala Rossa di Palazzo Trinci a Foligno, dalle ore 15:30 alle 18:30

Il Convegno ospiterà interventi di esperti del settore eno/agroalimentare e personalità autorevoli in materia tra cui:

  • Il Dott. Sergio Sottani, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Perugia, che discuterà del “Diritto penale del cibo e responsabilità amministrativa degli enti”;
  • Il Maggiore Sergio Riccardi, Comandante del NAS dei Carabinieri dell’Umbria, che affronterà la tematica della “Tutela della salute nel settore agroalimentare”;
  • L’Avv. Giuseppina Ivone, già Presidente di Consorzi Agrari Italiani S.p.A., parlerà dell'”Esigenza di sicurezza alimentare e la politica agricola comunitaria”;
  • Il Dott. Marco Caprai, CEO Arnaldo Caprai S.p.A., esplorerà il “Sistema di etichettatura Nutriscore: quale impatto sui prodotti italiani?”;
  • Il Dott. Mauro Cozzari, Direttore Amministrativo di Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, tratterà della “Tracciabilità dei processi, sicurezza e trasparenza dei prodotti agricoli nell’agricoltura e catena del valore”;
  • Il Sig. Giorgio Barchiesi, noto come Giorgione, che analizzerà “La sicurezza alimentare e qualità del prodotto: approvvigionamento, scelta della materia prima e sua trasformazione”.

In occasione di questo importante evento vi saranno i saluti istituzionali da parte dell’Avv. Stefano Zuccarini, Sindaco di Foligno insieme all’Avv. Carlo Orlando, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Perugia e della Fondazione Forense di Perugia e all’Avv. Pietro Morichelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Spoleto e, infine, Aldo Amoni, Presidente Epta Confcommercio Umbria.

Il Convegno sarà moderato dall’Avv. Giovanni Picuti, Componente della Commissione Cultura dell’Ordine degli Avvocati di Perugia.

L’evento, aperto al pubblico e gratuito, rappresenta una grande opportunità per approfondire le tematiche legate alla sicurezza alimentare e alla qualità, coinvolgendo esperti, professionisti e rappresentanti istituzionali.

L’ EVENTO IN TASCA

In copertina Illustrazione di ALE GIORGINI per Grani D’Autore: dalla semina al raccolto del grano duro Barilla– campagna 2021 di illustrazioni d’autore incentrata sulla valorizzazione della filiera agricola italiana.

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