“Acquacoltura e Ristorazione” al centro dell’attenzione mercoledì 27 settembre al Porto di Piombino (LI). Promosso da Isnart e Agroittica Toscana in collaborazione con API, FIC e l’Unione Regionale Cuochi Toscani l’evento, riservato agli chef, sarà un importante momento immersivo e info-formativo sulle opportunità dell’acquacoltura sostenibile per il mondo della ristorazione. Clicca per conoscere il programma e partecipare!
Come far fronte alla richiesta dei ristoratori di pesce fresco, sicuro e di alto livello qualitativo? Una possibile risposta alla necessità emergente della ristorazione italiana può arrivare dal mondo dell’acquacoltura. In un contesto internazionale sempre più caratterizzato dalla costante compressione degli stock ittici naturali, conseguenza del sovrasfruttamento delle risorse di pesce su scala globale, la tecnica dell’acquacoltura, che comprende la piscicoltura e la molluschicoltura, è in grado di garantire l’approvvigionamento di un prodotto controllato, sostenibile e dall’elevato standard di qualità.
Un tema molto attuale sul quale Isnart, l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, è molto impegnato e che è stato il protagonista di un convegno tenutosi ieri nel capoluogo lombardo presso la sede del CAPAC, Politecnico del Commercio e del Turismo. Il momento di approfondimento dal titolo “Acquacoltura sostenibile. Ristorazione e acquacoltura: mercato, qualità, salute” ha messo in evidenza i benefici che l’acquacoltura può apportare per lo sviluppo del comparto della ristorazione italiana. Dalla certezza di acquistare un prodotto di origine sicura e verificata, fresco, di grande varietà e frutto di un allevamento, di un trattamento e di una lavorazione sostenibili, proveniente da un sistema di filiere corte che garantisce occupazione continuativa alla popolazione locale.
“Siamo il primo Ministero dell’Agricoltura in Europa ad aver avuto la certificazione per l’acquacoltura sostenibile, un settore strategico per l’Italia, che vogliamo sostenere e valorizzare per aprire nuove possibilità di crescita”, Così il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida ha definito l’apporto dell’acquacoltura nel corso di una fiera gastronomica nel Lazio.
Al convegno sono intervenuti Carlo Squeri, Segretario Associazione Pubblici Esercizi Milano, Alessandra Arcese, Coordinatrice Area Qualificazione di Isnart, Andrea Fabris, Direttore di A.P.I. Associazione Piscicoltori Italiani, Eraldo Rambaldi, Direttore di A.M.A Associazione Mediterranea Acquacoltori, Matteo Scibilia, Consigliere EPAM/FIPE Milano con delega alla tradizione del territorio e John Giovannini, Direttore Commerciale e socio Italian Caviar Srl (Agroittica Lombarda Group).
L’evento in calendario il 27 a Piombino (LI) e che si terrà nell’ambito di un’iniziativa promossa dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e da Unioncamere, intende dare risalto al carattere innovativo dell’acquacoltura sostenibile e all’evoluzione della produzione ittica da piscicoltura, mettendo in luce gli elementi positivi e i vantaggi del sostegno di una filiera corta e strutturata, capace di soddisfare la domanda attuale del mondo della ristorazione, sempre più professionalizzato ed esigente quanto alle scelte di fornitura degli alimenti e delle proposte gastronomiche rivolte al pubblico.
“Testimoniare il valore aggiunto che l’acquacoltura può rappresentare per i nostri ristoratori e quindi per la nostra economia e per la tutela degli ecosistemi significa evidenziare i benefici che possono derivare dalla scelta di prodotti ittici provenienti dall’itticoltura. Un modello di produzione che assicura e certifica la sicurezza, la qualità e la sostenibilità dei pesci e dei mitili allevati a garanzia degli esercenti e dei consumatori”, ha commentato Loretta Credaro, Presidente di Isnart.
Acquacoltura sostenibile, una risorsa certificata e di qualità per la ristorazione
Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, promuove così un evento di approfondimento sui vantaggi dell’itticoltura e un’esperienza immersiva nel mondo della piscicoltura dedicata agli chef italiani che permetterà di inquadrare le evoluzioni della produzione ittica da acquacoltura, evidenziando i vantaggi della creazione di una filiera corta a beneficio del settore della ristorazione che può ricevere un prodotto di alta qualità, sostenibile, fresco e controllato fin dalla nascita, a garanzia della sicurezza dei propri clienti e della tenuta degli standard della propria offerta gastronomica.
Promosso da ISNART e Agroittica Toscana, in collaborazione con l’API – Associazione Piscicoltori Italianai, FIC – Federazione Italiana Cuochi e L’unione Cuochi Toscani, l’evento è RISERVATO gli CHEF e prevederà la visita presso l’allevamento in mare aperto dell’Azienda AgroitticaToscana, tra le maggiori del Paese, seguito da un focus tecnico scientifico a cura di biologi e operatori specializzati che illustreranno le varie tecniche di allevamento in mare.
Ambiente e sicurezza alimentare. Il progetto Acquacoltura Sostenibile
Acquacoltura Sostenibile, una certificazione a tutela degli ecosistemi marini e del consumatore. La metà dei prodotti ittici che consumiamo vengono dall’acquacoltura, una realtà che a livello europeo è oggi un punto di riferimento per sostenibilità, qualità dei prodotti e rispetto dell’ambiente. L’allevamento ittico ha conosciuto negli anni recenti una rapida evoluzione anche in Italia grazie all’ampia biodiversità e diversificazione delle specie di pesci allevate e sul versante legislativo nazionale, a garanzia della produzione e del consumo costituendo un quadro normativo tra i più evoluti.
Nasce da qui nel 2020 “Acquacoltura Sostenibile”, il sistema di certificazione riconosciuto dall’UE e vigilato dal MASAF, un riconoscimento di natura istituzionale e pubblica che attesta la qualità e la sostenibilità del prodotto ittico allevato lungo tutto il ciclo di produzione e trasformazione. Questo marchio, parte del Sistema di Qualità Nazionale Zootecnica, consiste in un’etichettatura conferita ai prodotti che soddisfano i requisiti definiti dal relativo disciplinare e attesta quindi la tracciabilità, la qualità dei pesci e dei molluschi allevati così come il rilievo etico grazie al rispetto delle performance ambientali e sociali da parte delle aziende della filiera.
Grazie al progetto Acquacultura Sostenibile, per i professionisti e gli esercenti della ristorazione è possibile acquistare specie ittiche da imprese di acquacoltura certificate, da cui approvvigionarsi in maniera sostenibile, potendo disporre durante tutto l’anno del pescato da inserire nelle proprie proposte di menù.
Cuochi e ristoratori sono invitati a farsi promotori di nuove scelte di consumo presso i propri contatti professionali e i clienti contribuendo a testimoniare la qualità del pesce allevato rispetto a quello selvatico, in linea con i gusti e le tendenze dei consumatori di oggi che sempre più percepiscono il pesce d’allevamento come più sostenibile e in grado di garantire il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed occupazionale.
La dimensione dell’acquacoltura in Italia
Il comparto dell’acquacoltura nel nostro Paese costituisce oggi un’esperienza di eccellenza in Europa in termini di qualità complessiva e sicurezza alimentare del prodotto e per la solida realtà di filiera corta. In Italia sono attivi circa 800 impianti di acquacoltura che producono 140 mila tonnellate l’anno di prodotto contribuendo a circa il 40% della produzione ittica nazionale e al 30% della domanda di prodotti ittici freschi, occupando circa 7.500 lavoratori.
in copertina Seaspiracy’ è bene che si rivolga l’obiettivo sulla fauna acquatica, tradizionalmente sfruttata in maniera intensiva, bisogna però farlo con il massimo rigore, affinché la discussione sia davvero proficua.
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in copertina Seaspiracy, il documentario di NETFLIX sulla fauna acquatica, tradizionalmente sfruttata in maniera intensiva.
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