Sara De Bellis

Anno: 2024

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Sabato 7 settembre, nella fucina della Wheat Valley piacentina, si terrà la seconda attesa edizione de “La Festa dei Granai” e la finalissima di “Pizza Bit Competition” per conquistare il titolo di “Pizza Ambassador 2025” e diventare volto ufficiale di Molino Dallagiovanna per il settore pizza in Italia e nel mondo.

Adagiata sulla sponda del Po, Piacenza e la sua ricca provincia, con oltre due millenni di storia, è un hub che collega nord e sud, est e ovest. Terra molto fertile grazie ai suoi fiumi che le hanno permesso di sviluppare una spiccata vocazione agricola, nelle sue valli offre esperienze variegate autentiche tra natura, antichi borghicastelli, culture da scoprire, specialità enogastronomiche da assaporare, tradizioni da rinnovare e folclore da vivere.

Con questo spirito sabato 7 settembre 2024 a Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza, Molino Dallagiovanna – che dal 1832 si dedica alla produzione e allo studio dei migliori grani e farine – presenta con orgoglio la seconda edizione de “La Festa dei Granai”.

Un evento voluto per celebrare il profondo legame dell’azienda molitoria con il territorio della Wheat Valley – epicentro della produzione di grano tenero in Italia – ideato con l’obiettivo di promuovere le eccellenze del piacentino, non perdere le tradizioni contadine e valorizzare il lavoro degli agricoltori locali.

Il grano e i granai hanno da sempre infatti caratterizzato la storia di Gragnano Trebbiense, come evidenzia la spiga di frumento d’oro presente nello stemma comunale. Anche la scelta di fissare una data in settembre non è casuale ma sottolinea un mese cruciale per l’industria molitoria, poiché il grano raccolto durante l’estate è pronto per essere macinato dopo il tradizionale riposo di 40 giorni.

La Festa dei Granai e il Premio “Chicco d’Oro”

La Festa dei Granai offre l’opportunità di scoprire le numerose eccellenze del territorio piacentino e di valorizzare il lavoro degli agricoltori locali. A loro è dedicato il premio “Chicco d’Oro”, conferito a chi si distingue nella produzione delle varietà di grano: biscottiero, panificabile, di forza e taylor.

Gli ospiti della festa avranno l’opportunità di scoprire la realtà piacentina e assaporare i piatti tipici del territorio, tra cui la torta Spisigona®. Questo dolce di origine contadina, creato con farina, burro, uova e zucchero, sosteneva gli agricoltori durante le lunghe giornate nei campi. La Spisigona® ha ottenuto nel 2015 il marchio De.Co. (Denominazione Comunale) dal Comune di Gragnano Trebbiense e dal 2024 è un marchio registrato di proprietà della Pro Loco. Il 7 settembre si celebrerà anche il trentennale della festa, che ogni anno onora questo dolce tradizionale.

Altre specialità locali faranno capo a Cantine 4 Valli, Colla, Fiorani e Salumificio San Carlo, aziende che insieme a Molino Dallagiovanna hanno creato Piacenza Food International (PFI), una rete virtuosa di cinque imprese piacentine a conduzione familiare e plurigenerazionale che collaborano proattivamente per far conoscere e promuovere le eccellenze del territorio sia in Italia che all’estero.

La finale nazionale della terza edizione di Pizza Bit Competition

L’evento farà da scenario alla finale della terza edizione di Pizza Bit Competition, la gara per i pizzaioli professionisti che Molino Dallagiovanna, icona molitoria della Val di Trebbia, ha ideato in collaborazione col Gambero Rosso, primo gruppo editoriale multimediale in Italia nel settore Wine Travel Food.

L’anno scorso il vincitore è stato Luca Valle, originario di Giulianova, che ha conquistato il titolo di “Dallagiovanna Pizza Ambassador 2024” e che è proprietario di “Anima Concept Pizza” a Roseto degli Abruzzi.

Quest’anno saranno nove i finalisti in gara che si sfideranno sulla più tradizionale delle pizze – la “Regina” Margherita – per conquistare il titolo di “Dallagiovanna Pizza Ambassador 2025”, volto ufficiale del Molino per il settore pizza in Italia e nel mondo.

La giuria sarà composta da esperti del settore, blogger e giornalisti, tra cui rappresentanti del Gambero Rosso. Coordinatori della finale gli affiatatissimi Andrea Mainardi e Daniele Persegani, chef e noti conduttori televisivi.

L’elenco completo dei finalisti nell’ordine di gara:

  • Pierluigi Della Quercia della pizzeria “Al Vecchio Frantoio” di Atri (TE)
  • Riccardo Tamburrano dell’ “Hotel Ristorante Pizzeria da Luciano” di Zoppola (PN)
  • Ivan Correnti de “Il Principà pizzeria” di Enna (EN)
  • Michela Carbone della pizzeria “Napoli” di Alpignano (TO)
  • Alessandro Di Gennaro della pizzeria “Massimiliano & Giselda” di Tortoreto Lido (TE)
  • Ruggiero Francavilla della pizzeria “Panificio Francavilla” di Barletta (BT)
  • Gennaro Capparelli della pizzeria “52 Gradi” di Conegliano (TV)
  • Andrea Gallizzi della pizzeria “Pizzateca” di Roma (RM)
  • Rodolfo Caldarazzo della pizzeria “Vizio” di Melpignano (LE)

Partner di Pizza Bit Competition a partire dalle semifinali lo sponsor tecnico Moretti Forni, azienda leader per le tecnologie di cottura dei prodotti lievitati, e RDS 100% Grandi Successi, Official Radio dell’evento, che con il proprio DJ set targato 100% Grandi Successi regalerà momenti di musica e intrattenimento durante la finalissima. Cosa scrivere di più? Ma certo, cerchiate di rosso la data in calendario e “Che Vinca il Migliore”!

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Incontri, Workshop ed Esperienze dedicate alla Maestria Artigiana ogni mercoledì di Settembre al “Fondaco dei Tedeschi” in un calendario di eventi gratuiti che è parte integrante di HOMO FABER 2024, Biennale internazionale che animerà Venezia da domenica 1° settembre fino a lunedì 30. Leggi il programma e trova il motivo in più per visitare “la Serenissima”!

Il Fondaco dei Tedeschi, noto anche come Fontego dei Tedeschi in dialetto veneto, è un palazzo di Venezia situato nel sestiere di San Marco, affacciato sul Canal Grande e adiacente al Ponte di Rialto. Di chiara vocazione commerciale, perchè legato alle esigenze della Repubblica di Venezia, esso era punto d’approdo delle merci trasportate da mercanti tedeschi di Norimberga, Judenburg e Augusta, che qui le immagazzinavano.  Dopo varie vicessitudini – incendi devastanti, ricostruzioni, meravigliosi affreschi (per i quali vennero chiamati Giorgione e Tiziano) chiusure forzate e lunghe attese – nel 2008 è stato rilevato dal gruppo Benetton che, grazie ad un meticoloso restauro guidato dall’architetto olandese Rem Koolhaas, lo ha riorganizzato in un Centro Commerciale di lusso con polo Culturale annesso.

Tornato a splendere, il Fondaco dei Tedeschi, oggi non è solo luogo iconico per Venezia per lo shopping esclusivo, ma si distingue anche come vivace centro culturale dove si tengono affascinanti mostre d’arte, attività culturali ed esperienziali paragonabili a quelle di un museo moderno. 

Durante HOMO FABER (Venezia, 1-30 settembre 2024), il Fondaco dei Tedeschi ospiterà infatti una serie di eventi gratuiti inseriti nel calendario di Homo Faber, la celebre manifestazione internazionale dedicata alla maestria artigiana europea che porta sul palcoscenico gli artigiani contemporanei e di tradizione, nel loro rapporto con futuro, tecnologia e design.

Il tema dell’edizione 2024 – The Journey of Life – vuole offrire una nuova prospettiva sulla maestria artigianale racchiusa negli oggetti che accompagnano i momenti più significativi della nostra vita. Oggetti unici e originali, creati da artigiani di grande talento e competenza, che fungono da filo conduttore per raccontare le principali fasi della vita.

Il Fondaco, nell’ambito di Homo Faber In Città, organizza un ciclo di eventi intitolato Meet the Artisans che si svolgeranno ogni mercoledì sera per tutto il mese di settembre. Workshop e incontri che celebrano l’eccellenza dell’artigianato e della cultura veneziana.

HOMO FABER al FONDACO dei TEDESCHI: IL PROGRAMMA

Si apre il 4 Settembre, con la presentazione del fumetto “Zio Paperone e l’Artigiano Arcano”, ambientato a Venezia e pubblicato su Topolino, l’iconico settimanale Disney di fumetti. Nella stessa data, Alberto Cavalli e Susanna Pozzoli presenteranno il programma di Homo Faber 2024, curato dal regista Luca Guadagnino, e di Homo Faber in Città, un’opportunità per scoprire 70 botteghe e manifatture a Venezia, Murano e Burano.

Il workshop dell’11 Settembre avrà come protagonista Lara Perbellini, la rinomata sarta su misura di Venezia, che svelerà i segreti del suo mestiere, illustrando il rapporto unico che si crea tra sarta e cliente. Il pubblico avrà l’opportunità di apprendere le tecniche tradizionali di confezionamento di un abito su misura, capace di durare decenni.

Si prosegue il 18 Settembre, con il liutaio Guido Capitanio, e il chitarrista Giuseppe Ugo Mazzone. Guido Capitanio condividerà la sua esperienza nel creare strumenti a corda di alta qualità, accompagnato dalle esibizioni del chitarrista Giuseppe Ugo Mazzone. Questo evento offrirà un’esplorazione delle sfumature acustiche e delle competenze richieste per realizzare strumenti musicali di eccellenza.

Il 25 Settembre è la volta di Relight Venice, riciclare per creare arte, con Michela Bortolozzi. La designer e fondatrice di Relight Venice guiderà un laboratorio creativo volto a rigenerare materiali di scarto come i banner pubblicitari, trasformandoli in borse uniche. In collaborazione con Rio Terà dei Pensieri, questa attività promuove la sostenibilità e l’inclusione sociale.

Per finire, lunedì 30 Settembre: il Tabarrificio Zara presenterà l’evoluzione del tabarro, un capo tradizionale veneziano. Sandro Zara e il suo team mostreranno come questo mantello, simbolo di eleganza e tradizione, sia stato reinterpretato per il pubblico moderno, mantenendo viva l’eredità artigianale.

Non solo, in occasione di Home Faber, il Fondaco dei Tedeschi presenta le “Experiences” una straordinaria occasione per interagire con i più prestigiosi brand artigianali veneziani presenti al Fondaco dei Tedeschi con un programma ricco e interessante.

Nei pomeriggi del 3, 4 e 5 settembre SALVIATI offrirà ai visitatori un’immersione nell’eccellenza del Made in Italy, con un focus particolare sull’arte del vetro di Murano. I visitatori avranno l’opportunità di incontrare un membro del Team Salviati a disposizione per raccontare la straordinaria storia dell’Azienda e per vivere assieme un vero e proprio viaggio attraverso la tradizione e l’innovazione del vetro di Murano.

Il 7 e 8 settembre Romanengo presenterà la GHIACCIATURA DELLA FRUTTA CANDITA con MARCELLO COSTA:

un’antica tecnica, oggi quasi scomparsa, che permette un’esplorazione affascinante del mondo della tradizione artigianale. Romanengo utilizza la “canditura alla genovese,” che impiega frutta fresca e segue un processo artigianale meticoloso, senza l’uso di additivi, per mantenere il colore e il gusto autentico della frutta. Dopo la canditura, Romanengo realizza la ghiacciatura, un procedimento che avvolge il frutto in uno sciroppo di zucchero, creando un velo leggermente croccante che ricorda i cristalli di ghiaccio, da cui la tecnica prende il nome.

Il 14 settembre alle ore 16:00, MULTIFORME e la designer Alessandra Baldereschi presentano FLOWERS IN WONDERLAND.

I fiori hanno un profondo valore spirituale nelle creazioni di Alessandra Baldereschi: che siano donati, rubati, colti o semplicemente contemplati, essi si intrecciano con le nostre esperienze, diventando messaggeri di mondi nascosti e specchio del nostro essere. Ogni prodotto consiste in un fiore con stelo e corolla in vetro artistico, capace di una piccola e deliziosa magia: illuminarsi quando viene colto ed inserito nell’apposito vaso.

Il 27, 28 e 29 settembre sarà la volta di Lavoratti con “PANE E CIOCCOLATO”: una merenda antica, buona e semplice che rimanda subito all’infanzia. Verranno composte sul momento le fette di pane decorate con le creme artigianali, granelle e frutte secche Lavoratti. Saranno presenti Alessia Parodi, responsabile commerciale e Davide Petrini, socio fondatore di Lavoratti 1938.

Un programma affascinante che esplora il meraviglioso mondo dell’artigianato e del saper fare, immerso nelle tradizioni veneziane e ospitato in uno degli edifici più iconici della Serenissima.

Per Maggiori Informazioni

HOMO FABER 2024

HOMO FABER al Fondaco dei Tedeschi

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Dal 22 agosto 2024 al 25 agosto 2024 per il 61esimo anno, torna a Cerveteri “La Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti” con la tradizionale Sfilata dei Carri Allegorici, la Gara della Pigiatura, la Piazza del Vino e dei Sapori, gli artigiani, i foodtruck, il mercatino locale e Temi in Fiaba sui quali riflettere.

Sarà una festa dedicata alle tradizioni, allo spettacolo e alla promozione e divulgazione delle eccellenze enogastronomiche del generoso territorio etrusco ricco di storia e di mistero. Il tema 2024, rivelato l’8 maggio durante la Festa di San Michele patrono di Cerveteri, sarà quello delle fiabe classiche reinterpretate in chiave moderna, per affrontare tematiche contemporanee rilevanti e più che mai attuali come l’inclusione, l’integrazione e la violenza di genere.

L’appuntamento annuale che attira migliaia di visitatori, si svolgerà a Cerveteri dal 22 al 25 agosto, sito UNESCO, quest’anno in Piazza Aldo Moro e promette di catturare l’attenzione di residenti e turisti con un ricco programma di spettacoli, degustazioni e competizioni tra i vari rioni della città. La Sindaca Elena Gubetti, insieme alla giunta e diverse associazioni locali, ha lavorato intensamente per rendere questa edizione una festa che abbraccia l’intera comunità.

L’importanza della Sagra nel calendario cittadino

La Sagra dell’Uva e del Vino è un evento di grande rilevanza per Cerveteri, che non solo celebra la tradizione vitivinicola locale ma funge anche da attrattiva culturale ed economica. Negli anni, la manifestazione è cresciuta in popolarità, attirando visitatori da tutta Italia e contribuendo a valorizzare il territorio e le sue peculiarità. Quest’anno, grazie all’impegno congiunto delle istituzioni e delle associazioni locali, si preannuncia un’edizione ricca di eventi e novità, in grado di coinvolgere ogni settore della città.

Novità nel programma e nelle location

Il sindaco Gubetti ha annunciato che gli spettacoli serali vedranno un cambiamento di location, spostandosi in Piazza Santa Maria, mentre la Piazza del Vino e dei Sapori avrà nuova sede in Piazza Aldo MoroQuesta scelta mira a ottimizzare la fruizione degli eventi e migliorare l’esperienza dei visitatori, garantendo al contempo una maggiore partecipazione del pubblico. L’organizzazione ha previsto un’offerta diversificata, che va dai concerti di band famose alle attività tradizionali, passando per il mercato locale di prodotti artigianali.

Dettagli sul programma della sagra

La sagra inizierà ufficialmente giovedì 22 agosto, con un evento di apertura che prevede la “Fontana del Mascherone che butta vino“, accompagnata da vini offerti dalla Cantina Cerveteri.

Gli stand delle aziende agricole e artigianali saranno disponibili a partire dalle 19:00, offrendo un’anteprima delle delizie locali. La partecipazione è gratuita e sono programmati eventi nell’evento fino alla serata di domenica 25 agosto. Di seguito la festa nel dettaglio.

La FESTA del ViNo dei Colli Ceriti – PROGRAMMA COMPLETO

Giovedì 22 Agosto

  • Ore 19:00 Apertura ufficiale della 61° Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti “La Fontana del Mascherone butta vino” a cura dei Rioni – Vino offerto dalla Cantina Cerveteri – Piazza Risorgimento
  • Ore 19:00 “”Apertura Stand delle aziende agricole, artigianali e del mercatino locale”” – Piazza Risorgimento, Via Ceretana, Via delle Mura Castellane e Via della Necropoli
  • Ore 20:00 – 01:00 “Bagno DiVino” inaugurazione ufficiale della Piazza del Vino e dei Sapori. Degustazione dei vini e dei prodotti gastronomici del territorio – a cura dei sommelier dell’Associazione Momenti DiVini – Piazza Aldo Moro
  • Ore 20:00 – Apertura giostre – Parco della Legnara
  • Ore 21:30 – Intrattenimento Musica Jazz – Piazza Aldo Moro
  • Ore 21:30 Concerto “ReQueen” – TRIBUTE BAND – Piazza S. Maria (ingresso gratuito)
  • Ore 22:00 “Alla scoperta del cielo” Osservazione delle stelle presso il Parco della Legnara – a cura di Pino Caracciolo
     

Venerdì 23 Agosto

  • Ore 18:00 “”Apertura Stand delle aziende agricole, artigianali e del mercatino locale”” – Piazza Risorgimento, Via Ceretana, Via delle Mura Castellane e Via della Necropoli
  • Ore 18:00 – “Guarda mamma… Vado in moto anche io” – Giro in moto o in quad per bambini e ragazzi – info e prenotazioni Roberta – tel.3349835181
  • Ore 18:30 “Tramonto Etrusco” Passeggiata archeologica alla Via degli Inferi e al Laghetto. Appuntamento parcheggio P.le Mario Moretti – a cura di Artemide Guide – Prenotazione obbligatoria 3534107535
  • Ore 19:00-21:00 “La Fontana del Mascherone butta vino” a cura dei Rioni – Vino offerto dalla Cantina Cerveteri – Piazza Risorgimento
  • Ore 20:00 – Apertura giostre – Parco della Legnara
  • Ore 20:00 – 01:00 Piazza del Vino e dei Sapori. Degustazione dei vini e dei prodotti gastronomici del territorio – a cura dei sommelier dell’Associazione Momenti DiVini – Piazza Aldo Moro
  • Ore 21:30 – Lucio Battisti Cover band – Piazza Aldo Moro
  • Ore 21:30 Spettacolo musicale “Ritmo 90”– Piazza S. Maria (ingresso gratuito)

Sabato 24 Agosto

  • Ore 9:00 “Le Cascate dei Colli Ceriti” passeggiata trekking con colazione presso l’area ristoro delle Cascatelle di Cerveteri. Appuntamento ore 9:00 Cimitero Nuovo – a cura Ass. Cascatelle di Cerveteri Prenotazione obbligatoria 3534107535
  • Ore 18:00 “”Apertura Stand delle aziende agricole, artigianali e del mercatino locale”” – Piazza Risorgimento, Via Ceretana, Via delle Mura Castellane e Via della Necropoli
  • Ore 19:00-21:00 “La Fontana del Mascherone butta vino” – Vino offerto dalla Cantina Cerveteri – a cura dei Rioni – Piazza Risorgimento
  • Ore 19:00 “TRADIZIONALE GARA DELLA PIGIATURA” – I Rioni si sfidano – a cura dei Rioni – Piazza A. Moro
  • Ore 20:00 – 01:00 Piazza del Vino e dei Sapori. Degustazione dei vini e dei prodotti gastronomici del territorio – a cura dei sommelier dell’Associazione Momenti DiVini – Piazza Aldo Moro
  • Ore 20:30 – 22:30 Aperture straordinarie del Museo Archeologico Nazionale Cerite e della mostra archeologica “Il Patrimonio ritrovato a Cerveteri” – Piazza S. Maria – Visita guidata ore 21:00 Info e prenotazioni 3534107535
  • Ore 21:30 – Zambra Dixie Jazz Band – Spettacolo itinerante – Piazza Aldo Moro
  • Ore 21:30 Spettacolo “La fine del mondo” di ANDREA PERRONI – Piazza S. Maria (ingresso gratuito)

Domenica 25 Agosto

  • Ore 6:00 “L’Alba alla Necropoli” ammirare il sorgere del sole dai tumuli etruschi, a seguire, colazione e passeggiata archeologica – a cura di Artemide Guide – prenotazione obbligatoria 3534107535
  • Ore 10:30 Necropoli della Banditaccia, visita guidata all’area monumentale del Recinto – P.le Mario Moretti (biglietteria degli scavi) – a cura di Artemide Guide – prenotazione obbligatoria 3534107535
  • Ore 11:00 Santa Messa – Chiesa di Santa Maria Maggiore, Piazza Santa Maria
  • Ore 17:00 “”Apertura Stand delle aziende agricole, artigianali e del mercatino locale”” – Piazza Risorgimento, Via Ceretana, Via delle Mura Castellane e Via della Necropoli
  • Ore 18:30 – Tradizionale SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI– a cura dei Rioni – Partenza da Piazza Aldo Moro
  • Ore 19:00-21:00 “La Fontana del Mascherone butta vino” – Vino offerto dalla Cantina Cerveteri – a cura dei Rioni – Piazza Risorgimento
  • Ore 20:30 – 22:30 Aperture straordinarie del Museo Archeologico Nazionale Cerite e della mostra archeologica “Il Patrimonio ritrovato a Cerveteri” – Piazza S. Maria – Visita guidata ore 21:00 Info e prenotazioni 3534107535
  • Ore 20:00 – 01:00 Piazza del Vino e dei Sapori. Degustazione dei vini e dei prodotti gastronomici del territorio – a cura dei sommelier dell’Associazione Momenti DiVini – Piazza Aldo Moro Ore 21:15 Premiazione Sfilata Carri Allegorici, Gara della Pigiatura, Grappolo d’Oro e Vino più votato dal pubblico – Piazza S. Maria
  • Ore 21:30 Spettacolo musicale – Ilario e Mary – Piazza Aldo Moro
  • Ore 22:00 Spettacolo “Recital” di ANTONIO GIULIANI – Piazza S. Maria (ingresso gratuito)
  • Ore 24:00 Chiusura ufficiale della 61° edizione della Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti – SPETTACOLO PIROTECNICO – Piazza A. Moro

Ulteriori informazioni

  • Per info e prenotazioni PIT Cerveteri – Ufficio Turistico, Piazza A. Moro – Tel. 0630321659 (9:30 – 12:30) whatsapp 3534107535 – pitcerveteri@gmail.com

Parcheggi:

  • Granarone – Via Francesco Rosati – Gratuito
  • Falconiera – Via Suor Adalberta Landenberg – A pagamento
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Sulla Rock Star dell’Arcipelago Pontino tra qualche giorno prenderà il via l’attesa settima edizione di PONZA IN TAVOLA, manifestazione dedicata alla (ri)scoperta e valorizzazione dei costumi enogastronomici dell’isola più cool del Mar Tirreno centrale.

I Traghetti e/o aliscafi partono ogni giorno da Anzio, San Felice Circeo, Terracina, Formia e Napoli. La meta per tutti è PONZA, la Rock Star delle Isole Pontine, costellazione di terre emerse ricche di fascino, di cui fanno parte Gavi, Palmarola, Zannone, Ventotene e Santo Stefano e che, se avrete tempo e occasione di visitare, vi lasceranno senza fiato per l’autentica bellezza dei loro panorami marini tra suggestioni mitologiche, rocce laviche, acque cristalline ed echi di sirene.

L’Isola di Ponza, nel suo piccolo è la più grande della famiglia. Un tempo dimora della Maga Circe, è articolata su otto chilometri quadrati ca., si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, segnalato dal faro di Punta della Guardia, alla Punta dell’Incenso, a nord-est, e si presenta una forma stretta e allungata che ricorda la lettera “i” dell’alfabeto, il cui puntino è rappresentato dall’isolotto di Gavi.

Nelle sue terre laviche e collinari si concentrano cale e piscine naturali, spiagge rocciose e sabbiose, archi e faraglioni immersi in un mare ammaliante e trasparente, che ogni anno accoglie sempre più visitatori.

All’attracco saranno le case del porto colorato e chiassoso a darvi il primo benvenuto, mentre il paese si snoda tra vicoli nei quali si respirano ancora i profumi di una cucina vivace e isolana. Proprio la cucina, o meglio l’enogastronomia dell’isola, sarà la protagonista della settima edizione di PONZA IN TAVOLA, promossa dall’Associazione Cala Felci, fortemente impegnata nelle attività di recupero delle tradizioni locali coadiuvata da storici, enologi e gastronomi specializzati sul territorio.

L’evento, che rientra nel ricco cartellone estivo realizzato dal Comune di Ponza, si avvale del Patrocinio delle Regione Lazio e ARSIAL, vedrà accendere “Le Forna” nel segno del più vibrante folclore ponziano.

PONZA in TAVOLA : Come, Dove e Quando

Le due serate della manifestazione (22-23 agosto 2024) saranno allietate da musiche, danze e balli di pacchianelle e giullari per tutta l’isola, mentre i fucilieri borbonici saranno promotori dell’evento con tanto buon cibo e tanto buon vino:

  • Giovedì 22 agosto è prevista la degustazione di pietanze e vino della Cantina Enodelta “il Vino dei Nobili” presentato dai I Mago Historiae con balli tradizionali delle Pacchianelle e Giullari di Minturno;
  • Venerdì 23 agosto, i sommelier Antonio e Annamaria Iaccarino presenteranno e approfondiranno rispettivamente i temi legati all’enologia con due interventi: “Storia di una bollicina” e “Parliamo di vino: un viaggio nella storia dagli Antichi Romani alla Dinastia Borbonica”.

Per arrivare al cuore della manifestazione – Piazzale Cala Caparra – , si partirà dal Porto. Schiaffini, rete di Trasporto Pubblico Locale del Comune di Ponza, vi condurrà a Le Forna con un biglietto promozionale di 2,50 euro; e con il timbro di Ponza in Tavola, il ritorno sarà gratuito.

Di seguito l’Elenco dei Ristorante ed Esercizi aderenti a “Ponza in Tavola” che sostengono l’iniziativa e che per l’occasione prepareranno un piatto o un’offerta ad hoc:

Ristornate “Angelino”; Ristorante “Così Com’era”; Ristorante “Miramare da Ciro”; Pizzeria “Bar nuovo da Silvio”; Ristorante “L’isola”; Ristorante “La Campanella”; Ristorante “La Terrazza”; Ristorante “La Marina”; Ristorante “Il Tramonto”; Bar “Il Pontino; Ristorante “Cocoa Beach” (Rita); Ristorante “Le Querce; Ristorante “Da Gerardo; Ristorante “Dieci Maggio”; Pizzeria “La Pazzaria”; Ristorante “Yemanja Club Mediterraneo”; Ristorante “I sapori di Casa Mia”; Ristorante “Il Levante”; Ristorante “A casa di Assunta”; Ristorante “Il Rifugio dei Naviganti”; Ristorante “Il Melograno”; Ristorante “Chiaia Di Luna”; Ristorante “Lo Scirocco”; Ristorante “Il Pizzicotto”; Ristorante “The Prince”; Ristorante/Pizzeria “Il Timone”; Ristorante “La Bottega Del Sushi”; Ristorante/Pizzeria “La Scogliera”; Ristorante “Banchina 23”; Ristorante “La Pergola”; Ristorante “Mr Fish”; Ristorante “Punta Bianca”; Ristorante “Monte Guardia”; Ristorante “Arcobaleno”; Ristorante “La Lanterna”; Pizzeria “Nautilus”; Ristorante “Da Luli”; Ristorante “EEA”; Pizzeria “Pizzeria Ponzese”; Pizzeria “Pizz Stop”; Ristorante “L’Aragosta”; Ristorante “Bella Vista”; Ristorante “L’Ossidiana”; Ristorante “Il Porticciolo”; Ristorante “Acqua Pazza”; Ristorante “Osteria del Pesce”; Pizzeria “Il Faro”; Ristorante “Antica Favara”; Ristorante “Buco di Vino”; Ristorante “Gennarino a Mare”; Ristorante “Gamberi e Capperi”; Pub “Spaccio Birra”; Pub “Wisper”, Bar “Maga Circe”, Frutteria “Marcone”; Alimentari “Da Fortunata”; Macelleria “Aprea”, la Cooperativa “Vento in poppa”, il Peschereccio Ciangiola Geppino e “La Locanda dell’Isola”.

LE CANTINE ADERENTI

Iura et Arma; Velarsi Monte Cecubi Itri; Cantina Bacco Nettuno; La Ferriera Atina; Antiche Cantine Migliaccio; Ponza Winery Tre Venti Levante; I Nobili Enodelta Regno Di Napoli.

A chi desiderasse approfondire i costumi alimentari dell’isola dalla Colonizzazione Borbonica del 1700, segnaliamo che l’Associazione CALA FELCI ha pubblicato “Ponza in Tavola – Storia e Sapori”, un’opera che raccoglie i contributi di studiosi e delle più autorevoli firme della gastronomia e viticoltura isolana.

INFO al SITO www.ponzacalafelci.com

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Il 31 luglio quindici Chef in quel di Offida imbandiranno una doppia tavolata lunga 80 metri con le proprie visioni dei piatti della tradizione del Sud delle Marche. La straordinaria cena panoramica inaugura “Picene_ a tavola insieme per il territorio”, calendario di occasioni culinarie per conoscere i sapori della cucina che spazia dall’Appennino al Mar Adriatico. Info e link per prenotare nell’articolo.

La cucina è sempre un ottimo modo per conoscere luoghi e culture, tanto più se prende protagonisti territori ancora fuori dal mainstream italiano. Nasce proprio con questi buoni propositi PiCene – A Tavola insieme per il territorio, iniziativa voluta e realizzata da una rappresentanza proattiva di 15 chef della provincia di Ascoli Piceno per valorizzare e divulgare attraverso la tavola storia e sapori di questo tratto di mondo marchigiano.

Secondo Plinio il Vecchio infatti, scrittore e filosofo romano, e Strabone, geografo greco, anche la storia dei Piceni inizia con un lungo viaggio, perché sembra proprio che emigrarono dalla Sabina alle Marche seguendo il volo di un picchio che avrebbe mostrato loro la strada. Ed è proprio al picchio, picus in latino, animale sacro a Marte, che questo antico popolo deve il suo nome.

PiCene non è solo quindi calendario di super cene itineranti che animeranno borghi marchigiani di grande fascino e poca popolarità, ma un buon modo ( in tutti i sensi) per conoscere alltraverso la tavola il territorio Piceno.

Questo viaggio a tappe partirà il prossimo 31 luglio 2014 da Offida (AP), città del tombolo, del carnevale storico “infuocato”, dell’unica Enoteca Regionale delle Marche, nonché sede di Ophis, ristorante dello Chef Patron Daniele Citeroni che poggia la propria metrica espressiva sulla rilettura della cucina storica locale, sulla ricerca del prodotto e sull’evoluzione contemporanea di gusti e consistenze.

“Quello che vogliamo fare è comunicare il nostro territorio – ha raccontato proprio Chef Citeroni –  far assaggiare i piatti tradizionali e raccontare l’evoluzione della cucina picena. Allo stesso tempo far scoprire le bellezze di una serie di borghi molto spesso poco conosciuti”. 

Il Programma di PiCene e la Finalità benefica

Come detto, il 31 luglio si partirà proprio da Offida, mentre per l’appuntamento successivo bisognerà aspettare settembre per conoscere Arquata del Tronto, paesino compreso tra i parchi nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e Monti della Laga, pesantemente colpito dal terremoto del 2016. 

Le cene avranno tutte finalità benefiche e il ricavato sarà devoluto in parti uguali tra Caritas Diocesiana di San Benedetto del Tronto e Zerepta di Ascoli Piceno, realtà quotidianamente impegnate a fornire pasti caldi durante tutto l’anno ai meno fortunati.

Così in poco tempo ha messo insieme una rete di chef che rappresentano, ognuno con la propria cucina, l’essenza della cultura gastronomica del sud delle Marche. Una cucina fatta di piatti semplici, ancorati alla materia prima locale e alla cultura contadina del luogo, spaziando dalla vicina costa fino ai Monti Sibillini.

Com’ è nata l’iniziativa e chi la sostiene

Un progetto è nato alla “maniera offidana”, ovvero a tavola, a suon di brindisi e nuove idee. Per l’edizione 2024 coinvolge 15 chef animati dalla voglia di comunicare un territorio e le sue bontà enogastronomiche che, a loro volta, hanno incontrato la collaborazione dell’Associazione Provinciale Cuochi Ascoli Piceno, quella del Dipartimento Solidarietà ed Emergenze, quella della Pro Loco di Offida, del Consorzio di Tutela dei Vini Piceni, nonché il patrocinio del Comune di Offida. 

“La vera particolarità dell’iniziativa – prosegue Chef Citeroni – è quella di aver riunito tanti chef che per una sera lavoreranno tutti insieme per un unico scopo.”

Tra i partecipanti, oltre a Daniele Citeroni (Osteria Ophis, Offida), gli chef Enrico Mazzaroni e Sabrina Tuzi (Il Tiglio*, Monte Monaco), Davide Camaioni (Posto Nuovo, San Benedetto del Tronto), Umberto Bentivoglio (Sasushi, San Benedetto del Tronto), Simone Muscella (Solano, San Benedetto del Tronto), Simone Ventresca (Caffè Ristorante Madame, San Benedetto del Tronto), Stefano Brandi (Cantina Ciù Ciù, Offida), Enrico Ficcadenti (Chalet Ristorante Il Pinguino, San Benedetto del Tronto), Andrea Mosca (Vitanova, Civitanova), Luigi Damiani (Sottoscala Degusteria, Montalto), Riccardo Amabili (Tenuta Cocci Grifoni, Offida), Daniele Spurio (Idea18, Controguerra), Tommaso Melzi (Attico sul Mare, Grottammare) e Gianmarco Di Girolami (Blob Caffè, Offida).

Come prenotare “la Prima Cena”: costi e location

La “prima Cena”, al costo di 100€, prenderà forma ad Offida, cittadina gioiello del territorio piceno, in una location di notevole impatto storico e panoramico, ovvero la bella “via Roma” che porta alla famosa Chiesa del 1300 di Santa Maria La Rocca. Sulla strada panoramica, verranno allestite due file di tavoli da 80 metri per accogliere un massimo 270 persone. 

L’evento sarà così strutturato: Si parte dall’ingresso principale per la serata, piazza Baroncelli, dove verrà servito un aperitivo di benvenuto con 4 finger food ed una bollicina, per proseguire nella seconda parte in via Roma, dove verranno serviti 2 antipasti, 1 primo, 1 secondo e 1 dessert; mentre nello spazio del Giardino dei Giusti al termine della cena verranno servite 4 preparazioni di piccola pasticceria allietata da musica dal vivo. 

La prima cena vede già in programma un secondo appuntamento ad Arquata del Tronto, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 2016 e che, oltre alla partecipazione, si pone la doppia ambizione di destagionalizzare il turismo e rafforzare il principio di unione di tutta la filiera per rilanciare a livello nazionale la cultura enogastronomica del territorio piceno.

PiCene – A Tavola insieme per il territorio

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L’atto conclusivo andato in scena tra le colline di Gubbio a Borgo Santa Cecilia, ha visto il confronto tra filosofie di cucina e tecniche di valorizzazione della selvaggina, dell’allevamento brado di bosco e di mare in un format pensato con Les Collectionneurs.

Nell’ultima speciale data di questo evento in tre tappe (che avevamo raccontato qui) sul tema “cucina selvaggia” è stato interpretato a quattro mani dal resident chef Alessio Pierini e dallo chef ospite Daniele Usai. Complice il fuoco, la brace e un’atmosfera familiare, pescando nelle proprie filosofie di cucina, assieme hanno materializzato piatti come “Nasturzio, pesce affumicato, tuorlo, capperi e caviale” (il Tino*), “Pasta e bottarga di cuore di capriolo” (BSC),” Capriolo e Cacao” (BSC) e “Kebab Mediterraneo” (Il Tino*); montagne russe di sapore e profondità, che sono state precedute dai veri special guests dell’evento, ovvero i “salumi di carne cacciata e di pesce pescato” rispettivamente prodotti da Giuseppe Onorato – padrone di casa e talentuoso norcino autodidatta –  e dall’altro volto di Daniele Usai, fuoriclasse ai fornelli di comando del Bistrot di Mare 4112 e del Ristorante Il Tino, che tiene salda una brillante stella Michelin tra Ostia e Fiumicino. 

Per me è stato stimolante proporre dei piatti di mare che potessero tenere testa alle aromaticità marcate e selvagge di montagna.

Chef Daniele Usai

I due norcini selvaggi, hanno così aperto il confronto sul tema selvatico con una degustazione che ha animato la grotta-cantina del borgo datata 1800, dove già in antichità venivano stagionati i salumi e da dove Giuseppe Onorato è ripartito per dare un nuovo futuro a questa antica tradizione.

La grotta infatti non è solo il cuore di Borgo Santa Cecilia, ma anche il punto di partenza di una cucina che annovera nel suo menù materie prime quasi tutte autoprodotte nel territorio della Tenuta attraverso agricoltura biologica e allevamenti allo stato brado e piatti evolutivi come il “Ramen dell’Appennino Umbro” (tema che piacevolmente approfondiremo in altra sede).

Tornando invece alla dimensione norcina di “Pesce pescato e Carne cacciata”, la degustazione che si è svolta tra pareti in pietra, prosciutti stagionati di verro e di cinghiale appesi e pazienti; lonze, guanciali, salami e salumi di mare brado dai sapori profondi e profumi senza riferimenti moderni, hanno mostrato tutto lo sforzo per staccarsi dalle produzioni e dagli allevamenti massa, unitamente all’abilità e al necessario impegno nello sviluppare determinate filiere in stretto rapporto con il territorio e con la carni selvaggia, siano queste di mare o di bosco. 

Stimoli e spunti di riflessioni che, uniti da ricerca, studio e sviluppo antico delle pratiche remote stanno portando sia Onorato sia Usai, stanno portando grandi risultati. Uniti da affinità elettiva, personale e lavorativa, e da quella instancabile spinta a voler lavorare un prodotto sostenibile, procacciato, rispettato, e farlo all’ospite in maniera tale che ne possa intuire procedure e tecniche, hanno entrambi dato prova di grande abilità in materia, ognuno con le proprie differenze e peculiarità.

Entrambi ragionano a fondo sui propri salumi, me se Giuseppe stagiona in una grotta-cantina di 200 anni carni e selvaggine evolvendo eredità e sapienza paterna; Daniele affina il pesce con la tecnologia e con un macchinario che controlla temperatura, ventilazione tasso di umidità e instilla ozono per sterilizzare, motivo per il quale riesce a frollare il prosciutto di pesce spada per tre mesi, una ventresca di tonno per due, tirando alcuni salumi di mare anche fino 6 mesi.

Daniele Usai e i Salumi di Mare del Bistrot di Mare 4112 e del Ristorante Il Tino, 1 stella Michelin

Con il maturatore è un esperimento continuo. Ne abbiamo due, uno lo utilizziamo per la frollatura dei pesci crudi immessi senza che subiscano lavorazioni a monte, ma solo squamati, sviscerati e asciugati, ovviamente freschissimi, e che utilizzo soprattutto per i piatti del Tino. I quali, perdendo una parte dell’acqua, subiscono un’intensificazione delle caratteristiche gusto olfattive, e cambia leggermente la consistenza della carne stessa. L’ altro lo dedichiamo ai salumi, per realizzare i quali partiamo da pezzi di pesce vengono prima lavorati sotto sale bilanciato per alcune ore, poi subiscono una sorta di presalaggione che contribuisce a togliere le acque libere dal pesce e abbassa il rischio di proliferazione batterica e che, con il maturatore ad ozono, si abbassa ancora di più.

Chef Usai lavora salumi e prosciutti di tutto il pescato selvaggio che riesce a trovare: tonni, pesci spada, ricciole, moroni, dentici, ecc. Oltre ai salumi si diverte anche con i prodotti composti, ovvero ‘nduja di tonno, cotechini di pesce e produzioni sperimentali che sono piuttosto normali per chi utilizza questo tipo di tecnica, che però non smette di evolvere. L’ultimo terreno di sperimentazione attinge infatti alla cultura nipponica e prende come riferimento il Katsuobushi – che si ottiene dalla lavorazione del katsuo (in italiano tonnetto striato), una varietà di tonno molto comune in Giappone, che viene sottoposto a un processo di affumicatura, fermentazione ed essiccatura e infine ridotto in sottili scaglie – lavorando tonnetti locali essiccati talmente tanto secchi che possono essere scagliati con una mandolina o un’affettatrice molto affilata. 

Il nostro procedimento è un pò differente – mi racconta Chef Usai – perché quello giapponese  è un semi fermentato che poi viene anche affumicato, io invece prendo i prosciutti di mare, li secco totalmente finchè non perdono tutti i liquidi, poi lo scaglio. E questo me lo consente sempre nel maturatore c’è l’ozono che è un antibatterico, un presidio sanitario riconosciuto. In Giappone il Katsuobushi è anche la base per il brodo Dashi, a base di alga kombu e tonno secco e soia; se ci piacerà il nostro risultato proveremo a farlo anche con altro pescato.

I Salumi e il Concetto Brado di Giuseppe Onorato, patron di Tenuta Borgo Santa Cecilia

Il nostro obiettivo è arrivare al 100% servire cibo autoprodotto. Noi oggi siamo intorno al 60/70%, dipende dal menù, ma è una buona media, sia per la parte della norcineria sia la parte della carne. Perciò cinghiale, capriolo, maiale, agnello. Galline, uova, pollo, conigli, da noi è tutto autoprodotto. Crediamo che la carne sia sostenibile perché il nostro circuito chiuso ed è una delle migliori garanzie per avere una carne a zero impatto, salubre e totalmente all’opposto di quello che oggi ci ritroviamo sul mercato. 

La norcineria nasce dalla passione di mio padre, dalla passione di famiglia. Mio padre è di origini calabresi, grande amante del mondo della norcineria, della lavorazione del maiale che facciamo da tanti anni, ma in modo giocoso. Poi, quando abbiamo acquistato la tenuta e siamo venuti a vivere qui, abbiamo approfondito la materia e ci siamo dedicati alla nobile arte della norcineria fondendo la tradizione calabrese alla sapienza umbra, mi racconta Giuseppe.

Tra i loro punti di forza, sicuramente ci sono i prosciutti, allevati allo stato semi brado e che raggiungono quasi due anni di vita prima della macellazione. Mangiano ciò che dà loro il bosco, la natura e parte dei raccolti dell’azienda biologica annessa alla Tenuta, e quindi grano, avena, orzo favino e legumi: alimentazione che determina la qualità della carne.

Altro punto di forza sicuramente sono i salumi di cinghiale perché, avendo un’azienda faunistico venatorio, facciamo una caccia di di contenimento, perfetta per una carne con basso livello di endorfine e stress.

About BORGO SELVAGGIO 2024

Borgo Selvaggio – aggiunge Onorato – è stata una bellissima esperienza perché è immervisa e totale all’interno del bosco. Mangiare, annusare, guardare, godere praticamente della dimensione boschiva in tutte le sue forme, sia dall’aspetto visivo, sia gustativo e olfattivo.

Le prime tre tappe sono state magnifiche e faremo sicuramente “Borgo selvaggio 2024”, ti posso anche già anticipare dei periodi, che saranno fine maggio e metà settembre. Lo stiamo definendo proprio in questo periodo, comprese le collaborazioni con gli chef che ci daranno la propria disponibilità.

Tenuta Borgo Santa Cecilia

 Frazione Montelovesco Strada Provinciale 206 al km 15,500, 06024 Gubbio PG

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Dal 5 al 10 marzo 2024 a Roma Impact Food lancia la “Settimana della chiarezza alimentare” con uno speciale menu degustazione esclusivamente plant based e un evento che sgombra il campo dei fraintendimenti.

Nel progetto di Impact Food risuona forte la necessità di riconnettersi con un nutrimento che faccia bene a noi e all’ambiente, cercando di fare chiarezza sugli alimenti che ogni giorno consumiamo senza farci troppe domande.

Questa è una delle chiavi della “Settimana della chiarezza alimentare” che, dal 5 al 10 marzo, durante la quale Impact Food ha pensato di divulgare il tema della sostenibilità attraverso uno speciale menu degustazione esclusivamente plant based con un evento dedicato alla clientela che sgombrasse il campo da fraintendimenti spiegando l’attuale situazione in Italia.

La “steakhouse dall’anima green” del quartiere Parioli, che si ripresenta al pubblico dopo un accurato restyling e con qualche novità nella carta, dedice di rispondere con i piatti alla discussione riguardo le “carni coltivate” che sta accendendo sempre più dibattiti e ponendo l’attenzione sul settore in cui opera Impact Corp, ovvero quello dei cibi a basso impatto ambientale, spesso identificati come “cibi del futuro”.

Attualmente il mercato della “carne non carne”, o come usa definirla Impact “l’evoluzione della carne”, risulta in crescita esponenziale proprio perché aumenta la consapevolezza del consumatore finale che vorrebbe definirsi “sostenibile”.

E’ una questione di scelte orientate alla tutela del Pianeta. Oggi più che mai abbiamo la percezione tangibile di come questa nuova era geologica sia nelle nostre mani e di come ognuno di noi possa fare la differenza, evidenzia Alessandro Thellung – tra i soci fondatori di Impact food – Proprio per questo uno dei risultati che ci prefiggiamo è quello di dare percezione di quanto ogni singola azione, in questo caso mangiare determinate tipologie di prodotti, possa quotidianamente impattare positivamente sull’ambiente e creare sostenibilità circolare.

Durante l’evento dedicato alla carne-non-carne, dal 5 al 10 marzo, il personale di Impact food – anche attraverso la distribuzione di un flyer informativo – potrà approfondire il tema della carne prodotta da proteine vegetali e i suoi ingredienti: dalla ricerca e gli accurati controlli che stanno dietro la produzione, alla carne 3D e le Aziende europee, e non, da cui provengono i prodotti in menu. E sarà proprio uno speciale menu ad accompagnare i clienti per tutta la settimana: per la cena – oltre alla consueta carta – verrà proposta una degustazione di piatti a partire dall’antipasto con Nuggets, Crispy Tender, Creamy Bomb e No-zzarella; Scialatielli al ragù Redefine o Gnocchetti cascio e pepe come primo piatto; un assaggio di Tagliata e una Ribs di secondo e, per finire, il Tiramisù vegetale. Il costo del menu degustazione è di 35€ (bevande escluse).

“La mission di Impact food è quella di scegliere cibi a basso impatto ambientale, che rispettino la natura e la vita, ma senza rinunciare a quei sapori ai quali siamo abituati e che abbiamo apprezzato fino ad oggi. Magari scoprendone anche di nuovi: l’idea infatti è proprio quella di aiutare le persone a scegliere prodotti in modo consapevole senza rinunciare al piacere di mangiare” raccontano i soci Alessandro Thellung e Federica Testa.

Partendo da questo concetto di sostenibilità senza rinunce, Impact Food riunisce per la prima volta in un ristorante i migliori prodotti plant based in commercio: nel menu – nato in collaborazione con lo chef Luca Andrè (executive chef Alberto Spataro) – troviamo Panini con Beyond Burger (Usa), Redefine Burger (Israele) e Cheddar Explosion con il cheddar Gusto Plant Word (Grecia); Nuggets HappyVore (Francia); Tagliata di Redefine Beef; Wrap con Planted Kebab; Pulled Spork e Spiedone con Salsiccia e Bratwrust di Redefine.

MENU

Dalla cucina anche primi piatti come Scialatielli al ragù Redefine Meat o Gnocchi ‘Cascio’ e Pepe con crema di Grattì (preparazione vegetale grattugiata alternativa al formaggio); le insalate con Filetti di cotoletta vegetale Salomon per la Caesar Salad, Greek style Violife per la Greca e Sashimi vegetale Zalmon o NoTuna per i Pokè.

Con la riapertura Impact si arricchisce di nuovi piatti a base di nuovi prodotti: entrano in carta la Mozzarella Stick e i Nuggets senza glutine (entrambi Flax&Kale/Spagna), le Ribs di Juicy Marbles (Usa/Slovenia), gli Hotdog di Redefine, gli Smash burger di Beyond; in arrivo anche i piatti con il Salmone e il Tonno di Current Foods (Usa).

Una selezione attenta anche per le sfiziosità tra Nuggets e Crispy Tender (Beyond), Onion Rings e Nachos (tortillas con chili, panna acida, guacamole e cheddar New Planted), Creamy Bomb (bombette ripiene di cheddar e jalapeño) e Le Mincy (patatine fritte ricoperte di cheddar e macinato Beyond), oltre alla golosa Bucket Cheddar (ciotola di cheddar fuso per intingere gli sfizi). E’ disponibile un menu in versione gluten free.  Naturalmente anche i dolci sono tutti a base vegetale: dal nuovo dessert al caramello salato con crema vegetale e granella di Oreo, alla Cheesecake, il Tiramisù, la Sacher, i gustosi Brownie, il Bicchiere Goloso e i Cookie al cacao. 

Dal bar – aperto anche nel pomeriggio come caffetteria – le Birre alla spina (Ichnusa non filtrata, Moretti e Crazy Rabbit del Birrificio Sabino), una piccola selezione di Vini certificati vegani (Le Due Torri  – Tenute Filippi – Marchiori), i Cocktail ready-to-drink Drink It e gli Estratti di frutta fresca BioBacche Toscane.

Gli spazi di Impact food sono aperti sette giorni su sette, dalle 12.20 alle 23.30 e possono anche essere utilizzati come coworking nelle ore pomeridiane.

Impact food

Roma, Viale Maresciallo Pilsudski, 86

Tel. 351 7433547 – info@impactcorp.it

impactfood.it

Aperto 7/7 dalle 12.30 alle 23.30

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Da Carmine Carli a Fiumicino ogni giorno il mare trova il suo posto a tavola in un menu che omaggia la freschezza del pescato locale proposto tra grandi classici, ricchi plateau di crudi e gusto per la sorpresa

“Dal peschereccio alla tavola, sola andata” è la filosofia di Carmine Carli, appassionato proprietario di questa Hosteria di Mare sul Lungomare della Salute della bella Fiumicino.

E’ infatti sufficiente una manciata di minuti da Roma per cambiare letteralmente aria e  ritrovarsi a pochi passi dalla spiaggia per varcare la soglia/non soglia de Le Brocchette, dove pescato del giorno e disponibilità del mare sono diventate le linee guida di un menu sul quale Carmine, con orgoglio, “ha potuto eliminare l’asterisco”. Questo perché “il forte legame sviluppato nel corso degli anni con i pescatori di Fiumicino mi ha permesso di comprendere che la quotidiana alternanza di pesci e crostacei poteva divenire il punto di forza della proposta gastronomica del locale”, racconta. E così è stato.

L’ho definita una soglia/non soglia perché nell’Hosteria di Carmine non ci sono muri, ma ampie vetrate che, con un doppio tetto apribile, sono sempre pronte ad eliminare le distanze tra gli ospiti e l’aria sapida, facendo entrare l’inconfondibile luce di mare tutti i giorni, tutto l’anno. 

Con un imprinting familiare che lo porta ad amare e rispettare la terra, una lunga esperienza alle spalle nel mondo della ristorazione ed esperienze significative sul litorale laziale, nel 2010 Carmine Carli decide così di portare questa sua etica ed esperienza sul campo al cospetto del grande Signore Blu e di aprire L’Hosteria di mare Le Brocchette, ricreando al suo interno l’atmosfera leggera, colorata e scanzonata dei pranzi all’aperto. 

Se il nome è un omaggio alla passione della moglie per le “brocche e brocchette” – uno dei leitmotiv del ristorante – e il mood è volutamente informale, la scelta della materia prima è invece rigorosa, sia per quella selezionata a “miglio zero”, sia per quella reperita nelle zone di vocazione, in base alla stagionalità e alla disponibilità ittica.

Nel plateau di crudi ovvero il abbondano così Carpaccio di spigola, scampi, carnosi gamberi rossi, gambero rosa e gobbetti locali, due ostriche di selezione, come la Peter Pan – croccante, carnosa, salina e nocciolata – e i ricci rispetto ai quali gli piace sottolineare “purtroppo noi non li possiamo raccogliere perché sono vietati da noi, così li prendiamo dalla Galizia”. 

Oltre le specialità in purezza, ogni giorno Carmine a tu per tu con l’ Executive chef Antonio Cognazzo – arrivato in cucina circa un anno in mezzo fa e con il quale condivide e sviluppa la propria filosofia di cucina – la proprosta gastronomica è ricercata e di qualità, rimanendo in equilibrio tra gli “Spaghetti alle Vongole” – preparati con la pasta del Pastificio Dei Campi – e la “Zuppa FiumiThai” con Triglia, latte di cocco e lemongrass, per soddisfare sia gli tradizionalisti convinti sia chi cerca nel piatto quel brio in più.

Tra le due sponde, prendono il largo l’insalata di mare con seppie e gamberi locali, lo Spaghetto affumicato (Pastificio Verrigni) con riccio e bottarga, il Risotto (Acquarello) alla pescatora; poi la Frittuara di Paranza, il Calamaro ripieno con olive taggiasche, colatura di alici e pane panko; e tanto pescato locale da cuocere al forno, alla griglia, al sale o all’acqua pazza. Se siete curiosi QUI il menu in continuo aggiornamento.

Tra i must di Carmine troverete anche l’importante selezione di Ostriche (con 8 differenti tipologie) e quelle di Caviale (con 4 varietà disponibili), da accompagnare allo Champagne che recita un ruolo da protagonista, con un’offerta trasversale per terroir e produzioni, annate e prezzo, per consentire a tutti i clienti di poter abbinare il calice giusto ai piatti della cucina.

La Carta dei vini è uno dei punti di forza del locale con una selezione di oltre 150 etichette che strizza l’occhio al territorio laziale per valorizzarne le nuove produzioni di pregio. Le referenze di piccole aziende sono l’asse portante di una cantina nella quale trovano spazio vitigni autoctoni delle varie regioni d’Italia, a cui si aggiunge una rappresentanza sempre più numerosa di vini naturali ed etichette made in Sudafrica, Cile e Spagna. Menzione per la Carta dei distillati e per i fan del bere miscelato, anche una drink list.

Hosteria di mare Le Brocchette

aperta tutti i giorni a pranzo e a cena

Lungomare della Salute, 33

00054 – Fiumicino RM

Tel.: +39 06 6504 8384

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