Sara De Bellis

Biodiversità Italiana in Estinzione. Per salvaguardare i nostri tesori agricoli scoprite “i Sigilli” di Coldiretti

La principale minaccia alla biodiversità è oggi rappresentata dalla cieca azione dell’uomo sulla Natura, dai cambiamenti climatici portati dall’inquinamento, dall’antropizzazione degli ambienti, dalla deforestazione, dai sistemi di allevamento e di agricoltura intensivi, da quelli di distribuzione commerciale e dalla pratica agricola delle monoculture.

In un paese in cui ci si vanta di una Biodiversità unica al mondo, stiamo perdendo i nostri tesori. Ad arrestare questa avanzata ci pensa COLDIRETTI e la Politica dei SIGILLI. Scopriamo cos’è.

Parliamo solo di un secolo fa. Nel nostro Bel Paese si contavano circa 8.000 varietà di frutta. Oggi arriviamo a meno di 2.000, di cui 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa. Ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti.

E’ quanto già affermava nel 2019 la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti dell’allarme lanciato dalla FAO sulla perdita di biodiversità con ‘Il rapporto sullo Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura”.

Non sono chiacchiere, sono dati, allarmanti dati. E non parliamo di un altro mondo, parliamo del nostro. Di chi è la colpa? Da una parte, sicuramente dei cambiamenti climatici, che hanno visto e vedono l’Italia esposta a lunghi periodi di siccità – cui fanno da contrappunto fenomeni meteorologici estremi, come le alluvioni, la grandine improvvisa, le bombe d’acqua -l’antropizzazione degli ambienti.

Dall’altra ( che pesa molto di più sul piatto della bilancia) sono i moderni sistemi di coltivazione e distribuzione commerciale, le logiche della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) che privilegiano grandi quantitativi, la facilità di raccolta e la standardizzazione dell’offerta.

Nell’ultimo anno e mezzo la rovinosa Pandemia ha aggravato anche questo scenario tagliando sbocchi di mercato per la chiusura del canale della ristorazione e per l’assenza di turisti oltre stivale.

Si tratta in fatti di un apparato fortemente interconnesso, come l’ecosistema in cui viviamo, per cui l’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale finisce con il mettere a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana, sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori.

Un pericolo che riguarda anche – continua la Coldiretti – la fattoria in Italia dove sono scomparsi 1,7 milioni tra mucche, maiali, pecore e capre negli ultimi dieci anni. Stalle, ricoveri e ovili si sono svuotati dal 2008 con la Fattoria Italia che ha perso – sottolinea la Coldiretti – solo tra gli animali più grandi, circa un milione di pecore, agnelli e capre, oltre a 600mila maiali e più di 100mila bovini e bufale.

Un addio che ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori. A rischio – denuncia la Coldiretti –la straordinaria biodiversità delle stalle italiane dove sono minacciate di estinzione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini. Un pericolo – secondo la Coldiretti – per i produttori e i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy, ma anche un attacco alla sovranità alimentare del Paese.

COME TUTELARE CIò CHE RESTA?

I prodotti coltivati e le razze allevate rappresentano dei veri e propri tesori che la nostra millenaria storia ci ha tramandato e che sta a noi, cittadini del nuovo millennio, valorizzare e preservare.

Cibi legati a doppio filo ai propri territori d’origine, salvati dagli agricoltori grazie ad una capillare operazione di valorizzazione della biodiversità contadina.

Coldiretti e Fondazione Campagna Amica hanno maturato nel tempo l’esigenza di porre attenzione alla tematica della biodiversità di interesse agronomico in primis, ma anche a livello naturalistico, considerando il paesaggio italiano come la principale risorsa del nostro Bel Paese.

Questa esigenza nasce dalla consapevolezza che il patrimonio enogastronomico italiano, così come la ricchezza naturale dei sui territori, ha dei custodi che da sempre vivono e lavorano a contatto con la natura e curano i prodotti della terra: gli agricoltori. I prodotti coltivati e le razze allevate rappresentano dei veri e propri tesori che la nostra millenaria storia ci ha tramandato e che sta a noi, cittadini del nuovo millennio, valorizzare e preservare.

“I Sigilli” di Coldiretti

Siamo tutti coinvolti nel preservare il patrimonio agricolo italiano.

Sono nati così “i Sigilli di Campagna Amica”, veri testimonial della nostra cultura agricola. Oggi è possibile trovare in vendita nei Mercati di Campagna Amica questi splendidi prodotti che sono stati individuati, già nel 2018, con un primo censimento.

Oltre al prodotto si valorizza anche il relativo custode, l’imprenditore agricolo, a cui va il merito di aver continuato a conservare semi antichi, piante centenarie e razze autoctone legate da secoli alla storia italiana.

“La biodiversità non è solo un valore ambientale ma anche economico ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la distintività è un motore di sviluppo per le imprese del Made in Italy”. Un valore che la Coldiretti è impegnata a difendere nei mercati e nelle fattorie con i “Sigilli” di Campagna Amica che sono i prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione. Si tratta – conclude la Coldiretti – in totale di 311 prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica.

I primi 311 Sigilli sono stati presentati in un ricco volume, un vero atlante, dal titolo evocativo “I Sigilli di Campagna Amica – La Biodiversità agricola”. In realtà i prodotti così censiti sono stati ben più di 1.100 a cui si aggiungono quelli del secondo censimento (anno 2020) che porta a un paniere di circa 1.500 prodotti da studiare e custodire.

Il nuovo Atlante dei Sigilli di Campagna Amica – la biodiversità contadina vuole presentare le diverse realtà e i variegati prodotti sigilli della biodiversità che ogni giorno migliaia di agricoltori coltivano in giro per l’Italia; dopo una prima parte tecnica in cui vari esperti del settore ci aiutano ad affrontare e approfondire il tema biodiversità da un punto di vista più culturale e un aggiornamento dello studio statistico del 2018 a cura dell’Istituto Ixè sul rapporto degli italiani con la biodiversità, vengono presentati i Sigilli di Campagna Amica del 2020: prodotti rari, antichi e quasi persi.

Sono 107 i nuovi prodotti della nostra biodiversità contadina che vanno sommati ai 311 censiti nell’atlante precedente.

Nel corso dello studio biennale sono risultati 450 “agricoltori custodi”, di cui il 25% sotto i 40 anni. Le aziende condotte da questi imprenditori per il 20% producono con il metodo biologico e il 5% è impegnato in attività di agricoltura sociale ai sensi della Legge 141/2015.

Dei 311 prodotti della biodiversità censiti, il 90% sono presenti sui banchi di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica, mentre il 10% può essere acquistato solo in punti vendita aziendali o durante eventi specifici. Il 16% sono frutti, il 44% è rappresentato da ortaggi, legumi e cereali, il 30% da derivati di razze animali che sono rappresentante da 55 razze diverse presenti nei registri e nei libri delle razze, il 3% da miele e prodotti spontanei ad alto valore ecosistemico, ed infine trasformati di olivi e vitigni per un 7%.

Tutto questo rappresenta lo sforzo ulteriore che Coldiretti e Campagna Amica portano avanti per permettere ai cittadini di poter scegliere: un acquisto consapevole, mirato, informato e trasparente. In questo caso, nel nome della biodiversità, perché l’offerta del produttore agricolo viene tutelata dalla scelta di acquisto etico del consumatore.

Come prendere parte all’inversione di rotta?

Se sei un produttore agricolo puoi rivolgerti a Coldiretti per localizzare e valorizzare dei tuoi sigilli della biodiversità contadina cliccando QUI.