Accadrà giovedì 20 ottobre. Nel Salotto di Adelaide – lounge bar del Vilòn di Roma. Dalle 18.30 alle 22.00 Federico Graziani, ex Ru.De. Centocelle, nuovo resident bartender presenta una drink list ispirata a Henri Rousseau e al suo mondo onirico. Special Guest Oscar Quagliarini per la serata inaugurale aperta al pubblico.
Fermento innovativo, fragranze sperimentali, avanguardie. Si annuncia così il viaggio da bere, reale e immaginario tra sperimentazione e alchimia di gradazioni, sentori e sapori.
E’ cio che si respira lungo via dell’Arancio, tra le strade del centro di Roma bella. La contemporaneità sofisticata di 5 Stelle lusso – Small Luxury Hotel apre le porte del suo Salotto Adelaide a Federico Graziani per divenire una sorta di speakeasy.
Si suona un campanello sotto quel piccolo lampione dalla luce sommessa sul muro di cinta dell’ala est di Palazzo Borghese e la sorpresa è immediata. Uno spazio diverso, uno charme sussurrato e un feeling vibrante, dettagli raffinati, eppure informale. La serata del 20 ottobre 2022 aperta al pubblico sarà un evento a 4 mani con un ospite d’eccezione, OSCAR QUAGLIARINI, affermato bartender internazionale, sperimentatore di connesioni tra profumeria e miscelazione, affiancherà Federico Graziani, new entry al lounge bar, con tre signature cocktail a base di essenze, fiori, spezie, distillati, prodotti artigianalmente.
Sono tre drink che rispecchiano la mia filosofia di lavoro, ‘less is more’, che seguo ormai da più di 15 anni e cioè pochi ingredienti, ghiaccio, garnish quasi inesistente, tutto incentrato su gusto e abbinamenti. I tre drink che presento giovedì – racconta Quagliarini
Soil+Orange, Winter+Sun e Yellow+Bitter, hanno tutti e tre forti rimandi alla terra e usano ingredienti che arrivano da varie parti del mondo, riportati dai miei viaggi. Un mood cosmopolita, un po’ come il Vilòn che è un mix di stili e caratteri.
Piccole frivolezze, luci calde e discrete, libri e riviste, divani, specchi, lampade déco, qualche pezzo dal sapore etnico. Si sta al bancone o sui divani, si condivide il piacere di fare salotto.
In compagnia di una Carta Light qui si mangia a tutte le ore. Ad accompagnare i drink per l’aperitivo dalla cucina arrivano sides ogni volta diversi a scelta dell’Executive Chef del Ristorante Adelaide Gabriele Muro.
Commistioni intriganti tra fine dining e fine drinking anche in un nuovo menu allo studio con un food pairing tutto nuovo e alcuni piatti liquidi e cocktail solidi, anticipa Federico Graziani.
Gabriele Muro
Federico Graziani Head Bartender
Con l’arrivo del nuovo bartender, drink fuori dagli schemi classici sì, ma anche grandi classici, dal Negroni al Martini, in un bar d’hotel dal respiro internazionale. La tradizione, mai abbandonata, diventa un viatico per esplorare nuove angolature del gusto: sperimentazione, alchimia, gradazioni di sapori.
Bottigliera da ammirare, un bancone in rovere e ottone dietro al quale dosare, pestare, shakerare: Federico Graziani, ex Ru.De. Centocelle, porta al Vilòn la sua chiave interpretativa e di sperimentazione.
Classe 1997, grande estro nel bere miscelato, la sua è una mixology di ricerca che si contraddistingueper ingredienti e tecniche all’avanguardia, drink puliti e minimal, abbinamenti inusuali, che talvolta prendono a braccetto la cucina.
Nella nuova drink list molte le preparazioni homemade, abbinamenti come “BBQ e pesca”, “nocciola e sedano al tabasco”, “gin all’olio EVO e vermouth bianco”, “banana e popcorn”, “burro di arachidi, banana e acero”.
16 cocktail, tra cui anche un alcol free e un vegan i cui nomi, a parte Viròsa e Gi.No, si ispirano a Henri Rousseau, l’artista “naif” di fine ottocento più noto come Rousseau il Doganiere, alle immagini primitive e visioni magiche, oniriche tradotte in purea di frutta e liquori.
Quasi che Adelaide Borghese de la Rochefoucauld, che abitò questi spazi, ben prima di conoscere le opere di Rousseau, non abbia anche lei sognato quel tripudio di natura esotica che ritroviamo nel piccolo giardino segreto del Vilòn. Angolo dall’atmosfera coloniale, effetto jungle tra banani e kenzie, ficus e gelsomino orientale da fascinoso piccolo riad marocchino, anch’esso un segreto custodito in uno dei palazzi tardo rinascimentali più belli di Roma.
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