5 classici della Mixology del Mondo con storie uniche da raccontare: sono il Mojito, il Daiquiri, il Margarita, il Moscow Mule e Pisco Sour. Nati per caso, voglia o fortuna, sono diventati dei must da bancone e sono capaci, oltre ogni stagione, di farci chiudere gli occhi e trasportarci in paradisi tropicali e suggestive mete.
Sono freschi, agrumati, dolci, sapidi, piccanti e rinvigorenti. Sanno di viaggio e di mete esotiche, sono i Drinks dell’estate, che parlano la lingua della vacanza, perfetti da sorseggiare, capaci di farci chiudere gli occhi trasportarci in paradisi tropicali. Sono 5 classici della Mixology del Mondo, protagonisti dell’estate da bere ovunque voi siate; sono quelli che non stancano mai e che tra attrici e scrittori, uomini d’affari; presidenti lungimiranti, sbarchi e barteder, hanno storie uniche da raccontare.
MOJITO – CUBA
Cocktail made in Cuba, viene preparato con rum, lime, zucchero, menta e tanto ghiaccio. E’ uno dei MustDrinks dell’estate, oltre ad essere uno dei cocktail più apprezzati al mondo perché per suo potere rinfrescante e beverino. Di norma servito in un tumbler alto, dalla forma cilindrica, la sua fama è dovuta anche ad altro poichè Ernest Hemingway (Oak Park, 21 luglio 1899 – Ketchum, 2 luglio 1961), durante la sua permanenza cubana, lo beveva quotidianamente nella famosa Bodeguita del Medio all’Avana. Il Mojito e il Daiquirierano i due cocktail preferiti dal celebre scrittore unitamente ai luoghi preferiti dove berli come ricorda la sua celebre frase:
“Mi Mojito alla Bodeguita, mi Daiquiri alla Floridita“.
Ernest Hemingway
DAIQUIRI – CUBA
Sarà per le sue origini caraibiche o per il distillato con cui viene preparato, fatto sta che, se creato a regola d’arte, è tra le miscele più gaudenti per lasciarsi cullare dalle calde serate estive. Difficile risalire al momento esatto in cui è nato il Daiquiri. Quello che sappiamo è che sicuramente la preparazione che conosciamo oggi ci è arrivata dai bar sulle spiagge di Cuba e che risale alla fine dell’Ottocento. Quello che è certo infatti è che il nome deriva da quello di una spiaggia. Tra verità e leggenda si racconta che nel 1898 – durante la guerra tra Stati Uniti e Spagna – in seguito all’affondamento di una nave americana nel porto dell’Avana, un marine sbarcò sulla spiaggia di Daiquiri, in un piccolo villaggio. Per placare la sete entrò in un locale di mescita e chiese di poter bere un rum allungato con succo di lime, che poi “corresse” con un’aggiunta anche di zucchero. Il Daiquiri si prepara infatti con un buon rum, succo fresco di limeo limone e un’aggiunta di zucchero. Il risultato finale è determinato proprio dalla capacità di combinare l’aspro del lime con il dolce dello zucchero. In questo equilibrio si gioca tutto il suo successo. Il drink rientra infatti nella categoria dei cocktail sour. Altro ingrediente fondamentale, come sempre in mixology, è il bicchiere. Il Daiquiri va servito in una coppetta da cocktail ghiacciata.
DAIQUIRIMARGARITA
MARGARITA – MESSICO
Racchiude nella sua coppa il sapore del Messico dove è considerato Bevanda Nazionale. E’ un drink fresco, a base di tequila, in cui sapidità e dolcezza si uniscono in modo equilibrato preparato con triple sec, liquore dolce e trasparente aromatizzato all’arancia, il lime e la tequila, distillato messicato ricavato dall’agave blu.
Se il Messico è il suo Paese di origine, il nome Margarita nasce in onore dell’attrice Marjorie King, allergica ai distillati tranne che alla Tequila; e così nel 1938 il barman dell’Hotel “La Gloria Ranch” vicino a Tijuana, dove la King era ospite, creò per la prima volta il drink. Altra caratteristica del Margarita: la preparazione del cocktail prevede che si parta da una coppa o coppetta ghiacciata (tenuta in freezer) bordata di sale.
MOSCOW MULE – USA
Questo cocktail gettonatissimmo traducibile in “Mulo moscovita” nasce negli anni ’40 del ‘900 e non ha nulla a che fare con la Russia, se non per la presenza della vodka; il drink fu inventato da tre uomini di affari a un tavolino del Chatham Hotel di New York dove si riunirono per discutere e decidere una strategia comune per il rilancio dei loro prodotti sul mercato americano: vodka (Smirnoff), ginger beer e uno stock di mug in rame da 5 once, con inciso sopra un asino.
Oltre alla tipica mug – tazza molto spesso di rame – in cui si prepara e si serve questo cocktail, i protagonisti, come detto, qui sono vodka, succo di lime, ginger beer: bevanda a base di estratto di radice di zenzero, spezia molto versatile dal sapore piccante. La quantità di ginger beer può essere dosata a proprio gusto. Il Moscow Mule si caratterizza per un tasso alcolico non troppo alto e per essere molto dissetante grazie alla piacevolissima nota pungente dello zenzero.
PISCO SOUR – PERù
La nascita del Pisco Sour non è ancora certa: c’è chi lo fa risalire agli ultimi anni dell’800, mentre altri sostengono che sia stato creato all’inizio del secolo successivo in Perù. Nonostante le antiche origini, questo sour è stato riscoperto in tutto il mondo e oggi ha addirittura la sua giornata internazionale che cade il primo sabato di febbraio di ogni anno. La sua base alcolica è appunto il Pisco, acquavite peruviana di cui vengono inseriti 60 ml all’interno di uno shaker insieme a succo di limone/lime fresco, sciroppo di zucchero e albume d’uovo. Il tutto va agitato e poi filtrato all’interno del classico bicchiere da Pisco Sour per il servizio on the rocks, mentre per una versione più contemporanea del drink si può scegliere la coppetta. Per decorarlo, basterà aggiungere qualche goccia di Amargo bitters.
Il Pisco Sour fu creato dal barman Victor Morris, originario di Salt Lake City, il quale si trasferì nel 1913 in Perù, facendo la conoscenza dei prodotti locali. Il barman, detto “El Gringo”, nel suo Morris Bar di Lima, iniziò a servire il drink in alternativa al Whisky Sour, altro cocktail nato in Perù. Il locale di Morris era frequentato da una clientela altolocata, sovente composta da turisti americani, i quali contribuirono alla diffusione del drink. Anche l’allora presidente peruviano, Augusto Leguia y Salcedo, contribuì alla notorietà del Pisco Sour, in quanto sostenitore della cultura della miscelazione.
Breve dispensa sui quattro principali stili dell’American BBQ: Texas; Kansas City; St. Louis; Memphis; Alabama.
La storia dei barbecue è tanto affascinante quanto lunga. Appartiene a quella dell'uomo e a quella del fuoco. l mondo del BBQ nell’arco dei secoli è evoluto moltissimo, sia in termini di tecniche, sia di concetto in generale. Le diverse espressioni di Cucina Barbecue hanno finito per contaminarsi l’un l’altro creando oggi un macro-comparto che abbraccia tutto il mondo della cucina outdoor, anche attraverso diverse forme di alimentazione rispetto alle tradizionali braci.
Dall'affumicato petto del Texas alle succulente costolette di Kansas City fino al piccante maiale sfilacciato della Carolina, c'è un'intera nazione di fantastici barbecue là fuori. Conoscere direttamente gli stili barbecue distintivi di ogni stato e regione non può essere un'impresa facile. Quindi oggi vi portiamo in un viaggio da costa a costa, illustrandovi ciò che rende il barbecue così speciale.
Queste sono le principali (e secondarie) regioni barbecue americane, ognuna con il proprio amato stile barbecue:
Texas centrale
Kansas City
St. Louis
Menfi
Alabama
Carolina del Nord orientale
Carolina del Nord occidentale
Hawaii
Costa centrale della California
Carolina del Sud
Chicago
Kentucky
Georgia
MA QUAL È LA CAPITALE DEL BBQ DEGLI USA?
Non esiste davvero una sola capitale del barbecue in America: l'intero paese è la capitale mondiale del barbecue! Dipende anche da dove vivi: la gente in Texas direbbe che il Lone Star State è la capitale americana del barbecue. Anche se abbiamo la buona sensazione che anche le persone che vivono a Kansas City, St. Louis e Memphis affermerebbero la loro pretesa di avere il miglior barbecue in America.
QUALE REGIONE HA IL MIGLIORE BARBECUE?
Questo dipende molto dal tipo di barbecue che preferite! Se siete fan del petto di manzo piccante e affumicato, allora adorerai il Texas. Se la Vostra festa barbecue ideale è una torre di costolette ricoperte di salsa dolce, allora lo stile è quello del Kansas City o Memphis. E se il maiale stirato con aceto è la tua passione, allora la Carolina del Nord fa per te.
TEXAS: DOVE IL PETTO AFFUMICATO È RE
Il barbecue del Texas centrale, incentrato principalmente sull'Hill Country dello stato (di cui Austin fa parte), lo mantiene semplice: ruota principalmente attorno al petto di manzo, condito semplicemente con sale, abbondante pepe nero e forse una manciata di altre spezie , prima di essere affumicato su legno di quercia o noci pecan.
Di solito fanno la loro comparsa anche le costolette di maiale, così come le salsicce affumicate piccanti, solitamente realizzate con una miscela di scarti di maiale e manzo. È tutto servito su carta da macellaio con pane bianco, senza bisogno di salsa. Questi ti daranno tutti la tua correzione del petto del Texas:
KANSAS CITY: SALSA BARBECUE DOLCE
Ciò che distingue Kansas City dal resto del mondo bbq è la sua salsa barbecue super popolare, fatta con un abbondante ketchup e melassa. Lo stile Kansas City è anche noto per le sue estremità bruciate, ottenute tagliando a cubetti il grasso petto affumicato e fumandolo lentamente e lentamente.
ST. LOUIS: COSTOLETTE, COSTOLETTE E TANTE ALTRE COSTOLETTE
Le costolette di maiale imperano a St. Louis; infatti, il metodo caratteristico della città per tagliare carne e cartilagine da una griglia di costine in modo che sia pulito e ordinato è noto come "St. Louis ha tagliato. Abbinalo alla salsa barbecue densa e dolce tipica della città e avrai il St. Louis BBQ in poche parole. Le costole della leggenda STL Pappy's Smokehouse vengono affumicate per 24 ore e sono quasi perfette.
MEMPHIS: COSTOLETTE, "BAGNATE" O ASCIUTTE
Le costolette dominano anche la scena del barbecue di Memphis. Qui vengono servite "quasi bagnate" (condite con una salsa a base di pomodoro dolce) o asciutte (strofinate con un mix di spezie in cui prevale aglio, paprika e vengono servite senza salsa).
ALABAMA: LA PATRIA DELLA SALSA BARBECUE BIANCA
Se state cercando di identificare con uno sguardo il barbecue nello stile Alabama, cercate la pietanza. Qui è il pollo affumicato all'hickory, cosparso di una salsa a base di maionese che abbonda in aceto e pepe nero che è noto come salsa barbecue bianca dell'Alabama.
Questa non è l'unica salsa che troverai nello stato, tuttavia: Birmingham è nota per una salsa dolce e piccante a base di pomodoro, Tuscaloosa vanta una salsa piccante all'aceto di senape e la salsa di senape è popolare nella parte sud-est dello stato. Quella salsa bianca scattante è la sua esportazione di barbecue più famosa, però. È stato inventato al Bar-B-Q di Big Bob Gibson a Decatur, Whitt's ad Atene e LawLer's a Huntsville.
Se siete a Roma, se il Ferragosto significa per voi convivialità, divertimento e sapore d’estate ma ancora non Vi siete organizzati, Vi consigliamo 1 meta di città e 2 fuori porta per assicuravi un Ferragosto nel segno di Campagna, Eleganza e Buona tavola in modalità prêt-à-manger o accomodati in luoghi bucolici con menu pensati da hoc, sono: Aventina Carne e Bottega, Hosteria Amedeo e Agriturismo Seguire le Botti di Cantina Sant’Andrea.
Siete ancora indecisi su cosa fare a Ferragosto? Tranquilli, è tutto normale. Fate semplicemente parte di quel 44% di italiani che, secondo un’ indagine condotta dalla Community di viaggiWeRoad, sceglierà la propria meta solo all’ultimo momento. Anzi, travolti come siamo dai gironi lavorativi ogni anno di più, capita sempre frequentemente di arrivare in prossimità del 15 agosto e di non aver aconra deciso dove trascorrere la propria giornata di meritato relax. Noi di MangiaeBevi Vi suggeriamo 3 mete Country Chic nel segno dello stile che coniuga Campagna, Eleganza e irrinuciabile Buona tavola.
Aventina e le “Spese di Ferragosto” per PicNic e oltre – Roma
Meta rivolta a quanti trascorrerarno il 15 agosto in città, ma non vuole passare la giornata ai fornelli, ma anzi troavre un parco e organizzare Aventina Carne & Bottega è il posto giusto per dare una svolta di gusto alla tavola del giorno più simbolico dell’estate.
Tra le eccellenze del banco e quelle degli scaffali l’idea della Spesa di Ferragosto è quella di comporre un “cesto” con i migliori prodotti selezionati per l’occasione e scegliere tra le tante ricette ready to go. Le alternative d’acquisto saranno due, entrambe con la possibilità di abbinamento di una bottiglia dell’ampia cantina di Aventina che conta circa 400 etichette.
L’opzione “base” prevede: Taralli Danieli, Chiodini, Peperoni alla crudaiola I Contadini, Carciofi alla cafona Agnoni, Caciocchiato, Prosciutto di Nero dei Nebrodi e cantucci Lunardi (70,15 euro).
Quella “special” prevede in aggiunta Provolone del Monaco dal banco perfetto per una pasta alla Nerano, Filetti di tonno rosso Testa, che in estate non dovrebbero mai mancare, la Giardiniera Luciana, le olive di Cerignola e il prosciutto Joselito Gran Reserva buonissimo da solo o declinabile nel delizioso Pan y tomate (115,00 euro).
Ricordiamo a tutti gli interessati che sarà possibile acquistare i “Cesti di Ferragosto” da Aventina Carne&Bottega fino a sabato 12 agosto.
Nata all’alba degli anni ’60 come meta per ristorarsi a disposizione di nuovi o affezionati avventori che potevano portare con sé i loro cibi da consumare mentre Nonno Amedeo metteva in tavola il vino prodotto da lui, Hosteria da Amedeo con il passare degli anni si affranca dalla dimensione di fraschetta divenendo un rifugio sicuro per chi è ancora in cerca dei sapori di una volta.
Trippa alla romana, Coda alla vaccianara, Coratella, Fettuccine ai funghi porcini, Fegatelli di maiale e cacciagione, sono ancora i must dell’Hosteria che però ha aggiornato la sua proposta grazie ad un team di sala e cucina che da una parte continua a valorizzare la tradizione, dall’altra innova, seleziona materie prime e crea nuovi spazi per la conivialità.
Esattamente come il nuovo dehor allestito con gusto e immaginato per eventi privati, occasioni speciali e che ospiterà un ricco quanto bucolico “Pranzo di Ferragosto” che annovera piatti come Polpetta di pollo e peperoni; Ravioli di zucchine e ricotta con pomodorini confit; mousse di pesche con mandorle e gelatina al vino. A proposito, il Vino non sarà di nonno Amedeo, ma quello della Cantina Le Quinte Trecciole.
Per proseguire la giornata nelle bellezze del Monte Tuscolo, Villa Mondragone, una delle ville nobiliari tuscolane meglio conservate; l’Osservatorio Astronomico, importante struttura scientifica progettata nel 1939; e Villa Parisi, visitabile solo su appuntamento.
Hosteria Amedeo via Monte Compatri, 31, Monte Porzio Catone (RM) Per informazioni e prenotazioni Tel: 06 9434 1163
Il Ferragosto di Cantina Sant’ Andrea e Agriturismo Seguire le Botti – Terracina (LT)
Uno degli itinerari più ambiti dell’estate, perfetto per una vacanza o per una veloce fuga dalla città, è definito da una forma specifica: quella del profilo della Maga Circe. Parliamo infatti dell’iconico promontorio del Circeo, tratto di coste tra i più ricchi e amati, con i suoi parchi naturali, le scogliere mozzafiato, le grotte dal fascino antico, i oanoramici borghi a picco sulla costa di questa fortunata lingua di terra che parte da Sabaudia, passa per Terracina, e comprende i comuni di Gaeta, Formia, Minturno, Itri e Sperlonga.
Una territorio carico di “malìa”, carico di miti e leggende, e che prende il nome di Riviera di Ulisse dall’eroe omerico Odisseo, che trovò rifugio in questi territori. Per un viaggio che sia anche sensoriale dedicato agli amanti del buon cibo, vino e atmosfera, l’imperativo è “Seguire le Botti“, che è da sempre è l’inidicazione per scovare Cantina Sant’Andrea e che da qualche tempo è il nome dell’agriturismo con ristorante gourmand al suo interno che propone per Ferragosto una significativa esperienza.
Pasquale Minciguerra
Il menù è stato pensato per i giorni 14, 15 e 16 agosto e vuole sublimare i più caratteristici sapori della tradizione italiana con il tocchi di eleganza pontina ad opera dello chef Pasquale Minciguerra. Il risultato è un menù degustazione in 5 portate: si inizia con il Baccalà all’olio, insalatina di verdure estive, aspretto di pomodoro e olive di Gaeta, esaltazione delle ricchezze territoriali, passando per gli Agnolotti di pane e pomodoro, salsa al provolone Recco e polvere di pesto, per deliziare il palato con un piatto familiare e festoso, terminando con il dolce di Andrea Amato, una Crostatina al limone, albicocca e passito. A corollario i vini della Cantina da abbinare ai piatti e sorseggiare nell’atmosfera quieta e raffinata del giardino, con le sue piante secolari ed esotiche, le oche e i vigneti che guardano verso il mare.
Cantina Sant’Andrea Indirizzo: Strada del Renibbio, 1720 Borgo Vodice Terracina (LT) Telefono: +(39)-0773.755028 – 0773.757050
Sono alte, sono belle, eleganti e ricche di contenuti di charme. Sono le terrazze romane più in voga. Luoghi nascosti o esposti, comunque magici, dai quali poter spaziare con la vista e con l’emozione. Zone di design e di confine tra suolo e cielo, da dove respirare la Grande Bellezza romana, opulenta e vitale, raffinata ed elegante, forte e viva più che mai, arricchita da proposte di cucina fine dining & mixology creativa. Ve ne raccontiamo cinque: Rinhoceros Le Restau & RoofBar, Terrazza Mirador, Flora Roof Restaurant & Cocktail Bar, Terrazza Bulgari e Maio Restaurant & Rooftop.
Rinhoceros – Le Restau & RoofBar| Executive Chef Giuseppe di Iorio + Chef Alessandro Marata + Bar Manager Christian Comparone
di Sara De Bellis
Via del Velabro. La meraviglia si inizia a percepire già dal pian terreno di Palazzo Velabro, divenuto un luogo d’arte a più livelli di lettura e interpretazione, un centro di creatività internazionale per esposizioni ed esperimenti in libertà che prende il nome di Fondazione Alda Fendi – Esperimenti / Rinhnoceros.
Nell’area del Foro Boario, la ristrutturazione di questo antico edificio del 1600 è stata affidata all’ Archistar Jean Nouvel che ne ha ricavato uno spazio polivalente costituito da una Galleria d’Arte, 25 spazi per residenze di design, 4 zone (3 en plain air e 1 coprta) per vibranti convivi che prendono il nome di Rinhoceros Le Restau & RoofBar, realizzati in collaborazione con Manfredi Fine Hotels Collection.
All’ultimo piano si accede infatti ad uno dei Rooftop più singolari che abbiate mai visto. Un Rooftop su due livelli e tre anime, codificato secondo un rigoroso quanto eccentrico minimalismo per lasciar voce all’incredibile panorama offerto dalle speciali condizioni di altezze e prospettive. Mentre la Terrazza Palatino è riservata al ristorante, la Terrazza Venere – Mixology Bar è il luogo della sperimentazione alcolica e non; l’altana, ovvero la TERRAZZA 360, chiude la triade delle meaviglie con la sua esclusiva posizione e affaccio ca capogiro su Roma.
Se tutto intorno è un viaggio nel tempo e nella storia di Roma, l’arte qui si respira in ogni cosa mentre sul pavimento a pixel bianchi e neri compaiono Rinoceronti, omaggio al mondo animale e all’energia primitiva tra banconi e gettate di colori accesi, impianti a vista e strutture in acciaio.
Il progetto è firmato Manfredi Fine Hotels Collection –di proprietà dei conti Goffredo e Leonardo Ceglia Manfredi – che ha acquisito la gestione di RHINOCEROS Le Restau & RoofBar per farne uno spazio gastronomico & mixologyunico con la supervisione dell’Executive chef Giuseppe Di Iorio del ristorante AROMA (1* Michelin) aggiungendo un altro gioiello alla collezione di scenari della Grande Bellezza italiana, dai Faraglioni di Capri all’imponente Colosseo.
Anche la cucina celebra l’Italia. Un’Italia di sapore e tradizione ma sofisticata e avvolgente al contempo. In tandem con il Resident Chef Alessandro Marata, Chef Di Iorio porta in tavola essenzialità e ricerca, coniugando con abilità i sapori e piatti iconici di identà territoriali gustose, presentate con mano e tecniche contemporanee.
Racconta Di Iorio: “Realizziamo una cucina solida e ricca, con grandi piatti della tradizione eseguiti con tipologie di cotture differenti al servizio di una proposta di memoria raffinata ed elegante, per un’esperienza gastronomica capace di emozionare innanzitutto i nostri concittadini, risvegliando sensazioni del passato. Ho scelto Alessandro Marata come resident perché è in grado di abbracciare questa visione e trasferirla pienamente nell’esecuzione dei piatti in carta. Abbiamo fatto un percorso e oggi ci ritroviamo insieme per questo nuovo entusiasmante capitolo.”
Si parte sempre dalle basi, ovvero dalla ricerca e dalla selezione di ingredienti di qualità capaci di raccontare quel legame con la tradizione e la contemporaneità con guizzi di estro teso a generare un effetto sorpresa, come per il Risotto come se fosse… una puttanesca; il Bottone cacio & pepe al mare; o la Luciana incontra Amatrice e fanno una calaMarata che mostra come l’incontro di sapori di personalità possa generare un’inattesa armonia. E ancora Fusill’Oro arzilla e broccoli; il saltimbocca di maiale e l’immancabile Polletto e peperoni, doveroso inno all’estate romana a tavola.
Alessandro MarataChristian ComparoneGiuseppe Di Iorio
Se la cucina è d’ispirazione italiana, il Lounge bar in terrazza, invece, è il nuovo regno della mixology esotica che si esprime a suon di “spirits” attraverso i cocktails del Bar Manager Christian Comparone, esecutore di drinks dalla grande estetica, affascinanti perchè ospitati in bicchieri di forma artistica, quanto ricchi di contenuti e riferimenti culturali.
La carta dei cocktail viaggia tra classici e twist, fino alle proproste ispirate ai Rinoceronti secondo un gioco di apparenze che sorprendono per accostamenti e sapori. La carta dei signature si compone di 8 drink suddivisi in tre categorie ispirate alle altrettante specie di rinoceronti viventi: 2 drink sono dedicati ai rinoceronti indonesiani (Sumatra e Giava); 4 drink sono ispirati agli africani (il Nero, e il Bianco, a suo volta omaggiato in un percorso degustativo suddiviso in 3 cocktail diversi); infine, ai rinoceronti dell’India del sud è dedicato il percorso a base di 2 drink, che prende il nome di “Crash Of Five”.
I due rituali degustativi sono intervallati da piccoli innesti culinari pensati come un viaggio articolato in diverse portate: Entrée, Main Course e Dessert per il set menu Bianco ed Entrée e Main Course per il set menu Crash Of Five. Nei signature e classici della carta Rhinoceros il tasso alcolico è uno standard drink intorno ai 16 gradi. Tra le proposte, si fanno spazio delle opzioni vegane e dei cocktail non alcolici.
RHINOCEROS Le Restau & RoofBar
Via del Velabro 9, tel. 06-6798902. Orario: aperto a pranzo e a cena, dal martedì alla domenica, dalle ore 11 a mezzanotte. Chiuso il lunedì.
Terrazza Mirador – Chef giapponese Koji Nakai + Bar Manager Riccardo Domenico
di Marialuisa Piras
Via del Gianicolo. Terrazza immersa nel verde di Villa Agrippina della compagnia Gran Melià, ai piedi del Gianicolo, affascina con il suo stile vintage, caratterizzato dal vimini e ferro battuto, pronto a ricreare la magica atmosfera delle sere estive delle isole baleari. Un giardino segreto dove fuggire dalla solita Roma con vista su Castel Sant’Angelo, mura vaticane e fiume Tevere.
Si rimane subito accolti dal personale giovane e premuroso, un’oasi perfetta incorniciata da Bouganvillea, Salvia, Artemisia e Mirto capace di trasportare la vostra esperienza altrove.
I toni dell’azzurro, del verde e dell’ocra accompagnano le luci dorate, rendendola una location di forte impatto e al tempo stesso gioviale.
La proposta Food è studiata dallo Chef giapponese Koji Nakai, con piatti della tradizione nipponica e piacevoli contaminazioni. Il giovane e promettente chef, originario di Kobe, trova spunto nelle sue radici dando vita ad un vero melting pot culinario.
Sarà possibile infatti trovare nel menù i tipici ravioli, gli urakami, il veggie roll e il japanese chicken sweet and sour. Tra i piatti più creativi invece, la tartare di tonno con salsa ponzu su gazpacho orientale, il gapao thai rice e il tandoori Salmon.
Ad accompagnare, il Cocktail Bar presenta i signature drink pensati dal Bar Manager Riccardo Domenico, ideali dall’aperitivo al dopo cena.
Una drink-list ad effetto, in grado di soddisfare ogni aspettativa. Tra i must: il “Pilar” composto da Tequila Espolon, Triple sec, Lime e mango e il “Profesor Hierbas” preparato con Vermouth del Professore, China, Hierbas, Campari, Peychaud bitter e Tajin.
Non manca inoltre un’ esigente selezione di distillati, tra cui il Sakè, il liquore allo Yuzo e il tradizionale Umeshu.
A completare la proposta beverage, tra le novità di quest’anno il Limited Edition Cocktail, ossia un drink list speciale replicabile solo in 123 copie, servita in un bicchiere e sottobicchiere numerato che il cliente potrà portar con sé come souvenir.
TERRAZZA MIRADOR
Via del Gianicolo, 3, 00165 Roma RM – 351 8716027
www.terrazzamirador.it
Flora Roof Restaurant & Cocktail Bar – Rome Marriott Grand Hotel Flora | Chef Massimo Piccolo & Bartender Alessio Mercuri
di Sara De Bellis
Via Veneto. Dal Flora Roof Restaurant & Cocktail Bar, distensiva terrazza dall’incredibile vista del Rome Marriott Grand Hotel Flora, a ridosso delle Mura Aureliane lo sguardo è libero di spaziare, di soffermarsi su cupole e monumenti iconici, di accarezzare i cavalli alati del’altare della Patria, di disegnare i contorni della Cupola di San Pietro, di penetrare l’intenso verde di Villa Borghese, di raggiungere la linea del mare o di toccare la vetta del Terminillo.
In quella che un tempo era la casina di caccia della famiglia Ludovisi, apre agli ospiti, dalla Colazione passando agli aperitivi, la possibilità di vivere i cieli di Roma e le tavole del Flora Roof fino alle cene d’ispirazione gourmet curate dello Chef Massimo Piccolo e agli scenografici after dinner del Bartender Alessio Mercuri.
“Siamo entusiasti di contribuire alla rinascita di una strada celebre in tutto il mondo, via Veneto. Un vero e proprio brand internazionale che sta vivendo una nuova stagione legata all’offerta dell’hospitality e alla ristorazione di eccellenza, per chi viaggia all’insegna della qualità”, racconta il General Manager dell’hotel Achille Di Carlo.
Tra tinte pastello e sfumature del tramonto l’attenzione si concentra sull’aperitivo che non prevede una formula fissa. Al Flora si consuma à la carte e tutti i drink sono accompagnati da dry snack e da selezioni di fritti o canapè. La drink list include tutti i cocktail internazionali IBA più un’ampia lista di signature, ideati dal bartender Alessio Mercuri tra cui il “Bitter Summer” con Campari, Aperol, Galliano e Limone ed oleo saccarum, e il “Drink Me” a base di Vodka, Grand Marnier, Bitter Truth Orange bitter, Chiodi di Garofano, Lime, Albumina e zucchero liquido. Non mancheranno rinfrescanti mocktail e l’iconico drink “Flora Espresso Martini” (a base di Moskovskaya, Kahlua, Frangelico, caffè espresso). Segue la cena “en plein air” dello chef Massimo Piccolo che ha pensato per il Roof Restaurant del Flora che fonde basi e memorie campani, impronte romane e proproste intenazionali.
Così la Caprese di bufala e cuore di bue, il Carpaccio di gamberi rossi e la Parmigiana di melanzane coesistono assieme alla Battuta di fassona al coltello, ai Paccheri all’ amatriciana e Pici alla carbonara con guanciale e uovo bio fino ai Filetto di Manzo danese e patate fritte; Tagliata di Frisona, Filetto di ombrina o Sedano Rapa alla piastra con caponata di verdurine, per poi fare ritorno al Babà, questa volta dolce e bagnato al limoncello di Sorrento servito con Crema allo zabaione fredda e mandole caramellate.
Chef Massimo PiccoloBartender Alessio Mercuri
Flora Roof Restaurant & Cocktail Bar
Via Vittorio Veneto, 191, 00187 Roma
La Terrazza, Bulgari Rome | Executive Chef Niko Romito + Resident Chef Caludio Catino + Bar Director Desiree Verdecchia
Piazza Augusto Imperatore. Il nome si presenta da sè, la Terrazza Bulgari, al quinto piano del lussuoso albergo che si affaccia al mausoleo di Augusto imperatore, stupisce subito sia per lo spettacolare landscape dominato dal centro monumentale di Roma con Villa Medici e Trinità dei Monti che per il design elegantee d’eccellenza. Un vero e proprio progetto paesaggistico curato da P’arcnouveau , che con oltre 200 vasi smaltati ricchi di piante e fiori coloratissimi ci riportano nella Roma antica, tra i giardini di Livia e Villa Adriana in compagnia di decorazioni in marmo pregiato e vetro di Murano.
Un rooftop spettacolare dove godersi un aperitivo glamour e dove poter assaporare il menù curato dall’Executive Chef del gruppo Bulgari, Claudio Catino, fedele braccio destro del rinomato Chef Niko Romito, tre stelle Michelin.
Una proposta che riprende la cucina italiana in chiave contemporanea e una drink list con cocktail iconici all’altezza delle aspettative firmata dalla bar director Desiree Verdecchia.
Un’atmosfera suggestiva da provare almeno una volta, dove i prezzi nonostante le polemiche di queste settimane rispecchiano pienamente gli standard per l’happy hour medio dei locali capitolini.
BULGARI HOTEL ROMA
Piazza Augusto Imperatore, 10, Rome, Italy
Tel. +39 0636080400
Maio Restaurant & Rooftop | Chef Umberto Vezzoli
di Sara De Bellis
Via del Tritone. Trasferito dalle guglie del Duomo di Milano, il format “Maio” prende spazio nella Capitale al sesto e settimo piano di Rinascente Roma di via del Tritone. Siamo tra le vene della città eterna, dove l’arte, la storia millenaria si lega alla vivacità contemporanea.
Qui dove Maio Restaurant e Rooftop vuole regalare emozioni durature nel tempo, vuole essere un luogo dove il gusto si fonde con l’emozione e dove i sapori si trasformano in vere e proprie esperienze che fanno bene al cuore. Dalla terrazza, infatti, lo sguardo abbraccia l’iconico skyline della Capitale tra monumenti millenari, architetture straordinarie e brulicanti vie dello Shopping. Una cucina eclettica e raffinata quella del Maio Restaurant e Rooftop, che vuole distinguersi prendendo ispirazione dalla tradizione culinaria italiana e rinnovandola con tocchi moderni e creativi.
Il cuore di Maio Restaurant e Rooftop batte grazie alla passione dello chef Umberto Vezzoli, chef di lungo corso che con la sua costante ricerca, la selezione delle materie prime e l’attenzione per la stagionalità dà vita ad esperienze gastronomiche originali dalla colazione all’aperitivo, dal pranzo alla cena.
I piatti riflettono l’equilibrio tra la tradizione culinaria italiana anche nei colori accesi con moderni guizzi di salse e panure. In modo mutevole si passa dai piatti freschi e sfiziosi, ai piatti più elaborati, con un particolare omaggio alla cucina romana. Speciale è l’aperitivo che si apre a una selezione variegata di bollicine, cocktail e una proposta particolare di gin, come quello ai sentori di zafferano firmato “Maio”. A cena l’atmosfera cambia e con essa il menu.
Tra i cult serali il tonnarello ai tre pepi con pecorino romano o il risotto alla Milanese, ma c’è spazio per la proposta gastronomica anche per piatti veloci e dal respiro internazionale come insalate e sandwich e l’iconica pizza. Ad accompagnare i piatti numerose etichette, una selezione accurata tra vini emergenti e tradizionali, provenienti da tutto il mondo, ma con un particolare occhio di riguardo alle eccellenze del made in Italy.
Dietro le quinte ci sono i fratelli Alessandro e Massimo Maio detentori di una visione lungimirante e coerente che non lascia niente al caso, e dove il cibo diventa un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, in ogni momento della giornata mentre lo sguardo si perde nella bellezza della città eterna che si staglia all’orizzonte. In un mondo frenetico, Maio Restaurant e Rooftop rappresenta una pausa, un rifugio in cui l’emozione della vista si fonde con il piacere della buona tavola.
Maio Restaurant & Rooftop Via del Tritone 61 (La Rinascente, 6° & 7° piano) 00187, Roma Tel. +39 06 8791 6653
Borgo La Chiaracia Resort & SPA attende la notte di San Lorenzo con la “Cena sotto le Stelle”. Tra natura, musica e grande atmosfera, un menu speciale dedicato all’orto e al mare in abbinamento ai vini a km 0 della Tenuta umbra.
È per tutti la notte dei desideri, meglio se espressi a contatto con l’energia della natura, nella contemplazione di un cielo terrestre che proprio in questo perido regala il suo spettacolo più straordinario. Tra sciame di Perseidi e luminose scie alle quale affidare i nostri sogni, è sull’Altopiano dell’Alfina, e precisamente a Borgo La Chiaracia Resort & Spa, che il 10 Agosto diventa una speciale notte, arricchita da grande gusto e grande atmosfera en plein air.
Si chiama “Cena sotto le Stelle” ed è il quinto appuntamento nel segno dell’incanto, entrato nella tradizione del lussuoso smart resort di Eugenio Vinciguerra e Anna Ramazzotti a Castel Giorgio.
L’estate 2023 porta nel Borgo sospeso tra cielo e terra, la cucina concreta e allo stesso tempo visionaria dell’Executive Chef Daniele Auricchio ( lo abbiamo raccontato qui), giovane talento campano che ha scelto l’Umbria come terra d’elezione e preziosa ispirazione. È proprio in questo spicchio rigoglioso di terra tra Orvieto e il Lago di Bolsena che lo chef Daniele Auricchio, ha messo a fuoco le cifre della sua cucina – ovvero stagionalità delle materie prime, attenzione alle produzioni locali, tecnica, cotture e creatività – perfezionando uno stile alla ricerca di nuovi equilibri e esplorando insoliti connubi di sapori.
Per la «Cena sotto le Stelle», ideata e realizzata sotto la supervisione puntuale e decisiva del General Manager della struttura Matteo Calcabrini – giovane professionista capace di spaziare con competenza in ogni ambito dell’hôtellerie di lusso – lo chef Daniele Auricchio ha scelto di creare uno speciale menu a base di pesce in abbinamento con il pregiato vino della Chiaracia (Chardonnay), prodotto direttamente dalle vigne del Borgo.
Ad accompagnare e presentare la degustazione agli ospiti de La Chiaracia sarà il MaîtreSommelierMauro Clementi, che guida con passione e partecipazione sia l’esperienza gourmet del ristorante Radici che quella più tradizionale de La Pagoda (interni al resort), che durante l’evento del 10 Agosto 2023 coordinerà il lavoro dell’impeccabile team di sala di Borgo La Chiaracia.
Il Menu e la “Cena sotto le stelle”
Nel giardino affacciato sull’Altopiano dell’Alfina, tra possenti castagni, querce secolari e ordinati vigneti, la cena parte con il Benvenuto dello Chef: un gustoso tortino di patate, formaggio e curry. Poi il percorso di degustazione prosegue in quattro tappe con un’entrée di melanzana, kefir, basilico e pinoli; poi un Risotto al concentrato di pomodoro alla brace, con limone pane e cannocchie marinate; la Ricciola alla scapece; e il dessert «Sole» al passion fruit.
Il tutto abbinato ai Vini della Tenuta del Borgo e allietato dalla musica dal vivo di una virtuosa chitarra. Il segreto per godere appieno dello spettacolare sciame meteoritico? Scegliere un punto di osservazione più buio possibile. Per questo, al termine della cena, Borgo La Chiaracia spegnerà le sue luci e ridurrà al minimo la sua illuminazione per aumentarela magia di questo luogo in equilibrio fra tradizione e modernità, wellness e business, lusso ed ecosostenibilità, eccellenza e sperimentazione enogastronomica.
INFORMAZIONI
Borgo La Chiaracia Resort & Spa: Località Castel Giorgio (TR)
Data dell’evento: 10 Agosto 2023
Orario dell’evento: dalle ore 20
Costo: € 85,00 a persona, con acqua e calici di vino inclusi
Ficodindia Beach & Restaurant di Carlo De Iacob diventa maggiorenne. Dalla Colazione alla suggestiva cena fine dining wild&chic, piatti salentini e pesce all’italiana con un twist di esotico, ingredienti di qualità e una nuova dimensione tattile da vivere con i piedi nella sabbia, la testa tra le nuvole e gli occhi nel mare.
Sorprende per la sua autenticità questo tratto di costa salentina. E’ la spiaggia degli Alimini, uno dei più più bei segmenti adriatici in Puglia, un’oasi di vibranti energie, bellezze al naturale e servizi ben emulsionati al paesaggio.
Siamo a circa 5 km da Otranto, tra le intense cromie di mare, cieli e sabbia. E quella di Carlo e del suo Ficodindia è una storia davvero particolare. Costruita anno dopo anno con crescente voglia di fare meglio e di diventare un sicuro approdo del sapore di mare e di ospitalità enogastronomica, trasversale e fine dining.
Vogliamo cercare di far ritornare la mente al ricordo, ad una dimensione che, a causa della frenetica routine della vita, sta svanendo. Ci stiamo quindi concentrando sulle sensazioni tattili, sulle sensazioni di contatto. Abbiamo provato noi per primi a mangiare strofinando i piedi nella sabbia e a rimenere sorpresi dalla sensazione di benessere che genera.
Queste le parole di Carlo, chef e patron di Ficodindia Beach & Restaurant (ne avevamo già parlato qui) che, assieme a tutta la sua famiglia – stretta e allargata – ha potenziato la sua accoglienza con una nuova disposizione di tavoli per piedi nella sabbia e testa tra le nuvole.
Dalla colazione alla suggestiva cena, passando per il pranzo e l’aperitivo, l’offerta è ampia tra piatti salentini e pesce all’italiana con un twist di esotico, materie prime di qualità lavorate con grande passione o lasciate pressochè intatte per farne esprimere il sapore, salumi artigianali di grande intensità e una nuova dimensione tattile da vivere a fondo per rigenerarsi con il benessere portato dal Mare.
Lavoro nella ristorazione da più di vent’anni ormai, e la mia cucina è costruita sui ricordi. Adoro le note fresche del lime, ingrediente che utilizzo spesso, riflesso della mia esperienza da barman. Rispetto la stagionalità dei prodotti, come mi hanno insegnato i nonni paterni, che erano umili contadini. Manualità e cura del dettaglio sono invece capacità che ho acquisito all’Istituto d’Arte, come orafo. Ogni piatto, per me, è come un piccolo gioiello.
Con l’esperienza di chi ha vissuto e l’entusisamo di chi conquista la maggiore età, il suo approccio alla cucina è rimasto libero e tiene sempre più conto dell’importanza di tutti gli alimenti, di tutti gli elementi. Questo perchè Carlo nasconde una duplice anima fiorentina-salentina ed ha realizzato il suo progetto grazie ad anni di studio, applicazione e perfezionamento in cucina, dopo aver conquistato displomi di barman, sommelier di vino, birra e distillati e sommelier di Olio EVO.
“Ci fecero assaggiare, bendati, una vellutata di patate condita con sette oli diversi e che noi percepimmo come sette differenti pietanze”, spiega. Lì ho scoperto le infinite possibilità di espressione che la cucina poteva offrire”.
Prima di innamorarsi della cucina, il suo percorso professionale inizia come orafo dopo il diploma all’ Istituto d’arte di Firenze per poi proseguire a Lecce con gli Studi in Beni Culturali. La sua formazione enogastronomica, che ha molto da raccontare, oggi si ritrova in un connubio di un equilibrio tra essenzialità estetica, forza del sapore e leggerezze marine.
Insalata di MareLardo artigianaleGamberi rosa, cipolla rossa di Acquaviva e germogli di piselloLardo e Gambero Rosso su pane integrale fatto in casa – Aperitivi EstemporaneiSalame artigianale di Cavallo e Maiale Vietnamita
Ficodindia 2005-2023 – Il Lido e la sua Offerta
Per me è stato fondamentale il contributo di tutta la “Ficodindia Family” perché senza di loro non si sarebbe fatto Nulla. Includo nella Mia famiglia i dipendenti, gli amici, clienti e conoscenti, perché tutti hanno contribuito alla realizzazione di Ficodindia. La squadra vince sempre e la mia è forte.
2005-2023. Diciotto anni di sabbia impalpabile bagnata da mare limpido, con fondali che degradano lentamente mentre tutt’attorno respira una densa pineta. Al Ficodindia, lido unico nel suo genere, si arriva così, sfidando la strada selvaggia e calcando una passerella di legno che conduce a pennellate di blu, attraversando note profumate di macchia mediterranea e ondulate dune nel frinire di cicale. Apre presto al mattino. Dalla colazione alla cena, qui è possibile assaporare un’offerta che si trasforma tutto il giorno e che è stata pensata per soddisfare le voglie enogastronomiche dei bagnanti.
Si parte con caffè leccesi e pasticciotti, da integrare con Frise condite e Focacce farcite. Cibi allegri che accompagnano l’ospire fino al pranzo con insalate e insalate di mare freschissime, fritture, burrate e tartare, e primi ai frutti di mare, ma anche parmigiana, lasagna e paste al forno, unitamente al sempre presente pescato del giorno da immaginare al momento a tu per tu con lo Chef.
La struttura in legno su due piani rispetta la natura. Essendo ecocompatibile, le assi sono state trattate con affumicatura naturale e dipinte con vernici atossiche. L’arredamento essenziale richiama i colori neutri del paesaggio e i materiali utilizzati sono semplici e naturali, come juta e terracotta.
La terrazza panoramica al secondo piano, offre una vista che riempie gli occhi e crea l’atmosfera perfetta per l’aperitivo o per momenti di relax. Lo stabilimento è dotato di servizio navetta gratuito (dalle 7 alle 19) per gli ospiti che hanno l’opportunità di raggiungere la spiaggia attraversando comodamente la pineta.
La Tavola del Ficodindia
Quando arriva il tramonto il panorama cambia. Fuori e Dentro. Ficodindia si veste di luci soffuse, tra lampade, trasparenze di ceramica ed essenziali mise en place che creano la giusta atmosfera per i 25 fortunati ospiti.
La cucina è attenta in ogni suo aspetto e, come dicevamo, richiama sia il mare sia la terra, creando assi di nuova comunicazione tra le parti. Il menu – oltre ai piatti icona come Seppie e lime; Gamberi rosa, cipolla rossa di Acquaviva e germogli di pisello; Patata ratta con creme fraiche e caviale; Tartare di scorfano con caviale di mango e sale Maldon, Babà grigliato al timo con crema diplomatica e amarena – può cambiare ogni giorno e ogni sera.
Crudo di Gamberi ViolaSeppie e LimeCarnaroli, totanetto alla brace e asparagi selvaticiPatata ratta con creme fraiche e caviale
La sera il turno è unico, così come è unica l’esperienza da godere in totale relax e riservatezza. La cifra stilistica è l’idea di cucina in movimento che crea la possibilità di una degustazione personalizzata. E’ così che un piatto sul menu come “Polpo alla griglia” diventa una tela bianca modulata dai gusti del commensale in combinazione all’estro dello chef, cui si aggiungono di volta in volta stimoli di stagione, erbe aromatiche e distintive note agrumate.
Come accennavamo da una manciata di giorni Ficodindia ha potenziato la sua accoglienza di mare con nuovi tavoli direttamente nella sabbia, per recuperare sensazioni tattili tra suggestioni di brace e menu ad hoc che non vediamo l’ora di scoprire.
Appuntamento fisso di caratura nazionale non solo per il grande pubblico degli amanti dei primi piatti, ma anche per i professionisti e gli addetti al settore, l’edizione numero 23 del 2023 porta con sè molte novità tra food experience, convegni e una rosa di “cene stellate” prenotabili dal 1 agosto in un click!
Si chiama “Primi d’Italia”, si svolge ogni anno a Foligno (Pg) e questa sarà la sua 23esima edizione. Promosso e organizzato da EPTA Confcommercio Umbria, nonchè curato daAldo Amoni, il più grande evento italiano dedicato alla cultura italiana della pasta e dei primi piatti è cresciuto di anno in anno, diventando da punto di riferimento ad evento di caratura nazionale.
Nel centro storico di Foligno (Pg) è ormai appuntamento fisso non solo per il grande pubblico degli amanti dei primi piatti, che potrà gustare tantissime ricette di pasta, zuppe, riso, polenta, gnocchi, varianti senza glutine e condimenti vari, con orario no-stop nelle suggestive taverne barocche trasformate per l’occasione in Villaggi del Gusto, ma anche per i professionisti e gli addetti al settore, che troveranno contenuti di approfondimento, spunti di riflessioni e personaggi di spicco della ristorazione italiana con cui confrontarsi.
“Questa edizione – afferma il presidente Amoni – sta preparando la strada a quella del 2024 dove I Primi d’Italia festeggeranno i 25 anni con tante novità sia in merito agli approfondimenti culturali del mondo della pasta che sulla partecipazione dei grandi chef.”
Le novità del 2023
Tra le novità 2023 c’è la partnership con il Consorzio della Ricotta di Bufala Campana e con altri Consorzi di eccellenze enogastronomiche, oltre alla sinergia tra il Festival dei Primi D’Italia e la Festa della Pasta di Gragnano, che si concretizzerà il 07 Settembre con la conferenza stampa di presentazione nella splendida Reggia di Caserta e l’08 Settembre a Gragnano con la presenza di un Villaggio dei Primi d’Italia durante la manifestazione “Gragnano Città della Pasta.
Come ogni anno un ricco programma di SHOW COOKING con volti noti, chef emergenti e stellati, animerà il centralissimo palco di Piazza della Repubblica a Foligno. Numerose anche le FOOD EXPERIENCE CON DEGUSTAZIONE realizzate da grandi maestri della cucina italiana e dagli chef APCI,CONVEGNI sui temi di attualità legati anche al mondo della sicurezza alimentare, spettacoli e animazione per tutta la famiglia e cene stellate con gli chef Maurizio e Sandro Serva *stella Michelin, Silvia Baracchi *stella Michelin, Nikita Sergeev *stella Michelin, Enrico Mazzaroni *stella Michelin. Le cene stellate saranno prenotabili a partire dal 01 Agosto.
Tra i volti noti presenti alla kermesse, Giuseppe “PEPPONE ” Calabrese, esperto enogastronomico e conduttore di Linea Verde su Rai1.
Le Cene Stellate all’Auditorium di Santa Caterina
L’esperienza, l’estro, la genialità, la sapienza e la capacità delle Stelle dell’alta cucina a portata di tutti. Chef stellati d’Italia proporranno in degustazione un menu di primi piatti in abbinamento a vini prestigiosi. Un percorso gastronomico d’eccezione per il piacere di occhi e spalato. € 50,00 – Prenotazione obbligatoria a partire dal 1 agosto 2023 al LINK
Info su orari e programmi della manifestazione, sul sito ufficiale https://www.iprimiditalia.it/ | Accrediti stampa per partecipare alla conferenza di presentazione del 07 settembre alla Reggia di Caserta: ufficiostampalegami@gmail.com
Nessuno lo sa. L’umile e geniale barbecue è un metodo di cottura così antico che probabilmente esiste da quando i primi umani impararono a giocare con il fuoco scoprendo i primitivi piaceri della carne cotta.
Nato da errore o curiosità, in ogni caso presto si trasforma in necessità per garantire provviste proteiche oltre l’essiccazione.
Qual è la differenza tra una grigliata e un barbecue?
La differenza principale è come si cucina il cibo e a quale temperatura. Diamo un’occhiata a diverse tecniche di cucina all’aperto per capire meglio.
Affumicare a caldo, affumicare a freddo
Questa forma di conservazione, come abbiamo detto, degli alimenti ha origine nell’antichità e, messa a confronto con il “sotto sale”, che si distingue per la capacità di assorbire l’umidità dai cibi senza intaccare le qualità organolettiche originali, nell’affumicatura i sapori vengono fortemente, piacevolmente, alterati.
Esistono due principali tipi di affumicature: a freddo e a caldo. Inoltre, una tecnica di più recente introduzione è l’affumicatura a liquido.
Nell’affumicatura a freddo, il processo richiede da circa 24 a 48 ore (a seconda del cibo) e la temperatura deve essere mantenuta fra i 16 e i 26 °C. Questo tipo di processo viene utilizzato per conferire agli alimenti un’alta capacità di conservazione.
Nell’affumicatura a caldo, la temperatura dev’essere compresa fra i 60 e i 75 °C. Solitamente si esegue prima l’affumicatura a freddo e poi a caldo.
. L’affumicatura a freddo conferisce al cibo un sapore affumicato senza cuocerlo, quindi non è sicuro mangiarlo fino a quando non è adeguatamente cotto. Nel frattempo, gli alimenti sottoposti a affumicatura a caldo sono sicuri da mangiare grazie alla pastorizzazione.
Grigliare
Il barbecue viene spesso confuso con la grigliata. Tuttavia, i due metodi di cottura non potrebbero essere più diversi. La “Grigliata” prevede calore elevato, carboni ardenti o bruciatori a gas ferro o ghisa per ospitare e cuocere carni come bistecche, salsicce, hamburger, ecc. Il Barbecue utilizza calore indiretto o fumo caldo per cuocere a fuoco lento la carne.
Il cibo alla brace è salutare?
Premesso il fatto che qualsiasi cibo consumato senza moderazione può essere malsano, i cibi alla griglia non fanno differenza. il barbecè in realtà un’opzione di cottura a basso contenuto calorico.
La carne o il pesce cotto alla griglia rappresenta un’opzione di cottura a basso contenuto calorico. Questo perché “i grassi durante la cottura alla griglia si perdono molto di più, sgrassando di fatto il pezzo di carne”, ci spiega Silvia Ambrogio, biologa nutrizionista specializzata con master internazionale in nutrizione clinica e dietetica.
L’importante però è seguire alcuni accorgimenti per ridurre i rischi legati a questa metodologia di cottura. Secondo recenti ricerche dell’American Institute for Cancer Research, infatti, grigliare carne, sia bianca che rossa, ad alte temperature (ovvero sopra i 100°) porta alla formazione sostanze fortemente cancerogene, se non si seguono specifici accorgimenti.
Durante la grigliatura, la carne produce HCA e i livelli riscontrati nei barbecue tendono ad essere più alti. Questo perché il calore dei barbecue tende ad essere più caldo di quello della griglia.
Inoltre, il grasso della carne cotta alla brace tende a gocciolare sulle braci, facendo salire il fumo e ricoprire la carne. Il fumo contiene idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che sono noti per causare il cancro.
Tuttavia, poiché la maggior parte delle persone non mangia regolarmente barbecue, il rischio rappresentato dalla cottura della carne in questo modo non è molto elevato.
Quali cibi grigliare?
Oltre alle carni più comuni da arrostire sulla griglia del barbecue che per -nostra- tradizione si traducono in salsicce, bistecche, fiorentine o petto di manzo, costolette, collo o spalla di maiale, pollo, tacchino, hamburger e spiedini, gli esperti nutrizionisti consigliato di grigliare diversi tipi di alimenti, non solo carni, ma anche pesce, frutti di mare, verdure, ortaggi e persino frutta, e di non cuocerle troppo perché le proteine della carne e del pesce sono più digeribile se meno cotte. “Idealmente andrebbero scelte carni più magre, o a cui è stato eliminato il grasso”, continua la Ambrogio. Per gli amanti della carne, ok a usare i tagli più grassi, come la fiorentina, la costata normale, la picanha (pezzo di codone), la coppa di maiale a fette, o i pezzi di biancostato (tagliato come asado argentino), per aggiungere sapore possono essere utilizzate erbe aromatiche e golose marinature.
“Importante è anche la marinatura che si fa della carne” continua la biologa nutrizionista, “perché aiuta a diminuire i rischi. Usare olio di oliva per marinare la carne, infatti, contribuisce a non far caramellizzare troppo gli zuccheri, ed è proprio questo processo, che avviene con una cottura ad altissima temperatura, che risulta tossica per il nostro organismo. Erbe e spezie sono utili, oltre che per dare gusto e sapore, perché contengono antiossidanti, utili a contrastare i rischi”.
30 Gin, 20 Food Truck, Master e Cocktail competition, Live Music, Dj Set e Luna Park dal 27 al 29 luglio al Parco Gondar di Gallipoli, Fever-Tree – Brand di toniche super premium – sarà mixology partner della quarta grande festa salentina dedicata all’estate da bere e da mangiare.
Da oggi e fino al 27 luglio, le toniche di Fever-Tree saranno protagoniste dell’atteso appuntamento con i sapori del’aestate salentina, il Fish & Gin Festival 2023.
L’evento, sarà diviso in due tappe: la prima al Parco Gondar di Gallipoli (LE) – il 27, 28 e 29 luglio – durante la quale Fever-Tree porterà le sue referenze – e la seconda all’Elephant Park di Marina di Ginosa (TA) – il 3, 4 e 5 agosto.
Come funziona? Si tratta di un’importante iniziativa di promozione territoriale e valorizzazione della cultura gastronomica locale, che propone una selezione di oltre 30 tipi di gin – sia nazionali che internazionali – in abbinamento alle specialità di più di 20 food truck provenienti da ogni angolo della Puglia. Alle degustazioni di qualità – che includono food experience e food pairing studiati ad hoc – si sommano tante forme di intrattenimento per tutti i gusti e tutte le età: masterclass e cocktail competition con rinomati bartender, 30 ore di live music e dj set su due palchi diversi, mercatini di prodotti artigianali e un luna park con divertenti attrazioni.
Inoltre, con la sua atmosfera coinvolgente, il Fish & Gin Festival entra quest’anno ufficialmente a far parte del circuito dei Grandi Eventi della Regione Puglia, accompagnando il pubblico ad esplorare il mondo della tradizione gastronomica pugliese in una chiave inedita, all’insegna della mixology.
Durante le giornate del Festival, Fever-Tree sarà presente con le delicate essenze botaniche dell’Indian Tonic Water, le note citriche e saline della Mediterranean Tonic Water, la freschezza floreale al pompelmo rosa della Pink Grapefruit Soda,la miscela di migliori zenzeri della Ginger Beer e l’immancabile Refreshingly Light Tonic Water, rinfrescante tonica “low-cal”. Il Brand ha scelto di sostenere l’iniziativa e i suoi valori in linea con la propria mission internazionale: promuovere il consumo di prodotti di alta qualità e diffondere la consapevolezza del bere bene e responsabile.
FISH & GIN FESTIVAL 2023 – Focus
Un festival giovane, dinamico e molto ambizioso che, in pochissimo tempo, ha conquistato la fiducia di brand internazionali, bartender famosi in tutto il mondo e, soprattutto, numerosissimi sponsor. Anche quest’anno l’iniziativa ha in serbo un gran numero di sorprese per chiunque deciderà di partecipare: ricette tipiche pugliesi, creazioni innovative di cocktail al gin (e non solo), street food gustoso e irresistibile e tanta buona musica.
oltre 300 etichette di gin, Mixology Circus e ospiti speciali presentati e raccontati da Identità Golose;
la fusione tra i piatti tradizionali salentini e l’innovazione di speciali food trucks;
più di 20 ore di musica live e dj set, che vedranno sul palco artisti di fama nazionale e internazionale;
un’area Luna Park che attende grandi e piccini per giochi avvincenti, mercatini e challenge a premi;
cocktail competitions, masterclass e degustazioni.
Sostenibilità, tipicità e buona musica
La terza edizione del Fish and Gin Festival ruoterà attorno a due parole chiave ben precise: sostenibilità e tipicità, protagoniste di un Salento che sta attualmente vivendo un periodo molto favorevole per il turismo e desidera cogliere l’attimo per offrire ai visitatori l’opportunità di vivere un’esperienza all’insegna del gusto e del divertimento.
Al contempo, non mancherà una certa attenzione per la solidarietà: saranno due le iniziative di beneficenza il cui ricavato verrà interamente donato a CuoreAmico, cioè il motoraduno e un live painting. Quest’ultimo, in particolare, avrà come protagonisti pittori e artisti che, con la loro arte, renderanno uniche e preziose le bottiglie di gin.
Un terzo punto-chiave del Festival riguarda la musica, dato che il Parco Gondor di Gallipoli è l’unico parco tematico del sud Italia ad aver ospitato artisti italiani e internazionali, come Manu Chao, Sean Paul, Snoop Dogg, The Prodigy, Skunk Anansie, Caparezza, J-ax, Pinguini Tattici Nucleari, Shaggy, Battiato, Salmo, Pino Daniele, Carmen Consoli, Fedez, TheGiornalisti, Coez, Litfiba, Subsonica, Mannarino, De Gregori, Fabri Fibra, Ghali, Negrita, Rkomi, David Guetta, Martin Garrix e Bob Sinclar.
Fonte: eventdestination.ne
Tante aziende, tanti sapori
Al Fish and Gin Festival saranno presenti tantissime aziende d’Italia, ciascuna con il suo stand e prodotti iconici. Sarà possibile partecipare a degustazioni, presentazioni e racconti in compagnia degli stessi produttori e dei brand ambassador, con momenti speciali dedicati all’approfondimento e alle novità del settore.
Come partecipare
L’ingresso al Fish and Gin Festival è aperto e rivolto a tutti, dall’intenditore all’appassionato, al buongustaio alle famiglie; l’evento, infatti, si rivelerà un’occasione di divertimento e spensieratezza da trascorrere con gli amici e i familiari, tra un bicchierino di gin e una puccia salentina.
Un occhio di riguardo verrà riservato ai più piccoli, che potranno correre e giocare all’interno del Luna Park, assistere a spettacoli teatrali e ascoltare le più belle fiabe dei fratelli Grimm.
Il 27 luglio “Le Donne del Vino” di Puglia tornano sul Gargano per la nona edizione del SummerWine con l’evento itinerante ‘WoW’ (Wines on the Wave) per raccontare la particolarità dei vini della Daunia, del Gargano e delle altre aree vitivinicole pugliesi.
Sarà un aperitivo in barca. Un suggestivo giro al tramonto tra le calette di Vieste per ricordare il valore dell’acqua, “bene comune”, impareggiabile fonte di vita e risorsa non solo per la viticoltura.
Si svolgerà il prossimo 27 luglio a Vieste, in due location d’eccezione e di grande impatto visivo: il molo turistico dove si affaccia il Ristorante Il Capriccio e l’Approdo di Venere con il Ristorante Adivè, luoghi ideali per trascorrere una vera esperienza di gusto e di piacere.
Gli ospiti saranno accolti nel porto turistico di Vieste (ore 18) da dove partiranno le barche per un suggestivo aperitivo al tramonto tra le calette. Si degusteranno i vini del territorio del Gargano e della Daunia, raccontati direttamente dalle produttrici, in abbinamento ad un originale “aperibox” dai sapori tipici selezionati dalla Salumeria Lombardi di San Marco in Lamis.
Al rientro un breve talk per affrontare il tema “Amica acqua, un bene comune”. Il cambiamento climatico, infatti, sta sempre più influenzando l’andamento produttivo e il livello qualitativo dei vini. Incontrarsi in un luogo dove l’acqua del mare è fonte primaria di bellezza e ricchezza, dove la vigna cresce tra pianura, montagna e mare in un microclima speciale, può essere l’occasione giusta anche per sensibilizzare il consumatore a capire che un bene così prezioso non va sprecato. Per l’occasione sarà presente Gianfranco Eugenio Pazienza, docente e ricercatore per il progetto Mollusc (acquacoltura sostenibile) dell’Università di Foggia, esperto di ecologia degli ambienti lagunari del Gargano, ambientalista di grande preparazione e di notevole esperienza. Madrina dell’evento sarà Daniela Mastroberardino, Presidente Nazionale dell’Associazione “Le Donne del Vino”.
L’evento, riservato a un numero massimo di 80 persone, si chiuderà con un’apericena (ore 20) con piatti tipici a cura dello chef Leonardo Vescera del Ristorante Il Capriccio, con banchi d’assaggio per la degustazione di tutti i vini delle socie produttrici. Ventidue etichette tra bollicine, bianchi, rosati e rossi, una ricca carta vini che racconteranno la produzione di una Puglia al femminile, da Nord a Sud, dal Gargano fino al Salento. Il servizio dei vini sarà a cura delle socie sommelier. E poi angolo winebar per un after dinner sempre con i vini delle Donne del Vino.
“Si ritorna sul Gargano e nella splendida Vieste per riprendere un desiderio incompiuto – dichiara la delegata regionale Renata Garofano –. SummerWine è un evento itinerante che vuole raccontare i territori enoici della nostra Puglia, cercando di valorizzare al massimo una terra così ricca di storia, di vitigni autoctoni e di vini fortemente espressivi del territorio di origine. Ma anche fonte di acqua che alimenta tanti territori anche vicini. Motivo per cui il tema quest’anno sarà l’acqua, per riflettere e creare unioni con altri mondi dove l’acqua è sempre centrale, e preservarla è l’obiettivo comune.”
Alla manifestazione saranno presenti le cantine delle socie produttrici: Antica Masseria Jorche, Apollonio Casa Vinicola, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Due Palme, Cantine Merinum, Cantine Paolo Leo, Cardone Vini, Claudio Quarta Vignaiolo, Garofano Vigneti e Cantine, Madri Leone, Mandwinery, Mottura Vini del Salento, Placido Volpone, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Varvaglione, Vetrère, Vignaflora, Villa Agreste.
Summerwine è organizzato con il patrocinio del Comune di Vieste, in collaborazione con il Ristorante Il Capriccio e Approdo di Venere – Adivè. Sponsor: Ecodaunia srl, Igiemme srl, Amorim Cork Italia; Aperibox Salumeria Lombardi della socia Carmela Lombardi.
Costi: € 60,00 giro in barca e apericena; € 40,00 solo apericena. Per partecipare è necessaria la prenotazione Info: 0884.705073 – info@ilcapricciodivieste.it.
In caso di maltempo l’evento sarà annullato e la quota verrà rimborsata.
Commenti recenti