Sara De Bellis

Autore: Sara

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La gelateria caffetteria ‘GREED Il gelato coltivato’ nella sua nuova sede di Monteverde a Roma, racconta e promuove il territorio dei Castelli Romani attraverso “l’aperitivo a filiera corta”. Venerdì 3 marzo il primo evento con l’Azienda vitivinicola “Raparelli” di Lanuvio, l’Azienda Merumalia Resort di Frascati e lo Chef Alain Rosica di “Belvedere dal 1933” a Frascati. Di seguito il Calendario degli incontri.

E’ partito a marzo, dal Rione Monteverde a Roma, per accogliere e attraversare la primavera romana attraverso i nuovi sapori dei suoi Castelli. Sono gli “Aperitivi a filiera corta di Greed”, Gelateria avida di ingredienti buoni che in questi anni ha promosso prodotti e produttori dell’associazione “Castelli Romani food and Wine“.

Nella nuova sede di Circonvallazione Gianicolense 276, che si aggiunge a quella già nota di Frascati ( Via Cernaia, 28), ogni due settimane Aziende vitivinicole dei Castelli Romani e chef, fornai, norcini e casari del territorio castellano faranno degustare le loro creazioni più rappresentative in abbinamento a vini e nuovi nettari in un “Calice a Km 0”.

Dario Rossi, gelatiere e amministratore di GREED, spiega l’importanza di questo evento che durerà fino a maggio:

fare rete in questo periodo è fondamentale, veniamo da anni di chiusure causa COVID e aumenti ingiustificati di materie prime, petrolio ed energia che hanno portato le aziende, e soprattutto le famiglie, ad avere problemi a far quadrare i conti. Il tessuto sociale locale è stato deteriorato e occorre attivare tutte le leve possibili affinché questo non si ripeta.

Proprio per questo è importante che i consumatori, per i propri acquisti, si affidino ai produttori locali e noi cerchiamo, con questo evento, di dargli visibilità anche nella capitale.

Anche il presidente dell’associazione Castelli Romani Food and Wine, lo Chef Alain Rosica, protagoinista di cucina del primo appuntamento ha spiegato l’importanza di questo evento:


Per Noi di CRFW è sempre stata una priorità, proteggere e valorizzare la filiera corta, avere la certezza della provenienza e rispettare le stagioni. Sono solo alcuni dei modi per difendere la nostra identità e creare un’economia sostenibile e non solo, anche creare legami forti con queste meravigliose aziende che sono tutte intorno a Noi.

Il Calendario delle prossime presentazioni:

17 Marzo ore 18:00 Azienda vitivinicola “Villa Simone” di Monte Porzio Catone e la Chef del ristorante ”La Credenza” di Marino;

31 Marzo ore 18:00 Azienda vitivinicola “Eredi dei Papi” di Montecompatri e l’azienda vitivinicola Cifero di Zagarolo;

14 Aprile ore 18:00 Azienda vitivinicola “Casale Mattia” di Frascati e il “Gran Fornaio” di Genzano;

18 Aprile ore 11:00 Azienda Agricola Depau di Grottaferrata (dimostrazione per le scuole del casaro sulla produzione della ricotta di pecora);

12 Maggio ore 18:00 Azienda vitivinicola “Valle Chiesa” di Frascati e la Norcineria “Bernabei” di Marino; 26 Maggio ore 18:00 Azienda vitivinicola Gabriele Magno.

GREED
Il gelato coltivato
Caffetteria e Gelateria Artigianale Naturale
Circonvallazione Gianicolense 276
00152 Roma (RM)
Telefono: 06 69211874 Cell. 347 6236679
Email: gelateriagreed@gmail.com

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La spettacolare Sala Bernini di Palazzo Ripetta ha fatto da cornice alla competizione dei giovani professionisti del Servizio di Sala con due prove impegnative.

Curato dal celebre giornalista e critico enogastronomico Luigi Cremona e Lorenza Vitali, appassionata compagna nella vita e nel lavoro, Emergente Sala è un contest itinerante, dedicato alla ricerca del miglior cameriere under 30 d’Italia!

 

Le Selezioni del Centro Sud, si sono svolte così. Prima la Cena di “Gara” del dove i ragazzi, due per tavolo, hanno servito il menù elaborato da Marco Ciccottelli – Chef del San Balyon il ristorante di Palazzo Ripetta-. La mattina seguente la prova orale nella quale gli “aspiranti emergenti” dopo essersi presentati alle giurie tramite un video, hanno risposto alle domande dei numerosi esperti e partner presenti. 

Abruzzo, Toscana, Basilicata: le giuria e la somma dei due esami hanno individuato “i fantastici quattri” che andranno in Finale, e sono:

Lorenzo Milazzo di Osteria Grande ad Arezzo (AR); Maria Pia Costanzo del Villa Majella di Guardiagrele (CH); Fabrizio Carrarini del Don Alfonso 1890 del San Barbato Resort&Spa a Lavello (PZ); Mirko Plebani del Franco Mare a Marina di Pietrasanta (Lucca).

Saranno loro a sfidera i finalisti della Selezione Nord che si è già svolta a Merano lo scorso novembre, e sono Alessia Chignoli di Villa Crespi, Luca Princiotto de La Montecchia, Marika Azzariti del Pellico3 dell’hotel Park Hyatt Milano, Antonio Gilli del Malga Panna.

Al Conorso, presente l’Assessore ai Grandi Eventi del Comune di Roma, Alessandro Onorato che ha così sottolineato l’importanza dell’evento:

“Il personale di sala preparato e professionale è fondamentale per l’accoglienza turistica di qualità a Roma. Nei prossimi mesi e anni il turismo di alta gamma vivrà una vera e propria rivoluzione, con i grandi brand dell’hotellerie internazionale che hanno investito sulla Capitale in un clima di rinnovata fiducia con l’amministrazione. Solo nel settore 5 stelle lusso il numero delle stanze aumenterà del 30% entro il 2025 e raddoppierà entro 5 anni.

Apriranno a Roma i principali marchi del lusso che fino ad oggi non c’erano, generando nuove opportunità occupazionali, nuove professionalità. Servirà personale realmente preparato per gestire il servizio di sala nella ristorazione e negli alberghi”

Questi gli altri concorrenti della Selezione CentroSud 2023: 

Francesco Abbate di Hyle* del Biafora Resort & Spa a San Giovanni in Fiore (CS); Shiren Akhter di Pulejo* a Roma; Federica Capodicasa di Une a Capodacqua (PG); Raffaele Di Meo di Abraxas Osteria a Pozzuoli (NA); Marco Di Pasquale del Ristorante Santa Elisabetta** a Firenze; Albarosa Galgani de Il Tino a Fiumicino (Roma);  José Luzietti di Pipero* a Roma; Giorgia Spaziani di Aroma Restaurant* al Palazzo Manfredi a Roma.

Prima della premiazione è stata presentata da Antonio Filipponi del Comune di Teramo la seconda edizione dell’evento “Le Virtù” sulla ristorazione sostenibile che si svolgerà a Teramo dal 2 al 7 maggio 2023 e la prima edizione di un nuovo evento alla Villa Reale di Monza, presentato da Giuseppe Di Stefano direttore del Parco e della Reggia, dove il 28 ed il 29 maggio si svolgerà la Finale di EmergenteSala.

Infine la presentazione della 30sima edizione della Guida “Alberghi e Ristoranti d’Italia” del Touring Club Italiano alla presenza del direttore editoriale Fiorenza Frigoni  e Teresa Cremona curatrice della sezion Alberghi della guida, inoltre come testimonial Anna Donati consigliere TCI  e portavoce Alleanza Mobilità Dolce nonché Michela Sciurpa presidente di Sviluppo Umbria, referente dell’associazione Umbre insieme ad altre colleghe proprietarie come lei di strutture ricettive nella Regione.

EmergenteSala è l’unico evento in Italia che valorizza i giovani professionisti del Servizio di Sala in Italia. Si svolge in tre atti, la Selezione Nord, la Selezione Centrosud e Le Finali. Il Brand EMERGENTE comprende anche EmergenteChef, EmergentePizza, EmergnetePastry.

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Nella nuova babilonia gusto salsedine di Fiumicino, “Clementina” traccia una rotta di personalità. Sontuosi i suoi fritti, i Quadrucci di Focaccia Agricola, gli Spicchi di Padellino o di Teglia conditi dai sapori del mare nostrano e da quelli della buona terra.

E mentre il Cornetto salato intona il suo canto sfogliato, la Pizza Romana si veste in 21 abiti e, libera e sicura di sè negli abbinamenti, si mostra pronta ad un applauso croccante tra Bollicine intellettuali, note di Jazz e Bossanova.

Non teme il giorno, né la luce delle domeniche al mare, né l’aria densa di sole e di riflessi d’acqua, né la vista del calmo ondeggiare dei pescherecci. Non teme che tutte queste immagini rimangano alle spalle Clementina, sicura com’è dell’accoglienza dei suoi spazi interni, dell’esattezza della sua atmosfera, della pluralità e ricchezza delle sue vivande.

Clementina si. Come la storica Torre costruita a difesa del Porto e dalla quale prende il nome la via sulla quale si trova (Via di Torre Clementina, appunto). Una strada antica, una lunga riva che conduce al mare, la prima realizzata nel borgo marinaro di Fiumicino, oggi brulicante di persone e locali per tutti i gusti.

In questa nuova babilonia gusto salsedine, Clementina traccia una rotta di personalità. Si varca la soglia, si procede lungo il corridorio arredato dai primi tavoli, si entra nella sala accompagnati da note ricercate, spesso Jazz, Blues o Bossanova.

Le pareti liscie di tenue antracite si alternano a quelle in mattoncini e all’iconico rimando alle atmosfere più metropolitane. Lo sguardo corre libero nello spazio ordinato, sulle mensole, tra le bottigle, tra le mescite della birra artigianale.

Sulla parete di fondo una finestra si apre sulla cucina/laboratorio e prosegue dando risalto alla bocca del Forno che appare come un quadro di fuoco, e per incorniciare l’operoso palco di lavoro.

In alto, come lampadari, cilindri fonoassorbenti per tutelare lo scambio di parole tra i commensali. Poi, i tavoli di marmo lucido, nudi e pronti; la mise en place semplice con quell’unico vezzo di un poggiaposate in ferro con inciso il nome della pradona di casa: Clementina.

Bicchieri di sottile cristallo arrivano pronti per accogliere le proposte di una carta dei vini pensata come un libro, a cura del “Professore” Daniele Mari. Sommelier Ais, viaggiatore e ricercatore appassionato con una particolare attitudine al racconto e all’approfondimento; il suo metodo di classificazione è trasversale quanto originale, e raggruppa i vini in “Capitoli di Famiglia”. Ecco quindi Le piccole maison di Champagnei Crémant; i Metodo Classico e Metodo Charmant; i Vini del territorio; le Anfore e Naturali; i Grandi classici italiani; omaggi, approfondimenti e gli “Inediti del Prof”, ovvero una personalissima dispensa ad appannaggio dei più attenti e curiosi.  

Una carta dei vini che ben si rapporta al menu/atlante ricco di sorprese e di nuove visioni. Definirla “Pizzeria” sembra riduttivo vista la molteplicità di forme, consistenze, invenzioni, ricette, abbinamenti, giochi di alveoli e mirate croccantezze unicamente tenute insieme dal comune denominatore “Pizza”. Una piccola parola senza confini che Luca Pezzetta naviga con sicurezza e oltrepassa ridefinendone le mappe romane.

Si salpa a partire dai fritti, avvolti da una spessa panure di cereali e pangrattato. Impossibile non cedere alla tentazione del “Supplì quadro cacio e pepe”, croccante fuori e cremoso all’interno, con quel punto di sapidità centrato e gustoso, così come il “Supplì sfera con coda alla vaccinara”, generoso e lavico. Poi il Cornetto salato all’italiana, la Focaccia agricola, il Padellino, il Quadruccio e Sua Maestà la Pizza Romana, quella stesa al mattarello, sottilissima e con il bordo bruciacchiato.

In carta sono 21, divise in due categorie: “Classiche” e “Intepretazioni dal mare alla terra”. Sono figlie di uno studio “matto e disperatissimo” dalla base – che ha ripreso la tradizione veloce e distratta della Pizza Romana e l’ha corretta, modernizzata e ripensata secondo i dettami dell’arte bianca più aggiornata – ai condimenti scelti all’Asta di Fiumicino, attinti dai piccoli produttori o da quelli di fiducia, sempre e solo su base qualitativa.

A decidere non è la stagione, ma il mare. Lui detta le regole, noi ripensiamo il menu.

Focus sulla Degustazione

Ripartiamo dal Cornetto salato. Da manuale e quindi giustamente “sfogliato” a mano. Pezzetta lo farcisce con Roast beef, salsa tonnata e capperi. Un trionfo italiano che sa della migliore Francia. Segue il Quadruccio di focaccia agricola sul quale adagia crudo di mazzancolle locali, ricotta, zucca e misticanza.

Arriva poi il trionfo fatto boccone, un giro di sapori che ferma il tempo: un Quadruccio di Teglia Romana con Crudo di Canocchie locali, Stracciata, Guanciale croccante, Granella di nocciole e Misticanza. Per me “il Canto di Circe”. Un’esatta sequenza di sapori in progressione che ammalia il palato, lo incanta e nel quale ho letto un omaggio al litorale laziale dal Viterberse all’Agropontino, così ricco di prelibatezze. Perfetto con le bollicine suggerite da Daniele.

Doveroso trovare spazio anche per la Pizza, nella leggerezza, nella digeribilità e ben oltre. La Marinara del Futuro è perfetta nella sua ordinata semplicità su base di pomodoro Magliarese, dove capperi, olive, aglio nero fermentato, pomodori confit, alici di Fiumicino e polvere di Origano portano avanti e indietro nello spazio/tempo la Marinara.

Poi, Trippa, Pancia e Crostacei – con Trippa, Pancetta, Crudo di Mazzacolle, Pecorino Romano, Sedano arricciato e Pomodoro Magliarese. Buonissima e anticonformista. Si. Una pizza ottima che, agli estimatori del quinto quarto (come me) e ai navigatori senza timori, spalanca un nuovo panorama di Terra, Orto e Mare giocando sulle affinità delle consistenze che mostrano a tutti quando la Pizza per Clementina NON sia un gioco, ma un mondo plurale di piacere e divertimento sempre nuovo.

Pizzeria Clemententina – Il Progetto

Pizzeria moderna su Via di Torre Clementina, proprio davanti al ponte/passerella di Fiumicino, Clementina è stata aperta con grande convinzione e voglia di fare bene a dicembre 2021 da Luca Pezzetta e Jacopo Rocchi del Bar Pasticceria Rustichelli. Pezzetta lavora con il pescato giornaliero, che acquista all’asta del pesce di Fiumicino, direttamente dalle barche dei pescatori e attraverso un’intensa collaborazione con le aziende locali. Ogni giorno gestisce diversi lieviti naturali e impasti con farine macinate a pietra. Molti dei topping sono pensati in cucina o sul barbecue. La proposta plurale di Pizze e Condimenti ben si abbina alla ricercata carta del vini attentamente pensata da Daniele Mari.

Pizzeria Clementina
Via della Torre Clementina, 158,
00054 Fiumicino (RM)
Telefono: 328 818 1651
www.pizzeriaclementina.it

Immagini di Copertina e Testo – Photocredits / Jesús López Bolaños 


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Il primo dei “4 Pranzi della Domenica”, dedicato al Maiale Nero Casertano, è stato di fatto un trionfo, dove l’indovinata sequenza di portate – ideata dallo Chef Piero Drago ed eseguito a 4 mani con la Sous Chef Giacoma Mineo – ha mostrato le splendide attitudini del regale suino.

Ma la storia di JACOPA è molto più suggestiva e ricca di aneddoti che vanno dal sacro al laico, passando per i “peccati di gola”.

JACOPA, ristorante bistrot dell’Hotel San Francesco, tra le quiete vie di Trastevere a Roma, non prende solo il nome dalla via in cui è ubicato (Via Jacopa de’ Settesoli, 7): la sua è una storia molto più suggestiva e ricca di aneddoti, curiosità e congiunzioni tra il mondo sacro e mondo laico.

Il suo titolo infatti rende omaggio a “Frate Jacopa”, ovvero Jacopa Frangipane, Signora dei tanti castelli e terre del Lazio dei Frangipane, la quale, rimasta vedova a soli 27 anni, diventò l’amministratrice delle molte proprietà del marito, fra cui la cittadina di Marino (RM).

Quando San Francesco arrivò a Roma, Donna Jacopa conobbe l’ordine attraverso la sua Parola, diventando da quel momento sua fedele seguace e fidata guida per le vie dell’Urbe. Da allora, Jacopa de’ Settesoli si convertì nella più valida collaboratrice del neonato movimento francescano nella città dei Papi, ottenendo importanti concessioni. Jacopa de’ Settesoli era talmente attiva e risoluta, da indurre Francesco a chiamarla affettuosamente Frate Jacopa e a sollevarla dalla clausura. Anzi, amava dire: “Aprite le porte e fatela entrare, perche per frate Jacopa non c’è da osservare il decreto della clausura relativo alle donne”.  

Secondo una tradizione poi, San Francesco nel 1221 fondò, ispirato proprio da Jacopa, l’ordine dei “Fratelli e Sorelle della Penitenza” o “Terzo Ordine” dedicato ai laici che, pur rimanendo a vivere nel mondo, desideravano condurre una vita cristiana di stile francescano.

Tra le tante abilità di Jacopa la cucina non era da meno. Cuoca sopraffina, proprio al desco della nobildonna romana, Francesco assaggiò quelli che sarebbero diventati il suo unico “peccato di gola”, ovvero certi biscotti “boni e profumosi”, di cui in Santo andava ghiotto.


Pasta di pane, miele, mandorle e mosto d’uva, i “mostaccioli” di Jacopa piacevano talmente tanto al Santo da averli desiderati anche in punto di morte. Così JACOPA, che affaccia sul cortile interno della Chiesa di San Francesco a Ripa diventa, grazie alla bella intuizione del proprietario Daniele Frontoni, simbolicamente e concretamente la “mensa” di Francesco.

Una “mensa” di charme, piacevolissima, elegante ed educata che, tra le sue linee essenziali e le tonalità della terra, non nicchia davanti al vigore dei sapori. Anzi.

Il primo dei “4 Pranzi della Domenica”, dedicato al Maiale Nero Casertano, è stato di fatto un trionfo, dove l’indovinata sequenza di portate – ideata dallo Chef Piero Drago ed eseguito a 4 mani con la Sous Chef Giacoma Mineo – ha mostrato le splendide attitudini del “regale suino”.

Tutto ha avuto inizio chips di cotenna soffiata, un Crunch accompagnato da una bollicina per dirsi “buon appetito”. Poi, subito, la prima rivelazione: una bruschetta di pane scuro travolta da una generosa effusione di “orecchie in umido marinate”, straordinarie per viscosità, consistenza e prodezza di pensiero applicato.


Poi la “Coppa di testa”, realizzata artigianalmente con inserti di scorza d’arancia e servita con le puntarelle (alle quali mancava un pò di personalità per tenere “testa alla testa”). I “Fagioli con le cotiche in coccio”, centrati e avvolgenti; poi Standing ovation per i “Fegatelli in rete e purea di albicocche”, un tocco di classe ad ingentilire il carattere del fegato reso ancora più strong da una non totale cottura.

Anche gli gnocchi, fatti in casa, ben morbidi e perfetti amici del palato, conditi con il sugo delle spuntature, creavano un nuovo incontro tra l’opulenza di un sugo di tradizione e la misura della sua presentazione.

Chiude il “Walzer del Casertano”, Salsiccia e Friarielli, immancabile quanto riuscito connubio, prima di scivolare nella dolcezza con un ironico Peppo Pig, un dolce a base di vaniglia, caramello, mascarpone e whisky ideato dal pastry chef Luca Andrea Ercoli. Il prossimo pranzo, fissato per il 26/03, sarà in onore del Quinto Quarto. I posti sono limitati. Vi consigliamo di prenotare!

JACOPA
Via Jacopa de’ Settesoli, 7
Roma (Trastevere)
065809075

Fotografie nel testo gentilmente concesse da Daniele Frontoni

In copertina: “Pane e Orecchie” / Sara De Bellis

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Pastry Bit Competition: la gara per conquistare il titolo di “Pastry Ambassador 2024” Molino Dallagiovanna. A sfidarsi, dall’1 al 3 marzo, presso il Grand Hotel Paradiso di Pontedilegno – Tonale (BS) saranno i 27 pasticceri selezionati tra i 135 candidati durante le 9 gare regionali effettuate da maggio a novembre 2022 in tutta Italia.

Al via le semifinali di Pastry Bit Competition, la gara rivolta ai professionisti della pasticceria, promossa da Molino Dallagiovanna e dal maestro Leonardo Di Carlo, pioniere della Pasticceria Scientifica, con Gambero Rosso in qualità di media partner.

A sfidarsi dall’1 al 3 marzo presso il Grand Hotel Paradiso di Pontedilegno – Tonale (BS) saranno i 27 pasticceri selezionati tra i 135 candidati durante le 9 gare regionali effettuate da maggio a novembre 2022 in tutta Italia. In palio l’ambìto titolo di “Dallagiovanna Pastry Ambassador 2024”, volto ufficiale del Molino per il settore pasticceria in Italia e nel mondo. A vincere sarà chi farà sentire più forte il suo “bit” e dimostrerà di saper combinare creatività e tecnica prestando, quindi, attenzione non solo al “cosa”, ma anche al “come”.

Dalle semifinali di Ponte di Legno, dove i pasticceri si confronteranno nella preparazione di un Cake, saranno in 9 a passare alla fase finale che si articolerà in due momenti: il primo il 5 giugno in Cast Alimenti, la Scuola di Cucina di cui Molino Dallagiovanna è partner da molti anni a sostegno della formazione e dell’eccellenza delle professioni, il secondo il 9 settembre presso la sede del Molino a Gragnano Trebbiense (PC).

 In Cast Alimenti i 9 pasticceri finalisti dovranno realizzare un dolce lievitato da colazione fritto e non sfogliato; al Molino l’ultima sfida consisterà nella valutazione del panettone.

La giuria, capitanata da Leonardo Di Carlo, testimonial della Pastry Bit Competiton, sarà composta da Maestri Pasticceri, blogger e giornalisti del settore, tra i quali rappresentanti del Gambero Rosso. I candidati verranno valutati sulla base dei seguenti criteri: ricetta dell’impasto, presentazione del piatto finale, assaggio e professionalità del candidato. Alla giuria tecnica, in occasione delle semifinali, si affiancherà una giuria popolare.
Presentatori d’eccezione delle 3 semifinali e della finale saranno i due chef e noti conduttori televisivi Andrea Mainardi e Daniele Persegani.

In occasione delle semifinali e della finale si affiancheranno Zanolli forni e RDS 100% Grandi Successi tra i partner di Pastry Bit Competition. Zanolli forni da 70 anni progetta e produce forni e macchine per pizzerie, pasticcerie e panifici; il tradizionale ingegno italiano e l’attenzione alle tecnologie più avanzate rendono Zanolli una garanzia del Made in Italy in Italia e all’estero, una tra le più affermate realtà del settore. RDS 100% Grandi Successi, Official Radio dell’evento, ha ideato un piano cross-mediale e multipiattaforma sui propri canali per fare da cassa di risonanza alle attività legate all’evento. Nei 3 giorni delle semifinali dalle ore 16,00 alle 18,00 saranno previsti dei momenti di musica e intrattenimento con i DJ set 100% Grandi Successi durante gli Après–ski presso Ombrello Tonale dove, al termine di ogni giornata, verranno annunciati i nomi dei qualificati alle finali. Altro partner che nelle semifinali affiancherà Molino Dallagiovanna è il Consorzio Pontedilegno – Tonale.

Ecco l’elenco completo dei semifinalisti:

Semifinale Nord – 1° marzo
Luca Borgioli della pasticceria “Zanzibar” di Firenze
Luca Rubicondo della Rubicondo Pasticceri di Solarolo (RA)
Dario Guglielmoni della pasticceria “Nova Atelier Dolce e Salato” di Vicenza
Matias Nicolas Kelm della pasticceria “Le Fronde – Ke Wines” di Refrontolo (TV)
Marco Salvotelli della pasticceria “Salvotelli” di Trento
Gianluca Bolzani della pasticceria “Bolzani” di Vicenza
Andrea Marzo della pasticceria “Gusto Lab Specialità siciliane” di Rivoli (TO)
Simone Gori pasticcere di Valerio Ricevimenti di Quarrata (PT)
Daniele Fiora della pasticceria “Peck” di Milano

Semifinale Centro – 2 marzo
Marco Selis dell’Argentario Golf & Wellness Resort di Porto Ercole (GR)
Giovanni Marco Carandino del Four Seasons Hotel di Firenze
Gabriele Giambastiani pasticcere presso il “T Hotel” di Cagliari
Valentina Meriziola della pasticceria Mulini a Vento di Terni
Carlo Spinola pasticcere presso “Hotel Stella Maris” di Villasimius (CA)
Nicola Valentino Rosato della pasticceria “Peter Pane” di Modena
Dalila Capretta del ristorante “Arca” di Alba Adriatica (TE)
Veronica Di Curzio della pasticceria “La Patisserie” di Roma
Alessandro Fiorucci della pasticceria “Pane e Salame F.lli Lattanzi” di Roma

Semifinale Sud – 3 marzo
Simone Caserta pasticcere del “Mine & Yours” di Lecce
Domenico Giove della pasticceria “La Patisserie Giove” di Ginosa (TA)
Serena Nardelli della pasticceria “Bis – Bar Pasticceria” di Martina Franca (TA)
Maurizio Messina della pasticceria “A Messina – Food and Beverage” di Messina
Salvatore Catapano pasticcere presso il “San Montano Resort & Spa” di Lacco Ameno – Isola d’Ischia (NA)
Alessandro Saccomando della pasticceria “Casa Mastroianni – Il Cantagalli” di Lamezia Terme (CZ)
Pasquale Bevilacqua della pasticceria “Mamma Grazia” di Nocera Superiore (SA)
Giuseppe Scavetto della pasticceria “Bar Sicilia” di Cammarata (AG)
Giovanna Casciani della pasticceria “Casciani Patisserie” di Vairano Patenora (CE)

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Il St. Hubertus di Norbert Niederkofler, il Noma di René Redzepi, El Bulli di Ferran Adrià. Tempi diversi, situazioni diverse, motivazioni molteplici. Segnali che inducono a pensare quanto il sistema dell’alta ristorazione vada ripensato. In questo complicato panorama c’è anche chi è capace di chiudere gli occhi davanti alla luce delle stelle, e cambia per (r)innovare.

Chiude oggi il ristorante tre stelle Michelin St. Hubertus dello chef Norbert Niederkofler. Poco tempo fa lo chef del Noma René Redzepi, Meta di pellegrinaggio per cuochi e facoltosi gourmand, annunciava al New York Times la volontà di trasformare il suo ristorante in un grande laboratorio di idee e piatti, perchè l’intera industria dell’alta cucina “semplicemente non funziona”. Lo aveva già dedotto Ferran Adrià, chef catalano ispiratore della cucina d’avanguardia, decidendo di chiudere il suo ristorante El Bulli di Roses, per sostituirlo con un accademia culinaria.

Situazioni diverse, tempi diversi, molteplici le motivazioni che vanno dai costi di gestione alla scarsità di personale, dalla sostenibilità dell’impresa stessa, agli affitti alle questioni umane ed etiche. Segnali che inducono a pensare quanto il sistema dell’alta ristorazione vada ripensato. Ma c’è anche chi è capace di chiudere gli occhi davanti alla luce delle stelle, e cambia per rinnovare.

3 Stelle Michelin e 1 Stella verde. Nonostante questo chiude oggi, come ad ogni fine stagione. Ma, stando a quanto trapelato, quando il St. Hubertus riaprirà, Niederkofler non sarà più operativo nella sua Cucina e, molto probabilmnete, anche le prestigiose stelle Michelin da lui conquistate si spegneranno sulla Montagna di San Cassiano.

Il ristorante, infatti, è ospitato all’interno dell’albergo Rosa Alpina, recentemente acquisito dal gruppo Aman che, entrato a fianco della famiglia Pizzinini, ha stabilito che l’intera struttura sarà oggetto di profondi lavori di ristrutturazione.

Lavori che dureranno circa un anno e mezzo, al termine dei quali, lo chef ideatore di “Cook the Mountain” rimarrà comunque all’interno del gruppo ma non sarà più ai fornelli.

Ci fermiamo per un anno e mezzo per lavori e dobbiamo ridefinire tutto il concetto della ristorazione. Il St. Hubertus cambierà, sarà più piccolo, con meno coperti, con un’altra formula forse più esclusiva. Norbert è con noi dal 1994 e quindi è della famiglia, farà parte del think tank del Rosa Alpina”.

Ursula Mahlknecht Pizzinini

Norbert Niederkofler, arrivato al Rosa Alpina nel 1994, è alla guida del ristorante gourmet St. Hubertus di San Cassiano, fin dal 1996. Nel cuore dell’Alta Badia, alla vista di prodigiose montagne, nel corso degli anni, lo chef ha progressivamente orientato la sua cucina verso una cucina di Montagna sempre più autentica con ingredienti locale e rigorosameten stagionali che riportano a tavola il carattere e la storia di questi luoghi eroici.

Non a caso, anche il nome del ristorante si rifà al Santo protettore dei cacciatori, Santo Hubertus.

Ottiene nel 2000 la prima stella Michelin, la seconda nel 2007. Il cambio di rotta nel 2011, anno in cui stagione e terriorio, coscienza e conoscienza diventano gli imperativi gastronomici. Poi, nel 2018, la terza. Nel 2020 la Stella Verde per la sostenibilità.

La ristorazione italiana da oggi perderà il St. Hubertus così come lo abbiamo conosciuto e le sue “quattro stelle”, tuttavia, secondo quanto dichiarato dallo chef stesso, Niederkofler metterà tutta la sua esperienza, conoscenza e visione a disposizione del nuovo gruppo.

Appoggio completamente la scelta di rivedere il concetto alla base della struttura e della cucina e, in quest’ottica, metto a disposizione la mia esperienza. In merito alle Stelle Michelin sarà solamente questa a definire le future possibili assegnazioni.

Da parte mia, posso garantire che farò tutto il possibile per confermarle”.

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Nato da una collaborazione tra Nacon, Cyanide Sudio e Guida Michelin Chef Life: a Restaurant Simulator“, disponibile dal 23 febbraio 2023, vuole mettere alla prova gli aspiranti ristoratori sfidando i massimi sistemi di attribuzione di qualità secondo i dettami “della Rossa”, indiscusso punto di riferimento della ristorazione di livello. Saranno l’ambizione, le scelte compite, le abilità nella gestione a fare la differenza e a permettere ai players di conquistare l’ambita “stella”.

Avviare un Ristorante è un’impresa difficile, non di certo un gioco, per quanto l’esperienza di gioco di Chef Life sia pensata per simulare una realtà attendebile e coinvolgere il più possibile il giocatore.

Perchè aprire un ristorante non ricade solo sulla capacità di cucinare. Si parla di una vera e propria azienda che, oltre a dover fatturare in positivo, deve soddisfare ogni giorno la propria clientela come se fosse il primo, e così come non accade in altri settori, è sottoposta al giudizio delle Guide, classifiche e leoni da tastiera.

Vista la complessità dell’impresa, molto più complessa di ciò che appare, essendo questo settore sempre più competitivo e avendo fatto fronte ad una crisi su più fronti che non era mai stata affrontata, chissà se “Chef Life: A Restaurant Simulator” diminuirà o potenzierà l’illusione della “facilità” della Ristorazione.

Capiamo insieme il gioco

L’inizio si concentra sull’acquisizione di familiarità con l’attività di ristorazione che prenderà una strada più o meno complessa a seconda delle intenzioni per il futuro del singolo giorcatore/ristoratore. Non ci sono elementi di fantasia, tutto è molto realistico. Non ci credete? Guardate il TRAILER.

Chef Life è nato grazie al duro lavoro di Nacon e Cyanide Studio – ha spiegato Clara Colucci – responsabile della comunicazione della Guida Michelin.

Noi abbiamo collaborato a una parte specifica del gioco legata ai nostri valori, alla nostra metodologia e ai nostri criteri specifici, per garantire la pertinenza dell’esperienza.

Chef Life: A Restaurant Simulator sarà disponibile su PlayStation®5, PlayStation®4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC il 23 febbraio 2023.

Gameplay: Cucina e Gestione Combinate

L’attrazione principale di Chef Life: A Restaurant Simulator è la combinazione di cucina e gestione del ristorante. Altri giochi di cucina come si concentrano esclusivamente sull’aspetto culinario, aggiungendo variazioni sul tema per mantenere l’interesse del giocatore.

Il Gioco inizia con gli ultimi ritocchi al nuovo ristorante, che aprirà il giorno successivo. È il primo passo su una strada lastricata di sfide da affrontare. Molti i passaggi dei quali tener conto: location, atmosfera, brigata e staff, fornitori, spesa, frigoriferi, celle e dispense, Haccp, Menu, linea, mise en place, postazioni. Poi c’è il servizio vero e proprio. Ma ogni scelta, ogni passaggio richiede tempo e visione.

La Spesa e la Cucina, i Suoni e la Presentazione del Piatto

La musica in sottofondo, i suoni della cucina in primo piano. Gran parte della giocabilità di Chef Life: A Restaurant Simulator è basata sull’aspetto più ludico ed estetico, ovvero sulla presentazione del cibo. Sebbene tutti i piatti abbiano una presentazione predefinita, si potrà personalizzare l’aspetto del singolo piatto dopo averne terminato la cottura. Questo è una delle dinamiche di controllo e libertà di esperessione creativa più interessanti e permetteranno al player di sentirsi protagonista, tenendo anche conto che il piatto influenzerà la valutazione finale del suo ristorante e dovrà rispettare tutti canoni de”la Rossa”.

Fin dalla sua nascita nel 1900, la guida Michelin ha sempre avuto il gusto dell’innovazione – continua Clara Colucci. È stato molto naturale per noi impegnarci in questi nuovi settori, soprattutto in un momento in cui la cucina è molto presente nelle case di tutti, grazie a programmi televisivi popolari come Top Chef, ad esempio.

Questa tendenza generale ha creato una splendida vicinanza tra chef e foodies, e abbiamo pensato che potesse essere interessante interagire direttamente con loro grazie a un mezzo come il videogioco. È un’occasione per vivere un’esperienza unica e originale.

Managment e Business

Questo è l’altro aspetto preminente del gioco e che rimarca la differenza con altri simulatori di ristoranti, ovvero il lato gestionale della proprietà di un ristorante. Quindi qualità e bellezza dei piatti sarà importante ma biosgnerà assicurarsi di avere le scorte per crearli e fondi a sufficienza per pagare tutte le spese.

Questo imporraà delle scelte, non per forza delle rinunce, ma sarà fondamentale considerare tutti gli aspetti a partire dal menu e dagli ingredienti che servono per realizzarlo. Lavoro che richiede pianificazione e ingegnosità.

E La Guida MICHELIN a Sopresa

In Chef Life, il giocatore deve garantire la qualità degli ingredienti e dei piatti serviti e la buona gestione del servizio, amministrando al contempo le proprie finanze per far prosperare il ristorante. Potrà inoltre decidere quale tipo di ristorante avviare: un ristorante bistrot o un ristorante gastronomico.

Dal sale agli ingredienti da aggiunge per migliorare un piatto, tutto fa punteggio, tutto serve per salire o scendere di livello.

La vera novità, oltre ad avere sulla locandina una Donna Chef a rappresentare il settore, consiste nel fatto che da un momento all’altro può entrare un ispettore della Guida Michelin in incognito, sedersi e ordinare, come nella realtà.

Nacon e Cyanide Studio hanno sapientemente integrato i nostri valori storici, i nostri metodi specifici e le nostre esigenze nel gameplay. Siamo grati di poter accompagnare gli appassionati di cucina nella loro vita quotidiana con strumenti innovativi

 Clara Colucci – responsabile della comunicazione della Guida Michelin.

I Riconoscimenti della Guida MICHELIN

La selezione da parte della Guida MICHELIN sarà il primo passo verso il raggiungimento della Stella o del Bib Gourmand: per riuscirci, il giocatore deve presentare una cucina di qualità, raggiungere un certo livello / punteggio nel gioco e, soprattutto, garantire la qualità dei piatti durante il servizio in modo che i clienti siano (sempre) soddisfatti.

Il premio ufficiale Bib Gourmand viene assegnato a chi sceglie di creare un ristorante a prezzi accessibili, pur garantendo un’alta qualità del cibo, proprio come nella vita reale. Anche la costanza della clientela è un criterio fondamentale per aggiudicarsi il premio.

Il giocatore può scegliere di puntare poi all’iconica Stella della Guida MICHELIN e diventare così un ristorante stellato. A tal fine, l’eccellenza della cucina del giocatore viene giudicata in base a diversi criteri, basati sugli stessi elementi di valutazione che costituiscono la famosa metodologia degli ispettori anonimi della Guida: la scelta dei prodotti, la padronanza delle tecniche culinarie, l’armonia dei sapori, l’espressione della personalità dello chef nel piatto e la coerenza della qualità dell’esperienza offerta.

Per rimanere il più possibile vicino alla realtà, Chef Life offrirà ai giocatori l’opportunità di ricevere una divisa ufficiale e una targa associata per ogni premio vinto. È un’opportunità di distinguersi ancora di più grazie all’eccellenza del locale e alla personalità della cucina.

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Domenica 26 Febbraio 2023 le cucine del Ristorante Jacopa daranno vita al menu ideato dallo Chef Piero Drago che elegge a protagonista il Maiale nero Casertano fino al dolce del Pastry Chef Luca Andrea Ercoli. Gli appuntamenti saranno quattro, tutti con sapori diversi. E, con la bella stagione i PRANZI DELLA DOMENICA torneranno sulla terrazza con vista su Roma.

Ristorante, Caffetteria e Cocktail Bar. Si chiama Jacopa, ed è il Ristorante moderno e minimal, all’interno e sulla terrazza del riservato Hotel di ciittà “San Francesco”, tra gli spazi nascosti del Rione Trastevere.

Piatti decisi con i sapori delle stagioni, che mitigano i sapori dalla terra a quelli del mare con grande attenzione per il mondo vegetale. Accompagnata da una selezione di vini naturali puliti senza inutili estremismi e cocktail ben eseguiti la tavola, qui si dichiara contemporanea e mai banali.

Quasta “non banalità” domenica 26 Febbraio viene celebrata attraverso una “verticale suina”: un sonoro inno alle carni del Maiale Nero Casertano, con un pranzo completamente immaginato in Suo onore.

Di statura non eccessiva, con ossatura fine e zampe robuste, mantello grigio ardesia, senza pelo, è un animale particolarmente pregiato, che regala agli uomini carni prelibate e viene allevato nelle Province di Caserta e Benevento. Censito da Ezio Marchi alla fine del 1800, il maiale di razza casertana era allora considerato la miglior specie presente in Italia, e veniva spesso impiegato dagli allevatori inglesi per incroci con le razze britanniche, al fine di migliorarne la qualità delle carni.

Ha una buona attitudine all’ingrasso e la sua caratteristica principale è la marezzatura delle carni, ossia la presenza di abbondante tessuto connettivo intramuscolare che rende le carni di questo maiale morbide e particolarmente gustose.


Vogliamo dedicare una giornata per celebrare la carne di Maiale nero Casertano – racconta Daniele Frontoni, owner di JACOPA – abbiamo pensato di sviluppare per l’occasione un menu a 8 portate, dall’antipasto al dolce.

La Verticale Suina di JACOPA

  • Chips di cotenna soffiata con bollicina in abbinamento
  • Insalata di coppa di testa e puntarelle
  • Fagioli con le cotiche
  • Fegatelli e albicocche secche
  • Orecchie marinate
  • Gnocchi con le spuntature
  • Salsiccia e Friarielli
  • Peppo Pig
    (vaniglia, caramello, mascarpone e whisky)
    Il costo è di €50 p.p.

Gli appuntamenti saranno quattro, tutti con sapori diversi. E, con la bella stagione i PRANZI DELLA DOMENICA torneranno sulla terrazza con vista su Roma. Queste le date: 26/02 Verticale Suina – 26/03 Quinto Quarto – 30/04 da definire / forse pesce – 28/05 Vegetariano.

I posti sono limitati, è possibile prenotare il proprio tavolo seguendo questo link o contattando o inviando un messaggio whatsapp al ristorante allo 06 5809075.

JACOPA
Via Jacopa de’ Settesoli, 7
Roma (Trastevere)
065809075

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Per festeggiare i primi cinque anni di Seu Pizza Illuminati, Valeria Zuppardo e Pier Daniele Seu, da lunedì 27 febbraio 2023 apriranno le porte della loro cucina a chef, pizzaioli e pasticceri. L’obiettivo? Condividere esperienze, creare contaminazioni gastronomiche e regalare un bel momento di divertimento a tutti coloro che vorranno partecipare.

Si chiama “Seu&Friends” e taglierà il nastro inaugurale del suo/Seu calendario di incontri il 27 febbraio 2023. E lo farà con Gianfranco Pascucci, uno dei più affinati interpreti della cucina di mare d’Italia, chef e patron del ristorante “Pascucci al Porticciolo” di Fiumicino, una stella Michelin.

Da una parte un Maestro Lievitista sempre carico di idee ed entusiasmo, coadiuvato dall’energica presenza di Valeria Zuppardo, compagna di vita e di lavoro, assieme animati da quel costante desiderio di crescita a fronte di un’affermato successo.

Dall’altra Gianfranco Pascucci – anche lui affiancato in sala dalla solida dolcezza della moglie Vanessa Melis – che porterà a Roma la sua cucina di personalità e sensibilità che va dalle tinte blu del mare, al verde della macchia mediterranea, passando per le scale di rosso di granchi e crostacei.

Alto e alveolato il cornicione della “Seu Pizza”: impasto leggero, cottura calibrata, grande fantasia, ironia e ricerca degli abbinamenti, che farà spazio nelle prossime settimane agli ospiti di “Seu&Friends”.

Festeggiano così i primi 5 anni il locale di via Bargoni, alle spalle di Viale Trastevere, con il suo stile di eccentrico e minimal tra divani di ecopelle, piani lucidi, banconi, poltroncine design e neon.

Festeggiano con uno scambio di idee tra grano e mare, con uno chef che è Re della duna, terra di mezzo tra acqua e vegetazione, genitrice di un ecosistema unico ricchissimo, da sempre per Pascucci musa ispiratrice di una cucina semplice quanto straordinaria.

Sulla Pizza o sul Ruotino (Wheely – con spinta crunchy e doppia cottura) di Pier Daniele Seu troveranno quindi spazio nuove sapidità marine e cariche iodate che pronte a far predere il largo al sapore.

L’obiettivo? Condividere esperienze, creare contaminazioni gastronomiche e regalare un bel momento di divertimento a tutti coloro che vorranno partecipare.


Gli altri appuntamenti ed i menù delle serate saranno comunicati sui canali social di Seu Pizza Illuminati e sul sito www.seupizza.com, dal quale nei prossimi giorni sarà possibile prenotare, quindi “Stay tuned”!

SEU ILLUMINATI – Via Angelo Bargoni, 10 – 18, 00153 Roma RM / Telefono: 06 588 3384

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Domenica 19 Febbraio dalle 12 a tarda sera, la prima edizione di SABOR BRASIL presso lo “Snodo Mandrione” vi permetterà di scoprire i sapori, i ritmi e i colori del Carnevale Salvador de Bahia anche attraverso i cibi rituali preparati per l’occasione dallo chef Paulo Aires di “Reserva restaurante y cocteles“. E poi ancora Spettacoli, Laboratori di teatro, Capoeira, Contest, Area giardino per giochi e molto altro.

Di pura ispirazione africana, il carnevale baiano è una celebrazione di gioia, colore e allegria. Un’atmosferna contagiosa e coinvolgente che stimola la partecipazione di tutti con ritmi e tamburi, canti, musica e danze.

La forza trainante delle celebrazioni è appunto un ritmo afro-brasiliano che ha reso Salvador de Bahia la capitale della musica baiana. Il 𝐂𝐚𝐫𝐧𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐁𝐚𝐢𝐚𝐧𝐨, è infatti conosciuto anche come Carnevale di Salvador da non confondere con quello di Rio, caratterizzato invece dalla presenza delle scuole di Samba.

Di sei giorni in tutto, inizia il giovedì, corre attraverso il martedì e termina il mercoledì delle ceneri. Alcuni eventi si verificano anche prima e dopo il carnevale che estende la sua durata complessiva a dodici giorni.

A Salvador de Bahia, la pista Campo Grande nella zona alta del Salvador, la pista Barra-Ondina e il quartiere Pelourinho sono gli epicentri delle feste in città. Ogni anno conta circa 2,5 milioni di persone (metà di loro sono visitatori) e la vera peculiarità, oltre i carri, del Carnevale di Bahia è il ritmo battente delle percussioni che risuona nella cassa toracica e ci riporta alle origini di Mamma Africa.


Domenica 19 Febbraio dalle 12 alle 23, Roma accoglie e festeggia la prima edizione di SABOR BRASIL presso lo “Snodo Mandrione”; occasione in cui sarà possibile scoprire i sapori, i ritmi e i colori del Carnevale di Bahia anche attraverso i cibi e piatti tradizionali della cucina brasiliana e bahiana – Pao di Queijo, Moqueca, Feijoada e Pudim – preparati dello chef Paulo Aires del Ristorante “Reserva restaurante y cocteles” e Drink Brasiliani a cura di Snodo Mandrione.



𝐆𝐋𝐈 𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐀𝐂𝐎𝐋𝐈

🔹 H 16:00 concerto di 𝐙𝐞̀ 𝐆𝐚𝐥𝐢̀𝐚 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐞𝐭𝐭𝐨 con brani del repertorio brasiliano di ogni stile e periodo storico, interpretate dalla voce e chitarra di Zé Galía in Trio, spettacolo al ritmo al samba alla musica coinvolgente brasiliano.
www.zegalia.com
🔹 H 17:30 concerto di 𝐆𝐫𝐨𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚 𝐅𝐞̀ (@everaldo_groove_da_fe) Specialista del ritmo e sperimentatore di differenti stili, Everaldo Groove da Fé è uno dei più versatili e brillanti percussionisti brasiliani presenti in Italia.
Ispirato ai ritmi della sua terra natale, Bahia, in questi anni ha contribuito a portare il suono e le percussioni brasiliane all’attenzione europea.
Circondato dalla musica fin da bambino, nel corso della sua carriera ha partecipato a concerti con grandi nomi della musica brasiliana e vari artisti della musica italiana.
Oggi, con il suo gruppo Groove da Fé, calca palcoscenici di teatri e festival, mostrando al mondo tutto il swing d’oltreoceano. Un swing originale, una moderna esplorazione del suono di Bahia e delle sue percussioni.
http://www.everaldosantafe.eu



𝐂𝐀𝐏𝐎𝐄𝐈𝐑𝐀

🔹 H14:00 𝙍𝙤𝙙𝙖 𝙙𝙞 𝘾𝙖𝙥𝙤𝙚𝙞𝙧𝙖
La 𝐫𝐨𝐝𝐚 𝐝𝐞 𝐂𝐚𝐩𝐨𝐞𝐢𝐫𝐚 è un rituale per mantenere viva la memoria ancestrale della cultura afrobrasiliana ed è costituita da un cerchio di persone che suonano, cantano e battono le mani a ritmo, mentre al suo interno due capoeiriste giocano, ovvero danzano, lottano e si movimentano in ascolto dei corpi e della musica, fino a un cenno del Mestre o della Mestra che decidono quando il dialogo corporeo è giunto al termine.
È un momento per celebrare la vita con gioia e allegria: uno spazio di condivisione e di costruzione identitaria e lo strumento guida è il berimbau, in mano al/alla Capoeirista con più esperienza.


La 𝐂𝐚𝐩𝐨𝐞𝐢𝐫𝐚 è una particolare forma d’arte di origine afroindio–brasiliana, nata con la deportazione in massa degli schiavi neri durante il colonialismo portoghese e caratterizzata dalla mescolanza di elementi espressivi e rituali fondamentali come la musica, il canto e l’armonia dei movimenti. Una mescolanza tale da renderla una lotta danzata unica nel suo genere, in quanto espressione culturale di un popolo sottomesso ad un Impero coloniale che accettò l’abolizionismo solo in ultima istanza, nel 1888.
Per questo motivo, la Capoeira non è soltanto una forma d’arte coreutica: è, sin dalle sue origini, una lotta di liberazione, un’arte marziale, un rituale culturale, un gioco d’arguzia, un dispositivo di conservazione e costruzione identitaria.
A cura di:
𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐤𝐚 (@professoressa_marika)
𝐈𝐧𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐨𝐫 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 (@fabiosantoscamisas)


𝐓𝐄𝐀𝐓𝐑𝐎

H15:00 𝐋𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨 ‘ 𝐂𝐚𝐫𝐧𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐀𝐟𝐫𝐨 𝐁𝐫𝐚𝐬𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 ‘a cura di 𝙂𝙧𝙪𝙥𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙏𝙚𝙖𝙩𝙧𝙤 𝙍𝙤𝙢𝙖 𝙉𝙚𝙜𝙧𝙖
Nel teatro-danza espressione corporea, movimento, musica e libertà creativa si uniscono in una perfetta combinazione producendo un risultato innovativo e di impatto.
Vi si innestano elementi della danza moderna, della danza libera, del mimo e del cabaret ed è molto spesso una forma di danza allegorica in cui si fa un forte utilizzo di simboli, di elementi di impatto visivo dovuti all’arte figurativa e ad un utilizzo di componenti musicali e verbali. Il teatro-danza consente attraverso l’impiego di nuovi linguaggi, di nuove tecniche e di nuove esplorazioni di sperimentazione, di incuriosire e creare interesse…
Basato su questi principi il gruppo di teatro Roma Negra propone un laboratorio di teatro danza aperto al pubblico.
Info e prenotazioni 3489830128


I𝐋 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐄𝐒𝐓: Ore 15:00 e Ore 18:30 – due contest per grandi e piccini “la migliore maschera a tema Brasiliano”.
​​F𝐀𝐂𝐄 𝐏𝐀𝐈𝐍𝐓𝐈𝐍𝐆 & 𝐌𝐀𝐊𝐄 𝐔𝐏: Due truccatrici professionisti vi truccheranno per l’occasione. I𝐋 𝐌𝐀𝐑𝐊𝐄𝐓: Piccolo Market a tema carnevale con alcuni stand brasiliani 𝐊𝐈𝐃𝐒 𝐋𝐀𝐁: Attività per bambini : letture, laboratorio a tema carnevale a cura di 𝐓𝐚𝐭𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐆𝐚𝐫𝐠𝐢𝐮𝐥𝐨 𝐈𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭 𝐔𝐬𝐛𝐨𝐫𝐧𝐞 𝐎𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐬𝐞𝐫, 𝐒𝐢𝐥𝐯𝐢𝐚 𝐈𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐧𝐞𝐫𝐬𝐡𝐢𝐩 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐔𝐬𝐛𝐨𝐫𝐧𝐞

𝐔𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 e 𝐂𝐡𝐚𝐫𝐥𝐢𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐁𝐨𝐨𝐤𝐒𝐡𝐨𝐩𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐧𝐞𝐫𝐬𝐡𝐢𝐩 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐔𝐬𝐛𝐨𝐫𝐧𝐞 (laboratori creativi a partire da 3 anni)
🔹𝐋𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐨𝐫𝐨
Lasciamoci travolgere dal ritmo e dai colori del Brasile e le sue foreste meravigliose. Serpenti, Giaguari, Falchi e Tartarughe ci porteranno alla scoperta di un mondo incantato, spiegandoci come si è formato.
Dopo la lettura potremo trasformarci tutti in uno, tra quelli che ci sono piaciuti di più, di questi bellissimi animali.
ùOrari lettura
dalle 12.00 alle 13.00 prima lettura.
dalle 14.00 alle 15.00 seconda lettura.
dalle 15.30 alle 16.30 terza lettura
dalle 17 alle 18.00 quarta lettura
per info e prenotazioni
Giorgia 3285886150
Età consigliata da 5 ai 10 anni
Tutti i laboratori richiedono un’offerta libera.


𝐀𝐑𝐄𝐀 𝐆𝐈𝐎𝐂𝐇𝐈

Area giochi per grandi e piccini con / Area Altalene / Area Verde / Biliardini / Pet Friendly / 1.500 MQ con posti a sedere e tavoli


DOVE E QUANDO :
ᏚNᏫᎠᏫ Estate
Via del Mandrione 63
H 12.00 alle 23.00


PER MAGGIORI INFORMAZIONI
+ 39 0692948551 / info@sartidelgusto.it / www.sartidelgusto.it
Ingresso riservato ai soci Associazione culturale Roma Città aperta affiliata Asso locali, E’ possibile fare la tessera, qualora non si abbia, online o all’ingresso della manifestazione Costo della tessera 3 euro a nucleo familiare durata 12 mesi.

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