Sara De Bellis

Autore: Sara

This is our archive page

Il 28 e 29 Maggio, al Parco di Tor di Quinto (Via delle Fornaci 10 – zona Ponte Milvio), saranno ben 60 i Maestri Pizzaioli Italiani presenti e oltre 90 le Pizze in degustazione assieme a Corsi, Laboratori ed Eventi Speciali che arricchiranno di contenuto l’imponente Manifestazione capitolina dedicata alla parola italiana da mangiare più famosa nel mondo.

Più che una Città della Pizza sarà un Parco della Pizza quello che verrà allestito in grande stile per l’attesa Edizione 2022 a Tor di Quinto.

A pochi passi da Ponte Milvio, con il suo suggestivo laghetto e 12.000 mq di verde troveranno spazio, sabato 28 a domenica 29 maggio, una numerosa rappresentanza dei migliori pizzaioli nazionali condirà due giorni interamente dedicati all’icona italiana da mangiare più famosa nel mondo.

“La Città della Pizza 2022 sarà un grande parco giochi dedicato alla pizza in tutte le sue sfaccettature. – dichiara Emiliano De Venuti, ideatore de La Città della Pizza e CEO di Vinòforum – Siamo entusiasti di riaprire le porte di questa magica “città” in un nuovo spazio immerso nel verde e al centro di Roma. Non vediamo l’ora di accogliere pizzaioli e appassionati, perché ora più che mai la pizza, oltre ad essere un prodotto iconico, è un vettore di cultura, tradizioni e ricerca. Perfettamente in linea con i nostri format da sempre in grado di coniugare l’aspetto intrattenimento a momenti educativi e di formazione.’’


Nel grande Parco saranno 14 quest’anno le ‘’case’’ de La Città della Pizza che ospiteranno un turn over di oltre 28 maestri pizzaioli provenienti da tutta la Penisola. Nuovi e noti volti volti che fianco a fianco proporranno le proprie specialità di pizza in diverse categorie “Napoletana”, “All’italiana”, “A degustazione”, “Romana”, “Al taglio”, “Fritta” e “Senza Glutine” per un totale di quasi 90 pizze e fritti differenti che faranno la gioia delle migliaia di pizza lovers.

Anche in questa edizione non mancheranno i “Fritti all’italiana” rappresentati dall’immancabile supplì romano e dall’iconica frittatina di pasta napoletana firmata dal Pastificio artigianale Gerardo di Nola.

Ma La Città della Pizza 2022, sarà anche ricca di laboratori per appassionati, workshop per operatori e attività che coinvolgeranno decine e decine di grandi maestri pizzaioli. Immancabili i laboratori per i bambini firmati da AVPN – Associazione Verace Pizza Napoletana in collaborazione con OONI, i forni dedicati ai pizzalovers, di cui Vi parleremo più avanti.


Tutti gli appuntamenti avranno accesso gratuito e saranno prenotabili direttamente all'interno dell’evento.


Per gli appassionati di lieviti, bollicine e esperienze uniche, ci saranno i pranzi e le cene en plein air, durante le quali grandi pizzaioli proporranno le loro pizze in abbinamento allo Champagne Ruinart Rosé.

Il progetto Pizza&Champagne, realizzato con la collaborazione di Molino Magri e accompagnerà gli ospiti in un percorso alla scoperta delle massime espressioni della pizza. Attenzione, i posti sono limitati e prenotabili esclusivamente sulla sezione del sito www.lacittadellapizza.it cliccando QUI.

Anche in questa edizione si rinnova lo spazio di Stand Up Pizza, palcoscenico dedicato a 10 pizzaioli che vogliano mettersi alla prova e conquistare nuove scene attraverso una gara in cui talento e passione faranno la differenza. Cosa si vince? Una “casa” nella prossima edizione de La Città della Pizza.

La Pizza & il Beverage

Regalerà soddisfazioni anche l’offerta beverage, a partire dalla birra artigianale firmata Baladin, con diverse etichette da abbinare alle pizze; dalla bianca alla bionda, dall’ambrata a una proposta gluten free.

Non mancheranno naturalmente le bollicine italiane, e quali se non Prosecco DOC grazia alla collaborazione con Puntocuore per un brindisi all’insegna della convivialità. Fondamentale anche lo spazio dedicato alle aziende di qualità produttrici di materie prime come farina, pomodoro, latticini e salumi, artigiani del gusto che realizzano ingredienti protagonisti delle migliori ricette di pizza.

Questo l’elenco dei maestri pizzaioli protagonisti nelle case de La Città della Pizza Roma 2022:

Daniele Vaccarella, Pizzeria La Braciera – categoria all’Italiana – Palermo
L’Antica Pizzeria Da Michele – categoria Napoletana – Napoli
Ivano Veccia, Pizzeria Quinto – categoria Frittatina di Pasta Napoletana – Roma
Carmine Donzetti, Pizzeria Donzetti Pizza&Fritti – categoria Napoletana Senza Glutine – Casandrino (Napoli)
Samy El Sabawy, Pizzeria A Rota – categoria Romana – Roma
Marco Manzi, Pizzeria Giotto – categoria Napoletana – Firenze
Salvatore Kosta, Pizzeria Foorn – categoria al Taglio – Mariglianella (Napoli)
Luca Belliscioni, Pizzeria Stacce – categoria al Taglio – Roma
Rosario Ferraro, Ros La Pizza di Rosario Ferraro– categoria Napoletana – Napoli
Mirko Rizzo, Pizzeria L’Elementare – categoria Romana – Roma
Salvatore Gatta, Pizzeria Fandango – categoria all’Italiana – Potenza
Giacomo Garau, Pizzeria Olio e Basilico – categoria Fritta – Calvi Risorta (Caserta)
Daniele Donatelli, Pizzeria 3011 – categoria all’italiana – San Giovanni Lupatoto (Verona)
Douglas Barillaro, Pizzeria Teresina La Tradizione – categoria Senza Glutine – Roma
Enzo Bastelli, Pizzeria La Rosa Pizza&Cucina – categoria Napoletana – Trentola Ducenta (Caserta)
Angelo Tantucci, Pizzeria Capriccio – categoria a Degustazione – Monsano (Ancona)
Pino Di Gaetano, Pizzeria Lievitalmente Pino – categoria Napoletana – Caserta
Raoul Rotundo, Pizzeria Fiori di Zucca – categoria Napoletana – Roma
Vincenzo Esposito, Pizzeria Carmnella – categoria Napoletana – Napoli
Savino di Noia, Pizzeria Forentum Food Evolution – categoria Napoletana – Lavello (Potenza)
Giorgio Moffa, Antica Pizzeria da Ciro 1923 – categoria Napoletana – Gaeta
Alessio Mattaccini, Pizzeria Spiazzo – categoria Fritti all’italiana – Roma
Ciro Spinelli, Pizzeria Giallo Datterino – categoria Napoletana – Villaricca (Napoli)
Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio, Pizzeria Extremis – categoria all’Italiana – Roma
Cristian Cennamo, Pizzeria Pizze di Ricerca – categoria all’Italiana – Cassino
Alessio Muscas, Pizzeria Sbanco – categoria all’Italiana – Roma
Paolo Amerina, Pizzeria Amerina la Pizzetta – categoria a degustazione – Roma

A selezionare tutti i maestri de La Città della Pizza, provenienti da ogni angolo della Penisola, la squadra di autori composta da Emiliano De Venuti, ideatore dell’evento e CEO di Vinòforum e dai giornalisti ed esperti di pizza Luciano Pignataro, Luciana Squadrilli e Tania Mauri. New entry Alessandro Tartaglia e Simone Mascagni fondatori di Al.ta Cucina, uno dei più importanti network italiani dedicati al mondo della cucina. Passione, qualità, ricerca, cura e attenzione per tutte le fasi della produzione, ma anche creatività e crescita, i criteri usati per la selezione ed enunciati nel “manifesto” dell’evento .

COLPO D’OCCHIO – LA CITTÀ DELLA PIZZA ROMA 2022
LOCATION: Parco Tor di Quinto – Via Fornaci di Tor di Quinto, 10, Roma.
GIORNI E ORARI DI APERTURA:
Sabato 28 maggio dalle ore 11 alle ore 24
Domenica 29 maggio dalle ore 11 alle ore 22.
Ingresso gratuito.
Per tutte le info www.lacittadellapizza.it

Read more

Arrivano le feste di Primavera che animeranno parchi e mercati romani con eventi speciali ad ingresso gratuito per godere di spettacolari fioriture, ghiotti street food, spumeggianti birre, succulente amatriciane, degustazioni di grandi artigiani nei mercati rionali, giornate mondiali della biodiversità e call to action per salvaguardare il nostro futuro che è indissolubilmente legato a quello delle api. Di seguito la top five dei migliori in programma a Roma dal 20 al 22 maggio con tutte le informazioni e i protagonisti.

Spring Beer Festival, Città dell’Altra Economia dal 19 al 20 maggio

Torna, dal 19 al 22 maggio, il Festival brassicolo più amato di Roma dedicato alle birre artigianali, nella sua location preferita, quella della Città dell’Altra Economia nel quartiere Testaccio.

Quattro giorni dedicati alla birra, alla qualità e alla spensieratezza con una panoramica dell’offerta brassicola italiana, 20 birrifici presenti, street food, musica, workshop e atmosfere di primavera a ingresso rigorosamente gratuito.

Per la sua settima edizione la manifestazione aprirà anche a pranzo, ma la formula dell’evento resta invariata, ciascun partecipante verrà munito di bicchiere celebrativo e sacca porta bicchiere. L’acquisto di birra e cibo verrà fatto con i gettoni del Festival.

L’Unione Degustatori Birre coordinerà una serie di esperienze a tema birrario coinvolgendo i birrifici ospiti. In particolare UDB organizzerà piccoli tour a tema che toccheranno 5 stand con altrettante degustazioni, preceduti da una breve introduzione al tema portante scelto per l’occasione: insomma, un vero e proprio “Beer Trail”, nuovo e dinamico approccio alla degustazione guidata.
Orari della manifestazione: 19 e 20 maggio: 18.00-02.00. 21 maggio: 12.30-02.00; 22 maggio: 12.30-00:00

La birra verrà rigorosamente servita in bicchieri di vetro, con una comoda sacchetta portabicchiere, acquistabili in cassa al costo di 3€.
All’interno del Festival troverete Birre Gluten Free che saranno segnalata sulla lista delle birre.

Non mancherà cibo di qualità e street food che accompagneranno le birre, con l’offerta vivace e variegata di: ARROSTICINI TORNERE; MAULBEERE; OMAKASE – お任せ; ALARI; GEPPOMUSICA.

Tutti giorni musica di sottofondo con dj set da orario aperitivo fino a sera e attività per i bambini più piccoli a cura di Perfareungioco, perchè lo Spring Beer Festival è un manifestazione a prova di famiglia!

Roma Flowers Park: a Via Castel di Leva la festa dedicata ai fiori e all’icona abruzzese, il 21 e il 22 maggio

A Roma c’è un posto magico, dove tra il profumo dei fiori e la natura, sarà possibile vivere una giornata fantastica insieme alla tua famiglia:

infatti il Roma Flowers Park garantisce divertimento a grandi e piccini, che potranno affrontare viaggio tra 400mila meravigliosi bulbi di anemoni italiani, ranuncoli, rose, viole cornute: oltre a tutto questo, nel weekend del 21 e 22 maggio vi si svolgerà anche la Festa dell’Arrosticino, dove potrete deliziare la tipica pietanza abruzzese tra le meraviglie del Roma Flowers Park.

Oltre agli Arrosticini, potrete pranzare nel fornito ristoro, dove ad attendervi troverete primi piatti, secondi e contorni tipici della tradizione romana (disponibili anche per celiachi)

L’ingresso, al costo di 5 Euro e gratis per i bambini fino ai due anni, vi lascerà passare un fantastico weekend, inebriati dal profumo dei fiori, mentre i vostri bambini potranno giocare e socializzare con gli altri bambini, oltre all’ampia collina in cui saranno liberi di correre e divertirsi. Ci sarà anche un’area dedicata ai pony dove sarà possibile fare piccole cavalcate.

Per tutte le donne ci sarà anche una rosa in omaggio, mentre per acquistarne altri ci sarà anche il mercatino dei fiori pronto a soddisfare ogni richiesta del botanico che c’è in voi!

“La Festa di Primavera” al Mercato Trionfale, Venerdì 20 e Sabato 21 maggio

Venerdì 20 e sabato 21 maggio al Mercato Trionfale di Roma, storico mercato rionale di Prati, 5 artigiani e produttori etici hanno deciso di organizzare “La festa di primavera” per far conoscere al grande pubblico che frequenta lo storico mercato di Prati i propri prodotti.  

Dalle 12 alle 14 sarà possibile assaggiare le proposte ideate da Giovale Formaggi, Bottega Gamberoni, Piccola Bottega Merenda, Fattoria Pulicaro e Fattoria Faraoni in una degustazione dinamica e divertente aperta a tutti e gratuita. 

I banchi protagonisti saranno: Box 242 – Bottega Gamberoni e Piccola Bottega Merenda; Box 227/228 – Giovale Formaggi; Box 197 – Fattoria Pulicaro e Fattoria Faraoni. Ogni Box presenterà assaggi legati alla primavera, proprio per mettere in luce la propria attitudine all’etica delle stagioni e alla qualità del proprio lavoro.

I Prodotti in degustazione: Giovale Formaggi- formaggi a latte crudo di produzione propria di Primavera e Vino “Esprit Garibaldien” (il vino fatto da Barraco in esclusiva per Beppe e i suoi formaggi); Fattoria Faraoni -Tartare di manzo pezzata rossa; Fattoria Pulicaro – Porchetta di maiale nero brado + Uova di gallina al pascolo con guanciale croccante e spolverata di formaggio Giovale; Bottega Gamberoni – Paste ripiene della primavera; Piccola Bottega Merenda – degustazione di Sidro.

 tra ricette classiche e proposte speciali

Da Eataly la Festa dell’Amatriciana, dal 20 al 22 maggio 2022

Da venerdì 20 a domenica 22 maggio il terzo piano del punto vendita romano a Ostiense ospiterà “La  Festa della Amatriciana” per un lungo weekend in cui la ricetta di Amatrice verrà proposta in gustose declinazioni creative, come i Tortelli ripieni di amatriciana con burrata, coulis di sedano e menta e la Lasagnetta fritta alla gricia con ripieno di guanciale e cicoria di Casadora – Pasta e Bottega; lo Gnocco riccio con sugo di pecora e lo Spaghettone all’amatriciana di Ma-Trù – Il ristorante di Amatrice.

Da Viveri Pigneto si potranno degustare le Polpettine di manzo all’amatriciana e la Rosetta con polpette di manzo, fondente di pecorino, guanciale croccante e ‘nduja e da  Bottega trattoria De Santis i Bucatini all’amatriciana e gli Gnocchi alla gricia con zucchina e menta.

E ancora Paccheri acqua e farina all’amatriciana e Maritozzo salato ripieno di ricotta di bufala, sugo all’amatriciana e pecorino di fossa da Angelina a Testaccio; Supplì all’amatriciana, Crocchè di patate con sugo di pomodoro e guanciale croccante, Frittatina di pasta con bucatini all’amatriciana da Bordo – La Pizzeria del Pigneto.

Spazio anche al Pane casareccio cotto a forno a legna con porchetta, alla Pizza bianca con mortadella e a un assaggio di pasticceria secca, crostata e ciambelline da assaggiare sul posto o da portar via di Forno Ceralli.

La proposta beverage sarà affidata al Birrificio Alta Quota con le sue birre artigianali e al Bar di Eataly con vini, bibite e birre gluten free.

La Festa della Amatriciana, grazie alla collaborazione con l’Associazione Terra di Amatrice, sarà ravvivata anche dalla presenza del Mercato dei Produttori che porteranno al primo piano di Eataly Roma le loro specialità. Sabato 20 e domenica 21 maggio, dalle ore 10 alle ore 18, si potranno degustare le eccellenze di: Forno Marini dal 1955, Panificio Amatriciano, Forno Cicconi, Casale Nibbi, Cierre distribuzione di Roberto Casale Sommati, Pastificio Strampelli, Salumificio Sa.No.

Non mancherà l’intrattenimento musicale che prenderà il via venerdì 20 maggio, dalle 20.30 alle 22.00, con il dj set di Brad Fongusto e a seguire fino alle 24.00 con Alessandro Sciarra.  Sabato 21 maggio, dalle 20.30 alle 22.00, dj set di Marco Colozzo e a chiudere Dandywolly. L’ultimo giorno della manifestazione sarà animato, dalle 12.30 alle 14.30, da Beat Soup e dalle 19.00 alle 21.30 da Mister Stereo 8. 

Maggiori informazioni sono disponibili QUI.

ORARI FESTA DELLA AMATRICIANA

Venerdì 20 maggio dalle 19.00 alle  24.00 (chiusura casse 23.30)
Sabato 21 maggio dalle 19.00 alle  24.00 (chiusura casse 23.30)
Domenica 22 maggio dalle 12.00 alle 16.00; dalle 18.00 alle  22.00 (chiusura casse 22.00)

Eataly Torino, Milano, Roma, Genova: la Giornata mondiale delle Api e quella della Biodiversità, dal 20 al 22 maggio

Dal 20 al 22 maggio, le sedi di Eataly di Torino, Milano, Roma, Genova regaleranno, a chi acquista una bustina di semi Bee the Future a scelta, una paletta da giardinaggio personalizzata con grafica Bee the Future, per incentivare le persone a seminare sui balconi e terrazzi di casa i fiori amici delle api.

L’iniziativa ha lo scopo di trasmettere il messaggio che salvaguardia delle api e tutela della biodiversità sono azioni che possono partire anche dal singolo individuo e che ognuno può fare la sua parte. Inoltre, dal 20 maggio in tutti gli Eataly arriverà anche una edizione limitata di Beeopak con la grafica di Bee the Future, la pellicola ecologica realizzata con cotone e cera d’api biologici, ideale per conservare il cibo fresco più a lungo rispettando l’ambiente.

Bee the Future, progetto nato nel 2018 con la collaborazione di Slow Food e Arcoiris, sta attraversando la seconda fase che si è posta l’obiettivo di donare, entro il 2023, 10 milioni di semi amici delle api a Enti, Comuni e associazioni impegnate nella cura del verde urbano e a chiunque voglia aderire al progetto e battersi per questa giusta causa. In questo primo anno sono stati donati oltre 4 milioni di semi destinati alle aree verdi di Milano, Torino, Roma, Piacenza, Genova e Pollenzo (Cn). Un piccolo gesto dal grande significato in difesa della biodiversità del Pianeta.

Contenuti Extra: I progetti nelle Città

Passando dai campi agricoli alle città con l’obiettivo di tutelare l’ecosistema degli impollinatori negli spazi verdi urbani, i semi di Bee the Future sono già stati seminati in sei diverse città.

Eataly Torino Lingotto, dopo l’inaugurazione del 2021, prosegue le attività didattiche per i più piccoli nel vicino spazio del “Bee Garden, il Giardino del Rispetto”, un angolo verde completamente riqualificato, realizzato in collaborazione con Green Pea, e destinato alla biodiversità, dove trovare fiori e piante che contribuiscono alla salvaguardia degli insetti impollinatori. È stata inoltre realizzata un’area didattica per la semina e delle sedute a forma di celle esagonali per offrire un angolo di relax alla comunità del quartiere Lingotto. I semi di Bee the Future hanno poi arricchito l’“Or-TO urbano di Nizza Millefonti” e soprattutto hanno dato il via a una importante sinergia con gli Orti Metropolitani di Torino in collaborazione con Apes Apicoltura di Ariele Muzzarelli per la semina in altri sei orti della città: “Innesto”, “St’Orto”, “Barriera Rete Agro”, “Generali”, “Bunker” e “Raffinerie”.

A Pollenzo (Cn) è nata un’occasione unica frutto della collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche che ha portato alla semina di un orto sperimentale e di un orto didattico e all’organizzazione di attività con il coinvolgimento degli studenti dell’Università e delle scuole primarie di Pollenzo che parteciperanno alla costruzione di bug hotel mediante l’impiego di materiali di recupero. “Sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della biodiversità è uno dei punti centrali delle attività educative svolte nell’orto di Pollenzo e nei corsi di agroecologia del nostro ateneo, così come sottolineare il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori che svolgono un ruolo vitale di regolazione dell’ecosistema” ci ricorda Paola Migliorini, docente di Agroecologia UNISG e coordinatrice del progetto Orti Educativi a Pollenzo.

Eataly Milano Smeraldo ha lanciato una vera e propria chiamata alle armi ai responsabili dei circa 15 “Giardini Condivisi” della città per coinvolgerli nella semina. All’appello hanno risposto il “Giardino condiviso Lea Garofalo”, il “Giardino condiviso Via Scaldasole”, gli “Orti di Via Padova”, il “Giardino nascosto Elda Iannone”, il “Giardino condiviso delle Culture”, il “Giardino condiviso Terra Rinata”, il “Giardino condiviso via Cosenza/Bovisasca”, il “Giardino Bing Greco Pirelli” e il “Giardino Oreste del Buono”. Inoltre, fino al 2023, Eataly Smeraldo continuerà a curare le aiuole di Piazza XXV Aprile, già coltivate con una selezione di fiori e piante per la salvaguardia delle api.

Eataly Roma ha dato vita a una serie di iniziative tra cui quella con il Luneur Park: attraverso i semi Bee the Future verrà donata nuova vita all’area dello “Sferorto” all’interno del parco, creando un’oasi di rispetto dove sarà possibile organizzare attività didattiche con i visitatori del parco e raccontare il progetto di salvaguardia dei fiori amici delle api. 

Anche Eataly Genova ha dato il suo contributo al progetto mediante un accordo stipulato con il Comune per piantare i semi nei giardini del Parco Storico Villa Duchessa di Galliera a Voltri dove sarà possibile dar vita ad attività didattiche e informative sui temi della biodiversità.

Eataly Piacenza sta portando avanti delle iniziative di semina e biomonitoraggio all’interno del Parco della Cavallerizza

Scrivendo all’email beethefuture@eataly.it è possibile richiedere di essere inclusi nel progetto di semina nei contesti urbani di fiori amici delle api.

Read more

Il 14 maggio in tutta Italia sarà il “Sabato del Vignaiolo”, la giornata pensata dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) per mettere in contatto pubblico e appassionati con le realtà territoriali dei 1400 soci FIVI.

Abbiamo scambiato qualche parola con il Consigliere nazionale della FIVI Ludovico Maria Botti – dell’azienda vitinicola biologica Trebotti – che ospiterà 30 Vignaioli indipendenti di Lazio, Umbria e Abruzzo, cercando di capire l’importanza e l’unicità di questo Sindacato che ha come valori fondanti tutela, valorizzazione del territorio, viticoltura artigianale e di qualità.

1.400 vignaioli in Italia, 10.000 nel mondo. Nata già da 12 anni in Italia, la FIVI è l’unico Sindacato rappresentato direttamente dai Vignaioli nonchè quello più grande d’Europa.

Alla FIVI partecipano solo i Produttori di Vino che vendono direttamente il proprio prodotto, che non acquistano uve, ammenoché non ci siano perdite eccezionali dovute alle annate, e coloro che producono imbottigliando all’origine, cosa che piuttosto rara nel mondo del vino, e preservano il territorio.

Il sabato Vignaiolo è la prima attività a livello italiano, è un evento che vuole comunicare la nostra filosofia, il nostro impegno, perchè sono 18 eventi che si svolgeranno in contemporanea in tutta Italia.

Lo Spirito degli Eventi FIVI

Sabato 14 Maggio 2022, saranno 18 gli appuntamenti organizzati da nord a sud in varie località della Penisola dalle delegazioni locali: Nord Piemonte, Franciacorta, Trentino, Treviso, Colli Berici e Euganei, Friuli Venezia Giulia, Alessandria, Oltrepò Pavese, Modena – Reggio Emilia, Romagna, Piacenza, Chianti Classico – San Gimignano, Marche, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia Orientale e Puglia.

Tutti gli eventi saranno strutturati in modo diverso, a libera interpretazione delle delegazioni, con lo scopo di creare un’atmosfera di festa e convivialità. Il pubblico sarà accolto direttamente nelle aziende vitivinicole socie FIVI, con alcune eccezioni. Verranno proposti banchi d’assaggio, degustazioni guidate e abbinamenti gastronomici, nel modo più adatto a far conoscere la storia, i territori e i vini dei Vignaioli Indipendenti.

“Abbiamo pensato questo Sabato come una giornata di condivisione, un invito a venire a conoscerci dove lavoriamo ogni giorno, tra campagna e cantina, per incontrare il pubblico locale dei territori in cui viviamo – sottolinea Diletta Nember, vice presidente di FIVI – Per chi non ci conosce ancora, sarà un’occasione per comprendere meglio il nostro lavoro e i valori in cui crediamo; per chi invece ha già avuto modo di entrare nel mondo FIVI, una possibilità di rincontrarsi e approfondire ancora questa realtà. La nostra è un’associazione che ha come valori fondanti la tutela e la valorizzazione del territorio, attraverso una viticoltura artigianale e di qualità”.

All’interno di tutte le Cantine italiane coinvolte banchi d’assaggio, degustazioni guidate e abbinamenti gastronomici: il modo più buono per far conoscere la storia, i territori e i vini dei Vignaioli Indipendenti.

La Delegazione FIVI del Lazio

L’evento inizierà a Castiglione in Teverina, presso il MUVIS MUseo del VIno e delle Scienze gastronomiche (il più grande d’Europa nel suo genere), nel cuore della Tuscia.

Ore 9.00/12.00 Visite al MUVIS e convegno/tavola rotonda “LA LONGEVITA’ DEI VINI BIANCHI DEL LAZIO” vedrà più di 30 vignaioli ed esperti dibattere sui temi di terroir, vini vulcanici, coltivazione e vinificazione. Moderatore d’eccezione Gianluca Semprini, giornalista Rai ed esperto appassionato di vino, che accompagnerà i partecipanti verso l’imperdibile banco d’assaggio con i vignaioli e le loro migliori etichette selezionate con cura e passione di vecchie annate di vini bianchi (da 5 a 30 anni). 

Ore 12.30/18.00 – presso l’AZIENDA BIOLOGICA 3BOTTI – a due passi dal MUVIS – si svolgerà il MERCATO DEI VIGNAIOLI TRA LE VIGNE! – 30 Vignaioli, più di 150 vini tra i vigneti per conoscere vignaioli, per degustare i vini ed acquistarli direttamente dal produttore.

Ore 15,30 – 17.30 – LABORATORIO: “VITE IN VIGNA”, per conoscere da vicino la vita e le viti (varietà, portamento, potature ecc.): un modo per apprezzare le differenze tra le varietà che popolano le vigne italiane direttamente raccontate dai protagonisti, un’esperienza alla scoperta del lavoro del vignaiolo durante il germogliamento primaverile, uno dei momenti in assoluto più affascinanti dell’anno.

Ore 18,00 – 19.00 CONCERTO TRA LE VIGNE CON LA CARACCA TAMBURI ITINERANTI. Una banda di 20 musicisti farà vibrare i filari con le loro percussioni.

Durante la manifestazione tour guidati alla scoperta dell’azienda e della cantina Trebotti (vigneti, oliveto, orti, grotta etrusca, ecc.).

Lazio, Umbria, Abbruzzo e Molise “si riuniranno in 3Botti”, cosa vuol significare questa alleanza?

Vuol dire molto, questo è lo spirito diverso con cui affrontiamo questa giornata e portiamo avanti concretamente le nostre convinzioni.

Nelle mia Azienda ospiterò 30 Vignaioli, 22 del Lazio, 4 dell’Abruzzo e 4 dell’Umbria. Si potranno assaggiare più di 150 vini, si potrà parlare con i produttori e acquistare direttamente i vini. Questo è un altro impegno della FIVI, quello di accorciare la filiera per avere con il consumatore un rapporto diretto.

Quali sono, e quali sono stati, i passi e per favorire lo sviluppo di collaborazioni proficue tra Istituzioni e vignaioli?

Nel Lazio siamo cresciuti molto negli ultimi anni, io sono Delegato del Lazio, insieme a Luigi De Santis e Roberto Giacobbe, ma da pochi mesi sono anche Consigliere Nazionale.

La giornata di Sabato 14 Maggio inizierà all’interno del Museo del Vino di Castiglione, per far conoscere queste piccole realtà alle Istituzioni.

Siamo su diversi fronti, cercando di portare avanti un concetto di viticoltura giusto e corretto, sostenibile anche dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.

Durante la Pandemia ci siamo fatti accreditare dall’Assessore regionale del Lazio al Tavolo Regionale per il Vino, siamo presenti in Commissione Europea, siamo presenti in Commissione Europea, al Ministero, in 11 regioni Italiane per preservare i veri produttori dall’industri a che acquista, trasforma e imbottiglia senza aver un legame con la tradizione e con il territorio.

Perchè è così importante “la giornata del Vignaiolo”?

Speriamo che questo sia il primo di tanti eventi. la FIVI è un sindacato diverso, abbiamo 4 persone in tutto che si occupano della segreteria. Il resto, è tutto in modalità indipendente: ci promuoviamo e rappresentiamo direttamente su tutti i tavoli di trattativa.

Questo è anche il primo evento a livello nazionale che si fa direttamente in Vigna, importante anche per dimostrare che i Vignaioli FIVI hanno le proprie Aziende, ma sarà anche un momento culturale che prevede un laboratorio in vigna, durante il quale accompagneremo gli interessati a conoscere le operazioni di questa stagione che ci coinvolgono – come il germogliamento della vite – e ci sarà anche un momento di festa e musica con una banca che si chiama “la caracca”, 20 percussionisti che verranno ad allietarci il finale della giornata tra i filari.

L’invito è quindi quello di scoprire quali sono gli eventi del Sabato del Vignaiolo più vicini a casa propria e di andare a conoscere personalmente le aziende FIVI, i produttori e i loro vini: una viticoltura autentica, che va dalla coltivazione dalla vigna all’imbottigliamento e alla vendita del vino, che nel calice esprime tutto l’amore per la terra. Per tutti gli appuntamenti in tutta ITALIA cliccare QUI. Per conoscere i Dettagli della Giornata del Vignaiolo presso l'Azienda Biologica 3Botti, Clicca QUI.

Read more

Siamo oltre la pizza, negli stimoli per la mente, tra le sfide della contemporaneità. Un percorso degustazione di rottura, in rapporto dialettico, che sottrae e supera se stesso attraverso la ricerca di effetti di rilievo e profondità, nuovi contenuti e nuove sintesi, concretezze da mangiare ed espressività da captare. In una parola siamo da “i Masanielli di Francesco Martucci”, a Caserta. E, se si vuole capire, bisogna mollare le cime, abbandonare le certezze, cambiare approccio, fruizioni e riflessioni. 

Credo che il punto sia nelle domande che è in grado di farti porre. Mi spiego. Una pizza, nella sua accezione tradizionale, per quanto ottima, oltre l’ammirazione per la ricerca di ingredienti di nicchia, impasti e farine nobili, può riscuotere il massimo dell’appagamento del palato ma, per quanto sublime, quello rimane il suo regno, quelli i suoi confini.

Ma qui, nella degustazione di Francesco Martucci – percorribile parallelamente all’offerta più classica consacrata quotidianamente dai tanti commensali – siamo in un altro girone. Qui ci si siede e si esplorano terre ignote, senza coordinate, conquistate con audacia e pensiero, come farebbe un Re vichingo, che si muove alla scoperta di nuove assonanze gastronomiche e aderenze d’avanguardia alimentare. Si procede a ritmo in nuove dimensioni d’Arte Plastica Contemporanea.

Plastica. Una parola importante, che quotidianamente si esaurisce nell’indicazione del materiale, ma che invece ha dei significati ricchissimi. Nell’arte ciò che è “plastico” è ciò che viene modellato, che riceve una forma e la mantiene, che ha la capacità di toccare i nostri sensi.

Le arti plastiche sono infatti l’insieme di tutte le pratiche o attività che danno una rappresentazione artistica, estetica o poetica, attraverso forme e volumi. Parliamo di materia che assume tutte le forme possibili, caricandosi di significati.

Nel tentativo di trovare una risposta all’interrogativo «quali orizzonti stia esplorando oggi la Pizza», Francesco Martucci risponde con i fatti e con l’applicazione quotidiana.

Tutto inizia con le tonalità dell’amaro. Arriva un piatto nero.
Nel suo centro un cubo di focaccia asciutta, croccante. Sopra, come uno scoglio ammantato da alghe, la cicoria saltata, l’amaro vegetale. Sopra, l’essenza del riccio di mare, la sua polpa iodata. Le due dimensioni si inseguono, giocano, si scambiano le definizioni, aprono un percorso di comprensione introspettiva. Si Chiama Riccio e Cicoria.

Come per un artista, quella di Francesco Martucci è una tecnica mista su tela alveolata, lì dove lo spicchio di pizza isolato o il cubo di focaccia, fa sia da Palco sia da Sipario. E quando il morso si chiude, tutto si amalgama, lasciando ad ogni elemento la propria parte di scena.

Bufala e Capasanta. Latte e Mare. Una capasanta nuda, adagiata su un cuscino di bufala, impreziosita da plancton marino e dal polline d’api. La risultante è sofisticata, densa, il profumo penetrante, ammorbidito al palato dalla dolcezza di pepite di cipria di api operose. Intese freschezze di mare e campagna.

Poi,Sgombro e Camomilla. Per me il “Boccone Manifesto” di un nuovo modo di leggere la pizza. E’ la vetta inattesa nel viaggio dell’esplorazione dei sensi su una zattera di pizza. Piccola e forte, apre nuovi panorami e nuove modalità espressive in contrasto con il gusto corrente, tra riflessi e riflessioni sul tema. Questa è avanguardia.

Arriva. Anzi plana. Probabilmente dallo Spazio.
Si poggia sul tavolo. È lì per farsi osservare. Magnetica. Enigmatica. Pizza?
Sembra sia lei ad osservare te.

La parola pizza qui non basta più, rivoluziona il pensiero tradizionale a lei legato.

Il suo drappeggio di gel di camomilla protegge uno sgombro marinato in acqua di rose e, coprendo la pizza – un’operazione davvero inedita – getta le trasparenti basi per costruire nuove strade spinte oltre il limite. Sotto il velo ci sono poi il Mascarpone artigianale, il Sedano e scorza di limone.

Il concetto di velo, di per sé diafano, ha come caratteristica preminente quella di ammorbidire, attraverso la sua trasparenza, i contorni di ciò che avvolge. Di velare e di svelare ciò che c’è sotto. 

Questa è una “Pizza Velata”, che copre e invita scoprire ciò che c’è sotto. Il Velo. Elemento di modificazione ed esaltazione dell’identità, quinta teatrale che separa la realtà vera da quella immaginaria. Effetto di virtuosità compositiva offerto dalla duttilità dei materiali resi protagonisti.

Quando ho chiesto a Francesco “quale fosse il processo creativo che lo ha condotto a velare una pizza”, mi ha risposo così.

Velare una pizza è un’operazione completamente insolita che non esiste, bisogna farlo con criterio. Io ho immaginato un lenzuolo, qualcosa di delicato, che desse armonia, non solo effetto ottico. Pensavo alla pizza con lo sgombro crudo marinato alle rose, il mascarpone artigianale, il sedano… ma non mi piaceva.

Volevo qualcosa che quietasse la mente, che rilassasse il palato dell’ospite di fronte a questa complessità entusiasmante; così la camomilla, che è tranquillità. Così il viaggio tra i ricordi di terra, mare e giardini. Ad esempio, chi non ha mai annusato una rosa? Questa è la mia idea di interazione tra me e il cliente.

E’ con questa portata che il termine “avanguardia” trova senso. il senso di uno spirito che “guarda avanti” e per farlo non può avvalersi dei mezzi tradizionali: abbandona le convenzioni e trova la propria forma espressiva, spesso ponendosi in aperto contrasto con le esperienze artistiche passate o vicine.

Lo step successivo? Migliorarsi, sempre. Questa è la mia ossessione.

Si ritorna sulla terra con Fior di latte, Cavolo rapa fermentato, Roquefort in cera d’api, Arancia fermentata e Menta. Una bella giostra di sapori che passa dalla dolcezza della rapa all’intensità del Roquefort, poi le punta agrumata e quella aromatica della menta sono il biglietto per il prossimo giro su Fior di latte, Prugna in osmosi all’amaretto di Saronno, Fondo Bruno di Cervo e Buccia di limone, un viaggio a piedi nudi nei regali parchi casertani, tra il vigore dei cervi, il profumo dei limoni, prugne mature, e qualche nota alcolica in leggerissimo sottofondo.

Io voglio comunicare con te quando vieni a mangiare una pizza.

Poi c’è l’orto, la terra, i campi coltivati, le sinfonie vegetali in due visioni: Pomodoro San Marzano cotto per 10 ore, Pomodoro del piennolo secco, crema di soia e pomodoro, Pelle di pomodorino corbarino, origano di montagna, aglio; e Pomodoro San Marzano cotto nello zucchero di canna, misticanza di campo, menta, origano fresco, hummus di rapa rossa, Mayo senza uova al cavolfiore, capperi croccanti: Eden vegetale dal tutti possono cogliere e assaporare i frutti.

Quanto e come sei cambiato negli anni?

Da quattro anni a questa parte, tantissimo. Il lavoro mi ha sigillato. Adesso ho trovato il mio equilibrio. Sono più concreto e questo cambiamento ha fatto in modo che tanto impegno portasse le prime grandi soddisfazioni e riconoscimenti.

Prima ero molto più severo, adesso sono esigente, è diverso. Essere così severo non portava a nulla: la pesantezza stanca ed è controproducente.

Cosa auguri a questo settore?

Altri 100mila Masanielli! Il Banco è il mio regno, forse un giorno dovrò abdicare, non sarà facile, ma adesso sono troppo focalizzato a fare al meglio la pizza. La vera fissazione è piacere sempre di più, sempre a più persone. Ma non ho l’arroganza di piacere per forza.

Quando arrivi ad un certo punto ti nutri di emozioni, ti nutri della contentezza delle persone. Ne vuoi sempre di più. I soldi sono una conseguenza.

A proposito, parliamo di Gestione del Successo e gestione del Lavoro.

Avere un ruolo e saperlo gestire, è fondamentale. Bisogna avere grande lealtà, magari prima non la sapevo esprimere. Adesso si.

Nonostante il successo, rimango sempre quel ragazzo che è uscito dal rione. Ho ancora il rito di andarmi a prendere il caffè con gli amici di vecchia data. Io sono fatto così perchè ho vissuto una vita complessa.

A 10 anni già lavoravo e ogni conquista, ogni avanzamento che mi veniva concesso, era per me una conquista. Ancora oggi per me è lo stesso.

Quando facevo 7/7 non ho mai pensato di essere sfruttato, era un investimento su me stesso. Ma erano altri tempi. Sono altre generazioni. E il punto non è quanto lavorare. Si può lavorare anche quattro ore, ma in quelle ore devi dare il massimo, devi fare la differenza. Questo è il punto.

Ricette complesse da pensare. Qual è il processo creativo? Da dove vengono le tue pizze delle tue pizze?

Dal mio spazio personale, dalla mia sensibilità. Ci sono dei momenti in cui devo stare da solo, per creare. Ogni mio menu è inedito. Sto lavorando su quello estivo. Non devo godere, devi stragodere. E non ho chef che mi aiutano. Altrimenti non potrei dire “questa è la mia pizza”.

Chiude con effetto sorpresa la Montanarina, Tartare di ventresca di tonno marinata al burro di Normandia, Mayo al wasabi e Tartufo nero pregiato. Forte l’impatto perchè arriva su un teschio, che è “cielo del corpo”, elemento di unione con l’origine e la terra,‭ ‬in un rapporto di consapevolezza verso l’avanzare del tempo.

Sulla sua sommità una montanara aperta, offerta, come un cibo che, dissociandosi dalla profonda simbologia classica, affronta un tema severo con il maggior sarcasmo possibile,‭ ‬come a sfidare la fine che, in verità, fine non è mai.‭ ‬

Infatti arrivano leggiadri i dolci di Lilia Colonna, cammei di mousse e pasta frolla; idee di rosmarino, olio EVO di Coratina, zucchero, sale, grano, e ancora Gruè di cacao, pere in osmosi e pralinati di nocciola, da mangiare con le mani nell’attesa dei prossimi punti di vista e sapori d’estate, di dolci e di pizza.

I Masanielli di Francesco Martucci

Viale Giulio Douhet, 11, 81100

Caserta CE

Read more

In occasione della sua undicesima edizione, Bererosa, la più grande manifestazione dedicata ai Vino Rosato, raddoppia il suo palinsesto con “Bererosa in Toscana”.

Sabato 14 e domenica 15 Maggio 2022, a Montecatini Terme, oltre 150 tra i migliori “Vini Rosa” d’Italia andranno in scena tra le suggestioni liberty delle Terme Tettuccio, divenute Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Come nella versione “romana” della più grande manifestazione dedicata ai Vini Rosati d’Italia (prevista per prossimo il 7 luglio 2022), “Bererosa in Toscana” si svolgerà con la formula ormai consolidata del Walk Around Tasting, che permetterà agli ospiti di degustare etichette di pregio passeggiando nelle incantevoli Terme Tettuccio di Montecatini. Immancabile poi l’offerta street food che accompagnerà i vini in degustazione, testimoniandone la flessibilità e la personalità.

“L’entusiasmo e il successo di pubblico sempre crescente che registriamo dalla prima edizione nel 2011 – racconta Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini – ci hanno spinto a portare il format in un’altra regione”.

Vino, Cibo & Libro

Bererosa in Toscana debutterà in occasione diFood&Book (ne abbiamo già parlato qui), il festival del libro e della cultura enogastronomica giunto alla settima edizione, che si terrà da venerdì 13 a domenica 15 Maggio 2022. La sinergia tra i due eventi è un’occasione di avvicinamento alle tematiche del vino e in generale dell’enogastronomia, anche da parte di un pubblico più giovane.

“Da molto tempo riscontriamo – riprende D’Agostino – un interesse deciso da parte dei giovanissimi, ovviamente maggiorenni, in special modo dal mondo femminile che vede nei vini rosa un prodotto di grande attualità”.

Sono ormai diversi anni che la popolarità dei vini rosati è in costante crescita, grazie soprattutto alla loro sorprendente versatilità.

“Il rosato italiano, fermo e mosso senza distinzione, conferma la sua poliedricità – spiega D’Agostino – sposandosi perfettamente con qualunque tipo di proposta gastronomica. Dalla pizza, alla cucina tradizionale, passando dagli hamburger per arrivare alla cucina fusion ed etnica, particolarmente apprezzate dei giovani.”

Sono inoltre disponibili convenzioni (info QUI) con alcune strutture alberghiere del posto al fine di agevolare il pernottamento e per incentivare le visite nel borgo termale.

La aziende presenti a Montecatini – elenco non definitivo

Barone Pizzini; Bortolomiol; Cantina Bolzano; Cantina Tramin; Carpenè Malvolti; Casale del Giglio; Castello di Montepò; Cesarini Sforza; Conte Collalto; d’Arapri; Ferghettina; Fratelli Berlucchi; Garofano Vigneti e Cantine; I Fauri; Il Borro; La Guardiense; La Scolca; Le Manzane; Lunae Bosoni; Marisa Cuomo; Mionetto; Monsupello; Montecappone; Mossi 1558; Muri Gries; Pasetti; Rivera; Rosa del Golfo; Ruffino; Tenuta di Artimino; Tenuta Monteti; Torrevento; Varvaglione; Vigne del Patrimonio; Vinea Domini; Zaccagnini; Olio extravergine di Oliva; Azienda Agricola Colletti; Azienda Agricola Di Nando

Bererosa in Toscana
Sabato 14 e domenica 15 maggio
Terme Tettuccio – Montecatini (Pt)
Prezzo del biglietto € 15,00 (include il calice e la sacca)
Prezzo riservato ai sommelier € 10 (necessario mostrare in biglietteria la tessera associativa)
Ingresso dalle ore 11 alle ore 19
Biglietteria online con prevendita
Informazioni: Tel. 06.98872584

Read more

La cultura del cibo, il cibo nella cultura. Dal 13 al 15 maggio alle Terme Tettuccio di Montecatini Terme, proclamate patrimonio mondiale dall’Unesco, si terrà l’ottava edizione del Festival Food&Book – “La cultura del cibo, il cibo nella cultura”.

Scrittori, autori, giornalisti, critici, sommelier, produttori, vivaisti, cuochi e chef: un gremito popolo enogastronomico che nei libri racconta il cibo o diffonde a tavola cultura. Ognuno a proprio modo, ma tutti creando contenuti sempre nuovi da sfogliare, mangiare e, per questa speciale edizione, anche da bere.

Presentazioni di libri, Cene con gli Chef, Degustazioni, Laboratori, Banchi di assaggio, davvero numerosi gli eventi in programma, in gran parte gratuiti e destinati ad appassionati, famiglie e bambini. Scopriamoli insieme.

Edizione 2022: Maggio e le Rose, la Cena delle Donne e Bererosa in Toscana 2022

L’edizione 2022 – l’ottava del Festival del Libro e della Cultura Gastronomica, cambia mese e sposta la data da ottobre a maggio, il mese delle rose. Per sottolineare questo riferimento, saranno anche presenti gli organizzatori di “Bererosa”, la più grande degustazione nazionale con centinaia di etichette di vini rosati che, oltre al tradizionale appuntamento di Roma il 7 luglio (save the date), farà tappa TOSCANA a Montecatini Terme nelle giornate del 14 e 15 maggio. Per Approfondire clicca QUI.


Rimanendo in tema Rosé, alle Terme Tettuccio saranno anche presenti i più importanti produttori di rose e vivaisti del distretto pistoiese mentre numerosi chef proporranno alcune specialità con piatti a base di fiori e rose. Nel pomeriggio di venerdì alcuni degli scrittori festeggeranno la nuova libreria Amo i libri di Via Puccini 19 inaugurata in coincidenza del Festival.

Ci sarà anche una cena di gala al Castello La Querceta, sede dell’Istituto Alberghiero di Montecatini Terme, a quattro mani tutta al femminile con le chef, Silvia Baracchi, del ristorante “Il Falconiere” 1 stella Michelin, di Cortona e Federica Continanza chef del suo Home Restaurant di San Gimignano “Casa Grazia”.

Montecatini Terme

Tanti i motivi per programmare un weekend a Montecatini Terme. Tra le offerte culturali proposte si segnalano le visite guidate alla Montecatini Liberty il sabato e la domenica mattina e la visita gratuita al Moca – Montecatini Contemporary Art, nello stesso palazzo sede del Comune, per ammirare le vetrate di Galileo Chini, una delle più importanti tele di Mirò, “Donna avvolta in un volo di uccelli”, e la mostra “Rilegare l’Infinito”, organizzata in collaborazione con l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e il Comune di Macerata, con esposizione di rilegature d’artista e dipinti che interpretano l’Infinito di Giacomo Leopardi.

Il Programma per Grandi e Piccini

Il programma di Food&Book prevede importanti partecipazioni, tra cui segnaliamo gli scrittori Donald Sassoon, Gaetano Savatteri, Marco Vichi, Leonardo Gori, Raffaele Nigro, Roberta Deiana, Franco Faggiani, Veit Heinichen, il poeta Claudio Damiani, gli chef Renato Bernardi, Stefano Callegaro, Silvia Baracchi, Marcello Leoni, Federica Continanza.

Interverranno anche le chef Alissa Timoshkina e Olia Hercules, una russa e l’altra ucraina, che da Londra hanno lanciato “CookforUkraine”: nel corso dell’incontro inaugurale racconteranno le loro storie fatte di lavoro e di un’amicizia che la guerra invece di incrinare ha rinsaldato e a loro sarà dedicata la cena di gala di Food&Book.

Sia il sabato che la domenica animazioni anche per i più piccoli a cura della Libreria Quattro Zecchini : le visite guidate alla Montecatini liberty, le tradizionali cene con lo scrittore e il Piatto dello Chef.

L’ingresso per partecipare agli incontri in programma nella Sala Portoghesi è gratuito.

Come arrivare

Chi arriva da Roma potrà utilizzare due pullman: uno in partenza venerdì 13 maggio, l’altro sabato 14, con ritorno domenica 15; grazie a convezioni con gli hotel di Montecatini si potrà soggiornare in duplex in hotel 4 stelle a 30 euro a persona.

Il Festival Food&Book è organizzato da Agra Editrice Srl in collaborazione con il mensile Leggere:tutti (www.leggeretutti.it)

Consulta il programma completo di Food&Book 2022

Dove dormire

Per l’edizione 2022 di Food&Book, grazie alla collaborazione con alcuni alberghi di Montecatini Terme posizionati nei pressi delle Terme Tettuccio e nel centro città, sono state stabilite convenzioni a prezzi particolarmente convenienti(comprensivi di prima colazione). Di seguito i prezzi:

Hotel 3 stelle: 38 euro camera singola, 50 euro camera doppia, 20 euro a persona camera tripla
Hotel 4 stelle: 50 euro camera singola, 60 euro camera doppia
Hotel 4 stelle superior: 90 euro camera singola, 110 euro camera doppia
Hotel 5 stelle superior: 130 euro camera doppia uso singola, 180 euro camera doppia / Maggiori info sul SITO

Dove mangiare

Durante il Festival sono in programma diversi appuntamenti gastronomici:
– a pranzo il Piatto dello Chef (pagamento in loco al Caffè Tettuccio)
– la Cena di Gala e le Cene con lo scrittore (prenotazioni e pagamento online) / Maggiori info sul SITO

Informazioni e Contatti

SITO: Food&Book

AGRA EDITRICE / Via Nomentana 25700161 Roma / Tel. +390644254205

 info@agraeditrice.com

in copertina @photocredits to MICHAEL MORGENSTERN FOR THE CHRONICLE al link

Read more

1922-2022. Una lunga storia di tavole e cucina. Parliamo del celebre ristorante Cacciani di Frascati, che compie e festeggia cento anni. Tre generazioni, oltre un milione e mezzo di ospiti e personaggi famosi attraverso epoche, mode ed eventi.

In occasione dell’importante traguardo abbiamo rivolto qualche domanda Paolo Cacciani, erede, assieme a suoi fratelli Caterina e Leopoldo, di una tradizione gastronomica che il tempo non scalfisce ma anzi, rinnova.

Non capita spesso di avere un’opportunità così grande; quella di poter indagare i maggiori cambiamenti di un secolo di storia italiana attraverso la tavola e quella di approfondire le evoluzioni di un modo di “fare cucina” attraverso il racconto partecipato di una Famiglia che gestisce con immutato entusiasmo un’insegna storica dei Castelli Romani da 100 anni: i “Cacciani”.

Siamo nella Frascati più panoramica, da qui Roma si respira da lontano e l’orizzonte diventa un’unica scenografia di luci, terre e stelle. Di qui sono passati registi e attori, da Walt Disney a Gary Cooper, da Gina Lollobrigida a De Sica, vip di ogni sorta e umanità varia, tutti accumunati dal piacere della buona tavola.

“Un traguardo ma soprattutto un punto di partenza. Per noi il passato è carburante per il futuro”.

Oggi ci sono Caterina, Leopoldo e Paolo Cacciani a portare avanti un’idea di ristorazione che si è nutrita del tempo, rimanendo un indirizzo sicuro sia per chi abbia moti nostalgici, sia per chi voglia assaporare le evoluzioni creative di una cucina che rimane ancorata alle sue solide radici, ma continua ad abbracciare nuove tecniche e nuove modalità espressive.

Era il 1922 quando Nonno Leopoldo stappava la prima bottiglia per inaugurare il suo ristorante. Quel brindisi beneaugurale sanciva l’inizio di una profonda storia d’amore tra la famiglia Cacciani e il mondo della ristorazione, tra il territorio e una naturale propensione all’ospitalità informale.

“E’ un traguardo importante – racconta Caterina – soprattutto perché giunge in un periodo in cui molti locali durano lo spazio di un mattino. Cacciani ha veramente visto passare la Storia: gli Anni ’20 e ‘30, la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, il boom economico e gli anni di piombo, le grandi crisi internazionali e i momenti di straordinario vigore. Il tutto rimanendo noi stessi, costruendo uno stile che molti ci riconoscono, allargando il concetto di famiglia anche a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per noi.”

“Da noi è facile trovare tavolate di famiglia accanto ad appassionati buongustai. – continua Leopoldo – E’ nel nostro DNA sin dagli inizi: abbiamo foto che mostrano il grande Walt Disney intrattenersi con contadini frascatani. Merito soprattutto della nostra cucina, in grado di soddisfare ogni palato. Con i nostri piatti storici, che attirano ospiti da tutte le parti del mondo ma anche con la capacità di interpretare, sempre con il nostro stile, le nuove tendenze.”

Una brigata rinnovata quella del 2022, una squadra di giovani cuochi che sta portando nuova linfa e idee ad un percorso di cucina già in costante evoluzione.

Come é iniziata la storia di “Cacciani” nel cuore panoramico di Frascati?

“Nostro Nonno Leopoldo, dopo aver lavorato negli alberghi di Frascati come cuoco, nel 1922 fondò al centro di Frascati una trattoria: L’Antica Pergola.””

Lopordo e mia Nonna erano persone generose, erano il cuore del quartiere, tutti si aiutavano a vicenda, e c’era sempre allegria e chitarre che suonavano.”

Tra le tante in menu, qual è stata la “ricetta segreta” che ha permesso alla Famiglia Cacciani di resistere così bene al tempo?

“La nostra famiglia ha sempre considerato il ristorante come ‘bottega’ con dei valori da dover perpetuare, perché a Frascati “la vigna fa casa”, ovvero, se sei bravo a gestire il tuo lavoro, il lavoro diventa casa e tutti vivono felici ed in armonia come in una famiglia, ed oggi è ancora così.”

Un’ altra cosa: il rispetto per il cliente, ma anche del fornitore e del dipendente. Mio Nonno ci ha sempre lasciato questa massima: “nun facete ride la gente” (nessun comportamento inappropriato e atteggiamenti boriosi).

Argenterie e porcellane pregiate, fiandre delicate e collezioni di utensili dimenticati: cosa significano per “Casa Cacciani”? E cosa vogliono rappresentare?

Mio Nonno Leopoldo, e da lui abbiamo imparato, comprava oggetti bellissimi perchè amava avere un bel ristorante.

Noi continuiamo con la sua filosofia, e nel frattempo ci piace farci circondare da oggetti che, come ere geologiche, datano i 100 anni della nostra storia: la Berkel del 1934, il torchio, gli argenti di Calderoni, la sedia dell’antico barbiere…

Quali sono stati negli anni i cambiamenti strutturali più significativi? E cosa hanno modificato dell’assetto originario?

Sicuramente la possibilità di avere una cucina moderna dove si possa lavorare in un ambiente più salubre.

“100 anni di gusto e ricerca”. Quali sono i principi che hanno mosso (e muovono ancora oggi) questa “ricerca continua”?

Le cose fatte bene in passato ci spingono a mantenere ciò che c’è di buono e ci stimolano a dimostrare a nostra volta allo spirito degli antenati e ai nostri genitori che ci osservano, che abbiamo anche noi voglia di tenere alto il nome Cacciani, e poi … detto tra noi, ci piace e siamo appassionati.

Ma soprattutto, con molto impegno, abbiamo dato vita ad un team di cucina giovane, dinamico e ricco di idee, quindi c’è un continuo stimolo a continuare nel solco di una tradizione innovativa, senza tradire il territorio.

Tavole, Piatti, Menu, Atmosfera, Clientela: quali sono le più grandi differenze tra la ristorazione di un tempo e quella contemporanea?

Poche differenze sostanziali in realtà. La cosa più importante è che le idee dello “chef devono, in ogni tempo, lasciare il posto al “cliente” come elemento centrale: lui ragiona con lo stomaco e con la testa, va accolto con rispetto, onestà, gusto, semplicità e grandi materie prime ben cucinate.

1922-2022 Qual è il piatto “che non va più” e quelli che resistono da 100 anni o quasi?

Non vanno più, i piatti degli anni 70/80 figli dell’incertezza introdotta dall’arrivo della novelle cousine, che ha stimolato una imitazione fasulla di certi ambienti di pseudo cucina (il cocktail di scampi, il tournedos alla rossini, le scaloppine alla “zingara”, l’ananas flambè…).

I piatti che resistono dopo 100 anni sono tutti quelli di nostro nonno del 1922 (cacio e pepe, pollo alla diavola, zuppa inglese) e quelle invenzioni che nel tempo la nostra clientela ha decretato come “intramontabili”: noi inventiamo, ma il giudice più severo e sempre quello seduto al tavolo. Per esempio il crostino alla provatura, i caccianelli, la millefoglie di Caterina.

Quali sono invece i piatti che continuate a cucinare con maggior empatia?

I piatti con cadenza stagionale: il vero calendario non è quello gregoriano, ma quello scandito dal mercato delle primizie, ad esempio adesso sono i carciofi alla giudia, la vignarola, i primi funghi porcini, etc.

Attori e Vip di ogni tempo: facci qualche nome delle stelle che hanno visto da qui Roma dall’alto?

Nel passato Walt Disney, Clark Gable, Gary Cooper, la Lollobrigida, poi i De Sica, Gigi Proietti. Oggi è bello che Ridley Scott consigli a Ben Stiller il nostro ristorante, oppure venire a sapere che il pollo alla diavola appena consegnato è stato richiesto da Robert De Niro in persona.

Ma se devo pensare a personaggi famosi, non posso non ricordare un’intera estate con Lillo e Massimo Ghini tutti i giorni a pranzo o cena, come persone di famigli.

Ma in realtà i nostri famosi” sono le persone normali che dimostrano la loro passione per Cacciani, sempre ricambiata.

Qual è il piano previsto di cene/evento pensato per far rivivere questo lungo “secolo di cucina”?

Su questo avrete sui nostri canali social tutte le notizie: adesso ci godiamo l’apertura della nostra terrazza alla bella stagione, e poi piano piano, stileremo un calendario di cene secondo le varie “ere eno-gastro-logiche”.

Vi aspettiamo in Terrazza per farvi un selfie con il nostro libretto dei 100 anni in edizione limitata!

 

I festeggiamenti per questo 2022 prevedono eventi e degustazioni dove convivono i “grandi classici di famiglia” assieme a proposte che hanno assecondato i gusti del pubblico e nuove idee di cucina. Tutto abbinato a una lista di vini dove primeggiano quelli provenienti dalle vigne del bisnonno Tommaso, curati dalle mani sapienti di Luigi De Sanctis, per un felice mix di cucina, vini e ospitalità.

Momenti Salienti di Una Storia di Ristorazione e Famiglia

1872: Il Bisnonno Tommaso emigra dalle Marche a Frascati e, con fare “pioneristico”, compra la vigna e gli ulivi da cui poi nasceranno il nostro Vino e il nostro Olio.

1922: Nonno Leopoldo apre la Trattoria della “Antica Pergola” e inizia la storia.

1937: Nasce Cinecittà e la Trattoria diventa un ritrovo di personaggi famosi come Walt Disney.

Dopo un bellissimo periodo, la guerra spazza via le certezze. La “Antica Pergola”, in un difficile periodo “post-bellico”, è costretta a chiudere.

1954: Rinasce il nuovo Cacciani che prende vita nel centro di Frascati portando con sé speranze e voglia di ricominciare. La bellissima terrazza, con vista mozzafiato, ne è in qualche modo il simbolo.

1985: Entrano in azienda Leo, Paolo e Caterina. Inizia un periodo di nuovo entusiasmo che porta, dopo l’incertezza degli anni ’70-’80, ad una nuova “verità gastronomica” in cui il menu deve essere sempre bilanciato tra tradizione, stagionalità e creatività. I Cacciani intensificano la collaborazione con piccoli produttori del territorio.

2014: Inizia la collaborazione con Luigi De Sanctis per produrre i Vini Cacciani da viticultura Biologica.

2019: muove i primi passi la “Nuova Cucina Cacciani” . Quattro giovani cuochi (dai 23 ai 35 anni) che portano avanti la ricerca gastronomica con nuova energia.

2020: Nasce “Fatto da Cacciani”, una linea di prodotti di qualità preparati e garantiti da Cacciani come l’Olio Cacciani, i Vini “Cacciani-De Sanctis”, la salsa “Cacio e Pepe” ed altri condimenti della tradizione da poter consumare a casa.

2022: Inizia la nuova epoca di Cacciani. E’ il traguardo dei 100 anni, nei quali sono stati soddisfatti oltre 1,5 milioni di clienti, incluse le generazioni che hanno festeggiato qui i propri eventi come se “Cacciani” non fosse solo un ristorante, ma rassicurante parte integrante delle tante storie di famiglia.

Ristorante Albergo Cacciani

Via A. Diaz 13, Frascati (RM) / Tel. 06.9401991

Read more

1922-2022. Una lunga storia di tavole e cucina. Parliamo del celebre ristorante Cacciani di Frascati, che compie e festeggia cento anni. Tre generazioni, oltre un milione e mezzo di ospiti e personaggi famosi attraverso epoche, mode ed eventi.

In occasione dell’importante traguardo abbiamo rivolto qualche domanda Paolo Cacciani, erede, assieme a suoi fratelli Caterina e Leopoldo, di una tradizione gastronomica che il tempo non scalfisce ma anzi, rinnova.

Non capita spesso di avere un’opportunità così grande; quella di poter indagare i maggiori cambiamenti di un secolo di storia italiana attraverso la tavola e quella di approfondire le evoluzioni di un modo di “fare cucina” attraverso il racconto partecipato di una Famiglia che gestisce con immutato entusiasmo un’insegna storica dei Castelli Romani da 100 anni: i “Cacciani”.

Siamo nella Frascati più panoramica, da qui Roma si respira da lontano e l’orizzonte diventa un’unica scenografia di luci, terre e stelle. Di qui sono passati registi e attori, da Walt Disney a Gary Cooper, da Gina Lollobrigida a De Sica, vip di ogni sorta e umanità varia, tutti accumunati dal piacere della buona tavola.

“Un traguardo ma soprattutto un punto di partenza. Per noi il passato è carburante per il futuro”.

Oggi ci sono Caterina, Leopoldo e Paolo Cacciani a portare avanti un’idea di ristorazione che si è nutrita del tempo, rimanendo un indirizzo sicuro sia per chi abbia moti nostalgici, sia per chi voglia assaporare le evoluzioni creative di una cucina che rimane ancorata alle sue solide radici, ma continua ad abbracciare nuove tecniche e nuove modalità espressive.

Era il 1922 quando Nonno Leopoldo stappava la prima bottiglia per inaugurare il suo ristorante. Quel brindisi beneaugurale sanciva l’inizio di una profonda storia d’amore tra la famiglia Cacciani e il mondo della ristorazione, tra il territorio e una naturale propensione all’ospitalità informale.

E’ un traguardo importante – racconta Caterina – soprattutto perché giunge in un periodo in cui molti locali durano lo spazio di un mattino. Cacciani ha veramente visto passare la Storia: gli Anni ’20 e ‘30, la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, il boom economico e gli anni di piombo, le grandi crisi internazionali e i momenti di straordinario vigore. Il tutto rimanendo noi stessi, costruendo uno stile che molti ci riconoscono, allargando il concetto di famiglia anche a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per noi.

Continua Leopoldo – da noi è facile trovare tavolate di famiglia accanto ad appassionati buongustai. E’ nel nostro DNA sin dagli inizi: abbiamo foto che mostrano il grande Walt Disney intrattenersi con contadini frascatani. Merito soprattutto della nostra cucina, in grado di soddisfare ogni palato. Con i nostri piatti storici, che attirano ospiti da tutte le parti del mondo ma anche con la capacità di interpretare, sempre con il nostro stile, le nuove tendenze.

Una brigata rinnovata quella del 2022, una squadra di giovani cuochi che sta portando nuova linfa e idee ad un percorso di cucina già in costante evoluzione.

Dalle Marche al Lazio. Come iniziata la storia di “Cacciani” nel cuore panoramico di Frascati?

Nostro Nonno Leopoldo, dopo aver lavorato negli alberghi di Frascati come cuoco, nel 1922 fondò al centro di Frascati una trattoria: L’Antica Pergola.

Lopordo” e mia Nonna erano persone generose, erano il cuore del quartiere, tutti si aiutavano a vicenda, e c’era sempre allegria e chitarre che suonavano.

Tra le tante in menu, qual è stata la “ricetta segreta” che ha permesso alla Famiglia Cacciani di resistere così bene al tempo?

La nostra famiglia ha sempre considerato il ristorante come “bottega” con dei valori da dover perpetuare, perché a Frascati “la vigna fa casa”, ovvero, se sei bravo a gestire il tuo lavoro, il lavoro diventa casa e tutti vivono felici ed in armonia come in una famiglia, ed oggi è ancora così.

Un’ altra cosa: il rispetto per il cliente, ma anche del fornitore e del dipendente. Mio Nonno ci ha sempre lasciato questa massima: “nun facete ride la gente” (nessun comportamento inappropriato e atteggiamenti boriosi).

Argenterie e porcellane pregiate, fiandre delicate e collezioni di utensili dimenticati: cosa significano per “Casa Cacciani”? E cosa vogliono rappresentare?

Mio Nonno Leopoldo, e da lui abbiamo imparato, comprava oggetti bellissimi perchè amava avere un bel ristorante.

Noi continuiamo con la sua filosofia, e nel frattempo ci piace farci circondare da oggetti che, come ere geologiche, datano i 100 anni della nostra storia: la Berkel del 1934, il torchio, gli argenti di Calderoni, la sedia dell’antico barbiere…

Quali sono stati negli anni i cambiamenti strutturali più significativi? E cosa hanno modificato dell’assetto originario?

Sicuramente la possibilità di avere una cucina moderna dove si possa lavorare in un ambiente più salubre.

“100 anni di gusto e ricerca”. Quali sono i principi che hanno mosso (e muovono ancora oggi) questa “ricerca continua”?

Le cose fatte bene in passato ci spingono a mantenere ciò che c’è di buono e ci stimolano a dimostrare a nostra volta allo spirito degli antenati e ai nostri genitori che ci osservano, che abbiamo anche noi voglia di tenere alto il nome Cacciani, e poi … detto tra noi, ci piace e siamo appassionati.

Ma soprattutto, con molto impegno, abbiamo dato vita ad un team di cucina giovane, dinamico e ricco di idee, quindi c’è un continuo stimolo a continuare nel solco di una tradizione innovativa, senza tradire il territorio.

Tavole, Piatti, Menu, Atmosfera, Clientela: quali sono le più grandi differenze tra la ristorazione di un tempo e quella contemporanea?

Poche differenze sostanziali in realtà. Su tutte, la cosa più importante è che le idee dello chef devono, in ogni tempo, lasciare il posto all’ospite come elemento centrale: lui ragiona con lo stomaco e con la testa, va accolto con rispetto, onestà, gusto, semplicità e grandi materie prime ben cucinate.

1922-2022 Qual è il piatto “che non va più” e quelli che resistono da 100 anni o quasi?

Non vanno più, i piatti degli anni 70/80 figli dell’incertezza introdotta dall’arrivo della novelle cousine, che ha stimolato una imitazione fasulla di certi ambienti di pseudo cucina (il cocktail di scampi, il tournedos alla rossini, le scaloppine alla “zingara”, l’ananas flambè…).

I piatti che resistono dopo 100 anni sono tutti quelli di nostro nonno del 1922 (cacio e pepe, pollo alla diavola, zuppa inglese) e quelle invenzioni che nel tempo la nostra clientela ha decretato come “intramontabili”: noi inventiamo, ma il giudice più severo e sempre quello seduto al tavolo. Per esempio il crostino alla provatura, i caccianelli, la millefoglie di Caterina.

Quali sono invece i piatti che continuate a cucinare con maggior empatia?

I piatti con cadenza stagionale: il vero calendario non è quello gregoriano, ma quello scandito dal mercato delle primizie, ad esempio adesso sono i carciofi alla giudia, la vignarola, i primi funghi porcini, etc.

Attori e Vip di ogni tempo: qualche nome delle stelle che hanno visto da qui Roma dall’alto?

Nel passato Walt Disney, Clark Gable, Gary Cooper, la Lollobrigida, poi i De Sica, Gigi Proietti. Oggi è bello che Ridley Scott consigli a Ben Stiller il nostro ristorante, oppure venire a sapere che il pollo alla diavola appena consegnato è stato richiesto da Robert De Niro in persona.

Ma se devo pensare a personaggi famosi, non posso non ricordare un’intera estate con Lillo e Massimo Ghini tutti i giorni a pranzo o cena, come persone di famigli.

Ma in realtà i nostri famosi” sono le persone normali che dimostrano la loro passione per Cacciani, sempre ricambiata.

Qual è il piano previsto di cene/evento pensato per far rivivere questo lungo “secolo di cucina”?

Su questo avrete sui nostri canali social tutte le notizie: adesso ci godiamo l’apertura della nostra terrazza alla bella stagione, e poi piano piano, stileremo un calendario di cene secondo le varie “ere eno-gastro-logiche”.

Vi aspettiamo in Terrazza per farvi un selfie con il nostro libretto dei 100 anni in edizione limitata!

I festeggiamenti per questo 2022 prevedono eventi e degustazioni dove convivono i “grandi classici di famiglia” assieme a proposte che hanno assecondato i gusti del pubblico e nuove idee di cucina. Tutto abbinato a una lista di vini dove primeggiano quelli provenienti dalle vigne del bisnonno Tommaso, curati dalle mani sapienti di Luigi De Sanctis, per un felice mix di cucina, vini e ospitalità.

Momenti Salienti di Una Storia di Ristorazione e Famiglia

1872: Il Bisnonno Tommaso emigra dalle Marche a Frascati e, con fare “pioneristico”, compra la vigna e gli ulivi da cui poi nasceranno il nostro Vino e il nostro Olio.

1922: Nonno Leopoldo apre la Trattoria della “Antica Pergola” e inizia la storia.

1937: Nasce Cinecittà e la Trattoria diventa un ritrovo di personaggi famosi come Walt Disney.

Dopo un bellissimo periodo, la guerra spazza via le certezze. La “Antica Pergola”, in un difficile periodo “post-bellico”, è costretta a chiudere.

1954: Rinasce il nuovo Cacciani che prende vita nel centro di Frascati portando con sé speranze e voglia di ricominciare. La bellissima terrazza, con vista mozzafiato, ne è in qualche modo il simbolo.

1985: Entrano in azienda Leo, Paolo e Caterina. Inizia un periodo di nuovo entusiasmo che porta, dopo l’incertezza degli anni ’70-’80, ad una nuova “verità gastronomica” in cui il menu deve essere sempre bilanciato tra tradizione, stagionalità e creatività. I Cacciani intensificano la collaborazione con piccoli produttori del territorio.

2014: Inizia la collaborazione con Luigi De Sanctis per produrre i Vini Cacciani da viticultura Biologica.

2019: muove i primi passi la “Nuova Cucina Cacciani” . Quattro giovani cuochi (dai 23 ai 35 anni) che portano avanti la ricerca gastronomica con nuova energia.

2020: Nasce “Fatto da Cacciani”, una linea di prodotti di qualità preparati e garantiti da Cacciani come l’Olio Cacciani, i Vini “Cacciani-De Sanctis”, la salsa “Cacio e Pepe” ed altri condimenti della tradizione da poter consumare a casa.

2022: Inizia la nuova epoca di Cacciani. E’ il traguardo dei 100 anni, nei quali sono stati soddisfatti oltre 1,5 milioni di clienti, incluse le generazioni che hanno festeggiato qui i propri eventi come se “Cacciani” non fosse solo un ristorante, ma rassicurante parte integrante delle tante storie di famiglia.

Ristorante Albergo Cacciani

Via A. Diaz 13, Frascati (RM) / Tel. 06.9401991

Read more

Parte a maggio dalla Capitale, è il ricco programma di eventi organizzati da Slow Food che attraversa l’Italia e culmina a Terra Madre Salone del Gusto, in calendario a Torino dal 22 al 26 settembre 2022. Un modello concreto per cambiare un sistema agroalimentare di cui la crisi climatica, unitamente alla congiuntura pandemica e alla guerra in Ucraina, sta facendo emergere tutte le incongruenze.


Oltre 30 anni di difesa della biodiversità legata al cibo ci hanno confermato che la strada era ed è quella corretta. La biodiversità parte dal cibo e si articola attorno alle diversità culturali, ai saperi tradizionali, al ruolo del senso di comunità a beneficio delle aree rurali.

Slow Food porta avanti un approccio innovativo all’educazione alimentare e del gusto, basato sul risveglio e sulla formazione dei sensi e sullo studio di tutti gli aspetti del cibo, dalla terra al piatto.

Roma sarà il simbolico punto di partenza scelto per iniziare un importante percorso di fatti e consapevolezza, un vivo e concreto progetto firmato dalla Chiocciolina Rossa che attraversa tutta la penisola e che affronta il tema della rigenerazione, ovvero quel rinnovamento radicale necessario per una reale transizione agroecologica, che può e deve partire dal cibo. Come? Migliorando le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo nelle città, come nei piccoli borghi.

Tra questi temi, grande importanza sarà riservata ai grani, alle farine e al pane, simbolo potente di rigenerazione che porta con sé valori sacrali e spirituali, e cibo di base, trasformatosi purtroppo in un tema di grande attualità per via della guerra in Ucraina.

TERRA MADRE e le incongruenze del sistema agroalimentare italiano

The Road to Terra Madre è il nome di questo percorso e raccoglie una serie di iniziative che, in tutte le regioni italiane, propongono modelli concreti per cambiare un sistema agroalimentare di cui la crisi climatica, la congiuntura pandemica e in ultimo la guerra in Ucraina stanno facendo emergere tutte le incongruenze.

Un percorso che conduce a Terra Madre Salone del Gusto 2022, la manifestazione internazionale organizzata da Slow Food insieme a Regione Piemonte e Città di Torino che, a Parco Dora dal 22 al 26 settembre, vedrà protagonista il cibo buono, pulito e giusto per tutti. Il filo rosso della rigenerazione parte, dunque, da Roma con un viaggio che unisce, tra le altre, il Trentino alla Sicilia, la Campania alla Lombardia. L’anteprima sarà nella Capitale dal 13 al 15 maggio, grazie al sostegno della Regione Lazio.

Il programma – Terre e Città, dal 6 all’8 maggio, Ex Mattatoio di Testaccio, Città dell’Altra Economia

The Road to Terra Madre parte ufficialmente venerdì 6 maggio con “Terre e Città”, evento a portata di weekend ospitato alla Città dell’Altra Economia e organizzato da Slow Food Roma con il sostegno di Regione Lazio e Arsial e la collaborazione di Roma Capitale, Assessorato Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti.

In programma, sabato 7 il Food Social Forum, ovvero un confronto tra i sette tavoli del Consiglio del Cibo di Roma Capitale e la plenaria sulla Food Policy per Roma, con oltre 150 esponenti di associazioni, organizzazioni e istituzioni aderenti.

Tra gli appuntamenti, anche le conferenze Sistemi alimentari e Food Justice. La parola alla società civile, venerdì 6, e Roma e le sue campagne: una Food policy per la transizione agroecologica, domenica 8.

E poi attività nell’area bambini e laboratori di educazione al cibo dedicati agli adulti, conoscere le cuoche e gli osti e assaggiare i piatti di 20 osterie della tradizione romana e laziale, acquistare i prodotti laziali del Mercato della Terra che verrà inaugurato ufficialmente al Mattatoio.

Festa dei Piccoli Comuni del Laziodal 13 al 15 maggio, Casa del Cinema e Viale delle Magnolie, Villa Borghese

La tre giorni di Slow Food Italia, è organizzata con il sostegno della Regione Lazio, in collaborazione con Legambiente, Arsial, Comune di Roma e Slow Food Lazio, e la partecipazione dei Piccoli Comuni del Lazio.

Due incontri sulla rigenerazione delle città e dei borghi

L’occasione è giusta per confrontarsi sul lavoro delle città che hanno deciso di dotarsi di una food policy e sul ruolo della biodiversità come motore per la rinascita dei piccoli comuni.

Il Programma

Venerdì 13, alle 16.30 – Il cibo al centro della rigenerazione urbana

Gli abitanti delle città consumano la maggior parte del cibo prodotto nel mondo, con tutto quel comporta in termini di uso del suolo, acqua dolce ed emissioni di Co2. Per questo, va seguito con attenzione il percorso delle città che hanno deciso di dotarsi di una politica del cibo (food policy) per raggiungere obiettivi fondamentali, come la lotta agli sprechi, la promozione di diete sostenibili, il riavvicinamento e l’integrazione del contesto urbano con la campagna circostante.

Sabato 14, alle 9.30 – La rinascita dei borghi parte dalla biodiversità

Come vogliamo proiettare nel futuro i borghi? Li immaginiamo solamente come meta di un turismo stagionale, di investimenti fondiari e immobiliari? Oppure vogliamo recuperare la loro dimensione sociale e produttiva, mettendo al centro il cibo, la biodiversità, il paesaggio, le comunità locali?

Tra gli ospiti e i relatori delle due giornate il Presidente della Regione Lazio, Nicola ZingarettiEnrica Onorati, assessore regionale all’Agricoltura, Sabrina Alfonsi, assessore all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti del Comune di Roma, Anna Kauber, regista, scrittrice e paesaggista, Andrea Calori, autore di Food and the cities. Politiche del cibo per città sostenibiliGigi Ranieri, responsabile della pianificazione strategica della città metropolitana di Bari, Vito Teti, professore di antropologia culturale presso l’Università della Calabria, autore de La restanza, e Carlo Petrini, presidente di Slow Food.

Ripartiamo dai bambini

Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 maggio sarà allestito uno spazio dedicato alle attività educative per bambini e famiglie, con un percorso sensoriale a libera fruizione, volto a scoprire il ruolo giocato dai vari sensi in ogni esperienza gastronomica. In programma anche laboratori orticoli per mettere i bambini in relazione con la terra e laboratori di mani in pasta, in cui i bambini potranno preparare un piatto insieme ai cuochi amici di Slow Food.

I produttori buoni, puliti e giusti sono i protagonisti insieme ai Piccoli Comuni del Lazio

Nell’ambito della manifestazione sarà possibile conoscere anche i protagonisti di un modello produttivo più vicino alle esigenze delle comunità: oltre 50 produttori dei Mercati della Terra di Slow Food della regione e dei Piccoli Comuni del Lazio che esporranno ortaggi e legumi, mieli e formaggi, insieme ad altrettanti Piccoli Comuni del Lazio che con diversi stand daranno informazioni turistiche, culturali e ambientali, ospiti tutti insieme dello scenario di Viale delle Magnolie.

Per conoscere le tappe della Road per TERRA MADRE clicca QUI.

Read more

Apre le porte oggi martedì 3 maggio a Parma fino al 6 maggio. Parliamo di “Cibus 2022”, 21esimo Salone Internazionale dell’Alimentazione, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare.

Oltre alla Grande Fiera saranno aperte anche l’Area Horeca the Hub; il Cibus Innovation Corner con 1000 nuovi prodotti; l’Innovation Hub, con Start Up innovative; e le “Cibus Destination”. Si terranno inoltre decine di convegni, a cui parteciperanno i rappresentanti di Industria, Agricoltura, Distribuzione e del mondo politico.

Il fuori salone “Cibus Off”, inaugurato da una mostra di fotografie artistiche “Art Save The Food”, si terrà invece nel centro storico di Parma – Complesso monumentale di San Paolo, con degustazioni, esposizioni, dibattiti e Caseifici aperti, fino a Domenica 8 Maggio.

La FOODLAND verrà inaugurata oggi da Stefano Patuanelli, Ministro
delle Politiche agricole alimentari e forestali, e da Manlio Di Stefano, Sottosegretario agli Affari Esteri, con saluti introduttivi di Federico Pizzarotti Sindaco di Parma e Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna.


E saranno circa tremila le aziende espositrici che presenteranno agli operatori economici i loro prodotti, mille di questi innovativi, pronti a essere immessi sui mercati. Cibus 2022 vedrà il ritorno dei buyer esteri, provenienti da Stati Uniti d’America, America Latina, Europa, Medio Oriente e alcuni Paesi asiatici.

In fiera saranno aperte l’Area Horeca the Hub, il Cibus Innovation Corner con cento nuovi prodotti selezionati da una giuria di esperti e l’Innovation Hub, con Start Up innovative. Si terranno inoltre decine di convegni a cui parteciperanno i rappresentanti di Industria, Agricoltura, Distribuzione e del mondo politico.

1000 nuovi prodotti nel “Cibus Innovation Corner”

Pronti per conquistare il mercato nazionale e quello estero all’insegna della tradizione del gusto e della ecosostenibilità, la lista completa dei prodotti ripensati per i nuovi mercati è disponibile sul sito Cibus.it cliccando QUI.

Sono prodotti che, rispondendo alla domanda dei consumatori, si
focalizzano negli ambiti dei prodotti salutistici, della ricerca del gusto anche attraverso nuovi mix di ingredienti, della tradizione dei prodotti tipici locali, dei packaging ecosostenibili, del benessere animale.

Negli stand si potranno dunque trovare olii di oliva spremuti a freddo, salumi con meno grassi e sale, pesto realizzato a freddo, formaggi senza lattosio, hamburger vegetali, una vasta offerta di prodotti di nicchia, le offerte “ready to cook”.

Destinati sia al canale retail sia a quello Horeca, saranno esposti nell’area “Cibus Innovation Corner”, situata nel Padiglione 8, suddivisi per settori: Gusto & ingredienti, Packaging, Sostenibilità, Territorialità.

I nuovi Prodotti per il Mercato

In generale, rimane forte l’attenzione delle industrie alimentari a salute e benessere, come pure alla domanda di prodotti biologici e vegani, seguendo l’onda lunga dell’emergenza pandemica. Qualche esempio: le maltagliatelle di lenticchie rosse e riso integrale; le polpettine di fave e piselli bio, cotte al forno; gli snack di legumi tostati, senza conservanti; la merenda con frullato di frutta fresca e gallette di riso ricoperte di cioccolato; il salame senza conservanti, a lunga stagionatura; le cotolette vegetali di pollo; il prosciutto di Parma da suini nutriti con semi oleosi ricchi di Omega 3; la pasta senza glutine a base di riso integrale e alga Spirulina; i filetti di alici con il 25% di sale in meno, confezionate in olio di semi biologico.La ricerca del gusto rimane un imperativo assoluto, basti pensare a: guanciale di vitello
brasato al barolo, cotto sottovuoto; le praline al cioccolato con anima di formaggio erborinato, cioè con muffe; il prosciutto cotto al tartufo nero; gli scrigni con gorgonzola e cioccolato rosa per i ripieni; la glassa al Marsala per piatti dolci e salati; la tradizionale salsa verde arricchita con prezzemolo, coriandolo, peperoncino e succo di limone; il pesto di agrumi con arance e mandorle, condimento per primi piatti e secondi di pesce; i friarelli saltati in vaschette.

Le confezioni sono sempre più spesso ecostenibili e compostabili: gli incarti del cioccolato bio a base di amido di mais compostabile; il Panbauletto con 58% in meno di plastica, confezionato senza vaschetta, con laccio apri e chiudi; salse per aperitivi con – 40% della plastica e -65% cartone e imballi.
E ancora: gli gnocchi surgelati, integrali grano antico Senatore Cappelli, cottura in 2 minuti; l’Olio Dop Umbria non filtrato; il filetto di salmone da allevamenti con 2,5% di salmoni su 97,5% d’acqua; i succhi di frutta in capsule compatibili.

Infine, grazie al programma Cibus Food Saving, i volontari di Banco Alimentare recupereranno i prodotti che le aziende espositrici, al termine della manifestazione, per salvarli dallo spreco e per donarli.

Cibus 2022 e le CIBUS DESTINATION

Saranno davvero tante le occasioni e le opportunità di fare business, perchè il Cibus 2022 vedrà coinvolti i maggiori rappresentanti della filiera agroalimentare. Saranno presenti all’evento oltre 50.000 operatori professionali italiani della Distribuzione e della Ristorazione che avranno la possibilità di relazionarsi con i fornitori, per trovare idee e soluzioni orientate ad un futuro sostenibile per tutti i canali del Food&Beverage.

I top buyers italiani ed esteri avranno anche l’occasione di partecipare a visite guidate e percorsi tematici in fiera e sul territorio, grazie al programma “Cibus destination”, ovvero una serie di itinerari in fiera durante i quali i visitatori professionisti saranno accompagnati alla scoperta del territorio e delle specificità regionali attraverso soste presso gli stand delle aziende partecipanti, con momenti di degustazione e showcooking dedicati. Per scoprire il calendario delle visite, Clicca QUI.

Cibus Off – il Fuori Salone

Il fuori salone “Cibus Off” si terrà nel centro di Parma con degustazioni, esposizioni e dibattiti. Verrà inaugurato oggi, 3 maggio 2022, alle ore 18 con
una mostra di fotografie artistiche “Art Save The Food”, curata da Claudio Composti e co-organizzata da Fiere di Parma e Mia Fair nel Complesso Monumentale del Monastero di San Paolo, da poco ristrutturato, aperto al pubblico, e che ospiterà eventi, mostre, laboratori e incontri.

Per conoscere il programma delle attività previste fino all’8 maggio, con tanto di Caseifici Aperti del Consorzio del Parmigiano Reggiano, clicca QUI, scarica la brochure, e Buon CIBUS a Tutti!

Read more