Sara De Bellis

Autore: Sara

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Il Lago di Piediluco, a poca distanza dalle Cascate delle Marmore, è un lago gemma, incastonato tra i Monti Luco e Caperno, ai confini di Umbria e Lazio. I suoi 13 km di sponda sono mossi, estremamente verdi, ricchi di insenature, artistici scorci, rocche, testimonianze storiche e antiche leggende.

Ma Piediluco è anche un suggestivo borgo che fieramente issa la bandiera della sua nuova insegna gourmet: il “Molo 21”, ristorante a bordo lago con terrazze e vista sulla lussureggiante vegetazione umbra specchiata.

Ha aperto ufficialmente i battenti una manciata di ore fa, propone una cucina creativa, personale, che si stacca con decisione dalle proposte di matrice tradizionale del luogo, che liberamente gioca con gli abbinamenti tra materie prime d’effetto e antiche ricette rivisitate coadiuvate dalla nitida tecnica e voglia di fare bene dello Chef Matteo Puccio.

Una vera sfida per il territorio e per se stesso, un preciso obiettivo portato avanti per fare la differenza con l’esperienza acquisita nel tempo e il rinnovato entusiasmo di mettersi in gioco.

Il nome “Piediluco” deriva dal termine latino Lucus, ovvero bosco sacro, e significa letteralmente : “ai piedi del bosco sacro”. Abitato dall’uomo fin dall’età del bronzo, rimane avvolto da un’aurea di mistero e sacralità. 

Sulla lunga via che attraversa l’intero borgo (via quattro novembre), si innestano stretti vicoli di pietra, si aprono piazzette dominate da platani secolari, altre bordate da rigogliosi tigli. Di qui è passato anche San Francesco, tanto che la Chiesa sul corso, oggi è Santuario Francescano ed è inserita nell’itinerario della VIA di FRANCESCO.

Non esiste modo migliore di prendere confidenza con il luogo, e con il lago, che attraverso un tour in battello. L’istrionico capitano si chiama Davide Crisostomi e, una volta salpati, sarà lui ad istruirvi sulla zona, arricchendo il racconto con aneddoti, storie e leggende popolari.

Di partenze ce ne sono parecchie, tutte dal Molo Miralago. Il costo del biglietto – rispetto alla piacevolezza dell’esperienza – è davvero irrisorio.

Sarà bello poi, una volta approdati a terra, di rigenerarsi con un aperitivo a bordo lago spostandosi di qualche metro. Il Molo 21 - Beach club (Viale Vincenzo Noceta, 6, 05100 Piediluco TR), ex “Circolo Canottieri Terni” fresco di restyling, è un luogo piacevolissimo che ben interpreta la sua dimensione di “spiaggia verde”, ma è anche estensione dei servizi per gli ospiti dell’Hotel del Lago il quale, a poca distanza ma in posizione dominante e con il Terminillo sullo sfondo, fa capo alla stessa appassionata proprietà e si accinge a cambiare volto a breve (ma questa è una storia che vi racconterò più avanti).

Con il suo compatto manto erboso, il suo piccolo molo proteso verso lo specchio d’acqua, i salotti en plein air, il grande salice piangente, il Molo 21 è aperto tutto il giorno, con sdraio, lettini e canoe. L’offerta per l’aperitivo prevede una lista di cocktail ispirati al Lago, come l’Americano Lake (Campari, Vermut, Spuma di Birra Lager e rabarbaro), Birre Artigianali del Birrificio Piediluppolo, Soft Drinks, Variazioni di Spritz (Aperol, Hugo e Limonello) e un’ampia selezione Pinse Romane da condividere, fritti e taglieri.

Ma la vera sorpresa è il ristorante che si schiude al piano superiore. Due accessi, una sala, due terrazze.

Gli interni con le vetrate aperte verso il mosso paesaggio, l’arredamento minimal chic sui toni del blu e del grigio con i grandi lampadari di cristallo a contrasto, il pavimento a listoni di parquet, è dominato da una antichissima canoa, una suggestiva piroga appesa al soffitto che galleggia nell’aria; mentre i coperti all’esterno si accomodano sulla terrazza che domina il lago, la sua quiete, il suo calmo respiro.

Nessun dettaglio è lasciato al caso dalla proprietaria Susanna Sabatini, così come dallo Chef Matteo Puccio. Un dialogo di fiducia e rispetto che ha permesso di definire le coordinate di un nuovo spazio d’accoglienza curato dalle posate (scelte a forma di pagaia) ai calici di sottile cristallo, per portare in tavola nuove visioni del sapore.

Il ristorante Molo 21, che ha aperto ufficialmente i battenti da una manciata di ore fa, si prepara a far parlare di sé proponendo una cucina creativa, personale, sicura; che si stacca con decisione dalle proposte di matrice tradizionale del luogo, che liberamente gioca con gli abbinamenti tra materie prime d’effetto (come caviale, foie gras, aragosta, gamberi rossi, ventresca di tonno) e antiche ricette rivisitate coadiuvate da nitida tecnica e voglia di fare bene.

Chef Matteo Puccio ha portato qui la sua idea di “Cucina d’ Acqua”. Nato a Spoleto, classe 79, ha iniziato i suoi studi culinari alla scuola del Gambero Rosso, dove ha insegnato anche come Chef docente.

Tante le esperienze per il mondo, poi la gestione di locali, un talent culinario, e la voglia di tornare nella sua Umbria per fare la differenza.

Perchè la cucina dello Chef Matteo Puccio qui non ha riferimenti nè paragoni, e appare come un regalo, una sorpresa. Materie prime importanti, freschezza, innovazione, cura dell’impiattamento, colore, abbinamenti, pesce e frutta e tocchi di terra in libera espressione.

Ne scaturisce un Menu con 4 percorsi degustazione (da 9 e 15 portate) senza l’obbligo di condizionare l’intero tavolo. Due percorsi di Lago e Mare, due Vegetariani, la possibilità di abbinare bollicine e vini ad ogni percorso; un menu à la carte per soddisfare il palato di curiosi gourmand e habitué tra Crudi misti; Tartare di Kobe, Gnocchi di pane al nero di mare (rivisitazione di un antica ricetta umbra); Tofu fermentato, caramello salato, porro, cetriolo e lime, fino al Filetto alla Rossini.

Ne sono chiaro esempio Tonno, fondo bruno e lime, carnoso bon bon che lega le sapidità del mare a quelle della terra con un quel twist di aroma e freschezza tipico del lime; Pesca e Caviale al cucchiaio che chiude la giostra delle Amuse Bouche tra alzatine e piccole ceramiche dedicate; il Carpaccio di Aragosta ai 12 profumi e Fiori di campo, un gioco geometrico di lussi per il palato da assaporare centimetro dopo centimetro; la Trota alla coque con crema di pomodoro fermentato, fragola e polvere di capperi dove la consistenza del filetto di trota rimane impressa per proprietà di tecnica e acidità in equilibrio; così come per la Ventresca di tonno, nocciole del Piemonte, cipolle caramellate e crema di Djion e l’Anguilla, foie gras, cetriolo, lime, maggiorana e caviale: fronti diversi, citazioni esterofile e bel risultato.

Chiude la Granita di mela verde, lavanda e sambuco con gelato alla vaniglia. Non ultimo, il percorso degustazione ha un rapporto qualità prezzo degno delle migliori note: 15 portate a 55€ + percorso di abbinamento vini scelti da hoc 25€, panorami inclusi.

Il lungo percorso di degustazioni è una sorpresa, è stimolante, appagante; è la somma concentrata di esperienze eterogenee e di una connaturata educata ambizione. Chef Puccio rimane in equilibrio tra la voglia di proporre i suo piatti e quella di giocare con l’ospite, infatti lo sprona a non fermarsi all’atto del mangiare, ma a scoprire lui stesso le risultanti di nuove addizioni tra sapori. Una cucina protagonista, ma non prima donna, che merita di certo il viaggio.

Molo 21  – Viale Vincenzo Noceta, 6, 05100 Piediluco TR

Cell / 346 635 8871

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In Libreria arriva la nuova Guida di Gambero Rosso dedicata al Sushi e alle delizie del Sol Levante. Tra i 250 indirizzi di cucina giapponese tradizionale, non mancano locali asiatici, cinesi o fusion, così come i ristoranti italiani con chef innamorati della cultura nipponica, le insegne che ammiccano al gusto italiano mixando i sapori del Mediterraneo con le tecniche del sushi e i ristoranti che si concentrano sulle forme del sushi. Perchè di Sushi ce n’è per tutti i gusti!

Un nome piccolo per indicare una grande cultura, perchè il sushi non è solo una delle pietanze più famose della cucina del Sol Levante, è prima di tutto espressione di una storia antichissima.

Questa immensa cultura gastronomica negli anni si è via via fatta strada nel mondo, passando da quotidiano orientale a fenomeno globale, conquistando palati, ponendo nuove basi per nuove ispirazioni, creando miriadi di contaminazioni creative a partire proprio dal simbolo nazionale: il sushi.

Da essa sono nate la cucina nikkei e nippo- brasiliana e la stessa tradizione giapponese vanta numerosi piatti che sono frutto di intrecci ed evoluzioni di preparazioni cinesi o coreane.

Il rispetto dell’ortodossia nipponica è stato il punto di partenza per elaborare questa nuova mappa del Gambero Rosso dedicata al sushi: la base di giudizio è stata prima di tutto tarata sui grandi cuochi e ristoratori giapponesi che in Italia hanno importato un pezzo importante della loro cultura.

Una nuova pubblicazione per celebrare il meglio della cucina del Sol Levante in Italia.” dichiara Paolo Cuccia, Presidente di Gambero RossoIl Gambero è da sempre attento alle nuove tendenze enogastronomiche. Siamo orgogliosi di questa nuova pubblicazione che esprime l’attenzione che da sempre riserviamo al Giappone, grazie anche alla vicinanza storica tra i nostri Paesi.  Una guida che sicuramente aiuterà i lettori nella scelta dei migliori locali di sushi del panorama italiano.” “La cucina è da sempre contaminazione di gusto e di cultura” continua l’Amministratore Delegato Luigi SalernoLa nostra nuova guida Sushi vuole celebrare l’internazionalità dei sapori. Quei sapori nuovi ed intriganti che, seppur provenienti da lontano, sono riusciti in pochi anni ad affascinare i nostri palati.”

Sono 7 i “Maestri del Sushi”, premio speciale nato in collaborazione con New Kenji, la varietà diRiso per Sushi che l’azienda Mundi Riso ha realizzato in stretta collaborazione con chef Giapponesi. 

Immagine che contiene testo

Descrizione generata automaticamenteLA GUIDA
250 locali segnalati con 22 Tre Bacchette.
La Lombardia è al vertice con 7 locali premiati,
seguono il Piemonte e l’Emilia-Romagna con 3;
Lazio, Campania e Puglia con 2; Toscana, Umbria e Abruzzo con 1

PREMI SPECIALI
“I MAESTRI DEL SUSHI” – PREMIO NEW KENJI Haruo Ichikawa | Ichikawa – MILANO Yoshinobu Kurio | Yoshinobu – MILANO Hirazawa Minoru | Poporoya e Shiro Poporoya – MILANO Ikeda Osamu | Osaka – MILANO Wicky Priyan | Wicky’s Innovative Japanese Cuisine – MILANO Kato Shozo | Tomoyoshi Endo – MILANO Masashi Suzuki | Iyo Omakase – MILANO PREMIO “MIGLIOR PROPOSTA DI ABBINAMENTO SUSHI BEVANDE”Iyo Omakase – MILANO


GUIDA SUSHI DI GAMBERO ROSSO – La classifica delle TRE BACCHETTE 

Piemonte

Le Petit Restaurant Japonais | ROSTA [TO]

Kensho | TORINO

Miyabi | TORINO

Lombardia

Finger’s Garden | MILANO

Ichikawa | MILANO

Iyo Experience | MILANO

Iyo Omakase | MILANO

Osaka | MILANO

Wicky’s Innovative Japanese Cuisine | MILANO

Yoshinobu | MILANO

Emilia – Romagna

Seta | BOLOGNA

YuzuYa | BOLOGNA

Vicolo 8 | MODENA

Toscana

Moi | PRATO

Umbria

Il Vizio | PERUGIA

Lazio

Hasekura | ROMA

Kiko Sushi Bar | ROMA

Abruzzo

Oishi Japanese Kitchen | TERAMO

Campania

Japit | BENEVENTO

Tabi | NAPOLI

Puglia

Fugu Restaurant | LECCE

Yuki Cucina Giapponese | NOCI [BA]

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Il concept nasce da una esclusiva collaborazione tra il ristorante di nuova apertura Gola ed il Teatro dell’Opera di Roma a Castel Gandolfo.

Il Ristorante Garden Lounge nato all’interno di Villa Petrolini, ex dimora e residenza artistica del grande attore, inaugura il Teatro all’aperto nel luogo che fu dell’illustre artista, attraverso una collaborazione con il programma Fabbrica del Teatro dell’Opera di Roma il 19 luglio, 3 e 4 Agosto 2021.


L’Arte torna all’Arte, così come il grande Teatro torna a “Casa Petrolini”. Occasioni culturali, passione per la musica, amore per l’enogastronomia, per l’accoglienza e grande intrattenimento voluto per valorizzare gli ampi panoramici spazi della storica Villa recentemente restaurata attraverso un accurato ed importante intervento di riqualificazione del territorio.


In calendario i primi tre eventi di musica lirica, in cui 4 voci accompagnate da un pianoforte interpreteranno un programma di arie d’opera selezionate da Fabbrica, Young artist program del Teatro dell’Opera di Roma.


Villa Petrolini si trova in via Selva Ferentina 2, a Castel Gandolfo; è un luogo ricco di storia e di vita, oggi animato da Gola attraverso un’offerta enogastronomica raffinata e moderna che prende forma attraverso un ristorante alla carta e un lounge garden che propone aperitivi e cocktails con vista, oltre ad un teatro all’aperto a pianta greca perfetto per ospitare eventi culturali e celebrazioni di eventi esclusivi, in un contesto paesaggistico unico.


La cura dei dettagli ed in particolare dei giardini fioriti, degli orti e degli spazi verdi, rende la location unica nel panorama dei Castelli Romani.

Gola restaurant & lounge garden è un’iniziativa promossa dai Fratelli Riccardo e Giampiero Recco imprenditori poliedrici attivi in vari settori dei servizi, Valentina Tizianel, ex pilota aeronautico e dal direttore Fabrizio Crociani, professionista con 30 anni di esperienza nel settore della ristorazione come consulente, docente di scuole professionali superiori ed imprenditore.


All’interno del ristorante Gola si esprime una cucina che propone lavorazioni di grande qualità, materie prime sclete con cura, incursioni etniche raffinate e sperimentazione di menu contemporanei.
“Fabbrica” Young Artist Program, diretto da Eleonora Pacetti, nasce nel 2016 per volontà del Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes per favorire la trasmissione di sapere e la promozione di nuovi talenti nel campo dell’opera lirica.


www.gola.it / Per info e biglietti https://gola.it/prossimi-eventi/
https://www.instagram.com/gola.castelgandolfo/
https://www.facebook.com/www.gola.it
ufficio stampa: Riccardo Recco 348 7681377

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Domenica 27 giugno 2021, alle ore 17:00, nella città del Cavallino Rosso, proprio di fronte al museo Farrari, accenderà i motori un nuovo fiammante food concept store ispirato alla pop art e dedicato a Gilles Villeneuve: si chiama “27 officina della pizza” e il suo pilota è Gianni Di Lella.

Impostazione “pop” per il nuovo locale del team “Di Lella”, pensato accogliere le esigenze enogastronomiche di tutti, turisti, ferraristi e autoctoni del luogo. Il salto in avanti è performante, degno della caparbietà di Gianni, pizzaiolo con le idee chiare, grande cuore e doppia anima, che mescola la veracità napoletana all’imprenditorialità tutta modenese.

Da Pizza e Cucina di stampo tradizionale con derive creative della Pizzeria La Bufala, gestita con l’affiata famiglia, si passa infatti ad una proposta più ampia, contemporanea ed eterogenea rispetto all’esperienza conosciuta.

Dalla Colazione al Drink, Gianni cambia circuito e, questa volta, invece della pizza, mette in pista la Pinsa Romana: veloce, croccante, da farcire e condire con il meglio dei suoi due territori d’appartenenza. Adatta ad ogni tipo di occasione, dal pranzo alla cena che potrà essere accostata alla ai vini della cantina selezionati tra i migliori d’Italia.

Questo posto per me è un concetto che mi piace definire “pop art”, un luogo che accoglie di tutto un pò, un luogo dedicato alle persone: colazioni internazionali, pinse romane, pranzi veloci, cucina italiana e multietnica, che va dalle lasagne ai poke, passando per pancakes, club sandwich e quiche lorraine.

Un luogo perfetto anche per gli amanti del “Gyn Tonic”: 18 bottiglie per gli amanti del genere oltre ad una ricercata gamma di prodotti presenti in bottiglieria che saranno lo start per un viaggio tra drink e distillati con la possibilità di whisky e rum in piccole degustazioni tra musica, tavoli all’aperto e oggettistica Ferrari all’interno.

Si chiama 27 Officina della Pizza, perchè ho sempre desiderato chiamare un mio locale così. Ne sono innamorato. E’ duttile, divertente, a contatto con le persone. Un luogo di confronti, amicizia, dedicato ad una clientela internazionale da coccolare all’italiana, perfetto per una sosta prima o dopo aver visitato il Museo Ferrari.

27 perchè Gilles Villeneuve è stato sempre il mio pilota preferito ed ho voluto dedicare, nella terra dei motori, il mio locale ad un grande pilota della formula 1.

Il numero 27 ha fatto la storia della Ferrari ed è stato il grande Gilles Villeneuve con le sue indimenticabili gesta a renderlo iconico. Il numero 27 risuona nell’eco del rombo di motori che gli appassionati avvertono ancora (Ferraristi e non solo), è sil imbolo di uno dei piloti più amati di sempre, che non ha mai vinto un mondiale di F1, ma ha fatto sognare una generazione con la sua guida temeraria e coraggiosa. Il numero 27 per sempre, è mito, leggenda, è Gilles Villeneuve. Da domani è anche il nome ufficiale della nuovo Food Concept Store di Gianni Di Lella. E noi gli auguriamo di tagliare il traguardo e raggiungere la stessa fama.

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Un evento en plein air e un libro da leggere, ascoltare, osservare. Cibi da capogiro e Fotografie d’autore, Fine Dining e Street Food, 20 volti della Migliore Ristorazione di Roma e Provincia, la Musica, gli amici e il piacere ritrovato di stare insieme. Di seguito una raccolta dei momenti salienti della prima edizione di Rome Calling!

Una grande festa quella che si è svolta lunedì 21 Giugno alla Città dell’Altra Economia di Roma. Un inno alla ripartenza, un bel messaggio di energia espressa attraverso un vivo e partecipato evento. Parole scritte e parole dette, indirizzi da segnare in agenda, fotografie d’autore, riflessioni, progetti e buonissimi piatti in modalità street-food.

E iniziato così. Alle ore 18:00, Lorenzo Sandano ha presentato il suo libro «100 Piatti da assaggiare una volta nella vita» (BuR – Rizzoli Editore), parlando di come l’arte, la cultura, la città e le passioni siano strettamente collegate tra loro. Il nesso, il filo, il comune denominatore è un libro pop – con la prefazione d’eccezione di Gabriele Bonci – che gioca con le liste musicali e cataloghi di luoghi del buono da non perdere.

Lorenzo Sandano li racconta con una penna sonora, passionale, che rende vivi sapori, odori, consistenze, mentre le fotografie di Alberto Blasetti interpretano lo spettacolo del mangiare secondo la sensibilità dell’autore: una guida romantica ed emozionante del cibo da assaggiare almeno una volta nella vita tra ricette di casa, fine dining, stellati e playlist collegata ad ogni piatto. Racconta Sandano:

Non ho mai voluto fare il critico e non mi interessava mettere dei piatti in fila dal più buono al meno buono. Mi interessa raccontare, parlare di emozioni, di sentimenti, di suggestioni, di ricordi: così ho avuto l’idea di accostare delle canzoni ai piatti di cui volevo scrivere, seguendo un percorso che in qualche modo rappresenta anche le mie esperienze, dalle prime memorie di bambino ai giri fatti per il mondo.


Contestualmente è stata inaugurata anche l’esposizione fotografica di Alberto Blasetti e la vendita degli scatti è andata totalmente in beneficenza a ReFoodgees – Roma SalvaCibo.

HANNO PARTECIPATO
Barred + SantoPalato, Trapizzino, La Gatta Mangiona, Trattoria da Cesare al Casaletto, Ristorante L’Arcangelo, Benny Gili e La Baia di Fregene, Vincenzo Mancino con DOL – Di Origine Laziale, Ristorante Hotel Degli Angeli, Bonci, MAZZO – Francesca Barreca & Marco Baccanelli, Marco Martini Restaurant, Menabó Vino e Cucina, 180g Pizzeria Romana, Luciano – Cucina Italiana, Marzapane Roma, La Punta Expendio de Agave, Roscioli Ristorante Salumeria, Sora Maria & Arcangelo, Trecca – Cucina di Mercato, La Trota dal ’63

L’iniziativa fa fatto capo al Collettivo Gastronomico Testaccio che si propone di ospitare Eventi food&beverage, culturali e nuove idee di Mercati metropolitani negli spazi della Città nasce come luogo di promozione di tutta l’altra economia romana, offrendo alle realtà del settore spazi espositivi, luoghi di incontro, formazione, ricerca e sviluppo.

Racconto Fotografico a Cura di @carlo-viola / CarloMariaViola Photo

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Un racconto fotografico inedito. Scatti in posa e scatti rubati. Una raccolta di immagini collettive, un lungo menu di momenti, impasti, cotture, dettagli, voglia di confronti, di abbracci e di sorrisi, anche sotto le mascherine. Dopo tempo, il primo grande evento corale romano. Una città che si è risvegliata all’interno di un’altra città, che riaccende fuochi e motori, con la gioia condivisa e vibrante di ritrovarsi e guardare al futuro con senso di squadra.

La Capitale è diventata così palco e calamita, centro gravitazionale che attira a sé i grandi della Pizza, i maestri lievitisti, gli addetti al settore, gli appassionati del genere, i curiosi e i “pizza lovers”, tutti uniti per prendere parte alla manifestazione ideata da Vinòforum, realizzata con la collaborazione di Ferrarelle, arricchita quest’anno da quella degli autori Luciano Pignataro, Luciana Squadrilli, Renato Bosco, Tania Mauri e MangiaeBevi.it come Media Partner.

Tre intense giornate. La voglia di salutarsi, di ritrovarsi, di confrontarsi dopo tanto tempo a disposizione. Nuove idee su tela lievitata. Inni alla tradizione, sottrazioni e combinazioni barocche. Stagione, ricerca, voglia di studiare, stupire e dire “ci sono”.

Dal 18 al 20 giugno nello spazio eventi “Ragusa Off” di Roma, La Città della Pizza, nonostante le molteplici difficoltà e il caldo pressante, ha dato prova di sè.

“La riuscita dell’evento – sottolinea Emiliano De Venuti, ideatore de La Città della Pizza e CEO di Vinòforum – non era affatto scontata in partenza. Per questo motivo, la soddisfazione per il successo ottenuto è doppia. Il nostro lavoro è stato ancora più attento e certosino del solito. La passione da parte di tutti i soggetti intervenuti è stato senza dubbio un elemento fondamentale”.

Nuovi format, consolidate insegne. 60 tra i migliori del Paese e giunti da ogni angolo della Penisola, spinti dall’enorme voglia di riaccendere i fuochi. Ottima la risposta del pubblico nonostante le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria. Fan consolidati e nuovi follower. Sold out per tutte le iniziative: dagli esclusivi incontri di Pizza&Champagne con Ruinart e Polselli, ai tanti laboratori e workshop. Focus sul pane e sull’Evo. La pinsa romana di Di Marco l’altissimo livello di Stand Up Pizza, il contest per pizzaioli emergenti nato grazie alla collaborazione con Luciana Squadrilli.

A proposito, a vincere, e a entrare dunque di diritto con la sua “casa” nella prossima edizione de La Città della Pizza Roma, è stato Raoul Rotundo, della pizzeria Fiori di Zucca di Roma (che gestisce con il fratello Davide) con una pizza “napoletana” con Provola, Guanciale di mangalica, Pecorino erborinato scorzanera di Gregorio Rotolo e Carciofo Violetto di Castellammare (mistery ingredient Presidio Slow Food). 

Menzione speciale, inoltre, per la Valorizzazione del mistery ingredient Presidio Slow Food (miele di ape nera sicula) a Angelo Di Massa (Qvinto) e Ciro Savarese (pizzeria Ciro Savarese).

“Queste tre giornate – conclude De Venuti – hanno lanciato a nostro avviso un messaggio forte e positivo riguardo l’importanza che rivestono eventi del genere. Iniziative che rappresentano innanzitutto momenti imprescindibili di incontro, di confronto e di scambio tra tutti gli attori del comparto. Tutto il nostro team è già proiettato verso la prossima edizione de La Città della Pizza e, ancor prima, in direzione Vinòforum, la manifestazione dedicata ai grandi vini e all’alta cucina in programma a Roma il prossimo settembre”.

La manifestazione è stata il perfetto palco per presentare l’inizio del percorso legislativo proposto da AVPN – Associazione Verace Pizza Napoletana per il riconoscimento giuridico e professionale della figura del pizzaiolo.

Last but not least“, le aziende partner che negli anni hanno contribuito a rendere “La Città della Pizza” un format vincente e che hanno sostenuto l’evento anche in questa occasione.

Stand Up Pizza è stato possibile anche grazie al supporto di partner come APCI, AVPN e API che hanno coinvolto i propri Maestri Chef e Pizzaioli nelle giurie giornaliere e ad aziende come Ethical Food Selection, Gioli, Latteria Sorrentina, Olio Flaminio, Don Antonio che hanno messo a disposizione un paniere di prodotti di alta qualità. I presidi Slow Food sono stati presentati da Ines Innocentini di Slow Food Lazio. Valoriani invece ha supportato i pizzaioli del contest con i suoi forni.

Immagine di copertina @carlo-viola photo

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Lunedì 21 giugno, dalle ore 18, il Collettivo Gastronomico Testaccio, inaugura l’estate e dedica una serata alla buona cultura, alla musica, al cibo e al piacere ritrovato di stare insieme una serata spaciale negli spazi della Città dell’Altra Economia a Testaccio.

Tanti gli attori di questo grande evento collettivo che vede partecipare nomi altisonanti e grandi insegne del food per promuovere con gusto un luogo aperto al senso di cittadinanza più che mai umana, condivisa e consapevole.

La Città dell’Altra Economia è uno dei primi spazi in Europa interamente dedicato a quelle pratiche economiche che non perseguono il profitto, la crescita personale a ogni costo, ma mettono al centro le persone e l’ambiente.

Lunedì 21 Giugno sarà il luogo prescelto per un’occasione gastronomica trasversale più unica che rara, che porta con sé la possibilità di assaporare allo stesso indirizzo una selezione di luoghi del buono di Roma e provincia, mete immancabili per i gourmand addicted.

Ci saranno, con i loro manicaretti, La Trota dal ’63 (2 Stelle Michelin), Roscioli Ristorante Salumeria, Sora Maria & Arcangelo, Trecca – Cucina di Mercato, Trapizzino, La Gatta Mangiona, Trattoria da Cesare al Casaletto, Ristorante L’Arcangelo, Benny Gili e La Baia di Fregene, Menabó Vino e Cucina, 180g Pizzeria Romana Bonci, MAZZO – Francesca Barreca & Marco Baccanelli, che sono solo alcune delle insegne temporanee che si trasferiranno per l’occasione al “TESTACCIO DISTRCT”.

La nuova iniziativa fa capo al Collettivo Gastronomico Testaccio che si propone di ospitare Eventi food&beverage, culturali e nuove idee di Mercati metropolitani negli spazi della Città nasce come luogo di promozione di tutta l’altra economia romana, offrendo alle realtà del settore spazi espositivi, luoghi di incontro, formazione, ricerca e sviluppo.

PROGRAMMA

Si inizia così: alle ore 18:00, Lorenzo Sandano presenterà il suo libro «100 Piatti da Assaggiare una volta nella vita» (BuR – Rizzoli Editore).

Si parlerà di come l’arte, la cultura, la città e le passioni siano strettamente collegate tra loro attraverso un libro pop – con una prefazione d’eccezione di Gabriele Bonci – che gioca con le liste musicali e cataloghi di luoghi del buono da non perdere. Lorenzo Sandano li racconta con una penna sonora, passionale, che rende vivi sapori, odori, consistenze.

Le fotografie di Alberto Blasetti interpretano lo spettacolo del mangiare secondo la sensibilità dell’autore: una guida romantica ed emozionante del cibo da assaggiare almeno una volta nella vita tra ricette di casa, fine dining, stellati e playlist collegata ad ogni piatto. Racconta Sandano:

Non ho mai voluto fare il critico e non mi interessava mettere dei piatti in fila dal più buono al meno buono. Mi interessa raccontare, parlare di emozioni, di sentimenti, di suggestioni, di ricordi: così ho avuto l’idea di accostare delle canzoni ai piatti di cui volevo scrivere, seguendo un percorso che in qualche modo rappresenta anche le mie esperienze, dalle prime memorie di bambino ai giri fatti per il mondo.


Contestualmente verrà inaugurata anche l’esposizione fotografica di Alberto Blasetti e la vendita degli scatti andrà totalmente in beneficenza a ReFoodgees – Roma SalvaCibo.

Alle ore 20: verrà aperta la “Food Area” per la degustazione con 20 differenti piatti proposti da alcuni tra i migliori ristoranti di Roma e dintorni. Disponibile uno stand vini/birre/cocktail con la partecipazione dell’Azienda Agricola Le Quattro Volte, partner per ReFoodgees – Roma SalvaCibo.

RISTORANTI PARTECIPANTI
Barred + SantoPalato
Trapizzino
La Gatta Mangiona
Trattoria da Cesare al Casaletto
Ristorante L’Arcangelo
Benny Gili e La Baia di Fregene
Vincenzo Mancino con DOL – Di Origine Laziale
Ristorante Hotel Degli Angeli
Gabriele Bonci
MAZZO – Francesca Barreca & Marco Baccanelli
Marco Martini Restaurant
Menabó Vino e Cucina
180g Pizzeria Romana
Luciano – Cucina Italiana
Marzapane Roma
La Punta Expendio de Agave
Roscioli Ristorante Salumeria
Sora Maria & Arcangelo
Trecca – Cucina di Mercato
La Trota dal ’63

Dalle 20 a fine evento Dj Set di Inferno Martini Inferno Store – Modalità di partecipazione: ogni piatto del festival avrà il costo di €5 (sarà necessario cambiare i gettoni in cassa). Ingresso libero (secondo le normative vigenti, raggiunta la capienza massima, gli ingressi verranno bloccati).

L’evento verrà realizzato anche in caso di pioggia vista la presenza di ampi spazi al coperto, con un numero di ingressi limitato.

ROME CALLING!
Lunedì 21 giugno | h.18
presso il Collettivo Gastronomico Testaccio

Città dell’Altra Economia
Largo Dino Frisullo, 1 – Roma

WhatsApp e Telefono 389 248 8413

 

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Un nuovo format a Roma, nel quartiere Prati, che attinge al mondo della fantasia. Vivace, colorato, artistico, unico nel suo genere.

Con i tavoli all’aperto su via Sabotino, uno dei grandi raggi di Piazza Mazzini, e la sua bella sala con bancone retroilluminato, Enoteca La Torre in Prati spezza la routine delle pause di piacere con un nuovo dinamico concept ispirato alla sorpresa, ben ideato dal Gruppo Enoteca La Torre.

Caratterizzato da una formula enogastronomica divertente e snella, vede convivere le ormai famose “Eat Me Box” – acquistabili anche qui – con una ristorazione all day long cucita su misura per soddisfare una clientela desiderosa di menu scacciapensieri, insoliti cocktails e atmosfere trasognanti alla Alice nel Paese delle Meraviglie.

E’ il nuovo Bistrot e Cocktail bar di Enoteca La Torre. Si chiama Enoteca La Torre in Prati. Il suo menu è caleidoscopico, giovane, accattivante. Si presenta in versione extra large e preannuncia la generosità delle portate. Divertente e snello nell’offerta, non lesina sulle porzioni, anzi.

Sedersi qui è come accomodarsi all’ora del tè alla tavola di Alice in Paese delle Meraviglie – nella versione tradotta dalla fantasia di Walt Disney – quando, assieme al Cappellaio Matto e al Leprotto Bisestile festeggiano e brindano ogni giorno ad un nuovo «buon non compleanno».

Anche qui, la tavola diventa presto una festa tra tazze colorate e lampade da tavola, panini “mangiami” e bevande “bevimi”, si moltiplicano alzatine, piatti e ceramiche tutte diverse per ospitare sostanziosi Bagel e Toast, Pani e Sughi italiani da scarpetta, Bao Express e Pokè bowl. E poi ancora enormi Burger di Manzo o di Salmone fresco accompagnati da salse e cortei di sfoglie di patatine, oltre ai Tataki, alle Tartare e al Lobster Roll con pane artigianale e sentori di agrumi, degno delle migliori note.

Enoteca La Torre in Prati, oltre alle suggestioni di forma e contenuto, riveste infatti il ruolo di flagship store, perchè offre la possibilità di degustare alcuni dei grandi classici che caratterizzano le cucine dei tanti locali di Enoteca La Torre Group (ben guidato da Silvia Sperduti e Michele Pepponi) – che vanno dal ristorante 1 stella Michelin Enoteca la Torre a Villa Laetitia* (all’interno di Villa Laetitia di Anna Fendi) al Beach Club “La Dogana” e “La Macchia”, entrambi a Capalbio, fino alle proposte dell’Enoteca la Torre Catering – presentando una selezione di piatti per tutti i gusti e momenti della giornata.

Tra dominanti blu petrolio, tavoli di legno nudo e pareti artistiche, dove ogni genere di utensile per la cucina ha trovato il sua posa plastica, qui si spazia tra specialità regionali ed internazionali con un’ idea di ristorazione non necessariamente legata ai luoghi, nè agli orari canonici del pranzo e della cena. Un’idea che si estende di volontà dalla seconda colazione della mattina a quelli del dopo cena, con tanto di opzioni “Box” da portare via con sè. (Clicca qui per le opzioni delle Eat Me Box).

All’ampia scelta al link dedicato e a quella del tavolo, Enoteca La Torre in Prati aggiunge la propria versione di “take-out” che permette al cliente di assemblare una personale Eat Me Box con qualunque specialità presente nel menu.


A tavola o in scatola, si potrà quindi scegliere tra Bagel ripieni di salmone o pollo; Toast all’avocado con bacon e uovo in camicia o feta, pomodori confit e olive taggiasche per vegetariani; le Poke bowls, salads, ricciola e tataki di tonno per gli amanti del pesce e mini bao al vapore.

Per chi desidera qualcosa di più sostanzioso, c’è l’iconico Hamburger de “La Dogana”, adatto a chi non teme di sparire dietro un panino o preferisce condividere il piacere in un “Bun a lievitazione naturale, hamburger di manzetta maremmana, salsa bbq e cipolla caramellata” servito con chips di patate e salse; stesso discorso per il Lobster Roll, voluttuoso e aromatico pan brioche homemade tostato ripieno di Astice, servito con salse e chips a valanga.

“Durante il lockdown abbiamo abbiamo ideato le nostre Eat Me Boxes, scatole golose gourmet adatte a tutte le occasioni, che hanno ottenuto uno straordinario successo – spiega Silvia Sperduti, anima creativa di ELT Group – ci è sembrata una scelta naturale, all’apertura di questo nuovo
locale, lasciare alle nostre golose scatole un ruolo da protagoniste assolute. I clienti possono venire e acquistare una Eat Me Box tra le oltre 130 del nostro listino, oppure fermarsi a mangiare o a sorseggiare un cocktail e chiederci di crearne una da consumare a casa o da regalare a una persona amica”.

Il Bancone, retroilluminato che domina la sala, senza esserne protagonista, e la Drink List meritano un commento a parte. La cura dedicata alla mixology che parte dal menu, illustrato da una giovane artista, è stato affidato ai bartender del team con il compito di studiare una carta che spaziasse dai grandi classici alle rivisitazioni, passando per alcuni signature Cocktail.

“Come è nel nostro stile abbiamo cercato di non lasciare nulla al caso – conclude Michele Pepponi – studiando per mesi quello che doveva essere il mood del locale.

Troverete esercizi di stile e sapore come il “Il Sabotino” ispirato alla “via di casa”, con Prosecco, Menta Romana, Genziana e Soda; il Whisky Sour di ELT con Bourbon Infuso alla Camomilla, Scotch Whisky, Succo di Lime, Sciroppo d’Agave, Albume; e persino (lupus in fabula) un cocktail ispirato ad Alice in Wonderland che viene servito in una raffinata tazza di ceramica blu con Vodka, Purea al Frutto della Passione, Liquore al Cocco, Vaniglia e Succo di Limone; perchè da Enoteca La Torre in Parti, come scrisse Lewis Carroll*, “È sempre l’ora del tè“.


ENOTECA LA TORRE IN PRATI
Indirizzo: via Sabotino 28, Roma
Tel: 06-51601328
Mail: prati@enotecalatorre.group
Sito: prati.enotecalatorre.group
Social: enotecalatorre_prati
Orario: sabato-domenica dalle 10.00 alle 23.00;

Domenica dalle 10.00 alle 15.00
Numero Coperti Dehors: 40
Numero Coperti Interno: 20

CONTENUTI EXTRA

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, comunemente abbreviato in Alice nel Paese delle Meraviglie, è un romanzo del 1865 scritto dal matematico e scrittore inglese Charles Lutwidge Dodgson con lo pseudonimo di *Lewis Carroll. Racconta di una ragazza di nome Alice che attraverso una tana di coniglio bianco entra in un mondo fantastico. Il racconto gioca con la logica, dando alla storia una popolarità duratura sia negli adulti che nei bambini, mirabilmente tradotto dalla fantasia di Walt Disney. È considerato uno dei migliori esempi del genere letterario nonsenso. Il suo corso narrativo, struttura, personaggi e immagini sono stati enormemente influenti sia nella cultura popolare che nella letteratura, specialmente nel genere fantasy.

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3 Giorni da segnare in calendario. Sono Venerdì 18, Sabato 19 e Domenica 20 Giugno. Si perchè negli spazi di “RAGUSA OFF” in via Tuscolana 179 a Roma, per 3 giorni sfileranno le Pizze e i loro Maestri.

Decine le iniziative nelle tre giornate di evento: esclusivi pranzi e cene con abbinamenti Pizza&Champagne, laboratori e workshop per appassionati e addetti ai lavori, focus su Pane&Olio, area business per operatori del settore e un contest per pizzaioli emergenti.

RagusaOff , tra San Giovanni e l’Alberone, è una location dal sapore postindustriale, nata dal recupero di un immobile ATAC e composta da un unico grande spazio da riempire di idee e contenuti. E quando si parla di Pizza, lo spazio da dedicare alla tonda Regina delle Tavole potrebbe non bastare mai. Ci saranno infatti più di 100 tipologie pizze e più di 60 professionisti dell’arte bianca, ripartiti tra i migliori pizzaioli e i maestri panificatori d’Italia.

Ma questa è solo la base: saranno infatti decine e tutte differenti le iniziative in programma previste da La Città della Pizza 2021, la grande manifestazione, ideata da Vinòforum e realizzata con la collaborazione di Ferrarelle, che andrà in scena a Roma da venerdì 18 a domenica 20 giugno, presso lo spazio eventi Ragusa Off, in Via Tuscolana 179. Tutti gli incontri previsto dal nutrito programma sono gratuiti e prenotabili in loco fino a esaurimento posti.

PIZZA & CHAMPAGNE

In ognuno dei 3 giorni tutti i presenti potranno degustare le diverse varianti di pizza sfornate a ciclo continuo dalle “Case de La Città della Pizza” mentre, chi fosse alla ricerca di un’esperienza unica sul tema, potrà partecipare agli incontri, con un numero limitato di ospiti, di Pizza&Champagne.

Il progetto realizzato in collaborazione con Polselli e Ruinart e il supporto tecnico di Paolo Parravano, prevederà quattro appuntamenti, due pranzi e due cene, quattro menu speciali con i maestri pizzaioli Luca Mastracci, Ivano Veccia, Francesco Arnesano e Jacopo Mercuro e pizze con topping unici grazie all’utilizzo di prodotti dell’eccellenza territoriale.

A rendere ancora più esclusivo ogni incontro, gli abbinamenti con lo Champagne Rosé firmato Ruinart, la più antica Maison di Champagne. Una storia centenaria di eccellenza e savoir-faire con un costante impegno nel promuovere un art de vivre consapevole.

Perfetto l’accostamento alla pizza gourmet che rappresenta l’italianità nella sua essenza di street food di alta qualità”, dice Silvia Rossetto, Senior Brand Manager Ruinart.

EDUCAZIONE E FORMAZIONE

La Città della Pizza ha pensato anche a laboratori e workshop, utili tanto al pubblico di appassionati quanto a quello degli addetti ai lavori. Tantissime le tematiche prese in esame, dai possibili nuovi business agli abbinamenti, passando per i giusti ingredienti per una pizza di qualità, l’asporto, i dessert in pizzeria e molto altro ancora. Protagonisti alcuni grandi nomi degli impasti, ma anche altre figure professionali di questo mondo.

PANE & OLIO

Uno spazio importante sarà poi quello denominato Pane&Olio, due preziosi e antichi totem alimentari del territorio italiano. Qui sarà possibile conoscere alcune aziende di eccellenza, degustare i loro prodotti e, anche in questo caso, partecipare a numerosi focus tematici con i maestri dell’arte bianca; in particolare si discuterà di lievito madre, di nuove tecniche, di stagionalità del pane e di tutti i segreti di un mestiere che non smette mai di stupire.

PINSA ROMANA

Con l’obiettivo di essere sempre in linea con i nuovi e tanti trend del settore, La Città della Pizza dedica, grazie all’azienda Di Marco e all’Associazione Originale Pinsa Romana, uno spazio dedicato a laboratori e corsi gratuiti sulla pinsa e teglia romana, affrontando i temi dell’abbinamento con il vino, del senza glutine, del gourmet e dello street food. 

STAND UP PIZZA – IL CONTEST DEI PIZZAIOLI EMERGENTI

Dopo il successo delle precedenti edizioni e grazie alla collaborazione di Luciana Squadrilli, si inaugura il nuovo palcoscenico riservato ai pizzaioli emergenti: Stand Up Pizza, il contest al quale partecipano nuovi talenti e artigiani esperti per farsi conoscere e presentare il proprio modo di intendere la pizza.

Tutti i concorrenti dovranno realizzare, “live”, una pizza con i prodotti della dispensa messa a disposizione dall’organizzazione e dai partner de La Città della Pizza, spiegando il tipo di impasto proposto e l’utilizzo degli ingredienti. La sfida prevede inoltre l’uso obbligatorio di un ingrediente a sorpresa, svelato sul momento. L’ingrediente a sorpresa farà parte di un paniere di prodotti selezionati tra i Presìdi Slow Food italiani.

A giudicare le ricette dei pizzaioli sarà una competente giuria di addetti ai lavori, composta da noti pizzaioli, chef e giornalisti. Il vincitore di Stand Up Pizza entrerà di diritto con la sua “casa” nella prossima edizione de La Città della Pizza Roma e riceverà una fornitura di prodotti messa a disposizione dai partner.

AREA B2B

In ultimo, ma non per ordine di importanza, l’Area Business, un apposito spazio che La Città della Pizza offre a tutti gli operatori del settore, favorendo la conoscenza e lo scambio con alcune importanti realtà dell’universo pizza. Tra queste AVPN – Associazione Verace Pizza Napoletana, che firmerà un calendario di attività, guidate da Salvatore De Rinaldi, Giuseppe Cravero e Peter Surace, con focus sulla regina delle pizze, la Margherita, approfondimenti sul fascino discreto del km 0, racconti sul lievito madre e consigli su come NON fare la vera pizza napoletana.

Tutte le iniziative si svolgeranno nel pieno rispetto di un rigido protocollo di sicurezza così come previsto dalle normative vigenti. L’ingresso all’evento è come di consueto gratuito ed è vivamente consigliata la prenotazione seguendo tutte le istruzioni sul sito internet www.lacittadellapizza.it.

IL PROGRAMMA DETTAGLIATO E I PROTAGONISTI 2021

Il calendario completo dei laboratori e dei workshop in programma a 

La Città della Pizza Roma 2021:

Nelle aree “Teatro della Pizza” e “Pizza Lab” 

Venerdì 18 giugno 

ore 18  L’incontro “Ripartiamo dalla pizza”, per parlare di nuovi business e novità inaspettate che può riservare la ripartenza; parteciperanno Renato Bosco (Saporé – Verona), Stefano Callegari (Trapizzino – Roma) e Giuseppe Lo Iudice (Retrobottega – Roma). 

Sabato 19 giugno 

ore 12 Luca Mastracci (Pupillo Pura Pizza – Latina) e Giuseppe Boccia (Da Zero – Milano) daranno il via alla giornata parlando di “Pizza e territorio”.
ore 12.45_Petra Antolini (Settimo Cielo – Verona), per “Impasti & Topping”, si concentrerà sull’importanza degli ingredienti per una pizza di qualità. 

ore 13.35_ con Giancarlo Casa (La Gatta Mangiona – Roma), Elio Santosuosso (Vinarte – Agropoli), Matteo Aloe (Berberè – Bologna) e Alessandro Condurro (Pizzerie Da Michele in the World), si parlerà dell’attualissimo tema de “L’importanza della formazione nella pizza”. 

ore 14.00_ Edoardo Papa (In Fucina – Roma) svelerà tutti i segreti de “L’arte della pizza a degustazione”. 

ore 15.00_ Il Manifesto dei Panificatori Agricoli Urbani – I PAU lo raccontano punto per punto in un dialogo aperto con il pubblico.

ore 15.15_ spazio a “La pizza a taglio”, con Francesco Arnesano (Lievito, Pizza, Pane – Roma). 

ore 18.00_gli esperti Fabrizio Franco e Omar Abdel Fattha (Pane e Tempesta – Roma) racconteranno la loro idea de “Il pane”. 

Domenica 20 giugno

ore 12.00_ apertura in grande stile con Francesco Martucci (I Masanielli – Caserta) e Sasà Martucci (I Masanielli – Caserta), per “La pizza d’asporto”; sullo stesso tema, alle 12.45, anche Giuseppe Maglione (Daniele Gourmet – Avellino). 

ore 13.15_ sarà il momento dell’importanza del dolce in una pizzeria di qualità con Lilia Colonna (I Masanielli – Caserta), per “La pasticceria in pizzeria”. 

ore 13.30_Ciro Casale (Pulcinella da Ciro – Avellino), Giovanni Mineo (Crosta – Milano) e Diego Vitagliano (10 – Pozzuoli) discuteranno di nuovi format in “Bakery, Pizza e Pane”. 

ore 15.00_“Nuove aperture e nuovi modi di vivere la pizzeria”, con Giuseppe Pignalosa (Pignalosa Pizzeria – Salerno), Jacopo Mercuro (180 grammi – Roma), Pier Daniele Seu (Seu Pizza Illuminati – Roma). 

ore 15.45_“La pizza nel ruoto”, con Alessio Mattaccini (Spiazzo – Roma)

ore 19.15_chiusura affidata a Luca Belliscioni (Opificio del Gusto – Roma) per “Tutti i segreti della pizza al sesamo”. 

Nell’area “Pane&Olio”

Venerdì 18 giugno 

ore 19.15  “Sulla strada del pane. Il pane oggi tra passato e futuro, conquiste e promesse” con Davide Longoni (Panificio Davide Longoni – Milano) e Renato Bosco (Saporé – Verona).

Sabato 19 giugno 

ore 11.30_ “Conosciamo il lievito madre”. Caratteristiche, tipologie e metodi d’impiego della madre dei grandi pani” con Giuliano Pediconi (Accademia del Pane – Senigallia)

ore 12.30_si parla di organizzazione del lavoro, pianificazione di quello che non era un mestiere per donne in “Professione Panificatrice” con Francesca Casci (Pandefrà – Senigallia)

Domenica 20 giugno

ore 12.00_ si parla di “Pane in pizzeria” con Francesco Pompetti (Tropicaldue – Roseto degli Abruzzi) e Luca Pezzetta (Roma)

ore 17.00_Massimo Stocchi (Il forno degli Amici – Roma) parlerà di tecniche e abbinamenti in “Il pane condito secondo stagione e fantasia”.

COLPO D’OCCHIO – LA CITTÀ DELLA PIZZA ROMA 2021

LOCATION: Ragusa Off – Via Tuscolana, 179 – Roma

GIORNI E ORARI DI APERTURA: Venerdì 18 giugno ore 18.00 – 24.00 / Sabato 19 giugno ore 11.00 – 24.00 / Domenica 20 giugno ore 11.00 – 22.00

Ingresso gratuito. Consigliata la prenotazione.

Per tutte le info e le prenotazioni www.lacittadellapizza.it

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Il nuovo concetto di grigliatura di Les Étoiles firmato Josper e il comfort food alla brace di matrice spagnola applicato ai piaceri mediterranei rinnovano in modo appetitoso i menu delle cucine in terrazza firmati dallo Chef di lungo corso William Anzidei.

Completano la ricca proposta su tre livelli la Cocktail List d’autore – con la consulenza di Riccardo Marinelli –, la nuova Terrazza Campari, le calibrate realizzazioni di Andrea Ottogalli capo barman e la sorprendete vista di Roma maestosa che tutta intorno splende.

Roma riserva sempre qualche nuova sorpresa, anche a chi si illude di conoscerla bene. Capita nei vicoli, nella luce del tramonto o nel fascino senza tempo di una meravigliosa vista spalancata su tetti, cupole e monti in lontananza. Capita, per esempio, sulla terrazza Les Étoiles, tra Prati e Borgo Pio, all’ultimo altissimo piano dell’Atlante Star Hotel, 4 stelle Lusso, atmosfera d’antan e sguardo al futuro a pochi passi dalla più nota Basilica, quella di San Pietro.

Gestito oggi dalla seconda generazione Mencucci, sono i tre fratelli Federico, Roberta e Francesca a proseguire quel cammino intrapreso negli anni ’80 dal padre Benito, quando venne aperto il ristorante al sesto piano e cominciò quella crescita evolutiva verso standard di qualità, materia prima e tecnica sempre più alti.

A raccontare il nuovo concetto gastronomico ispirato dal Forno con Brace Josper – nonchè totalmente ripensato a partire dalla cucina, divenuta uno splendido gioiello tecnologico, realizzato secondo criteri di sostenibilità e no waste – c’è William Anzidei, chef di lungo corso alle prese con una performante proposta ad alte temperature e note affumicate, articolata sui tre piani dell’hotel dedicati alla ristorazione: l’Attico, riservato al Ristorante Les Étoiles, il Roof Garden dedicato al Bistrot e il Rooftop con Cocktail bar e vista a 360° sulla città.

Racconta Federico Mencucci, General Manager dell’Hotel :

“La mia famiglia ha dedicato tutta la vita a quest’hotel, con passione e lavoro indefesso mio padre ci ha ispirati con la sua determinazione a crescere e a diventare una delle strutture di riferimento della capitale. Ora è giunto il momento di compiere un ulteriore passo: dare un salotto gastronomico all’albergo, che è dedicato in primis ai romani, dove abbinare alla bellezza della vista su Roma tutta la bontà dei piatti, costruiti dalle sapienti mani dello chef Willam Anzidei.

In questa prospettiva abbiamo deciso una totale ristrutturazione della cucina: vogliamo che le emozioni che sentiamo noi ancora oggi venendo al ristorante Les Étoiles siano sensazioni di tutti i nostri ospiti!”.

LA CUCINA e IL JOSPER

Chef William Anzidei ha dedicato la sua vita alla ristorazione affiancando grandi nomi del panorama ristorativo dall’Hilton all’Hassler, dall’Eden, con Enrico Derflingher, allo Splendide Royal, con Stefano Marzetti, passando per Igles Corelli e Andrea Fusco.

La sua è una cucina semplice in apparenza, che non lesina sulle porzioni e mira dritta alla soddisfazione del commensale. Una cucina di qualità e grande piacevolezza, che parte dal territorio e dalla tradizione italiana – come nello Spaghettone alla Gricia di carciofi con guanciale amatriciano e pecorino della Tuscia bio – ma vuole guardare lontano mescolandola a cenni orientali e suggestioni dal mondo, come per i Gamberi di Mazara e verdure in salsa Thay o per la Picanha in salsa Teryaki e patate dolci arrostite. Qualunque sia la scelta, verrà sempre condita da un servizio puntuale, sorridente, cortese e competente, che farà la differenza e scioglierà ogni minima resistenza.

La materia prima, per la quale c’è cura nella selezione e un investimento sempre crescente, viene lavorata secondo più tecniche per esaltarne le consistenze, ridurre al minimo lo scialo ottimizzando intelligentemente il menu.

L’anatra, ad esempio, diventa protagonista di due portate: i Tortelli -con pasta fresca tirata a mano farcia di coscia dell’anatra confit e il loro fondo – e il Petto di anatra con salsa al mango, cotti al josper, per un sapore deciso e affumicato.

Note fumè che danno quel tocco in più sia alla Costata di Scottona, servita con patate gratinate e verdure sia al Filetto di Spigola dell’Argentario, verdurine e crema di mais.

Tutto il menu parla della nuova filosofia dello chef espressa attraverso il Josper, nuovo strumento che ha introdotto in cucina un tocco ancestrale e altamente riconoscibile.

il Josper, nel caso specifico, è una particolare macchina, una sorta di barbecue chiuso che racchiude in sé le caratteristiche sia del forno che della brace. Permette di cuocere ad alte temperature conferendo ai cibi un sapore deciso, dalle importanti note affumicate, e di contenerne i succhi per esaltarne le caratteristiche e le consistenze.

“La riapertura è anche l’occasione per festeggiare il totale rinnovamento della cucina e di una porzione della sala – dichiara Federico Mencucci – Un intervento macchinoso e dispendioso durato tutta la stagione invernale che adesso vede finalmente la luce. Il risultato è una cucina nuova, completamente tecnologica e intelligente dal punto di vista dello spreco alimentare che consente di calibrare e abbattere i consumi”.

La ristrutturazione è stata tutta pensata in un’ottica di sostenibilità, con una particolare attenzione al nowaste, al risparmio energetico e all’ottimizzazione dei costi diretti e collaterali.

L’obiettivo? Raggiungere una produzione totalmente autarchica, dal pane al gelato. A caratterizzare questa novità firmata Top Kitchen, oltre a macchinari e attrezzatura di ultima generazione, l’invidiabile vista per lo staff che lavora come sospesa sulla Città Eterna grazie alle enormi vetrate da cui sembra di sfiorare il cielo, e dall’altra si apre a vista sulla sala.

Diffusa con l’espressione open kitchen, l’intervento architettonico ha creato così un filo diretto cucina-sala a livello di spazi e di coinvolgimento sensoriale.

Per quanto possibile, la ricerca volge anche ad un’offerta di prodotti a Km 0: i formaggi di piccoli produttori laziali, il pesce dell’Argentario o la carne proveniente da Magliano Sabina diventano tasselli di una una cucina curata, gustosa, con guizzi moderni accompagnata da una carta dei vini di circa 130 etichette raccolte per tipologia: bollicine, bianchi, rossi e vini liquorosi. Paolo Bicorni, diplomato alla scuola alberghiera di Fiuggi e sommelier FIS, ha selezionato queste aziende con l’ambizione di mappare un po’ tutte le regioni italiane, con grande spazio del Lazio che sta vivendo il suo Rinascimento vinicolo, e ancora terroir francese, tedesco e qualche chicca internazionale.

“Insieme al Patron Federico Mencucci e allo Chef William Anzidei siamo partiti da un’idea, quasi un sogno, per poi costruire una visione concreta di ciò che si può ammirare oggi.”

Sono le parole di Antonio Angelini, CEO di TK – Top Kitchen, società di consulenza leader nel settore della Progettazione e Realizzazione di Aree Food dedicate alla Ristorazione – per raccontare il progetto “Les Etoliles”.

LA CARTA DEI VINI e la DRINK LIST

Ai piani superiori si trovano invece Roof Garden la prima delle due terrazze panoramiche, aperta tutte le sere per la cena e nel weekend anche per pranzo, ideale per pasteggiare con i Cocktails. A curare la consulenza del cocktail bar è Riccardo Marinelli, ex general manager del Jerry Thomas, il più famoso speakeasy romano, con cui ha girato l’Europa partecipando a diverse competizioni e bar show. Da circa un anno cura l’offerta, forma il personale e crea sinergie a Les Étoiles.

Il bancone è guidato da Andrea Ottogalli capo barman che si è unito allo staff nel febbraio 2018. Brand Ambassador di Campari, Riccardo ha personalizzato la location agli ultimi piani come Terrazza Campari, luogo d’elezione per manifestare la natura easy going dell’aperitivo. Il suo obiettivo? Un bar all’italiana con un’attenzione particolare al pre-dinner, offrendo grandi classici italiani e internazionali, una intrigante linea di signature e una selezione di pregiati distillati con particolare attenzione a whisky e rum. Salendo in cima ai tetti romani, si trova ancora il Rooftop, un autentico piccolo rifugio verde grazie alla dedizione dello storico proprietario Benito che si è preso amorevolmente cura di tutto il perimetro in fiore che incornicia questo ultimo gioiello. Qui la terza proposta dove viene servito tutti i giorni a partire dalle ore 17:00 un aperitivo completo e di sostanzapasteggiando con cocktail o bollicine insieme agli appetizer preparati espressi dalla cucina, un punto strategico e romantico dove ammirare uno dei tramonti più belli di Roma mentre il sole scompare sotto l’orizzonte capitolino.

Les Étoiles – Hotel Atlante StarVia dei Bastioni 1 – 00193 Roma

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