Sara De Bellis

Bob Noto, il Guru della Food Photography e il ricordo di Ferran Adrià nel libro di Maretti

“Bob Noto” di Maretti Editore non è un libro di cucina. Sono 192 pagine dedicate a fotografia, grafica e gastronomia, arricchite da ricordi e parole di amici e chef, che fissano sulla carta il multisfaccetato mirabile racconto di un uomo extra-ordinario, pioniere della Food Photography e antesignano delle dimensioni intellettuali legate all’alta cucina.

Palato straordinario, fotografo, designer, grafico, viaggiatore gastronomico. Bob Noto, ammesso che esista un tempo giusto per farlo, ci lasciati molto prima di quanto avrebbe dovuto. Ma il suo passaggio è stato così incisivo da aver rivoluzionato per sempre l’alta cucina, la percezione estetica di un piatto e il racconto di una dimensione culturale.

Classe ’56, globetrotter di ristoranti, un’esperienza personale accumulata con metodo e perizia ogni estate, una capacità unica di lettura del piatto e dell’idea che lo ha generato, Noto è stato il primo ad aver fotografato i piatti appena serviti al tavolo, il primo che con una macchina digitale che teneva sempre in tasca, un istante prima di mangiarlo, ha catturato l’emozione di un piatto – “sempre poi rigorosamente mangiato”, come affermava lui stesso – riconoscendogli valore artistico e intellettuale.

piccola macchina digitale che teneva sempre Tutti gli chef, italiani e non, ammiravano la sua capacità di giudizio sui piatti più all’avanguardia.

Ottanta fotografi diversi fotografano lo stesso piatto, sono convinto che ne risulterebbero ottanta immagini completamente differenti.

Bob Noto

Confidente degli Chef , ammirato per la sua capacità di giudizio sui piatti più all’avanguradia; per lo chef Ferran Adrià, genio spagnolo della cucina – tre stelle Michelin con ElBulli, nei pressi della città di Roses, in Catalogna – è stato “uno dei più grandi gourmet del mondo”. Grazie al suo estro e palato sopraffino, è diventato il perno su cui si è mosso il mondo dell’alta gastronomia italiana ed europea dall’ultimo decennio del Novecento sino alla sua prematura scomparsa nel 2017.

Torinese, riservato e rivoluzionario al tempo stesso, Maretti Editore gli ha così dedicato centonovantadue pagine pubblicate in lingua italiana e spagnola appartenenti alla collana “Cibo e Vino” e rivolto a Chef, gourmet, ristoranti stellati, amanti della food photography e del design. Curato da Luigina Tozzato, i testi sono di Marco Bolasco ed Eleonora Cozzella, mentre la postfazione affidata a Giuseppe Lavazza.

Oltre alle immagini il volume contiene le testimonianze di alcuni tra i più grandi chef e giornalisti italiani del settore.

Bob Noto, scomparso nel 2017, nelle sue opere, ha privilegiato le still life per catturare la concezione del piatto per lo Chef e far emergere il suo senso estetico. Le fotografie di Bob Noto si distinguono per lo stile metafisico, che consiste nell’eliminare tutto quello che è intorno al piatto e il piatto stesso. Se ne ricava un cibo sospeso come l’immagine che più lo rappresenta: venticinque piatti di Ferran Adrià, senza fronzoli né distrazioni.

Vivo i piatti dei grandi chef in senso metafisico e credo che il cibo debba essere immortalato in tutta la sua bellezza e importanza, sono delle vere e proprie sculture, tutto il resto è superfluo

Bob Noto

Bob Noto e la Prefazione di Ferran Adrià

Ricordo ancora la prima volta di Bob al ristorante elBulli. Era il 1993 e, in realtà, non avevamo alcuna referenza su di lui perché all’epoca non era così conosciuto tra i professionisti della ristorazione gastronomica. Salutò, dopo aver provato il menu degustazione, chiedendo di tornare il giorno successivo per provare altro della nostra offerta.

Fu in quella seconda occasione che, al termine dell’esperienza, mi avvicinai al suo tavolo e ci scambiammo la prima di una lista infinita di conversazioni straordinarie sulla cucina e anche sulla vita che ho avuto la fortuna di condividere con lui e la sua inseparabile compagna di viaggio, Antonella.

Già da quel primo incontro ho capito di trovarmi di fronte a una persona con una straordinaria capacità di analisi e con un talento per la degustazione innato. È stato un punto di partenza senza ritorno, l’inizio di una lunga amicizia molto profonda e intensa.

Bob ha vissuto con me tutta l’evoluzione della mia cucina, da quel primo momento in cui un menu prevedeva la degustazione di 7 o 8 portate fino al superamento dei limiti che io stesso sognavo, con menu lunghi e stretti fino a 44 portate. La ricerca di questi limiti era il motivo dei nostri discorsi, che alla fine si sono trasformati in autentici incontri intellettuali sulla cucina creativa, a un livello di eccellenza che mai avrei potuto immaginare.

La sua sensibilità e la sua capacità di analizzare il livello creativo erano straordinarie e a queste si aggiunse la passione per la liturgia del servizio che lo unì a Juli e a tutto il personale di sala per completare la sua visione a 360° di ciò che significa un’esperienza gastronomica di altissimo livello.

Inoltre, alla sua passione per la fotografia e la grafica si aggiunse un talento sempre più specializzato nella degustazione, tale da renderlo uno dei gourmet con la più grande cultura gastronomica dell’Europa a lui contemporanea. Il suo archivio fotografico è senza dubbio il miglior archivio di cucina creativa europea del suo tempo.

È stato un grande agitatore per la cucina italiana e spagnola, generando uno scambio culturale culinario senza precedenti. Offrì sempre una visione analitica, allo stesso tempo positiva e tracciò una linea da seguire per tutti i giovani talenti che emersero a livello creativo. Bob fu uno dei grandi. La storia della gastronomia avrà sempre il suo nome stampato a lettere d’oro.

L’ Archivio fotografico di Bob Noto comprende tutta la cucina europea testimoniando anche il suo personale talento degustativo rendendolo un’eccellenza nella cultura gastronomica dell’Europa contemporanea.Quest’anno alla manifestazione Buonissima di Torino svoltasi dal 25 al 29 ottobre 2023 è stato assegnato il Premio Bob Noto, dedicato alla memoria del fotografo che quest’anno è andato René Redzepi, chef del Noma di Copenaghen.

BOB NOTO – Maretti EDITORE

A cura di: Luigina Tozzato; Testi di: Marco Bolasco e Eleonora Cozzella; Prefazione: Ferran Adrià; Postfazione: Giuseppe Lavazza

Testimonianze di:
Massimiliano e Raffaele Alajmo; Roberto Casiraghi; Moreno Cedroni; Roberta Ceretto; Ezio Cerruti; Umberto Chiodi Latini; Costardi Bros; Carlo Cracco; Giacolino Gillardi; Guido Gobino; Paolo Marchi; Felice Modica; Luisa Pandolfi; Michele Perinotti; Paola Rampini; Davide Scabin; Francesca Sobrero

Chef fotografati:
Grant Achatz; Ferran Adrià; Luis Andoni Aduriz; Massimiliano Alajmo; Martín Berasategui; Massimo Bottura; Moreno Cedroni; Carlo Cracco; Enrico Crippa; Paolo Lopriore e tanti altri ancora

La casa editrice Maretti Editore

La Casa Editrice, con sede legale e operativa nella Città di Imola (BO), da qualche anno, detiene due brand editoriali da tempo affermati sul mercato dell’Editoria cartacea: “Maretti Editore” – che nasce nel 1999 da un progetto editoriale del giornalista e scrittore Valerio Riva in collaborazione e in amicizia con Carlo Ripa di Meana – e l’omonima “Manfredi Edizioni” – le cui idee giovani e competitive ai vertici, nulla lasciano al caso in termini di qualità, stile e innovazione.

In copertina BOB NOTO – Gianluca Biscalchin