L’ottava edizione di Ischia Safari, l’attesissimo evento enogastronomico che porta al Negombo più di 300 protagonisti della cucina e si prepara ad entusiasmare il pubblico dal 15 al 17 settembre 2024.
Vivere l’emozione della vendemmia tra canti e balli popolari esplorando l’importanza storica del vino con laboratori, visite guidate e incontri tematici. Questo è l’obiettivo della “Vendemmiata Romana 2024”, in programma il 14 e 15 settembre all’Orto Botanico di Roma.
In latino vindemia si compone di due elementi verbali. Il primo è vinum che sta per “vino”, che qui ha il significato di “uva” e che non ha bisogno di molte altre spiegazioni; il secondo è un derivato di dèmere, “togliere”, che qui è “èmere “prendere” con il prefisso “de”, ovveo “da”. Letteralmente “uva da prendere“, sono parole che, legate insieme, restituiscono immediatamente il senso del gesto cardine di questo periodo dell’anno enologico in cui si compie un rito antico, la VENDEMMIA, che ha rappresentato un’operazione determinante per le comunità legate alla vite e al futuro vino scandendo il ritmo di ogni settembre, mese-portale di passaggio tra l’estate e l’autunno.
Un autunno che in italia presenta delle temperature sempre più alte, accelera la maturazione delle uve e costringe ad una vendemmia anticipata. Lo sanno bene i vignaioli e lo sanno altrettanto bene Luca Maroni – analista sensoriale di fama – e Francesca Romana Maroni – Ceo di Sens Eventi – che, per il terzo anno consecutivo, renderanno omaggio alla vite con un evento esclusivo tra le mura dell’Orto Botanico di Roma il 14 e 15 con la “Vendemmiata Romana 2024”, un’opportunità unica per i romani e viaggiatori in visita, per scoprire o rivivere le gioie della vendemmia.
Cos’è il VIGNETO ITALIA?
Creato nel 2018 da Maroni in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, l’Università della Tuscia e i Vivai Cooperativi Rauscedo, il Vigneto Italia è un progetto straordinario: è il primo vigneto al mondo che raccoglie 150 varietà di vitigni autoctoni da ogni regione d’Italia in un unico luogo. Questa incredibile biodiversità, coltivata seguendo i principi biodinamici, ha dato vita nel 2022 al primo vino, Somma Sapienza, disponibile sia in versione bianca che rossa, frutto di un blend di oltre 70 varietà autoctone.
Laboratori per bambini e Didattiche per tutti: Vino, Uva, Fermantazioni, Miti e Storie
Tante le attività del weekend tra incontri didattici e laboratori incentrati sull’uva, sul vino e sulle fermentazioni.
Con l’archeologo Michele Damiani, responsabile del museo del Pellegrino a Campagnano, i partecipanti a Vendemmiata Romana 2024 avranno la possibilità di approfondire attraverso un excursus storico-ludico cosa lega il vino, gli etrushi e i poemi omerici. Con la Prof.ssa Maria Giovanna Biga, archeologa e docente universitaria, si parlerà di vendemmia, feste e rituali, dal Vicino Oriente Antico all’Età Classica, mentre, il tema della fermentazione e degli enoliti (antiche preparazioni medicinali a base di vino) sarà affrontato da Marie Joveneau, Fondatrice del Movimento Culturale Ferment’Action. Per i più golosi, poi, il vino sarà protagonista di un laboratorio dimostrativo a cura di Oreste Molinari, patron di Poggio agli Ulivi, che svelerà i segreti di un dolce tipico della vendemmia: le ciambelline al vino.
Spazio anche ai bambini che avranno modo di divertirsi con i laboratori didattici coinvolgenti e interattivi dell’ Associazione Cartartist, durante i quali potranno realizzare con materiali di riciclo, coroncine a tema uva; mentre, con i professionisti di G-Eco, potranno scoprire il processo che dall’uva conduce al vino.
L’incredibile biodiversità dell’Orto Botanico di Roma sarà protagonista delle visite guidate, tra cui il Giardino Giapponese con il suo laghetto, il Vigneto Italia e un Giro del Mondo in 60 minuti tra piante e fiori provenienti da tutto il mondo. Non mancherà la seguitissima Caccia al Tesoro per tutta la famiglia che si troverà coinvolta alla ricerca di meraviglie.
Per chi lo desiderasse, i viali dell’Orto Botanico, saranno popolati anche da stand espositivi con artigianato, vini a cura de I Migliori Vini Italiani e food truck come Pizza e Mortazza, Vin@mor, Orto Bloom e Poggio Agli Ulivi per un pranzo o una merenda nel verde.
Consulta il programma completo sul sito ufficiale cliccando QUI
Francesca Romana e Luca Maroni
Photo Credits Chiara Perlino
Vendemmiata Romana 2024: Come, dove e quando in breve Museo Orto Botanico di Roma – Largo Cristina di Svezia 23° 14 – 15 settembre 2024 Orari: dalle 9:00 alle 18:30 Biglietto: 10 euro. Bambini fino a 11 anni gratis – Animali non ammessi Tutte le attività sono incluse nel biglietto con posti limitati. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione sul posto.
Casa Marrazzo a Pagani (SA) celebra la fine della stagione del raccolto con la “Festa di Fine Campagna“, un evento aperto e corale che unisce ritualità e processioni, cultura e cucina locale, al quale prenderanno parte la Famiglia Marrazzo, rinomati chef, pizzaioli e tutti i protagonisti della filiera produttiva, dai fornitori di semi ai lavoratori della terra.
Oggi, lunedì 9 settembre, a partire dalle ore 20.00 avranno inizio le celebrazioni per la conclusione della stagione del raccolto di Pomodori San Marzano Dop dell’Agro Nocerino presso lo stabilimento di Casa Marrazzo con una speciale festa corale alla quale parteciperanno celebri chef come Andrea Aprea, dell’omonimo ristorante due stelle Michelin a Milano e Peppe Guida, dell’Antica Osteria Nonna Rosa (1 stella Michelin) di Vico Equense (NA), oltre a Ciro Salvo e Roberta Esposito, pluripremiati pizzaioli amici di Casa Marrazzo, noti chef e artigiani del territorio campano.
Casa Marrazzo: Conservare è ricchezza
Casa Marrazzo è una famiglia, una famiglia che da tre generazione conserva i sapori di un territorio generoso e unico per caratteristiche e bellezza. In ogni prodotto sono racchiusi i valori e i ricordi che si tramandano da padre in figli e la passione con cui trascorrono le calde giornate di lavoro e l’allegro riposo a fine giornata tutti insieme attorno alla tavola imbandita.
Conservare è ricchezza, la sfida al tempo. Sin dal 1934, siamo innamorati dalla bellezza.
Il lavoro di Casa Marrazzo è caratterizzato da un profondo rispetto per la materia prima e dai preziosi insegnamenti di chi li ha preceduti che fanno rima con ascoltare e rispettare i ritmi della natura; conservare i sapori autentici in modo naturale; valorizzare il contributo umano come elemento essenziale per una produzione artigianale; avere cura dell’ambiente come eredità per le future generazioni.
La Festa di Fine Campagna tra Sacro e Profano
In questa gioiosa ottica di condivisone, rispetto e amore per le proprie tradizioni, Casa Marrazzo celebra la fine della stagione del raccolto con la “Festa di Fine Campagna“, un evento corale che unisce tra sacro e profano riti, cultura e cucina locale al quale prenderanno parte la Famiglia Marrazzo, rinomati chef, pizzaioli e tutti i protagonisti della filiera produttiva, dai fornitori di semi ai contadini.
Durante l’evento, un corteo porterà in processione il quadro della Madonna delle Galline appartenente all’azienda, come simbolico gesto di gratitudine per l’ultimo raccolto e per consacrare la produzione annuale. La serata sarà anche animata dai canti popolari di Vincenzo Romano, e il pubblico potrà deliziarsi con prodotti tipici delle feste locali, come pannocchie e torroni.
L’atmosfera sarà ulteriormente impreziosita dalle tradizionali luminarie, arricchita da danze e canti popolari, rigorosamente a partecipazione libera e gratuita.
Oltre alla cucina, i partecipanti potranno visitare in anteprima la mostra fotografica “La Festa della Madonna delle Galline ’99”, viaggio visivo che celebra l’identità culturale della comunità di Pagani.
Casa Marrazzo parteciperà inoltre alla prima edizione dell’Amalfi Coast Cocktail Week, in programma dal 23 al 29 settembre. All’opening party di domenica 22, che si terrà ai Giardini del Fuenti di Vietri sul Mare, sarà allestita una postazione dedicata presso la quale i visitatori potranno scoprire e degustare alcune delle eccellenze gastronomiche del brand.
Sabato 7 settembre, nella fucina della Wheat Valley piacentina, si terrà la seconda attesa edizione de “La Festa dei Granai” e la finalissima di “Pizza Bit Competition” per conquistare il titolo di “Pizza Ambassador 2025” e diventare volto ufficiale di Molino Dallagiovanna per il settore pizza in Italia e nel mondo.
Adagiata sulla sponda del Po, Piacenza e la sua ricca provincia, con oltre due millenni di storia, è un hub che collega nord e sud, est e ovest. Terra molto fertile grazie ai suoi fiumi che le hanno permesso di sviluppare una spiccata vocazione agricola, nelle sue valli offre esperienze variegate autentiche tra natura, antichi borghi, castelli, culture da scoprire, specialità enogastronomiche da assaporare, tradizioni da rinnovare e folclore da vivere.
Con questo spirito sabato 7 settembre 2024 a Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza, Molino Dallagiovanna – che dal 1832 si dedica alla produzione e allo studio dei migliori grani e farine – presenta con orgoglio la seconda edizione de “La Festa dei Granai”.
Un evento voluto per celebrare il profondo legame dell’azienda molitoria con il territorio della Wheat Valley – epicentro della produzione di grano tenero in Italia – ideato con l’obiettivo di promuovere le eccellenze del piacentino, non perdere le tradizioni contadine e valorizzare il lavoro degli agricoltori locali.
Il grano e i granai hanno da sempre infatti caratterizzato la storia di Gragnano Trebbiense, come evidenzia la spiga di frumento d’oro presente nello stemma comunale. Anche la scelta di fissare una data in settembre non è casuale ma sottolinea un mese cruciale per l’industria molitoria, poiché il grano raccolto durante l’estate è pronto per essere macinato dopo il tradizionale riposo di 40 giorni.
La Festa dei Granai e il Premio “Chicco d’Oro”
La Festa dei Granai offre l’opportunità di scoprire le numerose eccellenze del territorio piacentino e di valorizzare il lavoro degli agricoltori locali. A loro è dedicato il premio “Chicco d’Oro”, conferito a chi si distingue nella produzione delle varietà di grano: biscottiero, panificabile, di forza e taylor.
Gli ospiti della festa avranno l’opportunità di scoprire la realtà piacentina e assaporare i piatti tipici del territorio, tra cui la torta Spisigona®. Questo dolce di origine contadina, creato con farina, burro, uova e zucchero, sosteneva gli agricoltori durante le lunghe giornate nei campi. La Spisigona® ha ottenuto nel 2015 il marchio De.Co. (Denominazione Comunale) dal Comune di Gragnano Trebbiense e dal 2024 è un marchio registrato di proprietà della Pro Loco. Il 7 settembre si celebrerà anche il trentennale della festa, che ogni anno onora questo dolce tradizionale.
Molino Dallagiovanna Gragnano Trebbiense, Piacenza La Spisigona®
Altre specialità locali faranno capo a Cantine 4 Valli, Colla, Fiorani e Salumificio San Carlo, aziende che insieme a Molino Dallagiovanna hanno creato Piacenza Food International (PFI), una rete virtuosa di cinque imprese piacentine a conduzione familiare e plurigenerazionale che collaborano proattivamente per far conoscere e promuovere le eccellenze del territorio sia in Italia che all’estero.
La finale nazionale della terza edizione di Pizza Bit Competition
L’evento farà da scenario alla finale della terza edizione di Pizza Bit Competition, la gara per i pizzaioli professionisti che Molino Dallagiovanna, icona molitoria della Val di Trebbia, ha ideato in collaborazione col Gambero Rosso, primo gruppo editoriale multimediale in Italia nel settore Wine Travel Food.
L’anno scorso il vincitore è stato Luca Valle, originario di Giulianova, che ha conquistato il titolo di “Dallagiovanna Pizza Ambassador 2024” e che è proprietario di “Anima Concept Pizza” a Roseto degli Abruzzi.
Quest’anno saranno nove i finalisti in gara che si sfideranno sulla più tradizionale delle pizze – la “Regina” Margherita – per conquistare il titolo di “Dallagiovanna Pizza Ambassador 2025”, volto ufficiale del Molino per il settore pizza in Italia e nel mondo.
La giuria sarà composta da esperti del settore, blogger e giornalisti, tra cui rappresentanti del Gambero Rosso. Coordinatori della finale gli affiatatissimi Andrea Mainardi e Daniele Persegani, chef e noti conduttori televisivi.
L’elenco completo dei finalisti nell’ordine di gara:
Pierluigi Della Quercia della pizzeria “Al Vecchio Frantoio” di Atri (TE)
Riccardo Tamburrano dell’ “Hotel Ristorante Pizzeria da Luciano” di Zoppola (PN)
Ivan Correnti de “Il Principà pizzeria” di Enna (EN)
Michela Carbone della pizzeria “Napoli” di Alpignano (TO)
Alessandro Di Gennaro della pizzeria “Massimiliano & Giselda” di Tortoreto Lido (TE)
Ruggiero Francavilla della pizzeria “Panificio Francavilla” di Barletta (BT)
Gennaro Capparelli della pizzeria “52 Gradi” di Conegliano (TV)
Andrea Gallizzi della pizzeria “Pizzateca” di Roma (RM)
Rodolfo Caldarazzo della pizzeria “Vizio” di Melpignano (LE)
Luca Valle – Vincitore e Brand Ambassador 2024
Partner di Pizza Bit Competition a partire dalle semifinali lo sponsor tecnico Moretti Forni, azienda leader per le tecnologie di cottura dei prodotti lievitati, e RDS 100% Grandi Successi, Official Radio dell’evento, che con il proprio DJ set targato 100% Grandi Successi regalerà momenti di musica e intrattenimento durante la finalissima. Cosa scrivere di più? Ma certo, cerchiate di rosso la data in calendario e “Che Vinca il Migliore”!
Incontri, Workshop ed Esperienze dedicate alla Maestria Artigiana ogni mercoledì di Settembre al “Fondaco dei Tedeschi” in un calendario di eventi gratuiti che è parte integrante di HOMO FABER 2024, Biennale internazionale che animerà Venezia da domenica 1° settembre fino a lunedì 30. Leggi il programma e trova il motivo in più per visitare “la Serenissima”!
Il Fondaco dei Tedeschi, noto anche come Fontego dei Tedeschi in dialetto veneto, è un palazzo di Venezia situato nel sestiere di San Marco, affacciato sul Canal Grande e adiacente al Ponte di Rialto. Di chiara vocazione commerciale, perchè legato alle esigenze della Repubblica di Venezia, esso era punto d’approdo delle merci trasportate da mercanti tedeschi di Norimberga, Judenburg e Augusta, che qui le immagazzinavano. Dopo varie vicessitudini – incendi devastanti, ricostruzioni, meravigliosi affreschi (per i quali vennero chiamati Giorgione e Tiziano) chiusure forzate e lunghe attese – nel 2008 è stato rilevato dal gruppo Benetton che, grazie ad un meticoloso restauro guidato dall’architetto olandese Rem Koolhaas, lo ha riorganizzato in un Centro Commerciale di lusso con polo Culturale annesso.
Di Canaletto – The Yorck Project, distributed by DIRECTMEDIA ISBN: 3936122202., Pubblico dominioFondaco dei Tedeschi
Tornato a splendere, il Fondaco dei Tedeschi, oggi non è solo luogo iconico per Venezia per lo shopping esclusivo, ma si distingue anche come vivace centro culturale dovesi tengono affascinanti mostre d’arte, attività culturali ed esperienziali paragonabili a quelle di un museo moderno.
Durante HOMO FABER (Venezia, 1-30 settembre 2024), il Fondaco dei Tedeschi ospiterà infatti una serie di eventi gratuiti inseriti nel calendario di Homo Faber, la celebre manifestazione internazionale dedicata alla maestria artigiana europea che porta sul palcoscenico gli artigiani contemporanei e di tradizione, nel loro rapporto con futuro, tecnologia e design.
Il tema dell’edizione 2024 – The Journey of Life – vuole offrire una nuova prospettiva sulla maestria artigianale racchiusa negli oggetti che accompagnano i momenti più significativi della nostra vita. Oggetti unici e originali, creati da artigiani di grande talento e competenza, che fungono da filo conduttore per raccontare le principali fasi della vita.
Il Fondaco, nell’ambito di Homo Faber In Città, organizza un ciclo di eventi intitolato Meet the Artisans che si svolgeranno ogni mercoledì sera per tutto il mese di settembre. Workshop e incontri che celebrano l’eccellenza dell’artigianato e della cultura veneziana.
HOMO FABER al FONDACO dei TEDESCHI: IL PROGRAMMA
Si apre il 4 Settembre, con la presentazione del fumetto “Zio Paperone e l’Artigiano Arcano”, ambientato a Venezia e pubblicato su Topolino, l’iconico settimanale Disney di fumetti. Nella stessa data, Alberto Cavalli e Susanna Pozzoli presenteranno il programma di Homo Faber 2024, curato dal regista Luca Guadagnino, e di Homo Faber in Città, un’opportunità per scoprire 70 botteghe e manifatture a Venezia, Murano e Burano.
Il workshop dell’11 Settembre avrà come protagonista Lara Perbellini, la rinomata sarta su misura di Venezia, che svelerà i segreti del suo mestiere, illustrando il rapporto unico che si crea tra sarta e cliente. Il pubblico avrà l’opportunità di apprendere le tecniche tradizionali di confezionamento di un abito su misura, capace di durare decenni.
Si prosegue il 18 Settembre, con il liutaio Guido Capitanio, e il chitarrista Giuseppe Ugo Mazzone. Guido Capitanio condividerà la sua esperienza nel creare strumenti a corda di alta qualità, accompagnato dalle esibizioni del chitarrista Giuseppe Ugo Mazzone. Questo evento offrirà un’esplorazione delle sfumature acustiche e delle competenze richieste per realizzare strumenti musicali di eccellenza.
Il 25 Settembre è la volta di Relight Venice, riciclare per creare arte, con Michela Bortolozzi. La designer e fondatrice di Relight Venice guiderà un laboratorio creativo volto a rigenerare materiali di scarto come i banner pubblicitari, trasformandoli in borse uniche. In collaborazione con Rio Terà dei Pensieri, questa attività promuove la sostenibilità e l’inclusione sociale.
Per finire, lunedì 30 Settembre: il Tabarrificio Zara presenterà l’evoluzione del tabarro, un capo tradizionale veneziano. Sandro Zara e il suo team mostreranno come questo mantello, simbolo di eleganza e tradizione, sia stato reinterpretato per il pubblico moderno, mantenendo viva l’eredità artigianale.
Fondaco dei Tedeschi – Interno
Non solo, in occasione di Home Faber, il Fondaco dei Tedeschi presenta le “Experiences” una straordinaria occasione per interagire con i più prestigiosi brand artigianali veneziani presenti al Fondaco dei Tedeschi con un programma ricco e interessante.
Nei pomeriggi del 3, 4 e 5 settembre SALVIATI offrirà ai visitatori un’immersione nell’eccellenza del Made in Italy, con un focus particolare sull’arte del vetro di Murano. I visitatori avranno l’opportunità di incontrare un membro del Team Salviati a disposizione per raccontare la straordinaria storia dell’Azienda e per vivere assieme un vero e proprio viaggio attraverso la tradizione e l’innovazione del vetro di Murano.
Il 7 e 8 settembre Romanengo presenterà la GHIACCIATURA DELLA FRUTTA CANDITA con MARCELLO COSTA:
un’antica tecnica, oggi quasi scomparsa, che permette un’esplorazione affascinante del mondo della tradizione artigianale. Romanengo utilizza la “canditura alla genovese,” che impiega frutta fresca e segue un processo artigianale meticoloso, senza l’uso di additivi, per mantenere il colore e il gusto autentico della frutta. Dopo la canditura, Romanengo realizza la ghiacciatura, un procedimento che avvolge il frutto in uno sciroppo di zucchero, creando un velo leggermente croccante che ricorda i cristalli di ghiaccio, da cui la tecnica prende il nome.
Il 14 settembre alle ore 16:00, MULTIFORME e la designer Alessandra Baldereschi presentano FLOWERS IN WONDERLAND.
I fiori hanno un profondo valore spirituale nelle creazioni di Alessandra Baldereschi: che siano donati, rubati, colti o semplicemente contemplati, essi si intrecciano con le nostre esperienze, diventando messaggeri di mondi nascosti e specchio del nostro essere. Ogni prodotto consiste in un fiore con stelo e corolla in vetro artistico, capace di una piccola e deliziosa magia: illuminarsi quando viene colto ed inserito nell’apposito vaso.
Il 27, 28 e 29 settembre sarà la volta di Lavoratti con “PANE E CIOCCOLATO”: una merenda antica, buona e semplice che rimanda subito all’infanzia. Verranno composte sul momento le fette di pane decorate con le creme artigianali, granelle e frutte secche Lavoratti. Saranno presenti Alessia Parodi, responsabile commerciale e Davide Petrini, socio fondatore di Lavoratti 1938.
Un programma affascinante che esplora il meraviglioso mondo dell’artigianato e del saper fare, immerso nelle tradizioni veneziane e ospitato in uno degli edifici più iconici della Serenissima.
Ignancio Hidemasa Ito di OTORO 81 a Napoli è un narratore di storie globali intrecciate e stratificate, che solo l’arte culinaria può condensare in un singolo boccone. La sua cucina giapponese è dinamica, incorpora stimoli e sapori di terre lontane, riscrive i confini-non confini della sua vasta visione gastronomica.
Sulla Rock Star dell’Arcipelago Pontino tra qualche giorno prenderà il via l’attesa settima edizione di PONZA IN TAVOLA, manifestazione dedicata alla (ri)scoperta e valorizzazione dei costumi enogastronomici dell’isola più cool del Mar Tirreno centrale.
I Traghetti e/o aliscafi partono ogni giorno da Anzio, San Felice Circeo, Terracina, Formia e Napoli. La meta per tutti è PONZA, la Rock Star delle Isole Pontine, costellazione di terre emerse ricche di fascino, di cui fanno parte Gavi, Palmarola, Zannone, Ventotene e Santo Stefano e che, se avrete tempo e occasione di visitare, vi lasceranno senza fiato per l’autentica bellezza dei loro panorami marini tra suggestioni mitologiche, rocce laviche, acque cristalline ed echi di sirene.
L’Isola di Ponza, nel suo piccolo è la più grande della famiglia. Un tempo dimora della Maga Circe, è articolata su otto chilometri quadrati ca., si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, segnalato dal faro di Punta della Guardia, alla Punta dell’Incenso, a nord-est, e si presenta una forma stretta e allungata che ricorda la lettera “i” dell’alfabeto, il cui puntino è rappresentato dall’isolotto di Gavi.
Nelle sue terre laviche e collinari si concentrano cale e piscine naturali, spiagge rocciose e sabbiose, archi e faraglioni immersi in un mare ammaliante e trasparente, che ogni anno accoglie sempre più visitatori.
All’attracco saranno le case del porto colorato e chiassoso a darvi il primo benvenuto, mentre il paese si snoda tra vicoli nei quali si respirano ancora i profumi di una cucina vivace e isolana. Proprio la cucina, o meglio l’enogastronomia dell’isola, sarà la protagonista della settima edizione di PONZA IN TAVOLA, promossa dall’Associazione Cala Felci, fortemente impegnata nelle attività di recupero delle tradizioni locali coadiuvata da storici, enologi e gastronomi specializzati sul territorio.
Ristorante EEA – PonzaCucina isolana – Terra e Mare
L’evento, che rientra nel ricco cartellone estivo realizzato dal Comune di Ponza, si avvale del Patrocinio delle Regione Lazio e ARSIAL, vedrà accendere “Le Forna” nel segno del più vibrante folclore ponziano.
PONZA in TAVOLA : Come, Dove e Quando
Le due serate della manifestazione (22-23 agosto 2024) saranno allietate da musiche, danze e balli di pacchianelle e giullari per tutta l’isola, mentre i fucilieri borbonici saranno promotori dell’evento con tanto buon cibo e tanto buon vino:
Giovedì 22 agosto è prevista la degustazione di pietanze e vino della Cantina Enodelta “il Vino dei Nobili” presentato dai I Mago Historiae con balli tradizionali delle Pacchianelle e Giullari di Minturno;
Venerdì 23 agosto, i sommelier Antonio e Annamaria Iaccarino presenteranno e approfondiranno rispettivamente i temi legati all’enologia con due interventi: “Storia di una bollicina” e “Parliamo di vino: un viaggio nella storia dagli Antichi Romani alla Dinastia Borbonica”.
Per arrivare al cuore della manifestazione – Piazzale Cala Caparra – , si partirà dal Porto. Schiaffini, rete di Trasporto Pubblico Locale del Comune di Ponza, vi condurrà a Le Forna con un biglietto promozionale di 2,50 euro; e con il timbro di Ponza in Tavola, il ritorno sarà gratuito.
Di seguito l’Elenco dei Ristorante ed Esercizi aderenti a “Ponza in Tavola” che sostengono l’iniziativa e che per l’occasione prepareranno un piatto o un’offerta ad hoc:
Ristornate “Angelino”; Ristorante “Così Com’era”; Ristorante “Miramare da Ciro”; Pizzeria “Bar nuovo da Silvio”; Ristorante “L’isola”; Ristorante “La Campanella”; Ristorante “La Terrazza”; Ristorante “La Marina”; Ristorante “Il Tramonto”; Bar “Il Pontino; Ristorante “Cocoa Beach” (Rita); Ristorante “Le Querce; Ristorante “Da Gerardo; Ristorante “Dieci Maggio”; Pizzeria “La Pazzaria”; Ristorante “Yemanja Club Mediterraneo”; Ristorante “I sapori di Casa Mia”; Ristorante “Il Levante”; Ristorante “A casa di Assunta”; Ristorante “Il Rifugio dei Naviganti”; Ristorante “Il Melograno”; Ristorante “Chiaia Di Luna”; Ristorante “Lo Scirocco”; Ristorante “Il Pizzicotto”; Ristorante “The Prince”; Ristorante/Pizzeria “Il Timone”; Ristorante “La Bottega Del Sushi”; Ristorante/Pizzeria “La Scogliera”; Ristorante “Banchina 23”; Ristorante “La Pergola”; Ristorante “Mr Fish”; Ristorante “Punta Bianca”; Ristorante “Monte Guardia”; Ristorante “Arcobaleno”; Ristorante “La Lanterna”; Pizzeria “Nautilus”; Ristorante “Da Luli”; Ristorante “EEA”; Pizzeria “Pizzeria Ponzese”; Pizzeria “Pizz Stop”; Ristorante “L’Aragosta”; Ristorante “Bella Vista”; Ristorante “L’Ossidiana”; Ristorante “Il Porticciolo”; Ristorante “Acqua Pazza”; Ristorante “Osteria del Pesce”; Pizzeria “Il Faro”; Ristorante “Antica Favara”; Ristorante “Buco di Vino”; Ristorante “Gennarino a Mare”; Ristorante “Gamberi e Capperi”; Pub “Spaccio Birra”; Pub “Wisper”, Bar “Maga Circe”, Frutteria “Marcone”; Alimentari “Da Fortunata”; Macelleria “Aprea”, la Cooperativa “Vento in poppa”, il Peschereccio Ciangiola Geppino e “La Locanda dell’Isola”.
LE CANTINE ADERENTI
Iura et Arma; Velarsi Monte Cecubi Itri; Cantina Bacco Nettuno; La Ferriera Atina; Antiche Cantine Migliaccio; Ponza Winery Tre Venti Levante; I Nobili Enodelta Regno Di Napoli.
A chi desiderasse approfondire i costumi alimentari dell’isola dalla Colonizzazione Borbonica del 1700, segnaliamo che l’Associazione CALA FELCI ha pubblicato “Ponza in Tavola – Storia e Sapori”, un’opera che raccoglie i contributi di studiosi e delle più autorevoli firme della gastronomia e viticoltura isolana.
Il 31 luglio quindici Chef in quel di Offida imbandiranno una doppia tavolata lunga 80 metri con le proprie visioni dei piatti della tradizione del Sud delle Marche. La straordinaria cena panoramica inaugura “Picene_ a tavola insieme per il territorio”, calendario di occasioni culinarie per conoscere i sapori della cucina che spazia dall’Appennino al Mar Adriatico. Info e link per prenotare nell’articolo.
La cucina è sempre un ottimo modo per conoscere luoghi e culture, tanto più se prende protagonisti territori ancora fuori dal mainstream italiano. Nasce proprio con questi buoni propositi “PiCene – A Tavola insieme per il territorio”, iniziativa voluta e realizzata da una rappresentanza proattiva di 15 chef della provincia di Ascoli Piceno per valorizzare e divulgare attraverso la tavola storia e sapori di questo tratto di mondo marchigiano.
Secondo Plinio il Vecchio infatti, scrittore e filosofo romano, e Strabone, geografo greco, anche la storia dei Piceni inizia con un lungo viaggio, perché sembra proprio che emigrarono dalla Sabina alle Marche seguendo il volo di un picchio che avrebbe mostrato loro la strada. Ed è proprio al picchio, picus in latino, animale sacro a Marte, che questo antico popolo deve il suo nome.
PiCene non è solo quindi calendario di super cene itineranti che animeranno borghi marchigiani di grande fascino e poca popolarità, ma un buon modo ( in tutti i sensi) per conoscere alltraverso la tavola il territorio Piceno.
Questo viaggio a tappe partirà il prossimo 31 luglio 2014 da Offida (AP), città del tombolo, del carnevale storico “infuocato”, dell’unica Enoteca Regionale delle Marche, nonché sede di Ophis, ristorante dello Chef Patron Daniele Citeroni che poggia la propria metrica espressiva sulla rilettura della cucina storica locale, sulla ricerca del prodotto e sull’evoluzione contemporanea di gusti e consistenze.
“Quello che vogliamo fare è comunicare il nostro territorio – ha raccontato proprio Chef Citeroni – far assaggiare i piatti tradizionali e raccontare l’evoluzione della cucina picena. Allo stesso tempo far scoprire le bellezze di una serie di borghi molto spesso poco conosciuti”.
Daniele Citeroni – Osteria Ophis, Offida
Il Programma di PiCene e la Finalità benefica
Come detto, il 31 luglio si partirà proprio da Offida, mentre per l’appuntamento successivo bisognerà aspettare settembre per conoscere Arquata del Tronto, paesino compreso tra i parchi nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e Monti della Laga, pesantemente colpito dal terremoto del 2016.
Le cene avranno tutte finalità benefiche e il ricavato sarà devoluto in parti uguali tra Caritas Diocesiana di San Benedetto del Tronto e Zerepta di Ascoli Piceno, realtà quotidianamente impegnate a fornire pasti caldi durante tutto l’anno ai meno fortunati.
Così in poco tempo ha messo insieme una rete di chef che rappresentano, ognuno con la propria cucina, l’essenza della cultura gastronomica del sud delle Marche. Una cucina fatta di piatti semplici, ancorati alla materia prima locale e alla cultura contadina del luogo, spaziando dalla vicina costa fino ai Monti Sibillini.
Com’ è nata l’iniziativa e chi la sostiene
Un progetto è nato alla “maniera offidana”, ovvero a tavola, a suon di brindisi e nuove idee. Per l’edizione 2024 coinvolge 15 chef animati dalla voglia di comunicare un territorio e le sue bontà enogastronomiche che, a loro volta, hanno incontrato la collaborazione dell’Associazione Provinciale Cuochi Ascoli Piceno, quella del Dipartimento Solidarietà ed Emergenze, quella della Pro Loco di Offida, del Consorzio di Tutela dei Vini Piceni, nonché il patrocinio del Comune di Offida.
“La vera particolarità dell’iniziativa – prosegue Chef Citeroni – è quella di aver riunito tanti chef che per una sera lavoreranno tutti insieme per un unico scopo.”
Tra i partecipanti, oltre a Daniele Citeroni (Osteria Ophis, Offida), gli chef Enrico Mazzaroni e Sabrina Tuzi (Il Tiglio*, Monte Monaco), Davide Camaioni (Posto Nuovo, San Benedetto del Tronto), Umberto Bentivoglio (Sasushi, San Benedetto del Tronto), Simone Muscella (Solano, San Benedetto del Tronto), Simone Ventresca (Caffè Ristorante Madame, San Benedetto del Tronto), Stefano Brandi (Cantina Ciù Ciù, Offida), Enrico Ficcadenti (Chalet Ristorante Il Pinguino, San Benedetto del Tronto), Andrea Mosca (Vitanova, Civitanova), Luigi Damiani (Sottoscala Degusteria, Montalto), Riccardo Amabili (Tenuta Cocci Grifoni, Offida), Daniele Spurio (Idea18, Controguerra), Tommaso Melzi (Attico sul Mare, Grottammare) e Gianmarco Di Girolami (Blob Caffè, Offida).
Enrico Mazzaroni, il Tiglio*, MontemonacoCantina Ciù Ciù – OffidaDavide Camaioni – Posto Nuovo, San Benedetto del Tronto
Come prenotare “la Prima Cena”: costi e location
La “prima Cena”, al costo di 100€, prenderà forma ad Offida, cittadina gioiello del territorio piceno, in una location di notevole impatto storico e panoramico, ovvero la bella “via Roma” che porta alla famosa Chiesa del 1300 di Santa Maria La Rocca. Sulla strada panoramica, verranno allestite due file di tavoli da 80 metri per accogliere un massimo 270 persone.
L’evento sarà così strutturato: Si parte dall’ingresso principale per la serata, piazza Baroncelli, dove verrà servito un aperitivo di benvenuto con 4 finger food ed una bollicina, per proseguire nella seconda parte in via Roma, dove verranno serviti 2 antipasti, 1 primo, 1 secondo e 1 dessert; mentre nello spazio del Giardino dei Giusti al termine della cena verranno servite 4 preparazioni di piccola pasticceria allietata da musica dal vivo.
La prima cena vede già in programma un secondo appuntamento ad Arquata del Tronto, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 2016 e che, oltre alla partecipazione, si pone la doppia ambizione di destagionalizzare il turismo e rafforzare il principio di unione di tutta la filiera per rilanciare a livello nazionale la cultura enogastronomica del territorio piceno.
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