Sara De Bellis

Categoria: MY STORY BOX

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Per la prima volta Acqua San Pellegrino e Acqua Panna, con Immersive Collection – special edition 2021, si sono unite in un progetto multisensoriale mostrando nuova forma e nuovi contenuti.

Oltre il Design tattile, il tour in 5 tappe italiane è stato un modo per rendere ancora più incisivi i momenti della tavola attraverso un viaggio virtuale nel paesaggio toscano che genera le due celebri Acque del Fine Dining.

E’ un’edizione limitata quella di Acqua Panna e di S.Pellegrino che ha scelto uno dei più raffinati indirizzi gastronomici della Capitale per celebrare la conclusione del ciclo di cene ideato per offrire al pubblico l’occasione di vivere un’esperienza coinvolgente a tema Acqua & Design.

Infatti, dopo aver fatto tappa a Milano al ristorante Vòce in Giardino, a Firenze al ristorante Ora d’Aria, a Bologna al bistrot Fourghetti e a Scorrano alla Trattoria Roots, si è conclusa al ristorante All’Oro di Roma il viaggio della Immersive Collection, l’edizione speciale di Acqua Panna e S.Pellegrino.

Un’operazione di Food design, ovvero di quell’universo dei processi progettuali e di ricerca che portano alla nascita di nuovi prodotti legati al cibo con una particolare attenzione alla sfera sensoriale e ai suoi significati.

Su questa via le Acque del Fine Dining hanno pensato ad un modo nuovo per far conoscere al pubblico il paesaggio toscano che le genera, invitando gli ospiti a vivere un’esperienza immersiva alla scoperta del mondo e dei valori di Acqua Panna e Acqua S.Pellegrino, protagoniste sulle migliori tavole in oltre 150 paesi nel mondo.

La cena è andata in scena alla bella corte dello chef Riccardo Di Giacinto, alla guida di All’Oro insieme alla moglie Ramona Anello, che ha immaginato un menu per esaltare il gusto unico di Acqua Panna e l’inconfondibile perlage di S.Pellegrino.

Il menu ha proposto un cocktail di benvenuto accompagnato da un’entrée di 5 portate chiuso dal Riassunto di Carbonara, sempre impeccabile e godurioso; a seguire l’antipasto atipico: “Flan di pane, beurre blanc, peperoni alla brace”, un modo diverso per iniziare, una citazione alla Colazione – tra l’altro fiore all’occhiello dell’hotel 5 Stelle The H’All Tailor Suite in cui All’Oro è inserito – a briglie sciolte sulla scala delle sapidità.

Il primo piatto, “Cappelletti in “brodo asciutto” con Parmigiano, Zafferano e Limone” è una ormai celebre ricetta di Di Giacinto che inverte la tradizione emiliana e mette il brodo dentro al cappelletto con un twist di limone che ravviva con freschezza l’intensità del parmigiano. Un gioco altresì sottolineato dal cucchiaio forato a ricordare che il brodo non c’è e che il cappelletto va, per questo, mangiato nella sua interezza per permetterne l’esplosione.

Proposto in abbinamento alle bollicine analcoliche di S.Pellegrino, il secondo, ovvero la “Faraona, “Panna” e fieno”, è stato ideato dallo chef per sposarsi al gusto unico e delicato di Acqua Panna, e presenta la buona gallina selvatica in forme e declinazioni varie.

Dopo il pre-dessert, è tempo del “Tiramisù All’Oro”, una semisfera di meringa che nasconde gli ingredienti classici di tiramisù ed è ornato da una foglia di cioccolato richiama il logo del ristorante, design l’impatto e tradizionale nel gusto anticipa, per concludere, una selezione di piccola pasticceria servita tra carillon e giochi.

La degustazione è stata impreziosita da un’esperienza immersiva in due momenti: il viaggio virtuale nel mondo di Acqua Panna e S.Pellegrino, reso possibile grazie alla realtà aumentata, resa possibile da codice QR presente sull’etichetta dell’Immersive Collection.

Mentre il nuovo elegante design elegante stimola i sensi e le emozioni tattili, ogni bottiglia è la chiave di accesso a un’esperienza unica resa possibile dalla magia di una realtà condivisa che arricchisce la percezione sensoriale umana.

All’insegna di questi valori, la promozione della Immersive Collection è parte integrante delle iniziative messe in campo da S.Pellegrino a supporto del mondo della ristorazione attraverso il movimento #SupportRestaurants.

Nato nel 2020, il progetto si è amplificato nel 2021 con la campagna di comunicazione “Social Menu per #SupportRestaurants”, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente il pubblico in una azione di condivisione collettiva e di partecipazione sui canali digitali per promuovere il talento, l’esperienza e il capitale umano, elementi imprescindibili del successo di ogni ristorante.

S.PELLEGRINO E ACQUA PANNA

S.Pellegrino, Acqua Panna e Bibite Sanpellegrino sono marchi internazionali di parte del Gruppo Sanpellegrino, che ha sede a Milano, in Italia. Distribuiti in oltre 150 paesi, questi prodotti rappresentano l’eccellenza qualitativa in virtù delle loro origini e interpretano perfettamente lo stile italiano nel mondo come una sintesi di piacere, salute e benessere. Fondata nel 1899, Sanpellegrino S.p.A. è un’azienda di riferimento  nel settore delle bevande in Italia con la sua gamma di acque minerali, aperitivi non alcolici e  bevande. Come produttore di acque minerali,  è da sempre impegnata nella valorizzazione di questo bene primario, per le persone e per il pianeta, lavorando con passione e responsabilità così da garantirne un futuro di qualità.

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Il mare non ha stagione. Molteplici sono i suoi volti, le sue letture, così come gli occhi e le emozioni di chi lo osserva. Da qui, da L’Arcade di Nikita Sergeev, baciato dalle acque adriatiche e dalla Stella Michelin, da questo tratto di lungomare di costa marchigiana, il Saggio blu appare nitido come dipinto su tela da un’unica pennellata di colore mentre il sole di una mattina d’inverno richiama, come una sirena, sognatori e navigatori di città in cerca orizzonti, nuovi terre e nuove tavole da scoprire.

La nostra casa si sposta al mare. E’ un vero e proprio trapianto di cuore, ma l’anima rimarrà sempre la stessa.

Queste le parole di Nikita Sergeev, Chef e Patron de L’Arcade, scritte nell’intro al suo Menu. Siamo a Porto San Giorgio, affacciato sul Mar Adriatico, nella provincia di Fermo, nelle Marche di costa costellate da Stelle Michelin. In questa raccolta località balneare dalla spiaggia sabbiosa e ordinati caseggiati e ombrelloni, Nikita, da circa 6 mesi, ha trasferito il suo “L’Arcade” in quello che era lo “storico” Chalet Damiani e Rossi – nota tavola della zona – portando al civico 315 del Lungomare Antonio Gramsci il suo stile, la sua personale idea di cucina.

Sarà la vicinanza con il mare, sarà l’eterogeneità del paesaggio marchigiano, sarà la poliedricità della tradizione, sarà la possibilità di un orto a disposizione dall’azienda agricola Edulis; sarà la vicinanza del mare o il lascito di Aurelio Damiani misto all’evoluzione di un percorso professionale di grinta e tenacia, ma qui il rapporto di Nikita con il territorio intrecciato alla propria storia, si è fatto stretto quanto concettuale, caratterizzato da interpretazioni di salsedine e di terra, con forte matrice vegetale.

Questa sorta di mia evoluzione l’ho condensata in una proposta di sei piatti che si chiama proprio Confronto con il Territorio. Anche perché, in fondo, la mia ispirazione in cucina nasce sempre dalla materia prima: dagli ingredienti che incontro nei miei viaggi, ma anche ai banchi del mercato o nelle aziende che vado a conoscere”.

Dal Menu tre tipologie di approccio: il confronto con il territorio – 7 portate; il Percorso NIKITA – 11 portate a mano libero dello chef; il Percorso NIKITA SMART – 6 portate; con relativi abbinamenti.

Varcata la soglia si spalanca un luogo affascinante, accogliente, raffinato in ogni dettaglio. Salottini, arredi di design, pregiate ceramiche, tavole rotonde, poltroncine antracite e il grande protagonista blu sullo sfondo, ad un passo.

La sala di ampie vetrate, parquet e sabbia, è dominata dalla fotografia provocatoria di un gallo danzate, senza piume, fermato in uno scatto al microsecondo da Tim Flach. Oltre la bella nitidezza e soluzione coreografica dello scatto, di cui esistono 5 copie al mondo la riflessione (che inevitabilmente cade come interrogativo sulle selezioni genetiche) viene smorzata dal Mickey Mouse in bronzo firmato da Jorn van Hoorn e dal coniglio – sempre in bronzo – di Marcel Wanders disegnato per la collezione Starbucks Italia e di cui esistono 40 copie; così come da altri piacevoli dettagli d’arte.

Ma oltre alla ricerca del luogo, oltre la forma, è il contenuto ciò che è importante. Si inizia infatti con il rituale Aperitivo di Benvenuto tra giochi di sapore e consistenze. L’ispirazione nasce sempre dalla materia prima, di grande qualità, che Sergeev, Chef Russo-Marchigano, lavora con tocco gentile e chiarezza di visione.

Idee, citazioni, letture del territorio e riadattamenti slegati e liberi, come cime senza nodi. A volte diretti, a volte più concettuali. Oltre la pulizia e rigore nell’impiattamento traspare quel bel retaggio di opulenza tipica della cucina russa, lì dove i piatti di pesce stupiscono per varietà sin dai tempi di Pietro I e dal Mar Bianco in inverno le slitte portavano storione in quantità unitamente alle sue uova, che veniva consumato in quantità a prescindere dalla possibilità economica.

Sono sempre stato affascinato dalla cucina italiana, ma ho comunque voluto indagare le mie origini, leggendo libri e scomodando direttamente mia nonna. Ad esempio per approfondire la tecnica della fermentazione degli ortaggi e del latte, che da noi è assai comune a causa delle lunghe stagioni fredde.

Qui Nikita si confronta con il Mare Adriatico e si pone nel mezzo. Grande la sua abilità con i crostacei così per le Mazzancolle cotte nel siero di latte e ornate da quinoa fritta che da ritmo alla gessosa morbidezza del gambero imperiale con note intense di dragoncello e che, con i suoi aromi di pepe, anice e prezzemolo, ritorna in un altro piatto sempre a “tema crostaceo”: Gambero rosso, il suo estratto e dragoncello.

Il tema vegetale viene celebrato dal Risotto, cotto alla perfezione e che diventa palco per l’aroma balsamico e pungente per la Ruta, con quel twist di amaro, piacevole e ben calibrato. La Razza pil pil, té affumicato ed insalata aromatica si pone a metà strada tra tecnica e citazioni.

Il pesce viene cotto in una soluzione di olio, acqua e vino. In cottura rilascia collagene che si lega perfettamente con i liquidi in riduzione, creando quasi la consistenza di una salsa bernese, acida, sapida e ricca di profumi di mare. Le carni della razza in una maniera impeccabile raccontano il nostro mare.

Mentre il pil-pil viene potenziato dall’aroma provenzale dell’olio EVO al rosmarino, il Tè nero affumicato regala suggestioni, profondità gustative e motivo decorativo al piatto che chiude con la freschezza di un’insalata dell’orto dedicato a Torre di Palme.

Passando per la croccantezza del Tacos si arriva al dolce i Trellatti, dolce iconico dello Chef, un trionfo di bianco che arriva su un cuscino di ceramica e che unisce varietà e sapori del latte con marshmallow di latte caprino, meringa, quenelle di latte di bufala affumicato e spuma di latte vaccino al cardamomo. Chiude la minuziosa Piccola Pasticceria.

La sua prima Stella è arrivata da una manciata di giorni ad arricchire la Costellazione marchigiana Michelin. a coronare il sogno sognato in un lungo percorso di affermazione del sè e di definizione della propria identità di cucina. Questa la sua dichiarazione a caldo.

Esprimere in poche parole le emozioni che mi riempiono in questo momento è quasi impossibile.

Oggi 23 novembre 2021 L’Arcade riceve la sua prima stella Michelin.
È stato un percorso lungo e parecchio tortuoso. Pieno di ostacoli e pregiudizi. Ma ricco e colorato per quella passione che ci mettiamo ogni giorno. Per me la stella è una soddisfazione ovviamente, me la porterò cucita sulla giacca. Ma l’obbiettivo di avere una stella Michelin non deve diventare mai una nuda ed egoistica ossessione. La stella è un ringraziamento ed uno stimolo ulteriore per i ragazzi che lavorano con me. Sono stati tanti in questi anni e ognuno di loro ha aggiunto un tassello al mosaico che oggi si è completato. Ma già da domani, e lo sappiamo bene, ci accorgeremo che il campo si è allargato e ci sarà da aggiungere altri pezzi e completare il puzzle nuovo.

Sullo Chef

Nikita Sergeev nasce a Mosca nel 1989. Dopo il trasferimento in Italia nelle Marche per amore di questa terra, il disegno diventa subito chiaro: diventare chef patron di un proprio ristorante e arrivare alle stelle.

Dopo l’Alma di Gualtiero, stages prestigiosi in Italia e all’estero, nel 2014 il sogno si realizza, Nikita apre il suo ristorante L’Arcade a Porto San Giorgio. La crescita è veloce e viene subito notato dalla critica per la sua cucina contemporanea e istintiva. Il recente lock down non lo abbatte anzi, diventa stimolo per nuovi progetti: un nuovo locale che potesse esprimere al meglio la cifra stilistica di una cucina pulita, diretta, elegante e istintiva. Si trasferisce così nella bella “scatola sul mare” di Damiani e Rossi.

Oltre la Stella Michelin, negli ultimi anni Chef Nikita Sergeev ha conquistato premi e riconoscimenti tra cui 2 Cappelli Guida de l’Espresso “Ristoranti d’Italia”, 2 Forchette Gambero Rosso, 1 Forchetta Cucina Creativa dalla Michelin. E ancora, la Corona radiosa il Golosario, Cucina d’autore Touring Club e, dal 2018, tra soli sei chef in Italia, è entrato a far parte di Jeunes Restarauteurs – JRE.

L’ARCADE in breve

Cucina di idee, materia prima e ispirazioni italiane e citazioni russe. Il pescato è il grande protagonista interpretato con tecniche e cotture, fermentazioni e affumicature, contaminazione e ricordi di casa. 

35 coperti per 8 tavoli, incluso il tavolo dello chef in veranda, con molte possibilità dall’aperitivo al dopo cena nel dehor dedicato. Il pranzo prevede un menu easy di tre portate a pranzo, tre percorsi con la possibilità di abbinamento vini, e proposte alla carta. La Cantina annovera circa 200 pregiate etichette per tutte le voglie e tasche. Staff giovane, dinamico e preparato. Un indirizzo marchigiano da tenere a cuore, per sottolineare l’importanza di ogni giorno o per trascorrere le prossime festività natalizie con vista sul mare.

L’Arcade – 1 Stella Michelin

Porto San Giorgio (FM)

lungomare A. Gramsci, 315 – 0734675961

 www.ristorantelarcade.it

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Ha aperto da poco più di una settimana. Si chiama PROXIMA. E’ il nuovo concept firmato Franco Pepe dedicato a raccontare i sapori del territorio lucano e quelli della sua ricerca sopra e dentro la tela alveolata.

PROXIMA è “la prossima tappa” di un lungo ed approfondito percorso di tradizione, degustazione e abbinamenti con vini e bollicine, che ha portato la maestria di Franco Pepe ad aggiungere un nuovo sapore alle 5 Stelle Lusso del San Barbato Resort, Spa e Golf di Lavello

Proxima è il prossimo passo. Proxima è il contenitore che porterà il mio prodotto, la mia filosofia altrove, con un progetto completo.

Un insieme di professionalità eterogenee che lavorano per determinare la continuità di tutto ciò che è stato, presentando ai clienti un’esperienza da vivere nella sua interezza attraverso un design riconoscibile, attraverso i profumi, i sapori e le storie che si celano dietro la nascita di ogni singola creazione.

Franco Pepe

La terra, il fuoco, l’uomo. Quella voglia di imprimere al proprio impasto la propria identità, e quel bisogno di fare ricerca, di approfondire concetti, di orientare la pizza verso nuove derive di racconto, benessere e digeribilità.

Franco Pepe è un artigiano moderno con l’antica passione per la pizza. Un’arte che ha nutrito di passione e di competenza. Una visione ampia di arte bianca sviluppata dalle radici ai sogni concreti.

Maestro lievitista, panificatore, pianificatore, instancabile ricercatore, grande formatore, per Pepe la pizza è una tela alveolata da conoscere fino in fondo, per valorizzare le espressioni gastronomiche del proprio territorio. Un approccio che estende anche a terre diverse, mantenendo intatte le proprie cifre stilistiche.

Nasce così PROXIMA che è il suo “progetto in trasferta”, il suo “prossimo passo”. Perchè la sua Pizza, somma di ricerca e sapore, come un polo di attrazione, è capace di attirare genti e appassionati accumunati dalla stessa passione (teorema che ha già ampiamente dimostrato a Caiazzo, città natale di Pepe in grani, che ha fatto costruire un nuovo parcheggio per accogliere fan da tutto il mondo).

Qui a Lavello, così come nel piccolo centro in provincia di Caserta, mentre la sua lievitazione e digeribilità rimangono da manuale, i suoi condimenti, le sue ricette, raccontate in un menu fedele alla Casa Madre, sono capaci di attivare sensazioni e saranno capaci di attirare nuovi entusiasti della Pizza.

La location

Accanto alla struttura centrale del San Barbato Resort, unico 5 stelle lusso in tutto il territorio lucano – che rappresenta un concentrato di eccellenze con ampi spazi, raffinata SPA, campi da golf, terrazze, suite dal design innovativo e ricercato e un parco di oltre sei ettari con piante provenienti da tutto il mondo – la Pizza è la nuova protagonista mentre PROXIMA respira in uno stabile edificato in suo onore nel bel progetto dell’architetto Beniamino Di Fusco di Eoss Architettura.

Varcandone la soglia tutto è giocato sui toni del grigio e sulle sfumature dell’oro del grano. Un’evoluzione quindi non solo di un progetto di formazione su ampia scala – che ha coinvolto e promosso alcuni dei suoi migliori allievi – ma anche il passo esteso del design di Athentica con nuove finestre (e terrazze) sul mondo.

“Non ho progettato una pizzeria ma un laboratorio per l’artigiano Franco Pepe – ha raccontato l’architetto Beniamino Di Fusco – o almeno come io l’ho vissuto, che con la sua ricerca ha caricato man mano ciò che faceva di ulteriori valori, da Pepe in Grani, diventato santuario della pizza, da cui è nato Autentica ed ora Proxima, sempre con gli stessi ingredienti”.

Le ampie vetrate a parete, che caratterizzano molti degli ambienti del Resort, offrono una vista panoramica sullo scenario naturalistico circostante. Strategicamente posizionato in prossimità delle più belle ed apprezzate località turistiche della Basilicata quali Matera, Melfi, Venosa, Lagopesole, le Terme di Rapolla e lo stesso Monte Vulture con i bellissimi laghi di Monticchio, il Resort rappresenta il luogo ideale per diverse tipologie per soggiorni ed esperienze di lusso.

La Pizza di Franco Pepe

Tra terra, design e 2 forni al centro della sala. 80 fortunati posti l’unica vera protagonista di colore è ciò che arriva dal forno e cucina sulla tavola.

Mangiare la Pizza di Pepe e un “non mangiare”. Ci si alza leggeri, ci si chiede dove siano finita quella ruota di sapore che poco prima era nel piatto, e quel cono fritto, goloso, dalla trasparente texture, che capeggiava dal cilindro in rame.

La qualità delle materie prime e delle preparazioni si unisce alla ricerca incessante, alla riflessione sul prodotto, allo studio di ricette, alla voglia di un’accoglienza ricercata in linea nel suo stile che potenzia le tante sfaccettature del San Barbato, che già vanta una ristorazione gourmet di assoluto pregio con il ristorante Don Alfonso 1890 San Barbato e la Terrazza Bellavista Franciacorta.

Al San Barbato tutto è stato pensato in ogni minimo dettaglio. La fruizione degli spazi, la diversificazione dei servizi, il livello e la completezza dell’offerta. La pizza di Pepe arriva per aggiungere un nuovo sapore e completare l’offerta diversificata di un soggiorno davvero multi-sensoriale.

A partire da una cantina che concede ben più di una soddisfazione a chi ha voglia di giocare un po’. Pizze che hanno una storia, altre guardano al guardano al futuro, altre tracciano una linea immaginaria ed evolutiva tra quella al portafoglio fino al “cornicione funzionale”, ma tutte puntano sulle materie prime prime del territorio, sul coinvolgimento attivo (e umano) dei piccoli grandi produttori, su una ricerca incessante del concetto di benessere e sull’accoglienza dell’ospite.

Da Pepe in Grani a PROXIMA

“Proxima è un progetto dovuto per garantire tutto ciò che è la continuità”, dice Franco Pepe, “in Proxima c’è l’evoluzione di Pepe in Grani, ci sono i miei figli e lo sviluppo di quell’idea nata nel 2012 grazie alla quale ho potuto approfondire e sperimentare il mio format. Una sperimentazione che lega con la tradizione e che si fortifica con essa”.

Tre sono i punti focali che hanno contribuito ad una crescita metodica e costante degli standard qualitativi prefissati, tramutando una finestra sul territorio dell’Alto Casertano in un vero e proprio catalizzatore di sviluppo economico e d’attenzione di rilievo internazionale.

Con il progetto Proxima, l’intento è quello di replicare l’intero know-how accumulato in anni di esperienza attraverso la grande ricerca gastronomica, un servizio di sala professionale, un design definito, riconoscibile, un sistema narrativo e visivo coerente, pensato in modo da far sentire i clienti a proprio agio gli ospiti.

E’ nata così la di PROXIMA a Lavello in Basilicata, all’interno del San Barbato Resort Spa&Golf, per forte volontà del Patron Antonio Liseno che ha creduto da subito nel progetto e che, in sinergia con Franco Pepe e il suo staff.

Abbiamo lavorato con l’architetto Beniamino Di Fusco sul design e sui colori, con Francesco Palladino sulla comunicazione, per raccontare Pepe in Grani, perché la mia pizza è racconto”, prosegue il maestro.

“Le domande che mi sono posto in questi 8 anni di attività”, continua Franco Pepe, “sono sempre state le stesse: quale sarà l’evoluzione? Quanto posso spingere oltre? Dove voglio arrivare?


Il lavoro determinante è stato quello sul team, a partire dai ragazzi, che grazie ad un lavoro metodico oggi riescono a trasferire la mia idea gastronomica nel piatto. Nel momento in cui decidi di trasferire i saperi devi farlo nel modo giusto, con un lavoro che non vede solo la figura dell’artigiano pizzaiolo o l’imprenditore, ma che deve anche spaziare dall’architettura alla comunicazione. Una squadra per lavorare ad un progetto diverso, garantendo la continuità con tutto ciò che c’è stato dietro. Oggi ci sono tutti i presupposti per portare il mio prodotto, la mia filosofia altrove, con un progetto completo”.

In copertina Antonio Liseno, Franco Pepe, Beniamino di Fusco

PROXIMA FRANCO PEPE

Info e Prenotazioni

comunicazione@proximapepe.it

T. +39 0823 862718

San Barbato Resort Spa & Golf:

info@sanbarbatoresort.com

T. +39 0972 816011

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A Roma, un nuovo abbinamento tra Ristorazione e Live jazz. Si chiama Elegance Cefè, si trova a pochi passi dalla Piramide Cestia, ed è un locale dal sapore newyorkese in cui la buona musica e la buona cucina accadono nello stesso spazio e nello stesso tempo.

Oltre alla poliritmie, ritmi e progressioni armoniche, è l’improvvisazione il principale fattore distintivo del jazz. Variazioni generate sulle note di un tema iniziale sull’onda di istinto musicale, contaminazioni e alchimie empatiche tra uomini e strumenti; una una struttura “classica” che ha assunto via via maggiore libertà, arrivando all’apice nel free jazz.

In linea generale, da questo punto di vista, le assonanze tra jazz e approccio contemporaneo alla cucina, si mostrano vicini, lì dove, partendo da un “tema tradizionale”, la ricetta si scompone e ricompone secondo i propri dettami creativi dello chef, arricchendosi di elementi e tocchi creativi ispirati ad altre culture gastronomiche del mondo, riunite sul piatto dallo stesso giro armonico.

Se poi queste due componenti, jazz e cucina creativa, si incontrano, accade ciò che ogni sera va in scena su tavola e palco all’Eleganze Cafè, locale che ha fatto di musica, cibo e mixology tre punti di forza per accogliere sia gli amanti di raffinate sonorità sia i gourmand alla ricerca di nuovi mix di tradizione e modernità attorno alla Piramide Cestia.

Lei è Daria Venuto, direttore artistico, lui è Remo Proietto, ristoratore, insieme nel lavoro e nella vita con il sogno comune di creare un jazz club con la forza della cucina, orchestrata dallo chef Gabriele Cordaro.

Come fossimo a New York – che spesso riserva inattesi e misteriosi accessi ad impensabili dimensioni – da un portone su Via Francesco Carletti – siamo in zona Ostiense – si varca la soglia, si scendono le scale, e si accede ad una galleria popolata da grandi fotografie, bancone e bottigliera, tavoli di legno e sedute in pelle, palco e pianoforte. Modernità, funzionalità, acustica “da auditorium” e una proposta musicale che spazia dai giovani talenti ai più grandi nomi del jazz. Ogni sera, dal martedì alla domenica, inizia lo spettacolo alle 21:30 con cena e concerto live da vivere e ascoltare in sala, sorseggiando uno dei tanti cocktail signature presenti in drink list accompagnandolo con “cicchetti” o dai piatti in menu.

Con il suo ricco background di esperienza musicale, Daria dirige l’intera programmazione artistica dell’Elegance Cafè con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni del jazz, del latin jazz e dello swing, Remo, da esperto sommelier Fis, ne cura il beverage, la sala e il servizio, ricercato e sempre attento al cliente:

Il nostro obiettivo – spiegano i due soci – è sempre stato quello di emozionare con la musica dal vivo, offrendo una selezione di concerti che spaziasse dal jazz più tradizionale fino agli artisti di nuova generazione. Dopo la prima avventura di Via Veneto, dove abbiamo aperto il nostro primo locale, sentivamo il bisogno di dare più spazio alla musica migliorando l’acustica e il comfort sonoro; al tempo stesso, abbiamo deciso di valorizzare l’esperienza anche attraverso la cucina e la mixology, introducendo una cucina curata e di gusto italiano ma che prendesse il meglio dai territori del jazz.

Infatti accanto ai prodotti e alle ricette di territorio tipicamente italiani, insieme allo chef Gabriele Cordaro, abbiamo deciso di affiancare i sentori delle terre patrie della musica: i nostri menu presentano ingredienti cari agli Stati uniti, alla Francia, ai Caraibi, alla cucina creola fino all’Africa. L’inclusione, l’accoglienza e la volontà di unire insieme la bellezza della musica e della cucina gourmand, insieme al cocktail bar, che propone una mixology sofisticata, è il cuore del progetto Elegance Cafè Jazz Club: vogliamo condurre l’ospite ogni sera attraverso un viaggio unico tra musica e cibo!”.

Tataki di tonno, quinoa, lattuga ala sidro e salsa ponzu

LA CUCINA

Sapori mediterranei e guizzi internazionali: così l’Elegance Cafè interpreta la propria idea di ristorazione seguendo il percorso costruito ad hoc dallo chef Gabriele Cordaro, classe 1985, con esperienze nelle cucine dei migliori esponenti della gastronomia contemporanea, da Giulio Terrinoni a Cristina Bowerman, fino a Heinz Beck e Massimo Bottura.

Le contaminazioni dei piatti sono dovute un po’ alle mie esperienze lavorative e un po’ sono lo specchio della società di oggi: un contesto multietnico con tradizioni che ormai si sono fuse, creando una identità nuova e inclusiva. Questo è quello che mi ha più affascinato dell’Elegance Cafè, progetto che ho sposato fin da subito, trovandomi sulla stessa lunghezza d’onda di Remo e Daria: un club unico per qualità di musica e di cucina.

Nel menu, che annovera opzioni per tutti i palati, si va dalla Tartare di manzo, patate ratte, creme fraiche, erba cipollina e fondo di manzo, alla Ricciola al vapore cotta a bassa temperatura con dashi e zucche in tre tipologie e cotture) e il buonissimo Tataki di tonno, quinoa, lattuga al sidro e salsa ponzu. Ci sono i primi e gli Agnolotti di carne con taleggio, topinambur, gli Gnocchi alle vongole, pesto di prezzemolo al cumino e limone candito o i Tonnarelli con lime, pistacchio e gambero rosa; tra i secondi il Filetto di manzo, zucca fumè e radicchio sour o il Polpo arrostito con latte di cocco e melanzane fumè, che non delude mai e apre inattese strade di sapore figlie di combinazioni mediterranee, orientali e sudamericane; c’è anche l’Astice con funghi shitake, salsa allo yogurt, erba cipollina e nocciole tostate e il Filetto di manzo su salsa di zucca affumicata e radicchio sour Completano l’offerta l’Agnello al forno con spinaci al burro su chutney di mele e sumac e il coloratissimo – quasi psichedelico, dice Gabriele – Dentice al forno su salsa di patate, datterino rosso e zucchine, anche detto “camouflage” di caponata.

Si chiude in dolcezza con i dessert, tutti fatti in casa, a partire da Sapori di Tiramisù, dolce iconico dell’Elegance Cafè dove un goloso crumble di cioccolato e caffè accoglie una morbida spuma al mascarpone, polvere di cacao e meringa francese ghiacciata al caffè.     

L’ESPERIENZA MUSICALE

Il variegato calendario musicale studiato da Daria Venuto celebra tutte le sfaccettature del jazz, proponendolo in tutte le sue declinazioni: tradizionale e contemporaneo, swing, smooth jazz e latin jazz, insieme a ospiti illustri e imperdibili big band. Il programma completo è sempre aggiornato e consultabile sul sito https://www.elegancecafe.it/concerti-jazz-stasera-a-roma/

IL COCKTAIL BAR

Grande protagonista con il suo lungo bancone e gli scaffali ricchi di miscele home made, il cocktail bar dell’Elegance Cafè è un tributo agli anni ‘20 del proibizionismo americano e alla Golden Era della musica Jazz, con una drink list composta da distillati e liquori provenienti da ogni parte del mondo. Oltre alla proposta della cena infatti, si può optare per la formula drink e concerto e trascorrere una serata all’insegna di oltre 300 etichette minuziosamente selezionate da Remo Proietto.

Gin, whiskey e rum ma anche tequila, vodka e mezcal, oltre agli amari, ai liquori, ai vermouth e perfino ai sakè: sono le basi da cui partono i cocktails firmati Elegance Cafè. Piccoli grandi capolavori mixology, dall’intramontabile Mr. Negroni al Pink Provence – alcolico al punto giusto; dal goloso Haiti con cachaca, sciroppo alla cannella, ananas e passion fruit alla fresca intensità del Tiki Guana con rum chiaro e scuro, falernum alla nocciola, orange bowl, pompelmo rosa e maracuja. Così come nei piatti, i differenti aromi impreziosiscono anche i signature drink creati ad hoc, seguendo sempre la ferrea regola del bere bene e di qualità.

Elegance Cafè
Via Francesco Carletti 5
www.elegancecafe.it – #morethanmusic

Programmazione Musicale completa Cliccando QUI

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Stretta di Governo e Regioni per i non vaccinati. Il nuovo decreto Covid dal 6 dicembre al 15 gennaio per salvare il Natale e la stagione turistica.

Super Green pass per sedersi al ristorante, accedere a cinema, alberghi, teatri, palestre, piste e piscine, stadi e discoteche, eventi e mercatini di Natale.

E’ arrivato. E’ l’atteso Super Green Pass, approvato oggi dal Consiglio dei ministri per arginare e contrastare la quarta ondata, con l’obiettivo di tenere aperto il Paese ed evitare pesanti contraccolpi per una ripresa economica che lentamente inizia a riprendere la sua fisionomia.

Arriva e lo fa in tempo “per salvare il Natale e la stagione turistica” ma anche, e soprattutto, per dare un ulteriore impulso alla campagna vaccinale, spingendo i circa 7 milioni di italiani non ancora immunizzati a scegliere il vaccino. 

Cosa cambia in Italia e da quando? 

A spiegarlo è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza, presentando le nuove misure contro il coronavirus. In sostanza per una fase temporale compresa tra il 6 di dicembre e il 15 gennaio viene introdotta una formula “rafforzata di Green Pass”.

“Questo Natale – ha detto il premier Mario Draghi – sarà normale per i vaccinati, speriamo che la pandemia si evolva in maniera tale che il prossimo sarà veramente un Natale per tutti. Speriamo che le persone oggetto oggi di restrizioni possano tornare a essere parte della società con tutti noi. Lo scorso anno si guardava al peggioramento dei contagi e poi si decideva di non tenere aperto. Ma già prima della decisione finale, molte delle prenotazioni erano scomparse. La strategia di questo decreto tende a dire che se si fanno tutte queste cose possiamo dire di aver fatto il possibile per difenderci dalla pandemia e mantenere aperto.  Perchè ci sia una riconciliazione nel Paese “ci vuole il successo: con l’economia che continua a funzionare bene e un Natale diverso. Ve lo ricordate il Natale l’anno scorso? Vogliamo conservarci un Natale diverso, se questo avrà successo sarà il miglior modo per riconicliare le persone” ha aggiunto. 

I quattro grandi temi per un mondo aperto e un Natale sicuro

Il primo – ha spiegato Speranza al termine del Cdm – “riguarda l’obbligo che oggi è già vigente per personale sanitario e chi lavora nelle Rsa. Ora estendiamo obbligo anche al personale non sanitario che lavora nel comparto salute, alle forze dell’ordine, ai militari e a tutto il personale scolastico. Inoltre l‘estensione riguarda anche la terza dose o il richiamo“.

Un secondo ambito di intervento riguarda l’estensione dell’utilizzo del green pass: “oggi lo estendiamo agli alberghi per aiutare le nostre strutture ricettive, al trasporto ferroviario regionale e interregionale e a trasporto pubblico oltre agli spogliatoi delle palestre”. 

“Il terzo ambito di intervento è il green pass rafforzato. Finora si otteneva con vaccinazione, guarigione o tampone negativo. In questa fase di avanzamento dell’epidemia riteniamo che per una fase, che va dal 6 dicembre al 15 gennaio, introduciamo un green pass rafforzato per cui il certificato verde si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione. Nel momento in cui facciamo la scelta del green pass rafforzato, sottolineo che nel passaggio di colore delle Regioni, eviteremo restrizioni per le persone vaccinate. Il rafforzamento del green pass serve a evitare chiusure”. 

Il quarto ambito di intervento ha a che fare con i controlli. “Dentro il decreto c’è il rafforzamento dei controlli dove si usa il green pass – ha sottolineato Speranza -. I comitati provinciali di sicurezza dell’ordine pubblico dovranno offrire una relazione settimanale sui controlli al ministero dell’Interno”. 

Le principali novità del Super Green Pass in 12 punti

  • Arriva il green pass ”rafforzato”, strumento adottato dal governo per contrastare la quarta ondata Covid, “si ottiene solo con vaccinazione o guarigione”, entrambe con durata determinata;
  • La validità del super green pass scende da 12 a 9 mesi, mentre dal prossimo 6 dicembre al 15 gennaio “valgono le nuove regole transitorie per le zone colorate”, informa Palazzo Chigi;
  • Il green pass ”base”, ovvero il passaporto ottenibile anche con semplice tampone, sarà obbligatorio dal 6 dicembre anche per alberghi, spogliatoi per l’attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale;
  • Il passaporto vaccinale ‘rafforzato’ regolerà “l’accesso a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche”, già in zona bianca;
  • Sono state inoltre previste “ulteriori limitazioni della zona arancione valide solo per chi non possiede il ” green pass rafforzato”;
  • Il passaporto vaccinale ‘rafforzato‘ regolerà “l’accesso a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche”, anche e già in zona bianca;
  • Sono previste “ulteriori limitazioni della zona arancione valide solo per chi non possiede il ”green pass rafforzato“;
  • La vaccinazione obbligatoria sarà estesa a personale amministrativo sanità, docenti e personale amministrativo scuola, militari, forze di polizia, soccorso pubblico dal 15 dicembre;
  • Sempre dalla stessa data scatta il richiamo obbligatorio per le professioni sanitarie, già previste per legge;
  • Prevvisto il rafforzamento del sistema dei controlli. Entro 3 giorni dall’entrata in vigore del dl, infatti, i Prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza, entro 5 giorni adottano il nuovo piano di controlli coinvolgendo tutte le forze di polizia, relazionando periodicamente;
  • Resta invece non obbligatoria l’uso della mascherina all’aperto in zona bianca e, al contrario, obbligatoria all’aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa. Sempre obbligatorio in tutte le zoneportarla con sé e indossarla in caso di potenziali assembramenti o affollamenti;
  • Restano infine invariate le tipologie e la durata dei tamponi.

Fonte Il Giorno

Immagine di copertina da https://www.nicolaporro.it/super-green-pass-4-ipotesi-e-lo-spettro-dellobbligo/

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La cucina di mare sbarca a Formello. E lo fa in grande stile, in un’imponente location dal valore storico e artistico con tanto di giardino segreto. Si chiama FORME Fish Restaurant & Lounge, la sua è una cucina di mare moderna e vivace, accompagnata da fine mixology servita tra accoglienti poltroncine di velluto verde inglese e spesse mura di pietra viva.

Il mare trova le coordinate di un nuovo porto a Formello, borgo nel verde dell’Agro Veientano, appena fuori dai confini romani; e porta qui la sue carica iodata, la sua cucina di forme d’acqua rilette in chiave moderna, interpretate a mano libera, tra tocchi di terra e bosco, dalla giovane Chef Chiara Sardella.

Tenace, delicata e sorridente, porta avanti una filosofia gastronomica etica, sostenibile, stagionale e chiara, come il suo nome. Perchè le materie prime come carne, uova e ortaggi vengono selezionate da agricoltori e allevatori locali, così come il pescato, che arriva fresco dai litorali laziali direttamente dalla cooperativa di Anzio/Terracina, viene poi interpretato con idee e grande cura estetica, affiancato da una sofisticata mixology ispirata dalla brezza marina o da una carta dei vini che propone una vasta scelta di etichette nazionali.

Tra grotte e camini accesi, arredi di design e giardino d’inverno per tutte le stagioni, Forme ha ristrutturato le antiche scuderie e oggi abita l’imponente struttura annessa a Palazzo Chigi – Palazzo storico e più importante del borgo di Formello, dove risiedeva il principe Chigi – e che ora è sede del Museo dell’Agroveientano, con tanto di Biblioteca e Consiglio Comunale.

Perchè FORME – Fish Restaurant & Lounge è un coraggioso e solido progetto di cucina dei suoi tre titolari – Alessandro Porcu e i fratelli Alessandro e Marco Intino – imprenditori che condividono esperienze di successo nel mondo della ristorazione con un ambizioso sogno comune, quello di proporre una cucina di pesce e di ricerca in una location unica, in un borgo lontano dalla costa dove non arrivi la nostalgia del mare, solo la sua sostanza.

Siamo stati sempre convinti di voler fare una pregiata cucina di mare. Il nostro locale lo abbiamo interpretato con un concept più internazionale, per creare in questo territorio un luogo che potesse essere vissuto in più fasi del giorno e non solamente per la cena.

Abbiamo così, deciso deciso di inserire un cocktail bar di bel design e grande qualità che ci consente di offrire una ricercata selezione di aperitivi e cocktails.

La Location

Da un’antica struttura, in un contesto storico di grande valore, FORME – Fish Restaurant & Lounge vive su due livelli. Varcata la soglia d’ingresso, subito una finestra per osservare l’operosità della cucina e un grande bancone e bottigliera per accompagnare il pasto o un dopocena d’atmosfera.

C’è anche un giardino d’inverno che, tra statue di bronzo, antichi orci e giochi di luce che rende suggestivo il raccolto esterno in ogni stagione.

La Cucina

Chiara Sardella, giovane executive chef, è per la prima volta alla guida di una brigata tutta sua. Prima di approdare a Formello ha collezionato diversi stage che hanno segnato il suo percorso con caparbietà e gran voglia di imparare, dal Ristorante Trippini presso Eataly Roma al ruolo di chef de partie in alta quota a La Siriola (2 stelle Michelin) fino al Glass Hosteria (1 stella Michelin) dove ha ricoperto il ruolo di sous chef affiancando l’unica donna stellata a Roma.

L’esperienza, oltre i contesto, parte dalla tavola, che è nuda e lucente, con una mise en place essenziale con piccoli oggetti di design realizzati da artigiani locali. Poi, il grande camino di pietra che troneggia maestoso e riscalda l’atmosfera che da una sala diventa salotto.

Il Pane arriva poco dopo, ed è un trionfo di sapore e affermazione della ritualità di un tempo che dovremmo trattenere. Tagliato spesso, con la mollica umida e la crosta croccante, arriva dallo storico forno del borgo, e mette in tavola le premesse di scelte di qualità e la promessa di ciò che verrà.

Quello che segue infatti, rimane in equilibrio tra i dettami di una cucina di sapori, attente cotture e twist di creatività. Arrivano così piatti che sorprendono per idee, delicatezza e carattere, come per la Tagliatella di calamaro, consommè di parmigiano e polvere di crostacei e Polpo rosticciato, crema di carota, carota arrosto, crema di pecorino e guanciale croccante.

Due piatti che ben mostrano l’ampiezza e la gamma delle intensità delle “forme dell’acqua”. Le tagliatelle di calamaro, dalla consistenza eterea immersa nel tiepido consommè, ricordano nelle temperature e nel concetto i più noti tagliolini in brodo, ma accordano il piatto su nuove sonorità iodate con un risultato meno noto e davvero piacevole. Il Polpo invece gioca un’insolita e originale partita, si confronta con i dolci sapori della carota contrastati dalle spiccate sapidità del pecorino e del guanciale croccante, per comporre accordi fuori dai classici abbinamenti e vincere fuori casa.

Grande attenzione viene riservata anche alle proposte vegetariane e gluten free come per la Crema di fungo, crumble all’aglio, cardoncelli e pioppini saltati spugna alle erbe e anacardi, per un intenso trionfo di bosco e consistenze vegetali.

Gusti equilibrati suggestionati da note avvolgenti e più sapide definiscono i piatti come nel caso del Risotto con crema di zucca, burro nocciola, aceto di mele e gambero crudo e dello Gnocco con ragù di anatra, senape, crema di parmigiano e castagne: un piatto che mostra il manico della tradizione di terra e non teme di arricchirla con ingredienti stagionali decontestualizzati e comunque al loro posto.

Dal menu anche Spaghettino, colatura di alici del Cantabrico, burro affumicato alle erbe e tuorlo d’uovo marinato o come la Pasta Mista ai frutti di mare, scampi e spuma di patate; il Tagliolino vongole veraci, carpaccio di porcini e tartufo e la Spigola in crosta di pane e mortadella, crema di topinambur, mortadella piastrata e crema di pistacchio.

Tra i secondi di Terra e Mare, la Guancia di manzo insaporita dalla sua salsa, crema di broccolo romano e rapa bianca arrosto e la Spigola, crema di topinambur, carciofo fritto, mayonese alla liquirizia e crumble alla nocciola.

Golosi e invitanti i dessert come la Pera cotta a bassa temperatura burro e salvia, ganache al cioccolato bianco, frolla al cacao salata e polvere di burro d’arachidi; il Frangipane alle nocciole, mousse al gorgonzola, coulis di fichi e gelato al caramello salato o il Crumble al cacao salato, mousse al mascarpone e marsala, gelatina di caffè e polvere di savoiardo.

Mixology

Da Forme anche la drink list è a forte vocazione marina e le serate profumano di mare, di macchia mediterranea e di erbe aromatiche, anche d’inverno. A vivacizzare la scena il giovane Lorenzo Mastropietro, chitarrista, compositore e bartender di professione dall’età di 18 anni che utilizza lo shaker come fosse la sua chitarra elettrica. Il venticinquenne romano si divide tra palco e realtà: dopo alcuni passaggi in importanti locali della Capitale e aver ottenuto il terzo posto nella Campari Competition, è approdato a Formello dove ha avuto carta bianca sulla proposta di mixology.

“Tutti i cocktail presenti sono leggeri e ben equilibrati nella parte alcolica, prevale il gusto femminile sulle note sour ed elementi botanici vegetali, un tempo utilizzati per favorire le funzioni digestive che qui mi aiutano ad aromatizzare la bevuta e sono ben visibili anche come decorazione”.

Un gusto ricco di sfumature, ingentilito da note erbacee come ortica, salvia e rosmarino, altre più torbate e terrose che si manifestano nella liquirizia oppure agrumate per la presenza di lime e bergamotto mentre i sentori salmastri sono suggeriti da soluzioni saline e salamoia di olive, vaporizzazioni di brodi di pesce e acqua di molluschi.

Nell’Americano Marinaro (d’autunno), ad esempio, aggiunge della brezza di mare con una soluzione di acqua e sale; contemporaneamente lo arricchisce con bitter chocolate e panna sifonata, aromatizzata ai sapori d’autunno. A questo si aggiungono altri capolavori signature del bere miscelato, dal Patron Hinojo a base di Tequila, miele, succo di lime, sale maldon e polvere di finocchietto, al fresco e piacevolmente dolce Cherry Lady con vodka, liquore alla ciliegia, sweet&sour, albume e fava tonca, senza dimenticare i grandi classici del beverage realizzati su richiesta.

FORME – Fish Restaurant & Lounge 

Via Nazario Sauro 2, Formello (RM)

Tel: 06 540 6102

Mail: info@ristoranteforme.it

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Il luogo è il “Roma Convention Center La Nuvola”. Quando? Da oggi mercoledì 10 novembre fino a sabato 13, un intenso programma e aree tematiche con 80 chef, 100 aziende, show cooking e un temporary restaurant con 4 chef di insegne stellate.

Questi e molti altri, tra giornalisti e moderatori, saranno i protagonisti del grande evento capitolino sull’enogastronomia che abbraccia il grande pubblico e gli appassionati operatori del settore

Excellence 2021 ai nastri di partenza oggi alla Nuvola dell’Eur, negli spazi dell’ avveniristica opera dell’architetto Massimiliano Fuksas.

Dal 10 al 13 novembre, la grande kermesse capitolina dedicata all’enogastronomia del Made in Italy con oltre 80 chef grandi chef, 100 aziende, 2 aree show cooking, un “temporary restaurant stellato” con 4 chef in successione, e poi ancora talk, seminari e masterclass.

Un evento – quello organizzato dai fratelli editori Pietro e Claudio Ciccotti – che, anche per l’VIII edizione, si caratterizza per la capacità di far ritrovare, sotto lo stesso tetto, il grande pubblico e gli addetti ai lavori. Questo grazie al duplice spirito dell’evento: dare la possibilità agli appassionati di poter degustare alcuni dei prodotti che sono il fiore all’occhiello del nostro Paese e permettere agli operatori del settore di fare business, di avere occasioni di confronto e di aggiornarsi sulle innovazioni più recenti del settore.   

Si parte oggi mercoledì 10 novembre dal palco della Excellence Arena per l’inaugurazione condotta dalla giornalista e autrice RAI Federica de Denaro alla presenza delle Istituzioni. Ci saranno: il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione On. Renato Brunetta, l’Assessore alla Transizione Ecologica e alla Trasformazione Digitale della Regione Lazio Roberta Lombardi, i Presidenti di Arsial, Mario Ciarla, e di Coldiretti Lazio David Granieri e il padrone di casa l’AD di Eur S.p.A. Antonio Rosati.

“Excellence si sta rivelando una importante manifestazione sulle eccellenze agro-enologiche dell’Italia, che siamo molto felici ospitare alla Nuvola, a conferma del suo ruolo di magnifico e polivalente spazio.” Dichiara Antonio Rosati, Amministratore Delegato di EUR Spa, società che possiede e gestisce la Nuvola dell’Eur“Personalmente, da sempre ho considerato il cibo e il vino italiani la nostra grande locomotiva per il made in Italy, strategica per attrarre investimenti, oltre che significativo fattore di crescita nel turismo e nell’accoglienza della città e del Paese.”

Durante l’inaugurazione verranno, poi, consegnati 3 dei 12 Premi Excellence 2021, assegnati a personaggi e realtà del mondo enogastronomico che, durante l’anno, si sono particolarmente distinti. Tra i premiati lo chef Alfonso Iaccarino del ristorante Don Alfonso** con il Premio Excellence “Alla Carriera”; lo chef Giuseppe di Iorio di Aroma Restaurant* con il Premio “Excellence Chef” e Dominga Cotarella con il premio “Manager dell’enogastronomia 2021”. Due ulteriori premi di grande prestigio verranno consegnati, poi, nel corso della quattro giorni e sono il premio “Food Innovation” vinto dal piatto Pasta e Pomodoro alla Hilde di Mauro Uliassi e Hilde Soliani e quello di “Roma Brand Ambassador” vinto dal tristellato Heinz Beck.

Excellence 2021 – gli spazi della Nuvola

Una pioggia di stelle è pronta a illuminare il meraviglioso complesso architettonico de La Nuvola. Solo nei primi due giorni, sarà possibile vedere all’opera ben 10 chef stellati divisi tra l’area Food Innovation e il temporary restaurant Excellence Stars Restaurant. Nella Food Innovation vedranno alternarsi chef del calibro di: Francesco Apreda, Giulio Terrinoni, Roberto Monopoli, Davide Pezzuto, Cristoforo Trapani, Michelino Gioia, Claudio Mengoni e Salvatore Bianco.

Nel temporary, che certamente non sarà da meno, sarà possibile degustare, ad un prezzo di estrema correttezza, i piatti che hanno reso grandi gli chef Iside De Cesare (mercoledì 10) e Daniele Lippi (giovedì 11) con 3 formule di menù da 1, 3 e 5 portate, tutte accompagnate da vino e acqua.

Sempre tra le cooking station, questa volta nell’area Food Experience, alle 15.30 di mercoledì si parlerà di “Distretti Virtuosi” ed in particolare del litorale sud del Lazio. Protagonisti saranno lo chef Walter Regolanti insieme al Sindaco di Anzio Candido De Angelis per parlare del successo che la città e il suo distretto ha riscosso a livello di ristorazione e turismo.

UNO SGUARDO SUL PROGRAMMA

Nelle quattro giornate di grande spettacolo e cultura da vivere tutte d’un fiato in compagnia di alcuni dei più grandi chef d’Italia, riuniti alla nuvola dalla sfida di rilanciare e far rinascere il mondo dell’enogastronomia, si cucinerà e parlerà di sostenibilità e la valorizzazione del territorio. Questi alcuni degli

10 novembre, 14:30-15:30 – Area Food Experience – cooking show a quattro mani con Antonio Gentile (47 Circus) e Marco Moroni (Bistrot Bio); 11 novembre, 13:30–14:30Area Food Experience – cooking show a quattro mani con Daniele Roppo (Il Marchese) e Roberto Campitelli (L’Osteria di Monteverde); 11 novembre, 13:30 – 14:30 – Area Cloud – Dialoghi della Cucina con Andrea Antonini (Imàgo), Igles Corelli, Antonio Sciullo e Salvatore Tassa; 11 novembre, 16:30 – Arcangelo Dandini (L’Arcangelo) con Cucina – Caffè; 12 novembre, 12:00-16:00 – temporary restaurant con Giuseppe Di Iorio (Aroma); 12 novembre, 16:30-17:30Area Food Experience – cooking show a quattro mani con Dino De Bellis (Epos Poggio Le Volpi) e Fundim Gjepali (Antico Arco); 13 novembre, 12:00-16:00 – temporary restaurant con Andrea Pasqualucci (Moma); 13 novembre, 16:30-17:30Area Food Experience – cooking show “Pizza Excellence” a 4 mani con Stefano Marzetti (Mirabelle) ed Edoardo Papa (In Fucina); 13 novembre, 15:00Area Food Innovation – talk con Giuseppe D’Alessio (Settimo); 13 novembre, 14:00 con Massimiliano Sepe (Alfredo alla Scrofa); 13 novembre 17:30-18:30Area Food Experience – cooking show a quattro mani con Mirko Di Mattia (Livello1) e Giovanni D’Ecclesiis (Il Vistamare).

Uscendo dalle cucine, l’attenzione si centrerà sulle due aree congressuali dell’Excellence Arena e dell’Excellence Cloud. In particolare, giovedì 11, andranno in scena nel Cloud due importanti momenti di confronto per analizzare i temi dell’enogastronomia territoriale. Si partirà con I Dialoghi della Cucina (ore 13.30) che vedrà un parterre d’eccezione formato dal gotha dell’alta cucina italiana: Antonio Sciullo, Salvatore Tassa, Gianfranco Pascucci, Igles Corelli e Andrea Antonini animeranno il confronto moderati dalla direttrice di Gastronomika Anna Prandoni. A seguire, poi, nel pomeriggio sarà la volta de I Dialoghi del Vino (16.00) moderati dalla direttrice di Excellence Magazine Manuela Zennaro.

Riflettori puntati anche nell’Arena, dove alle 13.30 di giovedì 11, avrà luogo la firma del Protocollo d’intesa per il rilancio della filiera eno-gastronomica nel Lazio e il sostegno alle economie territoriali promosso da FIEPET Confesercenti Roma, CAR Centro Agroalimentare Roma e FIPE Confcommercio Roma. Presenti alla sigla Valter Giammaria, Presidente CAR, Fabio Massimo Pallottini, Direttore Generale CAR, Claudio Pica, Presidente FIEPET Confesercenti Roma e Sergio Paolantoni, Presidente FIPE Confcommercio Roma. Ha confermato già la sua presenza e, quindi, il suo sostegno anche il neo Assessore alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità Comune di Roma Monica Lucarelli.

Creatività, sperimentazione e affari sono dunque i tratti distintivi del ricco calendario di attività di Excellence 2021 che, per il terzo anno consecutivo, vede come main sponsor PwC Italia (organizzazione leader nei servizi professionali alle imprese) alla quale si aggiunge, come platinum sponsor, il colosso telefonico TIM. Si conferma, infine, la solida partnership con la Regione Lazio attraverso Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.

“Uno dei messaggi di Excellence è l’importanza, in cucina, della materia prima.” – sottolinea Pietro Ciccotti, ideatore dell’evento ed editore di Excellence Magazine “Territorialità, stagionalità e sostenibilità sono tre parole che dobbiamo fare fortemente nostre per riportare dignità e rispetto in cucina. Tant’è vero che, alcuni cooking show, come quello di Giulio Terrinoni (del ristorante 1 stella Michelin “Per Me”), saranno ispirati alla dignità del lavoro che passa anche attraverso l’utilizzo corretto in cucina dei prodotti del territorio. Dignità della persona e dignità della manipolazione del prodotto passano per la stessa via.”

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Quattro punti vendita a Roma, uno a Siviglia, Ventimila clienti al mese. Nuovi traguardi? Aumentare le presenze in ogni città italiana, nelle maggiori capitali europee e oltreoceano. È così che vede il futuro MoliseFood.

 

Il Molise, questa piccola regione italiana – seconda per dimensioni solo alla Valle d’Aosta – è uno scrigno di Prodotti Agroalimentari Tradizionali  come il baccalà, il cannolicchio, il polpo essiccato (pulepe sicche), la razza quattr’occhi (U Cchialine), la torpedine marezzata, le trigliette essiccate (trejezzole secche), la trota fario e la vongola comune, oltre alla varietà di pasta fresca, tra cui i fusilli ( di cui sono gli inventori), biscotti, pizze fumanti (al pomodoro, coi cicoli, di granone, scimia, calzoni), pani e dolci.

E poi ancora: il Capicollo; la Ventricina di Montenero di Bisaccia; la Sopressata Molisana; la Noglia; la Muscisca; la Ventricina alla paparolica di Montemitro; la Salsiccia di Fegato; il Pecorino di Capracotta; la Treccia di Santa Croce di Magliano; il Burrino; la Stracciata; il Pecorino del Matese; il Pecorino del Sannio; il Caprino di Montefalcone del Sannio e tanto altro.

Il suo territorio per lo più montuoso e collinare produce ottimi formaggi e insaccati oltre al tartufo bianco, si mescola con 36 chilometri di costa, dove il pesce prende il sopravvento sulla carne in cucina e da mostra di sé in gustose zuppe, una su tutte il famoso Brodetto alla Termolese ( in foto con il LINK della RICETTA), risotti, sughi e una moltitudine di modi per cucinare e servire il baccalà.

Custode di una tradizione pastorale e agricola antichissime dell’antico Sannio, il Molise conta oggi molti produttori impegnati nella valorizzazione e promozione della gastronomia locale.

MoliseFood, progetto enogastronomico-imprenditoriale, nasce proprio con l’intento proattivo di coinvolgere le aziende agricole e artigiane, oggi più di 50 e in costante aumento, per offrire al mondo un paniere di prodotti di eccellenza enogastronomica e identitari della regione.  

Quella che proponiamo è una gastronomia esperienziale: i nostri prodotti sono il riassunto di una relazione popolare, un manufatto creativo e affettivo, l’apoteosi ella genuinità; all’affanno del vivere contemporaneo, noi rispondiamo con i ritmi lenti di una lavorazione artigianale, esaltando il valore di ogni singolo passaggio. Un cammino che ci vede accompagnati dai tanti imprenditori locali che, ogni giorno affidandoci le loro specialità, ci rinnovano stima e fiducia.

Il piccolo e anacronistico Molise dimostra, attraverso la nostra azienda, la sua straordinaria e inesauribile modernità. MoliseFood è custode di questi valori, li preserva e intende valorizzarli perché quando si parla di cibo si parla di condivisione. 

È quanto ha affermato il direttore generale dell’azienda, Francesco Caterina, a margine della Conferenza nazionale della Cim (Confederazione italiani nel mondo), svoltasi il 6 novembre a Roma. 

La start up, avviata circa due anni, ha nel suo attuale piano di sviluppo quattro store aperti a Roma e un punto vendita a Siviglia (Spagna)Ventimila clienti mensili in quattro punti vendita a Roma.

Ma questo è un traguardo che MoliseFood è pronto a sfidare, e che vuole fermamente superare. L’obiettivo? Essere presente in ogni città italiana, nelle maggiori capitali europee e oltreoceano. E’ così che prende forma così il futuro visto dalle coste molisane.

E’ in quella direzione che stiamo andando, guidati dalla ferma convinzione di dover essere parte attiva nella costruzione di un modello di occupazione sana, replicabile e auto-sostenibile

“La nostra dimensione è sensoriale, perché il cibo si tocca e si assapora, è vettore di conoscenza e carica simbolica, ma l’indirizzo è planetario, perché è lì – ha concluso Caterina – che vogliamo arrivare”.  

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Tornano le fiabe ad animare il Castello di Limatola, in provincia di Benevento. Dal 12 novembre si accendono le luci sui mercatini e sulle atmosfere di Natale tra i più significativi di Europa e unico nel suo genere nel Sud Italia.

Nel piccolo borgo sannita, a soli trenta minuti dalla Reggia di Caserta, rimarrà aperto per incantare i suoi ospiti nei weekend 12-14 e 19-21 e poi dal 26 novembre tutti i giorni fino al 12 dicembre con tante novità e punti di interesse dedicati a grandi e piccini.

Un castello medievale impreziosito da scenografie natalizie: lo scenario perfetto per rivivere la magia delle feste. Un “Natale vintage”, è questo il claim della XII Edizione di “Cadeaux al Castello” 2021, tra i più grandi eventi natalizi in Europa e unico nel suo genere nel Sud Italia, che si svolge all’interno del medievale Castello di Limatola

Il Castello di Limatola, che sovrasta l’antico borgo medioevale, si trova a guardia della valle solcata dal fiume Volturno, tra il massiccio del Taburno, il monte Maggiore ed i monti Tifatini. Sorge su una collina che sovrasta il Borgo, in posizione strategica. Venne edificato dai Normanni sui resti di un’antica torre longobarda.

Il percorso di visita al castello, riportato a nuova vita dalla famiglia Sgueglia nel 2010, conduce nei vari ambienti della fortezza normanna. Dai mercatini espositivi, con raffinati prodotti artigianali, leccornie varie e tipiche, oggetti ed allestimenti natalizi, al Cottage di Babbo Natale: qui, i più piccoli potranno portare la loro lettera e scattarsi una foto ricordo. Ma non solo. L’atmosfera è magica per tutti. La parola chiave è sempre quella: desideri. E lo è anche per gli adulti. 

Nel Cottage c’è un gran fermento: elfi che gironzolano per sistemare lo “Store delle Meraviglie”, carillon che si alternano con allegre melodie, l’albero che nasconde un Elfo curioso, altalene che dondolano all’impazzata perché zeppe di regali, una vecchia culla pendente con tante principessine di pezza, calendari dell’Avvento che scandiscono il tempo prima del grande giorno. E intanto dov’è Babbo Natale? Sulla sua vecchia e cara culla da barbiere, logorata dal tempo e dal peso (di chi? Di Santa, naturalmente!), preso dalla sua toilette, che sorride nel vedersi raffigurato su una vecchia tela, mentre è intento a farsi il pediluvio! Eppure è subito pronto a dedicarsi ai bimbi accorsi per conoscerlo dal vivo!

Uno scenografo d’eccezione stupirà con Mastroalbero, l’Albero parlante del Giardino degli aranci, con una “Biblioteca sospesa nel tempo”, con un gigantesco “Album dei ricordi”, con la “Grande casa delle bambole”, piena di emozionanti bambole di stoffa e tanto altro ancora. Inoltre, il mago Abacuc, il piccolo Leo, i giullari di Spade, il teatro di Puppets natalizi, gli zampognari, la banda dei Babbi, Monsieur David e tanti altri, faranno trascorrere ore indimenticabili. Infine, la suggestiva Cappella “intra castrum” che si affaccia sulla corte alta del Castello, ospiterà una mostra presepiale che contiene pezzi unici ed antichissimi.

Il grande evento natalizio, ideato da Giuseppina Martone – moglie di Stefano Sgueglia, nominato console di Assocastelli per le dimore storiche della Campania nel 2019 – e  gestito insieme ai figli, rende accessibile al pubblico uno scrigno di storia millenaria del territorio campano: costruito dai Normanni nel 1020 e custodito per secoli dalle dinastie degli Angioini fino ai Sanseverino, questo è un luogo unico nel suo genere per scegliere “cadeaux”, regali speciali, attraverso un vero salto nel tempo. 

Un’occasione per concedersi il lusso di passeggiare senza fretta, dedicarsi del tempo per prendere le decorazioni per la casa o i regali da mettere sotto l’albero o per godere semplicemente di un’atmosfera festaiola e gioiosa. Tanti anche gli artisti e i momenti di spettacolo itineranti all’interno del castello.

Andare per mercatini di Natale è anche un modo di viaggiare: al suo interno, il Castello di Limatola vanta anche un ospitalità di eccellenza, con camere d’epoca con vista mozzafiato sul Sannio e un ristorante dove le eccellenze campane sono protagoniste di una cucina tradizionale e innovativa allo stesso tempo.

Ticket acquistabili online http://www.mercatinodinatale-castellodilimatola.it

Info: 0823 484143 Mail: info@castellodilimatola.it

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Torna il grande evento capitolino sull’enogastronomia Made in Italy. Per l’edizione numero 8, dal 10 al 13 novembre presso il Convention Center “La Nuvola” di viale Asia 40, Roma attende una pioggia Grandi Chef, Produttori di Eccellenze, Convegni, Seminari e Talk Show, Aree Cooking Show e Temporary Restaurant con 4 insegne stellate. Ingresso 10€ calice incluso; gratuito per gli operatori del settore previo accredito sul sito www.excellence-eventi.it

La ri-nascita di un settore attraverso i “pratici concetti” di sostenibilità e valorizzazione del territorio italiano. Saranno infatti oltre 80 gli chef di alto rango a farsi portavoce di questo credo più attuale che mai per l’edizione numero 8 di #Excellence.Inedite ricette e show cooking, tavole rotonde, degustazioni, talk di approfondimento, incontri B2B e B2C si alterneranno a grande ritmo durante le quattro giornate che sono ormai punto di riferimento per gli appassionati e i protagonisti del poliedrico settore della ristorazione e dell’enogastronomia di qualità.


“I produttori e gli chef – sottolinea Pietro Ciccotti ideatore, assieme al fratello Claudio, dell’evento ed editore di Excellence Magazine sono senza dubbio l’anima e il motore di Excellence 2021. Quando si parla di gastronomia ed alimentazione, del resto, sono loro gli attori finali della filiera, i più esposti, quelli che mettono sulla tavola gli sforzi di un intero comparto e che si confrontano in maniera diretta con il grande pubblico, rendendolo più consapevole. Ed è proprio dai professionisti del settore che dobbiamo ripartire per la rinascita dell’intero sistema enogastronomico attraverso la valorizzazione delle aziende del territorio, tenendo ben presente i principi di sostenibilità.”

Protagonisti assoluti saranno i cuochi, all’opera in tre diverse aree:

  • Food Innovation;
  • Food Experience;
  • Excellence Stars Restaurant.

Proprio quest’ultima è la grande novità dell’ottava edizione. Un temporary restaurant in cui quattro chef stellati si alterneranno, da mercoledì a sabato, proponendo tre menu degustazione ciascuno e saranno: Iside de Cesare (La Parolina*), Daniele Lippi (Aquolina*), Giuseppe di Iorio (Aroma*) e Andrea Pasqualucci (Moma*).

Altra novità sarà la presenza – per la prima volta – di un’area dedicata alla gelateria creata in collaborazione con l’AIG (Associazione Italiana Gelatieri). Un laboratorio che vedrà protagonisti i migliori artigiani italiani del gelato che, nell’ultima giornata della manifestazione, si cimenteranno nel Gelato World Heritage”.

Importanti collaborazioni istituzionali sono state attivate con la FIPE Confcommercio di Roma, il Centro Agroalimentare Roma (CAR) e la Unaprol di Coldiretti che si renderanno protagoniste arricchendo la rosa di aziende e di prodotti di eccellenza presenti all’evento. Saranno presenti anche altre importanti sigle di settore come la FIC (Federazione Italiana Cuochi) e l’AINC (Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina).

Oltre 100 le aziende espositrici, tra artigianali e industriali di alta gamma, schierate nell’avveniristica struttura congressuale, che accoglierà anche numerose aziende vitivinicole italiane, alcune delle quali in degustazione nello spazio We Love Tasting.

Oltre 30 tra convegni, seminari e talk show, con protagonisti di spicco del mondo enogastronomico, andranno in scena tra Excellence Arena, un vero e proprio teatro – che sarà anche il palcoscenico dell’inaugurazione – ed Excellence Cloud, spazio interattivo che vedrà il continuo alternarsi di talk e workshop.  

Creatività, sperimentazione e affari sono dunque i tratti distintivi del ricco calendario di attività di Excellence 2021 che, per il terzo anno consecutivo, vede come main sponsor PwC Italia (organizzazione leader nei servizi professionali alle imprese) alla quale si aggiunge, come platinum sponsor, il colosso telefonico TIM. Si conferma, infine, la solida partnership con la Regione Lazio attraverso Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.

Ed è proprio grazie a Regione Lazio ed Arsial che torna, per il terzo anno, il contest Race to the Stars - in memoria dello chef Alessandro Narducci - destinato a giovani chef under 30 nati o residenti nel Lazio. Il vincitore avrà l’opportunità di partecipare ad uno stage in una cucina stellata.

Excellence si conferma, inoltre, particolarmente attenta al mondo giovanile attraverso laboratori e attività realizzate dal proprio centro di preparazione professionale Excellence Academy e con il coinvolgimento di diversi Istituti Alberghieri della capitale oltre che degli studenti del corso di “Scienze e Culture Enogastronomica” dell’Università degli Studi Roma Tre

INFORMAZIONI UTILI

EXCELLENCE 2021 ROMA, 10-11-12-13 NOVEMBRE |

Orari: dalle 10:00 alle 18:00 | Roma Convention Center La Nuvola – Viale Asia, 40

Ingresso 10€ calice incluso – Accesso gratuito per operatori del settore previo accredito 

Programmi e info: www.excellence-eventi.it

Photo Credits Evento Excellence 2019 presso il Centro Congressi “La Nuvola” (Roma) – 11 novembre 2019 © Daniele La Malfa/Stefano Micozzi

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