Sara De Bellis

Categoria: MY STORY BOX

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Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce le serate, ed inaugura finalmente così La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

Prosegue il nostro cammino alla ricerca dell’eccellenza nell’accoglienza e nell’alta cucina, delle panoramiche terrazze ed entusiasmanti viste su Roma, delle atmosfere raffinate e di carattere italiano, dei design avvolgenti e dalle cucine che celano inattese sorprese.

Mater Terrae: terrazza inattesa, mozzafiato e vegetariana

Ettore Moliteo, allievo di Leemann ed Executive Chef del ristorante Mater Terrae è nato e cresciuto nella Sicilia bedda in cui, si sa, il cibo è argomento sacro e carico di ritualità; lui stesso crede fermamente che mangiare in maniera consapevole ed “intelligente” sia fondamentale; e che scegliere cibo vegetariano e biologico sia un atto di cura tanto verso sé stessi quanto verso l’ambiente che ci circonda.

Adagiato al sesto piano dell’Hotel Raphaël, ex quartier generale di Bettino Craxi, a pochissimi passi da piazza Navona, Mater Terrae propone ai suoi fortunati ospiti un menu che parla sostenibile, privilegiando la strada vegetariana e biologica su due splendide e raccolte terrazze affacciate sui tetti e le cupole del centro storico.

Una proposta gastronomica totalmente vegetariana, unica nel suo genere, che vive in un menu di piatti dai sapori ben bilanciati e mai invadenti; un menu studiato a tavolino con Pietro Leemann, Chef del ristorante Joia di Milano, il primo vegetariano in Europa ad aver ottenuto la tanto ambita stella Michelin nel 1996 e oggi unico stellato “veg” in Italia.

Amo la cucina vegetariana anche sotto il profilo creativo – racconta Ettore Moliteo – con le verdure si riescono a fare veramente tantissime cose. Sono felice di poter fare questa esperienza che mi permette di far conoscere la cucina vegetariana, in cui credo molto. E l’idea non è azzardata, perché quello che cerchiamo di fare è trasmettere un pensiero, non solo sulla cucina vegetariana, ma sulla cucina naturale in genere, per educare le persone a un’alimentazione sana e gustosa, non fondata su ingredienti di origine animale”. 

Mater Terrae

Hotel Raphael

Largo Febo 2

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The Flair: le suggestioni della cucina siciliana gustata su una vetta romana

The Flair vuol dire talento, fascino, stile, eleganza, sensibilità, equilibrio, tutte attitudini positive e preziose che portano a far bene le cose. E spesso per fare le cose belle bisogna cambiare rotta, affidandosi, come in questo caso allo slancio creativo di un giovane chef, Alessandro Caputo, che ha portato al The Flair una cucina figlia di radici siciliane e di una grande cultura gastronomica europea. Un progetto completo e performante che si avvale di un team esperto costituito in primis dal General Manager dell’hotel Gaetano Torino che, con professionalità e trainante passione, ha fuso insieme le brigate di sala e cucina.

“Oggi, qui al The Flair che ho l’onore di guidare, ho legato la conoscenza tecnica alle mie origini siciliane, al mio modo di essere molto minimalista, amante della semplicità, dei sapori genuini e il risultato è un menu fresco e ricercato al tempo stesso. Sono un instancabile lavoratore, passo ore a provare i miei piatti, a sperimentare nuovi metodi, ed alla ricerca di prodotti di alta qualità”. 

Così parla di sè Alessandro Caputo che, dopo tanto peregrinare ed apprendere nel mondo, adesso ha una grande responsabilità, quella di mettere in tavola una cucina all’altezza di un panorama mozzafiato dal quale abbracciare tutta Roma, realizzando nuove idee che esaltino sapori e profumi delle materie prime che sceglie con cura per riportare in tavola la genuinità degli ingredienti, stimolando la coscienza nell’ospite che il tempo trascorso in questo luogo sia davvero tempo prezioso.

Il menù ideato da Alessandro Caputo per i 40 ospiti del ristorante segue la sua filosofia, che è essenziale: l’ingrediente nel piatto deve rimanere incontaminato, trattato con rispetto ed esaltato con la giusta cottura e l’abbinamento equilibrato dei sapori in modo che possano esplodere in bocca in tutta la loro vitalità.

Vorrei che alcuni dei miei piatti venissero assaporati a occhi chiusi per permettere di sprigionare tutta la loro potenza – dice lo chef – Il mio menu degustazione si chiama “Buio” perché non viene svelato agli ospiti ma rivelato al tavolo man mano, in un susseguirsi di sapori che fanno sentire sulle montagne russe! Infatti, secondo la mia visione, i sapori sono esaltati non da un crescendo ma da una successione di continue variazioni e sorprese! Il mercato e la stagionalità danno il tocco finale”.

La proposta di The Flair è quindi un gioco tutto da scoprire. Oltre al menu degustazione “Buio” (7 portate a euro 100 per persona), la carta si articola su ispirazioni che partono sì dalla Sicilia, terra natia dello chef, ma che attraversano varie regioni d’Europa.

Alessandro Caputo si muove come un perfetto attore protagonista nelle cucine del ristorante: attento, instancabile, curando ogni dettaglio dei piatti e della sua brigata. A supportarlo vi è il Restaurant Manager Maurizio Maione con un eclettico staff di sala e di cucina composto da figure di grande esperienza e tanti giovani la cui presenza dà alla squadra quel tocco contagioso di intraprendenza e voglia di scalare la vetta.

Per vivere da vicino l’emozione del backstage, oltre allo chef’s table che affaccia direttamente sui cuochi all’opera, c’è l’ampia cucina a vista da cui si possono cogliere tutti gli affascinanti segreti di un ristorante di altissimo livello: un palcoscenico suggestivo e coinvolgente per vivere l’adrenalina del servizio di The Flair.

The Flair – Rooftop Bistrot

The Flair – Rooftop Bistrot offre, tutti i giorni a pranzo e la domenica sia a pranzo che a cena, una formula leggera e gustosa ideale per un veloce break dalla frenesia lavorativa o per un intermezzo di una giornata alla scoperta delle bellezze della Città Eterna.

L’atmosfera è informale senza rinunciare allo stile, ed il menù affonda distintamente le proprie radici nella tradizione italiana.

Oltre al menù alla carta, The Flair – Rooftop Bistrot propone due offerte, a seconda del tempo a disposizione o dell’occasione: c’è l’opzione di menu a € 35,00 per persona che comprende la scelta di due portate selezionate tra antipasti, primi, secondi o dessert, con acqua e caffè inclusi, oppure la formula “Fuori in 30 minuti” a € 30,00 per persona, perfetta per un rapido lunch di lavoro, che prevede un piatto unico accompagnato dalla dolcezza di un dessert. 

L’ampio menù del bistrot è composto da piatti realizzati con ingredienti stagionali e selezionati in modo da armonizzare gusto e leggerezza.

Sina Bernini Bristol Sina Hotels – La Proprietà

Da 60 anni Sina Hotels opera nel settore ricettivo con hotel di lusso nelle principali città d’Italia (www.sinahotels.com). Ciascuna struttura è situata in luoghi di grande cultura e bellezza che raccontano l’essenza e il carattere dei singoli territori. Dalla bellezza artistica fino alla qualità della cucina, il gruppo, al cui vertice è Bernabò Bocca coadiuvato dalla sorella Matilde Bocca Salvo, ha sempre saputo dare voce al più autentico stile italiano. “Grande cura in ogni particolare, attenzione alla qualità del cibo, e bellezza: questi sono i valori che caratterizzano ogni nostra decisione – prosegue Matilde Bocca Salvo. The Flair simboleggia la leggerezza dell’aria che circonda tutto il ristorante, l’infinità del cielo di Roma che si apre alla vista da ogni lato, la piacevolezza di abbandonare la frenesia di una lunga giornata concedendosi ai piaceri della cucina e di un ambiente sofisticato e accogliente. Entrare al The Flair significa accedere a uno spazio aperto che riesce a dare un pieno senso di libertà, che dona il privilegio di guardare il caos dall’alto, lasciandosi circondare solo da cose belle e, naturalmente, buone.

The Flair – Rooftop Restaurant

Hotel Sina Bernini Bristol

Piazza Barberini, 23 – 00187 Roma

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Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce i tramonti, l’aria della sera, ed inaugura così La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

MadeiTerraneo: il Terrace Restaurant & UP Sunset Bar di Riccardo Di Giacinto e Ramona Anello

Belli, capaci, determinati, instancabili generatori (e genitori) di nuovi format. Sono lo chef Riccardo Di Giacinto e sua moglie Ramona Anello che hanno immaginato e creato un luogo per dare degna cornice al gusto delle tradizioni e delle inimitabili materie prime del nostro Paese unite ai profumi delle terre che affacciano sul ‘Mare nostrum’, oltre ad un Bancone bar dove l’attenzione ad ogni minimo dettaglio è la regola fondamentale.

Parliamo di MadeITerraneo, Terrace Restaurant & UP Sunset Bar , dove i sapori della cucina del Mediterraneo, l’eleganza del connubio tra il design retrò e quello moderno, il fascino di una struttura unica nel suo genere sul rooftop de La Rinascente su Via del Tritone.

Già proprietari del ristorante All’Oro (1 stella Michelin), Riccardo e Ramona hanno progettato degli spazi che uniscono bellezza, cultura e sapore del Mediterraneo in un piacevole gioco di colori, di divani e poltrone in velluto, alternate tra il bianco delle pareti ed il nero del marmo dei tavoli.

Lo chef e sua moglie hanno portato alla Rinascente la loro storia professionale, contraddistinta dalla grande qualità nel servizio e da una proposta gastronomica sempre riconoscibile ed apprezzata, come spiegato da Di Giacinto: “Ho voluto portare una cucina pensata in Italia con inflessioni del sud del Mediterraneo, prendendo alcune licenze per caratterizzare piatti dei paesi che si affacciano su questo mare, il tutto grazie al grande ricorso alle spezie con personalizzazioni italiane per quel che concerne il gusto”.

Maritozz’Oro

Questo percorso di ricerca si traduce in piatti come la Moussaka leggera di melanzane, ragout e pomodorini datterini, lo Spaghetto Felicetti con filetti di pomodoro e basilico, il Pollo ai profumi di Marrakech, le Pizze il cui impasto è realizzato con lievito madre, fino a giungere ai dolci come il Maritozz’Oro con crema al caramello e banane brulèè.

Una formula vincente quella di MadeITerraneo, perché racchiude nello stesso concept la cucina stellata di Di Giacinto, un perfetto connubio tra tecnica e gusto, il servizio di sala coordinato da Ramona Anello, caratterizzato da un approccio informale e professionale al tempo stesso, e la bellezza di un luogo ideato e strutturato con l’obiettivo di offrire la possibilità di far vivere ai clienti un piacevole momento all’insegna del sapore.

Mezzaluna al tajine di agnello, salvia e limone

Al bancone di UP, il Sunset Bar –aperto dalle 9.30 alle 23 (come il ristorante)-, è possibile scegliere insalate e focacce, panini e dolci, gli stessi del ristorante ma serviti in vasetto, senza dimenticare l’ampia carta di caffè, the e cioccolate. Spazio anche ai cocktail e ad una ricca selezione di vini e bollicine. Un luogo che riesce ad offrire una esperienza appagante, riscontrabile nella qualità della proposta gastronomica, nella professionalità del servizio e nell’attenzione riposta in ogni singolo dettaglio: l’unione di tali elementi si riassume nel concetto di rispetto, espresso quotidianamente verso i clienti.

MadeITerraneo – Terrace Restaurant & UP – Sunset Bar

Via del Tritone 61 – Via Due Macelli 23

Tel: 066992284

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HI-RES: chef Luca Cardinetti e la terrazza sospesa su Piazza del Popolo


Percorrendo Via del Corso, è l’ultima traversa prima di Piazza del Popolo. Tra monumenti, tetti e cupole del centro di Roma, inaspettatamente, qui svetta l’Hotel Valadier che offre un punto di vista privilegiato sul centro storico e piazza del Popolo.

Lo stile contemporaneo dell’ arredamento di bianco design fanno dell’HI-Res un esclusivo ristorante, dove colori e atmosfera si trasformano con il passare delle ore grazie a soluzioni e tecniche all’avanguardia, che vedono la terrazza in estate completamente aperta, e riscaldarsi in inverno grazie ad una copertura con una struttura mobile. 

A curare e sviluppare i progetti di ristorazione del Groupe Valadier ci ha pensato Daniele Lassalandra che a proposito dell’Hi-Res afferma: “è un progetto che guarda continuamente al futuro. Ci teniamo che il cliente percepisca tutta la passione e cura che noi mettiamo in ogni cosa che offriamo”.

Chef Luca Cardinetti

Il fortunato capitano di questa spaziosa cucina a vista del ristorante panoramico Hi-res è lo Chef Luca Cardinetti che, con il suo staff, lavora materie prime di qualità assoluta per realizzare un menù inaspettato, tra tendenza e tradizione, tra ricerca e passione. Proposte di pesce e di carne per i palati esigenti, fino alle creazioni di pasticceria. Luca si è formato nelle cucine di Francesco Apreda e Stefano Manzetti, che lo hanno cresciuto a livello professionale. “Oltre ai miei mentori a livello lavorativo, considero un punto di riferimento la famiglia. Già dall’infanzia osservavo mia nonna mentre preparava la pasta fatta in casa. Mio papà mi ha trasmesso invece la dedizione al lavoro, dedizione che oggi mi è necessaria per la mia professione. In famiglia sono stato il primo a seguire la carriera di Chef.

Il menu è ampio e vario e spazia con disinvoltura tra crudi e cotti, suggestioni mediterranee, spunti orientali o sudamericani come per i Fiori di zucca in tempura allo zafferano, ricotta affumicata e datterini gialli, i Cappellotti di baccalà alla romana, il Petto d’anatra, cuore di lattuga, mango e peperoncino, o il Polpo verace alla brace, sedano, patate e ananas.

La cantina è un piccolo gioiello hi-tech progettato per la conservazione ottimale delle bottiglie e custodisce oltre 600 etichette selezionate. 

Particolare attenzione è dedicata al bartending con un’esauriente lista cocktail che spazia tra grandi classici e tendenze d’avanguardia, sempre accompagnati da sofisticati apetizer; da scoprire anche l’esclusiva Carta dei tè, con miscele selezionate da tutto il Mondo.

L’Hi-Res è la location ideale per l’organizzazione di eventi di ogni tipo, grazie anche alla sua originale struttura che distribuisce su più livelli le diverse aree dedicate: la grande terrazza panoramica, i salottini per il relax, il bancone bar, la consolle per i DJ set.

Hi-Res

Via della Fontanella 15, Roma

Tel: 06 321 2905

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Tre anni  fa guardavo la mia cucina in un’ottica solo italiana; ma continuavo a sentire che le mancasse qualcosa: erano le mie origini. Perché la mia cucina deve parlare di Me, di Roy Caceres, ed io mi definisco un albero che è cresciuto in Italia con radici sudamericane.

Roy Salomon Caceres nasce a Bogotà, in un giorno d’aprile di calda primavera, ed è l’umana dimostrazione che la perseveranza emulsionata alla determinazione a credere nel proprio talento, possa davvero portare alla realizzazione anche dei sogni più arditi.

Roy Caceres oggi è Chef e Patron del Ristorante Metamorfosi*, un distensivo spazio romano giocato sulle tonalità calde della terra, dove linee geometriche e materie di design contemporaneo disegnano i contorni netti della Sua incredibile storia che potrebbe definirsi, parafrasando un felice clichè, un Sogno SudAmericano. “Io non ho avuto maestri. Sono nato come lavapiatti. Dovevo pagare casa, aiutare la mia famiglia. E questo è stato un bene e un male. Un male perché, senza indicazioni, ho dovuto faticare il doppio. Un bene perchè da solo ho potuto costruire liberamente la mia strada”. 

Occhi neri, sguardo intenso, postura composta, idee chiare, tono vivace e rilassato al contempo in una perfetta proprietà di linguaggio colorata da note latine. Mentre racconta tratti della sua articolata vita, le riflessioni si mescolano veloci ai ricordi d’infanzia, alla famiglia, ai cibi, ai nonni, ai pranzi della domenica; pennellate cariche d’emozione che definiscono filosofie d’azione arricchite poi da colte citazioni: un blend di pensieri articolati come la chioma di un albero, che rivelano la sua incessante curiosità, la sua energia vitalistica, il suo coraggio nella lucida determinazione, la sua grinta pacata e risoluta.


Gli chiedo di darmi tre definizioni alla sua cucina, mi risponde così: “la mia cucina, o almeno quella che vorrei che fosse, è emozionale, di gusto e di testa. Perché c’è sempre la testa dietro, c’è sempre un pensiero. I miei piatti nascono da un’idea, da qualcosa che mi ha emozionato e che vorrei trasmettere ai nostri ospiti, cercando di emozionare anche loro”.

Come hai conquistato Roma?Tra i piatti più celebri del Metamorfosi, che apre nel Novembre del 2010, c’è “l’uovo carbonara”, un piatto che voleva conquistare il romano e dimostrare come una cucina contemporanea come la nostra potesse prendere per la gola, ricreando la cremosità della carbonara, tutto il suo gusto concentrato, anche se la carbonara non c’era. E’ un piatto che piace ed è piaciuto molto, che oggi rivela una grande differenza tra quello che era e quello che è: due stili di cucina”.

Fichi, mandorle, limone

Raccontami un piatto che hai elaborato partendo dalle tue origini. “Adesso ho raggiunto la maturità per giocare con disinvoltura con le mie origini. Prima avevo più paura, e solo chi ha paura di sbagliare ci pensa tanto. Ora ho più sicurezza su quello che voglio proporre. Per esempio il nostro Ceviche di capasanta con amarillo e spuma di Lulo fresco, che è un frutto fresco che faccio importare dalla Colombia. Ha una grande acidità che gioca molto bene con la dolcezza della capasanta”.

Cos’è la tecnica per te? “Io credo che più ne sai e più riesci a lavorare la materia, perché “solo chi capisce le ragioni dei suoi gesti può modificarli”: questa è una frase di Hérve This che mi ha colpito molto. La tecnica è un bagaglio dove puoi attingere per raggiungere la tua idea del piatto. Così è stato per l’Antipasta, nato per ricreare la pasta senza la pasta, riproducendo la consistenza e concentrando il sapore: per farlo abbiamo studiato la tecnica che in Cina si utilizza per le tagliatelle di riso”.

Foto: Matteo Bizzarri

Quando racconti utilizzi sempre il plurale. “Si, è vero. Secondo me da soli non si fa niente. Da soli è difficile creare qualcosa di grande. E’ importante avere un gruppo di persone che crede, che si sentano parte di un progetto”.

Cosa pensi della tendenza al vegetale dell’alta cucina? “La tendenza è chiara e stimolante, anche perché dal vegetale è più difficile estrarre sapori appaganti. Ma io non rinuncerei mai alla proteina”.

Cosa pensi della cucina Italiana e quanto guardi fuori dalla finestra? “Mi piace molto vedere cosa accade fuori dall’Italia perché noi abbiamo talmente tanto che spesso ci addormentiamo sugli allori. Abbiamo le migliori materie prime, ma bisogna andare a vedere cosa fanno gli altri, chi ha meno e per questo ha più voglia di fare come René Redzepi, che ha creato una cucina sofisticata con rape e patate. Bisogna darsi da fare”.

Foie gras, prugne, cassis

Disegnami il profilo dello chef contemporaneo.Lo chef contemporaneo non deve pensare solo al piatto, è soprattutto uno chef-ristoratore, come nel mio caso. Deve far quadrare qualità e conti, con molta attenzione alla parte etica del prodotto. L’esperienza viene aumentata se racconti come quel prodotto ha raggiunto quelle caratteristiche qualitative e come si è deciso di esaltarle. Perché quello che racconti è ciò nel piatto che non si vede, e se non lo racconti è come se non ci fosse. E’ così che si potenzia l’esperienza a tavola. In fine dei conti lo chef contemporaneo è uno chef che deve sapere raccontare una storia, nella SUA storia”. 

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Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce i tramonti, l’aria della sera, ed inaugura così La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

Sono luoghi insoliti e pittoreschi, angoli di una città che continua a stupirci, angoli segreti e raffinati di una città millenaria, imponente e meravigliosa come Roma, che nasconde e protegge punti di vista privilegiati dove godere nuove prospettive di mixology e sfiziose variazioni da Chef sul tema aperitivo.

The Court: il nuovo cocktail bar di Palazzo Manfredi
firmato Matteo Zed con gli sfizi di Chef Giuseppe di Iorio


Le rovine della più grande scuola gladiatoria dell’antica Roma sono proprio lì sotto, talmente vicine da toccarle con un dito. Poi, pian piano, lo sguardo si alza fino ad abbracciare il grande Colosseo, immobile simbolo di una romanità senza tempo.

Ed è proprio il tempo che acquista valore in questa insolita terrazza, che diventa Corte di piacevolezza e lusso di nome e di fatto: il The Court è il nuovo cocktail bar firmato Matteo Zed all’interno dell’esclusivo Palazzo Manfredi, magnifico boutique hotel capitolina.

Una drink di ultima generazione e tecniche innovative, un concept pionieristico per vivere Roma secondo le nuove prospettive del bere contemporaneo su un bancone specchiato di sette metri e mezzo.

Alle sue spalle tre grandi bottigliere in ferro, con un disegno merlettato per custodire fino a 400 bottiglie di grande pregio, e a fine serata, a luci spente, il bar si chiude come uno scrigno: un’experience cosmopolita che non avrà nulla da invidiare a Londra e New York.

Dietro al bancone di questo avanguardistico progetto c’è Matteo Zed, bartender con l’ossessione degli amari e la voglia di sorprendere, che ha girato tutto il mondo. Eclettico ed audace, dopo esperienze internazionali, tra cui Giappone e America, l’inimitabile amaro obsessed è pronto a una nuova sfida nella capitale.

“Un ambiente luxury casual”: Matteo definisce così il design progettato dall’architetto italo-tedesco Giorgia Dennerlei, dello studi Loto Ad Project, che ha già curato le residenze delle Palm Suite di Manfredi Fine Hotels Collection.

La drink list è strutturata su tre capitoli: oltre ai classici da aperitivo, anche signature e stagionali, ed una selezione di Forgotten Classics & Unforgettable, ovvero tutti i dimenticati e gli intramontabili tra i cocktail della storia. Matteo sarà affiancato da Gennaro Buono, candidato a Miglior Sommelier d’Italia nel 2016, quando lavorava alla corte dello chef Anthony Genovese. The Court, aperto dalle prime luci del tramonto fino a mezzanotte, riserva inoltre una grande attenzione all’amaro e cocktail Martini in versione roman style, con una ri-distillazione del gin, erbe romane e un bitter alle puntarelle.

Dal suo bagaglio esperienziale in Oriente, Matteo Zed propone ‘The Rising Sun’ – Sole Nascente: gin, succo di yuzu, matcha green tea in polvere e miele, servito chiaramente in una tazza da matcha con le stesse tecniche di miscelazione usate nella cerimonia del tè giapponese, tra cui l’utilizzo di utensili come chasen e chashaku. Base Rum per il suo “The Black Mamba”, dove un’orzata di arachidi Salati, un estratto di Tamarindo, si miscelano con Rum Venezuelano e jamaicano in una spettacolare presentazione. L’esperienza di Mixology viene poi completata, nonchè ulteriormente arricchita, dalle creazioni gourmet in modalità finger food dello stellato Executive Chef Giuseppe Di Iorio e del Pastry Chef Daniele De Santi.

The Court c/o Palazzo Manfredi R&C

Via Labicana 125 – 00184 Roma Tel 06 7759 1380

POSH,  il Bar & Restaurant di Niko Sinisgalli con la Piscina e il cielo di Roma dentro

Posh vuol dire elegante, confortevole, lussuoso, raffinato. Sono proprio queste le caratteristiche di questo rooftop del Palazzo Naiadi – The Dedica Anthology, in Piazza della Repubblica, che vanta una panoramica a 360° sugli scorci più belli della Città Eterna.

Il cielo romano e i suoi colori, qui si specchia nella suggestiva piscina a sfioro ed accoglie un concept di cucina mediterranea e contemporanea che abbraccia i sapori di mare e di terra, valorizzando sapientemente ottime materie prime. 

A firmare la proposta food ci ha pensato lo chef lucano Niko Sinisgalli, nominato di recente Ambasciatore della cultura enogastronomica della Basilicata e di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La sua, infatti, è una cucina genuina e innovativa ma fortemente legata alle origini, da cui trae spunto per creare piatti d’autore che strizzano l’occhio al gusto italiano e allo stile internazionale e che garantiscono un’esperienza dei sensi intensa e coinvolgente.

Il menu della terrazza Posh Bar & Restaurant propone menù creativi, che riprendono la semplicità degli ingredienti genuini e naturali della cucina italiana rivisitati in chiave moderna e spazia tra antipasti, primi, pizza con lievito madre, calzoni ripieni, panini gourmet e dessert, ed annovera portate che abbracciano disinvolte commistioni fusion come la Tempura di calamari, verdure e foglie di mare, la Zuppa di cozze pelose all’origano lucano con pane di semola tostato, il Risotto con lime, cipollotto e tartare di tonno, gli Spaghetti Felicetti con frutti ed asparagi di mare; nella sezione “lievito madre” troviamo invece Margherite, Marinare, Crudaiole e Calzoni ripieni di pomodoro, mozzarella e ricotta, e soluzioni a forma di Cheesburger con pepe timut, crema di rucola pomodori secchi lucani e melanzane grigliate leggermente piccanti; chiudono sorbetti di frutta e gelati del giorno e dolci come Sfoglia croccante di chiacchiere con ricotta caprina alla cannella e amarena. 

Posh diventa così il luogo ideale lontano dal caos ma immerso nella grande Roma dove per degustare un aperitivo, cocktail, colazioni a bordo piscina e ottime cene negli spazi arredati con eleganza ed attenzione ai dettagli, pensati per offrire il massimo comfort ai propri ospiti, così come testimoniano i tavoli disposti intorno alla moderna piscina, mentre sullo sfondo si staglia Roma con il suo inconfondibile stile.

Bar & Restaurant Posh

Piazza della Repubblica, 47 – 00187 Roma, Italia

Aperto tutti i giorni, dalle ore 10:00 alle ore 24:00

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Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce le serate, ed inaugura finalmente così La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

Due Terrazze romane, una di vestita di verde, l’altra vestita di blu, due stili diversi, due altezze diverse, due modi diversi di godere del tepore di una notte estiva, sorseggiando speziate espressioni di Green Mixology d’autore su divani color tortora, tra fiaccole e aiuole fiorite, o gustando raffinate espressioni di cucina con un calice di vino a bordo piscina alla vista della luna e con il cielo ovunque. Per essere felici in fondo basta poco. O quasi.

Fiore Roof Garden & la nuova drink list Green & Spicy Mixology

Un salotto en plein air nel cuore del Rione Ludovisi, una terrazza verde e rilassante tra nobili palazzi e signorili villini alle spalle di una delle vie più conosciute del mondo: la bella Via Veneto. Parliamo di Fiore Cucina Flexiteriana che ha spalancato ai propri ospiti le porte del suo suggestivo Roof Garden tra divanetti, aiuole fiorite, erbe aromatiche e suggestioni di verde, dove poter gustare colazioni energizzanti, pranzi scacciapensieri, seducenti cene, e da oggi anche le vivaci espressioni della nuova DRINK LIST ispirata al concetto healthy di “Green & Spicy Mixology” accompagnata da una carta di speciali proposte di food pairing.

Nico SaccoBar Manager e Brand Ambassador “ER GIN” (brand romano) – e Luca Moronibrand ambassador MOLINARI, Bar Manager e Consulente Aziendale settore Food&Beverage – giovani quanto talentuosi e con importanti esperienze professionali alla spalle, per rinnovare il fascino del bancone di questo Roof Garden sospeso tra tetti e palazzi, hanno creato una nuova drink list di “Mixologia flexiteriana” immaginando sorprendenti Fiore Signature Cocktails & Mocktails che riprendono e potenziano le filosofia de Ristorante Fiore ed utilizzano le erbe aromatiche coltivate in Terrazza, le spezie, la frutta e i fiori eduli.

“Dietro i cocktail di Fiore ci sono precise regole: nessun liquore economico, nessuno sciroppo, pochissimi compromessi. Il concetto di partenza del menu – raccontano Nico Sacco e Luca Moroni è uno studio del panorama floreale internazionale giocato sull’aspetto cromatico, in relazione al fiore, al colore del drink e al food pairing consigliato. Nascono così Signature Cocktails come DEA FLORA, che onora la divinità Flora molto presente nell’iconografia romana, o FIOR DI LOTO, un Margarita twist con yuzu sake ispirato al fiore considerato simbolo di immortalità, o ancora il PLUMERIA, un Mai Tai pensato in omaggio alla pianta tropicale famosa per la sua abbondante e profumata fioritura.”

Fiore Drink List – Green & Spicy Mixology

Qualità, prodotti eccellenti, acque toniche, bitter, infusi, stile, fiori e contrasti cromatici sono gli ingredienti che danno vita alla Fiore Drink List proposta agli ospiti nei diversi momenti della giornata, dai breakfast & lunch drink, agli aperitivi, alle proposte per la cena e il dopocena.

La drink list così pensata prevede una selezione di 3 Mocktails (cocktails a bassa gradazione alcolica), il Hawaiian Mule con Falernum, lime, “Moon” ginger beer artigianale e fiori eduli, il Red Flower con frutti rossi, succo di lime, menta e latte di cocco; l’Orchidea con uno shrub all’arancia rossa di Sicilia; i grandi classici – Daiquiri, Margarita, Negroni e Last Word8 Fiore Signature Cocktails e, altra novità 3 Special Drinks alla spina per realizzare velocemente Fiore Spritz, Garden Fizz e Moscow Mule che nulla tolgono alla qualità e al gusto.

La Fiore Drink List così pensata viene caratterizzata da una sezione di cocktail particolari dal sapore “green” realizzati con estratti ed essenze botaniche dell’orto quali rosmarino, timo, menta romana. Oltre alla drink list gli ospiti di Fiore Roof Garden potranno gustare in abbinamento ai cocktails anche una selezione di finger food ispirati al concetto di “green and glocal” definiti da una cucina leggera, sana e saporita, in pieno Stile Fiore.

Tra le novità anche un sottobicchiere “verdeFiore” con un codice QR che sarà sufficiente inquadrare con la fotocamera del proprio smartphone per votare il proprio cocktail o drink preferito e condividere così la propria esperienza di gusto con i followers di Fiore.

La cucina della terrazza

In abbinamento alla Fiore Drink List gli ospiti di Fiore Roof Garden potranno accompagnare Drinks & Cocktails con una selezione di proposte di cucina pensate per potenziare reciprocamente i sapori e le componenti aromatiche, per una completa esperienza di gusto.

Perchè Fiore è molto più di un ristorante, è qualità degli ingredienti, è genuinità delle materie prime, è ricerca e selezione delle eccellenze e creatività nei piatti, il tutto nel rispetto dell’ambiente, della sostenibilità con un’attenzione particolare al territorio; in altre parole una vera SPA alimentare che coniuga materie prime naturali, tecniche di preparazione ricercate, cucina italiana e suggestioni fusion come per la Tartare ai due pomodori con avocado, datterino giallo, datterino rosso, basilico e chips ai semi di chia, gli Spaghetti di zucchine con pesto di pistacchi, spinacino, basilico e datterini, le mozzarelline in carrozza con ‘nduja e panatura di cornflakes e gli Sfilacci di pollo croccante al panko con paprika e sesamo, maionese allo zenzero e salsa di peperoni agropiccante.


Dopo l’aperitivo del pranzo o della cena, sarà possibile proseguire attingendo alla poliedrica offerta del menu alla carta di Fiore Cucina Flexiteriana: la Cucina Vegetariana Flessibile con il pallino del benessere.

Le novità di Fiore: Fiore Formazione

Tra le tante novità della Stagione 2019, Fiore Cucina Flexiteriana diventa anche uno Spazio di Approfondimento Enogastronomico e Studio della Materia Prima con Piccoli Eventi e Corsi di Formazione a numero chiuso e aperti al pubblico, come quello di Avvicinamento al Vino e Tecniche di Degustazione (Giugno/Luglio 2019), Mixology e Bartending con Nico Sacco e Luca Maroni (16-17 luglio 2019), Pasticceria (Settembre 2019), Panificazione (Ottobre 2019) e quello sull’Olio EVO (novembre 2019).

Info utili

Fiore Cucina Flexiteriana

Via Boncompagni 31, Roma

Tel: 06 42.02.04.00

Mail: info@fiore.roma.it

Orari: aperto dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 23:30, domenica aperto a colazione e pranzo

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Il Settimo Piano del Radisson Blu es. Hotel

Progettato dallo studio romano King & Roselli, questo moderno edificio situato sul colle Esquilino, nel quartiere multietnico di Piazza Vittorio, si evidenzia per le sue linee sinuose e l’ampio utilizzo di materiali come vetro, acciaio, metallo e legno. I volumi dell’albergo galleggiano sui reperti archeologici ritrovati nelle viscere del quartiere, oggi innestate alla perfezione in una lobby multiforme e contemporanea.

Ma è al settimo piano che il Radisson Blu mostra tutti i suoi indiscutibili punti di forza, perchè nessun’altra terrazza capitolina, al pari di quelle del Radisson, ha vista e struttura così intrattenitiva e multiforme.

Le varie terrazze del Radisson Blu es. Hotel, Rome hanno affacci differenti: dai pittoreschi tetti del quartiere Esquilino, al lato urbano della Stazione Termini, passando per gli squarci di apertura verso le colline della provincia romana. Queste diverse vedute e l’architettura fuori dal comune hanno reso il settimo piano del Radisson una delle location più esclusive e utilizzate per la realizzazione di set fotografici, spot pubblicitari e film per il cinema. 


Il settimo piano ospita il bar Zest, il ristorante Sette, la piscina all’aperto, una importante sala colazioni e vari spazi per realizzare banchetti e buffet aziendali, un’esclusiva sala meeting, un centro benessere con area fitness (comprensiva di vasca idromassaggio, sala pesi, zona relax e sauna), differenti terrazze costruite senza soluzione di continuità e disponibili per ogni tipologia di evento privato o aziendale

La piscina, aperta nelle stagioni calde con annesso bar e ristorante con servizio a bordo vasca, è una delle attrazioni più amate dal pubblico. Il cielo, da sdraiati sui lettini sembra a pochi metri, ed i colori del tramonto rendono questo angolo di Roma uno dei luoghi migliori da cui osservare il crepuscolo. Oltre alla possibilità di balneazione e sosta dal mattino fino alle ore 19:30, è anche location storica di alcuni party aperti al pubblico con musica dal vivo e DJ set, attività queste da sempre fiore all’occhiello dell’organizzazione eventi del Radisson Blu. 

I ristoranti Zest e Sette internamente offrono spazi molto importanti, garantendo un servizio professionale e discreto. Tutte le sale, grazie ad un uso massivo di vetri e materiali trasparenti, concedono di vedere l’esterno rendendo così panoramico ogni angolo del piano.

L’architettura del palazzo è parte integrante di un nuovo modello di sviluppo compatibile basato sui colori, sui materiali e sulla verticalità. Di giorno i colori dei palazzi storici di Roma, il rosso mattone e il giallo ocra, accompagnano la vista degli ospiti, senza mai dare la sensazione di essere soffocati dalle strutture adiacenti. Di notte le luci delle case, delle strade e dei negozi, la vicinanza con la luna, il silenzio che l’altitudine concede, rendono il Radisson Blu e i suoi spazi uno dei luoghi più urbani e romantici della Capitale, caratteristiche analoghe solo a grandi strutture alberghiere di grandi città europee come Berlino, Copenaghen e Londra. Provare per credere!

Info utili

Radisson Blu Hotel

Via Filippo Turati 171, Roma

Tel: 06 444 843 84

Mail: ristorante.sette@radissonblu.com

Sito

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Executive Chef de “Antico Arco” di Roma (Italia) e del “Padam Boutique Hotel & Restaurant” di Tirana (Albania) è grintoso e curioso, capace di una tecnica di cucina tesa a snellire la tradizione e a soddisfare il palato.

fundim gjepali
La Carbonara al tartufo nero con spaghetti Verrigni // ricetta: https://www.anticoarco.it/la-carbonara-al-tartufo-nero-con-spaghetti-verrigni/

Fundim arriva in Italia nel 1996 per cercare una vita migliore lasciando dietro di sé un’Albania complicata, appena reduce da 50 anni di dittatura isolata e feroce.Fin da piccolo sono stato un sognatore mi racconta Fundim con gli occhi che gli brillano – mi sono sentito sempre cittadino del mondo.  La mia era una famiglia patriottica, ma io sono cosmopolita, i confini per me non hanno senso, il mediterraneo è uno solo, come nella mia Cucina”.

Il calore di una cucina di un agriturismo è stata infatti la prima “casa italiana” ad accoglierlo e forgiarlo. È lì che ha appreso i primi rudimenti, imparato a conoscere da vicino gli ingredienti, i tagli della carne, a fare la pasta, a fare il il pane. “Sono quelle gavette faticose che sono fondamentali nella vita. Il contatto con il cibo buono e le materie prime è stata una grande scuola per capire come si lavora, come si conserva, come si insacca”. Poi le stagioni nei Grandi Alberghi della costiera romagnola fino alla Capitale, “Al Ceppo” (solida cucina romana dal 1964), dove entra in contatto con una grande materia prima imparando a ben padroneggiarla.

Carrè di agnello, patate, scalogno e ginepro

Poi viaggia, frequenta i forum della gastronomia cercando di assorbire e di fare propria ogni valida lezione per conoscere il più possibile di questo poliedrico mondo, dai prodotti dell’azienda agricola alle eccellenze di nicchia.Ha più senso la cultura gastronomica delle tendenze, che sono in continuo cambiamento e che passano di moda. L’Italia è davvero un Paese spettacolare, con grandi artigiani. Qui si toccano con mano delle materie prime che altrove puoi solo sognare”.

Quando approda all’Antico Arco già conosce le basi dei piatti tradizionali romani più importanti. Ma per quanto quella romana sia una cucina povera, il credo dell’Antico Arco è quello di sublimarla con tecniche, procedimenti minuziosi ed appaganti derive creative.Adesso Amatriciana, Carbonara e Cacio e Pepe fanno parte di me, sono piatti molto richiesti dai nostri clienti, che abbiamo rivisitato ed alleggerito secondo il nostro stile usando materie prime buonissime, sgrassando il guanciale, cercando di mantenere inalterato il gusto in una versione più leggera, calibrato su ogni stagione. Per esempio, quando il pecorino ha una stagionatura troppo salata, lo tagliamo con il parmigiano, e non ne facciamo un mistero”.  

Mozzarella di bufala croccante con bottarga di Carloforte e pomodori confit

Quella di Fundim è una cucina tesa a valorizzare appunto la stagione e ciò che naturalmente offre. Un concetto, il suo, che sostiene un menu in cui accanto ai piatti tradizionali e quelli icona se ne possono trovare alcuni amalgamati alle sue origini albanesi, come Uovo confit, yogurt, crema di asparagi e tartufo, “un piatto della mia famiglia, che abbiamo tenuto in carta circa 4 anni e c’è ancora chi se lo fa preparare appositamente”, l’Agnello con le nocciole, il Piccione con le ciliegie alla vaniglia e le patate affumicate.

Infine ho chiesto a Fundim di quale visione si faccia ambasciatrice la sua cucina; e lui mi ha risposto così, andando dritto al nodo di un questione che apre riflessioni ben più ampie: “i piatti devono essere golosi, non troppo complicati, perché non bisogna dimenticare mai che l’evoluzione dello chef non va di pari passo a quella del palato del cliente”.

Info utili

Antico Arco

Piazzale Aurelio 7, Roma

Tel: 06 581 5274

Mail: info@anticoarco.it

Orari: aperto tutti i giorni dalle 12:00 alle 24:00

Sito

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Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce le serate, spalanca le porte de La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

Panorami e aperitivi a bordo piscina, sottofondi musicali, deliziosi piatti che portano la firma di chef e raffinati cocktail realizzati da esperti mixologist: luoghi unici dove vivere la città eterna dall’alto, piscine e favolosi rooftop, vertici di bellezza ed accoglienza, una sfida alle vertigini compensata dall’emozione della vista e dalle comode poltrone di design, candele e luci soffuse.

Sotto cieli immensi, nei suggestivi affacci e maestosi panormani, alla vista di campanili, parchi e monumenti, ci si ferma ad osservare le sagome di tanta ed eterna bellezza, sorseggiando e sussurrando compiaciuti a se stessi “quanto sei bella Roma”.

47 Circus & Antonio Gentile

Caldissima è la notizia. Chi ha avuto il piacere di conoscere questo giovane e talentuoso chef ed assaporato la sua cucina di mare lo ricorderà tra le pareti minimal del RED FISH di Ostia. Oggi, dopo un breve passaggio a Fiumicino, eccolo tornare in àuge a capo di un nuovo progetto, bello e vibrante quanto il suo panorama.

Parliamo di Antonio Gentile, gentile di nome e di fatto, determinato e sorridente chef campano che, formatosi al fianco dei grandi Antonio Sciullo, ai tempi del George’s di via Veneto, Heinz Beck ( La Pergola***, Roma) e Francesco Apreda (Idylio, Divinity, Liòn, Roma), è pronto a prendere le redini del 47 Circus, sulla vetta del Fortyseven Boutique Hotel, da cui è possibile respirare tutta la Grande Bellezza di Roma città eterna.

Al 47 Circus Roof Garden Chef Antonio Gentile porterà un concept di cucina mediterranea che, oltre alla pasta (di cui, da buon campano, è grande interprete) e al pesce (che è stato il grande protagonista assoluto della sua ultima cucina) abbraccerà anche la carne, sempre restando fedele ai sapori della cucina tradizionale in un menu che unisce il profumo del mare al gusto inconfondibile della terra.

Con lo sguardo rivolto alle rovine sovrastate dagli ipnotici scorci romani, il momento del pranzo, dell’aperitivo o della cena diventeranno in un’esperienza sublime, lì dove la rivisitazione del classico sfocia in una presentazione di piatti innovativi, valorizzando le fresche materie prime fino a raggiungere un gusto ed un’esperienza intensi.

Calamaro farcito, ricotta di bufala e biscotto al parmigiano.

Sono qui da tre settimane – così mi racconta Antonio – mi hanno concesso la grande possibilità di esprimere. In questo periodo estivo il menu sarà orientato sul pesce, ma con l’arrivo dell’autunno avrò la possibilità di giocare finalmente con la carne e di rendere più ampio il menu sempre nella mia filosofia culinaria. A tal proposito, la mia cucina sarà sempre la stessa, sapori intensi, definiti, forti, pronti a traghettare nel piatto tutta la mia passione per questo mestiere.

Astice, wasabi, pomodoro e misticanza aromatica

Le sue creazioni gastronomiche sono e saranno frutto di un’accurata e continua ricerca di prodotti locali che gioca con la stagionalità senza mai perdere di vista i punti cardine della dieta mediterranea. La ricercatezza e la minuziosa scelta nella presentazione faranno dei piatti di Antonio un’esperienza unica, potenziata dalla vista del Tempio di Vesta, della Bocca della Verità e di Santa Maria in Cosmedin che sono proprio sotto di Voi.

Per informazioni e prenotazioni:

47 Circus, Via Luigi Petroselli 47, Roma.

Tel. 06 678 7816.

Sito.

La Terrazza Montemartini e l’aperitivo con lo chef “a vista”

Panorama mozzafiato sui tramonti romani, atmosfera accogliente e raffinata, suggestivo affaccio sulle Terme di Diocleziano: l’esclusiva Terrazza Montemartini apre le porte al pubblico all’ultimo piano di Palazzo Montemartini Rome, A Radisson Collection Hotel.

Nell’iconica Penthouse Suite, la terrazza-salotto ideale per il relax di fine giornata o un evento speciale, all’insegna dello stile e dell’eleganza, la novità assoluta della stagione estiva 2019 è contrassegnata dalla presenza, ogni sera dalle 18.00 alle 20.00, dell’executive chef Simone Strano che diviene protagonista di uno speciale show cooking durante il quale realizza “a vista” una particolare selezione di finger food, superando così il concetto di classico aperitivo.

Simone Strano Chef

In accompagnamento, sfiziosi antipasti e snack sandwich, dal classico club sandwich al più originale carpaccio di gambero rosso, mandarino candito, stracciatella di bufala e bottarga di muggine. Infine, deliziosi dessert come ad esempio la selezione di mignon: cannolo siciliano, tartelletta alla frutta e muffin.

Patata gomitolo


A rafforzare il concetto gourmet non mancano le proposte del pluripremiato barman Riccardo Di Dio Masa, che stupisce gli ospiti con i suoi cocktail tra tradizione e innovativi: i signature cocktail “Montemartini’s Way” come il “Tobago daiquiri zen” e il “Negroni hpm 19”, cocktail a base di mojito o Martini, i grandi classici italiani dal “Milano Torino” al “Negroni sbagliato”, un’ampia selezione di gin, vodka, whisky, rhum, champagne e liquori, sparkling cocktail, cocktail analcolici, vini bianchi e rossi.

Il menù della Terrazza completa l’offerta del menù unico con formula all day long del Senses Restaurant & Lounge Bar, includendo alcuni piatti della carta e aggiungendone altri, rendendo l’ultimo piano di Palazzo Montemartini Rome, A Radisson Collection Hotel ideale sia per l’aperitivo che per la cena e il dopocena.

Palazzo Montemartini Rome, A Radisson Collection Hotel, albergo iconico situato nel cuore di Roma, accanto alle Terme di Diocleziano e alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, offre 82 eleganti camere e suite, il Senses Restaurant & Lounge Bar e Caschera Spa. Ideale per eventi speciali e riunioni, con spazi eleganti e versatili, anche per occasioni all’aperto.

Per informazioni e prenotazioni:

Palazzo Montemartini Rome, A Radisson Collection Hotel

Largo Giovanni Montemartini, 20 – 00185 Roma

Tel. 06.45661- info.palazzomonemartini@radissoncollection.com

Sito

Sky Blue Terrace, un cocktail in piscina tra i tetti di Roma.

Molti sono gli spazi dell’Aleph Rome Hotel in grado di regalare agli ospiti esperienze indimenticabili: una piscina sul rooftop, con vista sulla città di Roma, due ristoranti – lo Sky Blue e il 1930 -, l’Onyx Bar, la Cognac Lounge. L’eccellenza gourmet, la mixology più innovativa, la possibilità di soggiornare nel cuore del centro storico di una delle città più belle e famose del mondo, una cura del sé affidata ad una Spa moderna ed efficiente.

Dopo una giornata immersi nella frenesia della città questa è il luogo ideale per rilassarsi, in una cornice moderna e scenografica, sia che ci si voglia tonificare con una  piacevole nuotata, o che si desideri crogiolarsi al sole a bordo vasca, la terrazza dell’Aleph Rome Hotel ospita una scenografica piscina a sfioro il cui azzurro dell’acqua si confonde con il blu del cielo, e si staglia protesa sull’inconfondibile skyline romano è aperta non solo agli ospiti dell’albergo, ma può essere frequentata, su prenotazione, anche da ospiti esterni che potranno trascorrere così una giornata vacanziera concedendosi un tuffo sui tetti della Città Eterna.

Per chi volesse vivere un’esperienza dal sapore mediorientale, irrinunciabile è lo Shisha corner. L’Aleph Rome Hotel offre la tradizione orientale del narghilè rivisitata in chiave contemporanea: la “Steamulation Shisha”, un’esperienza dai tratti innovativi, grazie ad una combinazione di frutta e alcool inseriti nel narghilè insieme alla miscela di tabacco, per sperimentare un sapore davvero unico. Da provare assolutamente il Romeo e Giulietta, con doppia mela, menta e l’aggiunta di cognac Hennessy Fine de Cognac.

L’atmosfera della Sky Blu Terrace è resa ancora più accogliente e chill dal bar e dalla sua lounge dove, nelle lussuose e accoglienti cabanas – dalla forte ispirazione contemporanea – e negli avvolgenti rondò, ci si può rilassare godendo del celebre ponentino romano. Questo è lo spazio perfetto per trascorrere in compagnia  degli amici un pomeriggio di relax, o per una informale riunione di affari, sorseggiando i cocktails più innovativi con un’ottima selezione di finger food e con una piacevole musica in sottofondo. Tra i più caratteristici è d’obbligo menzionare l’Onyxpress Martini – a base di Stolichnaya vodka, Kahlua, Baileys, espresso – che prende il nome dal caratteristico bar dell’albergo, e un’ampia selezione di Spritz e di cocktail tradizionali.

L’Aleph Rome Hotel, elegante proprietà nel cuore di Roma, ha riaperto le sue porte dopo un importante intervento di restauro, e si affaccia oggi nel panorama dell’hotellerie internazionale come parte dell’esclusivo brand Curio Collection by Hilton, un portfolio mondiale di hotel e resort di lusso.  

Acquisito da Al Rayyan Tourism Investment Company “ARTIC” a inizio 2015, l’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton, è un albergo a cinque stelle, situato a pochi passi dalle leggendarie Piazza di Spagna, Fontana di Trevi e Villa Borghese.

Per informazioni e prenotazioni:

Sky Blu Terrace, via di San Basilio 15, Roma.

Tel. 06 42 29 001

Sito

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Suggestioni, panorami, sagome di cupole e campanili, cieli stellati e nuovi angoli per ammirare Roma respirando le sere d’estate tra Aperitivi e Signature Cocktail, Cucina d’autore e guizzi internazionali.

Estate, dopo tanta attesa, arriva senza bussare. Si infila nel vento del mattino, fa arrossire le giornate, addolcisce le serate, ed inaugura finalmente così La Stagione delle Terrazze di Roma la quale, sovrana di bellezza, riserva ancora tante insospettabili angolazioni per farsi ammirare.

Incredibili Roof Top, insospettabili Roof Garden nascosti tra i tetti, giardini pensili: l’estate delle terrazze sfida le vertigini e si rilassa tra panorami e arredi design, candele e luci soffuse potenziando l’avvenenza capitolina.

Per moltiplicare la piacevolezza delle sere d’estate, si sorseggiano bollicine e signature cocktails, raffinate cucine e aperitivi, pizze e tartare, carpacci di pesce, hamburger e succulenti BBQ, ricaricando le batterie e godendo appieno delle raffinate proposte di cucina creativa e le espressioni identitarie di mixology pensate su misura per la stagione 2019 da prestigiose firme del Food System e dai professionisti del Buon Bere.

Mirabelle

Immediatamente, ci si riempie gli occhi di bellezza. E proseguendo si arriva ad abbracciare con lo sguardo il verde di Villa Borghese, il giardino di Villa Medici e, più avanti, Trinità dei Monti, San Pietro, il parco di Monte Mario. Parliamo del “Mirabelle“, ristorante in terrazza dell’Hotel Splendide Royal, albergo di lusso situato nel cuore della capitale, a due passi dalla scalinata di Piazza di Spagna, in un antico palazzo di fine Ottocento dalle linee e gli arredi che caratterizzavano i palazzi della nobiltà romana e che oggi ripropone un ideale di eleganza barocca e sofisticata. La musica al pianoforte in sottofondo, la preziosità della mise en place e l’armoniosa danza dei camerieri chiudono il cerchio.

La cucina del Mirabelle è affidata alla guida dello Chef Stefano Marzetti che con grande passione e coinvolgimento lavora con la sua grande brigata da ormai 8 anni. Lo chef ha trovato il suo perfetto alter ego nel direttore del ristorante, Luca Costanzi che guida con amabile maestria la sala.

Oltre la bellezza del luogo, la filosofia di accoglienza si mostra molto friendly e che armonizza calore e leggerezza creando uno stile d’accoglienza che mette il cliente al centro di tutto.

“Fermati, assapora i momenti belli che ti sfuggono tra le dita, apprezza fino in fondo i tuoi giorni e ciò che sei”, Stefano Marzetti Excecutive Chef

Scoprire Stefano Marzetti è come aprire un libro dove ogni pagina racconta una parte di vita, dove ogni episodio può essere letto ed interpretato in tanti modi, con mille sfaccettature.

“Per me la cucina è un po’ come Roma, ci sono nato e cresciuto – racconta lo chef – ma tutt’ora quando torno a casa in bicicletta, magari di notte dopo aver lavorato, scopro sempre degli angoli che non avevo notato fino a quel momento. Ecco è proprio così la cucina, una continua sorpresa per me e anche per chi la assaggia. Il mio è uno dei lavori più belli al mondo – prosegue – faccio star bene le persone: non sono un chirurgo, non salvo vite, rendo piacevoli dei piccoli momenti e per me è una grande cosa. Regalare emozioni, unire momenti magici, momenti senza tempo, essere partecipe di quella piccola gioia per me è tutto.”

Infatti il tempo è al centro della filosofia di cucina di Stefano Marzetti. Il tempo è prezioso e dedicarlo a qualcuno o a qualcosa è un regalo inestimabile: è la ricchezza più importante che abbiamo e valorizzarlo è fondamentale nella vita di ognuno.

“Il rompere la clessidra, un gesto simbolico che indica il tempo che metto nella costruzione di un piatto, ha in sé non solo il momento della trasformazione degli ingredienti ma anche quello della ricerca, dello studio, della passione, dell’amore per far vivere al cliente l’emozione di assaggiare piatti che tocchino corde profonde, per donare sensazioni attraverso il cibo. Dedicare il tempo alla sinergia che si crea a tavola, alla convivialità, perchè tempo di chi cucina si fonde con quello di chi mangia, è fulcro del mio lavoro.”

La cucina di Stefano Marzetti è una cucina di ricerca delle materie prime che si realizza attraverso un confronto con fornitori e piccoli produttori per creare dei piatti con grandi esplosioni di gusto che coinvolgano ogni senso. Un’esperienza gourmet e creativa, che si muove agile tra Pesce di mare, pasta e fresche, specialità regionali, contaminazioni e radici mediterranee come per i “Rocher di carciofi, agretti, limone candito e cremoso di pecorino”; “Linguine di farro, ricci di mare, crema di bufala e pesto di pistacchio di Bronte”; Rigatoni Felicetti al cacio e pepe di Asakura, seppie 2.0 e polvere di zenzero” o la “Guancia di Tonno rosso Belfagò, pomodori giall, Capperi, olive taggiasche e salicornia”;Anatra “Barbarie” all’arancia con mela verde caramellata. Per chi invece volesse concedersi l’intero perscorso degustazione affidandosi allo Chef Marzetti, troverà ciò che cerca nel suo menu “Percorsi senza Tempo”.

Stefano Marzetti e Luca Costanzi

Lo staff del ristorante – racconta Luca Costanzi – è composto da 74 elementi (siamo quasi 1 a 1) e questo ci permette di avere un rapporto con il cliente a cui non solo portiamo i piatti ma siamo una guida, quasi un Virgilio che conduce l’ospite verso la cena perfetta, tra cibo e vino. Questo avviene grazie a una formazione continua della sala che si sottopone sempre a continui aggiornamenti e a un pizzico di intuito. La relazione empatica che si crea con il cliente non si può fingere – commenta Luca – ma deve essere vera, reale. Non si può fingere, non si può mai smettere di ascoltare: il rapporto con il nostro ospite è un rapporto che si costruisce sull’ascolto, non sull’imposizione di uno standard preordinato. Ogni persona che entra al Mirabelle è differente dall’altra e noi ci prendiamo cura di tutte”.

fiore all’occhiello è la nuova cantina a vista sulla sala e dentro la quale possono essere organizzate delle serate ad hoc. Verticali di barolo, raffinati champagne, meravigliosi vini di tutta Italia e dall’estero vengono scelti ogni anno dal sommerlier Fabrizio Colaianni.

“Il Mirabelle è l’accoglienza in un posto magico in cui ci si può sentire come a casa propria – spiega Luca Costanzi, 43 anni, romano, è il direttore del Mirabelle, ristorante nel quale lavora dal 2002, anno in cui entrò nel ruolo di F&B Manager. – è l’eleganza della discrezione, è la cura del dettaglio. È la scena dove io e la mia fantastica squadra ci esprimiamo come un’orchestra che suona sempre la musica giusta in base a ogni spartito, con l’amore viscerale per questo lavoro.”

Mirabelle

Via di Porta Pinciana, 14

Telefono: 06 4216 8838

Sito

La Terrazza di Diana

1939-2019: 80 anni e non sentirli. 80 anni di storia e celebrità per l’Hotel Diana di Roma e la sua terrazza a pochi passi dal Teatro dell’Opera. Il suo roof garden  è un giardino pensile, situato all’ultimo e si chiama “l’Uliveto”. Romantico ed esclusivo, offre una vista impareggiabile sui tetti del centro storico di Roma, che spazia dai Castelli Romani alle colline di Monte Mario, passando per il palazzo del Quirinale e il cupolone di San Pietro: un perfetto scenario per intime celebrazioni e gratificazioni enogastronomiche dalle aperture internazionali.

La famiglia De Angelis, guidata da Carlo De Angelis – Managing Director dell’Hotel Diana, nonché Presidente del gruppo di Federalberghi Roma degli alberghi storici della città – insieme alla mamma Franca, alle sorelle Caterina e Stefania e alle figlie Cecilia e Marta, è ancora oggi alla guida dell’albergo e, forte del contributo delle nuove generazioni continua a nutrire lo sviluppo di questa realtà capitolina. Oltre alla sua mirabile terrazza, l’Hotel Diana di Roma, 4 stelle, offre 157 camere e suite con tutti i comfort moderni ed una caratteristica prima colazione, variegata ed abbondante, che viene servita durante la bella stagione in questo giardino a cielo aperto con vista sulla città, diventato suo fiore all’occhiello.

Roof Garden e Ristorante accolgono i propri ospiti a pranzo, cena e per memorabili aperitivi: qui potrete spaziare tra cocktails pre dinner e after dinner, seasonal spritz, come lo “strawberry & basil spritz”, signature cocktails come Diana Bellini e Diana MaiTai; a pranzo l’offerta è varia e colorata tra taglieri, fresh salads, piatti tipici della tradizione regionale italiana, pasta, pizza ed hamburger da caratterizzare con provocanti additional come cipolle caramellate, extra bacon & cheese.

A cena invece la carta si fa più elaborata e creativa ben ancorata alla tradizione come per il “Tonnarello pesto di basilico, gamberi e ricotta fresca” e “Amatriciana con pecorino sorza nera”, il “pollo alla romana” o il “filetto di spigola farcita su crema di carote allo zenzero”, una cucina schietta e raffinata, da assaporare una cena ipnotizzati dalla bellezza circostante, perchè l’Hotel Diana di Roma è un’azienda, ma soprattutto una famiglia che riconosce e valorizza il piacere dell’accoglienza nella loro grande casa.

Hotel Diana Roma

Via Principe Amedeo 4-00185 Roma

Telefono: 06.478681

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Imàgo il 6° e il 7° piano dell’ Hassler su Trinità de’ Monti

Al settimo piano dell’Hassler Roma una delle terrazze panoramiche più belle di Roma, dove solo gli ospiti dell’hotel possono ammirare una delle viste più spettacolari della Città Eterna, assaggiando drink speciali, sorseggiando un bicchiere di vino o un caffè e gustando un pasto leggero.

Se non siete clienti del lussuoso albergo, ma avete comunque voglia di mangiarvi Roma con gli occhi e di regalarvi una cena con vista memorabile in cima a Trinità de’ monti, basta scendere di un piano e sedersi all’Imàgo, spazio del gusto ideato per offrire un’esperienza sensoriale unica equamente ripartita tra la magnifica vista sulla città eterna e sulla Scalinata di Piazza di Spagna e un’esperienza gastronomica avvolgente e particolare.

L’Imàgo è un ristorante dove il mio tocco personale è sempre stato essenziale – racconta Roberto Wirth proprietario dell’ albergo è stato così nel momento in cui ho deciso di trasformare in ristorante gourmet il locale che mio padre, Oscar Wirth, decise di creare nel 1956, in occasione della totale ricostruzione della struttura dopo la guerra: il Roof Top dell’Hotel Hassler fu il primo ristorante con panorama mozzafiato sulla città, anticipando così la tendenza internazionale a utilizzare le terrazze per la ristorazione. Ed è così anche ora: Imàgo è il contenitore della nostra filosofia che si esprime attraverso un percorso gastronomico unico e originale. Il 2019  è l’anno in cui l’Hassler guarda al futuro. Nella mia storia personale, ho sempre trovato grande forza nel dare fiducia a giovani chef e professionisti emergenti e mi hanno sempre ripagato dando tutti loro stessi per costruire insieme un percorso di successo. Così, oggi, porto una nuova anima alla cucina di Imàgo, credendo nei giovani che vogliono emergere e costruire la loro storia dentro l’Hassler e per l’Hassler”.

Andrea Antonini e Roberto E. Wirth – Imago Hotel Hassler

Essere qui come chef di Imàgo è l’avventura della mia vita: grazie a Roberto Wirth ho messo insieme una brigata di giovani professionisti ed abbiamo subito trovato il punto di incontro sulla filosofia di cucina che verrà espressa da Imàgo: al centro ci sarà l’italianità con omaggi anche alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti, che verrà sempre proposta con la visione e il gusto contemporaneo, come i miei. Qui ho trovato, inoltre, una grande brigata di sala, guidata da Marco Amato e supportata dal F&B manager Ilario Bonzani: insieme intendiamo render sempre più simbiotico il lavoro delle due squadre e far vivere all’ospite un’esperienza sempre più coinvolgente. I prodotti del territorio che arrivano giornalmente saranno la base per la creazione di un menu degustazione a sorpresa.”

Imàgo

Piazza della Trinità dei Monti 6

Tel: 06 699 34726

Sito

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Un calendario “day by day”, un’agenda dei sapori di Vinòforum 2019 per annotare i prossimi impegni della vostra settimana enogastronomica. Sezione gusto antistress.

Si presenta così, con un nuovo vestito verde, per celebrare la sua sedicesima edizione, sotto un cielo senza cemento, in uno spazio aperto di oltre 12.000 mq, il Parco Tor di Quinto. Parliamo di Vinòforum 2019 in programma a Roma da venerdì 14 a domenica 23 giugno e che vi attende alla sua festa dalle 19 alle 24 (venerdì e sabato 19 – 01) in Via Fornaci di Tor di Quinto 10 per mostrarsi in tutta la sua ricca polivalenza enogastronomica ed offrire i suoi banchetti.

Un cast davvero eccezionale – sottolinea Emiliano De Venuti, Ceo di Vinòforum – sia per quanto riguarda gli chef che le cantine coinvolte nelle diverse iniziative di Vinòforum. Ci piace alzare l’asticella ogni anno per offrire al pubblico di appassionati e addetti ai lavori il meglio del panorama enologico e gastronomico, nazionale e internazionale. Il risultato è un programma unico.

Un format rinnovato quello targato 2019, pensato per offrire attività di natura esperenziale a partire dai grandi banchi d’assaggio – che vedranno circa 500 cantine vitivinicole dall’Italia e dal Mondo che più o meno vuol dire 2.500 etichette disponibili in degustazione – per poi proseguire con le tante occasioni che Vinòforum ha riservato ai supporters dell’abbinamento Cibo-Vino come già raccontato qui.

Tante le tavole apparecchiate in attesa dei propri ospiti, tanti gli chef che hanno pensato minuziosi menu per esprimere al meglio la propria filosofia di cucina dedicata al vino, tante le possibilità per brindare all’unione della coppia perfetta all’interno del “Temporary Restaurant”, seduti alle “Night Dinner” con le cucine stellate e le grandi etichette vinicole, nelle “Cene Ferrarelle”, nello spazio dedicato alla “Food Revolution”: conosciamole da vicino.

vinòforum

Cucine a Vista Temporary Restaurant – La selezione di Luigi Cremona

I Grandi Maestri Stellati, la Cucina di Mare, gli Chef Emergenti, la Cucina al Femminile, le Grandi Osterie. Per 10 giorni 30 ristoranti, selezionati dal famoso giornalista gastronomico Luigi Cremona, trasferiranno le loro cucine a Vinòforum. Qui è possibile provare, senza prenotazione, i piatti dei grandi chef (dai 5 ai 12 euro) e abbinali agli Champagne: Dom Pérignon, Krug, Veuve Clicquot, Moët & Chandon, Ruinart.Gli chef saranno disponibili nei temporary restaurant nel giorno prestabilito, dalle 19 a chiusura della manifestazione. Consultate la formazione qui.

Cene Ferrarelle, Cene a 4 Mani

Un ristorante sui generis dove grandi chef e maestri pizzaioli lavorano a 4 mani per creare menu per i 30 palati che vogliano sperimentare nuovi abbinamenti. Ogni cena prevede un minimo di 3 portate in abbinamento a 3 etichette. Il biglietto delle cene comprende l’ingresso alla manifestazione. Il programma completo qui.

The Night Dinner – A Cena con Grandi Chef

Cene uniche a tu per tu con i Maestri della Alta Cucina e le Grandi Cantine italiane ed internazionali. 1 tavolo e 25 posti pronti ad accogliere chi non vuole rinunciare a nulla ed è sempre pronto a nuove esperienze del gusto. Ogni cena prevede 3 portate in abbinamento a 3 etichette. Menu prelibati, studiati ad hoc per esaltare e valorizzare e valorizzarsi con le etichette di prestigiose cantine italiane e internazionali, come Altemasi, Cecchi, Banfi, Joseph Perrier, Bonaventura Maschio.

Ad aprire le danze di The Night Dinner, venerdì 14 giugno, sarà l’abilità fusion di Francesco Apreda, Idylio (Roma) in abbinamento ad Altemasi; Sabato 15 ci sarà Alba Esteve Ruiz, felice interprete dei sapori iberici in abbinamento alla cantina del Sannio e di Benevento; Domenica 16 andrà in scena la cucina di uno dei maestri della cucina italiana, Igles Corelli, di Mercerie (Roma), i cui piatti saranno spalleggiati dalle etichette della cantina Cecchi, mentre Lunedì 17 sarà presente la cucina azzurra di Alessandro Capponi, di Host (Fiumicino –RM). Martedì 18 è già sold out per l’appuntamento a tavola con Roy Caceres, Metamorfosi (Roma) e di Banfi Montalcino, mentre Mercoledì 19 scenderà ai fornelli Oliver Glowig di Barrique (Monte Porzio Catone – RM), abbinato alle etichette di Banfi Piemonte.

L’estro creativo di Massimo Viglietti, Enoteca Achilli al Parlamento (Roma), sarà il protagonista di Giovedì 20 abbinato al brio dello Champagne Joseph Perrier. Venerdì 21 sarà il turno di Andrea Viola, de Il San Giorgio (Roma), con gli abbinamenti della cantina Bonaventura Maschio che accompagnerà anche la cucina di mare di Federico Delmonte, di Acciuga (Roma) Sabato 22.Chiude la grande passerella degli Chef Domenica 23, Antonio Ziantoni, di Zia Restaurant (Roma) che sposerà la sua cucina senza confini alle espressioni vinicole del Salento e del Primitivo di Maduria. Per assicurarvi il posto a tavola ed acquistare le cene basterà cliccare su VIVATICKET.


Food Revolution, Gusto Italiano

Tra Pasta, Caviale, Tartare, Dolci, Gelato, Caffè ed Eccellenza Gastronomiche, potrete disegnare il viaggio nel gusto che più vi appartiene, scegliendo tra i piatti che più vi appassionano. Saranno presenti:

LA MOLISANA – Vinòforum dedica uno spazio alla pasta: buona, italiana, prodotta attraverso una filiera controllata. La Molisana è la storia di una Famiglia che da 4 generazioni, seleziona e macina solo i grani più pregiati per dare vita alla vera pasta italiana. Per 10 giorni gli chef cucineranno i più gustosi formati di pasta firmati La Molisana abbinandoli alle ricette della tradizione.

TARTARE BAR – CHIANCHERIA – Chiancheria Gourmet è il nuovo tempio della carne di Roma. Il suo successo si basa su tre parole chiave: allevamenti di proprietà, filiera controllata, carne di alta qualità. In occasione di Vinòforum, Chiancheria inaugura un temporary Tartare Bar dedicato a tutti gli amanti della carne quella buona.

ERCOLI 1928 – La gastronomia Ercoli è, da più di ottant’anni, il punto di riferimento per i golosi alla ricerca di prelibatezze. La selezione è attenta, per portare sugli scaffali e nelle vetrine prodotti di alta qualità, talvolta unici. A Vinòforum, Ercoli trasferisce la sua bottega di salumi e formaggi di alta qualità che accompagneranno i più appassionati in un percorso alla scoperta dell’eccellenza.

CALVISIUS CAVIAR LOUNGE – Calvisius è un caviale unico, che nasce dalla ricerca della perfezione per offrire l’autenticità del gusto. Anche per questa edizione di Vinòforum, Calvisius rinnova la sua partecipazione presentando un menu unico di piatti preparati dagli chef bravi d’Italia.

L’OSTERIA DEL GELATO – Se il gelato è il vostro pasto preferito, il vostro sogno si è appena realizzato. A Vinòforum, il giovane e innovativo gelatiere Dario Rossi proporrà un intero menu a base di gelato. Qualità e stagionalità dei prodotti, da Greed Avidi si mangia il  “gelato contadino”, perché fatto con ingredienti forniti direttamente dai contadini. Non perdete l’occasione di provare la vera rivoluzione del cibo!

L’OLIVA ALL’ASCOLANA DOP – La tradizione è sempre la tradizione. E a Vinòforum, la tradizione ha uno spazio di assoluto rilievo. Venite a provare le pregiatissime olive all’ascolana riconosciute con marchio DOP in abbinamento ai migliori vini marchigiani.

IL CATANESE – Come si fa a resistere ai migliori dolci siciliani? Impossibile! Per questo a Vinòforum i più golosi potranno provare tradizione, ricerca e qualità delle materie prime grazie ad una delle migliori pasticcerie siciliane.

CASTRONI – Il gusto del caffè e l’amore per Roma. Castroni produce il suo caffè, proveniente dalle piantagioni del Centro America, dell’Indonesia e dell’Africa, con lo stesso amore per la città in cui ha iniziato la sua attività nel 1932. Concludete il vostro viaggio nell’eccellenza enologica e gastronomica, con uno dei migliori caffè che avrete mai assaggiato.

Info utili

vinòforum

Vinòforum

Quando: 14-23 giugno 2019

Dove: Parco Tor di Quinto – Via Fornaci di Tor di Quinto, 10 (ZONA PONTE MILVIO) Roma

Orari: dalle ore 19:00 alle 24:00 (fino alle 01:00 venerdì e sabato)

Biglietto di ingresso comprensivo di calice e carnet da 10 degustazioni di vino

Degustazioni, Cene e Food Show con posti limitati e prenotazione obbligatoria sul sito

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Pipero Roma – Roma – 1 Stella Michelin

Jean Anthelme Brillat-Savarin* tra le tante acute riflessioni sulla Cucina che ha lasciato a chi sia interessato a leggerne e capirne il ruolo sociale, nel suo libro la “Fisiologia del Gusto” conclude l’elenco di Aforismi del Professore (…) scrivendo queste parole: “invitare una persona è occuparsi della sua felicità durante tutto il tempo che passa sotto il nostro tetto”.

Difficile immaginare una frase che possa meglio aderire all’ospitalità che Alessandro Pipero, il Maitre più famoso della Capitale, riserva ai suoi ospiti: “cerco di essere originale ed entrare dentro la testa delle persone senza bussare, in me il fil rouge tra scherzo e serietà è innato”. Un’ospitalità favorita e completata dalla cucina istintiva, sincera, dritta ed emozionale dello Chef Ciro Scamardella, servita con la garbata confidenza di chi istintivamente punta alla perfezione ed alla cura massima del cliente, tra le eleganti pareti della nuovo Pipero Roma, dirimpettaio della Chiesa di Santa Maria in Vallicella.

In collaborazione con importanti Gallerie d’Arte Pipero Roma sostiene ed ospita periodicamente le opere di artisti contemporanei. In corso i quadri di Francesco Mernini, “Sbarco sulla Terra” e “Sbarco su Juppiter”

Una storia nuova la loro, innervata su fiuto e fiducia, quella che Pipero ha rimesso nelle mani di Scamardella e quella che lo stesso Ciro ha riposto nelle parole di Alessandro, dando vita ad un binomio fatto di complementarietà, intesa, stimoli reciproci e comuni obiettivi.

Alessandro Pipero è l’ istrionico padrone di casa, patron, maitre, sommelier, oste, colui che cura sotto ogni aspetto, ogni dettaglio della vita di Pipero Roma e che, grazie alla sua indomabile ambizione, cordialità, simpatia, professionalità, al suo desiderio di dare spazio ai giovani di grande talento, è riuscito a creare un team solido e coeso, in cui ognuno veste con orgoglio il proprio ruolo con unico obiettivo, quello di lasciare una piacevole indelebile melodia nel ricordo dei suoi ospiti, perchè, come dice Alessandro,“da Pipero esiste solo il massimo, punto.”

Ciro Scamardella, classe 1988, ha lavorato con chef di calibro come Paolo Barrale (Marennà – 1 stella Michelin), Antonio Cannavacciulo (Villa Crespi – 2 stelle Michelin), Martin Barasategui (Martin Barasategui – 3 stelle Michelin), Anthony Genovese (Il Pagliaccio – 2 stelle Michelin) e Roy Caceres (Metamorfosi – 1 stella Michelin), per poi approdare, come un navigatore in solitario, da Pipero (Pipero Roma – 1 Stella Michelin) di cui oggi è il promettente Executive Chef: sono fortunato – mi dice Ciro sorridendo – ho lavorato con importanti chef, ma soprattutto uomini per i quali nutro una grandissima stima.

La sua è una cucina di sapori intensi e mediterranei, legata agli ingredienti della sua terra spesso sublimati da giochi di una tecnica mai fine se stessa: piatti capaci di traghettare emozioni e memorie della mamma, lì dove si è accesa la sua passione per questo lavoro. Una passione, nonostante la giovane età, vissuta con grande serietà e con l’importante consapevolezza che senza un bagaglio di solide esperienze non si possa raggiungere una maturità creativa, né una propria identità stilistica.

Genovese di polpo in raviolo
Fonte: https://reportergourmet.com/scheda_ricetta/genovese-di-polpo-in-raviolo-ciro-scamardella

Cosa significa lavorare ed emergere accanto ad una personalità così forte come quella di Alessandro Pipero?

“Con Alessandro è stato amore a prima vista. Ogni giorno ci confrontiamo, discutiamo, ma entrambi uniti da un unico obiettivo, che è quello di fare sempre meglio, in cucina ed in sala”.

Cosa ammiri maggiormente di lui?

“La sua costante voglia di apportare novità nel nostro lavoro e l’attenzione che dedica ogni giorno a consolidare la squadra.

Qual è il tuo modo di pensare la cucina all’interno della sua sala?

“La mia cucina è fatta dalle mie esperienze. Rendere felici le persone con il cibo, vedere il cliente soddisfatto, è la nostra più importante gratificazione”.

Hai una tua cifra stilistica, qual è la particolarità che rende riconoscibili i tuoi piatti?

“La voglia di lasciare un ricordo nell’ospite è la mia prerogativa. Per cui abbiamo fatto un lavoro nel menù non solo di prodotto, ma estetico e soprattutto esperenziale”.

Excecutive Chef Ciro Scamardella e Achille Sardiello, chef sommelier e restaurant manager: raffinatezza, stile e memoria visiva, questo è Achille. Un abile uomo di sala, nonché esperto sommelier, che conosce il mestiere come pochi e guida il team con caparbietà e passione.
Alessandro Pipero & la squadra di PIPERO ROMA

*Anthelme Brillat-Savarin (1755-1826) magistrato, diplomatico, musicista. Rifugiatosi a Losanna, e poi a New York, nel 1794, rientrò due anni dopo in Francia e venne nominato Consigliere alla Corte di Cassazione. Scrisse saggi di carattere giuridico ed economico, ma la sua notorietà è legata alla Fisiologia del gusto, pubblicato nel 1825.

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