Sara De Bellis

Checco allo Scapicollo: 90 Anni di Ristorazione romana e l’intervista a Francesco Testa

In occasione dell’importante traguardo abbiamo rivolto qualche domanda al Direttore Francesco Testa, erede di un ruolo di comando all’interno della stessa famiglia che gestisce il ristorante da 90 anni, per indagare i maggiori cambiamenti ed evoluzioni di un’insegna storica romana.

90 Anni e non sentirli. Lo storico ristorante romano dell’Eur, in Via Dei Genieri, ha spento quest’anno le prime 90 candeline della sua lunga storia, una per ogni anno in cui la famiglia Testa si è occupata di ristorazione per grandi e piccoli eventi facendosi conoscere come una delle storiche insegne della Capitale in fatto di romanità a tavola.

“Scapicollo” in dialetto significa scosceso, così com’era il percorso per arrivare al primo locale di Monteverde, una fiaschetteria, appena una baracca a cui si accedeva con una scaletta di legno. Poi, negli anni 30 il trasferimento nell’attuale sede.

Nella nuova sede di “Checco allo scapicollo” trasferita all’Eur e che abita un parco di oltre un ettaro e mezzo, sono state festeggiate più di duemila nozze oltre a feste ed eventi privati, che hanno visto avvicendarsi schiere di Vip, dai prestigiosi nomi dello spettacolo a quelli dello sport, passando per politici del panorama nazionale ed internazionale.

«Vederli ritornare per festeggiare l’anniversario di matrimonio a distanza di anni e ricordare con gioia quel momento passato da noi è la più grande soddisfazione che si possa ottenere».

Così afferma il direttore Francesco Testa che, in occasione della ricorrenza, gli abbiamo rivolto qualche domanda per indagare i maggiori cambiamenti ed evoluzioni di un’insegna storica romana.

Quanto e come è cambiata Roma?

Roma una città in continua trasformazione, cambiamenti in tutti i quartieri compreso il nostro, l’Eur, e che ha toccato anche il ristorante Checco dello Scapicollo, sempre pronto ad inseguire il cambiamento ma con alcuni punti fermi inamovibili.

Quanto e come è cambiato Checco?

Abbiamo adeguato l’impiattamento, le tecniche di cottura, gli standard igienici e di sicurezza ma non le antiche ricette e le eccellenti materie prime del Lazio.

Quali sono ad oggi le più grandi differenze nella ristorazione?

Oltre alla cucina romana e tutte le sue ricette tradizionali, anche noi ogni tanto ci concediamo dei voli pindarici in altre cucine regionali, in ricette internazionali e nelle nuove forme di creatività culinaria ma… senza esagerare!

Quanto e come è cambiata la clientela?

Naturalmente anche la clientela è cambiata sempre più esigente ed informata che ci spinge a miglioramenti continui.

Quali sono stati i cambiamenti più significativi della location?

I clienti vengono accolti nella nostra location sempre curata e migliorata nel tempo seguendo anche un po’ le mode del momento della gestione e della scenografia degli spazi.

Qual è il piatto di Roma che non si fa più e quelli di Checco che resistono da 90 anni?

Ma come detto abbiamo dei punti fermi come l’amatriciana, la cacio e pepe, la gricia che sono in voga da 90 anni e non retrocedono di un passo, qualche piatto naturalmente si è perso come le fettuccine con le rigaglie di pollo ormai non più richiesto da nessuno. Comunque siamo sempre pronti a soddisfare le esigenze della nostra clientela con dedizione e amore come sempre. Vi aspettiamo!

Checco allo Scapicollo

Via dei Genieri, 5 – 00143 Roma EUR