Sara De Bellis

“Impara l’ARTI e Mettile dal PARTI”: 5 Buoni motivi per fare sosta a San Donato in Poggio – Firenze

Tutti in zona la conoscono. E c’è chi, senza timori, la definisce come la migliore #macelleria di “queste parti“. Noi ci siamo arrivati alla vecchia maniera, fiutando, parlando con le persone, domandando nei posti giusti indirizzi di “macellerie di sostanza”. Tutti gli indizi hanno portato qui, al civico di 33 di via Senese, a San Donato in Poggio, che è già Firenze, ma non è neanche distante da Siena. Soddisfatti dalla caccia al tesoro, questa è la storia della Macelleria Parti, insegna toscana dal 1970, e delle 5 motivazioni per le quali fare sosta qui e lasciare spazio nel bagagliaio.

Sono due le porte di accesso della Macelleria Parti, gloriosa insegna norcina, concreto e convinto inno all’arte della lavorazione della carne dal 1970. Luminosa. Colorata. Accogliente. Si varca la soglia. Suona il campanello. Il sorriso è di casa.

Dietro al lungo e snodato bancone, dove si susseguono variazioni di rosso tra tagli pregiati di Fiorentina, selezioni di prêt à cuisiner, salumi, prosciutti e guanciali appesi, c’è Emiliano, il figlio, e Luciana, la mamma. Dietro ancora, sulla parete che introduce al laboratorio retrostante, una fotografia. Erano gli anni ’70. Luciana insegnava, Emiliano imparava l’arte e la metteva da parte.

Cresciuto nel segno di un mestiere che è diventato la sua passione, oggi Emiliano gestisce la Macelleria di famiglia portando avanti la sua idea di macelleria che ascolta i tempi, rinnova l’offerta e non fa sconti sulla qualità.

La macelleria si è evoluta. E noi, con la nostra arte tra le mani, ci siamo evoluti ascoltando i tempi, le persone. Per esempio, il Prosciutto. Si vedeva che le richieste di prosciutto aumentavano e abbiamo fatto il nostro. Ed è diventato un prodotto di punta, abbiamo poi preso le celle di stagionatura per curare da vicino tutta la filiera dei nostri cosci di suini rigorosamente locali. E, da San Donato in Poggio, i nostri Prosciutti sono arrivati fino a Parigi.

Oltre alle lavorazioni norcine, la macelleria è diventata ancora altro. Prima c’era 7-8 metri di banco solamente di carni e tagli, adesso si lavora tanto con i preparati “pronti a cuocere” come arrosti, spezzatini, girelle, tramezzini, polpette, polpettoni. Adesso l’animale da una parte si lavora alla vecchia maniera, dall’altra si trasforma, diventa un preparato di gastronomia. Poi, il forno, che è entrato nel laboratorio, la potenziato ancora l’offerta con le porchette e i prosciutti cotti di nostra produzione. 

Tante Macellerie adesso fanno anche ristorazione, che è un modo utile che ampliare l’offerta. Noi non lo facciamo perchè abbiamo la nostra specialità: la lavorazione della carne.

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1. La famiglia Parti

Alla sua fondazione si trattava di una piccola bottega di macelleria con vendita dedicata esclusivamente alla carne a taglio. Nel tempo l’attività si è ingrandita e articolata nella produzione di una vasta gamma di salumi toscani e nella preparazione di una varietà di prodotti pronti a cuocere e cotti.

La macelleria è stata fondata nel 1970 dai coniugi Parti, Danilo e Luciana, ai tempi giovani sposi. Insieme intrapresero con passione e dedizione l’attività lavorativa che è arrivata fino ad oggi in forma smagliante. Dai primi anni duemila, 2004/2005, la gestione è passata al figlio Emiliano che si è circondato di nuovi esperti collaboratori, ampliando così il team con il cugino Filippo, Èlia e Stefano.

2. La Macelleria sul corso di San Donato sul Poggio

La nostra macelleria ha scelto come allevatore Luigi Carlo Vallino, poiché alleva le due razze da carne più pregiate al mondo: “la piemontese e la garronese” e certifica l’assenza di cortisonici e antibiotici per l’intero periodo di ingrasso e maturazione di ciascun capo, gli ultimi 4 mesi, la fase più importante dello sviluppo.

La sua azienda alimenta i propri vitelloni con materie prime nobili che prepara nel proprio impianto di macinazione e miscelazione, in modo da controllare direttamente che siano di prima qualità e totalmente prive di tossine, garantendo così ai suoi clienti il miglior prodotto possibile.

L’alimentazione di questi animali è composta da Mais, Soia, Orzo, Frumento, Crusca, Polpe di barbabietola, Lino, Fiocchi di fave, Integratori vitaminici, Integratori minerali, Paglia e Fieno a volontà.

Tutto è curato nei minimi particolari e nel massimo rispetto dell’animale: dall’allevamento, fino al trasporto al macello che avviene prestando molta attenzione a non provocare loro alcuno stress, assicurando così all’animale una vita dignitosa e al cliente un prodotto eccezionale.

3. La Bistecca Fiorentina

La vera bistecca fiorentina si ricava dal lombo, uno dei tagli di carne più pregiati del vitellone (bovino con età compresa dai 14 ai 18 mesi). Il taglio non deve essere inferiore ai 4 centimetri di spessore e la cottura deve essere fatta rigorosamente alla brace, 4-5 minuti per lato con aggiunta di sale e pepe. A cottura ultimata è necessario un filo d’olio extra-vergine di oliva. Il tocco finale è l’accompagnamento con un Chianti leggermente aggressivo per esaltarne il gusto.

4. Il Tonno del Parti, ovvero “impara l’Arti e mettile dal Parti”Il tonno del Chianti o finto tonno del Chianti o tonno del Parti

Anche noto come finto Tonno del Chianti, il “Tonno del Parti” ripropone in versione toscana una ricetta di tradizione antica popolare che si riallaccia ad un analogo piatto piemontese, chiamato “Tonno di coniglio” e viene realizzato in modo analogo con la polpa bianca e magra del leporide.

Ma qui siamo in Toscana, dove il maiale, oltre al bovino, impera orgoglioso. Sembra infatti che già nell’antichità i contadini del Chianti, non avendo ancora a disposizione frigoriferi e congelatori, conservassero in questo modo le carni dei giovani suini che erano costretti a macellare.

Il nome deriva dal fatto che la carne, in seguito alla cottura nel vino e alla marinatura in olio, assume una consistenza molto simile a quella del tonno, il colore è un nocciola chiaro e il profumo, quanto al sapore, la sorpresa, la lunga lavorazione e la qualità delle materie prime scelte, fanno il resto.

Il Parti lo prepara così: Coscio di suino bollito in vino bianco, sale, pepe, foglie di alloro e spezie. Oltre al “Tonno”, ragù di cinghiale, ragù di lepre, ragù di capriolo e la marinata del Chianti.

5. La Norcineria

L’attività si svolge su 140 m2 dei quali circa 100 destinati alla vendita e alla preparazione di alimenti pronti a cuocere e cotti e i restanti adibiti a laboratorio per la preparazione dei salumi.

Prosciutto salato

Viene ricavato dai cosci di suini rigorosamente locali. Il trattamento del prodotto prevede il metodo di salatura tradizionale. Dopo questo processo che dura 21 giorni, il prosciutto viene lavato e messo ad asciugare in apposite celle. Terminata l’asciugatura il prodotto viene aromatizzato con aglio e pepe e messo a stagionare per non meno di 15 mesi.

Sandonatella

La mortadella del Parti. Realizzata con carne di puro suino finemente triturata, mescolata con lardo e leggermente aromatizzata con spezie, insaccata e cotta.

Salame toscano

Viene ricavato dalla macinatura dei tagli più pregiati del suino. L’impasto è aromatizzato con una ricetta di spezie e aromi unica e di antica tradizione, successivamente insaccato e messo in apposita cella di stufatura per sette giorni. Dopo questo tempo gli insaccati vengono trasferiti nella cella di stagionatura dove resteranno per non meno di 4 mesi. Il prodotto ottenuto ha caratteristiche uniche nel suo genere!

Sbriciolona

Ha un procedimento di lavorazione molto simile a quello del salame, cambia solo la macinatura (che è più grossolana) e l’aggiunta dell’aroma di finocchio, selvatico e coltivato nelle locali campagne.

Mezzone (salame bastardo)

E’ il più antico salume della tradizione contadina del Chianti. Ha gli stessi ingredienti del salame (con l’aggiunta di una piccola quantità di vitellone, per questo “bastardo”), ma la macinatura è quella della finocchiona con una percentuale più abbondante della parte grassa, che rende il prodotto più morbido anche col passare del tempo.

Salsicce

Le nostre salsicce sono perfino citate in un libro. Vengono ricavate dalla macinatura fine delle parti più pregiate dei suini italiani. Il segreto sta nella ricetta di spezie e aromi utilizzata, di antica tradizione ed esclusiva della macelleria.

Lonzino

Si tratta del lombo del maiale che viene completamente sgrassato, messo sotto sale in appositi contenitori per 15 giorni, poi lavato, asciugato in apposite celle e infine aromatizzato e speziato. Dopo una stagionatura di circa 2 mesi, è pronto. Si tratta di un prodotto dal sapore particolare e delicato, distante da quello degli altri salumi.

Rigatino (pancetta di suino salata e stagionata)

La parola “rigatino” deriva dalla netta alternanza di fasce grasse e magre ben visibili al momento del taglio e che caratterizzano anche il prodotto finito. Viene ricavato dalla parte centrale della pancia del suino. La salatura dura una settimana, poi il prodotto viene aromatizzato con aglio e pepe e steso a stagionare per non meno di 1 mese.

Guanciale (guancia di suino salata e stagionata)

La preparazione è identica a quella del rigatino e la particolarità di questo prodotto sta nel suo largo utilizzo per ricette di primi piatti della tradizione toscana.

Prosciutto Cotto

Il prosciutto cotto del Parti. Un salume ottenuto dalla salatura e cottura della coscia del maiale. Si definisce prosciutto cotto unicamente il salume derivato dal taglio anatomico di riferimento, che si chiama infatti prosciutto.

Macelleria PARTI dal 1970

Via Senese, 33/35
50028 San Donato in Poggio (FI)

Tel. 055 8072952
info@macelleriaparti.it / photocredits: www.macelleriaparti.it